Carola Cirocco – Milanismo

Autore: Carola Cirocco

Mirabelli-Fassone, il miglior acquisto della stagione del Milan

Quello di ieri sera è stato un evento straordinario. Cercherò di non esagerare con le parole e le affermazioni, romantica quale sono, ma mi riesce difficile ripensando allo Stadio di San Siro ieri.

Era da veramente tanto tempo che non si vedeva lo stadio così pieno, ed è ancora più eclatante pensare che è successo ad agosto, per un preliminare di Europa League in cui il risultato era abbastanza scontato (anche se è vero che nel calcio nulla si può mai prevedere con certezza). Non sono stati però né i 35 gradi, né la mancanza di bottigliette d’acqua dopo il primo tempo, né le vacanze, a fermare i tifosi rossoneri che si sa, le follie per questa squadra le hanno sempre fatte.

Ancora una volta si conferma quello di cui ero convinta da un po’: i tempi sono cambiati. Non parlo della squadra e del gioco, nonostante già si intravedano spunti molto interessanti, ma sembra proprio essere tornata la vera tifoseria rossonera. Non che fosse mai morta si intende, perché mi sto riferendo a tutti fuorché ai tifosi occasionali (come ho sentito nominarci ieri da molti amici interisti), ma non era facile sostenere con un tale entusiasmo e una tale euforia una squadra che non si riconosceva più. Ho passato pomeriggi allo stadio in cui vedevo a pochi metri da me giocatori del tutto svogliati, che non provavano neanche a lottare, non correvano né inseguivano, per questo posso affermare che era molto difficile dedicare una tale gioia come quella di ieri a una squadra che non trovava più la fame, la voglia di vincere.

Ieri invece per la prima volta dopo tempo, ho visto grinta, tenacia, nonostante gli avversari fossero oggettivamente già abbastanza rassegnati. Ho visto giocatori giovani che avevano voglia di far intravedere alla tifoseria rossonera che quest’anno la faranno divertire, e quindi possiamo dire di aver avuto un piccolissimo assaggio di come il Milan quest’anno ha intenzione di rendere felice i suoi tifosi.

Non so neanche descrivere la gioia nel vedere un terzino velocissimo che si faceva fatica a seguire con gli occhi perché lo ritrovavi in difesa e un secondo dopo in attacco pronto per fare assist, o addiritura volare in porta, quindi un grazie ad Andrea Conti. Non so neanche descrivere la gioia nel vedere classe e ordine in un difensore che non aveva paura di niente e di nessuno e con un’eleganza straordinaria non faceva passare neanche le zanzare del 3 di agosto: un grazie a Mateo Musacchio. Non so neanche descrivere la gioia nel vedere i miei pupilli dell’anno scorso, Suso e Jack, giocare insieme con una sintonia tale che mi ero dimenticata, o che forse nella stagione precedente, tra le sofferenze e la rabbia, era finita in secondo piano. E infine, che gioia nel vedere un Bonucci quasi commosso, e un Biglia incredulo nell’avere un’accoglienza così bella, così grande. La gioia più grande però, è stata essere in mezzo a migliaia di tifosi che non smettevano di cantare quei cori che non sentivo da tempo, tutti insieme, dalla curva al terzo anello. 

Proprio vero quello che ha scritto la Curva ieri sera con una coreografia straordinaria: è triste il mio cuore lontano da te. Lo è stato fin troppo tempo, perché per quanto si rimanga tifosi sempre, nella buona e nella cattiva sorte, l’amore che sono tornata ad avere per questa squadra è difficile da spiegare. Un po’ come nelle storie degli innamorati, è tutta un’altra cosa quando l’amore è reciproco: proprio così, da tempo mi sentivo non ricambiata ma, è stato proprio questo periodo di poche gioie e frequenti rabbie a farmi tornare così carica, così innamorata.

Un’altra cosa si è confermata ieri sera, che avevo già sottolineato: la nuova dirigenza è adorata da tutti. La Curva, ha mostrato uno striscione in onore di Fassone e Mirabelli, con tanto di rima: “Passiamo alle cose formali, Mirabelli-Fassone: il miglior acquisto della stagione”. Posso confermare, con tanto di testimonianze tra chiacchierate avute ieri con i tifosi, che la grande folla non era lì solo per vedere il nuovo Milan, che infatti non era ancora in ottima condizione ed era senza acquisti non poco importanti quali Biglia e Bonuncci, ma per ringraziare la nuova società. Eravamo lì per dimostrare che noi ci siamo, ci saremo.

Ora, aspettando la ciliegina sulla torta di questo mercato più volte giudicato “sontuoso”, non vedo l’ora di tornare allo Stadio a vedere la prossima sfida che dopo anni profuma di Europa. Non sarà il Craiova ma lo Shkendija, ed è vero che i tempi delle partite con il Real sono ancora lontani, ma passo dopo passo, stiamo risalendo.

Si inizia una nuova stagione, nuova in tutti i sensi: nuova la squadra, ma vecchia la tifoseria che quest’anno, sembra essere del tutto rinata. 

Milan-Craiova, la Curva Sud sceglie l’indifferenza nei confronti di Gigio

Come riportato da Tuttosport questa mattina, la Curva Sud ha voluto chiarire la sua posizione nei confronti di Gigio Donnarumma, in vista della partita di stasera con il Craiova. Niente odio né amore, i tifosi rossoneri hanno optato per l’indifferenza totale senza fare distinzioni tra il portiere rossonero e il resto della squadra.

Sicuramente, la gestione del rinnovo non è affatto piaciuta alla Curva rossonera, che magari in futuro potrà perdonare, ma dimenticare sembra proprio di no…

Biglia: “Giocare nel Milan è un sogno. Il mio idolo? Redondo”

Il nuovo centrocampista rossonero, Lucas Biglia, ha parlato ai microfoni di Milan TV, raccontando del suo idolo, delle caratteristiche del suo ruolo, e del Milan:

Sul suo giocatore preferito: “Il mio idolo è sempre stato Fernando Redondo. Mi è sempre piaciuto tanto, ha giocato in una grandissima squadra come il Milan. Ho sempre mirato ad essere come lui, e ovviamente poi guardavo anche altri giocatori nel mio ruolo, come Pirlo a Xavi. Fernando ha veramente grandi qualità. Non ha avuto l’opportunità di giocare tanto nella Nazionale, ma come giocatore è sempre stato il mio idolo, soprattutto nel mio ruolo.”

Sulla partita di Champions Milan-Anderlecht del 2007: “Mi ricordo Kakà, a me era toccata la marcatura ma lui è veramente un fenomeno, un vero campione. Conservo ancora la maglie delle partite come quella. Quando ero in Belgio, credo che sia stata proprio questa partita di Champions League una delle più difficili che abbia mai affrontato, soprattutto per il livello. Dopo ho cominciato a giocare in un campionato molto competitivo, come la Serie A dove ogni partita è difficile, in ogni partita può succedere di tutto, quindi ho imparato molto poco a poco”.

Sul ruolo del regista: “La cosa più importante è riuscire a dare equilibrio alla squadra, dare una mano nella fase offensiva e anche in quella di costruzione.”

Sul Milan: “Appena penso al Milan mi viene in mente la sua storia, avendo una grandissima storia molti grandi campioni hanno giocato qui. Mi sembra veramente un sogno essere qui oggi.”

 

Montella: “Ho la testa già all’Europa League. Bonucci? Può favorire la difesa a tre”

Queste le parole di Vincenzo Montella in conferenza stampa al termine di Milan-Borussia Dortmund.

Sulla gara: “Oggi non posso guardare il risultato, anche se nel secondo tempo abbiamo sfiorato in alcune circostanze il pareggio. Mi è piaciuta l’applicazione della squadra in fase difensiva. Nel complesso – riporta il sito ufficiale del Milan – vedo i ragazzi molto convinti nelle cose che fanno: la reazione nella ripresa ne è stata la prova. Ci mancavano diversi giocatori, quindi vedo grandi margini di crescita”.

Sull’Europa League: “La mia testa è già alla partita del 27, dove sicuramente non arriveremo nelle migliori condizioni. I nostri allenamenti sono proiettati solo verso quella sfida”.

Sui nuovi acquisti: “Non ho potuto utilizzare tutti i nuovi arrivati, molti dei quali arriveranno mercoledì. Sicuramente, al momento, Kessié è quello più avanti di tutti, infatti ho fatto fatica a toglierlo vista la sua buonissima tenuta”.

Sulla prossima sfida dell’ICC: “Ci alleneremo tutti i giorni fino alla gara contro il Bayern, vedremo chi scenderà in campo. Domani arriveranno Bonucci, Conti, André Silva e Biglia, valuteremo le loro condizioni fisiche e decideremo chi schierare e per quanti minuti”.

Sul modulo: “Valuto quotidianamente i giocatori che ho a disposizione. Sono in tanti, penso che si apriranno diverse soluzioni a livello tattico. L’arrivo di Bonucci, ad esempio, potrebbe favorire la difesa a 3. Ma è difficile da stabilire adesso”.

Sugli obiettivi: “Abbiamo 3 competizioni, non ci sono preferenze. Al momento la priorità è entrare nella fase a gironi dell’Europa League, poi la testa si proietterà al campionato e alla Coppa Italia”.

Milan, voglio sognare con te

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che l’anno prossimo avrei visto Bonucci e Donnarumma giocare nella stessa squadra, avrei pensato senz’ombra di dubbio all’addio di Gigio, iniziando ad immaginarlo con la maglia bianconera.

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che a metà luglio il Milan avrebbe già concluso ben dieci colpi di mercato, sarei scoppiata a ridere. Questo non per mancanza di fiducia nei confronti della nuova società, sia chiaro, ma perché come tutti i tifosi rossoneri avevo completamente dimenticato cosa volesse dire sognare. Avevo abbandonato oramai da tempo quelle estati in cui non puoi non controllare ogni ora le news sul calciomercato, ed erano veramente molto lontani quegli anni in cui fino al 31 agosto speravo nell’arrivo dei grandi top-player. Io, come il resto dei tifosi, sono stata abituata a passare le mie estati vedendo gli altri fare grandi acquisti, dovendomi accontentare di prestiti gratuiti e parametri zero. Per questo non avrei mai scommesso un solo euro su un’estate così.

Invece ora, a metà luglio, abbiamo ricostruito il Milan da zero. In meno di due mesi la squadra che tifo fin da quando ero bambina, è riuscita a farmi tornare a sognare come non facevo da tempo. Dire che sono felice e soprattutto sorpresa è dir poco: gradualmente, acquisto dopo acquisto, mese dopo mese, ogni giorno sembra essere migliore per noi tifosi rossoneri.

Il Milan sta tornando grande, e se ne stanno accorgendo un po’ tutti. I segni sono tanti, e potrei iniziare da quell’euforia che i tifosi rossoneri hanno già mostrato in varie occasioni: dal raduno a Milanello, all’arrivo dei giocatori a casa Milan.

Il caso di Bonucci, che ha radunato centinaia di tifosi pronti ad accoglierlo a Milano, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, o meglio, sfociare l’entuasiasmo che i tifosi stavano celando da un paio di mesi. Sarà, che l’affare è stato rapido come un lampo, sarà, che Bonucci è un giocatore di quelli che non vedevamo da anni, sarà, il gusto di averlo strappato alla Juve, o sarà che proprio nessuno se lo aspettava, ma resta il fatto che ora si può ufficialmente dire che sì, noi quest’anno ci saremo.

Il Milan sta tornando, e i primi ad accorgersene forse sono stati i tifosi delle altre squadre che fino a qualche giorno fa non facevano altro che passare il loro tempo a criticare e criticare il Milan “i cinesi non esistono, l’anno prossimo fallirete” eccetera eccetera eccetera. Poi è arrivato il grande acquisto di Leo, e gran parte di loro hanno cominciato ad abbassare la testa perché si sono resi conto che ora facciamo sul serio e che c’è più da aver paura che da criticare.

Ora manca il centravanti e di nomi se ne fanno tanti: Belotti, Aubameyang, Morata, si parla di extra-budget e sento promesse di ulteriori grandi acquisti. Difficile non illudersi, impossibile non sognare, nonostante la paura dietro l’angolo di poterci rimanere male. Dopo anni di sofferenze, certe ferite non si chiudono di colpo, certi brutti ricordi non si cancellano, per questo preferisco sempre non mettere le mani avanti, non con il Milan.

C’è un altro fattore forse ancora più importante, che contribuisce a questo clima di serenità ed entusiasmo: la nuova dirigenza ha imparato a farsi voler bene.  Anche i più scettici oramai, non possono fare a meno delle conferenze live con l’immancabile “passiamo alle cose formali”. Sarà, che ci stanno coccolando non poco con tutti questi acquisti, sarà, che Fassone e Mirabelli hanno trovato un modo tutto loro per distinguersi e farsi adorare dai tifosi, sarà, che finalmente siamo tornati ai grandi nomi, ai grandi sogni.

Non parlerò di scudetto o di anti-juve, perché dopo anni e anni di buio già la Champions mi sembra un miraggio; magari parlerò un po’ di più dell’Europa League, pronta a vedere le partite infrasettimanali. Non importa se davanti non avrò il Real, perché spero, tra un anno magari, di trovarmi a San Siro a  vedere un Milan-Barcellona. Chissà stavolta chi segnerà dopo 29 secondi….magari non sarà “Il papero” ma “Il gallo”, magari, chissà..

Concluderei con un grazie: un grazie al Milan, o forse dovrei dire più in generale un grazie al calcio, perché ci sono cose che solo chi ama questo sport può provare e capire.

Gigio: “Mi scuso con i tifosi, forza Milan”

Gigio Donnarumma, a poche ore dalla firma per il rinnovo, ha rilasciato un’intervista a Milan TV.

Sul rinnovo: “Sono contentissimo e orgoglioso di essere qua al Milan, sono sempre stato tifoso del Milan, sono nato e cresciuto qui quindi non ci può essere emozione più grande”.

Sui tifosi: “Sono sempre stati il mio punto di forza loro, mi dispiace che in questo periodo siano passate cose che non sono vere. Mi dispiace per loro che si sono sentiti traditi, non era mia intenzione, nella mia testa c’era tutt’altra cosa. Mi sono sentito anche io un po’ dispiaciuto, mi sono sentito anche io male. Mi scuso con i tifosi e spero che ritorni tutto come prima”.

Sul fratello: “Sono molto legato a mio fratello, sono molto orgoglioso di condividere la stanza con lui come quando eravamo piccoli. Sono contentissimo anche per lui, è un sogno che lui sia qui con me”.

Su Montella: “Lo ringrazio per tutte le belle parole e la fiducia che mi ha sempre dato”.

Sulla squadra: “Sono contentissimo di tutto il gruppo, siamo veramente un bel gruppo e speriamo di fare delle belle cose quest’anno. Sicuramente quello che posso dire è che daremo, daremo perché parlo anche della squadra, sempre il massimo per questa maglia e per raggiungere gli obbiettivi che ci siamo fissati, e di starci sempre vicino nei momenti sia belli che più difficili. Forza Milan”.

Mirabelli: “Sul rinnovo di Gigio abbiamo sempre tenuto la schiena dritta”

Il direttore sportivo rossonero, Massimiliano Mirabelli, ha parlato così sul rinnovo di Gigio Donnarumma e sull’arrivo del fratello Antonio:

“Noi dal primo giorno la prima cosa che ci siamo messi in testa di fare era questa: il rinnovo di Gigio Donnarumma. Dal primo giorno io ho avuto questa idea di Antonio, perché forse a differenza di tanti anche io vengo da un percorso come quello della Serie A quindi conosco bene Antonio Donnarumma, e subito ho avuto questa idea. Ci sono state delle persone che un giorno magari potranno anche testimoniarlo: questa mia idea è campata lì, dico questo perché se ne sono dette tante su questa storia, la verità è che io ho voluto fortemente Antonio. Al primo posto c’è una valutazione tecnica, io personalmente ritengo che Antonio possa fare il dodicesimo del Milan, che possa giocare quando sarà chiamato in causa. Sulle nostre scelte noi siamo trasparenti in tutto, su questa scelta proprio ci tengo in particolar modo a ribadirlo. L’ho esposta poi in primis all’allenatore che mi ha supportato nel discorso tecnico, poi l’ho esposta alla società che ha supportato sia il discorso tecnico che il bello di far vedere questa coppia, ha insomma riscosso il successo di tutti. Devo dire che in questo Antonio, il fratello più grande, è stato bravissimo a far sì che questo giorno importante con la firma di entrambi arrivasse. Ha avuto anche lui un ruolo importante, ha sposato la causa.

Dal primo giorno ho chiesto a Gigio di dire sempre la verità sia a me sia a Fassone, ci ha sempre detto che voleva rimanere al Milan. Poi come si sa, per queste cose dovevamo parlare anche con chi lo rappresentava, e vorrei anche aggiungere di come qua si festeggia, noi siamo contenti e non si tratta né di vincitori né di vinti. Sicuramente però questa situazione fra un po’ di tempo passerà alla storia per come è avvenuta perché non era facile fare quello che abbiamo fatto, sia per noi che per Gigio. Soprattutto non era facile per come è avvenuta, per quello che si sente in giro, per le varie trattative. Abbiamo fatto una cosa che veramente rimarrà nella storia. Forse tra qualche ora Fassone più di me potrà raccontare: siamo stati con la schiena dritta verso tutti, ma ripeto, questo non vuol dire che noi vogliamo oggi far capire che ci sono stati vincitori o vinti. Noi abbiamo fatto la nostra battaglia, Gigio lo sapeva, sapeva perfettamente che lo volevamo ma alle nostre condizioni e così è stato.

Quindi ora la cosa più importante è  Antonio, che ripeto è un giocatore che stimo tantissimo e sono felicissimo e orgoglioso di presentarlo qui oggi e di presentare la coppia dei portieri“.

Modric-Milan e quel like che fa sognare…

Si chiama Luka Modric il nuovo sogno dei tifosi rossoneri. E anche la stella del Real Madrid ha mostrato la sua simpatia per il Milan, mettendo “like” su Instagram ad un fotomontaggio di lui con la maglia rossonera.

Già in altre occasioni c’erano stati ammiccamenti, come prova una foto su Twitter in cui stringe un trofeo indossando una tuta rossonera. E nella giornata di ieri, questo nuovo “like” che fa sognare i tifosi rossoneri e accende l’entusiasmo.

Tra le parole di Fassone e Mirabelli che non escludono ancora un grande colpo, e questi segnali, Modric è entrato nei sogni rossoneri, quel sognare che da tempo mancava…

Sneijder-Milan, l’agente frena: “Non ho avuto contatti”

Nelle ultime ore si erano fatte sempre più vive le voci che parlavano di un possibile interesse del club rossonero per il trequartista del Galatasaray, nonché pilastro dell’Inter nel triplete del 2010: Wesley Sneijder. Il giocatore sta infatti rescindendo con il club turco, ed è pronto a tornare in Italia. Tra i vari accostamenti, è stato fatto anche il nome del Milan. Secondo alcuni, il giocatore sarebbe stato proposto al club rossonero.

Oggi l’agente dell’olandese, Guido Albers, contattato in esclusiva da MilanNews.it, smentisce i contatti con la società rossonera: “In italia ci sono tanti rumors su Wesley ma non ho avuto contatti con il Milan”. Nelle prossime ore potrebbero esserci novità tra i vari retroscena. Da non dimenticare anche l’interesse della Sampdoria per l’olandese, che dopo il fallimento nell’affare per Ilicic, è pronta a rifarsi avanti.

Milan-Conti: ancora una settimana di pazienza

Sembravano questi i giorni in cui ci sarebbe stata la fumata bianca per Andrea Conti, invece i tifosi dovranno aspettare ancora un po’. Ci sono ancora alcuni problemi da risolvere con l’Atalanta. Dal punto di vista economico l’accordo è stato raggiunto: Il Milan ha offerto 25 milioni totali tra soldi e contropartita (Marco Pessina, classe ’97). Decisivo è stato poi l’apporto del giocatore con la sua volontà di indossare la maglia rossonera, nonostante l’interessamento di altre squadre come l’Inter e il Chelsea.

Mancano però alcuni nodi da sciogliere, che fanno slittare il trasferimento a domenica. Il motivo lo si ritrova nel sostituto di Conti per il club nerazzurro: Thomas Foket. Dopo alcuni problemi riscontrati nelle visite mediche, il giocatore non verrà tesserato. Al suo posto è stato individuato Timothy Castagne del Genk che dovrebbe arrivare a breve ma servirà comunque qualche giorno per chiudere questa operazione.

Insomma, i tifosi dovranno aspettare ancora una settimana, ma una cosa è certa: Andrea Conti sarà un nuovo giocatore del Milan.

L'a.d. Fassone, mister Montella e il d.s. Mirabelli nel giorno del rinnovo dell'allenatore

Milan, cercasi regista: Biglia in stand-by, Krychowiak e Badelj le alternative

Fase di stallo per Biglia. Nonostante la volontà del giocatore, che ha già trovato l’accordo con il Milan, e l’insistenza della società rossonera per chiudere l’affare, la Lazio continua a rifiutare l’offerta rossonera da circa 12-13 milioni, valutando il giocatore almeno il doppio. Il centrocampista, dal canto suo, ha già fatto sapere alla società capitolina di non voler rinnovare il contratto in scadenza nel 2018 e di aver scelto i rossoneri.

Aspettando di trovare l’accordo con la Lazio, sperando che Lotito possa ammorbidirsi, il Milan continua a sondare altre piste. L’alternativa più probabile a Biglia, nonostante abbia caratteristiche fisiche e tecniche abbastanza diverse, resta il 27enne polacco del PSG, Grzergorz Krychowiak: poco utilizzato da Unai Emery nel corso dell’ultima stagione (tra tutte le varie competizioni ha totalizzato 19 presenze), è possibile che possa arrivare al Milan in prestito con diritto di riscatto. 

Nelle ultime ore, sembra invece star spuntando una nuova-vecchia pista che porta a Firenze: Milan Badelj. Il centrocampista viola piace molto a Montella che ha già avuto l’occasione di allenarlo nella stagione 2014-2015 ed è in scadenza di contratto nel 2018: un elemento che potrebbe portare a una facile chiusura dell’affare. I contatti con la Fiorentina sono già aperti per Kalinic e il playmaker croato sembra desideroso di lasciare Firenze: potrebbero bastare meno di 10 milioni di euro. Da non dimenticare inoltre che i rossoneri avevano già trovato l’accordo di massima con il giocatore a gennaio, dove però era mancato l’accordo con Corvino.

Se Biglia dovesse definitivamente saltare, il Milan ha pronte le alternative, consapevole della necessità di prendere un regista. C’è bisogno infatti di uno che sappia creare e manovrare il gioco, nel cuore del centrocampo accanto a Kessiè, per completare il progetto di Montella. Occhio a possibili nomi a sorpresa, ancora non emersi nelle cronache giornalistiche delle ultime settimane.

Borini: “La storia del Milan è grande, mi sento onorato e orgoglioso di essere qui”

Il nuovo acquisto rossonero, Fabio Borini, ha rilasciato la sua prima intervista a Milan TV:

Sull’arrivo al Milan: “Vedendo il museo, lo store, si capisce veramente che la storia è grande e il club è importantissimo. Far parte di questa grande squadra non può che farmi onore ed essere un orgoglio. Visitando il museo, fa sempre una certa sensazione vedere le Champions da così vicino, è il traguardo più ambito di tutti i giocatori insieme alla Coppia del mondo. È un torneo così difficile e averne vinte sette non è una cosa semplice”.

Su Milanello: “Sicuramente è un bel centro, i campi sono ottimi, le strutture sono consone a quello che è la società, vanno sfruttate per migliorarci e così farò”.

Sui test medici: “Mi sono preparato bene in estate, i test hanno dato le risposte giuste”.

Su Montella: “Ho sentito il Mister per telefono una volta che il trasferimento era sicuro, mi ha dato molta fiducia, mi ha detto che era contento e io pure. Aspettiamo l’inizio”.

Sui compagni: “Non ho ancora parlato con nessuno solo famiglia e amici stretti, li vedrò solo tra due giorni e sono davvero contento”.

Sull’Europa League:  “È veramente importante, sono i campi che il MIlan deve calcare ogni singola stagione. Partendo dall’Europa League, con i preliminari, un passo alla volta e lo faremo bene”

Sul suo ruolo: “Davanti posso fare qualsiasi ruolo, sono sempre a disposizione a seconda di ciò di cui ha bisogno la squadra, ho imparato a farlo in Inghilterra”.

Sugli obbiettivi: “Non si dicono gli obbiettivi personali, non li ho mai detti per scaramanzia e per motivi personali. Quello di essere qui è un sogno che si realizza, adesso si inizia a lavorare”.

Donnarumma-Milan, manca poco al lieto fine

Dopo settimane di una vicenda che sembrava oramai essere diventata più una telenovela che un affare di mercato, sembra mancare veramente poco al fatidico incontro per il rinnovo di Donnarumma, fissato per lunedì sera.

Il giovane portiere rossonero, rientrato in Italia mercoledì sera dopo l’Under 21, è tornato a casa sua insieme alla sua famiglia tra Pompei e Castellammare di Stabia, dove è rimasto per tutta la giornata di ieri. Non c’è stato ancora alcun incontro né con Montella, in vacanza ad Ischia, né con Enzo Raiola, atteso nella giornata di ieri. 

Nell’incontro previsto per lunedì sera tra la società rossonera e Raiola, molto probabilmente mancherà il giovane portiere, impegnato con la maturità per il diploma in ragioneria. Sarà invece presente la famiglia del giocatore, che pare non aspettare altro che il rinnovo. La famiglia di Donnarumma infatti, non ha mai nascosto la volontà che Gigio resti in rossonero, e spera in un rinnovo per porre fine al clamore mediatico delle ultime settimane e restituire tranquillità al ragazzo. Anche la volontà di Gigio, sembra essere quella di rimanere in rossonero e riuscire a farsi perdonare dai suoi tifosi.

Se le parti sembrano spingere verso il rinnovo, dopo ripetuti avvicinamenti, nel vertice di lunedì sarà necessario trovare un accordo economico. Se la proposta del Milan resta quella di 5 milioni di ingaggio a stagione, rimangono da discutere i problemi relativi alla clausola e alla durata del contratto. 

Non ci resta che attendere pochi giorni per scoprire la verità sul futuro di Gigio, sperando che finalmente arrivi un (lieto) fine per questa storia che sembra non finire mai.

Milan, spunta l’idea Benassi: soldi, Kucka e Paletta

Il Milan continua la sua ricerca per il centrocampo e sembra essere sempre più vivo l’interesse per il giocatore del Torino Marco Benassi – scrive Tuttosport. Classe ’94, il capitano della Nazionale Under 21 sembra piacere molto a Montella.

Nelle ultime ore i colloqui tra i due club sembrano aver avuto risvolti positivi. Cairo valuta il giocatore 20 milioni di euro, ed è disposto a chiudere l’affare inserendo delle contropartite come Kucka e Paletta, voluti fortemente da Mihajlovic.

Affare lampo per Borini: il Milan gioca il jolly

Quinto acquisto per il club rossonero: Fabio Borini. Classe ’91, attaccante del Sunderland. Tra gli scetticismi e le perplessità sul nuovo affare rossonero che, condotto sotto traccia, ha sorpreso i tifosi, vediamo di conoscere meglio il nuovo attaccante e i motivi del suo acquisto.

Cresciuto nelle giovanili del Bologna, è poi passato al Chelsea nel 2007. Dopo l’esperienza londinese, ha giocato nel Swansea, nel Parma, nella Roma e nel Liverpool per poi trasferirsi al Sunderland.

Rappresenta un vero e proprio jolly per l’attacco di Montella: sa ricoprire tutti i ruoli del reparto offensivo, è utilizzabile quindi sia come ala, che come punta, che come trequartista. Si caratterizza per la sua rapidità di gioco, e per la grande capacità di pressare gli avversari. Chiaramente non sarà lui il grande bomber al fianco di Andrè Silva, ma può rappresentare una valida alternativa per il modulo rossonero. Dopo le cessioni di Honda, Ocampos, di Deulofeu, e l’imminente partenza di Niang, era necessario allungare la rosa con un acquisto di questo tipo. Non è destinato quindi a ricoprire il ruolo di titolare, bensì di riserva degli attaccanti o degli esterni.

Da non sottovalutare l’importanza dell’acquisto anche per l’ambiente. Borini è italiano, e ha già avuto esperienza con la Roma nel nostro campionato: considerando che fino ad ora gli acquisti rossoneri hanno riguardato giocatori stranieri, si giustifica l’acquisto anche su questo piano. Inoltre, per la professionalità, la grinta e la dedizione, era necessario un giocatore del genere per lo spogliatoio. Non bisogna mai dimenticare infatti di come una squadra per vincere abbia bisogno non solo di grandi campioni ma anche di verve, ordine, e unità all’interno del gruppo, che solo determinate teste e caratteri sanno portare.

Il Milan continua nel frattempo la pista di Calhanoglu, e quella di Kalinic (nonostante si aspetti la cessione di uno tra Bacca e Lapadula). Rimane però evidente che l’acquisto di Borini, per quanto possa scontentare i tifosi più scettici, è un acquisto meditato sotto molti punti di vista. 

Mirabelli, che già conosceva bene questo giocatore dall’esperienza nel Sunderland, non ci ha pensato due volte all’opportunità di chiudere l’affare a 6/7 milioni, sorpassando così la Lazio. Domani, il giocatore firmerà un contratto di quattro anni e si sottoporrà alle le visite mediche intorno alle 8.

Non c’è quindi da scoraggiarsi o cominciare a fare previsioni apocalittiche: è stato un colpo voluto e ragionato, che si rivela essere importante per diversi motivi che vanno oltre quelli tecnici. Dopo qualche stagione opaca, Borini ha voglia di riscattarsi. Infondo, questa voglia di rilancio è proprio quella del Milan, e si sa, quando si viaggia con gli stessi obbiettivi…

Calhanoglu, carta vincente per il nuovo Milan

Sfumata la pista per Keita, è sempre più vivo l’interesse per il 23 enne turco del Bayer Leverkusen, Hakan Calhanoglu.

Il giovane, potrebbe essere la carta vincente per il nuovo Milan e inserirsi perfettamente nel 4-3-3 di Montella. Il suo ruolo naturale è quello di trequartista, ma è stato schierato anche più volte sulla mediana. Ottimo anche come mezz’ala sinistra o attaccante esterno. Tende a partire da sinistra per poi accentrarsi e tirare con il destro, suo piede forte. Letale nelle punizioni che rappresentano, insieme agli assist, le sue specialità. 

Il giovane turco, in scadenza di contratto con il Bayer nel 2019, in 111 gare di Bundesliga ha realizzato 28 reti e 22 assist. Non scende in campo dal 28 gennaio scorso, dopo essere stato squalificato dalla FIFA per aver firmato nel 2011 un contratto con il Trabzonspor, dove poi non andò. Dal 2014, dopo il trasferimento all’Amburgo, gioca nel Bayer Leverkusen. Nell’ultima mezza stagione ha segnato 6 reti in 15 partite, e una in 6 partite di Champions League.

Entrato nel mirino rossonero, è già stato raggiunto l’accordo di massima con il giocatore. Sembra essere più vicino anche l’accordo con il Bayer che partendo da un’iniziale richiesta di 30 milioni, si ammorbidisce sempre più. Le impressioni sono positive, il club rossonero conta di riuscirla a chiudere per 20 milioni.

Calhanoglu è un ottimo giocatore con grandi capacità nonostante un carattere non semplice. Chissà che il giovane turco, non dimostri proprio con la maglia rossonera quel talento che ha da vendere.

Pato: “Sono innamorato dell’Italia. Io all’Inter? Perché no…”


Alexander Pato, ex attaccante rossonero, intervistato dai microfoni della gazzetta dello sport:

Sull’addio al Milan nel 2013: “Per ben due volte Berlusconi ha cercato di non lasciarmi partire. La prima è stata nel gennaio 2012: infatti la decisione di non andare al PSG non fu mia, Barbara mi disse che suo padre aveva intenzione di parlarmi e infatti lui mi chiamò una mattina chiedendomi di non andare via, mi disse infatti che ero un simbolo e quindi decisi di non partire..Il problema fu che continuavo ad avere problemi fisici. Berlusconi continuava ad essere convinto di non potermi cedere,  ma lo convinsi dicendogli che era giusto faro per il mio bene. Avevo bisogno di ritrovare fiducia con il mio corpo. C’era anche qualcuno al Milan che diceva che non avrei più potuto giocare, ma sapevo bene che non era così. Questa è la ragione per cui me ne sono andato, dovevo cambiare l’allenamento e anche i tempi per il recupero. Al Corinthians in  meno di un mese hanno modificato le modalità dell’allenamento e infatti ho iniziato a stare bene”.

Sulla nuova proprietà cinese: “Non conosco bene i nuovi proprietari del Milan, però posso affermare che qui in Cina c’è veramente un grande amore per il calcio. Oltre ad avere soldi per investire, lo studiano e osservano molto.. Essendo già una grande potenza dal punto di vista economico, vogliono diventarlo anche nel calcio. Io sono stato nel Milan di Berlusconi e se il Milan è una squadra così tifata in tutto il mondo sicuramente è merito suo, ma il club necessitava di un investimento così. Sono molto contento che siano arrivati e stiano già facendo un buon mercato. Qui parlano molto del Milan, spero torni quello di 5-6 anni fa”.

Su Donnarumma: “Ha solo 18 anni, è molto giovane ma è già un grande talento ed ha un procuratore molto intelligente. Sicuramente ha i suoi motivi: sta facendo ciò che vuole fare. Anche io quando avevo 17 anni ho ricevuto un’offerta dal Real, poi però ho scelto il Milan che in quel periodo era la squadra più titolata e tifata.  C’è da dire che ora è un Milan diverso. Ancelotti diceva che i migliori devono stare con i migliori. Chi è forte gioca, non importa l’età: avevo 17 anni e giocavo con Pirlo, Seedorf, Maldini, Kakà e molti altri… Ancelotti è stato un mentore per me, fortunatamente Cannavaro come modalità è molto simile a lui. Ora sto facendo la prima punta ed è una cosa che mi piace tanto.Il mio rapporto con Allegri era molto diverso, era solo allenatore-giocatore, non c’erano contatti al di fuori fuori del campo. Però anche in Europa quelli che vincono di più sono quelli che riescono a creare un feeling con i loro giocatori: Ancelotti ne è l’esempio”.

Sulla Juventus: “È migliorata veramente tanto, sia dentro che fuori dal campo. La loro proprietà è molto presente, e hanno anche uno stadio loro. Allegri ha mandato avanti il lavoro fatto da Conte, l’anno prossimo penso che possono riuscire a vincere la Champions, non c’era grande differenza con il Real”.

Sul campionato:  “Pensano tutti che giocare in Cina sia facile, in realtà non lo è affatto. La differenza più grande con l’Europa è ti concedono molto tempo e libertà. Ho realizzato 7 reti in 14 partite, adesso abbiamo raggiunto il sesto posto e i quarti di Coppa di Cina. L’obbiettivo è rimanere in Super League, però il sogno è la Champions d’Asia. C’è da dire che il livello non è come in Europa o Sudamerica però sta crescendo per merito dei grandi allenatori che sono arrivati qui come Capello, Lippi e Cannavaro”.

Sull’Italia e sul futuro: “Parlo molto italiano qui, sia con Cannavaro che con il suo staff, invece coi miei compagni parlo in inglese e con la mia ragazza portoghese.  Riesco così a tenermi allenato, anche se qui tutti i giocatori hanno un traduttore io però cerco di essere autonomo. Cannavaro mi ha convinto per il progetto. Il club mi aveva cercato anche prima che arrivasse Cannavaro però non mi sentivo ancora pronto. Avere Cannavaro come allenatore è un grande stimolo: aveva tanti giocatori che poteva scegliere, invece ha scelto me ed è una cosa che mi fa sentire molto orgoglioso. Sono innamorato dell’Italia: ora sto bene qui in Cina e sono contento di partecipare a questo progetto di sviluppo del calcio, in futuro non lo so, potrei tornare in Italia”.

Su un possibile futuro all’inter: “Perché no? Sono un professionista”.

 

Castro (pres. Siviglia): “Bacca è una delle nostre opzioni”

Josè Castro, Presidente del Siviglia, in occasione di una conferenza stampa tenutasi oggi, ha sottolineato la volontà da parte della società di comprare un nuovo attaccante. Tra diversi nomi, rivela l’interesse verso l’attaccante rossonero Carlos Bacca, che potrebbe così tornare nel club andaluso:

“Vogliamo acquistare un attaccante che segni tante reti. Bacca qui a Siviglia ha già segnato più di 60 gol e conosce molto bene l’ambiente. Penso che presto dirà addio al Milan, e sarà sul mercato. Sicuramente è una delle nostre opzioni. Se c’è la possibilità che ritorni? Sì, ci stiamo lavorando.

 

André Silva: “Sono qui perché lo volevo, pronto a dare il massimo”

André Silva, nuovo attaccante rossonero, ha rilasciato oggi ai microfoni di Milan TV un’intervista:

Sull’arrivo a Milanello: “Sono davvero contento di essere qui. Sono rimasto molto sorpreso nel vedere il centro sportivo, e mi auguro che tutto prosegui per il meglio.  Ho voglia di iniziare subito, Milanello mi ha sorpreso davvero tanto”.

Sulla scelta del Milan: “E’ una squadra con alle spalle una grandissima storia, specialmente in Champions League. Poi è arrivata quest’occasione, ero veramente felice che il Milan mi avesse cercato e convinto che non avrei potuto perdermi un’occasione del genere. Sono pronto ad aiutare il Milan nelle prossime stagioni. Quando ero piccolo, seguivo sempre Ronaldo il Fenomeno che ha giocato qui per un periodo. Dopo di lui, ho cominciato a seguire Cristiano fin dai tempi del Manchester, penso che lui sia veramente il più forte di tutti. Ero ancora molto piccolo, ma ho qualche ricordo di Rui Costa..anche se ammetto di ricordarlo di più ora, come dirigente al Benfica”.

Sul soprannome Deco: “In Portogallo sempre si prendono i soprannomi di qualcuno, io venivo soprannominato così, lui giocava a centrocampo. In realtà volevo essere chiamato “Cristiano Ronaldo”, ma era già il soprannome di altri bambini”.

Sugli obbiettivi: “Con la squadra voglio il campionato, cercando di vincere il maggior numero di partite possibili. Per quanto riguarda me, voglio veramente dare il massimo per raggiungere tutti gli obbiettivi che ci siamo prefissi”.

Sui contatti con qualcuno del Milan: “Essendo stata una trattativa privata che solo la mia famiglia e il mio agente sapevano, non ho ancora parlato con nessuno.  Sono tutti felicissimi per me perché è veramente un grandissimo salto per la mia carriera. Sono arrivato qui perché lo volevo, e sono davvero contento di ciò”.

Sugli impegni con la nazionale: “Non avrò molte vacanze, Giocherò la Confederations Cup e mi auguro che vada tutto per il meglio. Finito con la Nazionale, arriverò qui con la volontà di dare il massimo”.

Europa, vorrei ma ora posso

E’ un Milan che sorprende sempre di più, un Milan che non si arrende mai, è una squadra che vince con il cuore ed è ciò che i tifosi non possono fare a meno di ammirare. Se c’è una parola che più si abbina perfettamente al Milan di quest’anno è “sorpresa”: tra rimonte che sembravano impossibili e partite ribaltate, è una squadra che sa stupire, è una squadra che sa farsi amare. All’inizio del campionato nessuno ci avrebbe scommesso, e invece ora, a sei partite dalla fine, al di sopra di tutte le aspettative, il Milan se la gioca per l’accesso diretto in Europa League, a tre punti dal quarto posto.

L’Europa chiama, il Milan deve rispondere e stare attento a non pensare già troppo al mercato estivo, ma piuttosto a concludere bene un campionato in cui ha saputo regalare molte emozioni. Un ritorno in Europa sarebbe già un primo grande passo per riportare la squadra verso una competitività internazionale, e, con un buon mercato, riavvicinarla ai posti per la Champions League. La parola Europa, diventata da anni più un miraggio che una realtà, sembra riaccendersi nei cuori dei milanisti, stanchi di vedere le partite infrasettimanali degli altri, in cui rimpiangono quei martedì sera di un Milan impegnato al Camp Nou, con sorprendenti goal dopo poco più di venti secondi, magari da qualche giovane con le scarpette gialle.

L’obbiettivo è a portata di mano: è essenziale vincere le prossime partite di Empoli, Crotone, Cagliari e Bologna, e giocarsela a Bergamo, con quel coraggio che ha già dimostrato di avere con Juve, Napoli e Inter. Chiave di successo di questa squadra è una rinnovata unità nello spogliatoio, nuovo entusiasmo e fiducia tra allenatore, giocatori e tifosi. Un grande merito deve essere riconosciuto a Montella, che ha saputo plasmare una nuova squadra, dandogli anima, forza e gioco. Ripensando alle perplessità dell’inizio, si può solo restare meravigliati nel vedere quanto in pochi mesi si sia riuscito a formare un gruppo che sia solido, che abbia voglia di vincere e che non si arrende mai.

Si ha spesso l’impressione di vedere una squadra di giovani che vogliono andare oltre i propri limiti tecnici e provare a vincere sempre, nonostante l’inferiorità rispetto all’avversario. Pensando al futuro, questo Milan ha bisogno di almeno tre campioni che possano elevare una squadra che già funziona, ma che necessita di un salto di qualità: primo tra tutti un vero centravanti capace di ricordare le movenze di quelle bandiere che tutti i tifosi milanisti tengono nel cuore. Cinico, freddo sotto porta, costante, e che sappia alzare il baricentro della squadra, cosa che Bacca ha dimostrato di non essere in grado di fare. Tra l’atteso ritorno di Bonaventura, l’incerto futuro di Deulofeu, le necessarie rifiniture anche in difesa, solo il tempo ci saprà dire dove questo Milan potrà arrivare. Intanto, per quest’anno, ha saputo ricordarci il famoso detto: “Con il cuore si vince”.

C’è aria di svolta e di ritorno a sognare

Tra gli scetticismi e i rinvii di un closing che sembrava oramai più una leggenda che una realtà, dopo più di un anno è arrivata la conferma: il Milan è stato ceduto ufficialmente ai cinesi. Abbiamo potuto conoscere finalmente il nuovo presidente, il cui nome fino a pochi giorni fa ci era ancora sconosciuto e che proprio oggi nella sua prima conferenza ha concluso con un “Forza Milan” detto, a sorpresa, in italiano. Resta un grande dispiacere per l’addio del nostro Vecchio Presidente, che ha saputo regalarci 31 anni di vittorie che hanno segnato la storia, con ben 29 trofei che nessuno potrà mai dimenticare.

All’indomani del closing però, si diffondono tra i tifosi rossoneri nuovi sogni e speranze che da tempo mancavano, a cominciare dal mercato che, dopo anni di prestiti gratuiti e acquisti dal minor prezzo possibile, sembra voler mirare a ricostruire una grande squadra. Ritornano finalmente i grandi nomi di Fabregas, con cui sembra essere già stato raggiunto l’accordo, di Benzema, e del centravanti del Borussia Aubameyang. Nomi che fino a poco tempo fa sembravano anche solo impossibili da pronunciare pensando ai prezzi richiesti, e che ora non solo appaiono possibili, ma dopo anni fanno tornare i tifosi a poter sognare in grande.

C’è entusiasmo e serenità ora nell’ambiente rossonero, uniti al bisogno di certezze: prima tra tutte il rinnovo di Donnarumma e la conferma di Montella (soprattutto dopo le insistenti voci su Mancini), anche se Fassone già stamattina ha sottolineato che entrambe le azioni sono tra le priorità della la nuova società. Restano poi delle incognite che lasceranno i milanisti con il fiato sospeso fino a quest’estate, come il futuro di Deulofeu oramai entrato nei cuori dei tifosi, (nonostante già si parli di alternative che di certo non dispiacerebbero come Keita o Berardi per il quale ci potrebbe essere un derby di mercato), ma rimane anche la paura che le frasi dette dalla nuova società, che tanto fanno tornare a sperare, rimangano solo parole.

Ma si respira una nuova aria che da tempo era stata dimenticata, c’è volontà di tornare a vincere, e chissà che non sarà proprio il derby a far festeggiare questo nuovo inizio. Quello che è certo è che è iniziata una nuova era, e sembra impossibile non sognare in grande, perché tutto questo nuovo sapore di sogni, regala quelle speranze e sensazioni che diciamolo, erano state abbandonate da troppo tempo.