Milan-Cagliari, le pagelle: Cutrone colpisce ancora, Suso imprescindibile. Male Calhanoglu
Le pagelle di Milan-Cagliari, seconda giornata di Serie A 2017/2018.
Donnarumma: 6+
Incolpevole sul colpo ravvicinato di Joao Pedro, non deve compiere parate degne di nota. Qualche disimpegno rivedibile.
Conti: 6
Moto perpetuo sulla fascia di competenza, spinge tanto ma pecca in fase di copertura.
Musacchio: 6
Mai in difficoltà a differenza del dirimpettaio, la mette sul fisico e per Farias la serata si fa complicata.
Bonucci: 6-
Un paio di sbavature di troppo, sufficienza stiracchiata solo grazie ai due interventi che chiudono la porta al forcing finale del Cagliari.
Rodriguez: 6
Meno brillante ma più attento del suo alter ego dall’altro lato del campo, non può spingere come vorrebbe causa dominio rossoblu.
Kessié: 5
Parte male, ha più di qualche responsabilità sul goal dei sardi ma dopo l’episodio è come se si svegliasse. Prestazione comunque insufficiente.
Montolivo: 6,5
Soffre più il ruolo di regista che quello di mezzala, ma alla fine della fiera lì in mezzo è il più positivo (il che la dice lunga sulla performance dei suoi compagni di reparto).
Calhanoglu: 5
Non ci siamo. Passaggio a vuoto, forse pronosticabile. Esce dopo un’ora di nulla.
dal 63′ Biglia: 6
Sarebbe dovuto restare fermo ai box fino a dopo la sosta, torna a mettere ordine in mezzo al campo alla seconda giornata. Redivivo.
Suso: 7
Altro giro, altra corsa: il Milan segna due goal, mette lo zampino in tutti e due. Imprescindibile.
Cutrone: 6,5
Mette la firma al primo pallone toccato, poi soffre insieme alla squadra.
dal 77′ Kalinic: s.v.
Debutto in rossonero per l’ultimo arrivato, in un finale di partita che lo vede più attivo in fase difensiva che davanti.
Borini: 6
Quando c’è da lottare non si tira mai indietro. Unica pecca: l’occasione d’oro sparata addosso a Cragno.
dal 94′ Antonelli: s.v.
Solo cinque minuti nell’interminabile recupero per lui.
Montella: 5,5
Di buono solo il risultato: netto passo indietro rispetto alle altre uscite stagionali, in concomitanza del primo avversario di livello incontrato. Forse non è un caso.