Suso – Milanismo

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L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Roma, continua a piacere Suso: colloqui con l’agente, serve una maxi offerta

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La Roma sonda il terreno per Suso. Niente di ufficiale per il momento, ma i giallorossi monitorano con attenzione la situazione dello spagnolo e nelle ultime ore ne hanno parlato con l’agente Alessandro Lucci, procuratore anche di Florenzi. Suso non è l’unica pista di Monchi, ma una delle idee per l’esterno d’attacco per rimediare al danno Malcom.

Il Milan, a meno di offerte da capogiro, non sembra disposto a cedere il proprio numero 8: la clausola rescissoria (valida solo per l’estero) da 40 milioni è scaduta e per strappare Suso servirebbe offrire a Leonardo una cifra importante, essendo considerato un giocatore fondamentale per il gioco di Gattuso.

L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Suso: “Per adesso voglio solo restare al Milan: pensiamo al campo”

Le parole di Suso sul futuro dal suo profilo Facebook ufficiale

Suso ha chiarito la propria posizione in merito alle voci di mercato degli ultimi giorni, confermando al volontà di restare al Milan:

Ho firmato da poco un importante rinnovo. Ma io penso al campo e al mercato ci pensa il mio agente. Leggo, mi riferiscono di tutto: voci, volontà, presunte trattative e inesattezze. Provo a chiarire.

Prima cosa: non mi interessa nulla della clausola, per conta solo il campo e 5 mesi che dovranno vederci protagonisti.Seconda cosa: serve rispetto per una società storica e speciale come il Milan che su di me ha puntato ed investito tanto. Terzo: in ogni caso conterebbe la mia volontà, solo la mia volontà. Ed io voglio per adesso voglio solo stare qui. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Forza Milan, Suso.”

Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre: per tutti, Suso.

Il Milan alza il muro: “Suso, non ti cediamo nemmeno per 80 milioni”

La società rossonera toglie i propri giocatori dal mercato e ribadisce l’importanza di Suso

Suso resta e con lui anche i prezzi pregiati della rosa e gli acquisti fatti nell’ultima sessione estiva di trattatve. Il Milan non rifugge ai rumors di calciomercato e chiarisce la propria posizione sul mercato in uscita, confermando in toto il gruppo a disposizione di Gattuso sul proprio sito ufficiale:

“Con Suso, il Milan è stato molto chiaro in estate: non ti cediamo nemmeno per una offerta da 80 milioni di euro, era stata la battuta zoccolo duro del confronto con il campione spagnolo che ha prolungato il contratto con il Milan nello scorso mese di settembre. Un’operazione molto importante.

Tutti gli altri giocatori rossoneri citati oggi e in questi giorni nelle cronache di mercato fanno assolutamente parte del progetto, da Biglia a Kalinic a Locatelli. È così, compatto e confermato, che il Milan riprende oggi ad allenarsi in vista delle prossime gare contro Cagliari, Lazio e ancora Lazio in Coppa Italia”.

L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Suso, deus ex machina del Milan e di Montella

Il 19 novembre 1993 nasce Suso, l’uomo in più dei rossoneri

Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre. Per tutti, più semplicemente, Suso. Talento imprescindibile per il Milan guidato da Vincenzo Montella, con un sinistro telecomandato e inesorabile come pochi altri calciatori in circolazione, deus ex machina rossonero delle ultime due stagioni. Nasce nel Sud della Spagna, a Cadice, il 19 novembre 1993, muovendo i primi passi nel calcio proprio nella squadra della sua città. Poi, a 17 anni, l’occasione della vita: il Liverpool.

Suso trascorre due anni nel settore giovanile dei Reds, poi esordisce con i “grandi”. Qualche presenza tra Premier, coppe nazionali ed Europa League, ma senza impressionare. Così il ritorno in prestito nella Liga, all’Almeria, dove trova continuità: in 33 partite segna 3 reti e mette in mostra le proprie doti. Il bis al Liverpool nell’estate 2014, però, è disastroso: appena una presenza in coppa di lega, il contratto in scadenza e un allenatore (Rodgers) che non crede in lui. Andare via è l’opzione obbligata.

Chiusa una porta, come si suol dire, si apre un portone. Per il ragazzo andaluso la stazione successiva dopo Liverpool è un’altra ricca di fascino e storia: la Milano rossonera del Milan. Arriva in sordina, tra l’indifferenza dei tifosi e la freddezza degli addetti ai lavori, senza riuscire a trovare spazi. In amichevole e in allenamento mostra dei colpi, ma con Inzaghi prima e Mihajlovic poi non riesce a imporsi. Serve un altro passaggio intermedio, come ad Almeria.

Suso dunque fa un altro “scalo” in prestito, al Genoa. Arrivando alla corte dell’allenatore che gli cambierà la carriera: Gian Piero Gasperini. Fiducia, minuti e un contesto tattico favorevole fanno definitivamente esplodere il suo talento: in metà stagione gioca 19 partite e senza ben 6 gol, contribuendo in maniera decisiva all’ottimo campionato dei liguri. Ma soprattutto, sbocciando definitivamente grazie al lavoro con Gasperini: sei mesi lo trasformano da inespresso a calciatore “vero” e decisivo anche in Serie A.

Dopo Genova, nuovamente Milan. Stavolta, rispetto al flop di Liverpool, è un successo. Montella ritaglia a Suso un ruolo importante nel suo 4-3-3, lui lo ripaga immediatamente con prestazioni di altissimo livello: lo spagnolo è l’uomo in più dell’attacco milanista, il talento a cui aggrapparsi nei momenti difficili e in cui sperare per una giocata decisiva. Una seconda metà di stagione di (fisiologico) calo non mette ombra a una prima parte d’annata straordinaria, dove Suso gioca e segna con continuità: su tutti una meravigliosa doppietta nel derby contro l’Inter. La stagione 2016-2017 lo consacra definitivamente, “regalandogli” anche il primo titolo della carriera: la Supercoppa italiana di Doha.

Lo stravolgimento della rosa di Fassone e Mirabelli coinvolge tanti calciatori del primo Milan di Montella, non confermati o ceduti per fare spazio ai “nuovi”, ma non il ragazzo di Cadice. La rivoluzione post closing e un rinnovo che tarda ad arrivare sembrano poterlo mettere incredibilmente in discussione, ma dirigenza e mister lo blindano nei fatti con un contratto sino al 2022 e con un ruolo da protagonista in campo. Oggi, nonostante i milioni spesi, è ancora il giocatore più decisivo della rosa. Tanto da guadagnarsi la Nazionale spagnola: “strappare” un biglietto per i Mondiali sarà difficile, ma Suso ci proverà. Andando avanti così, nulla è impossibile.

L'esultanza di Suso dopo la rete dello 0-2 in Sassuolo-Milan

Suso promuove il Milan: “Il peggio è alle spalle, ora siamo più squadra”

Sempre uomo copertina del Milan di Montella, decisivo anche in casa del Sassuolo con la rete del definitivo 2-0 rossonero, Suso ha affidato ai propri profili social un commento sul successo del Mapei Stadium e sul momento personale e della squadra:

25marzo15/5novembre17. In quello stadio mi ero messo in testa per la prima volta di voler diventare ‘un giocatore’ del Milan. Ed in quello stesso stadio ieri ho fatto festa. Penso che il peggio sia alle spalle: oggi siamo più squadra, più compatti. Felice per la gente del Milan, per me, per chi mi sta a fianco, per i miei compagni e per il mister. Ma la strada è ancora lunga. Tra qualche giorno penseremo al Napoli. Adesso nazionale, con orgoglio, con la MIA SPAGNA“.

La probabile formazione di Milan-Juventus, 11^ giornata della Serie A 2017/2018

Milan-Juventus, la probabile formazione: ancora Suso-Calhanoglu dietro Kalinic, c’è Abate

A San Siro gran calcio con Milan-Juventus: Montella punta sulla formazione di Verona

Fiducia alla squadra che ha vinto e convinto contro il Chievo, con una sola novità (obbligata) a centrocampo e un dubbio in difesa. Domani non sarà un giorno qualsiasi in casa rossonera, vibrante d’attesa per la vicinanza alla partitissima di campionato Milan-Juventus, ma Montella sulle scelte di formazione è tranquillo: l’Aeroplanino confermerà sicuramente il 3-4-2-1 e ben 9/11 della squadra che ha espugnato il Bentegodi, con l’unica eccezione certa rappresentata da Calabria. Il terzino della cantera è costretto a una settimana di riposo dopo il trauma cranico di Verona, arrivato dopo un violento scontro di gioco con Gobbi: al suo posto sulla destra tornerà in campo Abate, con Borini stra confermato sulla corsia opposta.

Dubbio Zapata-Musacchio, fiducia a Calhanoglu: Milan-Juventus non vedrà in formazione né Cutrone né Silva

Domani, a San Siro, spazio dunque al modulo e a gran parte degli uomini visti nel turno infrasettimanale di Serie A. Sempre fuori Bonucci (squalificato) e Bonaventura (infortunato), la linea difensiva sarà guida ancora da Romagnoli al centro, con Rodriguez e Zapata ai lati: Musacchio, titolare col Chievo, è in svantaggio rispetto al collega di reparto colombiano. Sóle conferme tra mediana, trequarti e attacco: in mezzo giocheranno Kessie-Biglia, mentre in avanti agiranno ancora Suso, Calhanoglu e Kalinic. Per André Silva e Cutrone, nel trittico di gare Genoa-Chievo-Juve, si profila dunque la terza panchina consecutiva in appena sei giorni: difficile, d’altronde, rompere il trio che tanto ha fatto bene in settimana, soprattutto grazie a un Suso in stato di grazia. Tra i pali, infine, spazio il solito e intoccabile Gigio Donnarumma.

Di seguito la probabile formazione rossonera in vista di Milan-Juventus, valevole per la 11^ giornata di Serie A:

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Abate, Kessie, Biglia, Borini; Suso, Calhanoglu; Kalinic.

L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Suso esalta il Milan e Montella: “Gli devo tutto. Voglio restare a lungo”

Dio salvi Suso. Ancora Deus ex Machina del Milan e fuoriclasse di Montella, dopo gli oltre 200 milioni spesi sul mercato e gli undici nuovi acquisti arrivati in estate ad alzare la cifra tecnica della squadra. Con il Chievo il Diavolo è tornato a vincere e convincere, tirandosi via dalle preoccupanti secche dell’ultimo mese, mostrando quella reazione chiesta a più riprese dopo qualche discreta prestazione e punti che faticavano ad arrivare. Tutti (più o meno) bene i ragazzi, ma la lode è senza dubbio di Suso: suo il gol che apre il match e scaccia la paura, ancora suo il cross che propizia l’autorete del raddoppio, sempre suo l’assist che apparecchia per Kalinic il 4-1 finale.

“Ne avevamo proprio bisogno di una vittoria così, ora abbiamo più fiducia” ha dichiarato proprio Suso a Milanello all’indomani del trionfo di Verona. Il Milan, d’altronde, è finalmente piaciuto dall’inizio alla fine: molto bene l’atteggiamento e la concentrazione, ottimo il recupero palla alto e il possesso manovrato dei tanti uomini di qualità presenti nell’undici di partenza, confortanti i quattro gol segnati messi a referto e la buona solidità difensiva. Tre punti d’oro anche per puntellare Montella: “È quello che mi ha dato tutto – l’outing dell’ex Genoa – siamo tutti molto contenti con lui, io per primo”. Nonostante i recenti esperimenti da seconda punta? “Cercava di fare il meglio per la squadra – lo difende Suso – sulla fascia sono più comodo, ma io sono a disposizione del mister“.

Suso è l’uomo del momento in casa Milan. E pur di segnare alla Juve è disposto a un fioretto particolare…

Bene Chievo-Milan, ma a Milanello la testa è già sabato alla Juventus: “Dovremo giocare da squadra, perlomeno per non perdere”, si è sbilanciato candidamente Suso, lucido nello spronare la squadra a dare il 100%, ma senza l’assillo dei tre punti obbligatori. “Per la Champions c’è ancora tempo, nel calcio cambia tutto velocemente”. E se senza quarto posto il Milan fosse costretto a cessioni illustri? “Ho rinnovato poco fa e Fassone non mi ha detto niente: qui sono felice e voglio rimanere a lungo al Milan, si “autoblinda” l’iberico. Che per segnare un gol a Buffon non farebbe follie: “Andare a casa a piedi da San Siro. Tanto abito a 50 metri…”, scherza l’uomo rossonero del momento. Per battere la Juve, d’altronde, servirà più una partita perfetta che non un fioretto.

Milan-Genoa, le pagelle: disastro Bonucci, Borini encomiabile. Romagnoli monumentale

A San Siro si è giocato Milan-Genoa, match pomeridiano della nona giornata di campionato.

Le pagelle di Milan-Genoa, nona giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 6
Una bella parata su Rigoni nel primo tempo, un disimpegno sbagliato che innesca il Genoa nel secondo.

Zapata: 6,5
Grande incognita della vigilia, stavolta non ha tradito. Anzi, regala un paio di interventi niente male.

Bonucci: 4
Volente o nolente, l’ingenuità che lascia in Milan in 10 per un’ora ha indirizzato la partita. Salterà almeno due turni.

Rodriguez: 6
Confermato nei tre dietro, regge senza grandi problemi l’urto dello – scarso – reparto offensivo rossoblu.

Borini: 6,5
Continua a giocare in un ruolo non suo, uscendo dal campo sempre tra i migliori. Sfiora anche il gol in più di un’occasione. Encomiabile.

Kessié: 6
Corre come un forsennato per tutta la partita, coprendo tutto il campo per sopperire all’uomo in meno. Pecca sempre nell’ultimo passaggio, ma stavolta è più che giustificato.

Biglia: 5
Sicuramente l’inferiorità numerica lo condiziona, ma non riesce mai a metterci del suo. Ha una buona occasione nei primi minuti, ma sparacchia malamente a lato.

Bonaventura:  5,5
Mezzo voto in più di Biglia per l’impegno profuso, anche lui non riesce ad incidere come sa. Lascia il campo anzitempo per l’ennesimo guaio muscolare.

dal 67′ Calabria: 6
La sua interpretazione dell’esterno a tutta fascia è decisamente differente da quella di Borini e Bonaventura.

Suso: 6,5
Sempre più imprescindibile, nei momenti difficili è l’uomo a cui si affida l’intera squadra. Serve il pallone della partita a Kalinic, che spreca.

Calhanoglu: s.v.
Viene sacrificato da Montella dopo venti minuti, sull’altare dell’uomo in meno.

dal 26′ Romagnoli: 6,5
Escluso eccellente di giornata, entra dopo la follia di Bonucci e alla fine è forse il migliore in campo. Si piazza in mezzo alla difesa e non perde un contrasto.

Kalinic: 5
Con l’uomo in meno viene completamente abbandonato alle cure dei difensori genoani, uscendone con le ossa rotte. Non gioca male, ma ha l’occasione della partita e non è riuscito a mettere la zampata.

dall’84’ Cutrone: s.v.
Troppo poco, troppo tardi.

Montella: 5,5
L’interessante esperimento dei tre trequartisti naufraga subito, e non per demeriti personali – se non quelli di Bonucci che si fa buttare fuori lasciando i suoi in dieci per un’ora e passa. Davvero difficile valutare una prestazione del genere, si rischia di eccedere nel facile entusiasmo per il gioco espresso in 10 o viceversa nel catastrofismo più nero dopo uno 0-0 nella partita che doveva essere del dentro-fuori. Unico appunto sensato è sul solito, tardivo, ingresso in campo di Cutrone. Esame rimandato a mercoledì.

Milan-Genoa, la probabile formazione: 3-4-2-1 con Suso-Jack dietro a Kalinic

Vietato sbagliare. Parola odierna dell’a.d. Fassone, riferita in generale al Milan in questo momento di crisi di risultati e d’identità. Milan-Genoa può diventare la gara cruciale dell’intera stagione rossonera: vincere (e magari convincere) potrebbe segnare la svolta per l’intera annata, un “libera tutti” mentale che potrebbe dare il là alla risalita in classifica del Diavolo. Un’altra battuta d’arresto, al contrario, allontanerebbe ancor di più la Champions e potrebbe costare cara a Montella. La fiducia della dirigenza continua a restare intatta, ma il tempo a disposizione è sempre meno: domani i tre punti sono fondamentali anche per l’Aeroplanino.

Il mister cammina sul filo del rasoio, così come qualunque allenatore di calcio quando mancano i risultati. Nella gara chiave anche per la propria panchina, Montella non farà rivoluzioni e si affiderà ancora alla difesa a tre e a gran parte della squadra vista nelle ultime settimane tra campionato ed Europa League. Con un’importante novità in attacco, dove Suso e Bonaventura sono candidati forte a completare l’attacco con Kalinic: al momento è la doppia punta a rischiare il taglio. Per il resto, continuità ai “titolari”: Donnarumma tra i pali, Bonucci e Romagnoli in difesa, Biglia più Kessie in mediana e Borini-Rodriguez sulle fasce. Leggera modifica dietro, dove Musacchio può riposare in favore di Zapata.

Suso e Jack, due maglie da titolare in attacco con Kalinic: André Silva verso la panchina per Milan-Genoa

Ecco dunque il probabile undici rossonero in vista di Milan-Genoa, match valevole per la 9^ giornata di Serie A:

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessie, Biglia, Rodriguez; Suso, Bonaventura; Kalinic.

Milan-AEK, le pagelle: Bonucci traballante, Suso fondamentale. Male Calhanoglu

A San Siro si è giocato il Milan-AEK Atene, terzo turno di Europa League.

Le pagelle di Milan-AEK Atene, terzo turno di Europa League 2017/2018.

Donnarumma: 6-
Interviene una sola volta, respingendo la punizione potente di Bakasetas. Rischia l’autogol sfiorando col piede una conclusione dal fondo.

Musacchio: 5,5
Combina un mezzo pasticcio con Donnarumma regalando la migliore occasione della partita ai greci, che per fortuna non ne approfittano.

Bonucci: 5
Traballante, continua a palesare le solite incertezze di questo inizio di campionato. E San Siro non gradisce.

Rodriguez: 6
Parte terzo di sinistra, ruolo che interpreta senza problemi ma che lo limita fortemente. Meglio da terzino.

Calabria: 5,5
Prima partita in Europa, crossa molto ma spesso in modo impreciso.

Suso: 6
Prova ad accendere la luce con le solite iniziative personali, va vicino al gol più volte ma Anestis è in serata. Fondamentale.

dall’83’ Borini: s.v.
Ingiudicabile.

Locatelli: 5,5
Torna titolare davanti alla difesa, svolge il compitino senza strafare. Va spesso alla conclusione, senza centrare la porta.

Calhanoglu:  4,5
Ennesimo ruolo diverso in campo, ennesima prova deludente. Sfiora il gol su punizione e impegna Anestis con un bel tiro da fuori, un po’ poco.

Bonaventura: 5
Esterno a tutta fascia, non incide come potrebbe. Un paio di giocate interessanti, ma anche lui deve dare di più.

dal 72′ Kessié: 5,5
Venti minuti per ridare ossigeno alla squadra.

Cutrone: 6+
Tra i più positivi, segna un gran gol (purtroppo in fuorigioco) e dà sempre l’impressione di poter essere pericoloso.

André Silva: 5,5
Gioca una buona partita presentandosi più volte in zona gol, mancando però nel guizzo decisivo. Bello, ma non balla.

dal 63′ Kalinic: 5,5
Torna in campo dopo l’infortunio. Fine delle buone notizie.

Montella: 5
In un San Siro semi deserto, anche il Milan stasera sembra non essersi presentato. Ennesima formazione inedita, primi quarantacinque minuti soporiferi, ripresa leggermente più positiva (più per demeriti degli avversari che altro). Il gioco continua a latitare, ora che mancano anche i risultati la situazione inizia a farsi davvero complicata.

Milan-AEK Atene, la probabile formazione: Suso mezzala, davanti Cutrone-Silva

Qualche cambio nei singoli per gestire le forze verso i tanti impegni italiani ed europei, pur dando continuità all’intelaiatura vista domenica nel derby. Montella aveva annunciato novità in vista di Milan-AEK Atene, 3^ giornata del girone di Europa League, ma la rifinitura – e la successiva diramazione della lista dei convocati – ha sparigliato ulteriormente le carte. Nei rossoneri, infatti, mancheranno per acciacchi e valutazioni tecniche ben sei difensori: Abate, Antonelli, Gomez, Romagnoli e Zapata, oltre al lungodegente Conti. Un’emorragia di uomini che costringerà il tecnico a scelte inedite per il reparto arretrato, che si riverseranno a cascata anche sulla linea di centrocampo e in particolare sulle corsie esterne.

Solo cinque difensori nei 20 convocati di Montella per Milan-AEK Atene: dietro il mister ha scelte quasi obbligate

Ai lati di capitan Bonucci, insieme a Musacchio dovrebbe trovare posto Ricardo Rodriguez: non un ruolo inedito per l’elvetico, schierato talvolta da centrale sinistro in una difesa a tre negli anni al Wolfsburg, ma una mossa che costringerà Montella ad altri due cambi a centrocampo. Con Antonelli ancora ai box, è Calabria il candidato forte a presidiare la corsia mancina, mentre sull’altra fascia è pronto a trovare ancora spazio il jolly Borini. Novità anche nel cuore della mediana: Suso dovrebbe partire da mezzala destra, qualche metro più indietro rispetto alla posizione di seconda punta occupata spesso in questo inizio di stagione, completando il trio in mezzo al campo con Locatelli e Calhanoglu (in vantaggio su Montolivo e Jack). In attacco, con Suso e Borini arretrati, riecco il doppio centravanti Cutrone-André Silva: Kalinic ha recuperato dalla lesione muscolare, ma partirà in panchina. Tra i pali, infine, sarà presente Gigio Donnarumma.

Ecco dunque il probabile undici rossonero in vista di Milan-AEK Atene, 3^ giornata del girone di Europa League:

Milan (3-5-2): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Rodriguez; Borini, Suso, Locatelli, Calhanoglu, Calabria; Cutrone, André Silva.

Montella: “Berlusconi? I suoi consigli non mi piacevano”

L’allenatore rossonero sfida l’Inter: “Partita fondamentale, da vincere in ogni modo. La Champions è la nostra ossessione”. Sull’ex presidente: “Può dire ciò che vuole…”

Vincenzo Montella ha il solito sorriso ma trova il modo di rispondere a Silvio Berlusconi. E’ a Campione d’Italia, dove sarà premiato a breve durante la Notte delle Stelle, organizzata da GLGS-Ussi Lombardia. Berlusconi negli ultimi giorni ha parlato dell’Aeroplanino come di una scelta quasi imposta contro il suo volere: fosse per lui, al Milan sarebbe rimasto Cristian Brocchi. “Berlusconi può dire tutto ciò che vuole, ne ha il diritto – dice Montella -. Le dichiarazioni che sono uscite però vanno contestualizzate, ma da parte mia ci sarà sempre massimo ascolto. Ma il mestiere è il mio e le scelte devono essere autonome. Mi piace ascoltare e elaborare i consigli, quelli di Berlusconi dello scorso anno non mi piacevano molto mentre altri li faccio miei e li utilizzo”. Come dire, se non li mettevo in pratica ci sarà un motivo. Fassone in giornata ha detto che il derby non sarà decisivo per la sorte dell’allenatore e Montella ne prende atto: “Sono contento che mi dimostri fiducia pubblica, ma mi basterebbe quella privata. E’ improbabile aver deciso la formazione per il derby, mi mancano ancora 13 giocatori”.

FORMAZIONE — Il resto, ovviamente, è campo, è Inter, è derby. Montella non si toglie pressione: “Il derby è fondamentale. Abbiamo bisogno della vittoria in qualsiasi modo, con una prestazione convincente sarebbe meglio ma va bene anche vincere su autorete. Il derby è una partita-bivio, come almeno un terzo delle partite. Mi aspetto una prestazione convincente, sulla falsa riga di quella con la Roma con un po’ di sana cattiveria in più negli ultimi 30 metri. Abbiamo le potenzialità per arrivare in Champions, deve essere la nostra ossessione ma non bisogna farsi prendere dall’ansia da classifica”. Suso e Bonaventura, a cinque giorni dalla partita, sono annunciati tra i titolari: “A oggi sarà il derby di Bonaventura e Suso perché a Milanello siamo pochi, da domani valuterò. Sono due giocatori importanti da cui mi aspetto molto ma non diamo vantaggi a Spalletti, non ne ha bisogno. Kalinic? Lo vediamo giorno per giorno, ovvio che vorrei tutti a disposizione. Decideremo nell’ultimo giorno”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

5 considerazioni nel mezzo della sosta

Inizia una settimana importante, che si chiuderà con il Derby

TRA UNA SOSTA E L’ALTRA
Siamo a metà della seconda sosta stagionale e si può fare un primo confronto con la sosta di un mese fa, quella di settembre che traghettò il Milan dalla vittoria sul Cagliari alla battuta d’arresto sul campo della Lazio. All’epoca Romagnoli e Bonaventura erano ancora sulla strada del recupero della miglior condizione dopo infortunio, Suso in Nazionale così come Biglia e Kalinic che però avevano effettuato pochi allenamenti estivi in base alle rispettive situazioni fisiche e di mercato. Oggi invece Biglia è più rodato, mentre giocatori-chiave come i due italiani e i due attaccanti spagnolo e croato (sebbene Kalinic abbia un problema all’adduttore) sono rimasti a Milano e Milanello. Sembra una sosta meno destabilizzante, al netto anche di quanto accadde ad Andrea Conti a Reggio Emilia.

PREMI E LAVORO PER MONTELLA
Il Premio Liedholm ha confermato la serenità di Vincenzo Montella che ha sfruttato la sosta per lavorare costruttivamente con la società, per affrontare e migliorare le varie situazioni di inizio stagione. La squadra ha riposato fino a mercoledì 4 ottobre, ma le doppie sessioni di allenamento di giovedì e venerdì, oltre all’amichevole fra Prima squadra e Primavera di domenica hanno dato ulteriore slancio alla preparazione delle prossime 7 partite ufficiali, a cominciare dal derby di San Siro, prima della sosta di novembre.

12 PUNTI: IL CONFRONTO
Il Milan ha “girato” alla sosta di ottobre con un punto in meno rispetto ad un anno fa, per cui la squadra non è in ritardo rispetto al girone d’andata 2016-17 in cui totalizzò 39 punti, una quota ragguardevole. Senza paragonare epoche e giocatori ma i semplici numeri, vale la pena ricordare che 12 punti sono tutto sommato in linea con i 14 punti delle prime 7 giornate del 2010-11 (anno Scudetto), mentre sono molti più rispetto ai 7 del 2012-13 (stagione del terzo posto).

RAGAZZI, LE GLORIE VI ASPETTANO
Durante l’ultimo Milan-Roma, la regia ha spesso proposto i volti di Franco Baresi, di Filippo Galli, di Rino Gattuso presenti a San Siro in tribuna d’onore. Erano molto concentrati, molto attenti. Il loro volto sembrava spronare i giocatori in campo, dando la sensazione che le glorie storiche del Milan non vedano l’ora di ritrovare il Milan in grandi competizioni e su grandi traguardi. “Vi stavamo aspettando”, proprio così, sperano di poterla pronunciare quanto prima questa frase.

DERBY: NUMERI, CORSI E RICORSI
Il Milan non vince un derby di andata in casa dell’Inter dal 14 novembre 2010, Inter-Milan 0-1, rete di Ibra su rigore e rossoneri in dieci per più di mezz’ora dopo l’espulsione di Abate. Nel nuovo millennio i derby d’andata vinti dal Milan in terreno nerazzurro risalgono al 2001 due volte, al 2003 due volte, al 2005 e al 2010. Il 2017 è l’anno di due Inter-Milan consecutivi, ad aprile e il prossimo 15 ottobre. L’ultima volta che ciò è accaduto nello stesso anno solare risale al 2015: aprile, Inter-Milan 0-0 e settembre Inter-Milan 1-0.

Fonte: acmilan.com

L'ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi

Berlusconi: “Montella sbaglia, la squadra non va. Bonucci capitano? Era meglio Montolivo”

Il leader di Forza Italia (come Salvini) boccia l’allenatore rossonero. E poi dà un consiglio: “Bisogna prendere un top player”

“Sono a vostra disposizione per qualsiasi cosa”, aveva detto Silvio Berlusconi al momento del commiato. Ma da allora, dal passaggio di testimone, c’è stata come una cesura tra i nuovi proprietari del Milan e quello che Arrigo Sacchi definisce “l’artefice del rinascimento del calcio italiano”. Trent’anni di storia rossonera sembrano siano stati dimenticati in pochi mesi, insieme alla simbologia di un’era che non ha avuto eguali nel mondo del pallone. Il Cavaliere conosce le regole del mercato, anche la loro efferatezza, tuttavia non è riuscito a nascondere il proprio dolore quando in estate ha raccontato agli amici che “il mio club” aveva deciso di cancellare il trofeo Berlusconi, da lui dedicato al padre Luigi: immaginava venisse confermato, sperava di venir chiamato per la premiazione.

Invece niente. La scorsa settimana, ricevendo gli auguri di compleanno, gli è stata fatta notare la cura con cui i Suning coltivano mediaticamente i rapporti con Massimo Moratti, che resta il testimonial dell’Inter, una sorta di garante della linea di continuità per i tifosi nerazzurri. “Il Milan è un pezzo del mio cuore e della mia vita”, è la risposta data da Berlusconi: “Vorrei almeno che la squadra andasse bene. È questo il mio rammarico, il mio dispiacere”. C’è un motivo se vuole evitare che nulla trapeli del suo stato d’animo: la cortina di silenzio è insieme un gesto d’amore verso i suoi colori e un atto di correttezza verso i nuovi vertici.

Però nelle conversazioni riservate emerge la preoccupazione del Cavaliere per l’esposizione finanziaria della società che impone fin da questa stagione di fare risultato: “E la squadra non va…”. Ha dato ragione a Sacchi, quando il tecnico gli ha spiegato che “ci vuole pazienza” all’inizio di ogni progetto. Ma ci sono cose che Berlusconi non capisce: “Non ho capito la campagna acquisti. Non si era mai visto in una squadra il cambio di undici giocatori. Con tutti quei soldi, non si poteva acquistare un top player?”. Perché è vero che l’ex premier oggi è concentrato solo sulle sue aziende e sul suo partito, ma il Milan è un pensiero ricorrente, un fiume carsico che scompare per poi ricomparire. E in quei momenti torna presidente-allenatore. E non si ferma.

D’altronde nessuno si sente di fermare uno che ha imbottito di coppe la bacheca, che ha scommesso prima su Sacchi e poi su Capello tra lo scetticismo generale, che ha comprato i Van Basten, i Gullit, i Kakà, i Nesta e gli Shevchenko, che andava in tv a vantarsi di disegnare gli schemi ad Ancelotti, che si dannava se un allenatore non gli schierava il trequartista dietro le due punte. E se, parlando di politica, non manca di ricordare a ogni interlocutore i colpi di Stato che ha subìto, appena inizia a parlare del Milan fa lo stesso. Parte dai tempi del closing, quando la trattativa coi cinesi stava per fallire e lui — “con tutti i miei figli contro” — stava per ripensarci. Poi torna alla scelta dell’allenatore: “Volevo che sulla panchina restasse Brocchi. Ma ero in un letto d’ospedale, tra la vita e la morte. E mi dissero Montella”.

Se c’è una cosa, forse l’unica, che unisce il Cavaliere a Matteo Salvini è il giudizio sul tecnico. “Non mi piace come sta facendo giocare la squadra, non c’è un’idea”, ha detto l’altro giorno in pubblico il segretario della Lega, tifoso rossonero piegato da “tre sconfitte clamorose e imbarazzanti”. Non è dato sapere se ne abbia discusso con Berlusconi l’ultima volta che l’ha sentito, ma è certo che in privato l’ex presidente del Milan si è addentrato fin nei dettagli tattici della crisi: “Spiegatemi come possono finire spesso in panchina Suso e Bonaventura, che sono poi i due calciatori tecnicamente più dotati. E come si può fare sempre il solito gioco sulle fasce, per il solito cross in area. Mah… Per andare in rete andrebbero invece sfruttate le qualità dei due, cercando le linee di passaggio interne”.

Un tempo la vittima designata di queste intemerate era Adriano Galliani, che domenica scorsa si è trovato allo stadio — come Barbara Berlusconi — a vedere il Milan battuto dalla Roma. Ah, nostalgia canaglia. Ci fosse stato ancora lui, sarebbe entrato negli spogliatoi per risolvere il problema. Anche se aveva sperimentato quanto — a suo dire — fosse limitato il dialogo con Montella: “Gli davo consigli e lui mi rispondeva ‘Sì presidente, ma la formazione la faccio io’“. Una cosa che lo faceva imbestialire più delle battute di Salvini, quando solidarizzava con quei tifosi rossoneri, indignati davanti ad Arcore per la crisi di risultati della squadra.

Erano gli anni dell’austerity, degli acquisti a parametro zero, della giostra di vecchie glorie che avevano fatto grande il Milan in campo ma che in panchina non potevano far grande un Milan senza più campioni. Perché così era giunta alla fine l’epopea berlusconiana, quella degli scudetti che valevano un punto percentuale nei sondaggi di Forza Italia. Tale era ormai il malcontento che alle Amministrative di Milano migliaia di elettori rossoneri avevano scritto Kakà sulla scheda, in segno di protesta dopo la cessione dell’asso brasiliano. La vendita del Milan fu per Berlusconi “un modo per farlo ritornare grande”, e in virtù di quell’ultima promessa la Curva gli riconobbe i meriti per il passato e l’intuizione per il futuro.

Ora quella promessa il Cavaliere vorrebbe fosse mantenuta. Da tifoso spera che la squadra inverta la tendenza. Perché sta per arrivare il derby, e c’è una storia da difendere, sebbene nel cambio di gestione una antica tradizione sia andata smarrita. Cosa che Berlusconi ha preso male quanto i risultati e l’assenza di gioco: “È stata data la fascia da capitano a un calciatore che è stato per anni la bandiera della Juventus”. Nel solco dei Rivera, dei Baresi e dei Maldini, è una scelta che gli appare insopportabile e non certo per le indiscutibili qualità umane e calcistiche di Bonucci: “C’è Montolivo. La fascia andava affidata a lui”. Quanti errori, insomma. Non che lui non ne abbia commessi. “Quando gli consigliai Sarri per la panchina — ha raccontato di recente Sacchi — lui scelse Mihajlovic. E se ne pentì”. Forse l’era di Berlusconi al Milan avrebbe avuto un altro epilogo. O forse non avrebbe avuto epilogo, chissà.

Fonte: Corriere della Sera

Milan-Roma, la probabile formazione: in pole Kalinic-A. Silva, fuori Suso

Partita del cuore, ma anche match della verità. Milan-Roma non sarà una partita qualunque per Vincenzo Montella, perché legato affettivamente ai giallorossi per i lunghi trascorsi da calciatore-allenatore e grande amico di mister Di Francesco, ma soprattutto per l’alto valore che ha sul suo futuro in rossonero. La vittoria al cardiopalma col Rijeka ha dato il carico di adrenalina – e probabilmente anche una scossa di cui il gruppo aveva bisogno – seppur senza cancellare dubbi e mugugni sull’Aeroplanino: ancora troppi pochi progressi nel gioco e nella mentalità, alla luce anche del blackout che stava per costare due punti sanguinosi. Domani, contro la Roma, sarà necessario vincere e convincere sul piano della prestazione, per non perdere terreno rispetto alle rivali Champions e per attestare la solidità e le ambizioni del nuovo corso milanista.

Carica e concentrazione verso il match di San Siro, dunque, con Montella che ha intenzione di strutturare quello che potrebbe essere il primo undici “tipo” dell’anno. Col 3-5-2 ovviamente, ormai modulo di riferimento, ma soprattutto con tante conferme: come il trio difensivo composto da Musacchio, Bonucci e Romagnoli, pronto al primo “bis” della stagione, e gli esterni Rodriguez-Borini (l’ex Sunderland è il sostituto di Conti in pectore). O come la mediana Kessie-Biglia-Calhanoglu, col turco in vantaggio su Bonaventura per una maglia da titolare e il tandem d’attacco Kalinic-André Silva, il favorito al momento, con Suso che parte defilato ma pronto a prendersi spazi – e ad ambientarsi sempre più – nel ruolo di seconda punta. Una formazione vicina a quella progettata durante il mercato, con Gigio ovviamente titolare della porta.

Ecco il probabile undici rossonero verso Milan-Roma, gara valida per la 7^ giornata di Serie A:

Milan (3-5-2): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessie, Biglia, Calhanoglu, Rodriguez; Kalinic, André Silva.

Suso con la maglia di trasferta del Milan

Suso: “Milan, serve lavorare. San Siro? È il campo più facile dove giocare”

Il fantasista del Milan, Suso, ha parlato del momento rossonero e del proprio rinnovo contrattuale ai microfoni di Milan TV.

Sul contratto sino al 2022: “È stato un giorno speciale per me e per la mia famiglia, è quello che ho sempre voluto. Ho sempre detto di voler restare al Milan, ho avuto altre offerte ma ho voluto rimanere e anche alla società l’ho sempre detto. Sono molto felice per tutto qui”.

Sul Rijeka: “Bisogna vincere, sappiamo che è una partita di Europa League e sono tutte difficili. Dobbiamo concentrarci su questa partita e poi dopo per domenica contro la Roma”.

Su Milan-Roma: “Meglio avere una partita difficile piuttosto che contro un’altra squadra, così sappiamo cosa possiamo fare e guardare avanti. Dobbiamo continuare a lavorare, dobbiamo fare di più e lavorare di più, è questo il modo di arrivare”.

Su San Siro: “È facile giocare con la nostra gente a casa nostra. Siamo molto felici di giocare a San Siro, è il campo più facile dove giocare”.

Suso-Milan, cifre e dettagli del rinnovo: c’è anche la clausola rescissoria

È finalmente arrivato il rinnovo di Suso, chiacchierato e atteso praticamente da tutto l’anno. Lo spagnolo ha messo la firma sul nuovo contratto che lo legherà al Milan per i prossimi cinque anni, a cifre più elevate rispetto a quelle precedenti: il giocatore arriverà a guadagnare 3 milioni netti a stagione più bonus. Da sottolineare l’inserimento di una clausola rescissoria: Suso potrà svestire il rossonero in cambio di 50 milioni di euro.

Suso con l'a.d. Fassone e il d.s. Mirabelli nel momento del rinnovo di contratto con il Milan

Ufficiale: Suso rinnova fino al 2022

Si aspettava solo l’annuncio, ora è ufficiale: Suso ha rinnovato il suo contratto col Milan fino al 2022. A dare l’annuncio è l’account Twitter della società rossonera.

Milan, Suso e l’agente Lucci a Casa Milan: oggi è attesa la firma per il rinnovo

Una settimana fa è arrivato l’accordo per il rinnovo di contratto di Suso. Oggi, a meno di clamorose sorprese, dovrebbe arrivare la firma del fantasista spagnolo, che proprio in questo momento si trova a Casa Milan in compagnia del suo agente Alessandro Lucci. Suso firmerà un contratto che lo legherà alla società rossonera fino a giugno del 2022 e andrà a percepire un ingaggio da 3 milioni l’anno più bonus legati a presenze, gol, assist e obiettivi raggiunti.

La novità è che si va verso l’inserimento di una clausola rescissoria compresa tra 40 e 50 milioni di euro. Tutto pronto quindi, Suso è pronto a rimanere rossonero per altri 5 anni.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Samp-Milan, le pagelle: disastro Zapata, Suso disperso. Male Kessié

Le pagelle di Sampdoria-Milan, sesta giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 6
Dopo la libera uscita di mercoledì, si torna alle vecchie – brutte – abitudini: incolpevole sui gol, letteralmente inoperoso per il resto della gara.

Zapata: 4
Preferito a Musacchio, in fin dei conti non fa una partita orrenda come il voto farebbe pensare, ma con un folle disimpegno mette in porta il suo omonimo per il vantaggio doriano e scivola sul raddoppio di Alvarez. Insomma, decisivo è dire poco.

Bonucci: 5,5
Non commette errori clamorosi, ma continua a non trasmettere sicurezza al reparto. Non proprio il massimo, contando che si è passati a tre proprio per farlo rendere al meglio.

Romagnoli: 6
L’unico positivo del pacchetto arretrato, non sbaglia quasi niente limitando ottimamente Quagliarella.

Abate: 5,5
Tanta generosità nella corsa, poca qualità nell’ultimo passaggio. Solita storia.

dall’81’ Borini: s.v.
Complice lo scivolone di Zapata, serve involontariamente ad Alvarez l’assist del definitivo 2-0.

Kessié: 4,5
Primo tempo horror, secondo anche peggio: in costante difficoltà sul pressing doriano, palle persa a volontà, viene annullato da Torreira nell’unica occasione che gli capita.

Biglia: 5
Giampaolo prepara la gabbia e lui va in palla. Se manca l’orchestra, il direttore è il primo a sparire.

Bonaventura: 5,5
Gli errori in fase di uscita della palla non si contano, ma per lunghi tratti è l’unico a provare qualcosa.

dal 78′ Calhanoglu:  s.v.
Evanescente, non (solo) per colpa sua.

Rodriguez: 6
E’ tra i meno peggio, ma essendo uno dei pochi a poter inventare qualcosa da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più.

Suso: 4,5
Praticamente inesistente, soffre tremendamente la nuova posizione in mezzo al campo. Disperso.

dal 78′ Cutrone: s.v.
Idem come Calhanoglu, non ha possibilità di incidere.

Kalinic: 6+
Regge da solo il peso dell’attacco, ma i (pochi) palloni che vede sono sporchi e lontano dalla porta.

Montella: 5
Al secondo test importante della stagione, la squadra si squaglia di nuovo: discutibili le scelte dei singoli, soprattutto in vista dei prossimi impegni, e gioco ancora latitante. Forse il risultato finale è troppo severo, ma per quanto visto in campo la Sampdoria non ha rubato nulla. E ora arriva il difficile.

Sampdoria-Milan, la probabile formazione: Suso con Kalinic, c’è Zapata

Milan, e ora viene il difficile. Se il tandem casalingo Udinese-SPAL (più la gara di Vienna in Europa League) era da non fallire per nessun motivo al mondo, con il Diavolo che ha fatto il proprio dovere mettendo in cascina sei punti su sei, la trasferta in casa della Samp di domani assume contorni più ampi del risultato: sarà il primo vero banco di prova per Montella e i suoi ragazzi successivo alla Caporetto contro la Lazio di due domeniche fa, costata una marea di critiche alla solidità e alle ambizioni rossonere. Affrontare i blucerchiati al Marassi mostrando atteggiamento giusto ed equilibrio, oltre che strappare un risultato, sarebbe fondamentale per continuare il processo di crescita di cui la squadra necessita senza se e senza ma.

Lunch match domenicale importante e cruciale, dunque, per il Milan e per le sue ambizioni Champions: vietato fallire la seconda trasferta ostica del campionato, con le rivali che viaggiano spedite. A Genova ci sarà gran parte dell’undici visto nelle ultime settimane, con il modulo 3-5-2 – o meglio, 3-5-1-1 – e gli uomini chiave tutti in campo: Gigio in porta, Bonucci e Romagnoli in difesa, Rodriguez sulla corsia mancina, la mediana Kessie-Biglia. E Kalinic, diventato nelle ultime gare il titolare dell’attacco milanista, affiancato dal rientrante Suso da seconda punta. Qualche dubbio nel resto dell’undici: Musacchio e Abate sono insidiati da Zapata e Borini (il colombiano sembra addirittura avanti), mentre da mezzala sinistra c’è Bonaventura in pole su Calhanoglu.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Sampdoria-Milan, match valevole per la 6^ giornata di Serie A:

Milan (3-5-1-1): G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Abate, Kessie, Biglia, Bonaventura, Rodriguez; Suso; Kalinic.

Suso con la maglia di trasferta del Milan

Suso: “Marassi mette i brividi, non sarà facile”

Ripartire dal match contro la Spal, da una vittoria. La trasferta di Genova apre un mese particolarmente delicato per il Milan, che in poche settimane si troverà ad affrontare Roma, Inter e Juventus, ma prima c’è la Samp. Trasferta ostica, squadra difficile da battere quella di Giampaolo.

Jesús Fernández Suso lo sa bene, lui che a Marassi ha vissuto momenti unici quando indossava la maglia del Genoa. Per lo spagnolo la sfida contro i blucerchiati ha il sapore quasi di un derby: “Chiaro che il nostro obiettivo è quello di proseguire nella striscia di vittorie – dice a Milan TV – ma in quello stadio non sarà facile. Marassi è un’esperienza tutta da vivere, i tifosi sono talmente vicini che giocare in quell’impianto è qualcosa di unico”.

Fonte: A.C. Milan

Milan-Suso, rinnovo ad un passo: si attendono soltanto le firme

Il rinnovo di Suso con il Milan è ormai in via di definizione. In serata, infatti, i rossoneri manderanno la documentazione con il nuovo contratto al legale del calciatore spagnolo, che poi nelle prossime ore rimanderà il tutto già firmato.

Dopo gli ulteriori passi in avanti dei giorni scorsi, il Milan e Suso hanno definito i contorni dell’operazione. Si attende solo la firma e il comunicato, poi sarà ufficiale: Suso e il Milan ancora insieme.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Suso-Milan, avanti insieme: rinnovo ufficiale prima della sosta

Avanti ancora insieme, nonostante le sirene di importanti club europei. Il Milan e Suso hanno deciso di proseguire il proprio rapporto, trovando un’intesa economica per un nuovo contratto: l’agente Lucci e la dirigenza rossonera hanno l’accordo sulla base di un quinquennale da 3 milioni a stagione più bonus. L’ufficialità non è ancora arrivata, ma presto ci sarà l’annuncio: Suso – scrive il Corriere della Sera firmerà prima della prossima sosta del campionato, in programma a ottobre.

Milan-SPAL, la probabile formazione: chance André Silva, riecco Abate

Dopo la reazione, il consolidamento. Il Milan ha vinto e vendicato la pessima debacle subita con la Lazio, rivoluzionando l’undici di partenza nel modulo e negli uomini in campo e iniziando il passaggio verso quella difesa a tre programmata sin dall’arrivo a luglio di Bonucci. Dopo il ritorno alla vittoria in Serie A col 3-5-2 (e la bella affermazione in Europa League sul campo dell’Austria Vienna), Montella è deciso a dare continuità anche domani contro la SPAL a gran parte della formazione scesa in campo domenica: avverrà qualche cambio dettato da logiche di turnover, ma rimarrà un’importante ossatura.

La novità di giornata è la chance – annunciata dallo stesso Aeroplanino – che verrà data ad André Silva: il portoghese giocherà centravanti al posto di Kalinic, supportato alle spalle da Suso e probabilmente anche da Calhanoglu, pronto a tornare dal 1′ da mezzala/trequartista a seconda delle fasi di gioco. Cambio sulla destra, con Abate al posto di Calabria, poi tutto il resto dovrebbe rimanere invariato rispetto all’Udinese: in mediana spazio alla coppia titolare Kessie-Biglia, così come sull’out mancino per Rodriguez; in difesa, sicuri Bonucci e Romagnoli, è Musacchio a rischiare la panchina in favore di Zapata, pur restando in vantaggio. Tra i pali, ovviamente, pronto Gigio.

Ecco dunque il probabile undici rossonero in vista di Milan-SPAL, match valevole per la 5^ giornata di Serie A:

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Abate, Kessie, Biglia, Rodriguez; Suso, Calhanoglu; André Silva.

Montella: “Vittoria sofferta e meritata. Suso? Si abituerà al 3-5-2. Su Calha e Silva…”

Ecco le dichiarazioni rese da Vincenzo Montella nel post partita di Milan-Udinese, gara terminata sul risultato di 2-1 per i rossoneri:

Sulla partita: “Non è una vittoria sporca, ma sofferta e meritata. In base a quanto creato, potevamo segnare di più, ma mi è piaciuta molto la reazione dopo il gol dell’1-1, meno i minuti di deconcentrazione dopo il gol annullato a Lasagna”.

Su Suso in difficoltà: “Si abituerà presto a giocare in quella posizione, per uno come lui che ha bisogno di toccare la palla molto spesso è difficile, si è innervosito un po’”.

Su Calhanoglu e André Silva fuori: “Volevo più freschezza – ha dichiarato il mister a Premium Sport – chi ha giocato oggi ha giocato in modo eccellente”

Ancora sulla vittoria sull’Udinese: “È stata una vittoria di grande personalità, fino a prima della Lazio eravamo abituati a giocare solo su un binario, adesso no. A livello fisico siamo messi meglio, rispetto al potenziale della squadra non saprei a che punto siamo, tanti sono diamanti semi-grezzi in questo momento. Chi è cresciuto un po’ più degli altri è André Silva, anche se oggi non ha giocato”.

Sulla gara contro la Lazio: “Non la rigiocherei, voglio credere che sia stata salutare per tutti, fanno ancora male quelle sberle, bene che sia successo. In tutto il precampionato io ero l’allenatore migliore del mondo, i giocatori i migliori del mondo, la società migliore del mondo. Questo ci ha un attimo distratti”.

Milan-Udinese, la probabile formazione: difesa a tre più Suso e Jack, Calha-Silva in panchina

Squadra che (stra)vince, si cambia. Almeno secondo Montella, pronto a operare verso Milan-Udinese di domani ben cinque cambi di formazione rispetto all’undici vittorioso per 5-1 sul campo dell’Austria Vienna, in cui hanno brillato e convinto tanti giocatori sino a quel momento ancora poco convincenti. Se il modulo dovrebbe rimanere il medesimo del “Prater”, con il 3-5-2 ormai destinato a diventare il sistema di riferimento dei rossoneri, i due mattatori di Europa League Calhanoglu e André Silva dovrebbero infatti tornare in panchina, per lasciare spazio a chi ha rifiatato in vista proprio del campionato.

Sia Bonaventura sia Suso, rimasti fuori dallo starting eleven milanista a Vienna, dovrebbero ritrovare una maglia da titolare: Jack da mezzala sinistra al fianco di Biglia e Kessie, mentre lo spagnolo da seconda punta qualche metro più indietro rispetto a Kalinic, confermato nel ruolo di centravanti. Pronti a rientrare anche Musacchio e Rodriguez, out giovedì per turnover, mentre sulla destra Calabria è in pole position su Abate: Igna è comunque il favorito a sostituire l’infortunato Conti a medio-lungo termine sulla corsia (Borini permettendo, ndr). Confermati ovviamente Bonucci e Romagnoli, così come tra i pali c’è la sicurezza Gigio.

Ecco dunque il probabile undici rossonero in vista di Milan-Udinese, 4^ giornata del campionato di Serie A:

Milan (3-5-1-1): G. Donnarumma, Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Calabria, Kessie, Biglia, Bonaventura, Rodriguez; Suso; Kalinic.

Andrea Conti, terzino del Milan

Milan, stagione compromessa per Conti: le soluzioni di Montella

Una notizia che proprio non ci voleva. La rottura del legamento crociato del ginocchio di Andrea Conti ha scosso il venerdì di Milanello, rattristando e incupendo l’ambiente all’indomani della bella vittoria di Vienna per 5-1: il ko occorso all’esterno, d’altronde, lo relegherà ai box per i prossimi sei mesi e comprometterà di fatto tutta la sua prima stagione in rossonero. Rischiando, peraltro, di far sfumare per l’ex atalantino il sogno di andare ai Mondiali con la Nazionale italiana.

Nella giornata di oggi ci sarà l’operazione chirurgica al ginocchio sinistro, poi sarà tempo di una lunga e delicata riabilitazione: se tutto andrà per il verso giusto e non ci saranno intoppi, Conti tornerà a disposizione di Montella non prima di marzo, per poi tornare in condizione verosimilmente attorno ad aprile. Sino ad allora, l’Aeroplanino dovrà rinunciare a una delle frecce migliori al proprio arco: il 3-5-2, studiato e pensato per far rendere al meglio le caratteristiche della rosa, avrebbe esaltato tra tutte anche le doti offensive di Andrea.

Ma Montella, per almeno sei mesi, dovrà fare a meno della corsa, della freschezza e degli inserimenti del proprio poderoso terzino. I sostituti sono già in casa: è il ruolo naturale di Abate e Calabria, i quali sapranno alternarsi sulla corsia di destra sia in una linea a quattro sia sulla linea dei centrocampisti. Possibile talvolta anche l’utilizzo di Borini – l’ex Sunderland può ricoprire ogni ruolo dalla mediana in su -, altamente improbabile che lo faccia Suso: lo spagnolo giocherà più da trequartista/seconda punta. 

Leonardo Bonucci durante Lazio-Milan di campionato

Lazio-Milan, le pagelle: disastro Calabria, Bonucci irriconoscibile. Male Suso e Kessié

Le pagelle di Lazio-Milan, terza giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 6
Quattro tiri in porta, quattro gol subiti. Ma non ha colpe, anzi per poco non arriva sul rigore del vantaggio di Immobile.

Calabria: 4
Disastro totale, viene costantemente scherzato da Lulic prima e da Lukaku (non) partecipando in tre gol. Descigliesco.

Musacchio: 5
Naufraga insieme al resto della retroguardia, assistendo impotente allo show biancoceleste.

Bonucci: 4,5
Immobile fa quello che vuole, incluso saltarlo come un birillo in campo aperto. Irriconoscibile.

Rodriguez: 5,5
Non riesce mai a spingere, ma gli va dato atto che dal suo lato la Lazio non sfonda.

Kessié: 4,5
Fallo da rigore stupido che sblocca la partita, palloni persi a ripetizione. Tanto rumore per nulla(?).

Biglia: 5
Costantemente fischiato dal suo ex pubblico, prova a mettere ordine ma intorno a lui è il caos.

Montolivo: 5+
Fatica tremendamente, sprecando molti palloni in fase di costruzione. Mezzo voto in più per il gol, anche se inutile.

Suso: 4,5
Non pervenuto per quasi un’ora, dopo il gol della bandiera si sveglia cinque minuti. Non basta.

dal 73′ Bonaventura:  s.v.
Entra quando ormai la partita è ampiamente chiusa.

Cutrone: 5,5
Idem come Suso. Non entra mai nel vivo, però almeno finché la squadra è in partita si sbatte e perlomeno cerca di dare una mano.

dal 55′ Calhanoglu: 6
Entra e pronti-via calcia la punizione dalla quale scaturisce il gol di Montolivo. Sarà anche in ritardo di condizione, ma la qualità non si discute.

Borini: 5
Tremendamente confusionario, nei primi minuti getta alle ortiche un paio di contropiedi. Poi più nulla.

dal 55′ Kalinic: 6
Leggermente meglio di Cutrone, ma comunque poca roba. Non per colpa sua.

Montella: 4
Quattro, come i goal presi in cinquanta minuti. Non funziona nulla: il modulo, i singoli, il gioco, il risultato. Domenica da dimenticare.

Suso: “Il Milan mi ritiene incedibile. Anche per 80 milioni…”

In occasione della sua convocazione con la seleccion in vista di Spagna-Italia, Suso ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca.

Ti senti una stella?
“Per una parte dei tifosi lo sono. L’appoggio che mi danno allo stadio, sui social, per strada… Mi danno una spinta che prima non avevo”.

Il tuo club è stato un grande protagonista del mercato. Potete vincere il campionato?
“Penso che sia molto difficile. Per ora non dobbiamo pensarci,  l’anno scorso ci siamo qualificati per l’Europa League. Ora l’obiettivo è quello di entrare in Champions. La Juve e Napoli sono due squadre molto forti. Dopo il mercato che ha fatto il club l’obiettivo è quello di entrare nei Champions”.

Come si vive da dentro la crescita che ha avuto il Milan? Passare da una squadra che non fa le coppe a competere per tutto.
“Quando sono arrivato non c’era lo spirito che dovrebbe avere una squadra. Montella ha fatto molto bene sotto questo aspetto. Ha unito molto il gruppo, non eravamo mai stati così. Ha dato uno stile di gioco alla squadra che è molto poco “italiano”, il mister ama molto giocare da dietro. L’altro giorno abbiamo preso un gol per giocare palla con il portiere, ma queste cose non lo preoccupano”.

Uno dei colpi più discussi è quello di Bonucci. Cosa puoi dirci di lui?
“Si vede che è un leader, che ha molta esperienza. Ha vinto quasi tutto con la Juventus, e per tanti anni di fila… Ha quell’esperienza che per noi, che siamo un gruppo giovane, serve molto”.

E che dire di Donnarumma? E’ il miglior portiere del mondo?
“Credo di sì. Ogni mattina in allenamento arriva, fa il suo lavoro, quello che gli dicono di fare lui lo fa. Se continua così può arrivare davvero lontano. Quando proviamo le punizioni lo vedo dietro le sagome della barriera, sembra molto grande e quando apre le braccia copre metà della porta. Se non tiri forte e preciso, con lui non segni”.

Ancora non hai rinnovato. Perché?
“Ne avevamo già discusso con Galliani quando c’era il proprietario precedente, Berlusconi, ma abbiamo deciso di riparlarne quando sarebbero arrivati i nuovi. Ora che sono entrati in società stiamo parlando, ci siamo incontrati pochi giorni fa e tutto va nella giusta direzione”.

Si è parlato dell’interesse di Napoli e Inter. Pensi di avere una fama migliore in Italia che in Spagna?
“Naturalmente, nel paese in cui giochi ti vedono di più e ti conoscono meglio, sanno cosa puoi dare in quel campionato. E’ vero: Inter, Napoli e anche la Roma hanno chiesto informazioni, ma il Milan ha risposto che non aveva alcuna intenzione di vendermi e che non ero sul mercato né per 25, né per 30 o per 80 milioni. Sapere che il club conta molto su di te è un altro motivo di orgoglio”.

Sembra allora che rimarrai a Milano. E’ davvero impossibile vederti tornare in Spagna?
“Tornare in Spagna non è nei miei piani. Sono molto contento, anche la mia famiglia lo è, nel club, nella città… Mi sento a casa”.

In attesa dell’amalgama, godiamoci Suso e il cuore

Sofferta e risicata, ma pesante come un film di Kiarostami. La prima di campionato a San Siro del Milan porta in dote tre punti importantissimi per il morale e per la classifica, ma segna un netto passo indietro dei rossoneri nel gioco e nella prestazione: niente di allarmante, ma un primo rallentamento da registrare e analizzare per crescere. All’ormai solita partenza a razzo dei ragazzi di Montella, bravi a sbloccare subito il match con bomber Cutrone, è seguito un netto calo nel corso del primo tempo e a inizio ripresa, che ha permesso al Cagliari di macinare gioco e di trovare un meritato pari con Joao Pedro. Ma alla fine la vittoria è arrivata, grazie a una magia di Suso su punizione: nelle difficoltà e nelle fatiche di inizio anno, il talento del singolo ha permesso di fare bottino pieno.

Cosa salvare da Milan-Cagliari di ieri sera? Sicuramente i tre punti, che permettono ai rossoneri di mantenere il passo di Juve, Napoli e Inter, ma anche le risposte nuovamente incoraggianti di Cutrone e Suso. Patrick ha timbrato ancora il cartellino, firmando l’ennesima rete da bomber di questo straripante avvio di stagione: gol, personalità e “veleno” gli hanno già fatto conquistare San Siro. Ispiratore del vantaggio con un assist, lo spagnolo ha portato il Diavolo in Paradiso con un gioiello da calcio piazzato, oltre a incidere nella gara con spunti e sprint: è l’uomo più in forma e decisivo del momento, oltre che deus ex machina della serata. Il primo flop dell’anno di Kessie, al contrario, fa preoccupare. L’ivoriano ha caratteristiche uniche ed è determinante sia nel dare equilibrio alla mediana sia nel percuotere le difese con il suo strapotere fisico: affrontare una stagione lunga e impegnativa senza un vice Kessie rappresenta un fattore di rischio non indifferente.

Dopo gli agili impegni europei con Craiova e Shkendija, e la trasferta di Crotone archiviata in scioltezza dopo pochi minuti, il Cagliari era il banco di prova più serio di questo scorcio di stagione. Scoglio superato con riserva, anche se il processo di crescita di una squadra in pieno divenire nel modulo, negli uomini e nelle alchimie passerà anche da serate angosciose come quella di ieri, in cui si è sofferto e lottato sino al minuto 100 per portare a casa la vittoria. E se gioco ed equilibrio dovranno nettamente migliorare, il cuore è lo stesso dell’anno scorso: i ragazzi hanno mantenuto la bussola nel momento di difficoltà, ritrovando il vantaggio e il risultato con la caparbietà vista spesso con Montella in panchina. E in attesa di trovare l’amalgama di squadra e di offrire un miglior spettacolo, non è poco.

Fonte: SpazioMilan.it

Suso-Milan, incontro positivo: a breve il rinnovo

Buone notizie per i tifosi del Milan quelle che provengono da Casa Milan. Come riferisce l’inviato di MilanNews.it, l‘incontro appena terminato tra la dirigenza rossonera e l’agente di Suso, Alessandro Lucci, è andato molto bene. Il dialogo è stato molto positivo e si va verso un rinnovo che verrà ratificato a breve senza alcun tipo di problema tra le parti. Il contratto in essere è in scadenza a giugno del 2019.

Fonte: MilanNews.it

Milan-Cagliari, le pagelle: Cutrone colpisce ancora, Suso imprescindibile. Male Calhanoglu

Le pagelle di Milan-Cagliari, seconda giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 6+
Incolpevole sul colpo ravvicinato di Joao Pedro, non deve compiere parate degne di nota. Qualche disimpegno rivedibile.

Conti: 6
Moto perpetuo sulla fascia di competenza, spinge tanto ma pecca in fase di copertura.

Musacchio: 6
Mai in difficoltà a differenza del dirimpettaio, la mette sul fisico e per Farias la serata si fa complicata.

Bonucci: 6-
Un paio di sbavature di troppo, sufficienza stiracchiata solo grazie ai due interventi che chiudono la porta al forcing finale del Cagliari.

Rodriguez: 6
Meno brillante ma più attento del suo alter ego dall’altro lato del campo, non può spingere come vorrebbe causa dominio rossoblu.

Kessié: 5
Parte male, ha più di qualche responsabilità sul goal dei sardi ma dopo l’episodio è come se si svegliasse. Prestazione comunque insufficiente.

Montolivo: 6,5
Soffre più il ruolo di regista che quello di mezzala, ma alla fine della fiera lì in mezzo è il più positivo (il che la dice lunga sulla performance dei suoi compagni di reparto).

Calhanoglu: 5
Non ci siamo. Passaggio a vuoto, forse pronosticabile. Esce dopo un’ora di nulla.

dal 63′ Biglia: 6
Sarebbe dovuto restare fermo ai box fino a dopo la sosta, torna a mettere ordine in mezzo al campo alla seconda giornata. Redivivo.

Suso: 7
Altro giro, altra corsa: il Milan segna due goal, mette lo zampino in tutti e due. Imprescindibile.

Cutrone: 6,5
Mette la firma al primo pallone toccato, poi soffre insieme alla squadra.

dal 77′ Kalinic: s.v.
Debutto in rossonero per l’ultimo arrivato, in un finale di partita che lo vede più attivo in fase difensiva che davanti.

Borini: 6
Quando c’è da lottare non si tira mai indietro. Unica pecca: l’occasione d’oro sparata addosso a Cragno.

dal 94′ Antonelli: s.v.
Solo cinque minuti nell’interminabile recupero per lui.

Montella: 5,5
Di buono solo il risultato: netto passo indietro rispetto alle altre uscite stagionali, in concomitanza del primo avversario di livello incontrato. Forse non è un caso.

Montella: “Gara difficile, vittoria meritata. Suso? Mai stato sul mercato”

Al termine della vittoria interna col Cagliari, Vincenzo Montella ha parlato ai microfoni di Premium Sport.

Sulla partita: “È stata un gara difficile e lo sapevamo. Venivamo da un ciclo di partite ravvicinate e forse abbiamo sofferto un po’ questo. La vittoria comunque è meritata, siamo partiti bene e abbiamo trovato il gol. Poi siamo calati, il Cagliari ha preso campo ma penso che questo tipo di vittorie siano pesanti nell’arco del campionato e spero che ne arrivino altre così”.

Sul match winner di giornata, Suso: “Fa parte del nostro progetto, è un giocatore importantissimo e stimatissimo dalla parte tecnica. Ha raggiunto la Nazionale e ne siamo felici e non è mai stato messo sul mercato. Ma se devo fare un elogio per questa gara lo voglio fare a  Montolivo che ha fatto una prestazione straordinaria, che ha sancito un grande inizio di stagione. Chissà che non sia stata anche questa decisione di cambiare il capitano che lo ha reso un po’ più sereno. Sta di fatto che sta giocando in maniera eccellente”.

Sulla contestazione della curva a Niang: “Non ho letto, il pubblico ha il diritto di esprimere la sua opinione. Io devo fare l’allenatore”.

Sull’esclusione di André Silva: “C’è posto per tutti e tre, magari anche insieme se ci fanno giocare in 12. E’ una rotazione normale, non tutti possono giocare tutte le partite”.

Sui margini di miglioramento della squadra: “Ci serve continuità di gioco e nella gestione della partita. Dobbiamo allungarci meno anche se in questa fase penso sia normale”.

Suso: “Stasera dovevamo vincere. Il rinnovo? Ora conta la squadra”

Match winner di serata, con una punizione magica che è valsa il 2-1 finale, Suso ha parlato nel post partita di Milan-Cagliari:

“È la prima partita, sappiamo che il campionato italiano è duro ed è una vittoria importante perché dovevamo fare tre punti. Abbiamo fatto solo due partite, ma la squadra sta migliorando e dobbiamo migliorare anche la condizione fisica. È presto ancora.

È molto importante sfruttare tutti gli aspetti della partita: le punizioni, gli angoli e i rigori. È stata una partita dura, ma dobbiamo essere contenti. Il rinnovo? Devono ancora parlare (la società e il procuratore, ndr), ora è importante la squadra e la nazionale: sono contento perché per me è una settimana bellissima”.

Il Milan soffre e vince: Cutrone-Suso battono il Cagliari 2-1

Sofferta e risicata, ma per il Milan è arrivata la seconda vittoria consecutiva del campionato. La gara casalinga contro il Cagliari si è rivelata decisamente più difficile del previsto per Bonucci e compagni, i quali vincono per 2-1 al termine di lunga lunga e difficile battaglia: a decidere un gol in avvio di Cutrone e una magia su punizione di Suso, arrivata nella ripresa dopo il momentaneo (e meritato) pareggio di Joao Pedro, ma soprattutto tanta tanta sofferenza sino al minuto 100′, figlio di un recupero da 9 minuti e mezzo concesso nel secondo tempo.

Buonissimo risultato, dunque, a fronte di una prestazione da rivedere e di automatismi ancora lontani dall’essere trovati. Montella arriva alla sosta con risposte agrodolci dalla prima in Serie A a San Siro, anche se sono da sottolineare alcune note positive oltre ai tre punti. La vena sempre positiva di bomber Cutrone, a segno per la quarta volta in gare ufficiali in questo avvio di stagione, ma soprattutto l’imprendibilità di Suso: lo spagnolo è stato deus ex machina della serata con un gioiello su punizione e tante giocate decisive col suo sinistro.

Estremamente negativo, a sorpresa, Kessie: dopo un mese e mezzo pressoché perfetto, l’ivoriano ha steccato completamente più di un’ora di gioco (addirittura “regalando” al Cagliari il gol con un disimpegno sciagurato), salvo poi crescere nel finale di gara. Ma con l’ex Atalanta sottotono, il centrocampo ha tremato: individuare e prendere un vice Kessie, che possa dar manforte alla mediana con dinamismo e forza, potrebbe essere la mossa da fare in questi ultimi quattro giorni di mercato.

Milan-Cagliari, le gerarchie della fascia: Bonucci capitano, Suso vice

Novità importante e significativa dalla distinta di Milan-Cagliari. Per i rossoneri, infatti, c’è un nuovo vice capitano: alle spalle di Leo Bonucci, titolare della fascia, è stato designato come “secondo” Suso. Un attestato di stima notevole per lo spagnolo, oltre che l’ennesima dimostrazione della sua centralità nel progetto tecnico di Montella.

Niang, Sosa e Gomez i nomi caldi in uscita dal Milan

M’Baye Niang-Milan, un rapporto ancora da chiudersi. Con il francese che non ha ancora deciso se accettare lo Spartak Mosca, con il Torino sullo sfondo. Il Fenerbahce non punta solo Gustavo Gomez: appuntamento in programma con l’agente di José Sosa, su cui come detto c’è il Trabzonspor. Per quanto riguarda Suso, nei prossimi giorni si tornerà a parlare di rinnovo.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Suso: “Voglio la Champions. Il rinnovo? Non voglio più parlarne…”

In conferenza, al fianco del Mister, c’era anche Suso. Le parole dello spagnolo: “L’Europa League era un nostro obiettivo, quest’anno giocheremo tante partite e saranno importanti tutti i giocatori. La squadra ha lavorato tanto, avremo bisogno di tutti”.

Sulla squadra: “Siamo migliorati, sono arrivati calciatori forti, anche io posso e voglio fare molto meglio dell’anno scorso. Sono molto contento del mio rendimento in passato, ho dimostrato il mio valore, ma adesso sarà più difficile. Dovremo stare tutti uniti”.

ll ruolo: “Anche se parto esterno, vengo sempre all’interno del campo. Durante le partite ho fatto entrambi i ruoli e mi sento bene sia da esterno che da trequartista”.

Obiettivi: “Arrivare in Champions League. Dovremo provare a vincere tutte le gare, ma sarà difficile. Ho giocato anche in Spagna ma in Italia è più complicato vincere”.

Il rinnovo: “Non voglio parlarne più, voglio concentrarmi sulle partite e domani ne giochiamo una importante”.

Infine, diversi elogi per i nuovi acquisti: “Mi è piaciuto molto Kessié, è bravo con e senza palla. Anche Conti mi ha impressionato, corre anche per me… C’è un buon feeling, come con Abate. Mi piacciono anche Musacchio, forte tecnicamente, Calhanoglu, che calcia benissimo, Bonucci e Biglia, importanti per lo spogliatoio”.

Fonte: AC Milan

Borini: “Suso mi ha sorpreso. Segnare all’Inter? Non è un sogno, l’ho già fatto…”

L’attaccante del Milan, Fabio Borini, ha parlato ai microfoni di Premium Sport HD.

Sulle prime settimane rossonere: “Ho buone sensazioni, mi sto trovando bene e mi diverto. L’adattamento al ritmo dell’allenamento sta arrivando: si lavora molto, soprattutto dal punto di vista mentale coi ritiri che in Inghilterra non esistono. Lavoro duro come ho sempre fatto in Inghilterra e alla Roma: sono partito come ultima ruota del carro e poi le ho giocate quasi tutte, la concorrenza è un stimolo e motivo di miglioramento”.

Sul debutto a San Siro: “Mi ha dato buone impressioni, vederlo con 70 mila persone dopo tanto tempo vuol dire tanto e per i tifosi essere presenti ad agosto è importante”.

Sui compagni coi quali si sta trovando meglio: “Sto legando con Hakan, Ricardo e André Silva, conoscendo più lingue faccio un po’ da traduttore. Mi ha sorpreso Suso: lo conoscevo da Liverpool ed è maturato parecchio nel gioco, può fare la differenza e vedo che si trova a suo agio al Milan”.

Su Ibrahimovic: “È un grande campione, a chi non piacerebbe averlo. Si aggiungerebbe alla lista dei campioni con cui ho giocato”.

Su un possibile gol nel derby: “Si può fare, non è un sogno, è un qualcosa di fattibile e di già fatto (con la maglia della Roma, ndr)”.

Suso-Milan, accordo per il rinnovo: presto le firme

Tutto fatto per il rinnovo di Suso. Il Milan e il nuovo procuratore del giocatore Lucci hanno trovato l’intesa economica per il prolungamento contrattuale (con adeguamento) dello spagnolo, tornato in campo a San Siro col Craiova dopo un’estate di lavoro. Suso – riporta il Giornale firmerà un quadriennale da 2,5 milioni a stagione.

Suso: “Stiamo giocando bene, con questi tifosi è più facile”

Suso ha parlato al termine del primo tempo di Milan-Craiova:

“Non sono andato in Cina perché non al 100%. Oggi nei primi 45 minuti stiamo giocando bene – ha dichiarato a Canale 5 – pressando alto e stando molto concentrati. Con i tifosi così e la nostra gente è più facile, c’è tanta emozione per la squadra che con i tanti acquisti oggi è meglio”.

Milan, colloquio Mirabelli-Lucci per il rinnovo di Suso

Acquisti, cessioni ma anche… rinnovi per il Milan, che lavora in questi giorni per definire il futuro di Suso. Nella mattinata di oggi è andato in scena un colloquio tra il ds Mirabelli e Alessandro Lucci, nuovo agente del calciatore spagnolo, durante il quale le parti hanno iniziato a discutere del prolungamento di contratto.

Filtra ottimismo, dal momento che le volontà coincidono: da un lato infatti si registra l’incedibilità del giocatore stabilita dal Milan, dall’altro la decisione di Suso di voler rimanere. Questa mattina sono state avanzate le prime rispettive offerte, nei prossimi giorni poi le parti si riaggiorneranno per approfondire la questione.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, finalmente Suso: rientro in campo con vista sul rinnovo

Riecco Suso. Dopo un’estate trascorsa a lavorare in solitaria sui campi di Milanello, per lo spagnolo è tempo di mettere piede in campo ed esordire nella stagione: non in un’amichevole, ma nel ritorno dei preliminari di Europa League contro il Craiova, in programma a San Siro tra due giorni. L’ex Liverpool ha superato i propri guai fisici e sarà inserito nella lista dei convocati, pronto a giocare qualora venisse chiamato in causa.

Tra tante assenze causa infortuni e lungaggini burocratiche del mercato, il rientro di Suso non può che soddisfare. Né un’estate nell’ombra, spesa a recuperare dall’infortunio, né l’attesa (sinora vana) di una chiamata del Milan per firmare il rinnovo del contratto lo hanno scalfito: oggi è pronto a tornare protagonista rossonero in campo e fuori. Per Montella, d’altronde, è un uomo chiave per il 4-3-3 e anche la dirigenza non ha mai nascosto la sua importanza nel progetto: presto le parti metteranno nero su bianco il prolungamento, come annunciato in tutte le salse e a più riprese anche dal giocatore.

Un calcio alle voci di mercato e uno ai problemi muscolari, poi per Suso sarà tempo di riprendere dove aveva finito la scorsa stagione, in cui è stato per rendimento e importanza uno degli uomini copertina del Diavolo 2016/17. L’annata chiusa in calando a causa di uno scadimento di forma e di troppi infortuni non ha guastato quanto di buono fatto: nove mesi complessivi di qualità e continuità per uno tra i più positivi del primo Milan di Montella. E ora, pure in una squadra rifondata da capo a piedi con dieci acquisti, Suso è chiamato a fare la differenza.

Suso: “Cambio agente, ma voglio restare al Milan”

Non prenderà parte al primo impegno ufficiale di Europa League contro il CSU Craiova, ma la sua testa e la sua volontà sono rivolte esclusivamente ai colori rossoneri. Stiamo parlando di Suso, che ha rilasciato alcune dichiarazioni per precisare la sua posizione nei confronti delle voci che stanno circolando in questi giorni sul suo conto:

“Volevo confermare, dopo le voci apparse su alcuni organi di stampa, la mia decisione di cambiare agente. Questo non significa nella maniera più assoluta che voglio lasciare il Milan, anzi, desidero ringraziare pubblicamente il Direttore Mirabelli per le belle parole spese in Cina su di me, che ho sinceramente apprezzato. Sono felice di giocare per questo grande Club“.

Fonte: AC Milan

Milanello, inizia il countdown europeo

Primo allenamento per i rossoneri dopo il rientro dalla Cina: Suso in gruppo

Dopo il ritorno dalla tournée cinese e la domenica di riposo, lunedì i rossoneri sono tornati ad allenarsi a Milanello dando il via alla preparazione – sempre più specifica – in vista dell’esordio in Europa League contro il CSU Craiova di giovedì 27 alle 20.00 (italiane) in Romania.

La sessione pomeridiana si è svolta sul campo ribassato, con la squadra di Mister Montella impegnata a lungo in diversi esercizi legati alla mobilità degli arti inferiori e anche di stretching in movimento. Poi torello, possesso palla, tiri in porta e infine la partitella. Capitolo singoli: Suso in gruppo, personalizzato per Romagnoli.

Per martedì è previsto ancora un unico allenamento, alle 17.00, con il ritrovo fissato per pranzo.

Fonte: AC Milan

Mirabelli: “Suso e Locatelli sono incedibili”

Attraverso la voce di Benedetta Radaelli di Milan TV, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli ha voluto lanciare messaggio ai tifosi rossoneri: “Suso è incedibile e verrà rinnovato a breve“. Stessa sorte anche per Locatelli, altro giocatore sul cui futuro si è parlato molto ultimamente – e che a questo punto non lascerà Milano.