Milan-Juve, le pagelle: Kalinic spuntato, Biglia irriconoscibile, Kessié disperso
Si è giocata Milan-Juve, anticipo dell’undicesima giornata di campionato.
Le pagelle di Milan-Juve, undicesima giornata di Serie A 2017/2018.
Donnarumma: 6
Higuain lo impallina due volte, ma è il più incolpevole di tutti. Certo, da uno come lui ci si aspetta sempre il miracolo.
Zapata: 5,5
Si pensava fosse la mina vagante della serata, in fin dei conti non combina nulla di eclatante.
Romagnoli: 6-
Confermato centrale alla Bonucci, parte bene finendo per cedere campo alla distanza. L’Higuain di stasera è un osso troppo duro.
Rodriguez: 5,5
Confermato terzo di sinistra, stavolta però non riesce ad esprimere la sua corsa e il suo sinistro. Sprecato.
Abate: 5,5
Torna titolare e capitano, finché ne ha ricopre dignitosamente il ruolo di difensore aggiunto. Esce per un problema fisico.
dal 61′ Antonelli: 5
Il confronto con Cuadrado è a dir poco impietoso.
Kessié: 4,5
Altra prestazione disastrosa, vaga per il campo sbagliando anche gli appoggi più elementari. Ufficialmente disperso.
Biglia: 4
Idem come sopra, con l’aggravante che un giocatore della sua esperienza dovrebbe riuscire a non perseverare nell’errore. Lascia il campo tra i fischi.
dal 61′ Locatelli: 5,5
Entra e dopo due minuti Higuain chiude la partita.
Borini: 6,5
Parte a sinistra, finisce a destra, corre per dieci, mette due assist che Kalinic spreca. Man of the match, di nuovo.
Suso: 6
Sistematicamente raddoppiato, cerca la giocata ma stavolta non riesce a tirare fuori il coniglio dal cilindro.
Calhanoglu: 5
Che non sia la sua partita lo si capisce dopo pochi minuti. Costantemente fuori dal gioco, tanto che ci si ricorda di lui solo al momento della sostituzione.
dal 77′ André Silva: s.v.
Ennesimo ingresso tardivo.
Kalinic: 5
Gli capitano quattro palloni d’oro: in un caso si fa murare, su due arriva tardi, il più importante lo stoppa male regalando a Buffon il tempo per chiudergli lo specchio. Spuntato.
Montella: 5
La differenza di valori in campo è importante, ma c’è modo e modo di perdere. Tolti i primi minuti, i bianconeri danno l’impressione di non doversi nemmeno troppo impegnare per portare a casa la partita: un gol a metà primo tempo, poi ritmi bassissimi e stoccata decisiva a mezz’ora dal termine. Bloccato Suso, il Milan sparisce letteralmente dal campo senza produrre uno straccio di iniziativa offensiva. Non si può andare avanti così.