Kakà-Milan, per ora è no. Ma il tormentone è pronto a ripartire
Kakà-Milan, atto terzo. Uno spiffero arrivato dal Brasile qualche giorno fa, in concomitanza con la sua decisione di lasciare gli Orlando City (e presto di appendere gli scarpini al chiodo), rilanciato anche in Italia da siti internet e importanti media nazionali. La notizia rimbalzata dall’altra parte dell’Oceano è di quelle che fanno battere il cuore: il Diavolo avrebbe riabbracciato Ricky per la seconda volta, dopo il primo ritorno dell’estate 2013, facendogli chiudere in rossonero la carriera da calciatore e riservandogli subito dopo un ruolo da dirigente.
Prima la passerella in campo, poi una scrivania a Casa Milan al fianco di Fassone e Mirabelli. Uno scenario suggestivo e romantico, che però non trova alcun riscontro nei fatti: ad oggi 19 ottobre 2017 non ci sono i prodromi per il tris di Kakà. Né da calciatore, ovviamente, né da dirigente: il Milan – assicurano gli autorevoli Corriere della Sera e Premium Sport – ha negato ogni tipo di contatto con il brasiliano, per il quale non è previsto alcun ruolo né in campo né negli uffici in via Aldo Rossi 8. L’ipotesi più emozionante immaginava un possibile ritorno da vicepresidente, con un ruolo più di rappresentanza che operativo, simile a quello ricoperto da Zanetti nell’Inter. Ma al momento non c’è nulla in questo senso.
Bomba dal Brasile: Kakà può tornare ancora in rossonero. Il Milan smentisce. Per ora…
Insomma: non sono ancora maturi i tempi per il secondo ritorno a casa di Riccardino. E bene ha fatto la società a spegnere ogni voce che possa distrarre la squadra e l’ambiente in questo momento delicato. Ma siamo convinti che il tormentone Kakà, presto o tardi, tornerà di moda: troppo forte e intenso l’amore tra Ricky e il Milan, mai offuscatosi nonostante il tempo e la distanza, così come il suo desiderio di tornare rossonero. E anche l’attuale dirigenza potrebbe cogliere al volo l’occasione: la ricerca di una bandiera (Paolo Maldini, ndr) da inserire nell’organigramma non ha dato sinora alcun esito. Kakà, in questo senso, rappresentare una scelta ideale: un fuoriclasse legato a doppio filo ai nostri colori, icona di classe e sportività anche fuori dal campo. Ormai noi milanisti lo sappiamo perfettamente: certi amori non finiscono…