Milanismo – Milanismo

Autore: Milanismo

Un anno di Milanismo – Stagione 2021/2022

Un anno di Milanismo – Stagione 2021/2022

Il calendario mensile di Milanismo con tutti gli impegni dell’A.C. Milan, stampabile in formato A4 e in versione per Google Calendar.

30 Marzo 2024
7 Aprile 2024
11 Aprile 2024
  • Milan-Roma

    11 Aprile 2024  21:00 - 23:00
    Stadio San Siro, Piazzale Angelo Moratti, 20151 Milano MI, Italia

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14 Aprile 2024
18 Aprile 2024
  • Roma-Milan

    18 Aprile 2024  21:00 - 23:00
    Stadio Olimpico, Viale dei Gladiatori, 2, 00135 Roma RM, Italia

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Un anno di Milanismo – Stagione 2018/19

Il calendario mensile di Milanismo con tutti gli impegni dell’A.C. Milan, stampabile in formato A4 e in versione per Google Calendar.

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Stagione 2017/2018

Rivoluzione in Serie A: dal 2018/19 il mercato chiuderà prima dell’inizio del Campionato

Grandi novità per la prossima edizione del Campionato di calcio italiano

L’odierna riunuone della Lega Serie A porterà grandi cambiamenti per il campionato del Bel Paese: dalla prossima stagione, il mercato chiuderà i battenti il giorno prima del calcio d’inizio della prima giornata. Per il 2018/19 infatti il mercato estivo finirà il 18 agosto, mentre la prima giornata sarà il 19. Analogamente il mercato di riparazione terminerà il 19 gennaio, ovvero 24 ore prima della ripresa dalla sosta invernale.

Spazio anche al Boxing Day in stile Premer League: sempre dalla prossima stagione si giocherà il 22, 26 e 29 dicembre. La pausa invernale verrà quindi posticipata all’anno nuovo, con ripresa prevista il 13 gennaio per la Coppa Italia.

Davide Astori

Tragedia a Udine, morto Davide Astori

Una notizia terribile arriva dal ritiro della Fiorentina a Udine

Questa mattina il capitano della Fiorentina Davide Astori è stato trovato senza vita nel suo letto. Il difensore trentunenne, che ha militato nelle giovanili del Milan ed è stato di proprietà dei rossoneri fino al 2008, lascia la compagna e una bimba di due anni.

Per rispetto verso il grave lutto sono state ufficialmente rinviate a data da destinarsi tutte le gare della ventisettesima giornata.

Un video speciale per festeggiare il 19esimo compleanno di Gigio Donnarumma.

Buon compleanno Gigio!

Un video speciale per festeggiare il 19esimo compleanno di Gigio Donnarumma. Altri video

Il clamoroso gol annullato a Sulley Muntari in Milan-Juventus del 25 febbraio 2012, commentato da Mauro Suma.

25/2/2012: per non dimenticare

Il clamoroso gol annullato a Sulley Muntari in Milan-Juventus del 25 febbraio 2012, commentato da Mauro Suma. Altri video

Riviviamo gli highlights del derby del 21 febbraio 2004 col commento di Carlo Pellegatti e Claudio Lippi

Milan-Inter 3-2: la rimonta perfetta

Riviviamo gli highlights del fantastico Milan-Inter del 21 febbraio 2004 col commento di Carlo Pellegatti e Claudio Lippi. Altri video

Yonghong Li, presidente del Milan

Comunicato ufficiale, Li Yonghong smentisce le accuse: “Notizie non vere”

Dalla Cina il messaggio del Presidente Li a tutti i tifosi rossoneri

Buon anno nuovo a tutti! In questi giorni ho trascorso questa festività tradizionale a casa con i miei familiari. Nelle ultime quarantotto ore ho visto che sono state riportate dai media alcune notizie irresponsabili che hanno danneggiato il Club, le mie società, la mia famiglia e me stesso. Da quando ho acquistato il Milan ho affrontato ogni tipo di difficoltà e sopportato una pressione senza precedenti. In seguito a questi rumors e notizie irresponsabili, ho voluto creare un ambiente tranquillo intorno alla squadra e alla società.

Non comprendiamo che finalità abbiamo queste voci, ma sono arrivate ormai al punto di danneggiare pesantemente il Club, le mie società e la mia famiglia. Pertanto vorrei cogliere questa occasione per spiegare, augurandomi che sia l’ultima volta, che la situazione relativa a tutte le mie risorse personali è completamente sana e che sia il Club sia le mie società, stanno lavorando regolarmente. Auspico, dunque, che non venga data credibilità a notizie non vere ma che si focalizzi l’attenzione su ciò che sta più a cuore a me e a tutti voi, ovvero la gestione e la crescita della squadra e che continuiate a supportare Mister Gattuso. Noi faremo tutto il possibile per portare nuovamente il Club al vertice.

In questa stagione ho guardato ogni partita della squadra. Nei momenti peggiori della stagione ho visto molti giocatori versare lacrime per aver perso una partita, così come ho visto Han Li e Fassone esultare di gioia per le partite vinte. Ho provato ogni tipo di sentimento ed emozione. La convinzione di raggiungere in futuro nuovi successi e dare soddisfazione a tutti i tifosi che il Milan ha nel mondo, fa sì che sopportiamo pressioni così grandi. Grazie all’impegno di tutti, la squadra attualmente sta vivendo un ottimo momento. Grazie agli sforzi di Mister Gattuso e di tutti i giocatori, la squadra ha avuto miglioramenti sotto tutti gli aspetti.

Grazie a tutti.
Da parte mia e di mia moglie, infine, vorrei augurarvi un felice anno nuovo, un’ottima salute e successo sul lavoro.

Un video speciale per festeggiare il 51esimo compleanno di Roberto Baggio

Buon compleanno Roby!

Un video speciale per celebrare il 51esimo compleanno di Roberto Baggio. Altri video

Un video speciale per celebrare il 34esimo compleanno di Robson de Souza Santos, meglio conosciuto come Robinho

Buon compleanno Binho!

Un video speciale per celebrare il 34esimo compleanno di Robson de Souza Santos, meglio conosciuto come Robinho.

Un video speciale per festeggiare il 33esimo compleanno di Riccardo Montolivo

Buon compleanno Ricky!

Un video speciale per festeggiare il 33esimo compleanno di Riccardo Montolivo

Esattamente a otto anni di distanza, e nel giorno del suo addio al calcio giocato, riviviamo la fantastica tripletta di Ronaldinho in Milan-Siena del 17 gennaio 2010

Dinho show in Milan-Siena

Esattamente a otto anni di distanza, e nel giorno del suo addio al calcio giocato, riviviamo la fantastica tripletta di Ronaldinho in Milan-Siena del 17 gennaio 2010

A dieci anni dalla prima di Alexandre Pato con la maglia rossonera, la sintesi della storico match di San Siro del 13 gennaio 2008

Milan-Napoli 5-2: come d’incanto Pato!

A dieci anni dalla prima di Alexandre Pato con la maglia rossonera, la sintesi della storico match di San Siro del 13 gennaio 2008

Un video speciale per festeggiare il 23esimo compleanno di Alessio Romagnoli

Buon compleanno Alessio!

Un video speciale per festeggiare il 23esimo compleanno di Alessio Romagnoli

Il gran gol di Manuel Locatelli in Milan-Juventus del 22 ottobre 2016

Locatelli fa le cose per bene

Il gran gol di Manuel Locatelli in Milan-Juventus del 22 ottobre 2016

I nove gol segnati da Patrick Cutrone durante il girone d'andata della stagione 2017/2018

#SuperCutroGoal

SuperCutroGoal: i nove gol segnati da Patrick Cutrone durante il girone d’andata della stagione 2017/2018

L'esultanza di Mario Pasalic dopo il rigore vincente in Juventus-Milan 4-5, finale di Supercoppa Italiana a Doha

Juventus-Milan 4-5 (Doha)

La lotteria dei rigori e la premiazione finale della Supercoppa Italiana 2016 di Doha, commentate da Mauro Suma e Luca Antonini (© immagini Milan TV)

Ancelotti

Carlo Ancelotti: “Nel calcio i maghi non esistono. Il mercato non basta, ci vuole tempo”

L’ex allenatore rossonero Carlo Ancelotti torna a parlare di Milan

Carlo Ancelotti ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Anch’io Sport. Tanti gli argomenti toccati: dal recente esonero al Bayern alla nuova verve del campionato italiano fino, ovviamente, al deludente inizio stagione del Milan.

Sulla sua prossima avventura: “Vorrei avere un’opportunità per creare un progetto e lavorare con serenità anche se il nostro è un mestiere che non ti da’ serenità e tranquillità ma è normale, basta un risultato sbagliato che la pressione aumenta. Ma con serenità aspetto, non ho fretta”.

Sulle destinazioni gradite: “La Premier sotto certi aspetti e’ interessante, c’è una bella atmosfera negli stadi ma anche in Germania siamo avanti sotto questo punto di vista. Non ho idea di quale possa essere la soluzione migliore. Io mi vedo bene su ogni panchina. A me piace il calcio, mi piace allenare e finché ho questa passione, qualsiasi panchina va bene”.

Sulla Serie A: “Il campionato italiano molto competitivo e molto interessante. C’è anche l’Inter che ha il vantaggio di non giocare le coppe per cui Spalletti ha la possibilità di lavorare tutta la settimana per trasmettere le sue idee. La Lazio sta facendo un campionato straordinario, c’è la Roma, il Milan purtroppo è un po’ dietro ma è legato al fatto che ha cambiato molto”.

Impossibile non  parlare dell’attuale situazione del Milan, il cui campionato era partito con grandi aspettative e il cui rendimento sta deludendo i tifosi

Sulle difficoltà di inizio stagione dei rossoneri: “Nel calcio non ci sono maghi con la bacchetta magica, ci vuole pazienza, trovare giocatori idonei al progetto”.

Sulla delusione dopo il mercato estivo: “Il Milan ha fatto una campagna acquisti che tutti hanno definito straordinaria, ma non bastano sei mesi o una campagna acquisti per fare una squadra, occorre tempo, perseverare negli investimenti e nel lavoro”.

Sulle ambizioni del club: “Il quarto posto è molto importante, ti permette di giocare la Champions e fare investimenti, ma è ancora più importante non abbattersi quando le cose non vanno bene”.

Sul futuro del Milan senza Champions:Credo che la società abbia messo in preventivo che ci sarebbero stati dei problemi, il Milan ha preso dei giocatori buoni, che possono crescere, e sui quali innestare poi giocatori importanti”.

Fabio Borini in azione durante Milan-Roma, Serie A 2017-18

Borini: “Nuovo ruolo? Mi trovo bene. Inter favorita, ma nel Derby non si sa mai…”

L’attaccante del Milan Fabio Borini è stato intervistato da Premium Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sul nuovo ruolo: “Mi trovo bene in quella posizione. Ho fatto due partite e i risultati sono stati buoni a livello di prestazione individuale. Forse ai giovani di oggi non piace arretrare e sacrificarsi per la squadra ma è una questione di generazione e disponibilità. A me è sempre capitato e lo accetto volentieri”

Sul suo stile di gioco: “In campo do tutto se non di più di quello che ho, è la mia arma migliore. So di non avere il talento innato come altri giocatori, però so che devo lavorare più degli altri ed esco dal campo contento di aver fatto il massimo per la squadra e di aver giocato con il cuore”

Su Perisic, suo probabile avversario nel derby: “E’ un esame niente male. Contro El Shaarawy è stato un bel test, ho difeso abbastanza bene e sarò molto attento”.

Sul Derby: “L’Inter è un po’ favorita, questo dice la classifica, ma le stracittadine sono gare a parte e può cambiare tutto”.

Sull’Inter: “Se invidio la loro concretezza? No, noi siamo il Milan e sappiamo quello che possiamo e vogliamo fare anche se vincere le partite 1-0 come è successo a loro è importante perché oltre ai punti porta fiducia”.

Firmerebbe per la conquista dell’Europa League e il quinto posto in campionato? “Non saprei, certamente è una coppa in più e garantisce l’accesso in Champions League, forse sì…”.

Aguero: “Milan? Non so niente, avranno parlato col mio sosia…”

Dopo le notizie uscite nei giorni scorsi circa un suo imminente approdo in rossonero, l’attaccante del Manchester City Sergio Aguero ha parlato ai microfoni di Tyc Sports: “Ho sentito parlare del mio passaggio al Milan, non so con chi abbiano fatto l’accordo, forse con il mio sosia”.

Battute a parte, una chiusura che pare netta: “Ero a casa per recuperare dall’infortunio alla costola. Non so niente, ho letto la notizia e sono rimasto sorpreso”.

Rodriguez: “Il derby è speciale. Io nerazzurro? Mi hanno cercato, ma quando è arrivato il Milan…”

In vista del Derby di domenica, il terzino del Milan Ricardo Rodriguez ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sull’esordio a San Siro: “La prima partita contro il Craiova ed ogni ingresso in campo è stata emozionante, qui mi piace la musica del riscaldamento e l’inno. Ho sempre la pelle d’oca”.

Su Inter-Milan: “Il derby è speciale. Quando ero piccolo lo Zurigo era la mia squadra preferita assieme al Valencia ed i derby contro il Grasshoppers erano sentiti. Lo stadio pieno, i fumogeni. A me piace se la partita è calda”.

Sulla sua infanzia: “Quando sono nato ero in pericolo di vita per un’ernia diaframmatica. Mi hanno operato subito: era 50-50 tra vita e morte. Per questo ringrazio Dio, anche per le cose piccole. Ho capito che ci hanno dato questa vita, dobbiamo cercare di essere felici. Siamo qui per questo”.

Sull’Inter: “Conosco bene Perisic, è fortissimo e pericolosissimo. La sua mentalità mi piace, anche a Milano siamo usciti a mangiare insieme. Per marcarlo bisogna stargli sempre vicino, e speriamo che non sia in giornata”.

Sulla possibilità di vestire nerazzurro: “L’Inter ha parlato con il mio procuratore nella prima parte dell’anno ma il Milan, quando è arrivato, ha chiuso rapidamente. Ed io sono felice così”.

Sull’inizio di stagione: “Stiamo incontrando qualche difficoltà, difficile dire cosa non va ma il calcio è così: giorni buoni ed altri no. Forse i nuovi vogliono mostrare di essere all’altezza e giocano sotto pressione. Ci sono giocatori che la gestiscono meglio di altri. Questa squadra vuole vincere, è normale che se le cose non vanno la società intervenga. La vita è così, decidono i capi”.

Sull’allontanamento di Marra, ex preparatore atletico: “Sono arrivato un giorno e non c’era più. Mi piaceva, un bravo ragazzo”.

Sulla dieta seguita a Milanello: “Al Milan si può mangiare tutto, anche se io preferisco il latte di riso o di soia”.

Sul rigorista designato: “Nelle ultime partite io sono stato il primo rigorista della squadra e Kessié il secondo. Non so come tirerò, deciderò all’ultimo istante: è puro istinto”.

Nuovo sponsor: il Milan trova Puma

Dopo l’addio di Adidas, storico partner del Milan per oltre 20 anni, in casa rossonera è partita la caccia al nuovo sponsor. Nei giorni scorsi si era parlato insistentemente di New Balance e Under Armour, marchi emergenti molto popolari negli Stati Uniti, ma a quanto pare nelle ultime ore l’avrebbe spuntata un concorrente a sorpresa.

Secondo quanto riporta La Stampa, il Milan avrebbe trovato un accordo di sponsorizzazione con Puma, marchio legato a campioni come Aguero, Griezmann e alla Nazionale Italiana, con un contratto attorno ai 10/15 milioni di euro all’anno. Una cifra sensibilmente più bassa rispetto ai quasi 20 milioni che garantiva la casa delle tre strisce, storica concorrente del marchio tedesco.

Renzo Rosso: “Comprare il Milan? Impresa troppo grande, meglio fare da sponsor”

Il fondatore di Diesel, sponsor ufficiale del Milan, Renzo Rosso ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 del rapporto che lo lega con la società rossonera. Un rapporto che va ben oltre il lato commerciale: “Sono milanista fin da piccolo. Dovevo scegliere tra Mazzola e Rivera e ho optato per quest’ultimo, era più simpatico. Ho scelto così a quale squadra appartenere”.

Ancora su cosa significa essere milanista: “È un onore essere rossoneri, quello che abbiamo vinto noi nel mondo non l’ha ancora fatto nessuno in Italia”.

Sul derby: “Speriamo di vincerlo noi, per dare aria al campionato ed avvicinarci alle prime”.

Sul nuovo Milan: “Il gioco di Montella mi piace, è innovativo e può portare veramente grandissimi risultati. Anche a livello societario hanno una visione moderna, la dirigenza cinese vuole fare business gestendo una squadra nel migliore dei modi”.

Sulle amicizie nel mondo del calcio: “Sono amico con tutti, da Baresi a Nesta passando per Shevchenko, van Basten e i grandi olandesi”.

Sull’avversario più forte: “L’Inter ha avuto campioni incredibili. Ultimamente non li conosco nemmeno, sono tutti piccoli giocatori… (ride, ndr)”.

Sul derby del cuore: “I derby sono tutti belli, ma quando vinci 6-0 la goduria è immensa. Sono arrivato a casa quella sere che pensavo ‘Mamma mia’”.

Sulle indiscrezioni che lo vedevano in lizza tra i possibili proprietari del Milan: “Impresa troppo grande. È giusto che io faccia il mio mestiere e lasci ad altri certi investimenti”.

Infine, sulla filosofia dietro la sponsorizzazione: “Con il club rossonero c’è uno splendido rapporto. Siamo styling partner e cerchiamo ogni anno di fare qualcosa di diverso da quello che fanno gli altri sponsor di calcio nel mondo. Abbiamo un nostro forte dna e ci stiamo divertendo con il Milan, Only the Brave”.

Derby, Mancini: “Il Milan rischia di più. Se l’Inter vince va lontano”

In vista della stracittadina di domenica, l’ex allenatore dell’Inter Roberto Mancini è stato intervistato da corriere.it. Queste le sue dichiarazioni più importanti.

Sul derby: “Non fatemi fare pronostici, ma spero che l’Inter faccia un bel match. I nerazzurri sono partiti bene, perché sono una squadra forte, che già si conosceva e ha cambiato meno del Milan. I rossoneri ora soffrono un po’ ci vuole tempo perché tutto giri nel modo giusto, però hanno lavorato bene sul mercato”.

Sulle analogie tra questa Inter e la sua e sulla partenza difficile del Milan: “Quando sono tornato, la mia era un’Inter da costruire. Partimmo bene è vero. Non so dove può arrivare, ho visto solo la partita di Roma. Il Milan ora sta pagando un dazio più alto dell’Inter, ma ha qualità. Spero centrino entrambe l’obiettivo Champions League”.

Sull’importanza del derby: “È la partita più sentita, la pressione l’avverti eccome: però alla fine vale sempre tre punti”.

Sulla classifica delle milanesi: “Se l’Inter vince stacca i rossoneri di 10 punti: inizia a diventare un bel divario. Per questo credo che il Milan rischi qualcosa in più”.

Sul suo ultimo derby, deciso da un rigore sbagliato: “Ecco appunto, dicevamo degli episodi. Il calcio è così e il derby soprattutto, più di altre partite. Puoi giocare meglio dell’avversario e perdere. In campo ci sono tanti campioni e ti possono risolvere la partita con un colpo”.

Sui giocatori determinanti: “Icardi e Perisic nell’Inter sono sempre determinanti, Brozovic poteva aiutare con la sua imprevedibilità ma non ci sarà. Il Milan ha tanti giocatori importanti, anche Kalinic, se sta bene, può fare malissimo”.

Lo Monaco: “Fassone non capisce nulla di calcio, sta mettendo in difficoltà Montella”

Pietro Lo Monaco ha rilasciato un’intervista a Radio Incontro Olympia. Lo storico AD del Catania non ha usato mezzi termini per esprimere un parere su Marco  Fassone, suo omologo in rossonero: “Fassone non capisce nulla di calcio. Sta creando confusione, mettendo in difficoltà un tecnico bravissimo come Montella”.

Sull’imminente derby di Milano ha poi aggiunto: “Inter-Milan è una partita delicatissima: un derby che sfugge a qualsiasi previsione. Chi rischia di più è sicuramente il Milan magari con il cambio della guida tecnica: l’Inter invece sta seguendo un percorso lineare con alti e bassi”.

AC Milan China resources sharing seminar

A Shanghai un seminario con sponsor ed agenzie del settore. Presenti Franco Baresi e Daniele Massaro

Si è tenuto oggi a Shanghai il AC Milan China Resources Sharing Seminar, il primo seminario organizzato per presentare a potenziali sponsor e ad agenzie del settore le opportunità legate a una collaborazione con il Club rossonero.

Alla presenza dell’ Executive Director David Han Li, del Chief Commercial Officer Lorenzo Giorgetti, del futuro CEO di Milan China Marcus Kam, del Brand Ambassador Franco Baresi e della Gloria rossonera Daniele Massaro, sono stati illustrati gli obiettivi che si intendono raggiungere nel mercato asiatico sfruttando la possibilità di avere come referente un team localizzato in Cina.

Prima e dopo l’evento, gli ospiti hanno avuto momenti di networking con lo staff AC Milan e potuto vedere da vicino le nostre Glorie e la Champions League.

Fonte: acmilan.com

Nazionali rossoneri: il bilancio finale

Poker di gol nell’ultimo turno. Italia testa di serie nei playoff, André Silva, Biglia e Zapata al Mondiale

Dalla Macedonia all’Albania, per l’Italia è cambiato il risultato ma non il minutaggio dei rossoneri: Bonucci ha giocato tutta la gara, mentre Donnarumma è rimasto in panchina. La Nazionale, vincendo 1-0 in trasferta, si è garantita la condizione di essere testa di serie nei playoff mondiali. Playoff che riguarderanno anche la Svizzera di Rodriguez, titolare nel ko (0-2) contro il Portogallo di André Silva. L’attaccante ha segnato ancora, nella ripresa, prima di lasciare il campo al 75′, contribuendo in maniera decisiva alla qualificazione dei rossoverdi a Russia 2018.

Sorridono Biglia (90′) e Zapata (a riposo): l’Argentina e la Colombia, battendo l’Ecuador (3-1) e pareggiando con il Perù (1-1), hanno ottenuto il pass diretto per la massima competizione. Niente da fare, invece, per Gomez, espulso all’89’ di Paraguay-Venezuela 0-1; e per Calhanoglu, impiegato dall’inizio alla fine in Finlandia-Turchia 2-2.

Terminano il bilancio complessivo i giovani italiani. Dopo la doppietta contro l’Ungheria, Cutrone ha fatto gol anche nell’amichevole dell’Under 21 contro il Marocco (4-0). Sia Patrick che Locatelli e Calabria sono stati sostituiti nella ripresa. In conclusione Gabbia è stato grande protagonista, grazie a una doppietta, nel 3-2 esterno ai danni della Svezia nella fase iniziale dell’Europeo U19.

Fonte: acmilan.com

Seedorf: “Milan cinese? Cambiamento inevitabile. I nuovi hanno le idee chiare, ci vuole tempo”

L’ex fuoriclasse rossonero Clarence Seedorf ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Milan TV.

Sul mondo dei social network:Oggi i social sono molto importanti e belli, però credo sia importante usarli in maniera corretta. Certamente con la vita che faccio era giusto scegliere il momento corretto. Sono parte della famiglia social anche io”.

Su Beckham: “Eravamo sempre uno di fianco all’altro sui pullman prima delle partite. Non ci sentiamo spesso, ma quando lo facciamo è sempre con molto affetto. E’ un ragazzo dolce. Mi ricordo che prima di firmare con il Botafogo mi sono allenato una settimana a Los Angeles e lui mi portava agli allenamenti con la squadra. E’ un rapporto di grandissimo rispetto e un’amicizia vera nel calcio, dove non è facile trovarne”.

Sul rapporto con Maldini: “Ci vediamo e sentiamo spesso. Il rapporto si è rafforzato da quando abbiamo smesso di giocare. Paolo per me rappresenta molto più di un calciatore, perché la sua longevità di carriera dev’essere un esempio per i giovani e non solo di comportamento e di stile. Abbiamo valori simili nella vita”.

Una parola per definire il Milan: “Vincente. Non si può sempre vincere, ma essere vincente sì. Anche quando si perde puoi esserlo, per come affronti le partite e quanto sei competitivo. Non devi abbatterti nelle difficoltà, anzi, trovare più coraggio ancora. Questo per me significa essere vincente quando dico Milan”.

Il suo derby preferito: “Si sente appena appena nell’aria che ci sarà il derby (ride, ndr). Per me è molto facile dirne uno preferito, anzi no. Ce n’è stato uno in cui abbiamo vinto 3-2 in rimonta con mio gol. Ho deciso di calciare in quel modo da quando ho stoppato il pallone prima di accentrarmi. Da lì ho lasciato andare il tiro e per fortuna Kakà è stato bravo ad abbassarsi. Perché mi sarei arrabbiato molto se me l’avesse fermato. Sento spesso Toldo, che era in porta in quella partita e ogni tanto ci prendiamo in giro. L’altro derby è stato la semifinale di Champions League del 2002/2003, un’emozione molto forte. Sono state due partite molto sofferte ed equilibrate, però abbiamo portato a casa il derby. E poi siamo andati ad Old Trafford a portare a casa la Coppa contro la Juventus”.

Sul cambio di proprietà: “I cambiamenti prima o poi avvengono per tutti e i cicli finiscono per tutti. L’era Berlusconi è un’era piena di gioie e trofei che rimarranno nella storia del calcio per sempre. 30 anni sono tanti. Quando sono tornato da allenatore al Milan era già una fase molto turbolenta della società, quindi il cambiamento era quasi inevitabile. E’ avvenuto e mi sembra che la nuova proprietà e il nuovo manager abbiano idee ben chiare. Hanno impostato una squadra, ora serve lavorare con dedizione e forza per riproporre un Milan competitivo ai massimi livelli in Italia e in Europa. Ci vuole tempo per queste cose, anche se nel calcio moderno ce n’è sempre di meno. Il DNA del Milan non sparirà da un giorno all’altro e speriamo che torni dove i tifosi possono godere di emozioni, non solamente vincere. Ho imparato a conoscere il tifoso milanista. Il tifoso vuole poter sognare con queste vittorie. Speriamo possano tornare a farlo presto”.

Sul suo futuro nel calcio: “Mi piace lavorare nel mondo del calcio, sicuramente. Fare l’allenatore è un’altra cosa che stiamo valutando”.

E infine un saluto ai tifosi: “E’ sempre un piacere collegarmi con i tifosi. Li ringrazio sempre per tutto il calore quando vado per strada e non solo. Sostenete sempre la squadra, specialmente in questo momento di ricostruzione. Il Milan sarà sempre il Milan grazie a voi”.

L'ex presidente del Milan Yonghong Li

Inter-Milan, derby delle ombre cinesi: i club appesi alle decisioni di Pechino

Decisive le risoluzioni che il Congresso del Partito comunista prenderà in materia finanziaria: sgradito il concentramento di investimenti orientati tutti su Milano

È la settimana del derby Inter-Milan numero due dell’era a proprietà cinese; e anche la vigilia del 19° Congresso del Partito comunista a Pechino. Tra i due eventi potrebbe esserci un collegamento. Perché il calcio è anche politica e industria e la Cina seconda economia del mondo lo ha capito benissimo.

PARTITA PER INSONNI Andiamo con ordine. Anzitutto non c’è da immaginare che domenica ci siano masse di tifosi di qui incollati alla tv per vedere la partita: le 20.45 a San Siro saranno le 2.45 del mattino di lunedì e solo gli insonni resteranno alzati. Ci si aspetta invece una parola di conforto per i tifosi dai documenti del Congresso. Fonti ben informate hanno appena detto all’agenzia Reuters che le autorità potrebbero decidere di ammorbidire la linea nei confronti degli investimenti all’estero in settori considerati non remunerativi, come il football.

FINE DEL CREDITO FACILE In estate Pechino ha fischiato la fine del credito facile per le acquisizioni “non strategiche” di aziende straniere (“spese irrazionali” nella dichiarazione di scomunica politica). Alle banche e ai finanzieri rossi è stato ordinato di sospendere i prestiti ai “rinoceronti grigi”. L’espressione si riferiva ad alcuni grandi gruppi industriali troppo indebitati nell’espansione internazionale (in particolare Wanda, Anbang, Hna e Fosun che si occupano di tutto, dall’immobiliare all’intrattenimento, dalle assicurazioni alle compagnie aeree). Ma anche il pallone può essere una bolla di debito ed è finito subito in fuorigioco. La televisione statale ha dedicato un programma al problema, nel quale ha citato anche il caso di Suning, la proprietà dell’Inter. “Perché spendere 310 milioni di dollari per un club che perde soldi?”, ha chiesto un analista. Alla Borsa di Shenzhen il titolo Suning perse 6 punti, poi recuperati quando il grande gruppo che vende elettrodomestici dimostrò di avere i conti in ordine. Rossoneri Sport Investment di Yonghong Li, neoproprietario del Milan, qui in Cina è restato fuori dalle notizie in quell’occasione, ma sono stranote le sue difficoltà nel trovare i capitali per chiudere l’operazione con Berlusconi. Tanto che l’ultima quota è arrivata quasi a tempo scaduto a marzo dal fondo americano di private equity Elliott: 180 milioni di euro per l’acquisto, più 123 da spendere per i giocatori. Ma il prestito scadrà a ottobre 2018.

LI CERCA INVESTITORI Yonghong Li, sempre secondo la Reuters, ora è partito alla ricerca di investitori con i quali condividere il peso dell’operazione; spera che si facciano avanti quei gruppi cinesi che a suo tempo si sarebbero ritirati. Occhi puntati sul Congresso che si apre il 18 ottobre, dunque.
Senza farsi troppe illusioni però. Perché, come ha spiegato al Corriere della Sera un’autorevole fonte bancaria cinese, ai politici di Pechino non è piaciuto che per giustificare il ritardo nel closing il signor Li abbia “messo in piazza i controlli sui capitali, dimostrando scarsa sensibilità”. In più: “A Pechino non piace neanche che le due squadre di Milano siano cinesi, troppa esposizione su una sola piazza così famosa per il calcio”. A questo punto c’è da domandarsi chi, tra Inter e Milan, sia piazzato meglio (o meno peggio) sul fronte politico cinese.

INTER DAVANTI AL MILAN Come nella classifica attuale del campionato, sembrano in vantaggio i nerazzurri. Zhang Jindong, proprietario del Suning Commerce Group Co. Ltd è decisamente più solido, con un fatturato vicino ai 50 miliardi di dollari, anche se l’indebitamento è elevato, circa 2 mila punti di vendita e 13 mila dipendenti. Il patron Zhang ha un piano di internazionalizzazione del suo business, vuole far conoscere il marchio all’estero e se l’Inter centrerà la qualificazione in Champions l’anno prossimo vedremo la scritta Suning in eurovisione. Nel progetto calcistico dell’azienda di Nanchino c’è la costruzione di un polo dell’intrattenimento sportivo: Zhang vuole essere proprietario di squadre di calcio, diritti per la trasmissione di partite via web, agenzie che controllano i giocatori, centri di addestramento e allenamento e vuole fare anche e-commerce di prodotti calcistici. Il Jiangsu Suning, dopo essere arrivato secondo l’anno scorso in Super League, ora si sta salvando grazie a Fabio Capello (che si è portato anche Cristian Brocchi come assistente).

CONGRESSO DECISIVO Mister Spalletti è rimasto impressionato dal quartier generale Suning a Nanchino. Un po’ meno dalla campagna acquisti, forse. Si può sperare ora nel Congresso del Partito per uno sblocco degli investimenti? Il signor Zhang Jindong ha buoni contatti: la stampa cinese ha elogiato Suning per la sua sezione di 8 mila dipendenti membri del Partito che, guidati dal presidente, si riuniscono per sedute di studio e salutano con il pugno chiuso in occasione delle grandi ricorrenze comuniste.

Fonte: Corriere della Sera

Montella: “Berlusconi? I suoi consigli non mi piacevano”

L’allenatore rossonero sfida l’Inter: “Partita fondamentale, da vincere in ogni modo. La Champions è la nostra ossessione”. Sull’ex presidente: “Può dire ciò che vuole…”

Vincenzo Montella ha il solito sorriso ma trova il modo di rispondere a Silvio Berlusconi. E’ a Campione d’Italia, dove sarà premiato a breve durante la Notte delle Stelle, organizzata da GLGS-Ussi Lombardia. Berlusconi negli ultimi giorni ha parlato dell’Aeroplanino come di una scelta quasi imposta contro il suo volere: fosse per lui, al Milan sarebbe rimasto Cristian Brocchi. “Berlusconi può dire tutto ciò che vuole, ne ha il diritto – dice Montella -. Le dichiarazioni che sono uscite però vanno contestualizzate, ma da parte mia ci sarà sempre massimo ascolto. Ma il mestiere è il mio e le scelte devono essere autonome. Mi piace ascoltare e elaborare i consigli, quelli di Berlusconi dello scorso anno non mi piacevano molto mentre altri li faccio miei e li utilizzo”. Come dire, se non li mettevo in pratica ci sarà un motivo. Fassone in giornata ha detto che il derby non sarà decisivo per la sorte dell’allenatore e Montella ne prende atto: “Sono contento che mi dimostri fiducia pubblica, ma mi basterebbe quella privata. E’ improbabile aver deciso la formazione per il derby, mi mancano ancora 13 giocatori”.

FORMAZIONE — Il resto, ovviamente, è campo, è Inter, è derby. Montella non si toglie pressione: “Il derby è fondamentale. Abbiamo bisogno della vittoria in qualsiasi modo, con una prestazione convincente sarebbe meglio ma va bene anche vincere su autorete. Il derby è una partita-bivio, come almeno un terzo delle partite. Mi aspetto una prestazione convincente, sulla falsa riga di quella con la Roma con un po’ di sana cattiveria in più negli ultimi 30 metri. Abbiamo le potenzialità per arrivare in Champions, deve essere la nostra ossessione ma non bisogna farsi prendere dall’ansia da classifica”. Suso e Bonaventura, a cinque giorni dalla partita, sono annunciati tra i titolari: “A oggi sarà il derby di Bonaventura e Suso perché a Milanello siamo pochi, da domani valuterò. Sono due giocatori importanti da cui mi aspetto molto ma non diamo vantaggi a Spalletti, non ne ha bisogno. Kalinic? Lo vediamo giorno per giorno, ovvio che vorrei tutti a disposizione. Decideremo nell’ultimo giorno”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Dr. Mazzoni: “Musacchio sta meglio, Antonelli out. Kalinic? Ottimista per il derby”

Il Dottor Mazzoni ha rilasciato il consueto bollettino degli infortunati del martedì. Su Musacchio: “Mateo ha avuto un affaticamento, sta meglio e oggi è rientrato in gruppo: magari non farà tutto l’allenamento perché è il primo dopo qualche giorno di gestione, ma le notizie sono confortanti”.

Su Antonelli: “Sono dispiaciuto. Luca è rientrato dalla lesione al flessore ma purtroppo dopo qualche giorno di allenamento ha riportato un problema a un polpaccio. Sia l’esame ecografico sia la risonanza magnetica dicono che non ha riportato lesioni. Diciamo che non è una cosa grave”.

Su Kalinic: “Nikola migliora di giorno in giorno, è la classica situazione da tenere monitorata e vedere allenamento dopo allenamento. Derby? Diciamo che c’è un cauto ottimismo”.

Dalla Spagna: “Il Milan pensa a Dani Ceballos per gennaio”

Il quotidiano Sport rivela la notizia dell’interessamento del club rossonero per il centrocampista del Real Madrid, eletto miglior giocatore dell’ultimo Europeo U21: solo 111 minuti disputati da inizio stagione

L’ultimo Europeo Under 21 disputato con la Spagna è stato a dir poco straordinario, tant’è che il ko in finale contro la Germania non ha comunque impedito la sua elezione a miglior giocatore del torneo. Dani Ceballos, in estate, ha lasciato il Betis Siviglia per trasferirsi a Madrid. Il Real ha sborsato ben 17 milioni di euro per regalare a Zinedine Zidane un centrocampista di talento e dal futuro assicurato. L’avvio di stagione però non è stato tra i più positivi: 111 minuti con la maglia dei blancos in appena sei partite.

A nulla sono bastate le due reti siglate alla prima da titolare, giocata a fine settembre contro l’Alaves. Il quotidiano catalano Sport riporta la notizia dell’interessamento del Milan, disposto a farne il leader della mediana già durante il prossimo mercato di gennaio. Il Real però non è assolutamente a favore della cessione perché Dani Ceballos diventerà in tutta sicurezza una delle pedine insostituibili del tecnico francese per le future stagioni. Chissà che non possa aprirsi l’ipotesi di un prestito.

Fonte: Corriere dello Sport

Fassone: “Juve più aziendale, Inter naif, Napoli club padronale. Milan? Decido io”

Marco Fassone ha rilasciato un’intervista al Guerin Sportivo. L’ad rossonero ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera nel mondo del calcio, a partire dall’esperienza in bianconero: “La Juve è la società più strutturata e la più aziendale. Ci sono arrivato dall’industria alimentare e soprattutto per questo non è stato traumatico entrarci. Il club bianconero, dopo avermi dato la gestione del marketing, mi ha affidato la responsabilità dei ricavi e poi del progetto della costruzione del nuovo stadio, un qualcosa che non era mai fatto da nessuno. “.

Poi il passaggio a Napoli: “Il Napoli è un club padronale perché ha un proprietario che decide e determina, ma è stato abile a calarsi nella realtà e a dotarsi di una struttura molto snella ed efficiente. De Laurentiis è stato il primo ad accordarmi la direzione generale di una società e quella è stata una parentesi formativa molto importante per me che non avevo mai avuto compiti nella parte sportiva. Senza il coraggio che ha avuto lui, adesso non sarei qui e senza dubbio le due stagioni al Napoli sono state fondamentali per arricchire il mio background”.

L’Inter: “…è l’Inter, una società che ha sempre avuto bisogno di un uomo forte in panchina, da Mancini a Mourinho. Ha un’anima naif, come una bella donna un po’ disorganizzata, come l’ha definita Moratti. Ora ha trovato un uomo forte come Spalletti e sta andando bene”.

E infine il Milan: “La mia vita professionale insomma è stata una somma di esperienze piuttosto variegate e probabilmente tutto questo è stato fondamentale per il mio arrivo al Milan. I nuovi proprietari cinesi volevano un italiano che avesse un’esperienza trasversale ed eccomi qua. Nelle altre società avevo sempre una ‘rete di protezione’ perché, bene o male, c’erano altre persone che avevano l’ultima parola in un processo decisionale al quale partecipavo, ma che non determinavo fino in fondo. Qui al Milan invece la proprietà demanda tutto al management e quindi il compito di decidere spetta a me. Sono di fronte a una specie di ‘O vinco o perdo’ che però è stimolante. Sono convinto che faremo bene anche perché ho una squadra di collaboratori di comprovata esperienza e bravura”.

A proposito di Milan, Fassone tiene a precisare che la mancata qualificazione Champions “Non sarebbe un dramma, perché alla Uefa ho presentato anche nei piani che non prevedono la qualificazione alla Champions, ma avere 40 milioni di euro di fatturato in più sarebbe… positivo e ci consentirebbe di non dover pensare alla cessione di un giocatore”.

Per quanto riguarda lo scudetto invece: “Juventus e Napoli sono più forti delle altre, la nostra corsa per entrare nelle prime quattro la dobbiamo fare su Roma, Inter e Lazio. Quando si inizia un nuovo progetto sono consapevole che ci vuole tempo e non si vince al primo anno, ma cercheremo di dar fastidio a tanti. Vogliamo che i nostri giocatori mettano in campo tutte le energie e il sudore possibili, che diano insomma sempre il massimo per rispettare i tifosi e la storia di questo grande club. Il prossimo anno, poi, inseriremo altri 2-3 elementi nei ruoli che l’allenatore e Mirabelli riterranno più opportuni”.

Milan-Aek: a San Siro è tempo di Europa League

È iniziata la vendita dei biglietti per la sfida contro i greci, mentre prosegue quella per Milan-Genoa e Milan-Juventus

Serie A e Europa League. Il Milan di Vincenzo Montella è impegnato su più fronti in questa stagione, e il vostro sostegno – come sempre – sarà fondamentale. San Siro si prepara a vivere un trittico di sfide interne da non perdere: Genoa prima, Juventus poi in campionato; nel mezzo l’AEK Atene, per l’Europa League. Ed è proprio su quest’ultima che ci concentriamo oggi, perché si è aperta ufficialmente la vendita per una sfida che potrebbe dare al Diavolo la quasi certezza del passaggio alla fase successiva della competizione. Sei punti su sei nelle prime due giornate e la sensazione che il prossimo turno possa essere determinante. Per questo sarà fondamentale non mancare all’appuntamento del 19 ottobre contro la formazione ellenica.

Scopri i prezzi e prenota il tuo posto allo stadio. I biglietti sono disponibili online con il servizio e-ticketing; presso gli sportelli di Casa Milan; in qualsiasi punto vendita TicketOne su territorio nazionale; oppure alle casse dello stadio, aperte il giorno della partita per i tagliandi residui.

Abbiamo parlato in precedenza di Genoa e Juventus. Ricordiamo che per entrambe le partite la vendita dei biglietti è già iniziata. Per quanto riguarda la sfida contro il grifone, è possibile acquistare il proprio tagliando: online; presso gli sportelli di Casa Milan; in qualsiasi punto vendita TicketOne su territorio nazionale; oppure presso le casse dello stadio. Stessa sorte per l’anticipo delle 18.00 di sabato 28 tra Milan e Juventus. Di seguito le varie fasi di vendita per questa partita:

1- Dalle ore 12.00 di giovedì 5 ottobre a giovedì 12 ottobre: vendita riservata agli abbonati, che potranno acquistare fino a un massimo di 3 biglietti;
2- Dalle ore 12.00 di venerdì 13 ottobre a giovedì 19 ottobre: vendita riservata ai titolari di Cuore Rossonero, che potranno acquistare fino a un massimo di 4 biglietti;
3- Dalle ore 12.00 di venerdì 20 ottobre: vendita libera degli eventuali biglietti residui dopo le precedenti fasi di vendita.

Fonte: acmilan.com

Adidas lascia i rossoneri dopo 20 anni: addio a giugno

Il contratto in scadenza nel 2023 sarà interrotto.  Nel 2018 nuovo marchio, in corsa Under Armour e New Balance

Rivera al microfono nel 79 con la maglia a righine sottili, mentre chiede ai tifosi di liberare i gradoni di San Siro nel giorno della stella. Baresi e van Basten con il vecchio logo, Maldini che alza le Champions del 2003 e del 2007 con la bianca da trasferta. Cambiavano i giocatori, gli sponsor, lo stile delle maglie ma una cosa rimaneva: lo sponsor tecnico. Da vent’anni era Adidas, già in abbinamento col rossonero dal 1978 al 1980 e dal 1990 al 1993. Il 2017-18, a meno di clamorose sorprese, sarà l’ultima stagione della partnership tra il Milan e il brand con le tre strisce. Durava dal 1998, da contratto sarebbe dovuta arrivare fino al 2023.

STOP 19,7 MILIONI Adidas, contattata, ha prederito non commentare l’indiscrezione, ma l’addio è praticamente certo. Adidas e il Milan del 2013 avevano firmato un decennale da 19,7 milioni a stagione. Problema: la vecchia proprietà aveva dato all’azienda tedesca la possibilità di interrompere il contratto, puntualmente sfruttata nelle settimane agitate del closing. Il mercato estivo, ambizioso, ha portato un riavvicinamento e una specie di accordo-ponte, per rinviare la rottura. La nuova scadenza è stata fissata al 2019, con possibilità per Adidas di “uscire” dal contratto entro giugno 2018. E’ quello che succederà: in futuro, indicativamente tra dicembre e gennaio, Adidas ufficializzerà l’addio e il Milan ripartirà da un nuovo sponsor tecnico.

IL CASO AUDI Tutto suona un po’ strano, a pochi mesi dalla presentazione delle maglie più apprezzate dai tifosi della storia recente: una rossonera di nuovo in linea con la tradizione, una bianca semplice, una terza maglia nera disegnata in Thailandia. La notizia invece conferma il momento complicato nel rapporto tra gli sponsor e il Milan, che a marzo è stato lasciato anche da Audi, in uscita dal mondo del calcio, non più sponsor e fornitore dei rossoneri, per ora non sostituito da un’azienda concorrente. Per le maglie, invece, una novità ovviamente ci sarà. Non con Nike, rivale principale di Adidas ma già legata all’Inter. Forse con una soluzione di buon profilo attraverso marchi in crescita in Italia come New Balance e soprattutto Under Armour. Adidas invece sarà sempre più legata alla Juventus, scelta come club di riferimento in Serie A: a Torino arriveranno 23 milioni a stagione.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Il Milan adesso punta sul Kun Aguero

Il Milan prepara già i colpi per il mercato di gennaio. E di fatto la società è pronta a rinforzare ancora una volta il reparto offensivo. Il nome in pole position è quello del Kun Aguero. Secondo la stampa britannica il passaggio dal Manchester City al Milan potrebbe concretizzarsi con un’offerta da 89 milioni di euro. Già la scorsa estate i rossoneri avevano provato a portare a casa l’attaccante del ManCity per un probabile arrivo di Alexis Sanchez. Poi l’affare tra Arsenal e Manchester City è sfumato, così Aguero è rimasto in Premier.

Ma a gennaio i giochi si riaprono e lo scambio in Gran Bretagna lo danno praticamente per fatto con un Kun Aguero in uscita pronto a volare a Milano. Di fatto con l’arrivo del Kun il reparto offensivo dei rossoneri sarebbe sovraffollato con Andre Silva, Kalinic, Cutrone, Suso e Aguero. Ma va considerato un fattore determinante: il Milan ha l’obiettivo primario di raggiungere un piazzamento in Champions. L’esperienza di un giocatore come Aguero nel reparto d’attacco potrebbe servire anche nel percorso in Europa League.

Fonte: Il Giornale

Ronaldinho: “Milan? Difficile vada in Champions, il prossimo anno sarà più forte”

Durante una visita delle vigne e delle cantine Cordella, l’ex rossonero Ronaldinho ha parlato in esclusiva a gianlucadimarzio.com: “Il Milan? Penso che il prossimo anno sarà ancora più forte. Difficile vada in Champions, ma per una squadra con la storia del Milan tutto è possibile. Quando ero al Milan non pensavo che Berlusconi e Moratti avrebbero venduto i loro club. Quando ero a Milano mi sono trovato bene, vediamo come andrà”.

L'amministratore delegato del Milan Marco Fassone

Milan, questioni tecniche: slitta l’approvazione del bilancio

Proproga di 60 giorni per l’ok al consuntivo del primo semestre 2017, che come annunciato dal club rossonero era atteso entro fine ottobre

Slitterà probabilmente a novembre l’assemblea dei soci del Milan per l’approvazione del bilancio del primo semestre 2017, attesa entro ottobre come era stato annunciato dal club a fine agosto, quando il consiglio d’amministrazione aveva approvato un pre-consuntivo. Nell’ultima riunione, a fine settembre, con l’accordo del collegio sindacale, il Cda si è preso più tempo per finalizzare il documento contabile, che copre il periodo fra gennaio e giugno. Secondo fonti societarie, non ci sono criticità dietro il rallentamento ma alcune problematiche di trasposizione contabile e recenti significativi cambiamenti di principi contabili a livello normativo.

In questi casi, chiariscono le stesse fonti, è possibile avvalersi di un termine più lungo, di 180 giorni invece che di 120 dalla chiusura dell’esercizio. Il Milan ha la necessità di approvare il consuntivo del primo semestre 2017 per allineare l’anno fiscale della società con le cadenze della stagione calcistica che si chiude a giugno, in base alla modifica dello statuto voluta dalla nuova proprietà cinese dopo il closing. In precedenza l’anno fiscale chiudeva al 31 dicembre per esigenze di consolidamento del gruppo Fininvest.

Fonte: Tuttosport

5 considerazioni nel mezzo della sosta

Inizia una settimana importante, che si chiuderà con il Derby

TRA UNA SOSTA E L’ALTRA
Siamo a metà della seconda sosta stagionale e si può fare un primo confronto con la sosta di un mese fa, quella di settembre che traghettò il Milan dalla vittoria sul Cagliari alla battuta d’arresto sul campo della Lazio. All’epoca Romagnoli e Bonaventura erano ancora sulla strada del recupero della miglior condizione dopo infortunio, Suso in Nazionale così come Biglia e Kalinic che però avevano effettuato pochi allenamenti estivi in base alle rispettive situazioni fisiche e di mercato. Oggi invece Biglia è più rodato, mentre giocatori-chiave come i due italiani e i due attaccanti spagnolo e croato (sebbene Kalinic abbia un problema all’adduttore) sono rimasti a Milano e Milanello. Sembra una sosta meno destabilizzante, al netto anche di quanto accadde ad Andrea Conti a Reggio Emilia.

PREMI E LAVORO PER MONTELLA
Il Premio Liedholm ha confermato la serenità di Vincenzo Montella che ha sfruttato la sosta per lavorare costruttivamente con la società, per affrontare e migliorare le varie situazioni di inizio stagione. La squadra ha riposato fino a mercoledì 4 ottobre, ma le doppie sessioni di allenamento di giovedì e venerdì, oltre all’amichevole fra Prima squadra e Primavera di domenica hanno dato ulteriore slancio alla preparazione delle prossime 7 partite ufficiali, a cominciare dal derby di San Siro, prima della sosta di novembre.

12 PUNTI: IL CONFRONTO
Il Milan ha “girato” alla sosta di ottobre con un punto in meno rispetto ad un anno fa, per cui la squadra non è in ritardo rispetto al girone d’andata 2016-17 in cui totalizzò 39 punti, una quota ragguardevole. Senza paragonare epoche e giocatori ma i semplici numeri, vale la pena ricordare che 12 punti sono tutto sommato in linea con i 14 punti delle prime 7 giornate del 2010-11 (anno Scudetto), mentre sono molti più rispetto ai 7 del 2012-13 (stagione del terzo posto).

RAGAZZI, LE GLORIE VI ASPETTANO
Durante l’ultimo Milan-Roma, la regia ha spesso proposto i volti di Franco Baresi, di Filippo Galli, di Rino Gattuso presenti a San Siro in tribuna d’onore. Erano molto concentrati, molto attenti. Il loro volto sembrava spronare i giocatori in campo, dando la sensazione che le glorie storiche del Milan non vedano l’ora di ritrovare il Milan in grandi competizioni e su grandi traguardi. “Vi stavamo aspettando”, proprio così, sperano di poterla pronunciare quanto prima questa frase.

DERBY: NUMERI, CORSI E RICORSI
Il Milan non vince un derby di andata in casa dell’Inter dal 14 novembre 2010, Inter-Milan 0-1, rete di Ibra su rigore e rossoneri in dieci per più di mezz’ora dopo l’espulsione di Abate. Nel nuovo millennio i derby d’andata vinti dal Milan in terreno nerazzurro risalgono al 2001 due volte, al 2003 due volte, al 2005 e al 2010. Il 2017 è l’anno di due Inter-Milan consecutivi, ad aprile e il prossimo 15 ottobre. L’ultima volta che ciò è accaduto nello stesso anno solare risale al 2015: aprile, Inter-Milan 0-0 e settembre Inter-Milan 1-0.

Fonte: acmilan.com

L'allenatore del Napoli, Maurizio Sarri

Sarri: “Con Berlusconi non sarei durato molto. Io come Sacchi? E’ un insulto per Arrigo”

Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. L’allenatore del Napoli è tornato sul suo recente passato che l’ha visto andare molto vicino a sedersi sulla panchina del Milan, al tempo ancora di proprietà di Berlusconi: “Non sarei durato troppo in rossonero se è vero ciò che si dice sulle intercessioni di Berlusconi nel ruolo dell’allenatore. Un presidente che si comporta così vince difficilmente. Invece lui ha vinto tanto, è stato un grande, quindi immagino che ciò che si dice siano più leggende che verità”.

Sull’inizio campionato del Milan: “È stata fatta una campagna acquisti importante, ora va fatto un percorso. Il Milan al momento non è valutabile, perché potrebbe essere una squadra destinata a crescere velocemente. Bisogna avere pazienza”.

Sui paragoni con Arrigo Sacchi: “Per me il paragone è un insulto ad Arrigo. Lui ha vinto tanto, io non ho vinto niente. La mia è un’innovazione parziale, la sua è stata totale. Per me è un paragone gratificante, ma impossibile. Lui ha scritto la storia del calcio in risultati e innovazioni. Se non ci fosse stato lui, io non sarei esistito. Il mio interesse tattico nasce grazie a lui”.

Davide Calabria con la maglia del Milan 2017/2018

Calabria: “E’ normale avere difficoltà, sono fiducioso. Derby? Sono un po’ teso”

Davide Calabria ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Direttamente dal ritiro dell’Under 21, il terzino ha parlato del complicato inizio di stagione rossonero: “C’è tanto talento. Peccato per le ultime partite, ma sono fiducioso. Poi ci sta che i tifosi e gli addetti ai lavori ci critichino, perché c’è stato un mercato importante. Siamo ancora in costruzione, è normale avere delle difficoltà. Con tempo e lavoro faremo grandi cose“.

Sul rapporto con Montella: “Mi trovo bene, mi sta dando fiducia e sono contento”.

Sul Derby: “Da tifoso e giocatore, sono un po’ teso. Di certo si affrontano due grandi squadre”.

L'ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi

Berlusconi: “Montella sbaglia, la squadra non va. Bonucci capitano? Era meglio Montolivo”

Il leader di Forza Italia (come Salvini) boccia l’allenatore rossonero. E poi dà un consiglio: “Bisogna prendere un top player”

“Sono a vostra disposizione per qualsiasi cosa”, aveva detto Silvio Berlusconi al momento del commiato. Ma da allora, dal passaggio di testimone, c’è stata come una cesura tra i nuovi proprietari del Milan e quello che Arrigo Sacchi definisce “l’artefice del rinascimento del calcio italiano”. Trent’anni di storia rossonera sembrano siano stati dimenticati in pochi mesi, insieme alla simbologia di un’era che non ha avuto eguali nel mondo del pallone. Il Cavaliere conosce le regole del mercato, anche la loro efferatezza, tuttavia non è riuscito a nascondere il proprio dolore quando in estate ha raccontato agli amici che “il mio club” aveva deciso di cancellare il trofeo Berlusconi, da lui dedicato al padre Luigi: immaginava venisse confermato, sperava di venir chiamato per la premiazione.

Invece niente. La scorsa settimana, ricevendo gli auguri di compleanno, gli è stata fatta notare la cura con cui i Suning coltivano mediaticamente i rapporti con Massimo Moratti, che resta il testimonial dell’Inter, una sorta di garante della linea di continuità per i tifosi nerazzurri. “Il Milan è un pezzo del mio cuore e della mia vita”, è la risposta data da Berlusconi: “Vorrei almeno che la squadra andasse bene. È questo il mio rammarico, il mio dispiacere”. C’è un motivo se vuole evitare che nulla trapeli del suo stato d’animo: la cortina di silenzio è insieme un gesto d’amore verso i suoi colori e un atto di correttezza verso i nuovi vertici.

Però nelle conversazioni riservate emerge la preoccupazione del Cavaliere per l’esposizione finanziaria della società che impone fin da questa stagione di fare risultato: “E la squadra non va…”. Ha dato ragione a Sacchi, quando il tecnico gli ha spiegato che “ci vuole pazienza” all’inizio di ogni progetto. Ma ci sono cose che Berlusconi non capisce: “Non ho capito la campagna acquisti. Non si era mai visto in una squadra il cambio di undici giocatori. Con tutti quei soldi, non si poteva acquistare un top player?”. Perché è vero che l’ex premier oggi è concentrato solo sulle sue aziende e sul suo partito, ma il Milan è un pensiero ricorrente, un fiume carsico che scompare per poi ricomparire. E in quei momenti torna presidente-allenatore. E non si ferma.

D’altronde nessuno si sente di fermare uno che ha imbottito di coppe la bacheca, che ha scommesso prima su Sacchi e poi su Capello tra lo scetticismo generale, che ha comprato i Van Basten, i Gullit, i Kakà, i Nesta e gli Shevchenko, che andava in tv a vantarsi di disegnare gli schemi ad Ancelotti, che si dannava se un allenatore non gli schierava il trequartista dietro le due punte. E se, parlando di politica, non manca di ricordare a ogni interlocutore i colpi di Stato che ha subìto, appena inizia a parlare del Milan fa lo stesso. Parte dai tempi del closing, quando la trattativa coi cinesi stava per fallire e lui — “con tutti i miei figli contro” — stava per ripensarci. Poi torna alla scelta dell’allenatore: “Volevo che sulla panchina restasse Brocchi. Ma ero in un letto d’ospedale, tra la vita e la morte. E mi dissero Montella”.

Se c’è una cosa, forse l’unica, che unisce il Cavaliere a Matteo Salvini è il giudizio sul tecnico. “Non mi piace come sta facendo giocare la squadra, non c’è un’idea”, ha detto l’altro giorno in pubblico il segretario della Lega, tifoso rossonero piegato da “tre sconfitte clamorose e imbarazzanti”. Non è dato sapere se ne abbia discusso con Berlusconi l’ultima volta che l’ha sentito, ma è certo che in privato l’ex presidente del Milan si è addentrato fin nei dettagli tattici della crisi: “Spiegatemi come possono finire spesso in panchina Suso e Bonaventura, che sono poi i due calciatori tecnicamente più dotati. E come si può fare sempre il solito gioco sulle fasce, per il solito cross in area. Mah… Per andare in rete andrebbero invece sfruttate le qualità dei due, cercando le linee di passaggio interne”.

Un tempo la vittima designata di queste intemerate era Adriano Galliani, che domenica scorsa si è trovato allo stadio — come Barbara Berlusconi — a vedere il Milan battuto dalla Roma. Ah, nostalgia canaglia. Ci fosse stato ancora lui, sarebbe entrato negli spogliatoi per risolvere il problema. Anche se aveva sperimentato quanto — a suo dire — fosse limitato il dialogo con Montella: “Gli davo consigli e lui mi rispondeva ‘Sì presidente, ma la formazione la faccio io’“. Una cosa che lo faceva imbestialire più delle battute di Salvini, quando solidarizzava con quei tifosi rossoneri, indignati davanti ad Arcore per la crisi di risultati della squadra.

Erano gli anni dell’austerity, degli acquisti a parametro zero, della giostra di vecchie glorie che avevano fatto grande il Milan in campo ma che in panchina non potevano far grande un Milan senza più campioni. Perché così era giunta alla fine l’epopea berlusconiana, quella degli scudetti che valevano un punto percentuale nei sondaggi di Forza Italia. Tale era ormai il malcontento che alle Amministrative di Milano migliaia di elettori rossoneri avevano scritto Kakà sulla scheda, in segno di protesta dopo la cessione dell’asso brasiliano. La vendita del Milan fu per Berlusconi “un modo per farlo ritornare grande”, e in virtù di quell’ultima promessa la Curva gli riconobbe i meriti per il passato e l’intuizione per il futuro.

Ora quella promessa il Cavaliere vorrebbe fosse mantenuta. Da tifoso spera che la squadra inverta la tendenza. Perché sta per arrivare il derby, e c’è una storia da difendere, sebbene nel cambio di gestione una antica tradizione sia andata smarrita. Cosa che Berlusconi ha preso male quanto i risultati e l’assenza di gioco: “È stata data la fascia da capitano a un calciatore che è stato per anni la bandiera della Juventus”. Nel solco dei Rivera, dei Baresi e dei Maldini, è una scelta che gli appare insopportabile e non certo per le indiscutibili qualità umane e calcistiche di Bonucci: “C’è Montolivo. La fascia andava affidata a lui”. Quanti errori, insomma. Non che lui non ne abbia commessi. “Quando gli consigliai Sarri per la panchina — ha raccontato di recente Sacchi — lui scelse Mihajlovic. E se ne pentì”. Forse l’era di Berlusconi al Milan avrebbe avuto un altro epilogo. O forse non avrebbe avuto epilogo, chissà.

Fonte: Corriere della Sera

Derby, AEK, Juventus: il programma rossonero di ottobre

Ottobre: il mese dei big match a San Siro. Dopo la Roma, al rientro dalla seconda sosta stagionale per le Nazionali, per i rossoneri comincerà una parte di calendario fondamentale. La squadra di Mister Montella tornerà ad allenarsi giovedì. E alla ripresa del campionato si partirà subito forte con il Derby (Inter-Milan) di domenica 15 alle 20.45.

Poi, giovedì 19 alle 21.05, riecco l’Europa League. Nella terza giornata il Diavolo, solo in vetta in classifica a punteggio pieno, ospiterà l’AEK Atene. Un partita che, se vinta, potrebbe spingerci ancora di più verso la qualificazione anticipata. In Serie A, invece, arriveranno in ordine Genoa (domenica 22 alle 15.00), Chievo e Juve (sabato 28 alle 18.00); quella contro i clivensi, turno infrasettimanale in programma mercoledì 25 alle 20.45, sarà l’unica trasferta.

Fonte: AC Milan

Di seguito il calendario completo del mese di ottobre: