Europa, vorrei ma ora posso
E’ un Milan che sorprende sempre di più, un Milan che non si arrende mai, è una squadra che vince con il cuore ed è ciò che i tifosi non possono fare a meno di ammirare. Se c’è una parola che più si abbina perfettamente al Milan di quest’anno è “sorpresa”: tra rimonte che sembravano impossibili e partite ribaltate, è una squadra che sa stupire, è una squadra che sa farsi amare. All’inizio del campionato nessuno ci avrebbe scommesso, e invece ora, a sei partite dalla fine, al di sopra di tutte le aspettative, il Milan se la gioca per l’accesso diretto in Europa League, a tre punti dal quarto posto.
L’Europa chiama, il Milan deve rispondere e stare attento a non pensare già troppo al mercato estivo, ma piuttosto a concludere bene un campionato in cui ha saputo regalare molte emozioni. Un ritorno in Europa sarebbe già un primo grande passo per riportare la squadra verso una competitività internazionale, e, con un buon mercato, riavvicinarla ai posti per la Champions League. La parola Europa, diventata da anni più un miraggio che una realtà, sembra riaccendersi nei cuori dei milanisti, stanchi di vedere le partite infrasettimanali degli altri, in cui rimpiangono quei martedì sera di un Milan impegnato al Camp Nou, con sorprendenti goal dopo poco più di venti secondi, magari da qualche giovane con le scarpette gialle.
L’obbiettivo è a portata di mano: è essenziale vincere le prossime partite di Empoli, Crotone, Cagliari e Bologna, e giocarsela a Bergamo, con quel coraggio che ha già dimostrato di avere con Juve, Napoli e Inter. Chiave di successo di questa squadra è una rinnovata unità nello spogliatoio, nuovo entusiasmo e fiducia tra allenatore, giocatori e tifosi. Un grande merito deve essere riconosciuto a Montella, che ha saputo plasmare una nuova squadra, dandogli anima, forza e gioco. Ripensando alle perplessità dell’inizio, si può solo restare meravigliati nel vedere quanto in pochi mesi si sia riuscito a formare un gruppo che sia solido, che abbia voglia di vincere e che non si arrende mai.
Si ha spesso l’impressione di vedere una squadra di giovani che vogliono andare oltre i propri limiti tecnici e provare a vincere sempre, nonostante l’inferiorità rispetto all’avversario. Pensando al futuro, questo Milan ha bisogno di almeno tre campioni che possano elevare una squadra che già funziona, ma che necessita di un salto di qualità: primo tra tutti un vero centravanti capace di ricordare le movenze di quelle bandiere che tutti i tifosi milanisti tengono nel cuore. Cinico, freddo sotto porta, costante, e che sappia alzare il baricentro della squadra, cosa che Bacca ha dimostrato di non essere in grado di fare. Tra l’atteso ritorno di Bonaventura, l’incerto futuro di Deulofeu, le necessarie rifiniture anche in difesa, solo il tempo ci saprà dire dove questo Milan potrà arrivare. Intanto, per quest’anno, ha saputo ricordarci il famoso detto: “Con il cuore si vince”.