Yonghong Li – Pagina 2 – Milanismo

Taggato: Yonghong Li

Milan, tutti i segreti del fondo Elliott: che succede se Li non ripaga il prestito?

Proviamo a fare chiarezza sul ruolo dell’hedge fund americano, che ha finanziato il closing di Yonghong Li con 303 milioni

Come sempre ci sono gli euforici (il Milan finalmente ha svoltato, torneremo in cima al mondo) e i catastrofisti (il Milan finirà svenduto a qualche banca e poi in tribunale). È così da quando è comparsa la parola closing e sarà così fino a quando la situazione non si delineerà un po’ meglio. Il partito degli scettici si è gonfiato soprattutto nel momento in cui si è venuto a sapere che il passaggio di consegne societario sarebbe stato reso possibile da un finanziamento da 303 milioni di euro da parte di Elliott, fondo di investimento americano (tecnicamente un hedge fund, quindi a carattere speculativo) fondato nel 1977 dal 72enne Paul Singer. Un prestito messo in piedi e perfezionato in una decina di giorni, che ha permesso all’affare di andare in porto e curato dagli avvocati Riccardo Agostinelli (studio “Gattai Minoli Agostinelli & Partners”) e Alfredo Craca (studio “Craca Di Carlo Guffanti Pisapia Tatozzi”), che hanno assistito Elliott nell’operazione di finanziamento. Ora, però, le domande sono più o meno sempre le stesse: come farà Li Yonghong a restituire il prestito? Qual è il rapporto effettivo tra Elliott e Rossoneri Lux? Che cosa succederebbe se Mr. Li risultasse inadempiente? Quale sarà il ruolo di Elliott nei prossimi mesi? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

RISCHI Intanto ricordiamo come sono stati suddivisi i 303 milioni di Elliott: 180 sono serviti per garantire il closing, 73 sono stati destinati alle banche creditrici e 50 serviranno per lo sviluppo del club. Gli interessi sono ovviamente di una certa portata, trattandosi di un’operazione ad alto rischio: l’11,5% sui 180 milioni in carico a Rossoneri Lux e il 7,7% sui 123 in carico al Milan. Da una stima di massima è stato calcolato che a Elliott, oltre alla restituzione del finanziamento, fra interessi e arrangement fee (compensi fissi e costi operativi) dovrebbero andare fra i 70 e gli 80 milioni.

Le tempistiche per il rimborso? Diciotto mesi, con pagamento in unica soluzione. Il nuovo Milan ha presentato a Elliott un business plan dettagliato in cui viene illustrata la strategia di crescita. Il punto focale è proprio questo: l’obiettivo non è solo evitare il depauperamento del valore del club, ma investire. In caso contrario Elliott considererebbe a rischio l’intera operazione. Nel business plan, infatti, una corposa parte è relativa alle uscite. Dove per uscite si intende in termini economici e non in giocatori. In questo senso, infatti, la nuova dirigenza avrebbe fornito ampie rassicurazioni sulla volontà di trattenere i big e di investire. Condizione essenziali anche per Elliott: in altre parole il prestito non può essere restituito facendo cassa con la merce pregiata del club.

REPORT Il fondo di Paul Singer comunque non eserciterà una forma di controllo diretta o di veto sulle operazioni di mercato. Tradotto: non dirà a Fassone “Donnarumma non si tocca”, ma gli chiederà di rispettare il piano finanziario. Per farlo, saranno effettuati controlli bimestrali sul bilancio, dove il primo parametro di riferimento sarà il dare/avere. In caso di disallineamenti rilevanti, il Milan dovrà fornire motivazioni e rimedi (nel caso, anche un intervento finanziario diretto dell’azionista di maggioranza). Un controllo che avrà due canali: il primo attraverso un report scritto ogni due mesi, con i numeri del bimestre precedente; il secondo con incontri di persona periodici fra il board rossonero e un comitato di verifica appositamente creato da Elliott. Riunioni, queste, con l’obiettivo non solo di analizzare le settimane precedenti, ma fare un punto della situazione su obiettivi e strategie. Va anche ricordato che nel Cda rossonero ci sarà un observer (Salvatore Cerchione), mentre Paolo Scaroni è il consigliere che Elliott aveva già indicato di preventivo gradimento.

Che cosa succederebbe se al termine dei 18 mesi Mister Li fosse inadempiente? Elliott ha in pegno le azioni rossonere, che quindi passerebbero in mano al fondo. Difficile, però, pensare a una gestione diretta da parte di Elliott: molto più probabilmente il fondo rimetterebbe le quote del club sul mercato, cercando di valorizzarlo. È comunque ragionevole ritenere che Elliott, grazie al proprio estesissimo network e alle garanzie offerte dal proprio nome, in questi mesi cercherà di dare una mano a Li (soprattutto se Li volgerà lo sguardo non soltanto all’interno della Cina) nel reperimento di altri soci interessati a investire nel Milan, condizione che ora come ora appare focale per pensare a investimenti cospicui. In fondo per Elliott sarebbe una forma di auto-tutela sul rientro dal proprio prestito.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

“Se avrete bisogno di qualche dritta…”

Il Cav si è congedato con una promessa: «Per il mio Milan ci sarò sempre»

Nella cena del congedo dal Milan e da 31 anni indimenticabili, Silvio Berlusconi è stato ancora una volta il mattatore. Giovedì sera ha ricevuto una numerosa delegazione composta dal gruppetto dei cinesi accompagnati dalle rispettive consorti, e dai manager Fininvest Pellegrino e Franzoni che hanno portato a termine la lunga e tormentata trattativa. «Il presidente è uno straordinario comunicatore», la recensione di Marco Fassone, rimasto stregato come tutti gli altri ospiti, dai racconti, dai cento aneddoti sulla carriera rossonera raccontati dal presidente. A cominciare dal viaggio ad Amsterdam con papà Luigi per vedere giocare nella nazionale orange contro la Polonia Gullit e Van Basten «e invece scoprii che c’era Rijkaard da prendere insieme agli altri due, solo che non ci accorgemmo di un giornalista italiano e il giorno dopo ci ritrovammo l’incontro in prima pagina sui giornali».

Dall’inizio della serata fino a notte fonda quando le luci di villa San Martino si sono spente, Silvio Berlusconi ha ravvivato la serata con i nuovi azionisti del Milan rimasti in parte stregati e in parte intimiditi dalla personalità del padrone di casa. Così ha in parte dimenticato il dolore per il distacco dalla sua creatura chiamata Milan. «Le promettiamo che ci prenderemo noi cura con lo stesso amore e l’identica passione» è stata la promessa pubblica e privata firmata da Marco Fassone. Al fianco di Berlusconi Adriano Galliani e la figlia Barbara hanno poi trovato il tempo per raccontare dei progetti di Fondazione Milan e del settore giovanile, l’altro fiore all’occhiello del club appena passato sotto le insegne di Yonghong Li. Il congedo è stato meno malinconico del previsto. «Se avrete bisogno di qualche dritta, io per il mio Milan ci sarò sempre» il saluto di Berlusconi.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale”

Fassone: "Yonghong Li entusiasta, non poteva esserci esordio migliore"

È arrivato anche il commento al pareggio nel Derby dell’AD, Marco Fassone, sempre ai microfoni di Milan TV:

“Il Derby è speciale perché esalta tutto. La percezione di adesso è parziale, ma ho visto un gruppo unito, sereno e concentrato al punto giusto anche prima della partita. Questo pareggio ci permette di mantenere il vantaggio sull’Inter, continuando la nostra corsa fino alla fine della stagione: era una tappa fondamentale. Il Presidente? Non poteva esserci esordio e regalo migliore per me. Negli spogliatoi ho visto Yonghong Li entusiasta, quasi commosso: in questi giorni ha vissuto un bagno di folla incredibile, inaspettato per lui. Una grande esperienza che gli ha permesso di conoscere di più il calcio italiano. E in questo Derby non poteva chiedere di più, con un gol al 97. Montella? Vincenzo l’abbiamo incontrato ieri per la prima volta: le società che vincono hanno sempre una grande coesione fra tutte le componenti, noi cercheremo di percorrere questa bella strada”.

Fonte: acmilan.com

C’è aria di svolta e di ritorno a sognare

Tra gli scetticismi e i rinvii di un closing che sembrava oramai più una leggenda che una realtà, dopo più di un anno è arrivata la conferma: il Milan è stato ceduto ufficialmente ai cinesi. Abbiamo potuto conoscere finalmente il nuovo presidente, il cui nome fino a pochi giorni fa ci era ancora sconosciuto e che proprio oggi nella sua prima conferenza ha concluso con un “Forza Milan” detto, a sorpresa, in italiano. Resta un grande dispiacere per l’addio del nostro Vecchio Presidente, che ha saputo regalarci 31 anni di vittorie che hanno segnato la storia, con ben 29 trofei che nessuno potrà mai dimenticare.

All’indomani del closing però, si diffondono tra i tifosi rossoneri nuovi sogni e speranze che da tempo mancavano, a cominciare dal mercato che, dopo anni di prestiti gratuiti e acquisti dal minor prezzo possibile, sembra voler mirare a ricostruire una grande squadra. Ritornano finalmente i grandi nomi di Fabregas, con cui sembra essere già stato raggiunto l’accordo, di Benzema, e del centravanti del Borussia Aubameyang. Nomi che fino a poco tempo fa sembravano anche solo impossibili da pronunciare pensando ai prezzi richiesti, e che ora non solo appaiono possibili, ma dopo anni fanno tornare i tifosi a poter sognare in grande.

C’è entusiasmo e serenità ora nell’ambiente rossonero, uniti al bisogno di certezze: prima tra tutte il rinnovo di Donnarumma e la conferma di Montella (soprattutto dopo le insistenti voci su Mancini), anche se Fassone già stamattina ha sottolineato che entrambe le azioni sono tra le priorità della la nuova società. Restano poi delle incognite che lasceranno i milanisti con il fiato sospeso fino a quest’estate, come il futuro di Deulofeu oramai entrato nei cuori dei tifosi, (nonostante già si parli di alternative che di certo non dispiacerebbero come Keita o Berardi per il quale ci potrebbe essere un derby di mercato), ma rimane anche la paura che le frasi dette dalla nuova società, che tanto fanno tornare a sperare, rimangano solo parole.

Ma si respira una nuova aria che da tempo era stata dimenticata, c’è volontà di tornare a vincere, e chissà che non sarà proprio il derby a far festeggiare questo nuovo inizio. Quello che è certo è che è iniziata una nuova era, e sembra impossibile non sognare in grande, perché tutto questo nuovo sapore di sogni, regala quelle speranze e sensazioni che diciamolo, erano state abbandonate da troppo tempo.