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L'allenatore del Milan Gennaro Gattuso

Gattuso: “Farò di tutto per vincere e per restare al Milan”

Le parole di mister Gattuso alla vigilia dei 40 anni

L’allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, ha rilasciato un’intervista all’ANSA alla vigilia del suo quarantesimo compleanno.

Sul momento personale in rossonero: “Dire che voglio restare allenatore del Milan a fine stagione è riduttivo, ma in questo momento bisogna fare risultati. La nuova società ha investito moltissimo. Mi ha dato grande responsabilità e fiducia, da parte mia c’è grande rispetto e farò di tutto per continuare. Ma non voglio essere un peso per il Milan, anzi. Sono l’ultimo problema. E’ normale che mi piacerebbe continuare, mi sento a casa mia, con ancora più responsabilità nei confronti del club rispetto a quando giocavo”.

Sul mestiere dell’allenatore: “È molto meglio la vita da calciatore, mi divertivo di più. Da cinque anni faccio questo mestiere, e sento più pressioni, più responsabilità, soprattutto quando sono in panchina a San Siro e le cose non vanno bene. Ma allenare il Milan a 40 anni mi riempie di orgoglio.

Ho sempre vissuto alla giornata, nella vita sono arrivato sempre passo dopo passo. A 30 anni non avevo nessuna voglia di fare l’allenatore, poi mi è scattata a 33-34, quando ho avuto il problema agli occhi. Prima – ha dichiarato Gattuso – ho sempre pensato di arrivare a 31-32 anni e non voler giocare più, poi quando ho smesso mi sono arrabbiato perché non volevo finire: sono sempre stato un po’ contorto nella mia testa.

Oggi ho grandissima voglia di fare questo mestiere, mi fa sentire vivo e ho voglia di migliorarmi. Sono in una grandissima società. Fino a 6 mesi fa non potevo pensare di avere un’occasione così. Può succedere anche che fra tre anni mi scoccio e non alleno più. Quando inizio a non sentirmi bene con me stesso mi spengo come un cerino”.

Un regalo per il compleanno? “Vorrei essere meno focoso, meno incazzoso, più calmo: sembra che mi diverta ma faccio fatica. Mia moglie dice che sono un pazzo da rinchiudere”.

Andrea Pirlo esulta con la maglia del Milan

Pirlo: “Dovevo andare al Barça nella trattativa Ibra-Milan. Gattuso…”

Le parole di Pirlo sul Milan e su un gustoso retroscena di mercato

L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale, Andrea Pirlo, ha parlato anche dei colori rossoneri nel corso della sua ospitata negli studi di Sky Sport.

Una rivelazione di mercato: “Con il Barcellona c’era in ballo la trattativa per Ibrahimovic e io dovevo essere il giocatore di scambio. Alla fine si risolse solo con Ibra che arrivò al Milan. Sarebbe stata sicuramente una bella esperienza, ma al Milan stavo bene. Non so se avrei accettato, era tutto da vedere”.

Su Gattuso: “Grinta a parte, contro il Crotone ho visto un Milan più organizzato rispetto alle prime uscite e con buone idee. Ha avuto parecchie occasioni, si è vista una squadra viva. Era importante far risultato dopo Firenze e il derby. Ora avranno giorni per poter lavorare – ha dichiarato Pirlo – sarei contento se Rino continuasse così”.

Gennaro Gattuso nella conferenza stampa di presentazione da allenatore del Milan. È nato il Milan di Gattuso

Gattuso snobba il calciomercato: “Siamo a posto così”

Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Crotone, 20° giornata della Serie A 2017-18 e primo match del girone di ritorno. Di seguito il video integrale con tutte le dichiarazioni rese dal mister rossonero. 

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan

Milan, Mirabelli lavora per il futuro: nel mirino Lincoln e Maroni

In via Aldo Rossi caccia ai migliori talenti del Sudamerica: Mirabelli avvia i contatti per il brasiliano Lincoln e segue da vicino l’argentino Maroni

Il Milan lavora per il futuro. E monitora da vicino due talenti grezzi per il Diavolo che verrà. Il mercato di gennaio non dovrebbe vedere i rossoneri protagonisti, ma si stanno già gettando basi per le prossime sessioni. Oggi il d.s. Mirabelli ha avuto un vertice col suo caposcout Luxoro: insieme hanno fatto il punto sui giocatori più interessanti – riferisce Gianluca Di Marzio a Sky Sport – in particolare dal Sudamerica.

Due, come accennato, i nomi più apprezzati: il brasiliano Lincoln, classe 2000, per il quale sono stati già avviati i contatti col Flamengo. Qualità tecnica, velocità, colpo di testa, tendenza ad aiutare la squadra e venire incontro, è considerato il “9” della Seleçao del futuro, in cui ha giocato già (e bene). Il Milan sta cercando di prenotarlo per il futuro e anticipare concorrenza. L’altro profilo più apprezzato è quello di Gonzalo Maroni: mezzala ’99 del Boca Juniors, il Diavolo può strappare un’opzione per lui nell’ambito della trattativa con gli Xeneizes per Gustavo Gomez.

Patrick Cutrone esulta dopo il gol vittoria nel derby di Coppa Italia Milan-Inter

Cutrone: “Un derby incredibile. Il mio sogno? Restare qui, amo il Milan”

È un Patrick Cutrone commosso dopo la vittoria nel derby

L’emozione di Patrick Cutrone pochi minuti dopo il triplice fischio di Milan-Inter, derby di Coppa Italia vinto ai supplementari proprio grazie a un suo gol:

Pensare che ieri ero in Primavera, giocavo lì e derby ed esultavo così, e adesso sono a San Siro con questo pubblico magnifico è qualcosa di incredibile.

Gattuso aveva detto che questa era come una finale Mondiale? Sì, ci voleva questa vittoria per il morale. Il derby non si può descrivere come una partita normale. Ora – ha dichiarato Cutrone a Rai Sport – ci godiamo la vittoria e il passaggio del turno e domani pensiamo già alla Fiorentina.

Il mio sogno? Stare qui perché amo il Milan e voglio restare. I movimenti sono dati dalla cattiveria e dalla fame di fare gol: sono entrato e volevo vincere. Dedico il gol alla mia famiglia che mi sostiene sempre: i gol che ho fatto e che farò il dedicherò sempre a loro”.

L'ex presidente del Milan Yonghong Li

Yonghong Li: “Torneremo sul tetto d’Europa”

Il presidente del Milan Yonghong Li ha scritto una lettera indirizzata alla dirigenza e ai dipendenti del club rossonero:

“A tutta la squadra rossonera, a tutti i dipendenti del Club. In occasione di queste festività, vorrei innanzitutto ringraziare tutti voi per il grande lavoro e instancabile impegno profuso, e porgere, a voi e alle vostre famiglie, i miei più sinceri auguri di un Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

I giorni trascorsi insieme nel 2017 mi hanno fatto percepire in maniera sempre più profonda il valore dei colori rossoneri, e il senso di responsabilità nei confronti del Club. Nonostante vi sia spesso una grande distanza che ci separa, io sono sempre al vostro fianco, sempre a lottare insieme a voi. Il passato glorioso del Milan è impresso in tutti i nostri cuori; il nuovo capitolo dobbiamo scriverlo noi tutti insieme, dedicandoci in tutto e per tutto per il sano e duraturo sviluppo del Club, e la continua crescita del livello tecnico della squadra. Tornare nuovamente tra i principali Club europei deve essere l’obiettivo costante e comune per ognuno di noi. In questo percorso, è inevitabile che si incontrino difficoltà e ostacoli, ma noi, da grande famiglia quale siamo, ci sosterremo fianco a fianco e ci incoraggeremmo a vicenda. Ho piena fiducia in questa grande famiglia, sono sicuro che riusciremo a superare ogni ostacolo, poiché voi tutti rappresentate le fondamenta necessarie per tornare sul tetto d’Europa.

Per riuscirci, mi auguro con tutto il cuore che I nostri giocatori affrontino ogni momento dell’allenamento e della partita con un impegno senza pari, e che combattano sempre: per il fatto che siamo il Milan, per la maglia che indossano, e per tutti i tifosi che ci sostengono. Allo stesso modo auspico vi sia sempre anche la piena e sincera collaborazione di tutto il management e i dipendenti del Club, che si lavori uniti e che ci si impegni tutti insieme per il raggiungimento dell’obiettivo comune. Io – riporta MilanNews.it – vi sosterrò con forza.

Infine, permettetemi ancora una volta di porgervi i miei più cordiali auguri, Yonghong Li.”.

Leonardo Bonucci in posa con l'a.d. Marco Fassone e il d.s. Massimiliano Mirabelli

Il Milan tuona su Bonucci: “Illazioni davvero irricevibili”

È il futuro di Leonardo Bonucci il tema più caldo del 21 dicembre rossonero. Il sito ufficiale del Milan, nel consueto commento mattutino ai quotidiani, ha chiosato così sulle voci che vorrebbero il numero 19 tentato dall’addio:

Ma che bella la riscoperta di Bonucci! Improvvisamente, si passa dagli sfottò sugli equilibri alla minaccia di un abbandono improvviso del Milan e all’interesse di grandi club. In soldoni, sono illazioni davvero irricevibili. La realtà è che Leo ha già smentito informalmente. Non solo: lo farà anche formalmente. Perché Leonardo Bonucci crede totalmente nel progetto Milan e questo dimostra che le storie pre-natalizie sono assolutamente basate sul nulla. Il capitano rossonero sta lavorando duro, come tutti i suoi compagni, in ritiro, per riscattarsi con tutto il Milan da una posizione di classifica molto negativa“.

Insomma: i rumors di mercato sul capitano milanista, privi di fondamento, non sono affatto piaciuti dalle parti di via Aldo Rossi. La speranza è che Bonucci e compagni riescano con le prestazioni sul campo a zittire le illazioni dei giornali e a far tornare il sereno sul cielo di Milanello.

L'ex presidente del Milan Silvio Berlusconi

Berlusconi: “Il Milan mi fa sentire dolore. Bisogna giocare col trequartista e le due punte. E Jack…”

Le parole dell’ex patron rossonero Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi, ex presidente del Milan, ha parlato a ruota libera del suo amato Diavolo ai microfoni di Premium Sport.

Sul momento rossonero: “Vedendo i rossoneri giocare in un certo modo sento un forte dolore, a volte non riesco a vedere una partita fino alla fine”.

La soluzione di Berlusconi per rinascere: “Non sono d’accordo su certi giocatori arrivati ma soprattutto sul modulo che ci ha portato a vincere tanto in passato: servono le due punte, una delle quali sia Suso, con Bonaventura trequartista che possa anche arrivare al tiro. Jack non è di molto inferiore a Kakà. A Gattuso faccio in bocca al lupo”.

Sul gioco di Montella: “I nostri due fuoriclasse Bonaventura e Suso erano relegati sugli esterni: dopo due dribbling si trovavano sul fondo a crossare ma per una punta sempre sovrastata dai difensori, come capitava con Bacca e Lapadula. Questo atteggiamento ci ha portato alcune volte a non fare un tiro in porta in una frazione di gioco”.

Sul lavoro dei terzini con un trequartista e due punte: “Sono loro i nostri esterni, come insegnava Sacchi. Ho parlato con lui, Ancelotti e Capello e tutti concordano con questa disamina: possibile che gli allenatori invece non lo capiscano? Mi auguro che questa volta questo consiglio venga preso in considerazione, è così che sono diventato il presidente più vincente della storia”.

Sul possibile ritorno di Kakà da dirigente: “Mi piacerebbe così come mi piacerebbero tante cose, per esempio vedere al Milan certi giocatori che non sono all’altezza di quelli che c’erano prima”.

L'a.d. del Milan Marco Fassone e Ricky Kakà

“Kakà può essere una figura di spessore per il Milan del futuro. Spetta a lui decidere”

Nel consueto punto del mattino sui quotidiani sportivi del giorno, il sito ufficiale del Milan ha commentato così il possibile ritorno in rossonero di Kakà:

Dopo la visita di Kaká a Casa Milan e l’incontro di lavoro con Marco Fassone nello scorso mese di novembre, la dirigenza rossonera non era più tornata su questo argomento che sta molto a cuore a tutti i tifosi. A ridosso di Milan-Austria Vienna, Ricky non aveva ancora annunciato il suo addio al calcio, cosa che è avvenuta proprio in questi giorni. Kaká può essere molto importante non tanto e non solo come bandiera, ma soprattutto come figura di spessore per il progetto e per la struttura del Milan dei prossimi anni. Proprio a lui spetta una decisione di grande rilievo”.

Kakà-Milan, atto terzo? Oggi è ancora presto per dirlo, ma la decisione definitiva di Riccardino di appendere gli scarpini al chiodo ha aumentato le chance di vederlo tornare ancora in quella che sarà per sempre casa sua. Tutti i milanisti sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Certi amori non finiscono…

Il Milan alza la voce: “Inaccettabile parlare di mancanza di dignità”

Verona è ancora fatale per il Milan, crollato in casa dell’Hellas per 3-0 e protagonista dell’ennesima brutta figura di una stagione da dimenticare. Un flop in piena regola che ha spinto i quotidiani di oggi a commenti decisamente forti: su tutti si segnala “La Gazzetta dello Sport”, in prima pagina con un eloquente “Milan dignità zero”. Un titolo che ha suscitato il fastidio e la replica del club rossonero:

La sconfitta di Verona è stata senza alcun dubbio grave, mortificante e inaccettabile. Ma rispetto all’integrità morale riconosciuta e comprovata di un allenatore, di uno staff tecnico e di una intera squadra, è altrettanto inaccettabile ogni forma di confusione sul concetto di dignità. Il Milan ha chiesto scusa per la partita di Verona, che presta il fianco a critiche, dure, molteplici e severe, ma puntare il dito sulla dignità lascia il retrogusto molto amaro di un accanimento che trascende il giudizio tecnico e l’esercizio di critica. Toni e giudizi non possono e non devono perdere l’equilibrio, anche di fronte ad una pessima, da parte del Milan, partita di calcio come quella di Verona: il pallone resta il pallone, la dignità resta ben altro”.

Il sito ufficiale del Milan ha chiosato anche sul caso Donnarumma, al momento rientrato: “Almeno questo. Purtroppo la valanga mediatica, iniziata nel pre-partita di Milan-Bologna, ha inghiottito le due vittorie consecutive rossonere fra campionato e coppa. Ma al momento della serenità ritrovata di Donnarumma, si è passati dal suo caso alla bruttissima prova di Verona da parte di tutta la squadra. Tra critiche dure e accettabili, ma anche di tanto, troppo, accanimento, non c’è mai pace nell’atmosfera che respira anche la squadra. Nessun alibi, ma poi può accadere in tutto questo che la reattività psicologica sul campo non sia all’altezza”.

E La terza partita settimanale con gli stessi uomini in una fase di nuova preparazione? “Anche questo è un argomento, fermo restando che, giustamente, Rino Gattuso deve lavorare anche sui punti di riferimento, sull’abitudine a giocare insieme, per la coesione e l’identità di squadra”.

Il Milan ha pescato il Ludogorets ai sedicesimi di Europa League

Europa League, sorteggiati i sedicesimi: sarà Ludogorets-Milan

L’urna di Nyon ha espresso il proprio verdetto: ai sedicesimi di UEL la sfida Ludogorets-Milan

Sarà Ludogorets-Milan il prossimo impegno europei dei ragazzi di Rino Gattuso. Arrivati primi nel girone e dunque teste di serie, i rossoneri hanno pescato per i sedicesimi di Europa League un avversario non proibitivo. Da segnalare la super sfida tra Borussia Dortmund-Atalanta – i gialloneri erano uno spauracchio proprio per il Milan -, mentre il Napoli ha pescato il Lipsia e la Lazio la Steaua.

Di seguito il sorteggio completo:

– Borussia Dortmund-Atalanta;
– Nizza-Lokomotiv Mosca;
– Copenaghen-Atletico Madrid;
– Spartak Mosca-Athletic Bilbao:
– AEK Atene-Dinamo Kiev;
– Celtic-Zenit;
– Napoli-Lipsia;
– Stella Rossa-CSKA Mosca;
– Lione-Villarreal;
– Real Sociedad-Salisburgo;
– Partizan-Viktoria Plzen;
– Steaua-Lazio;
– Ludogorets-Milan;
– Astana-Sporting;
– Ostersunds-Arsenal;
– Marsiglia-Braga.

Lucas Biglia sofferente con la maglia del Milan

Problemi alla caviglia per Biglia, salta Milan-Bologna

Lucas Biglia non prenderà parte a Milan-Bologna.

Niente Milan-Bologna per Lucas Biglia stasera. Ad annunciarlo è il club rossonero, direttamente dal profilo twitter ufficiale della società: il centrocampista argentino ha subito una distorsione alla caviglia destra durante l’allenamento di ieri.

Di seguito, il tweet dell’account del Milan:

Gennaro Gattuso nel pre partita di Benevento-Milan

Il Milan analizza il pari di Benevento: “No, non è la Cavese”

Il Milan, tramite il proprio sito ufficiale, ha fatto il punto a due giorni dal pari contro il Benevento nel consueto articolo della mattina dedicato alla rassegna stampa:

No, non è la Cavese. Il Milan è stato beffato crudelmente a Benevento, dove c’è chi ha vinto di goleada e chi di strettissima misura proprio come stavano facendo i rossoneri fino al 94′. Ma oggi la squadra è in Europa e la sua classifica, pur molto deludente rispetto alle aspettative, in ogni caso non preclude obiettivi europei ai rossoneri. Tentare di trasformare le beffe dure da digerire in tragedie sportive, significa farsi prendere eccessivamente la mano. La squadra è molto contenta del lavoro che sta iniziando a fare con Rino Gattuso e le possibilità di migliorare ci sono. Il campo lo dimostrerà.

Che il gol di Brignoli spazzasse via tutto il resto, era da mettere in conto. Ed è puntualmente accaduto. Ma al netto degli sfottò dei social e non solo dei social, oltre a ricordarsi che il calcio è una ruota sempre in movimento, il Milan deve essere bravo a stare zitto e a lavorare sotto traccia. Quella pre-Benevento era l’unica settimana priva di partite ufficiali e andava fatto un lavoro di carico che ha reso le gambe rossonere pesanti nel finale di gara. Ma si tratta di un lavoro che darà i suoi frutti. Il gol di Brignoli non ha tolto mordente e intensità a Gattuso, come la squadra ha rilevato fin da ieri a Milanello”.

La formazione ufficiale scelta da Gattuso per Benevento-Milan di Serie A 2017-18

Benevento-Milan, le formazioni ufficiali: fiducia a Kalinic

Le scelte di De Zerbi e Gattuso in vista di Benevento-Milan

Il Vigorito è pronto per il lunch match della 15° giornata Benevento-Milan. Gattuso esordisce sulla panchina rossonera e in Serie A con il 3-4-3 provato e strutturato in settimana: da sottolineare la fiducia annunciata a Montolivo e Kalinic, mentre in difesa è Musacchio ad avere vinto il ballottaggio con Zapata. A destra rientra Borini, preferito ad Abate e Calabria.

Ecco le formazioni ufficiali della partita:

Benevento (4-3-3): Brignoli; Letizia, Djmisti, Costa, Di Chiara; Memushaj, Chibsah, Cataldi; D’Alessandro, Puscas, Parigini. All.: De Zerbi.

Milan (3-4-3): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessie, Montolivo, Rodriguez; Suso, Kalinic, Bonaventura. All.: Gattuso.

Fabio Borini in azione durante Milan-Roma, Serie A 2017-18

Riecco anche Borini: caviglia ok, nel mirino il Benevento

Borini c’è. Dopo Abate e Calabria, il Diavolo ritrova anche il terzo esterno destro della rosa e lo recupera appieno verso Benevento-Milan, lunch match della 15° giornata in programma domenica al “Vigorito”. Il test alla caviglia effettuato oggi a Milanello ha dato esisto pienamente positivo, tanto che l’ex Sunderland ha lavorato interamente con il gruppo nella sessione odierna di allenamento e si candida fortemente a una maglia da titolare dopo il forfait contro il Torino.

Gattuso recupera Borini, assente nell’ultima partita a causa di un problema alla caviglia: si gioca una maglia con Abate e Calabria

Indubbiamente una buona notizia per mister Gattuso, alle prese con la preparazione della prima gara da allenatore rossonero e allo stesso tempo alla prima panchina in Serie A. Tra ieri e oggi, Rino ha recuperato i tre uomini candidati a presidiare l’out destro della mediana nel 3-4-3 in cantiere per la trasferta campana. Difficile fare previsioni oggi su chi parta in pole position, ma rasserena aver superato la situazione di piena emergenza di domenica: terzini tutti ko e Montella costretto ad arretrare Suso, a convocare il baby Bellanova e a schierare due punte dal 1′.

Gennaro Gattuso a Milanello

Milan, ecco lo staff di Gattuso: vice Riccio, confermati Magni e Innaurato

Definito lo staff di Gattuso: in molti collaboravano con lui nella Primavera del Milan

Gennaro Gattuso durante la conferenza stampa di presentazione da allenatore del Milan

Dopo l’allenatore, lo staff. L’esonero di Montella e la promozione di Rino Gattuso sulla panchina del Milan hanno portato novità nell’intero comparto tecnico di Milanello, ristrutturato con il passaggio di altri elementi dalla Primavera alla prima squadra. Oltre all’ex numero 8 rossonero, “salgono” a lavorare nello staff di Gattuso anche lo storico vice Luigi Riccio, i collaboratori tecnici Massimo Innocenti e Francesco Sarlo e i preparatori Bruno Giovanni Dominici e Dino Tenderini. Confermati i preparatori dei portieri Alfredo Magni e Giorgio Bianchi, il preparatore atletico Mario Innaurato (uomo societario arrivato a novembre inoltrato), il club manager Christian Abbiati e il team manager Andrea Romeo, mentre è una new entry il match analyst Marco Sangermani.

Uno staff snello e fidato quello scelto da Gattuso per provare a riportare il Milan nelle zone della classifica auspicate in estate, partendo come basi dalla difesa a tre e dal centrocampo a quattro. Il più fedele del lotto è sicuramente il vice Riccio: amico storico di Rino ed ex compagni a Perugia e Glasgow Rangers, padrino della figlia Gabriela, suo collaboratore tecnico in tutta l’avventura da allenatore tra Sion, Palermo, OFI Creta, Pisa e Primavera rossonera. Un braccio destro di comprovata fiducia, del quale Ringhio si fida ciecamente. Da sottolineare la presenza di altro amico di vecchia data come Christian Abbiati, ex compagno di stanza di Rino a Milanello insieme a un altro milanista doc come Cristian Brocchi.

Di seguito riassunto lo staff di Gattuso per la stagione del Milan 2017/2018:

Allenatore: Gennaro Gattuso
Allenatore in seconda: Luigi Riccio
Preparatori atletici: Mario Innaurato, Bruno Giovanni Dominici e Dino Tenderini
Collaboratori tecnici: Massimo Innocenti e Francesco Sarlo
Match analyst: Marco Sangermani
Allenatori dei portieri: Alfredo Magni e Giorgio Bianchi
Club Manager: Christian Abbiati
Team Manager: Andrea Romeo

Gennaro Gattuso nella conferenza stampa di presentazione da allenatore del Milan. È nato il Milan di Gattuso

3-4 e si vedrà: il Milan di Gattuso sta già prendendo forma

Subito chiarezza sul modulo: il Milan di Gattuso giocherà con tre difensori e quattro centrocampisti. L’attacco, per ora, resta un’incognita

Difesa a tre e centrocampo a quattro. L’attacco, invece, è ancora un rebus: due trequartisti dietro a un centravanti o un “10” alle spalle di due punte, senza disdegnare l’ipotesi di un tridente in linea. Il Milan di Gattuso ha già iniziato a prendere una propria fisionomia, seppur non definitiva: nessuno stravolgimento tattico rispetto al predecessore, con il “3-4” tra difesa e mediana confermato e intoccabile, mentre in avanti c’è più incertezza su come si giocherà. “Dipenderà da come staranno determinati giocatori” ha ammesso lo stesso Rino nella conferenza stampa di presentazione odierna a Milanello, “abbiamo caratteristiche precise e davanti valuteremo di partita in partita”.

L'abbraccio tra Cutrone e André Silva durante Milan-Austria Vienna 5-1 di Europa League

Insomma: chi auspicava con Gattuso il ritorno alla linea a quattro di difesa resterà deluso, così come chi sognava di vedere strutturata una mediana con tre uomini. I cultori del doppio “9”, invece, possono continuare a sperare: schierare insieme due tra Kalinic, André Silva e Cutrone potrebbe essere la svolta tattica del Milan di Gattuso, chiamato a rianimare una fase offensiva inquietante e asfittica. Non è escluso però che venga riproposto il 3-4-2-1 visto nelle settimane precedenti a Milan-Torino: in questo caso potrebbero cambiare gli interpreti rispetto al corso di Montella, il quale aveva puntato molto su Calhanoglu e Kalinic (sgomitano i bomberini di coppa Cutro-Silva) mentre Suso sembra il più sicuro di potersi ritagliare spazi importanti anche col nuovo allenatore.

Pochi dubbi sugli interpreti base della difesa rossonera del futuro. Bonucci sarà riconfermato leader e perno del pacchetto arretrato, con Romagnoli alla sua sinistra e uno tra Zapata e Musacchio sul lato opposto. Il ballottaggio sudamericano in difesa terrà ancora banco dalle parti di Milanello, con il nuovo mister che li valuterà per il loro lavoro a Milanello e che si prenderà del tempo prima di fare una scelta definitiva. Imprescindibile Kessie e sicuro Rodriguez, sarà necessario recuperare e valorizzare Biglia: il salto di qualità del Diavolo passerà anche per il riscatto dell’argentino, sinora molto al di sotto del proprio potenziale. Difficile che Gattuso rinunci a Borini: potrebbe giocare ancora da esterno di centrocampo o anche più avanti in caso di 3-4-3, dove a sinistra si giocherebbe il posto con Bonaventura.

Massimiliano Mirabelli e Gennaro Gattuso durante la conferenza stampa di presentazione dell'allenatore a Milanello

L'ex allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella saluta il Milan: “Grazie, è stato un onore. A Rino auguro…”

Cambio in panchina: Montella ha dato l’addio ai rossoneri

Il commiato di Vincenzo Montella dopo l’esonero da allenatore del Milan, affidato al proprio profilo twitter ufficiale @VMontella:

“Allenare il Milan è stato un onore, lavorare con questo gruppo ancor di più. Ringrazio i tifosi per il loro sostegno, Fassone e Mirabelli per l’opportunità e il mio staff che mi ha supportato in ogni momento. Auguro a Rino di riportare il Milan dove merita”.

Esonerato Montella da allenatore del Milan

Ufficiale: Milan, esonerato Montella. Panchina a Gattuso

Clamoroso al Milan: esonerato Montella. La società rossonera ha deciso a sorpresa di sollevare dall’incarico l’Aeroplanino dopo lo 0-0 rimediato in casa con il Torino, oltre che per una serie di risultati negativi che hanno portato il Milan a distanza siderale dall’obiettivo Champions League. Al suo posto arriva Gennaro Gattuso, sinora tecnico della Primavera.

Di seguito il tweet dell’account ufficiale del Milan:

Kalinic: “Tifosi, non smettete di sostenerci: voglio e posso dare di più per voi”

Nikola Kalinic ha affidato al proprio profilo Instagram ufficiale il proprio pensiero nel post partita di Milan-Torino:

“Tifosi rossoneri non smettete di sostenerci. Uno stadio come quello di oggi merita grandi soddisfazioni. Voglio e posso dare di piu: per il mister,per la società ,per i compagni e sopratutto per voi. #ForzaMilan”.

Bonaventura: “Dobbiamo battere il Torino a tutti i costi”

Le parole di Jack Bonaventura prima di Milan-Torino

Giacomo Bonaventura ha parlato nel pre partita del match tra Milan e Torino:

“Speriamo che questa possa essere una partita da tre punti. Deve esserlo perché dobbiamo recuperare terreno da chi è davanti a noi – ha dichiarato a Sky Sport – non c’è altro risultato che la vittoria. Dobbiamo cercare di vincere a tutti i costi“.

Kakà esulta dopo un gol con il Milan battendosi la mano sul cuore

Kakà torna a Casa Milan: “Ho solo bei ricordi, vi porto sempre nel cuore”

Giornata speciale a Casa Milan. Nel quartier generale della società al Portello è venuto a fare visita Kakà. L’ex fuoriclasse milanista, accolto da tanti tifosi giunti per l’occasione nella sede rossonera, ha visitato la sala coppe e ha incontrato per la prima volta Fassone e Mirabelli, facendo la conoscenza della nuova dirigenza. Nel corso della visita a Casa Milan, Kakà ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Milan TV, di cui di seguito è riportato qualche stralcio:

Kakà con il Pallone d'oro. Sullo sfondo Casa Milan

“È un momento molto speciale essere qui e tornare a vedere tutto questo dopo tre anni. Mi sono rimasti solo bei ricordi. Sono sempre “rimasto” al Milan e lo rimarrò per sempre. Da lontano ho sempre seguito e guardato le partite, anche perché avendo ad Orlando Nocerino parlavamo spesso delle partite e di come andava. Il Milan è rimasto e mi rimarrà sempre nel cuore.

La MLS è stata un’esperienza molto bella a livello personale. Giocare lì e iniziare questo progetto, è stata un’esperienza molto bella. L’ultimo giorno, coi miei figli lì in campo, anche perché potrebbe esser la mia ultima partita da professionista, è stata speciale, delicata ed emozionante. Bello, sono contento. Non ho ancora dato l’addio al calcio perché volevo prendermi tempo su cosa fare dopo“. Chissà che per Ricky non possa profilarsi un secondo ritorno al Milan: un’ipotesi già emersa di recente.

L'ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi

Berlusconi: “I cinesi hanno sempre rispettato gli impegni. Sull’Italia…”

L’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, è tornato parlare via social di calcio e dei colori rossoneri.

Sulla cessione del Milan: “Fininvest si è affidata ad advisor, studi legali e banche di livello internazionale. Gli acquirenti cinesi hanno sempre rispettato puntualmente gli impegni presi e un fondo importante come Elliott ha ritenuto di poter garantire loro un prestito rilevantissimo”.

Su Ancelotti e sul rilancio del calcio italiano: “Ancelotti è un tecnico talmente bravo e al quale voglio così bene, che lo considero adatto a qualsiasi compito. Per il calcio italiano non c’è una ricetta magica. Occorre un lungo e paziente lavoro per ricostruire, partendo dai vivai, dalla valorizzazione dei giovani”.

Sull’Italia: “Non può permettersi di rimanere a lungo ai margini del grande calcio. Una nazionale vincente sarebbe un formidabile veicolo di promozione del made in Italy, del turismo, della moda, del sistema Italia nel suo complesso”.

Milan-Austria Vienna è un match valevole per il girone di Europa League

Milan-Austria Vienna, in diretta e in chiaro su TV8

TV8 trasmetterà in diretta la partita di Europa League Milan-Austria Vienna, in programma giovedì alle 21.05

Ottime notizie per tutti i tifosi rossoneri in vista di Milan-Austria Vienna. Il match valido per la 5° giornata del girone di Europa League sarà infatti trasmesso in diretta e in chiaro su TV8, oltre che come di consueto sulla piattaforma satellitare di Sky Sport: basterà sintonizzarsi sul canale 8 del digitale terrestre o connettersi al sito internet dell’emittente per seguire live (o in streaming) l’impegno europeo di Bonucci e compagni.

La partita è in calendario a San Siro per giovedì 23 novembre: il collegamento pre partita inizierà alle 20.30, mentre il fischio d’inizio è atteso alle 21.05.

L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Suso, deus ex machina del Milan e di Montella

Il 19 novembre 1993 nasce Suso, l’uomo in più dei rossoneri

Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre. Per tutti, più semplicemente, Suso. Talento imprescindibile per il Milan guidato da Vincenzo Montella, con un sinistro telecomandato e inesorabile come pochi altri calciatori in circolazione, deus ex machina rossonero delle ultime due stagioni. Nasce nel Sud della Spagna, a Cadice, il 19 novembre 1993, muovendo i primi passi nel calcio proprio nella squadra della sua città. Poi, a 17 anni, l’occasione della vita: il Liverpool.

Suso trascorre due anni nel settore giovanile dei Reds, poi esordisce con i “grandi”. Qualche presenza tra Premier, coppe nazionali ed Europa League, ma senza impressionare. Così il ritorno in prestito nella Liga, all’Almeria, dove trova continuità: in 33 partite segna 3 reti e mette in mostra le proprie doti. Il bis al Liverpool nell’estate 2014, però, è disastroso: appena una presenza in coppa di lega, il contratto in scadenza e un allenatore (Rodgers) che non crede in lui. Andare via è l’opzione obbligata.

Chiusa una porta, come si suol dire, si apre un portone. Per il ragazzo andaluso la stazione successiva dopo Liverpool è un’altra ricca di fascino e storia: la Milano rossonera del Milan. Arriva in sordina, tra l’indifferenza dei tifosi e la freddezza degli addetti ai lavori, senza riuscire a trovare spazi. In amichevole e in allenamento mostra dei colpi, ma con Inzaghi prima e Mihajlovic poi non riesce a imporsi. Serve un altro passaggio intermedio, come ad Almeria.

Suso dunque fa un altro “scalo” in prestito, al Genoa. Arrivando alla corte dell’allenatore che gli cambierà la carriera: Gian Piero Gasperini. Fiducia, minuti e un contesto tattico favorevole fanno definitivamente esplodere il suo talento: in metà stagione gioca 19 partite e senza ben 6 gol, contribuendo in maniera decisiva all’ottimo campionato dei liguri. Ma soprattutto, sbocciando definitivamente grazie al lavoro con Gasperini: sei mesi lo trasformano da inespresso a calciatore “vero” e decisivo anche in Serie A.

Dopo Genova, nuovamente Milan. Stavolta, rispetto al flop di Liverpool, è un successo. Montella ritaglia a Suso un ruolo importante nel suo 4-3-3, lui lo ripaga immediatamente con prestazioni di altissimo livello: lo spagnolo è l’uomo in più dell’attacco milanista, il talento a cui aggrapparsi nei momenti difficili e in cui sperare per una giocata decisiva. Una seconda metà di stagione di (fisiologico) calo non mette ombra a una prima parte d’annata straordinaria, dove Suso gioca e segna con continuità: su tutti una meravigliosa doppietta nel derby contro l’Inter. La stagione 2016-2017 lo consacra definitivamente, “regalandogli” anche il primo titolo della carriera: la Supercoppa italiana di Doha.

Lo stravolgimento della rosa di Fassone e Mirabelli coinvolge tanti calciatori del primo Milan di Montella, non confermati o ceduti per fare spazio ai “nuovi”, ma non il ragazzo di Cadice. La rivoluzione post closing e un rinnovo che tarda ad arrivare sembrano poterlo mettere incredibilmente in discussione, ma dirigenza e mister lo blindano nei fatti con un contratto sino al 2022 e con un ruolo da protagonista in campo. Oggi, nonostante i milioni spesi, è ancora il giocatore più decisivo della rosa. Tanto da guadagnarsi la Nazionale spagnola: “strappare” un biglietto per i Mondiali sarà difficile, ma Suso ci proverà. Andando avanti così, nulla è impossibile.

Gigio Donnarumma, portiere del Milan e della Nazionale italiana

Donnarumma: “A Napoli per svoltare. Buffon? Irraggiungibile, sarà sempre il numero uno”

Le parole di Donnarumma nel pre partita del match tra Napoli e Milan

Così Gigio Donnarumma a pochi minuti dal fischio d’inizio di Napoli-Milan:

Vogliamo dare una svolta anche nelle partite importanti, stasera abbiamo la possibilità di farlo in uno stadio difficilissimo contro una grande squadra. Abbiamo preparato bene la partita e speriamo di fare una grande gara.

Le parole di Buffon su di me? Lo ringrazio sempre per le parole nei miei confronti – ha dichiarato Donnarumma jr. a Sky Sport – sarà sempre il numero uno e irraggiungibile. Mi caricano i paragoni con lui, ma ho molto da lavorare e sarà sempre lui il numero uno.

Per chi tifa stasera la mia famiglia tra Napoli e Milan? Metà e metà, ma penso che stasera farà il tifo per me”.

Andrea Conti, terzino del Milan

Andrea Conti: “Il Milan andrà in Champions. Dovrei tornare a marzo, ma…”

Le parole di Andrea Conti sull’infortunio, sul Milan, sul calcio italiano e molto altro

Andrea Conti, terzino del Milan attualmente ai box a causa della rottura del crociato del ginocchio sinistro, ha rilasciato un’intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

Sull’infortunio e la successiva operazione: “I primi 15 giorni dopo l’operazione sono stati molto difficili. Mi chiedevano riposo, io passavo dal letto al divano, poi la notte non dormivo. Ho provato il dolore maggiore nei primi tre minuti. C’è stato un passaggio in profondità, io ho provato a intercettarlo e ho avuto la sensazione che il ginocchio uscisse e rientrasse, molto veloce. Un dolore incredibile, poi mi è passato anche se per 15 giorni ho fatto colazione con l’antidolorifico per il male alla coscia. Mi hanno preso il tendine da lì, era come avere uno strappo”.

Sulla sua giornata tipo: “Vado a Milanello al mattino: dalle 9.30 sono sul lettino. Poi alterniamo il lavoro con i pesi sulla forza al lavoro metabolico, con cyclette o vogatore. Ho imparato che il riposo conta tanto, quindi al pomeriggio metto il ghiaccio e basta. Restano ore per la PlayStation? Lasciamo stare. Non ho ancora la connessione: niente PlayStation e niente Netflix”.

Sul suo ritorno in campo: “Mi hanno detto che tornerò a marzo, ma dipende da come reagirà il ginocchio. Qualche giorno fa ho corricchiato, è stata una liberazione, anche se dopo 5 minuti non ce la facevo più. Con la palla ancora niente, giusto qualche palleggio. Ancora capace? Mah, non è che fossi un fenomeno anche prima…”.

Sul suo stato nei mesi successivi al ko: “Io ho sempre avuto la sensazione di essere un ragazzo forte, prima dell’operazione ho capito che è vero. Certo, mi manca il campo: a 23 anni capisci che giocare è la cosa più bella. Per il resto, sono sempre io. Testardo, tranquillo, spero umile, legato alle nipotine e alla famiglia. È una famiglia bianconera e anche io da piccolo ero juventino, non mi vergogno. Ora tifiamo tutti Milan, anche se ho un bassotto che si chiama Arturo per Vidal”.

Sul fallimento dell’Italia, già fuori dal Mondiale: “Io ero sicurissimo che ci saremmo qualificati. Sicuro sicuro sicuro. Si parla di frizioni tra squadra e allenatore ma io, per le poche volte che ho fatto parte del gruppo, non ho visto problemi. Erano tutti amici”.

Sul calcio italiano in crisi: “Siamo forti, un’ottima squadra con ottimi giovani. Romagnoli, Rugani, Donnarumma, Caldara, Spinazzola, Gagliardini, Bernardeschi, Chiesa. Poi Belotti, Immobile e Verratti. C’è tanto per ripartire”.

Sulle squadre B: “Non so se servano, però so che i giovani devono giocare, fare esperienza sbagliando. Io sono andato in Lega Pro, ora mi chiedo: che senso ha passare dalla Primavera alla Serie A per fare panchina?”.

Su Di Biagio: “Forse stato forse il primo a credere in me. All’inizio all’Atalanta non giocavo, ma lui mi convocava. Anche dopo l’Europeo Under 21, cinque mesi fa, l’ho chiamato per ringraziarlo. Se è una buona idea averlo come traghettatore? Con i giovani ci sa fare. Per me sarebbe perfetto, ma aspettiamo e vediamo che decide la Federazione”.

Sul provino fatto da ragazzino con il Milan: “Giocavo a Valmadrera, mi hanno contattato Inter, Milan e Atalanta. Ho fatto subito il provino con il Milan ma non mi piacevano l’ambiente, le persone. Mio papà ha scelto l’Atalanta ed è andata bene. Mi hanno seguito come uomo prima che calciatore, a Bergamo chiedono anche le pagelle, cercano i giocatori negli oratori”.

Sull’arrivo al Milan: “Ero appena arrivato al mare, stavo ritirando i bagagli e mi hanno chiamato: ‘Devi tornare’. Qui ho trovato un grande club con grandissima organizzazione. La concorrenza di Napoli, Chelsea e Inter? Il mio agente mi ha detto qualcosa sul Napoli, con il Chelsea c’è stato qualcosa ma la vera alternativa era l’Inter. L’interesse del Milan è stato nettamente maggiore e ho deciso: mi piaceva l’idea del nuovo ciclo”.

Sulla stagione rossonera: “Il Milan verrà fuori, sicuro. Servirà tempo ma andremo in Champions League. Juve e Napoli sono davanti, l’Inter è molto preparata, poi ci sono Roma e Lazio. Ce la giochiamo con loro. L’Atalanta? Magari non ripeterà il quarto posto, però farà un ottimo campionato. A Gasperini sarò grato a vita. Mai lavorato come con lui: dopo l’allenamento dovevo dormire un’ora… Domenica sera ci sarà Inter-Atalanta, fratelli contro: tifo per Caldara o per Gagliardini? Per Caldara, ovviamente”.

Lucas Biglia e Luca Antonelli durante un allenamento con il Milan

Jack sì, Biglia nì. Montella sorride a metà verso Napoli-Milan

Lucas Biglia lontano dal 100%: probabile panchina al San Paolo. Ci sarà invece Bonaventura

Se Bonaventura è ormai pienamente recuperato e arruolabile verso Napoli-Milan di sabato, per Lucas Biglia ci vorrà ancora un po’ di pazienza. Il tendine rotuleo infiammato, che ha costretto l’argentino a saltare le ultime due gare prima della sosta contro AEK e Sassuolo, continua a dare fastidio: il riposo preventivo e il lavoro specifico portato avanti nelle ultime settimane non ha ancora portato a una guarigione piena e completa, con il regista che oggi ha lavorato in gruppo ma che ha terminato la seduta d’allenamento a Milanello dolorante al ginocchio.

Biglia, dunque, non è ancora pronto e al 100%. Montella e lo staff medico non dovrebbero forzare il rientro in campo, seppur in una gara difficile e importante come quella del San Paolo: l’ex Lazio è orientato a sedere in panchina. Il suo posto in mediana al fianco di Kessie sarà preso da Montolivo. Ci sarà, invece, Bonaventura: la lesione al bicipite femorale della coscia sinistra è rimarginata e Jack è pronto a tornare in campo. Probabilmente già da titolare, insieme a Suso alle spalle di Kalinic: a farne le spese sarebbe Calhanoglu.

Giampiero Ventura durante Italia-Svezia, costata l'eliminazione dai Mondiali. C'è chi ha parlato di Apocalisse Italia

Apocalisse Italia, è già post Ventura: chi tra Allegri, Ancelotti, Conte e Mancini?

Il commosso abbraccio tra Gigi Buffon e Leonardo Bonucci dopo Italia-Svezia

E alla fine è arrivata l’Apocalisse Italia. Sportiva, ovviamente, ma di Apocalisse si tratta per un paese che vive di calcio come il nostro. Buffon e compagni non parteciperanno alla prossima edizione dei Mondiali, a 60 anni di distanza dall’ultima volta. Nel 1958 non andammo in Svezia (ironia del caso, proprio il paese che ha mandato a casa gli azzurri), a giugno mancheremo nella competizione iridata in programma in Russia. Tantissimi i motivi sia strutturali che contingenti che hanno portato al disastro della nostra Nazionale, ma chi pagherà per primo (e sicuramente, come sempre) sarà l’allenatore: Giampiero Ventura.

Nonostante la mancata presa di posizione nella conferenza post Italia-Svezia (“Dovrò prima parlare con la federazione”, il commento del c.t.), l’epilogo è scontato e incontrovertibile: Ventura non sarà più il selezionatore della Nazionale. E se c’è invece incertezza sul futuro del presidente Tavecchio, il quale tuttavia non pare intenzionato a presentare le proprie dimissioni, c’è molta più chiarezza sul profilo ricercato. Non c’è il nome definitivo, ma il solco è tracciato: sarà un allenatore top, di appeal, palmarès ed esperienza, un uomo che possa dare un’impronta decisa per rialzare il movimento all’indomani del disastro azzurro, nel momento più basso della storia della Nazionale.

Ripartire dopo l’Apocalisse Italia: l’erede di Ventura sarà un campione della panchina

Antonio Conte e Carlo Tavecchio

Dopo Ventura, dunque, un tecnico di respiro internazionale e di carisma indiscusso che possa ricostruire dalle ceneri e avviare un nuovo corso. I nomi ad oggi sono quattro: Allegri, Ancelotti, Conte e Mancini. Ben tre sono sotto contratto (e dunque impossibilitati ad arrivare subito), ma Tavecchio è fiducioso di pescare in questo lotto il futuro allenatore della Nazionale. L’idea sarebbe quella di ricalcare quanto fatto nel 2014 proprio con Conte: tornare a offrire un ingaggio importante (4 netti a stagione) con l’aiuto economico di uno sponsor. E nel frattempo arrivare sino all’estate con un traghettatore come Gigi Di Biagio.

Chi, nel poker di nomi al vaglio della Federazione, è il favorito per il post Apocalisse Italia? Difficilissimo fare previsioni adesso. Ancelotti è l’unico libero subito, ma vorrebbe lavorare con i club ancora qualche anno; Conte è ai ferri corti col Chelsea e tornerebbe al volo in Italia, però soffre la mancanza del lavoro quotidiano con il gruppo; Allegri e la Juventus potrebbero separarsi consensualmente a fine stagione, anche se molto dipenderà dai risultati; Mancini è fresco di arrivo allo Zenit, ma vacillerebbe all’ipotesi di prendere in mano la Nazionale. In ogni caso, a prescindere dal nome, servirà un allenatore di indubbie capacità e con una personalità fuori dal comune. Doti che Ventura, seppur professionista serio e rispettabile, non ha dimostrato di avere a sufficienza.

Paolo Maldini, ex capitano del Milan e della Nazionale italiana

Maldini: “Io di nuovo nel calcio solo al Milan o nella Nazionale italiana”

Paolo Maldini, ex capitano di Milan e Nazionale italiana, leggenda del calcio mondiale, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport. In particolare, Maldini ha parlato di un suo ipotetico rientro nel mondo del pallone:

Paolo Maldini, Dejan Savicevic, Fabio Capello e Daniele Massaro in posa con la Champions League vinta dal Milan nel 1994

“Tutti si domandano perché non sia nel mondo del calcio, ma è anche una mia scelta. Ho sempre guardato alla vita con una visione più ampia rispetto al calcio visto come allenamento e partita e ho la possibilità di scegliermi il futuro.

Qualora ci fossero le condizioni ideali potrei tornare nel calcio. Naturalmente – ha dichiarato Maldini – la mia destinazione sarebbe una scelta solo tra Milan e Nazionale italiana“. L’ex numero 3 è stato corteggiato dalla nuova proprietà cinese, ma per bocca dello stesso Paolo non c’erano le condizioni per rientrare in rossonero.

Il direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli

Mirabelli, tour per l’Europa a caccia di talenti

È sempre calciomercato anche per Massimiliano Mirabelli. Il direttore sportivo del Milan continua a scandagliare i campionati europei alla ricerca di talenti, sfruttando anche la “tranquillità” della sosta delle Nazionali per visionare giocatori impegnati con le proprie selezioni.

Il d.s. Mirabelli ha visionato più gare: due partite del Belgio, l’amichevole della Nazionale maggiore contro il Messico e il match dell’Under 21 contro Cipro (qualificazioni agli Europei di categoria), ma anche Giappone-Brasile disputatasi a Lille. Osservati tanti calciatori, in cima alla lista c’è Leander Dendoncker: centrocampista dell’Anderlecht, classe ’95, tra i prospetti più interessanti del calcio belga.

Lavoro di scouting e di osservazione, per Mirabelli, anche se il Milan non ha in programma acquisti in vista del mercato di gennaio. A meno di infortuni gravi o cambi di programma, il Diavolo non ha in canna nessun colpo nella sessione invernale di trattative: Montella continuerà a lavorare per integrare al meglio gli 11 arrivi dell’estate. Eccetto, però, eventuali occasioni che offrirà il mercato.

Kalinic-Rodriguez decisivi per Croazia e Svizzera. Nella foto l'attaccante

Kalinic-Rodriguez, gol e vittorie. Stasera Svezia-Italia: c’è Bonucci

Serata di grazia per Kalinic-Rodriguez e più in generale per i rossoneri impegnati con le proprie Nazionali. La prima giornata dei playoff europei di qualificazione ai Mondiali, infatti, ha visto affermarsi sia la Croazia di Kalinic sia la Svizzera di Ricardo Rodriguez, con entrambi protagonisti assoluti dei match.

L’ex Fiorentina ha dato la propria impronta alla partita contro la Grecia in appena 19′, procurandosi il rigore del vantaggio croato e segnando il 2-0 con un bella girata di tacco in area piccola (la Croazia arrotonderà poi sino al 4-1), mentre l’elvetico è risultato il match winner di giornata grazie a un rigore realizzato che ha consentito agli uomini di Petkovic di vincere 1-0 sul campo dell’Irlanda del Nord.

Dopo Kalinic-Rodriguez, stasera è tempo di altri milanisti in giro per il mondo con le proprie selezioni. Su tutti, ovviamente, gli italiani Bonucci e Gigio Donnarumma, impegnati nella delicata trasferta in Svezia: gli azzurri si giocano il pass per Russia 2018 nel doppio confronto con gli scandinavi. Oggi a Solna, lunedì a San Siro: l’Italia deve vincere per conquistare il Mondiale.

Zlatan Ibrahimovic con la divisa della Svezia in Nazionale

Ibrahimovic presenta Italia-Svezia: “Sarà difficile per entrambe. Quel biscotto del 2004…”

Zlatan Ibrahimovic presenta Italia-Svezia. È tempo di playoff Mondiali e Sky Sport ha voluto intervistare un opinionista d’eccezione come il gigante di Malmo, anello di congiunzione perfetto tra i due mondi che si giocheranno un posto al Mondiale di Russia: perché leggenda del calcio svedese, ma ovviamente anche perché con un passato glorioso in Italia tra le fila di Juventus, Inter e Milan, dove in due anni ha vinto uno Scudetto e una Supercoppa italiana.

Il primo pensiero dopo il playoff: Ibrahimovic presenta Italia-Svezia: “Il mio primo pensiero è stato che quelle tra Svezia e Italia saranno due belle partite. Difficili per entrambe le squadre, che ovviamente hanno una grande voglia di andare al Mondiale. La Svezia farà di tutto per passare, l’Italia uguale, ma la cosa più importante è che saranno due grandi partite, due finali praticamente. Non sarà facile per nessuno, vedremo cosa succede”.

Su cosa aspettarsi da una Svezia senza Ibrahimovic: “Ora che non sono più in Nazionale secondo me la Svezia gioca con molta meno pressione. La gente ora si aspetta meno, quando c’ero invece io tutti si aspettavano che potessimo vincere il Mondiale o l’Europeo. Questa è l’impressione che ho, anche dalle cose che sento dire da fuori, dai media, dagli addetti ai tifosi. Le reazioni, ora che non ci sono io, sono nettamente diverse. Per questo giocheranno senza pressione, senza nulla da perdere”.

Sulle parole di Florenzi secondo cui è più facile giocare contro una Nazionale senza Ibrahimovic: “Se devo ascoltare il mio ego devo risponderti che ovviamente con me in campo la Svezia sarebbe più forte. Ma questa squadra finora anche senza di me ha fatto un gran lavoro, conquistando un secondo posto in un girone complicato e ottenendo la possibilità di giocare questo playoff”.

Scatta l’ora dei playoff per Russia 2018: Ibrahimovic presenta Italia-Svezia

Se esiste un nuovo Zlatan nella Svezia: “Non so, ma credo sia difficile. La forza di questa Nazionale in ogni caso è il gruppo, il collettivo e come ti ho detto la possibilità di giocare con meno pressione, proprio perché io non ci sono più. Ora tutti hanno la possibilità di farsi vedere, ci sono nuovo giocatori e abbiamo cominciato un nuovo ciclo. Dobbiamo guardare avanti”.

Se esiste un “Ibrahimovic” nell’Italia: “Secondo me l’Ibrahimovic dell’Italia, il giocatore che dobbiamo temere di più, è Marco Verratti, senza dubbio il giocatore più forte dell’Italia. Però va usato al meglio, nel modo in cui possa rendere non al 100% ma al 200%. Ha un talento eccezionale, al PSG l’ho visto crescere tantissimo e diventare uno dei giocatori più forti al mondo”.

Zlatan Ibrahimovic e Marco Verratti insieme ai tempi del PSG

Sul modo giusto di usare Verratti: “Schierarlo nel ruolo nel quale gioca nel PSG, in mezzo al campo, al centro della manovra della squadra”.

Sul famoso “biscotto” Svezia-Danimarca a EURO 2004: “La verità è che ci siamo giocati la partita a viso aperto ed è uscito un 2-2. Non è stata una partita combinata prima, anche perché non avrei potuto permettere una cosa del genere: è assolutamente contro i miei principi, chi mi conosce lo sa. Poi è ovvio che dopo la partita ci sono state tante parole, ma appunto restano tali, scuse o alibi per giustificare un’eliminazione”.

Il gol di tacco di Zlatan Ibrahimovic durante Italia-Svezia 1-1 a EURO 2004

Su un possibile ritorno in Nazionale in caso di qualificazione ai Mondiali:Adesso sto pensando solo a tornare il prima possibile in campo, non alla Svezia o al Mondiale. La mia storia con la Nazionale è finita, potevo fare qualcosa di più, forse anche di meno, ma il mio tempo con la Svezia è terminato. In ogni caso sarebbe molto bello vedere la Svezia ai Mondiali”.

L'a.d. del Milan Marco Fassone

Milan-UEFA, arriva il giorno del voluntary agreement: il piano di Fassone

Voluntary agreement, ci siamo. Domani, 9 novembre 2017, sarà una giornata fondamentale per il futuro del Milan: l’a.d. Marco Fassone si recherà a Nyon dalla UEFA per presentare nuovamente il progetto cinese e per strappare il cosiddetto voluntary agremment, necessario per poter sforare i parametri del Fair Play Finanziario senza incorrere in delle sanzioni. Sarà necessario convincere l’organismo del calcio europeo della bontà e della solidità del prospetto, in modo che venga concesso a via Aldo Rossi di non rispettare da subito il FPF.

Milan atteso a Nyon per il voluntary agreement: il piano di Fassone per l’aumento dei ricavi dovrà convincere la UEFA

Un primo piano era stato già presentato dal Milan poco prima dell’estate, la cui analisi era stata però congelata dalla UEFA e rimandata in autunno. È per questo che il piano presentato domani dovrà essere più realistico: sarà necessario che Fassone fornisca un programma solido e strutturato di penetrazione del mercato cinese (sono richieste come firme di contratti in essere o che inizieranno in futuro), con cui si conta di aumentare concretamente il fatturato, ma anche che Yonghong Li fornisca le coperture e le garanzie necessarie per sostenere le spese correnti del club.

La UEFA pretende un piano dettagliato nei minimi dettagli per concedere il voluntary agreement. Fassone conta di riuscire a strappare il “sì” agognato: ottenerlo sarebbe fondamentale perché nel primo periodo dell’accordo permetterebbe di coprire il deficit di bilancio immettendo liquidità. In questo modo, nell’analisi dei conti rossoneri non verrebbe considerata la stagione 2017-2018 (destinata a segnare un risultato negativo) e sarebbe oggetto d’analisi il triennio 2018-2021: è qui che il Milan dovrà poi dimostrare di poter rispettare il Fair Play Finanziario con l’aumento dei ricavi.

Davide Calabria con la maglia del Milan 2017/2018

Milan, nuovo infortunio Calabria: caviglia ko, salta il Napoli

Non è un buon momento per Davide Calabria. Il Milan ha trovato due vittorie cruciali (e meritate) in due trasferte insidiose come Chievo e Sassuolo, salvando la panchina di Montella, ma in ambo le partite ha visto il proprio terzino alle prese con due diversi infortuni: Calabria ha subito un trauma cranico facciale in quel di Verona, uscendo dal campo in barella, mentre al Mapei Stadium è stato costretto a lasciare il terreno dopo appena 13 minuti a causa di un problema alla caviglia sinistra.

Infortunio Calabria, niente Napoli-Milan: Montella dovrà rinunciare al proprio terzino

Proprio l’infortunio in casa del Sassuolo – un trauma contusivo distorsivo, secondo quanto riferisce MilanNews.itgli costerà con ogni probabilità un’altra gara di stop: Calabria non ha riportato particolari lesioni alla caviglia, ma dovrà star fuori almeno 20 giorni e salterà Napoli-Milan, gara al rientro dalla sosta per le Nazionali. Un guaio fisico che ha costretto il giocatore a rifiutare anche la chiamata in Nazionale Under 21.

L'esultanza di Suso dopo la rete dello 0-2 in Sassuolo-Milan

Suso promuove il Milan: “Il peggio è alle spalle, ora siamo più squadra”

Sempre uomo copertina del Milan di Montella, decisivo anche in casa del Sassuolo con la rete del definitivo 2-0 rossonero, Suso ha affidato ai propri profili social un commento sul successo del Mapei Stadium e sul momento personale e della squadra:

25marzo15/5novembre17. In quello stadio mi ero messo in testa per la prima volta di voler diventare ‘un giocatore’ del Milan. Ed in quello stesso stadio ieri ho fatto festa. Penso che il peggio sia alle spalle: oggi siamo più squadra, più compatti. Felice per la gente del Milan, per me, per chi mi sta a fianco, per i miei compagni e per il mister. Ma la strada è ancora lunga. Tra qualche giorno penseremo al Napoli. Adesso nazionale, con orgoglio, con la MIA SPAGNA“.

Antonio Conte al Milan: ipotesi concreta in estate. E con l'esonero di Montella può arrivare subito

Conte al Milan, contatto a Londra in vista dell’estate. E in caso di esonero di Montella…

Contatto a Londra: fiducia per avere Conte al Milan da giugno. Ma sarà fatto un tentativo subito

Antonio Conte al Milan? Difficile al momento attuale (anche se non impossibile), ma ipotesi concreta in vista della prossima estate. Non è una novità che i rossoneri sognino l’ex c.t. della Nazionale per la panchina, ma c’è una novità interessante: il club di via Aldo Rossi – racconta Sky Sportavrebbe mosso i primi passi reali per provare ad arrivare a Conte.

L’aggancio al tecnico del Chelsea è avvenuto quindici giorni fa a Londra tramite intermediari: il Milan ha voluto sondare la disponibilità di Conte a tornare in Serie A e a sposare la causa rossonera. Non c’è ancora nulla di concreto, ovviamente, ma la dirigenza milanista sarebbe convinta di riuscire nell’impresa di convincere il mister di Lecce a sedere sulla panchina di San Siro, con un nuovo progetto tecnico guidato da un nuovo allenatore. Antonio, d’altronde, vorrebbe rientrare in Italia.

E se arrivasse Conte al Milan subito? L’ex Juve è precario al Chelsea quanto lo è Montella in rossonero, traballante nonostante le reiterate “fiducie” della dirigenza. Una doppia sconfitta in giornata dei Blues e del Diavolo, impegnati contro Man United e Sassuolo, potrebbe liberare entrambi. È un’ipotesi difficile e legata a una serie di coincidenze – ragiona Sky Sport -, ma il Milan in caso di esonero di Montella vorrebbe provarci immediatamente. Chissà…

L'elenco dei convocati di Montella verso Sassuolo-Milan

Sassuolo-Milan, i convocati di Montella: out Biglia e Bonaventura

Mister Vincenzo Montella ha diramato la lista dei convocati rossoneri in vista di Sassuolo-Milan, partita della 12° giornata del campionato di Serie A. Nella trasferta di Reggio Emilia assenti Lucas Biglia (problemi al ginocchio sinistro) e Bonaventura (guai muscolari): sia l’argentino sia Jack potrebbero tornare a disposizione nella gara al rientro dalla sosta per le Nazionali, quando il Milan farà visita al Napoli di Sarri.

Ecco di seguito l’elenco completo dei 23 convocati verso Sassuolo-Milan:

Portieri: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari;
Difensori: Abate, Antonelli, Bonucci, Calabria, Gomez, Musacchio, Paletta, Rodriguez, Romagnoli, Zapata;
Centrocampisti: Calhanoglu, Kessie, Locatelli, Mauri, Montolivo;
Attaccanti: Borini, Cutrone, Kalinic, André Silva, Suso.

André Silva durante #askAndre, Q&A in diretta sul profilo Facebook del Milan

Silva si racconta nell’#askAndre: “Il Milan mi ha impressionato”

Evento social in diretta Facebook per il Milan con #askAndre, la Q&A con André Silva

Venerdì particolare a Milanello con l’#askAndre, all’indomani della trasferta in casa dell’AEK Atene e a soldi due giorni dalla delicata sfida di campionato contro il Sassuolo. Una linea diretta tra i tifosi rossoneri di tutto il mondo e André Silva organizzata dal Milan, in cui l’attaccante portoghese ha parlato delle difficoltà della squadra e del proprio momento personale, sfruttando il canale Facebook del club da oltre 24 milioni di fan.

Di seguito il video completo dell’evento, caricato integralmente dal profilo Facebook ufficiale del Milan dopo la diretta trasmessa nel pomeriggio.

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan

Mirabelli: “Sicuri che Montella sia un buon allenatore. Berlusconi? Positivo che parli”

Le parole del d.s. Mirabelli a Sky Sport a pochi minuti da AEK-Milan

Così il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli nel pre partita di AEK Atene-Milan, gara del girone di Europa League:

“La squadra pian piano col lavoro sta sempre dimostrando di avere una sua identità, ma noi abbiamo chiaro il nostro percorso. Mettere tutti insieme questi giocatori non è facile, ma siamo sereni, sicuri di avere un buon gruppo e un buon allenatore. Vorremmo dare soddisfazioni a nostri tifosi con qualche risultato.

Noi sappiamo che è un percorso lungo quello che stiamo facendo e la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Il nostro obiettivo era creare una base solida su cui costruire e aprire un ciclo: sappiamo che ci sono delle difficoltà e il nostro rimpianto è non fare felici i nostri tifosi. Abbiamo bisogno di tempo – ha dichiarato Mirabelli a Sky Sport ma è giusto che i milanisti debbano avere soddisfazioni così come le abbiamo avute noi da loro sin dal primo momento in cui siamo arrivati a Milano. Ma abbiamo ben chiare le nostre idee.

Le parole di Berlusconi? Non ho l’autorità di rispondergli, resta sempre un grande tifoso del Milan e vive sugli umori del risultato. La prendiamo come un fatto sempre positivo quando parla lui”.

Lucas Biglia sofferente con la maglia del Milan

Milan, per Biglia infortunio, stop e delusione: deve tornare “lui”

Montella verso AEK e Sassuolo con un’assenza eccellente: per Biglia infortunio al tendine rotuleo sinistro e riposo obbligato

Si è fermato Lucas Biglia. L’argentino non sarà a disposizione di Montella per le prossime due partite del Milan contro AEK Atene e Sassuolo, cruciali per il futuro del tecnico sulla panchina rossonera. Lo stop è arrivato ieri, dopo un consulto con lo staff medico: il centrocampista soffre per un problema al ginocchio sinistro che lo costringe ad allenarsi malamente e a giocare stringendo i denti per il dolore. La decisione presa, ora,  è quella di curarsi. Questo problema di salute, d’altronde, è evidente anche in campo, dove il Principito sta rendendo molto al di sotto del proprio potenziale, lontano dalle attese con cui era arrivato al Milan.

Lucas ha un’infiammazione al tendine rotuleo sinistro che dava fastidio da un po’ di tempo – la comunicazione del medico sociale milanista Mazzoni sulla questione – ha dato sempre disponibilità con grande professionismo, ma il livello di dolore e di infiammazione è aumentato e abbiamo deciso di fermarlo e di prendere tempo per curare questo tendine”. Una situazione chiara con un esito ancor più preciso: Biglia dovrà osservare un periodo di riposo e sostenere delle cure per il ginocchio malandato. L’appuntamento per il rientro in campo, salvo complicazioni, è fissato a dopo la sosta, per il big match tra Napoli e Milan: il regista salterà gli ultimi impegni milanisti prima della pausa (AEK Atene e Sassuolo) e probabilmente anche le amichevoli dell’Argentina.

San Siro accoglie Lucas Biglia al Milan

Non una bella notizia per Montella, alle prese con due gare spartiacque per il proprio destino milanista. Le alternative per sostituire Biglia sono due: Riccardo Montolivo e Manuel Locatelli, entrambi adatti (seppur con caratteristiche diverse) per raccogliere l’eredità dell’ex Lazio davanti alla difesa. Più esperto e navigato l’uno, maggiormente fresco e dinamico l’altro: due opzioni differenti che l’Aeroplanino dovrà gestire al meglio tra giovedì e domenica. Non è escluso, però, che possano anche giocare insieme: Montolivo-Locatelli può essere la mediana scelta per il match di Europa League, con Kessie che osserverebbe un turno di riposo.

Ciò che conta maggiormente, però, è il suo recupero pieno e completo. Per Biglia infortunio e delusione sul rendimento in campo viaggiano di pari passo: i problemi fisici al ginocchio sinistro ne stanno condizionando pesantemente il rendimento, rendendolo irriconoscibile nelle ultime apparizioni rispetto a quello straordinario regista ammirato per anni nella Lazio e nell’Argentina. Recuperare la piena efficienza fisica sarà il primo passo per tornare il vero Principito: uno step necessario perché il Milan ingrani la marcia giusta e tenti una disperata rimonta Champions.

Ancelotti

Carlo Ancelotti: “Nel calcio i maghi non esistono. Il mercato non basta, ci vuole tempo”

L’ex allenatore rossonero Carlo Ancelotti torna a parlare di Milan

Carlo Ancelotti ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Anch’io Sport. Tanti gli argomenti toccati: dal recente esonero al Bayern alla nuova verve del campionato italiano fino, ovviamente, al deludente inizio stagione del Milan.

Sulla sua prossima avventura: “Vorrei avere un’opportunità per creare un progetto e lavorare con serenità anche se il nostro è un mestiere che non ti da’ serenità e tranquillità ma è normale, basta un risultato sbagliato che la pressione aumenta. Ma con serenità aspetto, non ho fretta”.

Sulle destinazioni gradite: “La Premier sotto certi aspetti e’ interessante, c’è una bella atmosfera negli stadi ma anche in Germania siamo avanti sotto questo punto di vista. Non ho idea di quale possa essere la soluzione migliore. Io mi vedo bene su ogni panchina. A me piace il calcio, mi piace allenare e finché ho questa passione, qualsiasi panchina va bene”.

Sulla Serie A: “Il campionato italiano molto competitivo e molto interessante. C’è anche l’Inter che ha il vantaggio di non giocare le coppe per cui Spalletti ha la possibilità di lavorare tutta la settimana per trasmettere le sue idee. La Lazio sta facendo un campionato straordinario, c’è la Roma, il Milan purtroppo è un po’ dietro ma è legato al fatto che ha cambiato molto”.

Impossibile non  parlare dell’attuale situazione del Milan, il cui campionato era partito con grandi aspettative e il cui rendimento sta deludendo i tifosi

Sulle difficoltà di inizio stagione dei rossoneri: “Nel calcio non ci sono maghi con la bacchetta magica, ci vuole pazienza, trovare giocatori idonei al progetto”.

Sulla delusione dopo il mercato estivo: “Il Milan ha fatto una campagna acquisti che tutti hanno definito straordinaria, ma non bastano sei mesi o una campagna acquisti per fare una squadra, occorre tempo, perseverare negli investimenti e nel lavoro”.

Sulle ambizioni del club: “Il quarto posto è molto importante, ti permette di giocare la Champions e fare investimenti, ma è ancora più importante non abbattersi quando le cose non vanno bene”.

Sul futuro del Milan senza Champions:Credo che la società abbia messo in preventivo che ci sarebbero stati dei problemi, il Milan ha preso dei giocatori buoni, che possono crescere, e sui quali innestare poi giocatori importanti”.

Vincenzo Montella durante Milan-Juve: a fine partita ha ottenuto ancora la fiducia

Montella, fiducia anche dopo Milan-Juve. Ma gli alibi sono finiti: o riscatto o esonero

Higuain stende il Milan, ma non Montella: la dirigenza conferma ancora il mister nonostante la 5^ sconfitta in Serie A

Altra sconfitta, altra fiducia a Montella. Il Milan ha perso ancora, rimediando contro la Juventus la 5^ sconfitta di queste prime undici giornate di campionato e restando a ben -9 dall’obiettivo stagionale della Champions League, ma l’Aeroplanino ha mantenuto ancora salda la propria posizione sulla panchina rossonera. Il consueto confronto post partita tra l’allenatore e la dirigenza (nella fattispecie l’a.d. Fassone e il d.s. Mirabelli) ha avuto lo stesso esito delle ultime settimane: il Diavolo esce sconfitto, ma conferma il sostegno alla propria guida tecnica.

Montella continua a ottenere settimana dopo settimana la fiducia della società, nonostante una media punti decisamente negativa e un gap ormai siderale dal quarto posto. Le valutazioni tecniche di Fassone e Mirabelli sul tema allenatore sono chiare: il Milan è una squadra totalmente nuova e in costruzione, piena di calciatori talentuosi, ma giovani e bisognosi di adattarsi chi al campionato italiano chi al peso della maglia rossonera (e chi entrambi). È impensabile pretendere subito di marciare come le prime della classe, che viaggiano spedite a medie non sostenibili da una squadra ancora priva di una propria chiara fisionomia negli uomini e nel modulo. E senza un “9” top come Higuain, Icardi, Dzeko o Immobile: non a caso, tutti carnefici di Montella in questi due mesi di Serie A. La differenza con Kalinic, funzionale ma spuntato, ieri è stata evidente.

Ko con tutte le grandi, il Milan di Montella è atteso da un calendario morbido: ora non può più sbagliare

Dare tempo al gruppo e all’allenatore, dunque, è necessario. Anche perché Bonucci e compagni hanno perso solo contro le grandi: Lazio, Roma, Inter e Juventus. Eccetto la Samp, che comunque sta viaggiando forte, tutte squadre nettamente più solide, rodate e pronte. Non una giustificazione, ma sconfitte di questo tipo a inizio stagione sono da mettere in conto. Milan che, comunque, sembra aver finalmente trovato un undici base: il 3-4-2-1 zeppo di qualità e piedi buoni è piaciuto e ha convinto Montella a insistere su questa strada. Cambiare oggi, alla luce dei miglioramenti visti nelle ultime gare, sembra poco logico, anche vedendo le alternative: i vari Sousa, Mazzarri e Prandelli non paiono profili in grado di segnare una svolta immediata della stagione.

Ma oggi, day after di Milan-Juve, il tempo è scaduto. E gli alibi per Montella e per tutte le altre componenti della squadra sono terminati: il Diavolo dovrà iniziare a marciare e mettere in cascina punti importanti per risollevarsi in classifica. Eccetto Napoli-Milan al rientro dalla sosta di novembre, il calendario da qui a fine 2017 non fornisce più scuse: Sassuolo, Torino, Benevento, Bologna, Verona, Atalanta, Fiorentina saranno le nostre avversarie, tutt’altro che impossibili, per riprendere quota. Senza dimenticare l’Europa League, vera chiave per riscattare alla grande un’annata sinora maledetta: vincerla varrebbe un posto in Champions League. Ora è il momento della verità: se Montella flopperà ancora, l’esonero sarà l’epilogo inevitabile.

Un primo piano di Gigio Donnarumma

Gigio Donnarumma: “Il 3-0 nel derby e la Supercoppa le gioie più grandi”

Renzo Rosso intervista Gigio Donnarumma: su Sport Week la conversazione tra il portiere del Milan e il patron di Diesel

Gigio Donnarumma ha rilasciato una lunga e particolare intervista a Sport Week, “incalzato” da un giornalista speciale: il patron di Diesel Renzo Rosso. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sul rigore di Icardi nell’ultimo derby: “Me l’ha tirato a sinistra. Due campionati fa, nella stessa porta e dalla stessa parte, prese il palo. Perché mi sono buttato dalla parte opposta? L’avevamo studiata in un’altra maniera”.

Sulle partite che ricorda con più piacere: “Oltre al derby vinto 3-0 a gennaio di un anno fa, quello del palo di Icardi, la Supercoppa Italiana vinta a Doha a dicembre sulla Juve. La mia parata più bella su Sneijder in Nazionale contro l’Olanda, la più importante il rigore decisivo parato a Dybala in Supercoppa”.

Sul nuovo Milan: “Con tanti giocatori forti non è semplice trovare subito la chimica giusta per metterli insieme – ha dichiarato Gigio Donnarumma – però il campionato è lungo e noi siamo combattivi. Chi mi ha sorpreso dei nuovi? Conti è veramente forte. E Cutrone è pazzesco: se non fa gol si incazza. Anche se vinciamo, se non segna esce dal campo incazzato”.

Sul preparatore dei portieri Alfredo Magni: “Cura molto i dettagli. La fase di spinta, la presa alta… Lavoro con lui da quattro anni e sono molto migliorato”.

Sul fratello Antonio: “Averlo per compagno mi stimola da un lato e mi rasserena dall’altro. È un sostegno, uno stimolo. In ritiro dividiamo la camera, in allenamento scherziamo, e questo aiuta molto a sopportare gli esercizi”.

L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Suso esalta il Milan e Montella: “Gli devo tutto. Voglio restare a lungo”

Dio salvi Suso. Ancora Deus ex Machina del Milan e fuoriclasse di Montella, dopo gli oltre 200 milioni spesi sul mercato e gli undici nuovi acquisti arrivati in estate ad alzare la cifra tecnica della squadra. Con il Chievo il Diavolo è tornato a vincere e convincere, tirandosi via dalle preoccupanti secche dell’ultimo mese, mostrando quella reazione chiesta a più riprese dopo qualche discreta prestazione e punti che faticavano ad arrivare. Tutti (più o meno) bene i ragazzi, ma la lode è senza dubbio di Suso: suo il gol che apre il match e scaccia la paura, ancora suo il cross che propizia l’autorete del raddoppio, sempre suo l’assist che apparecchia per Kalinic il 4-1 finale.

“Ne avevamo proprio bisogno di una vittoria così, ora abbiamo più fiducia” ha dichiarato proprio Suso a Milanello all’indomani del trionfo di Verona. Il Milan, d’altronde, è finalmente piaciuto dall’inizio alla fine: molto bene l’atteggiamento e la concentrazione, ottimo il recupero palla alto e il possesso manovrato dei tanti uomini di qualità presenti nell’undici di partenza, confortanti i quattro gol segnati messi a referto e la buona solidità difensiva. Tre punti d’oro anche per puntellare Montella: “È quello che mi ha dato tutto – l’outing dell’ex Genoa – siamo tutti molto contenti con lui, io per primo”. Nonostante i recenti esperimenti da seconda punta? “Cercava di fare il meglio per la squadra – lo difende Suso – sulla fascia sono più comodo, ma io sono a disposizione del mister“.

Suso è l’uomo del momento in casa Milan. E pur di segnare alla Juve è disposto a un fioretto particolare…

Bene Chievo-Milan, ma a Milanello la testa è già sabato alla Juventus: “Dovremo giocare da squadra, perlomeno per non perdere”, si è sbilanciato candidamente Suso, lucido nello spronare la squadra a dare il 100%, ma senza l’assillo dei tre punti obbligatori. “Per la Champions c’è ancora tempo, nel calcio cambia tutto velocemente”. E se senza quarto posto il Milan fosse costretto a cessioni illustri? “Ho rinnovato poco fa e Fassone non mi ha detto niente: qui sono felice e voglio rimanere a lungo al Milan, si “autoblinda” l’iberico. Che per segnare un gol a Buffon non farebbe follie: “Andare a casa a piedi da San Siro. Tanto abito a 50 metri…”, scherza l’uomo rossonero del momento. Per battere la Juve, d’altronde, servirà più una partita perfetta che non un fioretto.

Montella: “Bonucci? È un rosso televisivo. E io mi gioco la carriera…”

Vincenzo Montella ha parlato nel post partita di Milan-Genoa, terminata 0-0 e condizionata dall’espulsione diretta rimediata da Bonucci nel primo tempo. Di seguito le sue dichiarazioni rese a Sky Sport.

Sugli episodi arbitrali: “Se devo analizzare la partita sono estremamente soddisfatto, non del risultato. In dieci contro undici abbiamo fatto una partita esemplare, ci siamo andati vicino a vincerla, meritavamo qualcosa in più. Mi porto a casa l’anima e lo spirito della squadra in questo momento delicato.

Gli episodi non ci girano a favore, ma vorrei capire se siamo in un mondo televisivo o di campo. Il VAR lo accetto, ma le situazioni di campo non sono televisive. Accetto l’espulsione di Bonucci, ma chi sta in campo cerca di prendere posizione con il gomito, io da attaccante prendevo posizione con il gomito e non venivo mai espulso perché essendo basso non prendevo mai il volto. Lui è alto e lo ha preso, questa per me è stata un’espulsione televisivo. Non è intenzionale, l’avversario non la guarda mai.

Se così fosse ci sarebbe anche il rigore su Bonaventura. Mi gioco la mia carriera, se l’arbitro mi dà rigore me la cambia. Se siamo in un mondo televisivo questo è calcio di rigore. Se siamo in un mondo televisivo non si può sbagliare”.

Sul momento rossonero: “Non sto a sindacare l’onestà e la bravura degli arbitri, sto vedendo che ci stanno dando contro episodi che arrivano uno vicino all’altro. I ragazzi sono stati splendidi, hanno usato ogni energia contro una squadra che non ti lascia giocare. Oggi avremmo meritato di vincere e l’avremmo potuto fare con un episodio”.

Sul suo futuro: “Ho parlato un po’ dopo la partita, vedo grande fiducia, sono valutato quotidianamente, sento fiducia e unione. Dopo questa prestazione abbiamo bisogno di stringerci ancora più forte – riporta MilanNews.it – siamo lì e sta nascendo qualcosa”.

Fassone: “Manca la scintilla. Montella? Ha la nostra fiducia. Ora vietato sbagliare”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa.

Sulla crisi rossonera: “Nessuno aveva pensato che con una squadra così rinnovata non ci sarebbero stati problemi, ma di sicuro siamo indietro rispetto ai programmi. Quanto? Di 5-6 punti. L’obiettivo era tenere a corta gittata il quarto posto per tutto il girone di andata, assestarci e dare la scalata alla zona Champions nel ritorno. Chiaro che i margini di recupero ci sono, ma non possiamo più permetterci di sbagliare”.

Su Montella: “È stato scelto da noi e ha tutta la nostra fiducia. Panchina a rischio in caso di nuova sconfitta? Inutile ragionare sui se e sui ma, qui dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione per trovare una via di uscita. Manca la scintilla, il gol che fa invertire la rotta. Ma sono convinto che ce la faremo”.

Sulle parole di Mirabelli: “Non è questione di pressione. Il Milan è stato costruito per ottenere certi risultati: non stanno arrivando e abbiamo il dovere di essere trasparenti con i nostri tifosi. Siamo tutti a tempo. Compreso il sottoscritto. Montella-Mirabelli? Non si è strappato niente – ha assicurato l’a.d. Fassone -. Stiamo tutti dalla stessa parte”.

Su Bonucci: “Ci sono persone contente quando togli loro delle responsabilità e altre che invece sono nate per averne. Bonucci appartiene alla seconda categoria. È vero, non sta rendendo per quello che è il suo valore. Ma anche lui sta pagando la situazione generale”.

L’a.d. Fassone analizza l’inaspettata crisi rossonera a 360°

Sull’obbligo di andare in Champions: “Piano con la parola obbligo. La Champions è fondamentale per il nostro progetto: mancarla, però, non blocca i piani. Ritarderemo di un anno e troveremo il sistema di equilibrare la mancata entrata degli introiti Champions con la cessione di uno-due top player”.

Sul debito con Elliott: “Il progetto, parlo per quello che riguarda il Milan, è di farlo in anticipo, già in primavera. Abbiamo sul tavolo svariate opzioni che stiamo valutando con attenzione. Diciamo che il fascicolo Milan è su molte scrivanie, per avere un percorso di rientro meno sfidante dell’attuale”.

Su Yonghong Li: “Questo scetticismo è anche un po’ fastidioso, se fossimo in Inghilterra in pochi ci farebbero caso. Io dico solo che la proprietà quest’anno ha fatto un aumento di capitale di 49 milioni e non sono soldi prestati all’A.C. Milan. E presto ne farà un altro. L’obiettivo è triennale, far crescere i ricavi e poi mettere sul mercato azionario, alla Borsa di Hong Kong, una fetta della società”.

Sul piano commerciale della società: “Normalmente ci sono tre gambe che sostengono un club. I diritti tv, i ricavi dallo stadio e dal merchandising. Noi ne abbiamo una quarta, il lavoro sul territorio cinese. Il nostro lavoro partirà dal basso, un lavoro con gli istituti scolastici governativi compatibile con il modello didattico cinese. Noi guadagneremo con merchandising e licensing. La scelta delle scuole è appena partita, se ne sta occupando una newco con sede a Pechino, la AC Milan Beijing Sport development”.

Sul Fair Play Finanziario: “A luglio i nostri progetti erano frecce tracciate sui fogli di carta. Ora è tutto più definito – ha concluso Fassone – siamo fiduciosi”.

Kakà-Milan, per ora è no. Ma il tormentone è pronto a ripartire

Kakà-Milan, atto terzo. Uno spiffero arrivato dal Brasile qualche giorno fa, in concomitanza con la sua decisione di lasciare gli Orlando City (e presto di appendere gli scarpini al chiodo), rilanciato anche in Italia da siti internet e importanti media nazionali. La notizia rimbalzata dall’altra parte dell’Oceano è di quelle che fanno battere il cuore: il Diavolo avrebbe riabbracciato Ricky per la seconda volta, dopo il primo ritorno dell’estate 2013, facendogli chiudere in rossonero la carriera da calciatore e riservandogli subito dopo un ruolo da dirigente.

Prima la passerella in campo, poi una scrivania a Casa Milan al fianco di Fassone e Mirabelli. Uno scenario suggestivo e romantico, che però non trova alcun riscontro nei fatti: ad oggi 19 ottobre 2017 non ci sono i prodromi per il tris di Kakà. Né da calciatore, ovviamente, né da dirigente: il Milan – assicurano gli autorevoli Corriere della Sera e Premium Sport – ha negato ogni tipo di contatto con il brasiliano, per il quale non è previsto alcun ruolo né in campo né negli uffici in via Aldo Rossi 8. L’ipotesi più emozionante immaginava un possibile ritorno da vicepresidente, con un ruolo più di rappresentanza che operativo, simile a quello ricoperto da Zanetti nell’Inter. Ma al momento non c’è nulla in questo senso.

Bomba dal Brasile: Kakà può tornare ancora in rossonero. Il Milan smentisce. Per ora…

Insomma: non sono ancora maturi i tempi per il secondo ritorno a casa di Riccardino. E bene ha fatto la società a spegnere ogni voce che possa distrarre la squadra e l’ambiente in questo momento delicato. Ma siamo convinti che il tormentone Kakà, presto o tardi, tornerà di moda: troppo forte e intenso l’amore tra Ricky e il Milan, mai offuscatosi nonostante il tempo e la distanza, così come il suo desiderio di tornare rossonero. E anche l’attuale dirigenza potrebbe cogliere al volo l’occasione: la ricerca di una bandiera (Paolo Maldini, ndr) da inserire nell’organigramma non ha dato sinora alcun esito. Kakà, in questo senso, rappresentare una scelta ideale: un fuoriclasse legato a doppio filo ai nostri colori, icona di classe e sportività anche fuori dal campo. Ormai noi milanisti lo sappiamo perfettamente: certi amori non finiscono…

Milan, il bollettino medico del 17 ottobre: le ultime su Kalinic, Antonelli e Conti

A Milanello è tempo del consueto bollettino medico del martedì, arrivato puntuale per bocca del dott. Mazzoni ai microfoni del canale tematico rossonero Milan TV. Tra i calciatori alle prese con dei problemi fisici ci sono ancora Nikola Kalinic e Luca Antonelli, così come il lungodegente Andrea Conti. Ecco le varie situazioni analizzate nel dettaglio.

Su Kalinic: “Il suo recupero procede bene. Ha ultimato il lavoro personalizzato e da oggi si aggrega al gruppo per una parte di allenamento, poi nei prossimi giorni continuerà a lavorare in gruppo”.

Su Antonelli: “Ha un problema al polpaccio ma sta già lavorando sul campo con un lavoro personalizzato. Il programma prevede che lavori a parte tutta la settimana per riaverlo in gruppo al più tardi per l’inizio della prossima settimana”.

Conti ha subito la lesione del legamento crociato: le ultime sul recupero nel bollettino medico del dott. Mazzoni

Su Conti: “È passato un mese e un giorno dall’intervento al ginocchio. Non ci sono state complicazione e tutto è filato liscio: gli auguriamo tutti di continuare su questa strada”.