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Serie A 2017-18, ecco il calendario: l’esordio è Crotone-Milan

Sarà Crotone-Milan la prima partita dei ragazzi di Vincenzo Montella. I rossoneri esordiranno nella Serie A 2017-2018 sul campo dello Scida, secondo quanto stabilito dal sorteggio del calendario per il campionato che inizierà il prossimo 20 agosto.

Ecco il calendario completo della Serie A 2017-2018:

1^ giornata: Crotone-Milan;
2^ giornata: Milan-Cagliari;
3^ giornata: Lazio-Milan;
4^ giornata: Milan-Udinese;
5^ giornata: Milan-SPAL;
6^ giornata: Sampdoria-Milan;
7^ giornata: Milan-Roma;
8^ giornata: Inter-Milan;
9^ giornata: Milan-Genoa;
10^ giornata: Chievo-Milan;
11^ giornata: Milan-Juventus;
12^ giornata: Sassuolo-Milan;
13^ giornata: Napoli-Milan;
14^ giornata: Milan-Torino;
15^ giornata: Benevento-Milan;
16^ giornata: Milan-Bologna;
17^ giornata: Hellas Verona-Milan;
18^ giornata: Milan-Atalanta;
19^ giornata: Fiorentina-Milan.

Montella: “Ho la testa già all’Europa League. Bonucci? Può favorire la difesa a tre”

Queste le parole di Vincenzo Montella in conferenza stampa al termine di Milan-Borussia Dortmund.

Sulla gara: “Oggi non posso guardare il risultato, anche se nel secondo tempo abbiamo sfiorato in alcune circostanze il pareggio. Mi è piaciuta l’applicazione della squadra in fase difensiva. Nel complesso – riporta il sito ufficiale del Milan – vedo i ragazzi molto convinti nelle cose che fanno: la reazione nella ripresa ne è stata la prova. Ci mancavano diversi giocatori, quindi vedo grandi margini di crescita”.

Sull’Europa League: “La mia testa è già alla partita del 27, dove sicuramente non arriveremo nelle migliori condizioni. I nostri allenamenti sono proiettati solo verso quella sfida”.

Sui nuovi acquisti: “Non ho potuto utilizzare tutti i nuovi arrivati, molti dei quali arriveranno mercoledì. Sicuramente, al momento, Kessié è quello più avanti di tutti, infatti ho fatto fatica a toglierlo vista la sua buonissima tenuta”.

Sulla prossima sfida dell’ICC: “Ci alleneremo tutti i giorni fino alla gara contro il Bayern, vedremo chi scenderà in campo. Domani arriveranno Bonucci, Conti, André Silva e Biglia, valuteremo le loro condizioni fisiche e decideremo chi schierare e per quanti minuti”.

Sul modulo: “Valuto quotidianamente i giocatori che ho a disposizione. Sono in tanti, penso che si apriranno diverse soluzioni a livello tattico. L’arrivo di Bonucci, ad esempio, potrebbe favorire la difesa a 3. Ma è difficile da stabilire adesso”.

Sugli obiettivi: “Abbiamo 3 competizioni, non ci sono preferenze. Al momento la priorità è entrare nella fase a gironi dell’Europa League, poi la testa si proietterà al campionato e alla Coppa Italia”.

Milan, buon 4-0 d’esordio a Lugano

Buon Milan nella prima amichevole della stagione 2017-2018. A Lugano i rossoneri non offrono grande spettacolo, ma si impongono con un netto 4-0 finale: sblocca subito in avvio Cutrone, arrotondano nella ripresa Crociata, Sosa e Gomez. Come ampiamente prevedibile e fisiologico a causa degli ingenti carichi di lavoro dei primi sei giorni di ritiro, la squadra non ha esaltato nel gioco, ricorrendo spesso al palleggio per addormentare e gestire la gara, ma ha portato a casa con serenità il risultato e una discreta prestazione, centrando nel finale un risultato rotondo.

Lugano-Milan è stata la classica gara pre stagione, utile ai ragazzi per mettere minuti nelle gambe e a mister Montella per vedere in pratica le prime direttive tattiche impartite nella settimana di lavoro, come la costruzione dal basso della manovra e i movimenti senza palla di esterni, centrocampisti e punte. Nulla di eclatante dai nuovi acquisti Musacchio, Rodriguez, Kessié, Calhanoglu e Borini, tutti in campo dal 1′ di gioco; da segnalare la buona forma dell’ivoriano (è sembrato il più tonico e in palla del gruppo) e la posizione dell’ex Bayer, schierato alto a sinistra nel tridente d’attacco.

Lugano-Milan, la probabile formazione: Calhanoglu, prima da mezzala?

Finalmente il campo. Dopo un mese e mezzo di astinenza, addolcito comunque da un mercato a dir poco scoppiettante e da un entusiasmo che da tempo mancava nell’ambiente, i nostri ragazzi tornano a giocare: la “prima” della stagione 2017/2018 è l’amichevole Lugano-Milan, in calendario domani alle ore 19 (match visibile su Milan TV e sul profilo Facebook ufficiale del club, ndr). Non un test particolarmente probante, evidentemente, ma un’occasione per Montella e per tutti i tifosi per apprezzare i tanti nuovi acquisti della rosa.

L’Aeroplanino, infatti, dovrebbe schierare parecchie new entry come Musacchio e Ricardo Rodriguez in difesa e Kessié-Calhanoglu a centrocampo; possibile chance anche per Borini – potrebbe giocare per non forzare inutilmente Suso, al rientro comunque da un infortunio muscolare -, mentre sarà ancora presto per vedere all’opera Andrea Conti e André Silva: entrambi godo di vacanze supplementari causa impegni con la Nazionale e non hanno ancora iniziato la propria personale stagione, così come gli altri azzurri Donnarumma, Calabria e Locatelli. Tutti i Nazionali sono stati convocati entro e non oltre le 23 di domani a Milanello, pronti a iniziare i lavori dell’annata 17-18.

C’è curiosità e mistero attorno al primo undici titolare della stagione, ma è già arrivata un’importante indicazione di formazione: Calhanoglu potrebbe giocare mezzala sinistra al fianco del già citato Kessié e di capitan Montolivo, con Bonaventura dunque pronto a presidiare la corsia mancina d’attacco e a completare il reparto con Bacca (favorito su Lapadula) e Suso o Borini. Dietro, oltre ai nuovi Musacchio e Ricardo Rodriguez, spazio in mezzo a Zapata (avanti su Gomez e Paletta) mentre a destra Abate potrebbe rimandare il proprio esordio stagionale per le non ottimali condizioni dell’occhio: Simic o De Sciglio potrebbero raccoglierne il testimone.

Ecco di seguito il probabile undici rossonero di Lugano-Milan ipotizzato da Milanismo:

Milan (4-3-3): Storari; Abate, Musacchio, Zapata, R. Rodriguez; Kessié, Montolivo, Calhanoglu; Suso, Bacca, Bonaventura. All.: Montella.

Milan, ecco Biglia: in arrivo il regista che tanto mancava

Dopo anni di ricerche e tentativi infruttuosi o poco redditizi, il Milan potrebbe aver trovato il successore di… Andrea Pirlo. Si tratta di Lucas Biglia, il centrocampista della Lazio al quale Fassone e Mirabelli stanno per dare l’assalto decisivo. L’affare sembra in dirittura d’arrivo visto che l’argentino ha già raggiunto un’intesa economica con il club di via Aldo Rossi (2,5 milioni a stagione più bonus). Resta da convincere Lotito che però sta ammorbidendo la sua posizione.

Con l’arrivo di Biglia, Montella spera di risolvere i problemi della mediana, apparsa statica e senza un vero regista. Dall’addio di Pirlo nell’estate 2011, il Milan non ha più trovato un giocatore capace di accendere la luce, di far ripartire l’azione con rapidità e fluidità. L’argentino, che sembra quello più simile al fuoriclasse di Flero, potrebbe aver successo dove altri hanno fallito: Lucas e Pirlo hanno una visione totale del gioco, sono dotati di un lancio preciso e sanno dettare i tempi. E, dato da non sottovalutare, il laziale è un discreto tiratore di punizioni e rigorista. In un Milan che nel 2016-17 ha fallito cinque penalty su dodici, non certo un particolare secondario. Grazie al rendimento delle ultime stagioni Biglia è diventato stabilmente il perno della nazionale argentina e, nonostante i terremoti sulla panchina dell’Albiceleste (da Sabella a Martino, passando per Bauza e ora Sampaoli), lui è sempre stato un punto fermo.

Fonte: Corriere dello Sport

ESCLUSIVA M/ Luca Serafini: “Finalmente si costruisce una squadra. Donnarumma…”

Milanismo ha intervistato in esclusiva Luca Serafini, giornalista e opinionista sportivo di comprovata fede rossonera.

L’elemento primario di cui aveva bisogno il tifoso milanista era la trasparenza nascosta soprattutto negli ultimi anni della società e che da subito hanno evidenziato i nuovi proprietari del Milan?

Sicuramente c’è una società che si è presentata bene, con un mercato subito attivo e di grande tempestività, con una comunicazione corretta nei tempi e nei modi che fa tornare a respirare. Non è una questione soltanto di  trasparenza, ma una questione di fatti, prima ancora del mercato lo testimonia il rinnovo di Montella e l’ingaggio di Gattuso, segnali estremamente importanti e significativi. Tutto questo viene fatto con molto silenzio e discrezione, lavorando molto e con buoni risultati. Al momento non potevano fare di meglio”.

Il rinnovo di Montella e la scelta di Gattuso come allenatore della primavera rappresentano quindi una serie di certificazioni chiare nei confronti del nuovo progetto a tinte cinesi?

“Assolutamente sì. Precedentemente avevo esternato anche la volontà di vedere Maldini subito in società, fossi stato in Fassone me lo sarei portato ovunque, dando la sensazione ad un ambiente scosso, tifoseria in particolare, un segnale di tranquillità evidente. Maldini sarebbe potuto essere, come lo è adesso Gattuso, un garantista, perché è gente che non guarda in faccia a nessuno, se c’è qualcosa che non va alza la mano e lo dice. Il milanista che arriva stremato da due anni di comiche riguardanti la trattativa, da anni di insuccessi, fastidi e umiliazioni grottesche nel mercato e in campo, avendo una figura come Gattuso o come Maldini è più rassicurato. Per Gattuso tra l’altro non è un passo indietro, ma un grandissimo bagno d’umiltà, potendo continuare a collaudare la sua esperienza e le sue capacità. Ho anche avuto occasione di parlarci e ha manifestato grandissimo entusiasmo e determinazione”.

Stiamo leggendo tanti nomi sui giornali in chiave mercato, credi siano trattative possibili? Ma soprattutto, nomi adeguati a riportare il Milan dove merita?

Io una volta mi entusiasmavo per i nomi, ora mi entusiasmo per il lavoro che fa la società sul mercato inteso in perfetta sintonia con l’allenatore. Il club cerca sostanzialmente i giocatori che sono funzionali  all’idea di squadra che Montella ha in testa, ed è questa la cosa più importante. La sensazione che si ha oggi è che finalmente si stia costruendo una squadra, poi i nomi che vengono fatti sono uno meglio dell’altro e se si concretizzassero saremmo ben felici, vorrà dire che già a luglio ci sarà una squadra forte”.

Questo è anche un periodo di bilanci. Il Milan di Vincenzo Montella è promosso?

Complessivamente è promosso, nonostante una seconda parte di stagione da dimenticare, vincendo una volta  sola nelle ultime nove gare disputate, perdendo troppi punti con squadre nettamente deboli. C’è stato un calo nella condizione generica della squadra mai motivato effettivamente da Montella. L’Europa League è arrivata perché si sono dimesse le concorrenti, Inter in particolare, ma all’allenatore va dato atto del gruppo che è riuscito a creare, la valorizzazione di alcuni giocatori, dalla rivalutazione di altri che per i suoi predecessori era stato già un traguardo impossibile”.

L’emblema rossonero è sicuramente Donnarumma, in campo e sul mercato. Hai affrontato la questione anche in un tuo editoriale. Che sensazioni hai sulla situazione contrattuale del gioiellino del Milan?

Credo che alla fine rimarrà. Sono stato un po’ duro con lui, scrivendo che non deve essere un problema per un ragazzo di diciotto anni percepire mezzo milione in più o mezzo milione meno, ed avendo baciato la maglia deve dimostrare poi con i fatti questo suo attaccamento. Al di là dei moralismi e della volontà di tutti nel vederlo milanista per i prossimi 20 anni, credo che alla fine rimarrà”.

Sul futuro ipotetico della società che vive all’ombra di una possibile strana suggestione di avere il club in mano al fondo Elliott, piuttosto che alla attuale cordata cinese, cosa ne pensi?

A questa domanda in tutta onestà non so ancora cosa rispondere, posso solo basarmi sui fatti. Questi il Milan alla fine lo hanno preso sul serio, stanno spendendo molti soldi per fare la campagna acquisti, stanno facendo la squadra e per il momento mi attengo a questo”.

Si ringrazia Luca Serafini per la cortese disponibilità.

5 considerazioni sulla stagione 16-17

Punti, statistiche, confronto fra andata e ritorno, scontri diretti, gol fatti e giocatori del migliore Milan degli ultimi 4 anni

1- IL VALORE DEI 63 PUNTI CONQUISTATI
Era dalla stagione 2012-2013, terzo posto finale in Campionato conquistato a Siena nell’ultima giornata disputata il 19 maggio 2013, che il Milan non riusciva a superare quota 60 punti, chiudendo in questo caso a 63. In particolare la squadra rossonera si era fermata a 57 nel 2016, a 52 nel 2015 e a 57 nel 2014. In quest’ultimo campionato, il Milan aveva fatto un buon girone di ritorno 2013-14 conquistando 35 punti, ma il girone d’andata 2016-17 con Vincenzo Montella alla guida è andato oltre con 39 punti, un dato paragonabile a quello dei 42 punti del Ritorno del 2013 che valse i playoff di Champions League.

2- SEMPRE IN GOL NELLE ULTIME 16 GARE
Dopo aver perso il 5 febbraio scorso in casa contro la Sampdoria, il Milan negli ultimi 4 mesi ha sempre segnato almeno un gol a partita. I migliori momenti offensivi rossoneri sono stati all’andata contro Sassuolo, Chievo e Juventus a San Siro (8 gol all’attivo in 3 gare) e nel girone di ritorno, stesso score, contro Pescara, Palermo e Inter. L’unico passaggio stagionale in cui il Milan è rimasto per due partite consecutive senza segnare è stato quello di dicembre: Roma-Milan 1-0 e Milan-Atalanta 0-0 con un rigore sbagliato, un palo e diverse occasioni da rete. La sintesi è che si tratta di un gruppo che, attraverso il gioco e il collettivo, è sempre riuscito a trovare la via del gol.

3- GLI SCONTRI DIRETTI DELLA STAGIONE
Il Milan ha fatto bottino pieno, 6 punti in 2 gare, contro Chievo, Palermo, Sassuolo e Bologna. Zero, invece, la quota-punti conquistata contro Roma, Napoli e Udinese. L’unica squadra con cui il Milan ha ottenuto lo stesso punteggio fra andata e ritorno è stata l’Inter, 2-2 in entrambi i casi. Negli scontri diretti, la squadra rossonera è rimasta in equilibrio contro Juventus e Atalanta, in vantaggio contro Lazio e Fiorentina. Le due squadre che hanno sovrastato il Milan sono state il Napoli all’andata e la Roma al ritorno. Ne emerge il ritratto di una squadra capace di reggere il confronto con tutti, come le stesse partite contro la Roma all’andata e il Napoli al ritorno hanno dimostrato.

4- GIGIO DONNARUMMA ALL IN
Il Milan in questa stagione ha disputato 41 gare ufficiali, 38 di Campionato, 2 in Coppa Italia e la Supercoppa Italiana vinta a Doha contro la Juventus. Un caso particolare è quello di Gigio Donnarumma che le ha giocate tutte e 41. Un caso più unico che raro, nella storia rossonera. Prima di Gigio, il portiere che aveva totalizzato il maggior numero di presenze ufficiali in una sola stagione era stato Giovanni Galli nel 1987-88, con 39 partite disputate sulle 41 in programma. Gigio è stato un fattore di qualità, di crescita e di continuità nel corso della stagione milanista.

5- GERARD DEULOFEU DOPO JACK
L’infortunio di Giacomo Bonaventura a Udine ha rischiato di essere un fattore molto negativo per la stagione rossonera. Da quando Jack è nel Milan ha sempre giocato molto: 33 partite su 38 nel primo Campionato, 33 su 38 anche nel secondo e fino a Udine stava tenendo la media anche in questa terza stagione, con 19 su 22. Ma dopo l’infortunio del centrocampista marchigiano, il gruppo guidato da Vincenzo Montella è riuscito a cambiare pelle grazie a Deulofeu. È stato duttile e bravo a cambiare pelle il Milan di questa stagione, recuperando Paletta, inserendo Pasalic e riuscendo a centrare l’obiettivo con Suso-Lapadula-Deulofeu in avanti dopo una partenza fatta con Suso, Bacca e Niang.

Fonte: AC Milan

Milan, riecco l’Europa. La prima vittoria cinese regala il sesto posto

Montella (100 successi) bravo in una fase di transizione e senza un euro sul mercato (via “il Giornale”)

È la seconda luce in fondo al tunnel dopo l’abbagliante notte di Doha. Il Milan di Montella è arrivato sesto e ha guadagnato con un rotondo 3 a 0 sul Bologna fragile come un grissino l’accesso ai preliminari di Europa League.

Appuntamento a fine luglio con qualche viaggio esotico ma è un purgatorio fondamentale per dimenticare la colpevole assenza dei tre anni precedenti nell’attesa di dare la scalata alla Champions. Perciò ieri anche i rossoneri hanno festeggiato (a eccezione di Bacca che è tornato mesto negli spogliatoi) sotto la curva dei loro più fedeli sostenitori. I numeri e le riflessioni sull’evento sono diventati millanta, come avrebbe scritto Gianni Brera. Montella, col successo numero 100 della carriera da allenatore, ha fatto meglio dei suoi tanti predecessori (Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e Brocchi) che pure hanno goduto di condizioni vantaggiose, specie il serbo che ha usufruito di un potenziamento sontuoso (Romagnoli, Bacca e Bertolacci, 68 milioni investiti).

La contabilità è la seguente: vinta la Supercoppa d’Italia, centrato l’obiettivo internazionale, perso il quarto di Coppa Italia arrendendosi in 10 contro 11 davanti alla Juve: mica male. È già questo un risultato prestigioso perché il tecnico napoletano ha lavorato in piena epoca di transizione da una proprietà all’altra, ricevendo la protezione competente di Galliani ma senza avere un euro da investire sul mercato. Si è accontentato delle briciole (Deulofeu e Ocampos) e con quelle ha apparecchiato un pranzo di qualità. Proprio lo spagnolo (in assenza dell’altro sodale decisivo Suso) ha firmato il secondo sigillo consecutivo tra Bergamo e ieri a San Siro: 4 punti in una settimana sono il suo saldo attivo. Il Milan degli scappati di casa (dixit Cassano) è arrivato davanti all’Inter che ha speso cento milioni nell’estate scorsa e veniva accreditata del ruolo di anti-Juve. È un’altra medaglietta al petto del gruppo caduto più volte ma rialzatosi con uno scatto di reni nella curva decisiva della stagione.

A dispetto del risultato, non è stata una comoda passeggiata sotto il sole quasi estivo di Milano. Il Bologna non ha mai tirato in porta e questo è il dato più concreto che può dare conto dell’opposizione della squadra di Donadoni. Nel primo tempo i milanisti hanno molto sprecato d’accordo, ma ha funzionato poco e male il sistema di gioco scelto da Montella: i due centravanti, Bacca e Lapadula, uno al fianco dell’altro, hanno moltiplicato i limiti e gli errori invece che esaltarne le qualità balistiche. Decisivi un paio di cambi avvenuti nella seconda frazione: il primo (Mati Fernandez al posto dello spento Bertolacci) ha dato geometria e dettato un assist, il secondo (Honda al posto di Bacca fischiatissimo) ha contribuito con un bel gol su punizione a mettere in banca il successo. Montella ha preso atto all’intervallo dell’errore commesso e corretto lo schieramento. Non solo. A pochi minuti dai titoli di coda ha consentito a un giovanotto della primavera, Cutrone, di debuttare in serie A: è una scelta simbolica che valorizza la svolta berlusconiana (puntare sul vivaio) dopo il lancio di Locatelli. Da aprile il Milan non vinceva più. Quello di ieri è stato il primo iscritto d’ufficio sul conto del nuovo azionista cinese. Può moltiplicare l’entusiasmo di Fassone e Mirabelli che hanno già messo a segno un tris di acquisti.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Montella centra l’Europa, il Milan torna a casa

Missione compiuta. Dopo tre stagioni a vuoto, il Milan non sbaglia un’altra volta e centra l’obiettivo Europa. Si dovrà passare per due turni preliminari tra luglio e agosto, ma la sostanza non cambia: il Diavolo tornerà finalmente a giocare le coppe europee dopo anni di sofferente astinenza. La partita contro il Bologna, primo match point dell’anno e (Montella dixit) vera e propria “finale” da non fallire per nessuna ragione al mondo, si è conclusa in un trionfo. Un 3-0 che piace al mister ed esalta il pubblico di San Siro, tornato (numeroso) a gioire con la propria squadra: sono servite pazienza e due correzioni in corsa per sbloccare, arrotondare e chiudere la pratica emiliana, ma il Milan ha vinto e blindato con l’aritmetica il 6^ posto in classifica.

I tre gol di scarto e il ritorno alla vittoria dopo un mese e mezzo di digiuno non rispecchiano però appieno i 90′ di gioco. La partita del Milan non è stata brillante e la prestazione tutt’altro che convincente per larga parte del match: male nel primo tempo e così così a inizio ripresa – Mirante non ha compiuto nessun intervento e la difesa rossoblu non ha sofferto granché -, Montolivo e compagni hanno svoltato solo dall’ora di gioco in poi, trovando la via del gol negli ultimi 20 minuti. Per cambiare marcia sono serviti i cambi di Montella: fuori Bertolacci e Bacca, dentro Mati e Honda, il Milan ha iniziato a girare, soprattutto grazie alle giocate dell’ispiratissimo cileno, capace di inventare il vantaggio milanista con un meraviglioso assist per Deulofeu. L’esperimento Bacca-Lapadula insieme dal 1′ è stato un fiasco: serviti pochissimo dalla squadra, Sir William è piaciuto per la solita generosità (pur peccando di imprecisione), mentre il colombiano è stato ectoplasmatico. L’ultima al Meazza del Peluca non ha reso onore al suo raro talento di finalizzatore.

Milan vincente e non convincente. Ma nelle “finali”, si sa, a contare è solo il risultato. E l’unico obiettivo in Milan-Bologna, centrato in pieno, era proprio questo: portare a casa i tre punti e la certezza matematica di tornare in Europa, a prescindere dalla qualità del gioco e dello spettacolo. Montella è riuscito lì dove Inzaghi, Seedorf, Mihajlovic (il serbo non terminò la stagione causa esonero, pur avendo lasciato il Milan 6^) e Brocchi avevano fallito. E pazienza se il Diavolo non ha entusiasmato: il tasso tecnico dell’undici di partenza, d’altronde, era modesto per pretendere di più. Cagliari sarà la tappa finale del campionato, ma soprattutto l’ultima pagina di un Milan troppo mediocre per essere vero. Il ritorno in Europa è la liberazione dopo un purgatorio lungo nel complesso cinque anni, addolcito solo in minima parte dal sorprendente trionfo in Supercoppa sulla Juventus. Un capitolo doloroso, destinato a diventare storia già dalle prossime settimane. Perché stavolta la musica è pronta a cambiare sul serio: il bello, quello vero, deve ancora venire.

Romagnoli: “Milan, è una stagione da 7,5-8. Difesa a tre? Mi trovo bene”

Queste, invece, le risposte sempre a Milan TV di Alessio Romagnoli:

“Sarà la prima volta per me in Europa League, speriamo di far bene. Era un obiettivo inseguito da tutti fin dall’inizio”. Arrivato al termine di una sfida non scontata: “Una gara sudata, vinta grazie agli ingressi di Honda e Mati Fernandez”. Il difensore vuole fare i complimenti alla squadra: “Siamo un grande gruppo, lo dimostra anche chi gioca meno come Keisuke: sono felice per il suo gol”.

Infine, sul reparto difensivo: “Difesa a 3 o a 4? Non è che cambi poi così tanto. Il Mister ci schierava a 3 già mesi fa, soprattutto in fase di possesso. Io mi trovo sempre bene. Un voto alla stagione? Positivo, 7,5-8. Potevamo fare di più ma va bene così”.

Fonte: AC Milan

Montella: “Orgoglioso dei miei ragazzi, il Milan ha raggiunto gli obiettivi fissati. La Juve…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato così al termine del match tra il Diavolo e il Bologna, che ha consegnato ai rossoneri l’aritmetica dell’Europa.

Sull’obiettivo raggiunto: “Sono molto soddisfatto, sono stati raggiunti gli obiettivi di inizio anno con la Supercoppa. Peccato per la Coppa Italia, ma abbiamo perso con onore. Ora siamo più sereni, sono contento del risultato e ringrazio tutti, anche le anime dietro alla squadra.

Sulla rosa che serve per il doppio impegno Italia-Europa: “Sono esperto dell’EL e siamo arrivati anche abbastanza avanti alla Fiorentina. Ora ci siederemo e vedremo che fare, ora si potrà lavorare con più tranquillità”.

Su Honda e Bacca: “Si è battuto con Lapadula, era un modulo inedito oggi e c’erano rischi. Non erano colpevoli né Bacca né Bertolacci, ma ho dovuto fare una scelta e l’ho fatta tirando una monetina. Mi dispiace, ma non ha colpe particolari oggi. Honda è entrato col passo giusto e la mentalità giusta di chi vuole determinare”.

Sul 6^ Scudetto della Juve: “Complimenti. Vedremo se riusciremo a cambiare la tendenza, sono diventati noiosi. Il Milan deve avere ambizioni, anche loro quando hanno vinto il primo scudetto erano arrivati al 6^ posto. Per chi ha la storia come la nostra è più facile, anche se Roma e Napoli sono attrezzate”.

Sul carattere della squadra: “Nelle difficoltà ci vogliono valori che i ragazzi han dimostrato di avere. È una squadra che non molla, orgogliosa, con un’anima, che nelle difficoltà gioca libera. È un gran valore per una squadra – ha dichiarato il mister a Premium Sport – sono orgoglioso di quanto hanno fatto i ragazzi, sempre presenti nelle difficoltà e con equilibrio. Non è facile, sono soddisfatto”.

Sulla campagna acquisti: “C’è totale sintonia con la dirigenza. Non volevo mandare messaggi alla squadra diversi dall’attualità e ho detto delle bugie bianche, ma con Mirabelli c’è confronto quotidiano, ci trasferiamo idee e sogni”.

Su Lapadula e Gomez: “Non faccio e non conosco il mercato, ma quando chiedono attaccanti agli altri chiedono da 50 milioni in su. Quindi anche Lapadula vale tanto”.

Sui tifosi: “Ci tengo a ringraziarli, ci hanno accompagnato tutto l’anno. Per chi è abituato a giocare al top, accompagnare la squadra per obiettivi diversi degli altri anni è motivo d’orgoglio per me e per i ragazzi: il loro sostegno è molto sentito e ci hanno dato aiuto per fare delle imprese”.

Sull’Inter: “Mi fa piacere arrivare davanti, ma non ci avevo ancora pensato”.

Montolivo: “Tenevamo tantissimo all’Europa. La società farà bene”

Questo il commento del capitano del Milan, Riccardo Montolivo, sul ritorno dei rossoneri in Europa:

Ci tenevamo tantissimo. Il sesto posto conta, per una squadra giovane come noi fare un’esperienza europea. Un po’ lunghi nel primo bene nella ripresa. La mano di Montella si è sempre vista, l’identità si è sempre vista. Ci siamo resi conto che potevamo giocarcela con l’Inter – ha dichiarato il centrocampista a Premium Sport – alla fine non conta quanto spendi ma il campo. Noi non ci accontentiamo di quanto fatto.

La Nazionale? So che ci vuole tempo, devo prima riconquistarmi il posto nel Milan, ma spero che la partita allo Stadium con la Spagna non sia l’ultima in azzurro. Su Bacca, è uscito sullo 0-0 perciò è normale che abbia ricevuto i fischi, ma penso abbia fatto bene con Lapadula in coppia, e i suoi gol sono stati importanti nella stagione, anch’io ero stato fischiato. La società farà bene“.

Bologna ko 3-0: il Milan torna in Europa!

Missione compiuta. Il Milan non fallisce il match point con il Bologna e torna in Europa dopo tre anni di assenza. La gara di San Siro si decide tutta nella ripresa: a sbloccarla è Deulofeu, mentre il raddoppio arriva con una bella punizione diretta di Honda. La ciliegina sulla torta la mette nel recupero Lapadula, per la rete del definitivo 3-0.

Male nel primo tempo e a inizio della ripresa, il Milan è stato bravo a non perdere la calma e a scardinare il fortino Bologna dopo più di un’ora di gioco praticamente senza occasioni. Ottimo Deulofeu e generosissimo Lapadula, finalmente inoperoso Donnarumma, decisivo Montella con gli azzeccatissimi cambi Mati Fernandez-Honda: subentrati per gli spenti Bertolacci e Bacca, i due sono risultati determinanti ai fini del risultato finale e della bella vittoria rossonera con l’assist dell’1-0 (griffato dall’ex Fiorentina) e dal raddoppio su calcio piazzato del giapponese, ai saluti con il pubblico del Meazza.

Il successo sul Bologna consegna ai ragazzi di Montella la certezza aritmetica del 6^ posto e dunque dei preliminari di Europa League. Le difficoltà dell’ultimo mese e mezzo di campionato, tra una vittoria che mancava dal 9 aprile e le tante “distrazioni” societarie e di mercato, non hanno influito sul risultato finale della squadra: il Diavolo ha raggiunto l’obiettivo minimo stagionale del ritorno nelle coppe.

Milan-Bologna, la probabile formazione: riecco il 3-5-2, Bacca-Lapadula dal 1′

Sarà ancora 3-5-2, ma con una significativa novità in attacco. Montella sembra intenzionato a confermare dal 1′ la difesa a tre, all’esordio da titolare contro l’Atalanta, ma schiererà insieme Bacca e Lapadula. Mai titolari in coppia in tutta la stagione, per Milan-Bologna l’Aeroplanino è orientato verso il doppio centravanti per cercare di aumentare la pericolosità dell’attacco nel match chiave per l’Europa: Deulofeu, seconda punta a Bergamo, giocherà da esterno destro a tutta fascia.

Pochi dubbi, invece, nel resto dell’undici titolare. In difesa ci sarà il ritorno dalla squalifica di Paletta – l’argentino completerà il pacchetto arretrato con Zapata e Romagnoli -, mentre a centrocampo sarà Bertolacci a sostituire l’indisponibile Suso. Il reparto sarà completato da Montolivo e Pasalic, in campo dal 1′ così come nella trasferta orobica di sette giorni fa, mentre a sinistra spazio per Vangioni: i vari Kucka, Locatelli, Sosa e Mati sono destinati alla panchina. Tra i pali, infine, spazio all’intoccabile Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Bologna:

Milan (3-5-2): Donnarumma; Zapata, Paletta, Romagnoli; Deulofeu, Bertolacci, Montolivo, Pasalic, Vangioni; Bacca, Lapadula.

Bacca-Lapadula, entrambi titolari. Montella prepara un’altra sorpresa

Bacca-Lapadula, insieme per la prima volta dal 1′. Dopo l’esordio del 3-5-2 a Bergamo, Montella potrebbe preparare un’altra sorpresa in questo finale di campionato, schierando da titolari entrambe le punte a disposizione. Una strategia che punterebbe a rivitalizzare un attacco in estrema difficoltà in un match vietato da fallire: una vittoria contro il Bologna, con buone notizie dalla Fiorentina, potrebbe dare al Milan l’aritmetica certezza dell’Europa.

Domenica potrebbe essere la volta buona per la strana coppia di 9. I quali, nelle ultime giornate, hanno trovato spazio insieme, ma mai dall’inizio: schierati appena 57′ fino ad aprile, il tandem Bacca-Lapadula – scrive l’edizione online de La Gazzetta dello Sport – ha collezionato ben 93′ dalla 31^ giornata ad oggi. E portato, nelle rimonte (compiute e non) contro Inter, Empoli e Atalanta, ben 4 gol.

E Deulofeu? Schierato contro l’Atalanta da seconda punta, con l’ipotesi del doppio centravanti dovrebbe trovare una nuova collocazione: Montella lo potrebbe spostare esterno a sinistra, con Calabria sulla fascia opposta per garantire più equilibrio. In ogni caso, trarre il massimo dallo spagnolo sarà una delle priorità del mister, che dovrà fare a meno dello squalificato Suso: sarà l’ex Barça a dover accendere la luce.

Il Milan studia il modulo del futuro

La stagione del Milan è ormai agli sgoccioli, ma i lavori di ricostruzione della squadra sono già iniziati e non interessano solamente il prossimo mercato estivo. L’allenatore dei rossoneri, Montella è già all’opera per risolvere una questione non da poco per una squadra di calcio: quella legata al modulo da schierare in campo.

Per quasi tutto il campionato, il Milan è sceso in campo con un 4-3-3 con interpreti intercambiabili. Donnarumma in porta, De Sciglio e Abate terzini, Romagnoli e Paletta coppia di difensori centrali. A centrocampo tre giocatori: Kucka, Pasalic e Sosa, in attacco tridente composto da Suso, Bacca punta centrale e Deulofeu. Dalla formazione citata ho volutamente omesso alcuni giocatori come per esempio Bonaventura e Montolivo, infortunati da molto tempo.

La partita di sabato sera contro l’Atalanta (pareggiata con un gol in fuorigioco di Deulofeu) ha visto un cambio di modulo per Montella, che sembra stia facendo le prove generali per la prossima stagione. Il Milan si è schierato con un insolito 3-5-2 composto da: Donnarumma; Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Bacca.

Rispetto all’offensivo 4-3-3, il modulo visto contro l’Atalanta è più conservativo e il Milan ha concesso molto meno spazio e manovra agli avversari. Se è vero che la difesa si è dimostrata più solida rispetto al solito, è altrettanto vero che la manovra d’attacco è stata meno incisiva e le ripartenze dei rossoneri non sono state rapide e letali come accadeva con il modulo precedente. Per ora è stato solo un esperimento questo cambio di modulo da parte di Montella, ma non è detto che nelle due prossime partite (Bologna e Cagliari) non venga riproposto.

Per quanto riguarda il futuro, molto dipenderà dagli innesti estivi che si spera siano di buon livello e funzionali all’idea di gioco dell’allenatore. I nomi accostati al Milan per la prossima stagione sono diversi. Nella foto seguente tratta da Mediaset Premium, si ipotizza il Milan del futuro che, stando alla grafica, dovrebbe essere riproposto con il 4-3-3 in base alle caratteristiche tattiche dei nuovi innesti. Sarà davvero così?

Pari con vista sull’Europa. Milan croupier della volata

Ancora in piedi. Non è tornata la vittoria e nemmeno una prestazione convincente, ma il Milan è vivo. I rossoneri non brillano e soffrono l’intensità della sorprendente Atalanta di Gasperini, ma strappano in volata un punto preziosissimo nella corsa all’Europa League: l’1-1 all’88°, “sporco” perché in offside e su una conclusione deviata, è un risultato vitale per giocarsi al meglio delle possibilità l’ultimo posto nelle coppe. La rete di Deulofeu è figlia della buona sorte, ma soprattutto del carattere della squadra: il Milan non ha mollato fino all’ultimo minuto e ha portato a casa un pareggio indispensabile e “pesante come un film di Kiarostami”, come direbbe il celeberrimo cronista rossonero Carlo Pellegatti.

La sorpresa tattica della serata la prepara Montella, varando un 3-5-2 provato e annunciato nei giorni prima della gara. Il Milan risponde complessivamente bene al cambio modulo (solo Kucka, adattato terzino, è andato in evidente difficoltà), pur soffrendo parecchio il feroce e organizzato pressing orobico: l’Atalanta ha imposto alla gara un ritmo altissimo e ha incartato il Diavolo, bravo però a tenere il campo e a cedere solo allo scadere del primo tempo su papera di Donnarumma. Gigio sbaglia un intervento e regala l’1-0 a Conti, ma si riscatta ampiamente con almeno 2-3 interventi decisivi a salvare il risultato. Che poi, quasi allo scadere, viene “aggiustato” da Deulofeu: lo spagnolo è stato ancora lontano dai suoi picchi di rendimento, ma ha firmato un gol di clamorosa importanza per la classifica e per il futuro del Milan.

+1 sulla Fiorentina, +4 sull’Inter (impegnata proprio in questi minuti col Sassuolo): Montolivo e compagni si giocano l’Europa – e la stagione – in una posizione invidiabile. Il punto di Bergamo è oro colato perché lascia al Milan la possibilità di decidere e indirizzare il proprio destino: battendo Bologna e Cagliari, a prescindere dai risultati delle avversarie, il Diavolo sarebbe comunque 6^ e qualificato ai preliminari di coppa. E pazienza se l’Atalanta può recriminare sul risultato: questo 1-1 è da custodire e portare a casa con il massimo della cura. Ora toccherà fare il “nostro” nelle ultime due partite dell’anno. Note di merito per due talentuosi centrocampisti. Il rossonero in pectore Kessié ha mostrato tutto il proprio repertorio, facendo capire il perché dei quasi 30 milioni necessari per accaparrarselo; l’ex milanista Cristante, completo e maturo, fa aumentare ogni settimana i rimpianti.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Atalanta-Milan, la probabile formazione: Montella verso il 3-5-2, Bacca titolare

Rivoluzione montelliana. Trovano conferma le indicazioni di formazione di ieri: l’Aeroplanino pensa seriamente di stravolgere la squadra in vista di Atalanta-Milan, match valevole per la 36^, ma soprattutto crocevia (forse) decisivo nella volata all’Europa. Il Diavolo, infatti, si dovrebbe schierare con un sorprendente 3-5-2 e una inedita difesa a tre Gustavo Gomez-Zapata-Romagnoli a protezione dell’intoccabile Donnarumma. Non è escluso che possa essere pretattica – soprattutto se Romagnoli dovesse giocare -, ma al momento l’abbandono del canonico 4-3-3 appare l’ipotesi più probabile verso la gara di Bergamo.

Novità, ovviamente, anche tra centrocampo e attacco. Montolivo tornerà in campo dopo il ko al ginocchio e riprenderà posto davanti alla difesa dal 1′, coadiuvato ai lati da Pasalic e da Suso: lo spagnolo dovrebbe agire da mezzala destra, con licenza di avanzare e di accendere la luce sulla trequarti. Sulle fasce spazio al tandem Kucka-De Sciglio e in avanti attesa un’altra importante novità: Bacca è in vantaggio su Lapadula per affiancare Deulofeu. Il colombiano, se schierato, tornerebbe titolare dopo tre panchine consecutive.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Atalanta-Milan:

Milan (3-5-2): Donnarumma; G. Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Bacca.

Atalanta-Milan, Montella pensa a un inedito 3-5-2

Grandi novità di formazione nella gara attualmente più importante della stagione, con l’obbligo di portare a casa punti da Bergamo per mantenere il sesto posto in vista dei match delle ultime due giornate contro Bologna e Cagliari. Vincenzo Montella è pronto a rivoluzionare il suo Milan, con sorprese annunciate, in vista della sfida contro l’Atalanta, tra assenze in difesa e recuperi: secondo quanto raccolto da Peppe Di Stefano per Sky Sport, infatti, l’allenatore rossonero sarebbe intenzionato dopo le prove odierne, con il più che possibile recupero di Alessio Romagnoli post allenamenti sostenuti in gruppo ieri ed oggi, a schierare la propria squadra con un 3-5-2 tutto nuovo.

Provvisorio addio al 4-3-3 e riflettori puntati, nella possibilità paventata di un cambio di modulo, sulla grande novità Riccardo Montolivo, che tornerebbe in campo da titolare dopo 7 mesi: ultima gara disputata il 2 ottobre scorso, contro il Sassuolo, prima della rottura del legamento crociato anteriore con la maglia della Nazionale e contro la Spagna, e possibile ritorno in quello che è stato per anni il “suo” stadio, con la maglia di un’Atalanta in cui è cresciuto e grazie a cui ha debuttato in Serie A.

Provato in questi giorni da titolare da Montella nel 3-5-2 e nel 4-3-3, Montolivo tornerebbe dunque ad occupare il proprio posto davanti alla difesa, in un undici che potrebbe essere schierato con due idee a discrezione della posizione occupata da Suso (trequartista o mezzala): davanti a Donnarumma, ecco il trio Zapata-Romagnoli-Gustavo Gomez, con il paraguaiano pronto a sostituire Paletta (squalificato); a centrocampo, Kucka con Bertolacci, Montolivo, Pasalic e De Sciglio, con Suso in appoggio a Deulofeu (nel ruolo di “falso nueve”) in avanti. In caso di presenza dal 1′ di Lapadula, invece, Suso potrebbe andare ad occupare la posizione di interno di centrocampo al posto di Bertolacci, con Deulofeu al fianco dell’ex Pescara davanti. Ecco, dunque, le due idee che Montella potrebbe mettere in pratica all'”Atleti Azzurri d’Italia:

3-5-2: Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Gustavo Gomez; Kucka, Bertolacci, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Suso, Deulofeu.

o

3-5-2: Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Gustavo Gomez; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Lapadula.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan pessimo, ma ancora a galla

Milan, non così. La sconfitta interna con la Roma non sorprende e soprattutto non pregiudica la stagione – l’obiettivo 6^ posto, grazie ai rallentamenti di insegue, resta ancora nelle mani rossonere – ma fa riflettere. Perché può starci un ko a San Siro con questa Roma, ben attrezzata e ancora bisognosa di punti per il 2^ posto, ma offrendo prestazioni (e figure) migliori di quella vista ieri sera. De Rossi e compagni hanno controllato la gara dal primo all’ultimo minuto, sbloccando subito e gestendo senza patemi, dominando in tutto e per tutto una squadra certamente inferiore, ma troppo arrendevole, molle e distratta: il 4-1 è un risultato largo e pesante, ma “fedele” rispetto a quanto si è visto in campo.

La Roma ci ha messo poco ad archiviare la pratica Milan. È bastata una doppietta di Dzeko – prima in avvio con una bella girata, poi con un’incornata prepotente su calcio d’angolo – per piegare la retroguardia meneghina, troppo disattenta e traballante al cospetto degli avanti giallorossi. La squadra di Spalletti è tornata a mostrare tutto il proprio potenziale: solida dietro, ben assortita in mezzo, ficcante e bulimica sottoporta. La differenza con il Milan è stata evidente e non è stata nemmeno compensata da un atteggiamento pugnace e combattivo: i ragazzi sono sembrati ancora molli e assenti. Dietro si è ballato, in mediana è emerso lampante un gap fisico e tecnico e davanti c’è stata sterilità assoluta, con un Lapadula mai rifornito e il tandem Deulofeu-Suso senza benzina: opporre una resistenza credibile a questa Roma, in queste condizioni, era una missione quasi impossibile.

Insomma: cosa c’è da non buttare in questo Milan-Roma? La partita ha emesso un verdetto chiaro: con alcuni titolari ai box – Romagnoli su tutti, ma anche Abate e Bonaventura – e altri in campo ma irriconoscibili (Deulofeu e Suso), il Diavolo è una squadra di modesto profilo, ben lontana dai posti Champions. La base da cui ricostruire c’è, ma solo nei titolari: tante riserve non sono all’altezza. Allo stesso tempo è però necessario non perdere l’equilibrio. Perché la classifica continua a sorridere nonostante l’ultimo pessimo mese: il Milan è ancora 6^ e padrone del proprio destino per l’obiettivo stagionale dell’Europa. Dunque stringiamo i denti altre tre giornate e stacchiamo a ogni costo il pass per i preliminari di coppa, sperando che il mercato estivo trasformi serate come queste in brutti (e lontani) ricordi.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Milan-Roma, la probabile formazione: riecco Sosa e De Sciglio

Rientro in campo dal 1′ per De Sciglio e Sosa, assenti a Crotone per squalifica. Ancora ai box, invece, l’infortunato Romagnoli. Tra rientri e assenze, mister Montella sorride a metà: dovrà fare ancora di necessità virtù verso Milan-Roma di domani, dovendo rinunciare ancora a diversi titolari. Oltre a DeSci, pronto a rimettere anche la fascia di capitano, la difesa sarà completata dalla coppia Zapata-Paletta e da uno tra Calabria e Vangioni: l’argentino sembra dietro al compagno, ma le quotazioni sono vicine e ribaltabili da qui alle prossime 24 ore. Tra i pali, ovviamente, presente Gigio Donnarumma.

Meno dubbi in mediana, dove riprenderà posto nell’undici di partenza il Principito e mancherà lo squalificato Kucka: ai lati di Sosa agiranno Pasalic e Mati Fernandez, con Locatelli destinato a tornare in panchina dopo la maglia da titolare di domenica scorsa. In attacco, infine, solito duello tra Bacca e Lapadula: il colombiano parte defilato e rischia concretamente la terza panchina consecutiva a scapito di Sir William, pronto a completare il tridente con gli spagnoli Suso e Deulofeu.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Roma:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Crotone-Milan, la probabile formazione: riecco Locatelli e Kucka, c’è Lapadula

È un Milan inedito quello che domani affronterà il Crotone sul campo dello “Scida”. Infortuni e squalifiche, uniti ad alcune scelte tecniche di Montella, renderanno l’undici di partenza rossonero del tutto nuovo e mai visto, lontano dalla formazione ideale dell’Aeroplanino. Innanzitutto la notizia saliente della rifinitura: Romagnoli è ancora out causa dei problemi al ginocchio sinistro e salta la trasferta calabrese. Data anche la squalifica di De Sciglio, dietro gli uomini sono contati: la linea difensiva sarà Calabria-Zapata-Paletta-Vangioni, con uno dei due centrali pronto a raccogliere anche i galloni di capitano.

Anche in mediana tante novità. Col Principito Sosa indisponibile, davanti alla difesa tornerà titolare Locatelli dopo quasi due mesi: il “73” sarà affianco dall’altro rientrante Kucka sul centrodestra e da uno tra Mati e Pasalic da mezzala sinistra, con il cileno favorito per partire dal 1′. In attacco, altra notizia importante: Lapadula ha convinto Montella e giocherà ancora al posto di Bacca, supportato ai lati dagli intoccabili Suso e Deulofeu. Il colombiano, alla seconda panchina consecutiva, sarà l’asso da giocare a gara in corsa. Tra i pali, infine, presente Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Crotone-Milan:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, Vangioni; Kucka, Locatelli, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Gigio torna Super, ma l’EuroMilan “scivola” sull’Empoli

Caro Milan, non ci siamo. Se l’Empoli esulta per uno scalpo prestigioso – espugnare San Siro, seppur “decaduto”, non capita tutti gli anni – e per una salvezza sempre più vicina, il Diavolo piange lacrime amare. Montella ha fallito un’occasione d’oro: allungare sull’Inter e mettere una prima seria ipoteca sul 6^ posto. Sarà banale, ma questo 1-2 in rimonta è un pessimo risultato. E non si salva nemmeno la qualità della prestazione: il Milan ha avuto le occasioni per pareggiarla (su tutte il rigore calciato male da Suso e la traversa di Ocampos), ma ha perso con merito. Perché troppo lento e tropo molle al cospetto di un Empoli organizzato e pratico, bravo a difendersi con intelligenza e colpire con efficacia la pessima difesa rossonera. E senza Donnarumma, tornato oggi fenomenale in almeno 2-3 interventi, il passivo si sarebbe potuto anche allargare. Dal pomeriggio di San Siro non si salva quasi nulla, se non appunto Gigio e (in parte) Lapadula.

“L’aria” attorno al match, d’altronde, non era delle migliori. Milan-Empoli è una di quelle partite che ogni tifoso – e ogni allenatore – vorrebbe evitare: preparata in una settimana carica di entusiasmo, tra chiacchiere di mercato e distrazioni societarie, contro un avversario senza pressioni e con il pronostico pienamente a favore. Il classico match con tutto da perdere e quasi nulla da guadagnare, che De Sciglio e compagni hanno fallito in pieno: il Milan ha mostrato sin dall’avvio poca intensità e mancanza di spunti, chiuso da un avversario messo bene in campo per non concedere spazi. Non averla sbloccata (anche in maniera “sporca”) e aver subìto al contrario la rete ospite ha spianato la strada al brutto pomeriggio del “Meazza”, favorito dal flop dei singoli – Suso è incappato nella tipica giornata “no” e Deulofeu è stato a larghi tratti irriconoscibile – e da una linea difensiva che, priva del leader Romagnoli, ha sbandato. Lapadula e i soci d’arrembaggio hanno provato a riprendere la partita, andandoci anche vicino, ma alla fine è arrivato il risultato più giusto.

Poteva essere uno dei sigilli decisivi per l’Europa, e invece il primo match ball della serie (Empoli e Crotone, prima dei big match contro Roma e Atalanta) è stato un fiasco: il rush finale di campionato non sarà in discesa e ce la si giocherà sino all’ultimo minuto per un posto nelle coppe. Nulla è perduto, ovviamente: il Milan si allontana dai “posti al sole”, ma mantiene invariato il distacco da chi insegue (l’Inter, due punti) e ha il destino nelle proprie mani. Ma la frenata contro l’Empoli fa riflettere e forse preoccupare. Punto primo: la difesa, senza Romagnoli, ha ballato. Bisognerà pregare perché il “13” si mantenga sano da qui a fine stagione. Punto secondo: la mediana Pasalic-Sosa-Mati, già in apnea col Pescara, ha faticato ancora. Urgono freschezza e grinta (c’è un Locatelli che scalpita). Punto tre: la fase offensiva, specie contro avversari chiusi, dipende troppo dai guizzi di Suso e Deulofeu. Se una partita storta capita a tutti, il timore è che gli spagnoli possano essere a corto d’ossigeno dopo una stagione dispendiosa. E il Milan non se lo può permettere.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Si fa il Milan o si muore

“Qui o si fa il Milan o si muore”

Parafrasando dalla celebre risposta che il Generale Giuseppe Garibaldi diede una volta preso atto delle perplessità del fido vice Nino Bixio in merito all’ipotesi concreta di resistere alla preponderanza Borbonica: “o si (ri)fà il Milan o si muore”. Inutile nascondersi, altrettanto inutile addurre scuse o perdere tempo. Troppo lungo il digiuno del diavolo dall’Europa -suo habitat naturale- per pensare di fallire un altro anno l’appuntamento.

Il Milan è giunto al crocevia della propria stagione forte della consapevolezza di possedere la buona forma fisica messa in luce durante il Derby ed un allenatore capace di creare schemi interessanti mantenendo uno spogliatoio coeso nonostante la mancanza di un vero leader.
Saranno dunque la fame, il carattere, ma soprattutto la testa a fare la differenza: quest’ultima cartina di tornasole per misurare le reali ambizioni di squadra, ambiente e staff. Sarebbe un errore imperdonabile sottovalutare l’importanza del fattore mentale. Gli uomini di Montella hanno l’obbligo di mantenere saldo il proprio baricentro fra passato e futuro, laddove il presente dice +2 punti da un 7° posto che significherebbe fallimento e -3 dal 4° che consentirebbe l’accesso all’Europa League al riparo dai preliminari.

E allora per un derby che va c’è un Empoli che viene. Ogni sfida vale 3 punti, gli azzurri di Giovanni Martusciello lo sanno e si presentano a San Siro con il coltello fra i denti, rinvigoriti dopo la vittoria contro la Fiorentina e desiderosi di archiviare prima possibile il discorso salvezza. Nonostante l’exploit di settimana scorsa in cui i toscani hanno segnato 2 gol, guardando ai dati è interessante scoprire come il Milan si confronti contro il peggior attacco del campionato. L’attacco empolese vanta infatti una serie di record negativi, fra cui la peggior media gol (0,63 segnati  per partita) ed il minor numero di reti segnati (20 totali). Non solo, i ragazzi di Capitan Maccarone hanno l’aggravante di scagliare il minor numero di tiri totali (225) e il minor numero di tiri verso lo specchio della porta avversaria (solamente 109). Il tutto a fronte anche della più bassa performance fra le squadre di Serie A nel numero di cross utili per le torri in mezzo all’area.

I rossoneri dal canto loro vanno in gol da dieci turni consecutivi, con una struttura ben collaudata all’interno della quale Montella sembra intenzionato a reinserire Pasalic per aggiungere dinamismo e fisicità in mezzo al campo. Oppongono alla preferenza per le vie centrali dei toscani un gioco improntato sulla ricerca degli esterni e delle proverbiali serpentine sulle fasce del duo spagnolo Suso-Deulofeu, che cercherà ancora una volta di mandare in gol una delle poche note stonate della stagione vissuta sin qui dal Milan: quel Carlos Bacca dato ormai per partente certo in estate, insofferente rispetto al modulo con le tre punte e sempre più avulso dal gioco della squadra e del Mister. Obbligatorio dunque vincere se si vuole continuare a guardare con fiducia alla classifica, anche in vista del regalo che è arrivato al piano di sotto la sfida tra Inter e Fiorentina.

Milan-Empoli, la probabile formazione: Lapadula dal 1′, rientra Pasalic

Lapadula in vantaggio su Bacca. È confermata la novità di formazione preannunciata nelle scorse ore in vista di Milan-Empoli: l’ex Pescara è stato provato ancora a Milanello con la squadra dei titolari ed è in pole position per l’unica maglia libera in attacco al fianco degli intoccabili Suso e Deulofeu. Montella non ha ancora preso una scelta definitiva, ma Lapa è favorito per partire domani dal 1′: Bacca rischia seriamente la panchina e di pagare così la brutta prestazione del derby.

Un altro cambio del mister, sicuro e importante, riguarda la mediana: Pasalic ha scontato il turno di squalifica e tornerà dal 1′, per completare il reparto con Sosa e Mati (spedendo in panchina Kucka). Sul resto dell’undici di partenza, l’Aeroplanino non sembra avere dubbi: dovrebbe essere confermata la linea difensiva Calabria-Zapata-Romagnoli-De Sciglio, già vista contro Inter e Palermo, con Vangioni destinato ancora alla panchina. In porta, infine, presente Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Empoli:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan, il calendario sorride: può superare Lazio e Atalanta

Sei giornate da dividere in tre blocchi con due partite concettualmente simili per blocco. Il finale di stagione rossonero è molto ben delineato e, in base a quanto successo nelle ultime tre giornate, offre uno scenario che fino a un mese fa sembrava impensabile: il quarto posto. Che adesso dista soltanto tre punti ed è occupato da una squadra, la Lazio, con la quale il Milan è in vantaggio negli scontri diretti. In pratica, un punto in più virtuale in caso di parità finale in classifica. Tutto questo è reso possibile dall’andamento negli ultimi due mesi: dieci partite – comprendendo anche il recupero col Bologna di inizio febbraio – in cui i rossoneri hanno perso soltanto una volta e messo insieme 21 punti.

È tornata, con l’unico difetto di averlo fatto troppo tardi, quella media Champions di due punti a partita che aveva caratterizzato questa stessa parte del girone di andata. Il quarto posto, oltre ad essere più nobile in sé per sé, metterebbe anche del tutto al riparo dalle insidie del calendario estivo, perché dà l’accesso diretto alla fase a gironi, che inizia a settembre: oltre a non variare la preparazione estiva, il Milan avrebbe così la possibilità di partecipare alla tournée in Cina (con relativo gettone di presenza da 3 milioni). Bingo. Il sesto posto invece (valido per l’Europa League solo se la Lazio, finalista di Coppa Italia, chiude fra le prime sei) condannerebbe a terzo turno preliminare (tra fine luglio e inizio agosto) e playoff, mentre il quinto dipende dalle sorti della Lazio in Coppa: chi la vince va direttamente alla fase a gironi, quindi se i biancocelesti vincessero ma chiudessero sesti, la quinta inizierebbe dal terzo turno preliminare.

CALENDARIO AMICO — Tre blocchi per il Milan, dicevamo.

33ª e 34ª: Il primo presenta sfide che fino a qualche settimana fa sembravano scritte in partenza: Empoli e Crotone. Poi è arrivato il passo falso di Pescara, che ha tolto un po’ di serenità, ma soprattutto adesso Empoli e Crotone non sono più rispettivamente né tranquillo, né spacciato. Tra l’’altro, paradossalmente, una vittoria del Milan domenica sui toscani terrebbe viva la speranza proprio degli avversari successivi. Sfida da maneggiare con cautela.

35ª e 36ª: Montella dice che la lotta europea si deciderà all’ultima giornata, ma questo doppio impegno sarà fondamentale: Roma (casa) e Atalanta (trasferta). Due scogli molto aguzzi da cui passerà molto, se non tutto. Con la sfida di Bergamo madre di tutti i crocevia.

37ª e 38ª: Se il Milan ne uscirà indenne, a quel punto la gran parte del lavoro è fatto: i rossoneri chiudono con Bologna e Cagliari, che non hanno più nulla da chiedere.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Carattere, coesione, entusiasmo. Il Milan sta tornando

Signore e signori, che derby. Vibrante, spettacolare, intenso. Come accaduto poche volte da qualche anno a questa parte. Sarà lo storico addio di Berlusconi e l’arrivo (pure) al Milan di una nuova e ambiziosa proprietà cinese, ma la prima stracittadina pechinese è un frullato di emozioni e di bel calcio: parte forte il Milan ma segna – e poi raddoppia – l’Inter, prima di una strepitosa rimonta conclusa al 97′. San Siro, stracolmo ed eccitato, ha offerto a un super match: tanti gol ed episodi, un finale al cardiopalma e soprattutto due squadre vere, fiere e vogliose. Ma a godere, ovviamente, sono solo i rossoneri: i cugini sono stati ricacciati indietro e l’Europa è un po’ più vicina.

Eppure Inter-Milan ha rischiato di diventare un incubo. La trionfale chiusura di gara consegna a Montella e ai ragazzi una Pasqua serena, ma il lunch match di oggi poteva restare indigesto: colpa della poca cattiveria sotto porta e di ingenuità difensive pagabili a caro prezzo. Perché nonostante una bella partenza, con piglio e fiducia, Deulofeu e Bacca non concretizzano le occasioni da gol e l’Inter ne approfitta, perforando la “rivedibile” retroguardia rossonera due volte con Candreva e Icardi. La Beneamata però non uccide la partita e il Diavolo risorge: lo rialza Romagnoli, lo sprona Locatelli, lo esalta l’inatteso Zapata oltre il tempo di recupero, consegnando alla storia uno dei derby più incredibili di sempre.

Insomma: il Milan – e in particolare il neo presidente Yonghong Li, oggi allo stadio per la prima volta – torna a casa più che soddisfatto. Per aver ripreso all’ultimo una partita che sembrava persa, per di più in un derby contro l’Inter; per gli interessanti risvolti sulla volata Europa League, perché riacciuffare lo scontro diretto è ossigeno in vista dei prossimi impegni di campionato e per le ambizioni di coppa; perché è un altro carico di entusiasmo e l’ennesima prova che il Milan di Montella è una vera squadra. E se puntellata con intelligenza, può ambire ai vertici. Per ridiventare grandi serviranno tempo e pazienza, ma stiamo tornando.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Il programma rossonero di aprile

Un mese di campionato pieno di esami importanti. E il 15 c’è il Derby

Tante partite e pochissimi margini di errore: si può riassumere così l’aprile del Milan, ormai alle porte. Calendario alla mano, sarà un mese decisivo per il cammino rossonero e, di conseguenza, per la rincorsa all’Europa: cinque gare in 28 giorni, la maggior parte fuori casa.
Si parte domenica 2 alle 15.00 con la trasferta di Pescara, poi ecco il Palermo (domenica 9 alle 15.00 a San Siro), l’Inter (sabato 15 alle 12.30), l’Empoli (domenica 23 alle 15.00 a San Siro) e in chiusura la sfida di Crotone (domenica 30 alle 15.00 allo stadio Scida). Nessun impegno serale e già grande attesa verso il Derby prima di Pasqua: quasi una finale, sicuramente un appuntamento imperdibile.

La squadra di Vincenzo Montella non dovrà sottovalutare nessun incontro per capitalizzare i (teorici) vantaggi che presenta questo mese di campionato, provando a guadagnare punti preziosi nei confronti delle rivali. Forza, motivazioni e condizione: il Diavolo ci crede.

Ecco l’elenco completo delle 5 sfide di aprile:

domenica 2 aprile 2017, ore 15.00, 30° giornata Serie A TIM: Pescara-Milan

domenica 9 aprile 2017, ore 15.00, 31° giornata Serie A TIM: Milan-Palermo

sabato 15 aprile 2017, ore 12.30, 32° giornata Serie A TIM: Inter-Milan

domenica 23 aprile 2017, ore 15.00, 33° giornata Serie A TIM: Milan-Empoli

domenica 30 aprile 2017, ore 15.00, 34° giornata Serie A TIM: Crotone-Milan

Fonte: acmilan.com