Rassegna stampa – Milanismo

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Milan, riecco Romagnoli: rientro in gruppo, il ginocchio è ok

Arrivano finalmente buone notizie da Alessio Romagnoli e soprattutto dal suo ginocchio sinistro. Il difensore rossonero, infatti, è tornato ad allenarsi con i compagni per la prima volta in questo inizio di stagione: l’ex Samp – racconta stamane La Gazzetta dello Sportha svolto una parte del lavoro con il resto dei giocatori a disposizione di Montella, saltando la parte dedicata alla tattica e la partitella finale.

Il rientro in campo non è imminente, perché Romagnoli dovrà iniziare da zero la preparazione estiva e rimettersi al pari degli altri giocatori: non è facile, al momento, azzardare la data del ritorno del “13” in una gara ufficiale. In ogni caso, il miglioramento delle condizioni del ginocchio resta un’ottima notizia: la terapia conservativa per la quale ha optato il comparto medico del Milan a discapito dell’operazione chirurgica ha dato i frutti sperati.

L’abbondanza di bravi centrali nella rosa – Musacchio ha impressionato per doti tecniche e temperamentali, mentre Bonucci è una certezza assoluta – invita alla prudenza nell’ottica del ritorno in campo di Ale. Ma con lui le prospettive strutturali della squadra nel medio-lungo periodo cambierebbero significativamente: Montella potrebbe iniziare a strutturare una stellare difesa a tre Musacchio-Bonucci-Romagnoli, pilastro su cui fondare i futuri successi rossoneri.

Bonucci-Milan, prima da titolare e capitano

Sarà una serata importante per Leo Bonucci e per tutto il nuovo corso del Milan. Contro il Betis, infatti, il difensore della Nazionale farà il proprio esordio dal 1′ in maglia rossonera, ma soprattutto indosserà per la prima volta la fascia di capitano – riferisce stamane il Corriere della Sera. A meno di sorprese, dunque, Bonucci erediterà per la prima volta i gradi di capitano.

Milan, ancora niente Romagnoli: la speranza è rientrare in tempo per il campionato

In un’estate ricca per il Milan di entusiasmo ed euforia, la condizione fisica di Alessio Romagnoli è una delle pochissime note stonate. Il difensore di Anzio, infatti, continua ad avere problemi al ginocchio sinistro, lo stesso che aveva dato problemi già alla fine della scorsa stagione: la terapia conservativa messa in atto dalla fine del campionato non ha dato i risultati attesi, con il “13” ancora ai box.

La speranza di Romagnoli – riporta stamane La Gazzetta dello Sportè che il percorso di recupero possa concludersi positivamente in tempo per l’inizio del campionato, in programma a Crotone il 20-21 agosto. L’ipotesi di un’operazione chirurgica, paventata nelle scorse settimane, sembra essere stata definitivamente messa da parte.

Romagnoli, niente operazione: vicino il rientro in campo

Manca poco al rientro in campo di Alessio Romagnoli. I problemi al menisco del ginocchio sinistro che tormentano il difensore da quasi quattro mesi non verranno risolti con un’operazione chirurgica: è stato deciso – riporta La Gazzetta dello Sportdi continuare con la terapia conservativa. E dunque, senza la necessità di finire sotto i ferri, sarebbe vicino il ritorno al calcio giocato di Romagnoli.

L'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone

Milan spendaccione sul mercato, alcuni club si lamentano con l’UEFA

Il Milan investe sul mercato centinaia e centinaia milioni, rafforzando la rosa di Montella con acquisti di livello in tutti e reparti per la gioia dei tifosi rossoneri. Meno contenti della sfarzosa campagna rafforzamenti del Diavolo, invece, sono alcuni club europei, tanto che avrebbero contattato la UEFA per protestare: il Milan – scrive La Gazzetta dello Sport – avrebbe avuta troppa libertà d’azione in barba ai dettami del Fair Play Finanziario, che invece sta legando le mani a tanti altre società (come ad esempio Inter e Roma). Un monito che la UEFA pare possa prendere in considerazione, cambiando alcune delle regole imposte dal FFP.

Bacca-Mirabelli, incontro per il futuro

Incontro importante in mattinata per capire il futuro di Carlos Bacca. Il colombiano – scrive il Corriere della Sera – vedrà il d.s. milanista Mirabelli: un colloquio che potrebbe confermare ancora una volta lo status di cedibile del Peluca, da tempo sulla lista dei partenti rossonera.

Gigio rinnova, Milan soddisfatto: “Accordo senza compromessi”

Mancano le firme sui contratti, ma c’è l’accordo totale e definitivo tra il Milan e Mino Raiola per il rinnovo di Gigio. Ieri, dopo settimane piene di colpi di scena, è avvenuto l’incontro decisivo tra la dirigenza rossonera, l’entourage del ragazzo e la famiglia Donnarumma: il “99” firmerà un quadriennale da 6 milioni a stagione, con clausola rescissoria di 75-80 milioni.

Enorme soddisfazione dalle parti di via Aldo Rossi per la conclusione della vicenda. La dirigenza del Milan, incarnata da Fassone e Mirabelli, è contenta di essere arrivata alla fumata bianca senza compromessi con Raiola: né sulla clausola rescissoria – scrive il Corriere della Sera – né sulle commissioni, né sulla percentuale sulla rivendita.

I Donnarumma sono a Milano: sì al rinnovo, maturità verso il no. E quel gelo con Raiola…

Gigio Donnarumma è a Milano da ieri pomeriggio, arrivato direttamente da Castellammare di Stabia insieme a papà Alfonso e mamma Marinella. Per il “99”, i prossimi sono giorni decisivi per il futuro, tra gli esami di maturità e la scelta di rinnovare o meno con il Milan. Ma se il diploma dovrebbe slittare – racconta il quotidiano Metropolis il faccia a faccia tra Gigio e famiglia con Fassone-Mirabelli avverrà sicuramente oggi.

La proposta fatta dalla società milanista a Donnarumma è ormai di dominio pubblico: 6 milioni netti all’anno per cinque stagioni. Gigio e famiglia hanno già detto sì al Milan, incrinando il rapporto con Mino Raiola: in particolare – proseguono i colleghi stabiesi – sarebbero papà Alfonso e il fratello Antonio i più indispettiti perché non hanno gradito la gestione mediatica del rinnovo fatta dal procuratore, arrivato sino alla rottura con la dirigenza.

Gigio verso il rinnovo col Milan. Abbiati: “Lo aspettiamo, sono positivo”

Anche Raiola sembra essersi arreso alla volontà di Gigio – scrive La Gazzetta dello Sport – : il “99” ha deciso di accettare la proposta di rinnovo fatta dal Milan e di restare ancora rossonero. Stavolta, dopo la clamorosa rottura di tre settimane fa, tutto sembra che possa andare nella direzione giusta. La società milanista ha continuato a sperarci, tendendo la mano al proprio portiere nell’ottica di un ripensamento: una strategia che ha funzionato.

Stasera, o al massimo domani, ci sarà l’atteso incontro tra la dirigenza del Milan e Mino Raiola per siglare l’atteso rinnovo contrattuale di Gigio. Probabilmente non avverrà a Casa Milan – si pensa a un luogo più riservato – e vedrà la presenza anche di un familiare del ragazzo, ma la sostanza non cambia: Donnarumma firmerà il nuovo contratto quinquennale da 5 milioni netti all’anno e resterà alla corte di Montella, battendo la resistenza dell’agente che lo avrebbe voluto altrove. Da definire, invece, l’ammontare della clausola rescissoria.

Ottimismo a profusione al Milan, professato anche dal neo dirigente e rossonero da una vita, Christian Abbiati: “La porta per Gigio è ancora aperta – ha dichiarato l’ex portierone alla Rosea – il Milan lo aspetta e sono positivo sul lieto fine“. Terminato da giorni l’Europeo e in via di sistemazione la questione con il Milan, per Donnarumma è tempo dell’esame di maturità: mercoledì sosterrà la prima prova scritta. Probabilmente, già da portiere rossonero per la stagione 2017/2018.

Raiola, blitz dai Donnarumma per convincerli del Real. Ma Gigio e famiglia vogliono il Milan

Gianluigi Donnarumma al Real Madrid. Sarebbe uno dei colpi da copertina dell’intero calciomercato estivo, l’ultimo di una lunga serie scritti e prodotti da Mino Raiola. Perché sarebbe lui, il famosissimo e potente procuratore, l’artefice unico dell’iniziale rottura tra Gigio e il Milan. Ma stavolta, a differenza delle altre trattative, pare proprio che non centri l’obiettivo. Raiola proverà sino all’ultimo a vestirlo con la camiseta blanca, ma il suo sogno Real sembra destino a restare tale: il “99” non ha ceduto alle pressioni dell’agente e ha deciso di restare al Milan – scrive stamane il Corriere della Sera.

Andiamo con ordine. Raiola spinge per l’opzione Real Madrid, pronto ricoprire Gigio (e lui) di quattrini e a concedergli i migliori palcoscenici del mondo; il ragazzo e la famiglia preferiscono il rinnovo con i rossoneri. L’agente prova un ultimo disperato tentativo di convincimento – racconta il quotidiano stabiese Metropolisandando venerdì mattina a Castellammare per incontrare Gigio e Alfonso Donnarumma. Il blitz però non dà l’esito sperato perché il giocatore e tutta la famiglia (papà, mamma e fratelli, tra cui l’altro portiere Antonio) hanno optato definitivamente per la “scelta di cuore”, il Milan, e per non cedere alle lusinghe dei Galacticos. Raiola incassa il “no” al suo piano e riparte verso Roma.

Insomma: la situazione Donnarumma sembra chiara, con Gigio e famiglia desiderosi solo e soltanto di restare rossoneri e Raiola proiettato verso il Real. A Casa Milan filtra ottimismo, ma servirà cautela sino all’ultimo: la volontà del ragazzo è chiara, ma non sono da escludere possibili colpi di teatro e opere di contro-convincimento dell’ultimo minuto. Non è ancora stato fissato il D-Day del secondo “round” tra la società e l’agente – è stato lasciato a Gigio il tempo di riflettere con tutta calma -, ma i prossimi tre giorni dovrebbero essere quelli decisivi: mercoledì avrà gli esami di maturità – prosegue il CorSera – e prima di iniziare potrebbe mettere fine al caso che lo ha coinvolto.

I Raiola forzano, i Donnarumma strappano e Gigio si impone: rimarrà al Milan

Gigio Donnarumma vuole restare al Milan. E rinnovare il contratto in scadenza al 30 giugno 2018. Nonostante un tira e molla lungo mesi, e soprattutto nonostante la folle domenica social del portiere e dei Raiola, la volontà del ragazzo è di continuare a vestire la maglia per cui fa il tifo sin da bambino e di non cedere (almeno per il momento) alle sirene del Real Madrid e di altri club. Lo stesso Milan – scrive stamane il Corriere della Sera – è molto ottimista circa la permanenza del “99”, che firmerà un contratto di ben cinque anni e non di tre come ipotizzato; non è ancora chiaro, invece, a quanto ammonterà la clausola rescissoria.

Sembra un paradosso, ma la svolta è arrivata proprio nelle ore successive al putiferio social scatenatosi nella giornata di domenica. Con un dato significativo: la famiglia Donnarumma, per la prima volta, si è imposta sui Raiola. Riassumendo i fatti: Gigio viene convinto da Enzo a twittare in favore dell’agente – l’ormai famigerato “ieri, oggi e domani con Raiola” – e a partire dal pomeriggio viene travolto da una marea di critiche e di insulti dei tifosi; la famiglia crede che sia stata una mossa deleteria e sull’Instagram del portiere esce un lungo post di amore e di apertura al Milan; i Raiola prendono malissimo la trovata del ragazzo perché, così, sarebbero stati “deboli” al tavolo delle trattative; a qualcuno viene in mente di simulare l’hackeraggio a Donnarumma e di chiudere i profili social. E si scatena un altro clamoroso “putiferio”, usando parole proprie di Gigio.

Ora, dunque, è tempo di attendere la fine dell’Europeo Under 21 per l’incontro che dovrebbe sancire, salvo altri colpi di scena, la firma del rinnovo di Donnarumma e la permanenza al Milan. Al vertice per il nuovo contratto non ci saranno solo il Milan (nelle figure dell’a.d. Fassone del d.s. Mirabelli) e i procuratori (Mino ed Enzo Raiola): presenzieranno anche Gigio stesso e la famiglia. Perché è dalla famiglia e in particolare dal fratello Antonio che è scaturita l’esigenza di mettere il freno ai Raiola, che domenica hanno cercato l’ennesima forzatura finendo però per stappare con i Donnarumma, arrivando a rischiare di perdere la procura – riporta il CorSera. E anche Gigio, nonostante i 18 anni, ha preso in mano la situazione, dichiarando agli agenti la volontà di rinnovare e di farli tornare a trattare con il Milan.

Diplomazia, mercato e Montella. Gigio, ora il rinnovo è vicino

Missione (quasi) compiuta. Il blitz di Vincenzo Montella nella casa a Pompei dei genitori di Gigio Donnarumma pare abbia dato i frutti sperati: lo strappo causato sette giorni fa con l’annuncio del non rinnovo del portiere sta per essere ricucito, tanto che Fassone e Raiola stanno già lavorando ai dettagli del nuovo contratto (stipendio e bonus legati ai risultati, oltre alla clausola rescissoria). Il “99”, se non ci saranno intoppi, firmerà al rientro dall’Europeo in Polonia e prima dell’esame di maturità.

Tutto è bene ciò che sembra possa finire bene. Ma dalla missione diplomatica di Montella sono emersi retroscena decisamente interessanti, raccontati stamane da Franco Ordine sulle colonne de il Giornale. Il primo: la rottura con il Milan era stata messa in atto da Raiola, ma su mandato dei signori Donnarumma. Le maxi cifre offerte da Real e PSG – che l’agente aveva incontrato il giorno prima della rottura, nonostante le smentite fatte ai giornalisti a Monte Carlo – avevano fatto barcollare papà Alfonso e mamma Marinella, ma le proteste e i veleni scatenatisi hanno consigliato ai genitori di Gigio di fare un passo indietro. Un dietrofront arrivato soprattutto a causa del vespaio di polemiche, devastanti per la serenità del ragazzo e della famiglia, ma anche grazie alla mediazione dell’allenatore del Milan.

La missione diplomatica dell’Aeroplanino, infatti, ha dato il là decisivo al ritrovamento del feeling tra il Diavolo e Gigio. È piaciuta la presenza all’incontro di papà Montella, il quale conosce i genitori di Donnarumma, ma anche l’argomento calciomercato: è stato dipinto uno scenario in qui il Milan, dopo Conti, possa arrivare a piazzare il colpo James Rodriguez. “Merito” del lavoro alacre di Jorge Mendes, deciso a liberare il colombiano per farlo giocare un anno in rossonero. “Vogliamo fare una squadra con i fiocchi”, il messaggio in codice riferito a Donnarumma sr. e riportato da il Giornale.

Lotito-Mirabelli, lite per Biglia: “Meglio che me ne vado”

Dopo Raiola, anche Lotito. Massimiliano Mirabelli ha avuto frizioni con un altro pezzo grosso del calcio italiano: il d.s. del Milan – svela Il Messaggeroavrebbe avuto un alterco col presidente della Lazio per Lucas Biglia, oggetto del desiderio dei rossoneri, ma blindato dai capitolini con una richiesta economica elevata.

Il pomo della discordia sarebbe stata la proposta avanzata dal Milan per Biglia: non i 25 chiesti dalla Lazio, ma 15 più il cartellino di Montolivo. L’ennesima offerta considerata troppo bassa che avrebbe provocato l’ira di Lotito, il quale si sarebbe alzato velocemente dal tavolo della trattativa: “Meglio che me ne vado”, il virgolettato proferito dal presidente biancoceleste.

Montella in campo per Gigio: incontro a Castellammare con papà Donnarumma

Scende in campo Vincenzo Montella. Non con il numero 9 sulle spalle, come ha fatto (e bene) per vent’anni sui campi di tutta Italia, ma armato di buone intenzioni per dare il proprio apporto nell’affare Donnarumma. Il mister – racconta stamane La Gazzetta dello Sportsi è recato di persona a Castellammare di Stabia, il paese di Gigio, per incontrare il padre Alfonso. Accompagnato, peraltro, dal sig. Nicola Montella, papà di Vincenzo, proprio nelle ore in cui il portiere perdeva malamente nell’Europeo Under 21 con la maglia della Nazionale italiana.

Non è stato un blitz campano quello di Montella. L’Aeroplanino, rientrato dalle vacanze nel Sud Est asiatico, trascorrerà gli ultimi giorni di riposo nella propria terra d’origine – il paese del mister dista meno di 40 km da Castellammare, ndr – e ne ha approfittato per fare la propria parte sul fronte Donnarumma. La chiacchierata col padre è servita a distendere i rapporti e a far sentire la vicinanza dell’allenatore alla famiglia e al ragazzo, finiti nel tritacarne mediatico dopo il mancato rinnovo di contratto della scorsa settimana. E l’obiettivo sembra essere stato raggiunto: il clima è stato umano e familiare.

A Casa Milan non c’è voglia di illudersi. Le chance di far tornare Gigio Donnarumma sui propri passi – riflette la Rosea – restano sempre poche, ma i rossoneri vogliono fare il massimo per convincere il proprio gioiellino a prolungare il contratto in scadenza tra dodici mesi e rimanere a difendere la porta del Milan. E anche Montella, come detto, ha cercato di fare qualcosa: dopo una passeggiata nel centro di Castellammare e il pranzo al ristorante, nel pomeriggio l’incontro con Donnarumma sr. alla presenza anche del padre dello stesso Montella.

Paletta-Milan, addio in estate

Finirà quest’estate, salvo colpi di scena, l’avventura milanista di Gabriel Paletta. Il nuovo Milan cinese – riporta La Gazzetta dello Sport – non ha intenzione di prolungare il contratto del difensore e lo cederà in estate, ritenendolo fuori dal progetto tecnico. Al Milan dal febbraio 2015, Paletta ha un contratto coi rossoneri sino al 30 giugno 2018.

Accolta l’apertura di Fassone, il Milan vara il piano Donnarumma

Il Milan cambia la propria strategia verso Gigio Donnarumma. Dopo l’ultimatum e la conferenza lampo di Fassone, in cui l’a.d. ha comunicato la volontà del portiere di rifiutare la proposta di rinnovo contrattuale, il Diavolo ha stilato un piano per tentare di sfruttare appieno lo spiraglio apertosi nel portiere di Castellammare per un ripensamento: una virata decisa e programmata nel dettaglio, raccontata stamane nel dettaglio da Franco Ordine sulle colonne de il Giornale.

Primo punto: il Milan ha frenato con decisione sulle alternative Neto-Perin e rimarrà fermo almeno una settimana. Secondo: la regia delle relazioni diplomatiche con la famiglia Donnarumma e con Raiola sarà un’esclusiva di Fassone, mentre i contatti via sms col ragazzo arriveranno da Abbiati e dal preparatore dei portieri Magni: Mirabelli che si è sfilato con senso di responsabilità. Terzo: possibili incontri in Polonia tra Enzo Raiola e lo stesso Gigio e in Italia tra Fassone e la famiglia, senza escludere Mino Raiola.

 

Il sogno di Deulofeu: tornare al Milan

Sono bastati sei mesi per fare innamorare Gerard Deulofeu. L’esterno spagnolo, impegnato in questi giorni nell’Europeo Under 21, ha trascorso un periodo felice al Milan, tanto che sogna di restare in rossonero. Un dato noto da settimane, a cui si aggiungono delle dichiarazioni al miele rilasciate dal ritiro della Roja: “Al Milan ero felice – riporta La Gazzetta dello Sport – era proprio quello che cercavo”, ha confidato Deulofeu.

Milan, niente guerra a Raiola: “salvi” Abate e Bonaventura

Distensione. È questa la parola d’ordine che circola a Casa Milan nei confronti di Mino Raiola e dei suoi assistiti: il più noto e chiacchierato, Donnarumma, ma anche gli altrettanto importanti Abate e Bonaventura. I problemi avuti con l’italo-olandese sul rinnovo di Gigio – riporta il Giornalenon avranno conseguenze su Igna e Jack: entrambi hanno sempre avuto un comportamento esemplare e non subiranno ritorsioni. E nel girone di ritorno, senza Bonaventura, il Milan ha patito parecchio: un motivo in più per il Diavolo per scongiurare la rottura.

Mirabelli vola in Polonia: porta aperta per un ripensamento di Donnarumma

Un Gigio figliol prodigo? Il Milan lo accoglierebbe a braccia aperte

La diplomazia usata con gli altri assistiti di Raiola (Abate e Bonaventura, ndr) non modificherà di un millimetro la posizione “politica” del Milan sul futuro a breve termine di Donnarumma. Ma il d.s. Massimiliano Mirabelli volerà in Polonia nelle prossime settimane per visionare alcune partite dell’Europeo Under 21: non è escluso che possa incrociare Gigio per recapitargli un altro messaggio in codice. Questa volta sarebbe un messaggio quasi biblico: la parabola del figliol prodigo, per fargli capire che a Casa Milan sarebbero pronti a riaccoglierlo a braccia aperte qualora decidesse di tornare sui propri passi.

La scelta del suo sostituto, intanto, è stata rallentata: sia la situazione di Neto (Szczesny è promesso sposo bianconero, ma la Juve non ha ancora ufficializzato il prossimo vice di Buffon) sia quella di Perin (mancano le necessarie garanzie sulla tenuta fisica e la prima richiesta economica di Preziosi è troppo alta) devono ancora registrare aggiornamenti decisivi.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Donnarumma-Raiola, “no” al Milan perché offesi. Gigio a Mirabelli: “Rinnovo, che fretta c’era?”

Trapelano altri dettagli sul “no” al Milan di Gigio Donnarumma. Il portiere di Castellammare e Mino Raiola non avrebbero affatto gradito l’ultimatum imposto dalla dirigenza rossonera sull’offerta di rinnovo, fissato lo scorso 13 giugno e disatteso: entrambi – si legge su il Giornale si sarebbero offesi per la perentorietà di Fassone e Mirabelli, tanto che la trattativa non sarebbe mai neanche iniziata davvero. “Che fretta c’era? Potevamo discuterne a ottobre o novembre”, avrebbe detto Donnarumma al d.s. Mirabelli.

Donnarumma scarta la Juve per “rispetto” del Milan

Donnarumma non giocherà nella Juventus e in nessun altro club italiano. Il portiere di Castellammare di Stabia – riporta il Corriere della Sera – avrebbe deciso di scartare tutte le offerte provenienti dalla Serie A per “rispetto” nei confronti del Milan. Il suo futuro, salvo ribaltoni, è già scritto: Gigio andrà al Real Madrid, subito o tra dodici mesi.

Montolivo riflette: meglio restare al Milan o andarsene?

Montolivo ragiona sul proprio futuro. E medita anche di lasciare il Milan. La dirigenza rossonera si sta muovendo sul mercato con decisione e vuole piazzare un colpo importante anche per il ruolo di regista: in pole position c’è Biglia, con Krychowiak alternativa. Il capitano, con un altro arrivo di questo calibro, rischierebbe seriamente la panchina.

L’entourage del giocatore e Montolivo stesso – racconta La Gazzetta dello Sportvogliono valutare bene la questione e capire bene cosa fare: restare al Milan da riserva o cercare maggior spazio altrove? E anche la società, dal canto suo, ragiona se tenere o meno il giocatore. Ci sono le possibilità affinché Montolivo resti in rossonero, ma il Diavolo potrebbe avere presto un nuovo capitano.

Nel centrocampo della prossima stagione, d’altronde, ci sarà da sgomitare parecchio. Oltre al nuovo Kessié e al futuro regista, Montella avrà a disposizione tanti uomini: Sosa, Kucka, Locatelli, Bertolacci, José Mauri (di rientro dall’Empoli) e il jolly Bonaventura, utilizzabile come mezzala sinistra. Oltre ai fine prestiti Pasalic-Mati e a Poli, sempre più verso il Bologna, qualcun altro dovrà lasciare il Milan. E chissà che anche Montolivo non sia tra questi.

Milan, il progetto di Yonghong Li sul mercato: 400 milioni in 5 anni

È posticipato a ottobre la pronuncia dell’UEFA sul “Voluntary Agreement” chiesto dal Milan. Il club rossonero vuole rispettare il piano di investimenti redatto e che prevede un ingente impegno economico della società da qui sino al 2021, contando di strappare il “sì” alla UEFA proprio su questo punto.

Yonghong Li e i suoi collaboratori – scrive La Gazzetta dello Sport – hanno previsto di investire nel rafforzamento della squadra una cifra davvero importante: un totale di ben 400 milioni di euro in 5 anni destinati all’acquisto di nuovo giocatori, a cui è da aggiungere il ricavato delle varie cessioni.

Gerard Deulofeu ai tempi del Milan

Deulofeu, messaggi al Milan: vuole restare

Ha già annunciato una sorta di addio al Milan nell’ultima giornata di campionato, ma Deulofeu spera in cuor proprio di restare in rossonero. Lo spagnolo – riporta La Gazzetta dello Sport – non vuole essere riacquistato dal Barcellona né tanto meno tornare all’Everton: Geri avrebbe già informato la dirigenza meneghina sulla volontà di continuare a vestire la maglia del Milan.

Montolivo medita l’addio al Milan

Dopo Kessié, il Milan è pronto a piazzare un altro colpo a centrocampo con Lucas Biglia. E Montolivo, titolare del ruolo sino a questa stagione, si interroga sul proprio futuro: il capitano – svela il Corriere della Sera – si chiede se sia il caso di restare oppure di cercare un’altra squadra in virtù del fatto che al Milan farebbe la riserva. L’ipotesi dell’addio del capitano non è affatto da scartare.

Milan, Romagnoli al lavoro: obiettivo raduno

Niente vacanze: Alessio Romagnoli continua a lavorare. Il difensore del Milan – scrive Tuttosport – sta proseguendo le terapie al ginocchio dopo i controlli effettuati a Barcellona la scorsa settimana. L’obiettivo di Romagnoli è presentarsi al meglio per il giorno del raduno rossonero, in calendario al 5 luglio.

Milan sereno su Donnarumma. E Gigio apre: “Voglio restare”

Un passo avanti verso il rinnovo. Il contratto di Donnarumma si candida a diventare un tormentone dell’estate, ma il Milan è positivo. Nel corso del vertice a Montecarlo di giovedì sera, le parti si sono confrontate: il Diavolo – scrive La Gazzetta dello Sport – vuole arricchire il proprio portiere ed è pronto ad offrire garanzie tecniche, sia personali che di squadra.

Gigio, dal canto suo, ha apprezzato lo sforzo e ha ricambiato con una frase significativa: “Io voglio rimanere”. Per questo motivo il Milan è sereno, nonostante le dichiarazioni rese successivamente da Donnarumma all’arrivo a Coverciano: “Il rinnovo? Vedremo, vedremo…”, ha detto il 99 rossonero.

A Milanello – prosegue la Rosea – sono sicuri di un esito felice della trattativa. La soluzione potrebbe essere inserire nel contratto una o più clausole rescissorie, magari una diversa per ogni fine stagione. Saranno questi gli argomenti al centro dei prossimi incontri tra le parti e nei prossimi giorni ci saranno nuove puntate della telenovela destinata a diventare lunga.

Gigio, altro bivio: maturità o Europeo Under 21?

Giorni impegnativi per Gigio Donnarumma. Oltre al chiacchierato rinnovo con il Milan, e alla decisione sulla permanenza o meno in rossonero, il portiere di Castellammare deve decidere se sostenere gli esami di maturità o partecipare agli Europei Under 21: le date delle prove scritte e delle fase a gironi del torneo – riporta La Gazzetta dello Sport – si “scontrano”. Gigio deve ancora sciogliere la riserva, ma è orientato a dare la precedenza alla scuola, spalleggiato dal Milan.

Donnarumma ospite a casa Raiola. Oggi a Monte Carlo decide che fare

Gigio in vacanza raggiunge l’agente. E arriva anche il ds Mirabelli (da “il Giornale”

Riflettori puntati su Montecarlo per il ponte del 2 giugno. Può risultare decisivo per le sorti di Donnarumma e del suo futuro milanista. Già perché il giovanissimo portiere, dopo qualche giorno trascorso a Parigi con la sua fidanzata, è arrivato ieri a Monte Carlo, la residenza di Mino Raiola il suo potente procuratore che gli ha offerto ospitalità. Dovranno discutere naturalmente del futuro e decidere la risposta da dare a Fassone nei prossimi giorni. Risposta chiesta e sollecitata dal club rossonero dopo aver ventilato la minaccia di procedere all’acquisto di un portiere titolare sacrificando in tribuna Gigio per la prossima stagione, la stagione del mondiale. L’offerta quasi pubblica di un nuovo contratto dell’ammontare di 3,5 milioni, arrivata attraverso i giornali, è nota. Mirabelli, a sorpresa, si è presentato a Monte Carlo è ha partecipato al summit a tre fra l’agente e il portiere. Raiola ha preso tempo e fatto sapere di non gradire le telefonate fatte nei giorni scorsi dal ds milanista al papà del portiere per tentare di agevolare la firma. Dopo quell’incidente diplomatico, le parti hanno ripreso a dialogare ma le recenti dichiarazioni del procuratore fanno pensare a tutto tranne che a un positivo sviluppo della complicata trattativa.

Per una coincidenza, a fine settimana, sempre nel Principato si svolgerà la festa di compleanno di un vip milanese a cui sono stati invitati oltre che Raiola anche Adriano Galliani, l’ex ad milanista che ha tentato in passato, inutilmente, di ottenere per Donnarumma un rinnovo di contratto, negatogli dallo stesso Raiola «perché interessato a conoscere l’identità dei nuovi padroni e i loro progetti tecnici». La risposta di Fassone è stata la seguente: Musacchio, Kessie, Rodriguez e assalto a Morata dopo la finale di Cardiff, argomenti sufficienti per ricevere l’adesione del portiere. Raiola invece continua a prendere tempo. Se l’esito dell’incontro di Montecarlo fosse negativo per il Milan, lo capiremo dalle prossime mosse del ds Mirabelli: perché in quel caso dovrebbe cercare un altro portiere e prendere eventualmente in esame la possibilità di cedere Donnarumma al miglior offerente. Anche perché Raiola disse qualche giorno fa: «Non ho mai portato via un giocatore a parametro zero». Forse sarebbe anche il caso di avvalersi della collaborazione diplomatica di Galliani che non ha mai smesso di essere un tifoso del Milan.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Montella-Milan, i dettagli del rinnovo

Detto, fatto. Il Milan e Vincenzo Montella ci hanno messo pochissimo a trovare l’intesa per il rinnovo del contratto, siglando l’accordo tramite un’inedita diretta web su facebook. L’Aeroplanino, dopo una prima buona stagione in rossonero, vedrà incrementare il proprio stipendio: il mister – scrive La Gazzetta dello Sportguadagnerà 3 milioni all’anno sino al 2019 più 500mila euro di bonus in caso di Champions League.

Milan, proposta a Donnarumma: rinnovo con clausola rescissoria in caso di mancata Champions

Rinnovo, ma con clausola rescissoria. La Repubblica in edicola questa mattina ha esposto nel dettaglio la proposta contrattuale fatta dal Milan a Gigio Donnarumma: un quadriennale da 4 milioni netti all’anno, ma soprattutto la possibilità che si attivi una clausola rescissoria alla fine della prossima stagione in caso di mancato ingresso in Champions League.

Montella-Milan avanti insieme: pronto il rinnovo sino al 2019

La dirigenza del Milan è chiara da settimane: l’allenatore della prossima stagione sarà ancora Vincenzo Montella. Anche ieri l’a.d. Fassone ha ribadito la volontà di proseguire con l’Aeroplanino, protagonista di un buon lavoro in rossonero e con cui si sta già programmando da tempo il mercato e l’anno che verrà. E presto dovrebbe arrivare anche il prolungamento contrattuale.

Per Montella – scrive La Gazzetta dello Sportsi profila all’orizzonte un rinnovo almeno sino al 2019. La firma potrebbe arrivare addirittura nelle prossime 24-48 ore: il tecnico e Fassone, infatti, sono insieme in Sardegna per il Workshop annuale con gli sponsor. L’attuale contratto dell’ex Samp scade tra un anno, ma ci sono tutti i presupposti perché il legame possa essere allungato almeno per un’altra stagione.

 

Aut-aut su Donnarumma. Il Milan: non lo cederemo o piuttosto va in tribuna

Il club rossonero mette Gigio e Raiola spalle al muro: se non firma pronti a tenerlo fermo nell’anno del Mondiale (da “il Giornale”)

A brigante, brigante e mezzo. Se Mino Raiola ha la fama di essere un agente senza scrupoli, Yonghong Li, il nuovo presidente del Milan cinese, non è certo un tipo arrendevole.

E il braccio di ferro cominciato in epoca non sospetta sul rinnovo del contratto di Gigio Donnarumma è giunto a un punto dall’epilogo clamoroso. Già perché le parti, Raiola da un lato e Fassone dall’altro, hanno già avuto nei giorni scorsi un vivace (per usare un eufemismo) scambio di telefonate sull’argomento. Il procuratore ha fatto sapere di avere pronta una ricca offerta (sui 70 milioni) per trasferire subito all’estero il suo assistito (Manchester United) in modo da piegare la resistenza del Milan. La risposta ricevuta dalla Cina è stata lapidaria: «Per nessuna cifra il club cederà Donnarumma».

E fin qui siamo alle schermaglie, diranno gli osservatori. No, c’è di più, molto di più questa volta. Perché il Milan ha messo a punto una strategia che ha costretto Raiola ad accogliere l’invito per recarsi a casa Milan la prossima settimana e sedersi al tavolo della trattativa. Certo non sarà il primo incontro quello decisivo ma di sicuro contribuirà a rendere meno ostico l’ospite. La posizione milanista è già stata notificata agli interessati: o Donnarumma, e per Gigio il suo procuratore, firma un rinnovo di contratto (minimo 3 anni) alle cifre da pattuire (sui 3 milioni di euro netti l’anno la ricca proposta dei cinesi) oppure il ragazzo diventerà il quarto portiere della rosa e si dovrà accomodare in tribuna mentre Mirabelli ha già pronta la pista per scegliere un altro portiere affidabile da schierare titolare. Il primo nome sulla lista è quello di Wojciech Szczèsny, polacco di 27 anni della Roma, già entrato nel mirino del Napoli. Storari è confermato come secondo, alle sue spalle Gabriel di ritorno da Cagliari con le pive nel sacco (gli avevano promesso di giocare, ha totalizzato appena due partite) mentre il promettente Plizzari (attualmente con l’under 20 al mondiale) si allenerà con Montella ma poi farà il titolare con Gattuso alla primavera.

La decisione di fatto provocherebbe, per Donnarumma, un danno tecnico prim’ancora che economico perché senza giocare neanche un minuto per la prossima stagione non potrebbe certo aspirare a finire tra i 23 azzurri e perderebbe di fatto il mondiale. Di striscio, la posizione intransigente del Milan consentirebbe anche di agevolare la trattativa Morata. Come? Mou ha chiesto al Real il centravanti e in cambio è disposto a offrire il portiere spagnolo De Gea. Naturalmente il retro-pensiero dell’United è il seguente: prendiamo Morata e Raiola poi ci porterà Donnarumma ma senza il portiere prodigio dei rossoneri De Gea resta in Inghilterra e Morata può diventare un obiettivo rossonero. Non solo. Il rischio di perdere il ruolo di titolare del Milan nella prossima stagione è l’arma di pressione più forte per convincere l’interessato e soprattutto la sua famiglia a più miti propositi. Perciò Raiola è sceso subito dall’Aventino e la prossima settimana arriverà a Milano.

Al futuro di Donnarumma si è interessato anche Gattuso presentato ieri pomeriggio dopo la firma del contratto (2 anni), capace di spedire un messaggio in codice a Montella («non deve preoccuparsi di me, non sono ancora pronto per guidare il Milan») e un altro più esplicito ai tifosi («non devono essere entusiasti per il mio ritorno ma per il mercato che sta facendo la società») prima di raccontare che oltre ai complimenti ricevuti qualcuno gli ha dato «dello scemo» perché è tornato indietro. «E invece dopo tre anni difficili, avevo bisogno di sentirmi a casa» la sua chiusa.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, pugno duro con Donnarumma: o rinnova o va in tribuna

Risposta entro il 30 giugno all’offerta di rinnovo oppure un anno in tribuna. Il City pronto ad entrare in azione in caso di rottura

O rinnovo o tribuna. Questo è l’ultimatum che Fassone e Mirabelli sono pronti a presentare per Donnarumma quando, presumibilmente la prossima settimana, si siederanno finalmente al tavolo con Raiola. Come aveva fatto capire Montella con le sue dichiarazioni di inizio settimana («E’ ora che Gigio si prenda le sue responsabilità»), non ci sarà più spazio per buonismi, ma si punterà solo al risultato, anche a costo di entrare in rotta di collisione e senza più escludere alcuna conseguenza.

I due dirigenti, infatti, si aspettavano di affrontare la questione molto prima. Invece, il procuratore italo-olandese, approfittando della sua posizione di forza, ha preferito temporeggiare con il Milan, provvedendo invece a bussare alle porte di diversi dei più grandi club, Inter compresa. Ora, però, non ci sono più margini per altri rinvii. Raiola è già rientrato in Europa, dopo aver assistito all’operazione di Ibrahimovic negli Stati Uniti, e la prossima settimana dovrebbe essere in Italia.

Fonte: Corriere dello Sport

Il ritorno di Gattuso riaccende i tifosi e scatena il Milan

Rino firma il contratto da allenatore della Primavera: «Torno a casa»

La scelta di reclutare Rino Gattuso per la panchina della primavera è stata una genialata.

«Me l’ha proposto Mirabelli tre settimane fa, ho meditato a lungo prima di rispondere sì», la confessione dell’interessato. A cementare l’intesa tra i due ha sicuramente influito la comune radice: calabresi entrambi con spiccato accento e passione sfrenata per la loro cucina. Il ritorno del popolare Ringhio nel Milan dei cinesi ha rilucidato l’ottone del milanismo reso opaco dal naufragio della trattativa con Paolo Maldini. Il popolo del web ha accolto infatti l’arrivo di uno degli ex Invincibili con una sontuosa manifestazione d’affetto. «Posso spiegare ai ragazzi il senso d’appartenenza» è stata una delle frasi simboliche scelte da Gattuso. «Pensavo di non essere adatto a lavorare con i giovani e invece a Pisa ho raccolto buoni risultati», l’altra risposta a qualche interrogativo sulle sue caratteristiche. Peccato solo che la fuga di notizie, mercoledì sera, abbia rovinato l’effetto annuncio. «Ho litigato con metà dei giornalisti che conosco da una vita, a un certo punto ho preso il cellulare e l’ho lanciato contro il muro», lo sfogo dell’interessato mentre era a cena con Mirabelli, nel suo ristorante a Gallarate, tempestato dalle chiamate e dalle proteste. C’era già stato, qualche ora prima, uno screzio con Marco Fassone l’ad che gli chiedeva di firmare subito il contratto. «Voglio farlo a casa Milan» ha insistito Gattuso, quasi a rievocare una tradizione del club che andava rispettata. Perciò ieri pomeriggio si è presentato nella sede al Portello e ha completato il protocollo. Perciò ha parlato come esponente del Milan storico a Donnarumma («resti, può diventare la bandiera») e valutato il mercato del nuovo management («Morata sarebbe un grande colpo»).

Qualche ora prima si era presentato a Milanello per incontrare Montella e il suo staff e scambiarsi le informazioni su metodi di preparazione e giudizi su alcuni esponenti (Cutrone). «La primavera giocherà con lo stesso sistema della prima squadra» la spiegazione dell’intesa con Vincenzo. E per mettere la sordina a possibili equivoci sulla sua presenza ingombrante (come avvenne ai tempi di Allegri con Inzaghi allenatore del settore giovanile) Gattuso ha promesso: «Starò nel mio orticello». Alla fine, dopo anni alla ricerca del posto giusto, Gattuso è tornato a casa. A Sion si è imbattuto in un presidente alla Zamparini, a Palermo dove riconobbe al volo il talento di Dybala ha avuto l’originale, in Grecia fu costretto a pagare gli stipendi, a Pisa gli è stato riservato un destino peggiore, la retrocessione in Lega-pro. «Volevo tornare dalla mia famiglia» la confessione prima di rimettersi l’antica casacca.

E d’incrociare il via vai di agenti e ds a casa Milan. Con Sartori dell’Atalanta arrivato nell’ufficio di Mirabelli per ratificare l’operazione Kessiè e preparare quella su Conti, con l’agente Vigorelli per prolungare il contratto di Storari nella prossima stagione.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milanello, torna a lavorare Bonaventura

Riecco Jack Bonaventura. Il centrocampista del Milan, fermo da quattro mesi a causa della lesione del tendine del lungo adduttore della coscia sinistra, è tornato ad allenarsi a Milanello: l’ex Atalanta ha svolto ieri lavoro personalizzato, mentre oggi ha iniziato per la prima volta a lavorare con il gruppo. Bonaventura non sarà evidentemente a disposizione per l’ultima gara di campionato col Cagliari: l’obiettivo è tornare al meglio per l’inizio della prossima stagione.

Donnarumma ora fa l’esame: prima a Raiola e poi a scuola

Gigio aspetta il vertice col manager. E in giugno il diploma Milan pronto a tutto per lui. In casa c’è già l’erede: Plizzari

Gli esami (dei famosi) non finiscono mai. È il caso classico di Gigio Donnarumma, 18 anni appena compiuti a febbraio.

I prossimi due, a ben riflettere, forse sono ancora più importanti e decisivi del suo esordio in Nazionale e della sua prima stagione vissuta da titolare conclusa con un voto da lode piena nonostante lo sfondone di Pescara. Il bambino-portiere-prodigio è atteso a metà giugno in quel di Vigevano per guadagnare il diploma da ragioniere dopo una vita vissuta nel collegio rossonero a studiare da fenomeno e a spendere qualche ora a studiare matematica. Sembra uno sbocco scontato per un ragazzone di 18 anni e invece testimonia l’interesse, suo e della famiglia, a immaginare un futuro che non faccia soltanto rima con calcio. Il secondo esame che tutto il mondo Milan attende con ansia è riferito al contratto, in scadenza nel giugno del 2018, quindi tra poco più di un anno.

Sulla materia le posizioni, simili a una partita di poker, sono note da tempo. Raiola, il suo ricco e potente agente, dopo aver spalmato l’arrivo dei nuovi azionisti con qualche frase non proprio carina («i cinesi dell’Inter sono ricchi, quelli del Milan fanno solo figure di m…») ha fatto sapere che prima di sedersi comodo al tavolo di una trattativa vuole vedere quali programmi abbia il nuovo Milan. Anche lui, in compagnia di molti scettici, dev’essere rimasto spiazzato dalla partenza di Fassone e Mirabelli: acquistati Musacchio, Rodriguez e Kessiè, trattati Keita e Biglia, fari puntati su Morata e magari anche su Belotti. Nuova dirigenza a tutto campo: da ieri Gattuso è il nuovo allenatore della Primavera.

La società ha fatto sapere a Raiola e alla famiglia di Donnarumma che è sua intenzione puntare sul portiere con una proposta economica molto onerosa (3 milioni netti l’anno contro gli attuali 250 mila, dieci volte tanto insomma) e l’aggiunta (non condivisa da Montella) della fascia di capitano. Sempre Montella, lunedì sera, incalzato a Tiki taka, ha chiamato il suo portiere a fare un passo avanti. «Adesso tocca a lui parlare, è diventato maggiorenne e deve dire cosa vuol fare in futuro», la frase del tecnico. Che non è stata ancora raccolta dall’interessato. Perché la strategia di Raiola e della famiglia è quella di sottrarre Gigio a un ruolo in prima linea. Già a Torino, dopo il polemico finale con la Juve, baciò la maglia e disse, rivolto alla curva bianconera «sempre con loro succede».

Dicono i suoi intimi: Donnarumma non è un juke-box, a tempo debito lo farà e non pubblicamente ma nel colloquio preliminare con Raiola prima dell’incontro con il Milan. Come per dire: non esiterà a esprimere il proprio parere favorevole a restare a Milanello almeno per due-tre anni. Il vertice, a sentire certe voci, non è così lontano. Perciò la suggestione che Donnarumma possa essere subito ceduto avendo ammiratori dichiarati (Guardiola del Manchester City) e non (Real Madrid e Juventus) è e rimane una suggestione. Suggestione resa credibile dal fatto che alle spalle di Donnarumma si allena, studia da Gigio e promette prodezze Alessandro Plizzari, 17 anni, già eletto a terzo portiere. E Donnarumma alla Juve? Il passaggio è bloccato da Buffon che è restio a mollare la porta mentre Fassone e Mirabelli sono disposti a rischiare la partenza del loro gioiello a zero pur di non passare alla storia come i dirigenti che han ceduto il portiere dei prossimi 20 anni.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, offerto il rinnovo a De Sciglio

Sorpresa dall’incontro di ieri tra la dirigenza del Milan e Mattia De Sciglio. I vertici rossoneri, infatti, hanno proposto al giocatore di rinnovare e prolungare il contratto che lo lega al club sino al 30 giugno 2018: è stato questo – scrive il Corriere della Sera – il contenuto del vertice tenutosi a Casa Milan tra le parti. De Sciglio, dal canto proprio, ha preso tempo prima di dare una risposta definitiva, in quanto il Milan sembra pronto a chiudere per un altro terzino (Ricardo Rodriguez).

Calabria-Locatelli, ipotesi prestito

Possibile partenza da Milano per Davide Calabria e Manuel Locatelli. I due talenti rossoneri, cresciuti nel vivaio del Milan e protagonisti nella stagione in corso, potrebbero lasciare il club in prestito per trovare più spazio e continuità – riferisce stamane Tuttosport.

Piccola o grande, l’Europa del Milan è sempre festa

Domenica centrato il ritorno nelle coppe, oggi gli eroi di Atene si radunano dieci anni dopo (via “il Giornale”)

È perfetta la sintesi di Arrigo Sacchi, uno che ha legato la propria carriera di rivoluzionario del calcio al lancio del Milan di Silvio Berlusconi.

Ha detto: «Auguro al Milan un nuovo inizio ma i ricordi berlusconiani sono ingombranti». Perciò ha fatto un certo effetto, presso il popolo rossonero, quella festa dopo l’accesso all’Europa league, sotto la curva amica, con Montella lanciato in aria, rito che a San Siro era di solito riservato alle grandi conquiste internazionali o all’arrivo dello scudetto.

Il sapore è stato diverso: ha rappresentato più uno sberleffo rivolto al flop interista che un’autentica conquista degna della storia milanista. E la conferma di questo doppio standard è arrivata grazie a una curiosa coincidenza. Oggi infatti i reduci di Atene 2007, l’ultima Champions della magica collezione, con in testa Carlo Ancelotti e Adriano Galliani, sono pronti a radunarsi in un ristorante per ricordare l’ultima impresa di quel Milan che fu capace dalle ceneri di calciopoli di risorgere in tempo utile per guadagnarsi col play-off vinto contro la Stella Rossa di Belgrado, l’accesso all’autostrada che lo portò ad Atene, alla rivincita col Liverpool.

Sarà una cerimonia intima, location tenuta segreta dagli organizzatori, senza il sigillo del Milan cinese che avrebbe voluto in un primo tempo accogliere la rimpatriata a casa Milan. Una sola concessione è stata fatta: Ambrosini potrà passare oggi da via Aldo Rossi per ritirare la coppa delle grandi orecchie che sarà esposta al centro della tavolata.

Alla nostalgia canaglia del vecchio Milan pieno di allori, ha fatto quasi da contrapposizione l’attivismo di Fassone e Mirabelli impegnati sul mercato per rimodellare la squadra arrivata sesta e perciò ai preliminari di Europa league (confermata la cancellazione del derby nella tournèe asiatica). Ieri mattina a Milano si è presentato Mateo Musacchio, 27 anni ad agosto, difensore centrale di Villarreal e nazionale argentino, passaporto italiano: è ufficialmente il primo acquisto del Milan di mister Li. Per chi è amante dei corsi e ricorsi storici vale una rievocazione: anche il Milan di Berlusconi debuttò sul mercato con l’acquisto di Dario Bonetti, un difensore centrale. Non solo.

Mentre Musacchio svolgeva le visite mediche regalando la solita banale frase («sono molto contento») la nuova coppia di dirigenti ha compiuto un blitz a Roma per allacciare la trattativa con la Lazio riferita a Keita (Marotta nel frattempo si è defilato) e a Biglia, attaccante veloce e regista di centrocampo. Già definiti, solo da perfezionare, gli altri due arrivi: Rodriguez e Kessiè. Più che una campagna di rafforzamento è un’autentica rifondazione.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, riecco l’Europa. La prima vittoria cinese regala il sesto posto

Montella (100 successi) bravo in una fase di transizione e senza un euro sul mercato (via “il Giornale”)

È la seconda luce in fondo al tunnel dopo l’abbagliante notte di Doha. Il Milan di Montella è arrivato sesto e ha guadagnato con un rotondo 3 a 0 sul Bologna fragile come un grissino l’accesso ai preliminari di Europa League.

Appuntamento a fine luglio con qualche viaggio esotico ma è un purgatorio fondamentale per dimenticare la colpevole assenza dei tre anni precedenti nell’attesa di dare la scalata alla Champions. Perciò ieri anche i rossoneri hanno festeggiato (a eccezione di Bacca che è tornato mesto negli spogliatoi) sotto la curva dei loro più fedeli sostenitori. I numeri e le riflessioni sull’evento sono diventati millanta, come avrebbe scritto Gianni Brera. Montella, col successo numero 100 della carriera da allenatore, ha fatto meglio dei suoi tanti predecessori (Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e Brocchi) che pure hanno goduto di condizioni vantaggiose, specie il serbo che ha usufruito di un potenziamento sontuoso (Romagnoli, Bacca e Bertolacci, 68 milioni investiti).

La contabilità è la seguente: vinta la Supercoppa d’Italia, centrato l’obiettivo internazionale, perso il quarto di Coppa Italia arrendendosi in 10 contro 11 davanti alla Juve: mica male. È già questo un risultato prestigioso perché il tecnico napoletano ha lavorato in piena epoca di transizione da una proprietà all’altra, ricevendo la protezione competente di Galliani ma senza avere un euro da investire sul mercato. Si è accontentato delle briciole (Deulofeu e Ocampos) e con quelle ha apparecchiato un pranzo di qualità. Proprio lo spagnolo (in assenza dell’altro sodale decisivo Suso) ha firmato il secondo sigillo consecutivo tra Bergamo e ieri a San Siro: 4 punti in una settimana sono il suo saldo attivo. Il Milan degli scappati di casa (dixit Cassano) è arrivato davanti all’Inter che ha speso cento milioni nell’estate scorsa e veniva accreditata del ruolo di anti-Juve. È un’altra medaglietta al petto del gruppo caduto più volte ma rialzatosi con uno scatto di reni nella curva decisiva della stagione.

A dispetto del risultato, non è stata una comoda passeggiata sotto il sole quasi estivo di Milano. Il Bologna non ha mai tirato in porta e questo è il dato più concreto che può dare conto dell’opposizione della squadra di Donadoni. Nel primo tempo i milanisti hanno molto sprecato d’accordo, ma ha funzionato poco e male il sistema di gioco scelto da Montella: i due centravanti, Bacca e Lapadula, uno al fianco dell’altro, hanno moltiplicato i limiti e gli errori invece che esaltarne le qualità balistiche. Decisivi un paio di cambi avvenuti nella seconda frazione: il primo (Mati Fernandez al posto dello spento Bertolacci) ha dato geometria e dettato un assist, il secondo (Honda al posto di Bacca fischiatissimo) ha contribuito con un bel gol su punizione a mettere in banca il successo. Montella ha preso atto all’intervallo dell’errore commesso e corretto lo schieramento. Non solo. A pochi minuti dai titoli di coda ha consentito a un giovanotto della primavera, Cutrone, di debuttare in serie A: è una scelta simbolica che valorizza la svolta berlusconiana (puntare sul vivaio) dopo il lancio di Locatelli. Da aprile il Milan non vinceva più. Quello di ieri è stato il primo iscritto d’ufficio sul conto del nuovo azionista cinese. Può moltiplicare l’entusiasmo di Fassone e Mirabelli che hanno già messo a segno un tris di acquisti.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, via Bianchessi: scoprì Donnarumma e Locatelli

Dopo l’arrivo dei cinesi al comando della società in casa Milan si pensa al futuro e l’obiettivo numero uno è riuscire a trattenere il portierone azzurro Gigio Donnarumma, appena 18enne,sperando che accetti di rinnovare il contratto in scadenza nel 2018 e legarsi al nuovo progetto rossonero. La società però, ha intanto esonerato Mauro Bianchessi che dunque non è più il responsabile dell’attività di base e dello scouting Under 14 del Milan.

Lo scopritore, tra gli altri, di Donnarumma e Manuel Locatelli è stato sollevato dal proprio incarico a seguito di un colloquio avuto questo pomeriggio con la nuova dirigenza rossonera. Bianchessi ha già liberato gli uffici del Vismara. Insieme a lui è stata sollevata dal proprio incarico anche Antonella Costa, responsabile del coordinamento operativo del settore giovanile rossonero. Decisioni prese da Fassone e Mirabelli in ottica di una riorganizzazione del vivaio rossonero.

Fonte: Corriere dello Sport

Donnarumma, pronto un ingaggio da 3,5 milioni

“Nell’ultimo anno abbiamo analizzato un calo sul monte ingaggi, legato anche al calo dei risultati sportivi. Ma, nell’aggiungere giocatori di un certo livello, il monte-stipendi può nuovamente crescere”. Sono queste le parole di Marco Fassone sul rinnovo di Gianluigi Donnarumma, così riporta il Corriere della Sera. Al portiere rossonero, che attualmente percepisce 800.000 euro, è stato offerto un ingaggio da 3,5 milioni se decidesse di prolungare il suo contratto in scadenza nel 2018.

Rinascimento milanese a due velocità

Il Milan ha trovato i soldi per Donnarumma e ha già fatto tre colpi

Se la Torino bianconera brinda e prepara la seconda tappa del suo strepitoso tour calcistico (Roma-Torino-Cardiff), Milano insegue la rinascita e progetta clamorosi cambiamenti.

Ad Appiano Gentile, succursale di Suning, la scelta del tecnico è ancora in alto mare per un motivo elementare e noto a tutti: Zhang e Sabatini hanno deciso di aspettare la finale della coppa d’Inghilterra per conoscere il responso definitivo di Antonio Conte sul suo futuro. Nel frattempo oltre ad accarezzare la suggestione Sarri (dixit Massimo Moratti) stanno provvedendo a rimpolpare la rosa attuale considerata la causa principale dell’ennesima delusione. L’argentino Di Maria, attualmente al Psg, è il nome nuovo (dopo quello di Pepe) entrato sul taccuino di Ausilio al rientro dal giro europeo per piazzare Perisic al miglior offerente.

Al Milan cinese, se possibile, e a dispetto dello scetticismo generalizzato, sono ancora più avanti. Primo perché hanno già il tecnico della prossima stagione, Vincenzo Montella, confermatissimo. Secondo perché invece di spendere chiacchiere nelle settimane passate, hanno già messo a segno tre rinforzi che non sono proprio di secondo piano: il difensore centrale del Villareal Musacchio (già trattato da Galliani la scorsa estate e poi lasciato in Spagna per mancanza di fondi), il terzino sinistro Rodriguez del Wolsburg e il centrocampista Kessiè dell’Atalanta rivelazione del campionato. Terzo perché proprio ieri, nel corso della prima assemblea dei soci indetta dalla nuova proprietà, sono stati approvati due aumenti di capitale da 60 milioni ciascuno (il primo già in cassa, il secondo a discrezione del cda in caso di necessità), e chiuso il bilancio passato con un passivo di 75 milioni (gestione Fininvest ma a pagare in forza dell’accordo sono stati i cinesi).

Non solo. Sono stati anche distribuiti i curricula dei nuovi proprietari così da soddisfare la curiosità di piccoli azionisti e cronisti. E si è così saputo in modo pubblico che Yonghong Li, spesso descritto come una sorta di signor nessuno, è tra l’altro azionista di controllo di una miniera di fosforo cinese che produce 3 milioni di tonnellate l’anno. Nel dibattito tra Fassone, nuovo ad, scortato nell’occasione dal ds Mirabelli, e i piccoli azionisti, sono emersi anche alcuni particolari del piano industriale del nuovo Milan. «Per un paio di stagioni avremo bilanci in rosso, contiamo di risalire la china nel giro di tre anni potenziando notevolmente la rosa» la tesi del successore di Galliani. Che punta su un asset: e cioè la creazione di una società satellite, a direzione cinese, Milan China, che ha il compito specifico di lavorare in quell’area per procurare contratti di sponsorizzazioni e promuovere la creazione di campionati minori grazie al brand rossonero.

Altro obiettivo dichiarato: lo stadio. Fassone si è dato una scadenza, 4 anni, entro i quali si deciderà se puntare sulla ristrutturazione di San Siro o su un nuovo impianto. «Dovrà essere di 55-60 mila posti e perciò produrre un fatturato superiore a quello della Juve a Torino» la caratteristica. Infine il monte-premi stipendi. «Prevediamo di aumentarlo» l’annuncio. Che vuol dire innanzitutto la disponibilità, per il rinnovo di Donnarumma, di offrire una cifra capace di piegare la resistenza di Raiola.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, pronta l’operazione blinda-Gigio: affetto, Europa e acquisti per il rinnovo

Donnarumma vuole un Milan ambizioso, con calciatori di livello in ogni reparto e che punti in alto rispetto alle ultime stagioni negative. La nuova dirigenza sta lavorando in questa direzione, anche perché è noto che Gigio deve rinnovare il proprio contratto in scadenza al 30 giugno 2018 e che è corteggiato dai più importanti club del mondo: Manchester City e United su tutti, ma anche società della Premier e della Liga. E se i guadagni per un professionista sono importanti, nelle valutazioni del “99” milanista possono pesare anche altri fattori.

Per Gigio, oltre ai soldi e al progetto tecnico, c’è molto che lo spinge a restare al Milan. Il feeling con Alfredo Magni, il preparatore dei portieri, e con i colleghi di reparto Storari, Plizzari e al giovane Guarnone; la voglia di giocare in Europa, che il Diavolo potrebbe soddisfare mantenendo il 6^ posto; la sua fede rossonera lunga una vita. Fassone e Mirabelli – scrive La Gazzetta dello Sport – sono pronti a offrire un quinquennale da 3-3,5 milioni a stagione, ma il vero nodo sarà che Donnarumma decida di sposare il nuovo corso rossonero.

 

Milan, al via la programmazione Montella-dirigenza. Rinnovo dopo il Bologna

La programmazione della prossima stagione è già iniziata, come svelato dallo stesso Montella nel post partita di Atalanta-Milan. L’Aeroplanino – racconta La Gazzetta dello Sport – ha incontrato Fassone e Mirabelli a metà della scorsa settimana: una riunione utile per definire entrate, uscite, gestione del budget e agenda estiva, cioè le date del raduno e della tournée in Cina.

Nessun accenno, non ancora, sul rinnovo. Sarà il prossimo passo della dirigenza nei confronti dell’allenatore, ma per ora non è in programma alcun nuovo incontro tra Montella e i vertici di via Aldo Rossi. Il giorno decisivo – svela la Rosea – dovrebbe però essere quello dopo Milan-Bologna, match che potrebbe dare ai rossoneri la certezza aritmetica dell’Europa League.

Milan, massima disponibilità verso Suso per il rinnovo

Cala l’ottimismo sul rinnovo di Suso. Rispetto a settimana scorsa, quando il nuovo contratto dell’ex Genoa sembrava imminente, la pratica sembra sia stata rimandata a data da destinarsi, tanto che il padre-agente del giocatore non ha in agenda di tornare a Milano.

In ogni caso, il rinnovo di Suso resta una delle priorità della nuova dirigenza rossonera: non filtrano più le sensazioni dei giorni scorsi – svela La Gazzetta dello Sport – ma niente sembra al momento spostare gli equilibri e il Milan mostrerà la massima disponibilità a regalare allo spagnolo un nuovo contratto.

L’Atalanta va in Europa e fa i Conti con la storia. Il Milan si salva e ci crede

Segna il bomber terzino, risponde Deulofeu. Dea in Europa League: ritorno dopo 26 anni

Adesso l’Atalanta può festeggiare e stappare anche lo champagne a dispetto del golletto subito sui titoli di coda. Se lo merita ampiamente. Dopo 26 anni è in Europa league dopo una cavalcata spettacolare. Adesso anche il Milan può sentirsi in salvo dopo aver rischiato l’osso del collo. Perché il pareggio conquistato sulla sirena grazie a una deviazione di Masiello su un tiretto nemmeno esaltante di Deulofeu forse partito in posizione di fuorigioco, è un punto che vale oro e argento. Consente di tenere a debita distanza la Fiorentina salita a 59 punti e di pararsi dall’eventuale successo dell’Inter oggi a San Siro. Forse ha ragione Antonio Cassano con quel giudizio nudo e crudo pronunciato nei giorni scorsi alle telecamere di Tiki taka news. «Il Milan ha giocatori scappati di casa, ai miei tempi non potevano neanche entrare a Milanello» la sua stroncatura. Sarà anche così ma questo è lo stesso gruppo che fino a dicembre si è avvicinato al terzo posto e ha conquistato la supercoppa d’Italia al cospetto della Juve razza padrona del calcio italiano. E allora c’è una spiegazione da dare a tanta differenza di rendimento. E deve darla innanzitutto Montella che pure è l’artefice di un ottimo lavoro. Il punticino di ieri è mezza assicurazione per arrivare ancora al traguardo. Ma devono piegare la resistenza di Bologna e Cagliari. E con questi chiari di luna non è così scontato.

Le ultime parole famose pronunciate da Vincenzo Montella venerdì mattina, non un secolo fa. Eccole: «Sarei un pazzo se dopo mesi modificassi il sistema di gioco». E invece il Milan si presenta a Bergamo, in una delle ultime tre sfide che possono decidere il sesto posto utile per l’Europa league, con uno schieramento inedito. È vero, non ha terzini a disposizione, è vero non ha Paletta squalificato, è vero tutto ma il disegno tattico di ieri sera è l’ennesima conferma di alcune scelte che tradiscono insicurezza dell’allenatore prima che della squadra con le gomme sgonfie e senza più quella spensieratezza mostrata e apprezzata nel girone d’andata. Nel 3-5-2 varato ieri sera ci sono molti, troppi, fuori posizione e in un ruolo mai ricoperto come si capisce dai tormenti di Kucka sul binario di destra, o di Suso interno di centrocampo, come si capisce da Gustavo Gomez terzo di destra in difesa alle prese con Papu Gomez che gli fa vedere i sorci verdi partendo largo. Si batte Lapadula, mette ordine Montolivo, para come al solito Donnarumma ma sono lampi di Milan prima del cedimento. L’Atalanta non sembra nella serata più ispirata e pure, senza spingere al massimo il motore, riesce a guadagnare prima dell’intervallo il golletto di vantaggio, già sfiorato qualche secondo prima con il Papu lanciato solo al cospetto di Donnarumma, pronto a respingere la stoccata. Appena s’infila Spinazzola a sinistra alle spalle dello spaesato Kucka, il portiere bambino non trattiene il tiro-cross e Conti brucia sul tempo Zapata.

I limiti tecnici e non solo del Milan emergono specie nella ripresa quando deve risalire la china. Neanche l’arrivo di Bacca (fa davvero poco per dare torto al suo tecnico) può contribuire a migliorare la resa che è disarmante: in un paio di occasioni Pasalic e Lapadula non danno il meglio in zona tiro e sono le rare espressioni offensive dei rossoneri durante la seconda frazione. Mentre il solito Donnarumma deve fare il fenomeno su Kessiè per evitarsi un castigo più pesante.

A proposito di Kessiè: senza grande fatica pialla Pasalic fisicamente e con tecnica, è un buon rinforzo per il prossimo anno anche se strapagato (28 milioni). All’ultimo assalto arriva l’uno a uno che è un dono del destino per il Milan dei cinesi (3 punti in cinque partite, ultimo successo il 9 aprile col Palermo).

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, il primo obiettivo è la Champions 2018-19

L’obiettivo principale per la nuova dirigenza del Milan è la qualificazione alla Champions League 2018-19. Come riporta il quotidiano La Repubblica, non si può sbagliare nessuna mossa nel mercato estivo per raggiungere questo traguardo importante perché nelle stagioni successive bisognerà raggiungere il pareggio di bilancio chiesto dalla UEFA.

Dalla Cina devono arrivare intanto della documentazione per i controlli sulla nuova proprietà da parte di Figc e Lega Serie A. Il Milan aspetta la certificazione di rispettabilità di Yonghong Li e la sua sostenibilità finanziaria.