Montella – Pagina 6 – Milanismo

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Pari con vista sull’Europa. Milan croupier della volata

Ancora in piedi. Non è tornata la vittoria e nemmeno una prestazione convincente, ma il Milan è vivo. I rossoneri non brillano e soffrono l’intensità della sorprendente Atalanta di Gasperini, ma strappano in volata un punto preziosissimo nella corsa all’Europa League: l’1-1 all’88°, “sporco” perché in offside e su una conclusione deviata, è un risultato vitale per giocarsi al meglio delle possibilità l’ultimo posto nelle coppe. La rete di Deulofeu è figlia della buona sorte, ma soprattutto del carattere della squadra: il Milan non ha mollato fino all’ultimo minuto e ha portato a casa un pareggio indispensabile e “pesante come un film di Kiarostami”, come direbbe il celeberrimo cronista rossonero Carlo Pellegatti.

La sorpresa tattica della serata la prepara Montella, varando un 3-5-2 provato e annunciato nei giorni prima della gara. Il Milan risponde complessivamente bene al cambio modulo (solo Kucka, adattato terzino, è andato in evidente difficoltà), pur soffrendo parecchio il feroce e organizzato pressing orobico: l’Atalanta ha imposto alla gara un ritmo altissimo e ha incartato il Diavolo, bravo però a tenere il campo e a cedere solo allo scadere del primo tempo su papera di Donnarumma. Gigio sbaglia un intervento e regala l’1-0 a Conti, ma si riscatta ampiamente con almeno 2-3 interventi decisivi a salvare il risultato. Che poi, quasi allo scadere, viene “aggiustato” da Deulofeu: lo spagnolo è stato ancora lontano dai suoi picchi di rendimento, ma ha firmato un gol di clamorosa importanza per la classifica e per il futuro del Milan.

+1 sulla Fiorentina, +4 sull’Inter (impegnata proprio in questi minuti col Sassuolo): Montolivo e compagni si giocano l’Europa – e la stagione – in una posizione invidiabile. Il punto di Bergamo è oro colato perché lascia al Milan la possibilità di decidere e indirizzare il proprio destino: battendo Bologna e Cagliari, a prescindere dai risultati delle avversarie, il Diavolo sarebbe comunque 6^ e qualificato ai preliminari di coppa. E pazienza se l’Atalanta può recriminare sul risultato: questo 1-1 è da custodire e portare a casa con il massimo della cura. Ora toccherà fare il “nostro” nelle ultime due partite dell’anno. Note di merito per due talentuosi centrocampisti. Il rossonero in pectore Kessié ha mostrato tutto il proprio repertorio, facendo capire il perché dei quasi 30 milioni necessari per accaparrarselo; l’ex milanista Cristante, completo e maturo, fa aumentare ogni settimana i rimpianti.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Montella: “A Bergamo punto prezioso. Futuro? Resto al Milan, stiamo già programmando”

Di seguito le dichiarazioni rese da mister Montella nel post partita di Atalanta-Milan:

“È stata una partita equilibrata e sofferta. L’Atalanta è una realtà ed è in fiducia – ha dichiarato l’Aeroplanino a Premium Sport ma il Milan ha fatto una grande partita ed è riuscito a pareggiare con la determinazione, credo che il pareggio sia giusto e mi è piaciuto l’atteggiamento dei ragazzi rispetto alle ultime gare”.

“Siamo in calo rispetto all’inizio ma io sono orgoglioso di questo pareggio. È un punto prezioso, contro una squadra che ha fatto soffrire tutti ed è stata molto continua e merita la posizione in classifica che ha. Non abbiamo mai perso contro le dirette concorrenti per l’Europa. I ragazzi hanno dato grande disponibilità e questo è un grande orgoglio per me che li alleno”.

Sul ritorno di Montolivo: “Ha fatto una grande prestazione, è il capitano del Milan, ha guidato i compagni e ci ha messo grande esperienza. Una citazione particolare voglio farla anche per Romagnoli e De Sciglio che hanno giocato non al meglio. E soprattutto per Bacca che è entrato con lo spirito giusto, in un momento particolare della gara e ha trascinato i compagni. Conoscevo il suo stato d’animo viste le ultime esclusioni e lo voglio ringraziare”.

Sul futuro: “Il mio unico pensiero è quello di allontanare il futuro, in conferenza prima della gara ho detto una bugia bianca, ma la realtà è che con la società stiamo programmando il futuro. Faremo due o tre partite in Cina e partiremo per il ritiro il 4 luglio. Ma la squadra deve pensare solo al presente e io sarò l’allenatore anche per l’anno prossimo. Sono fiero e contento di allenare una squadra di questo blasone con un progetto tecnico ed economico importante. Da parte mia non c’è nessun problema. Con la società e i tifosi c’è grande feeling e vedo una squadra che mi segue”.

Atalanta-Milan, le formazioni ufficiali: spazio al 3-5-2, Montolivo e Romagnoli dal 1′

Di seguito le formazioni ufficiali di Atalanta-Milan, match in calendario tra pochi minuti all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo:

Atalanta (3-5-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kessié, Cristante, Freuler, Spinazzola; Gomez Petagna. All.: Gasperini.

Milan (3-5-2): Donnarumma; Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Lapadula. All.: Montella.

Oggi l’Atalanta può ribaltare la Lombardia

Per la prima volta può chiudere davanti alle milanesi. Montella ritrova Montolivo (da “il Giornale”)

Onore al grande merito. Stasera l’Atalanta, felice per la firma di Gasperini (fino al 2020) e per l’acquisto dello stadio, può mettere un piede nella piccola grande storia del calcio italiano.

Perché con un punticino può garantirsi il quinto posto e in particolare arrivare davanti a Milan e Inter che è un record assoluto stabilito l’ultima volta dalla Cremonese ma a fine anni 20, un secolo prima, altro calcio, altra epoca, altro mondo. «È una squadra modello, i miei sinceri complimenti», l’elogio pubblico di Vincenzo Montella che ha colto l’occasione per rendere omaggio a Gasperini e cancellare qualche acido commento («troppi falli») firmato la sera della sfida di San Siro. «L’Atalanta ha un grandissimo spirito, è una squadra solida», aggiunge per chiudere l’incidente diplomatico. Non solo. Dinanzi al quesito secco «Lazio e Atalanta sono più forti del Milan?» la risposta è lapidaria: «Sì, io credo nella classifica». Con queste premesse l’impresa tentata dal Milan che, secondo Montella, «vale come una finale» si presenta sempre più complicata specie se si prende come riferimento il Milan maltrattato dalla Roma domenica scorsa con 4 schiaffi sul viso. «Fisicamente il gruppo sta molto bene, deve giocare mentalmente più libero» è la sua diagnosi che fa a pugni con la realtà inquietante segnalata dallo strapotere di Dzeko e Salah, di De Rossi e Nainggolan. Sarà.

«L’occhio inganna» è la replica garbata alle critiche inevitabili ricevute dall’interessato che nell’occasione riabbraccia Riccardo Montolivo, il capitano titolare finalmente restituito al calcio dopo l’incidente subito in azzurro a Torino, contro la Spagna, collisione con Sergio Ramos, ai primi di ottobre, sette mesi e spiccioli dopo. «Ci è mancato, da 10 giorni era pronto» le ultimissime sul suo stato di forma: quando il gioco si fa duro, si fa ricorso a un discusso duro che dalle parti di Bergamo (Caravaggio, gennaio 1985) ha le radici e molti ammiratori schietti. Alle sue spalle c’è anche il recupero di Romagnoli che di questi tempi e con mezza difesa fuori uso tra squalifica (Paletta) e infortuni (Abate, Calabria) può essere una delle rare garanzie da esibire: «Sta stringendo i denti, vuole esserci» è il resoconto sul conto del difensore che ha una sofferenza al menisco con cui convivere prima del probabile intervento. Rivedremo anche Bacca in attacco dopo tre esclusioni e questa forse è l’altra novità.

Il vero nodo di questo maggio malinconico del nuovo Milan che riconquista invece un posto d’onore tra le cronache di calciomercato, è invece il futuro di Vincenzo Montella che si nega, con dribbling diabolici, a dichiarazioni nette. «Sento la stima della società espressa sia in pubblico che in privato, non mi turba giocare per la vittoria, ahimè stiamo programmando il futuro, e dico ahimè perché dobbiamo concentrarci sul presente, non sono il tipo che tenta di arruffianarsi il pubblico dicendo non vado ad allenare qui o lì, sono un professionista, non c’è frenesia, ci siamo detti che ne parleremo dopo» è il giro di parole utilizzato da Montella per sfuggire alla presa delle domande perentorie sull’argomento. Invece al verdetto di Bergamo stasera non si può sfuggire.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Atalanta-Milan, la probabile formazione: Montella verso il 3-5-2, Bacca titolare

Rivoluzione montelliana. Trovano conferma le indicazioni di formazione di ieri: l’Aeroplanino pensa seriamente di stravolgere la squadra in vista di Atalanta-Milan, match valevole per la 36^, ma soprattutto crocevia (forse) decisivo nella volata all’Europa. Il Diavolo, infatti, si dovrebbe schierare con un sorprendente 3-5-2 e una inedita difesa a tre Gustavo Gomez-Zapata-Romagnoli a protezione dell’intoccabile Donnarumma. Non è escluso che possa essere pretattica – soprattutto se Romagnoli dovesse giocare -, ma al momento l’abbandono del canonico 4-3-3 appare l’ipotesi più probabile verso la gara di Bergamo.

Novità, ovviamente, anche tra centrocampo e attacco. Montolivo tornerà in campo dopo il ko al ginocchio e riprenderà posto davanti alla difesa dal 1′, coadiuvato ai lati da Pasalic e da Suso: lo spagnolo dovrebbe agire da mezzala destra, con licenza di avanzare e di accendere la luce sulla trequarti. Sulle fasce spazio al tandem Kucka-De Sciglio e in avanti attesa un’altra importante novità: Bacca è in vantaggio su Lapadula per affiancare Deulofeu. Il colombiano, se schierato, tornerebbe titolare dopo tre panchine consecutive.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Atalanta-Milan:

Milan (3-5-2): Donnarumma; G. Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Bacca.

Cassano: “Montella merita 10, il Milan è una squadra di scappati di casa”

Antonio Cassano, ex calciatore del Milan, ha parlato di attualità rossonera e dell’altro ex milanista Balotelli:

Il Milan di quest’anno? Montella è da dieci, sta facendo un lavoro eccezionale con una squadra di scappati di casa, ai miei tempi non sarebbero entrati nemmeno nemmeno a Milanello. Ora sono sesti in classifica e hanno pure vinto una Supercoppa italiana. Lo staff medico mi aiutò tanto quando ho visto la morte con gli occhi, da quel momento sono cambiato, poi nacque anche mio figlio.

Balotelli dice che gli amici nel calcio non esistono? Se lui si è offeso è un problema suo – ha dichiarato Cassano a Tiki Taka – io dico quello che penso. Resta un grande giocatore, oltre che un bravo ragazzo”.

Atalanta-Milan, i convocati di Montella: presenti Romagnoli e Calabria

Ecco i 23 convocati di mister Montella verso Atalanta-Milan, match valevole per la 36^ giornata di Serie A:

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gomez, Romagnoli, Vangioni, Zapata, Gabbia (46)
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Mati Fernandez, Honda, Kucka, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Poli, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Deulofeu, Lapadula, Suso.

Fonte: AC Milan

Montella: “L’Europa è fondamentale. Futuro? Al Milan sono felice. Su Monto e Romagnoli…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato ai giornalisti nella consueta conferenza stampa di vigilia a Milanello. Di seguito le parole più importanti rilasciate dal mister verso Atalanta-Milan.

Su Atalanta-Milan: “Arrivare in Europa è fondamentale, abbiamo le possibilità di qualificarsi. Siamo concentrati sull’Atalanta, che è una squadra che è maturata tanto in questa stagione. Sono molto stimolato, domani sarà come una finale. L’Europa League ti può dare tante opportunità. E’ una competizione che nella seconda parte diventa molto interessante. Giocare una finale è sempre una grande aspirazione per un giocatore”.

Sugli ultimi risultati negativi: “È stata una settimana di presa di coscienza. Abbiamo cercato di prepararci alla gara di domani contro una squadra in forma. Dobbiamo farci trovare pronti. Abbiamo lavorato soprattutto sulla testa dei ragazzi, serve maggiore spensieratezza. La gara di deciderà sui duelli individuali”.

Su Montolivo: “Sta molto bene sia fisicamente che mentalmente. Non so se ha i 90 minuti nelle gambe e nella testa, ma si sta avvicinando alla condizione ottimale”.

Su Romagnoli: “Non sta benissimo, sta provando a stringere i denti, valuteremo domani, non posso dire altro per questioni di privacy del giocatore”.

Su Bacca o Lapadula: “Non ho ancora deciso, ma Bacca lo vedo molto arrabbiato…”.

Su Zeman, che oggi compie 70 anni: “Ha segnato un’epoca sia per i giocatori che per gli allenatori. Gli faccio i miei migliori auguri”.

Sulla gara di andata: “Alla fine mi ero lamentato forse un po’ troppo perchè era stata una gara troppo spezzettata e quindi me ne scuso. Dobbiamo resettare la testa, per vincere le partita saranno fondamentali i duelli individuali, quindi servirà una grande condizione fisica”.

Sul futuro: “Io sono felicissimo di allenare il Milan, sono in un club glorioso e sento la totale fiducia della società, che si è esposta anche con la stampa. Ci sentiamo tutti i giorni e stiamo programmando il futuro, la Roma ad oggi non è una possibilità”.

Sull’addio di Galliani: “È stata una serata molto toccante, mi è apparsa ancora più evidente la grandezza di questo club”.

Montella modella il Milan: a Bergamo con la difesa a tre. E sul mercato…

Via Berlusconi, ecco la difesa a tre. Può sembrare solo un caso, ma il Milan dovrebbe schierarsi con un inedito 3-5-2 proprio un mese dopo l’addio definitivo dello storico presidente rossonero: è noto che il Cavaliere non abbia mai digerito linee difensive diverse da quella a quattro, tanto da averla ordinata agli allenatori alla stregua di un diktat. Sono nella storia i pruriti nei confronti di Zaccheroni, allenatore bravo e vincente (portò a casa un clamoroso Scudetto nel ’99), ma mai sopportato per i suo 3-4-3.

Ecco che l’emergenza infortuni e squalifiche in difesa potrebbe indirizzare Montella verso uno schieramento tattico del tutto nuovo. Non per l’Aeroplanino, che negli anni della Fiorentina aveva impostato i viola proprio sul 3-5-2, ma per il Milan, schierato in casi rarissimi con la retroguardia a tre uomini nel corso dell’epopea di Silvio Berlusconi. A Bergamo, in un match fondamentale nella corsa all’Europa League, sarà la prima volta stagionale dal 1′ della difesa a tre: Zapata e Gomez saranno sicuri del posto, mentre Romagnoli spera di recuperare pienamente dal ko al ginocchio (in caso di forfait ci sarà De Sciglio).

In vista della prossima stagione, però, il Milan potrebbe strutturare la propria rosa in ottica 3-5-2. Oltre al rossonero in pectore Musacchio, il Diavolo cerca un altro centrale da inserire nella batteria a disposizione del mister: piace il danese Kjaer, ex Palermo e Roma ora in forza al Fenerbahçe, ma anche il laziale de Vrij.

Atalanta-Milan, Montella pensa a un inedito 3-5-2

Grandi novità di formazione nella gara attualmente più importante della stagione, con l’obbligo di portare a casa punti da Bergamo per mantenere il sesto posto in vista dei match delle ultime due giornate contro Bologna e Cagliari. Vincenzo Montella è pronto a rivoluzionare il suo Milan, con sorprese annunciate, in vista della sfida contro l’Atalanta, tra assenze in difesa e recuperi: secondo quanto raccolto da Peppe Di Stefano per Sky Sport, infatti, l’allenatore rossonero sarebbe intenzionato dopo le prove odierne, con il più che possibile recupero di Alessio Romagnoli post allenamenti sostenuti in gruppo ieri ed oggi, a schierare la propria squadra con un 3-5-2 tutto nuovo.

Provvisorio addio al 4-3-3 e riflettori puntati, nella possibilità paventata di un cambio di modulo, sulla grande novità Riccardo Montolivo, che tornerebbe in campo da titolare dopo 7 mesi: ultima gara disputata il 2 ottobre scorso, contro il Sassuolo, prima della rottura del legamento crociato anteriore con la maglia della Nazionale e contro la Spagna, e possibile ritorno in quello che è stato per anni il “suo” stadio, con la maglia di un’Atalanta in cui è cresciuto e grazie a cui ha debuttato in Serie A.

Provato in questi giorni da titolare da Montella nel 3-5-2 e nel 4-3-3, Montolivo tornerebbe dunque ad occupare il proprio posto davanti alla difesa, in un undici che potrebbe essere schierato con due idee a discrezione della posizione occupata da Suso (trequartista o mezzala): davanti a Donnarumma, ecco il trio Zapata-Romagnoli-Gustavo Gomez, con il paraguaiano pronto a sostituire Paletta (squalificato); a centrocampo, Kucka con Bertolacci, Montolivo, Pasalic e De Sciglio, con Suso in appoggio a Deulofeu (nel ruolo di “falso nueve”) in avanti. In caso di presenza dal 1′ di Lapadula, invece, Suso potrebbe andare ad occupare la posizione di interno di centrocampo al posto di Bertolacci, con Deulofeu al fianco dell’ex Pescara davanti. Ecco, dunque, le due idee che Montella potrebbe mettere in pratica all'”Atleti Azzurri d’Italia:

3-5-2: Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Gustavo Gomez; Kucka, Bertolacci, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Suso, Deulofeu.

o

3-5-2: Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Gustavo Gomez; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Lapadula.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, migliora ancora Romagnoli: può partire titolare contro l’Atalanta

Ottimismo sulle condizioni fisiche di Alessio Romagnoli. Le buone impressioni raccolte dopo l’allenamento di ieri a Milanello sono state confermate anche oggi: il difensore di Anzio ha lavorato nuovamente con il resto del gruppo, saltando soltanto la partitella di fine seduta. Merito di un ginocchio finalmente in miglioramento dopo i tanti problemi avuti nelle scorse settimane, che hanno costretto l’ex Samp a saltare le partite contro Empoli, Crotone e Roma.

Montella, dunque, può guardare con maggior tranquillità alla trasferta di sabato in casa dell’Atalanta. Si alzano le chance di recupero di Romagnoli e con esse anche di ritrovare una solidità difensiva perduta: il Milan andrà a Bergamo con una retroguardia decimata a causa di infortuni e squalifiche – i lungodegenti Abate-Antonelli più Calabria, oltre all’espulso e indisponibile Paletta – e il recupero del numero 13 sarebbe cruciale per ridare certezze a un reparto apparso in chiara difficoltà. 

Le indicazioni definitive sulle condizioni fisiche di Romagnoli arriveranno dalla seduta di rifinitura di domani, ma al momento è possibile che a Bergamo parta titolare. Il Milan, Montella e il ragazzo sono però d’accordo su un punto: non verrà preso alcun rischio, con Alessio che non forzerà e tornerà in campo solo se sarà in buone condizioni. Altrimenti, spazio a una linea arretrata totalmente inedita: De Sciglio-Gomez-Zapata-Vangioni. 

Milan, attacco nuovo: via Bacca, Honda e Ocampos, dubbi Deulofeu-Lapadula

Rivoluzione in vista nel parco attaccanti del Milan. Tra addii certi e situazioni in bilico, il reparto offensivo di Montella subirà una decisa rinfrescata: Bacca verrà sicuramente ceduto e rimpiazzato da una nuova punta, Honda non rinnoverà il contratto in scadenza a giugno e Ocampos farà ritorno al Marsiglia – scrive stamane La Gazzetta dello Sport. Dubbi su Deulofeu – il Milan vorrebbe mantenerlo oltre il prestito, ma il Barcellona è intenzionato a esercitare il diritto di recompra – e Lapadula, che potrebbe sia restare da riserva sia cercare fortuna (e spazio) altrove.

Il Milan in infradito e gli errori di Montella: eppure non ci sono alternative credibili

Sei punti nelle ultime 6 partite. O, se preferite, la miseria di 2 punti contro Pescara, Crotone ed Empoli.
Ok, la sappiamo, la nostra rosa è modesta, ma nessuno mi toglie dalla testa che contro questo terzetto si potevano fare 9 punti. E nessuno mi toglie dalla testa che si poteva decisamente evitare di essere asfaltati dalla Roma al Meazza. E’ la stessa Roma, in fondo, appena demolita a sua volta nel derby dalla Lazio, che in trasferta ha sofferto anche contro squadre modeste. Evidentemente, in questo momento, siamo messi peggio di chiunque altro, Inter a parte.

Io non credo, francamente, che ci sia un complotto per non andare in Europa League. Se così fosse, non seguirei ancora il Milan. Credo la stessa cosa la pensino anche i tifosi di Inter e Fiorentina. Preferisco piuttosto pensare che il Milan le prenda da chiunque un po’ perché si è demoralizzato e gioca con le infradito (non mi illudo certo che indosseranno le scarpette contro l’Atalanta, anzi); un po’ per via degli infortuni; un po’ perché Montella non c’ha più capito nulla in questo caos, né ha saputo dare una sterzata.
E sì, perché siamo d’accordo che non è lui il principale artefice del disastro. Però, se nel girone d’andata è riuscito a ottenere la bellezza di 37 punti, vincendo anche la Supercoppa a Doha, e nel ritorno la squadra ha avuto una media da retrocessione, è doveroso che qualche colpa se la prenda pure lui. Mi sembra logico.

La cosa più sconcertante delle ultime settimane, oltre alla squadra che va in campo con le infradito – metafora per dire che stanno facendo schifo anche per scarso impegno – sono le interviste di Montella. Qualunque cosa accada, lui si dice soddisfatto. Soddisfatto di cosa? Non riesco a credere che Montella pensi davvero le cose che dice – vorrei vedere – ma mi chiedo anche senso abbia coccolare in pubblico giocatori, strapagati, che nelle ultime 6 partite hanno avuto un atteggiamento sul campo indegno. Cosa si ottiene a difenderli sempre? Nulla. Per informazioni, chiedere ai predecessori, Inzaghi in primis. Io, francamente, mi aspetterei un po’ di sano realismo e più rispetto per i tifosi.

Detto ciò, non credo che per la prossima stagione cambiare allenatore sia una priorità. Montella per 4 mesi ha fatto vedere cose buone, ha riportato una coppa a Milano dopo 5 anni e mezzo battendo la Juve, ha ridato dignità alla squadra. E in giro non mi pare ci siano alternative così valide ed economicamente abbordabili, disposte a sedere sulla panchina rossonera.

Si riparta dunque da Montella, che ha fatto cose importanti, ma ha anche sbagliato, e però ha sicuramente fatto tesoro degli errori. Sono curioso di vedere cosa riuscirà a fare con una squadra più credibile, quella a cui stanno già lavorando con serietà e impegno Fassone e Mirabelli. Fare l’ennesima rivoluzione in panchina non servirebbe. Serviva solo a Galliani e Berlusconi per scaricare sugli allenatori le colpe dei disastri, che invece erano soprattutto loro.

Milanello: Atalanta-Milan si avvicina

Ecco il racconto dell’allenamento di giovedì della squadra. Vangioni ancora in gruppo

Migliorano sempre di più le condizioni di Leonel Vangioni, in gruppo per il secondo allenamento consecutivo a Milanello. Un recupero che si unisce a quello di Poli, a due giorni dalla delicata gara con l’Atalanta a Bergamo. Romagnoli, invece, ha proseguito il suo programma personalizzato.

Nell’unica sessione prevista giovedì mattina, i rossoneri hanno svolto un riscaldamento atletico con corsa ed esercizi per gli arti inferiori. A seguire, sul ribassato, possesso palla 8 contro 4 e partitella tattica a tutto campo (11vs11). Ha chiuso la giornata una partitella libera a campo ridotto.

Per venerdì, vigilia di Atalanta-Milan, la rifinitura è fissata nel pomeriggio.

Fonte: acmilan.com

Roma, Montella o Emery per la panchina

Via Spalletti, Roma a caccia di un allenatore. Nella lista dei giallorossi per la panchina dell’Olimpico sono due i nomi caldi: Emery e Montella – scrive stamane il quotidiano capitolino Il Messaggero. Per l’Aeroplanino sarebbe un ritorno alla Roma, avendoci sia giocato sia allenato (le giovanili e la prima squadra, seppur quest’ultima solo per pochi mesi nel 2011).

Prosegue la Baccanovela

In un precedente articolo avevamo analizzato la situazione legata al centravanti colombiano, che dopo la sua involuzione in termini di rendimento in campo è stato accantonato da Montella in favore di Lapadula. (altro…)

Milanello: attenzione alla fase offensiva. Romagnoli parzialmente in gruppo

Sono il ritorno in gruppo di Vangioni e la conferma di Poli, a livello di singoli, le migliori notizie che arrivano da Milanello per Vincenzo Montella, al centro della settimana che porterà ad Atalanta-Milan.

Nell’unica sessione prevista per mercoledì mattina, sul campo rialzato, i rossoneri hanno iniziato con un riscaldamento basato su corsa e passaggi. A seguire, esercitazione tattica sulla fase offensiva. La squadra, poi, è stata divisa in due gruppi: sempre sul rialzato si è curata la linea difensiva; sul ribassato, invece, ancora un lavoro specifico per l’attacco. In chiusura, partitella tattica a campo ridotto. A Milanello erano presenti Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. I singoli: Alessio Romagnoli ha svolto buona parte della seduta in gruppo.

Per giovedì è in programma un solo allenamento, a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Milanello: i rossoneri tornano al lavoro. In gruppo Poli

I ragazzi di Montella in campo per un’unica seduta pomeridiana

È il rientro in gruppo di Andrea Poli la notizia positiva nel martedì di Milanello. Il centrocampista rossonero ha preso parte a tutta la seduta pomeridiana, iniziata alle 15.45. Differenziato, invece, per Romagnoli e Vangioni: il primo ha proseguito il suo programma personalizzato per superare i problemi al ginocchio; il secondo ha svolto terapie a causa di una contusione al piede sinistro.

L’allenamento per i ragazzi di Mister Montella è iniziato con il consueto riscaldamento in palestra. A seguire, i rossoneri hanno prima effettuato – sul campo rialzato – un torello divisi in due gruppi, per poi concentrarsi su alcune esercitazioni dedicate alla trasmissione di palla e conclusione. La squadra si è poi spostata sul campo ribassato per lavorare sulla tattica. In chiusura di seduta, una partitella.

Fonte: acmilan.com

La bussola smarrita

Non era di certo contro la Roma che il Milan doveva rimettere in piedi una stagione che continua a cascare per terra, come un neonato che vuole percorrere i suoi primi passi, ma puntualmente deve arrendersi alla mancanza di abitudine ed equilibrio. La scelta degli uomini da schierare per Montella non era un bel privilegio, la rosa continua a perdere pezzi che reggono quel leggero meccanismo che si inceppa ormai ripetutamente. Le occasioni gettate via contro squadre che potevano portare i punti sperati, pesano su quella bilancia che vacilla vistosamente, i rossoneri sembrano aver perso quelle fiacche certezze che avevano permesso alla barca di non lasciarsi portare via dalle onde del mare, mentre adesso quelle stesse onde sbaragliate, stanno decidendo senza nessuna logica, la stagione del Milan.

Tre partite ancora da giocare prima di rompere le righe e archiviare un’altra annata, sappiamo già che si parlerà di tre finali come sentiamo dire da molte settimane, una filastrocca che non si riesce a recitare e renderla credibile poi nel campo, con un atteggiamento tattico-mentale che sembra essersi ammorbidito e sbiadito da più di un mese, costretti ogni volta a rincorrere una svantaggio che si ripresenta con una puntualità disarmante e che ogni volta ci divora piano piano.

Riusciranno i nostri eroi a spuntarla e ritornare nella piccola Europa che di questi tempi sembrerebbe davvero grande, tenendo a bada le concorrenti che di certo non spingono da dietro per trovare la forza per superarci, ma che sono da tenere sotto controllo in un unico modo, cioè ritrovando una consapevolezza che aveva visto la squadra affrontare avversarie anche più attrezzate con maggior tenacia, seguendo una rotta indicata da una bussola, che oggi, sembra smarrita.

Mancini al Milan, Montella alla Roma?

La schiacciante vittoria della Roma a San Siro ha dato il la a un clamoroso giro di panchine, che potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. Sono coinvolte Roma, Milan e Inter e allenatori di prima fascia che fino a pochi giorni fa sembravano sicuri di restare al loro posto. E’ il caso di Spalletti, per esempio. Oggi è dura pensare che il tecnico toscano resti ancora sulla panchina della Roma, dopo che domenica sera, invece di godersi la grande vittoria contro il Milan, ha alimentato le polemiche sul mancato utilizzo di Totti. Avrebbe potuto giustificare il terzo cambio parlando di “esigenze tattiche prioritarie”, invece di finire dentro il tourbillon della polemica sul capitano. Che ha alimentato al punto di spingersi a dire: «Se tornassi indietro, non verrei mai ad allenare la Roma». Con quella frase il tecnico toscano si allontana ancora di più dalla Roma.

I dirigenti sono già in cerca di una soluzione migliore. Sono stati sondati Emery e Sarri, ma sono entrambi sotto contratto. Il primo potrebbe liberarsi dal Paris Saint Germain e in questo caso accetterebbe volentieri la corte della Roma. Ma il suo contratto scade nel 2018 e solo il presidente del club parigino può liberarlo. Sarri, pur avendo una clausola rescissoria di otto milioni, non si muoverà da Napoli. E questo a Trigoria lo sanno bene.

SALE MONTELLA – Anche Pallotta si è reso conto che continuare con Spalletti è difficile: «Se decidesse di andare via non potrei biasimarlo». Ecco perché, una volta deciso di non prendere in considerazione Mancini, la scelta potrebbe cadere su altri due tecnici italiani: Montella o Di Francesco, con il primo favorito se si libera dal Milan, dove potrebbe andare proprio Mancini. Fassone aveva già annunciato la conferma del tecnico, ma la situazione è cambiata negli ultimi giorni. Montella ha cominciato ad allenare nella Roma e ha ancora casa nella Capitale. Con l’attuale società non si lasciò benissimo, ma ha il profilo giusto per proseguire il lavoro di Spalletti. Fassone stima molto Mancini dai tempi dell’Inter ed è convinto che possa fare bene anche in rossonero.

Fonte: Corriere dello Sport

Montella: “Siamo in difficoltà, ma c’è voglia di rivalsa. Berlusconi…”

Nutro grande rispetto per Berlusconi. Per me rimane sempre il presidente, anche se non è più il proprietario del club proprio per quanto ha fatto nel calcio e nel Milan. Il suo pensiero lo conosco perfettamente ed è quello che aveva quando eravamo secondi nella prima parte del campionato”. Così Vincenzo Montella, a margine della premiazione al Trofeo Dossena di Crema, risponde a Berlusconi che nel pomeriggio aveva auspicato un “cambio tattico” per centrare un posto in Europa.

Siamo in difficoltà rispetto all’inizio – ammette Montella -, ma c’è sempre grande spirito e impegno da parte di tutti. La delusione c’è perché potevamo fare qualcosa in più nelle ultime partite. Dobbiamo concentrare le forze, che sono tante, verso il nostro target che è l’Europa. Ho voglia di rivalsa e dovrò essere bravo a trasmetterla ai giocatori”.

Fonte: ansa.it

Milan pessimo, ma ancora a galla

Milan, non così. La sconfitta interna con la Roma non sorprende e soprattutto non pregiudica la stagione – l’obiettivo 6^ posto, grazie ai rallentamenti di insegue, resta ancora nelle mani rossonere – ma fa riflettere. Perché può starci un ko a San Siro con questa Roma, ben attrezzata e ancora bisognosa di punti per il 2^ posto, ma offrendo prestazioni (e figure) migliori di quella vista ieri sera. De Rossi e compagni hanno controllato la gara dal primo all’ultimo minuto, sbloccando subito e gestendo senza patemi, dominando in tutto e per tutto una squadra certamente inferiore, ma troppo arrendevole, molle e distratta: il 4-1 è un risultato largo e pesante, ma “fedele” rispetto a quanto si è visto in campo.

La Roma ci ha messo poco ad archiviare la pratica Milan. È bastata una doppietta di Dzeko – prima in avvio con una bella girata, poi con un’incornata prepotente su calcio d’angolo – per piegare la retroguardia meneghina, troppo disattenta e traballante al cospetto degli avanti giallorossi. La squadra di Spalletti è tornata a mostrare tutto il proprio potenziale: solida dietro, ben assortita in mezzo, ficcante e bulimica sottoporta. La differenza con il Milan è stata evidente e non è stata nemmeno compensata da un atteggiamento pugnace e combattivo: i ragazzi sono sembrati ancora molli e assenti. Dietro si è ballato, in mediana è emerso lampante un gap fisico e tecnico e davanti c’è stata sterilità assoluta, con un Lapadula mai rifornito e il tandem Deulofeu-Suso senza benzina: opporre una resistenza credibile a questa Roma, in queste condizioni, era una missione quasi impossibile.

Insomma: cosa c’è da non buttare in questo Milan-Roma? La partita ha emesso un verdetto chiaro: con alcuni titolari ai box – Romagnoli su tutti, ma anche Abate e Bonaventura – e altri in campo ma irriconoscibili (Deulofeu e Suso), il Diavolo è una squadra di modesto profilo, ben lontana dai posti Champions. La base da cui ricostruire c’è, ma solo nei titolari: tante riserve non sono all’altezza. Allo stesso tempo è però necessario non perdere l’equilibrio. Perché la classifica continua a sorridere nonostante l’ultimo pessimo mese: il Milan è ancora 6^ e padrone del proprio destino per l’obiettivo stagionale dell’Europa. Dunque stringiamo i denti altre tre giornate e stacchiamo a ogni costo il pass per i preliminari di coppa, sperando che il mercato estivo trasformi serate come queste in brutti (e lontani) ricordi.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

La Roma scherza con un povero Milan

Una doppietta di Dzeko stende i rossoneri in mezz’ora. E tiene il Napoli alle spalle

La Roma è viva e lotta insieme con Spalletti per tenere in pugno il secondo posto. Il Milan invece è sparito dalla circolazione e sembra una pallida e deludente copia della squadra vista e ammirata nel girone d’andata.

Memorabile la lezione subita ieri sera, lezione di gioco e di gol: quattro sulla schiena, il passivo più pesante. Anche Montella ha qualche responsabilità in questo declino improvviso e inquietante che non rischia di disperdere il sesto posto solo perché l’Inter riesce a fare anche peggio. Mai visto il Milan, nemmeno al cospetto del Napoli, così alla mercé del rivale, segno che non è solo una questione di tattica (giocare contro squadre chiuse) ma complessiva e strutturale insieme con l’aggiunta di una cifra tecnica impoverita dallo scadimento di forza di numerosi esponenti. Tra questi in prima linea i due difensori centrali più De Sciglio, seguiti dalle due frecce, Suso e Deulofeu, spenti come un vecchio lampione. Lo striscione della curva sud dedicata a Francesco Totti e l’applauso collettivo di San Siro sono l’unica spina nella gola del tecnico romanista che non è più in sintonia col suo popolo.

Sapete cosa vuol dire, in gergo calcistico, prendere una bambola? Ecco: basta vedere il Milan in balia della Roma nel primo tempo di ieri sera e la risposta al quesito è bella e pronta, senza possibilità di smentita. La Roma si spiana la strada con una facilità mai vista, anzi ammirata solo in occasione dell’altro viaggio a San Siro, al cospetto dell’Inter. Allora fu Nainggolan il magico eversore con un paio di rasoiate che fecero sanguinare l’Inter di Pioli lanciata all’inseguimento di un ipotetico terzo posto. Ieri è stato invece Dzeko a disintegrare la fragile resistenza rossonera in capo alle prime, spettacolari scorribande tutte apparecchiate da rapide ripartenze, conseguenza diretta degli errori elementari commessi da centrocampisti e difensori. Per esempio il pasticcio sul primo gol è una maldestra combinazione tra Vangioni e Deulofeu, sul secondo è una distrazione collettiva difensiva. Dopo otto minuti, la bastonata del centravanti di Spalletti finisce sotto il sette su invito di Salah, più avanti su angolo di Paredes è sempre il bosniaco a bruciare sul tempo De Sciglio (e in parte Lapadula) girando di testa sotto la traversa. Nell’intermezzo, venti minuti, tra il primo e il secondo sigillo c’è tantissima Roma (nella contabilità da calcolare un palo scheggiato da Nainggolan) e pochissimo Milan che può solo invocare (a ragione) un rigore per spinta malandrina di Manolas su Paletta e una parata del portiere polacco su rasoiata di Sosa dalla distanza.

I fischi, impietosi, arrivano puntuali a inizio ripresa dinanzi all’ennesimo sfondone di De Sciglio e Paletta che sono la fotografia dell’attuale Milan scialbo, impreciso, e tecnicamente povero. Perché sbagliano quasi tutti, a cominciare da Deulofeu un tempo risorsa e speranza per finire a Suso. L’unico capace di riscuotere qualche isolato consenso per la tigna di certe giocate è Lapadula che a furia di fare a sportellate si prende il giallo. Il cambio di Montella all’intervallo (fuori Mati Fernandez dentro Bertolacci) è una mossa che non modifica né gli assetti tattici ancor meno l’inerzia della sfida che viaggia sui binari dell’alta velocità giallorossa. La Roma è una corazzata che non si fa spostare di un metro. Anzi è sempre e soltanto la squadra di Spalletti, agitato in panchina quanto basta per capire che ci tiene a congedarsi col secondo posto, a sfiorare più volte il bersaglio (con Dzeko e soci). Lo squillo di Pasalic è ammutolito nel giro di due minuti dal petardo di El Shaarawy arrivato al posto di Perotti. Lo scoramento finale del Milan è rappresentato dal rigore provocato da Paletta (su Salah) trasformato da De Rossi (nonostante la parata di Donnarumma).

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Montella: “Roma nettamente superiore. Il closing? Ci sta condizionando”

Di seguito le parole rilasciate da mister Montella nel post partita di Milan-Roma:

La Roma ci è stata sopra nettamente, mi riferisco sia ai calciatori in campo che agli allenatori. La loro qualità ha prevalso. Abbiamo fatto degli errori nei primi due gol, poi siamo ritornati in partita con il gol di Pasalic. Non mi è piaciuta poi la depressione dopo il 3-1. Quando ero calciatore – ha dichiarato Montella a Sky Sport – non mi piaceva quando gli allenatori dicevano alcune cose quando si perdeva, per poi dire che eravamo forti quando vincevamo. Spesso ho litigato. Ed ora faccio così, questa cosa me la sono portata dietro. Quindi dico anche che il loro allenatore è stato superiore a me”.

“L’Europa League? Siamo ancora avanti all’Inter, in linea con i nostri obiettivi. Per merito nostro e non per demeriti degli altri – ha precisato l’Aeroplanino – perché la quota Europa League quest’anno è tra le più alte di sempre. Le idee per il futuro le ho abbastanza chiare, le avevo anche ad agosto. Ma ora penso al presente”.

“Nel periodo del closing la squadra aveva trovato il suo equilibrio. I nuovi dirigenti ci hanno fatto sentire la loro vicinanza, l’importanza del loro progetto. Però quando queste cose accadono durante la stagione ti condizionano. Ognuno si fa le sue strategie e le sue valutazioni, inconsciamente qualcosa comporta. Ma la nuova società sta operando nella maniera più giusta, non turbando la squadra in alcun modo. Ma qualcuno, inconsciamente, paga il fatto che sia cambiato qualcosa”.

Milan-Roma, le formazioni ufficiali: Lapadula ancora titolare, c’è Vangioni

Ecco le formazioni ufficiali di Milan-Roma, match valevole per la 35^ giornata di Serie A:

Milan (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio, Zapata, Paletta, Vangioni; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu. All.: Montella.

Roma (4-2-3-1): Szczesny; Emerson, Manolas, Fazio, J. Jesus; Paredes, De Rossi; Salah, Nainggolan, Perotti; Dzeko. All.: Spalletti.

Capitan Donnarumma diventa un caso

Nell’era Berlusconi, con l’eccezione di Montolivo, la fascia va a chi ha più presenze. «Per me dovrebbe premiare il giocatore che è più stimato nel gruppo». Quanto al futuro, da almeno due settimane si fa il nome di Gigio Donnarumma (senza smentite). La società non l’ha mai dichiarato pubblicamente, ma il progetto era di far diventare Gigio il Buffon del Milan, e forse è per questo che è nata la suggestione di consegnare a lui la fascia.

Se era un argomento che si pensava di utilizzare in sede di trattativa con l’agente Mino Raiola (in ogni caso di sicuro non quello decisivo per la scelta di rinnovare o meno) bisognerà far cambiare idea a Montella, apparso piuttosto contrario. «Gigio è un bambino, poi non mi piace che il capitano lo faccia il portiere, non riesce a parlare a compagni e arbitro. Ma a volte cambio idea, c’è tempo». Il bambino, per la verità, non difetta di personalità, come ha mostrato più volte anche in questa stagione.

Fonte: Corriere della Sera

Milan-Roma, una partita? No, un giudizio universale. In palio c’è di tutto

Da Champions e scudetto all’Europa League. Montella ha la spina di Gigio, Spalletti ha Totti (da “il Giornale”)

È molto più di un Milan-Roma qualunque, crocevia per scudetto, Champions League ed Europa League messe insieme.

Tutto scandito in 24 ore tra il derby di Torino ieri notte e l’appuntamento di San Siro stasera. È un intreccio romanzesco di tensioni e tormenti, di capriole ardite dei rispettivi condottieri e di risultati che possono cambiare il corso del campionato e buona parte del futuro. Ci sono i ritardi clamorosi, innanzitutto. E il più vistoso è quello tradito da Vincenzo Montella, mai riuscito, da tecnico, a piegare la sua Roma, sua perché già allenata e perché l’esito di questa sfida, aggiunta alla prossima con l’Atalanta, sono lo snodo decisivo per l’accesso alla piccola Europa calcistica. «Che non può non interessare i calciatori visto che la qualità del torneo nell’ultima parte è superiore al campionato e s’avvicina alla Champions» la risposta di Montella indirizzata alle leggende metropolitane secondo cui ci sarebbe un rifiuto a tavolino di raggiungere quel traguardo.

Poi ci sono le spine nel fianco: ognuno ha le sue. Spalletti ha la questione aperta di Totti, la maglia da ritirare che è quasi una bestemmia per il tecnico toscano. «È insopportabile sentir dire una cosa del genere, è una mortificazione non esaltazione, deve continuare a vivere il numero 10 con cui Totti ha fatto giocate memorabili. Poi se non lo vedo più vado al cimitero e cerco la maglia di Totti per rivederla» la sintesi un po’ macabra del suo pensiero. Che sembra quasi giocare a rimpiattino con quello di Montella riferito alla fascia da capitano (idea di Fassone e Mirabelli per ammorbidire Raiola) affidata in futuro a Donnarumma. «Su De Sciglio chiedo una tregua al pubblico, sulla fascia da capitano a Gigio esprimo un mio personalissimo parere: è un bambino e il portiere è lontano dall’arbitro, dal gioco e dai compagni» la spiegazione tecnica del tecnico che finora ha rispettato la tradizione della casa (la militanza fa grado). Trascurando in apparenza lo scetticismo che Paolo Maldini continua a ripetere sul conto dei cinesi cui Vincenzo può solo ribattere con una frase che è più di una replica appuntita («Io so che c’è un piano economico importante, so che il management lavora 20 ore al giorno, più di un allenatore») per non mancare di rispetto al monumento.

Adesso che il secondo posto della Roma traballa, Spalletti ha tutto l’interesse a cambiare registro rispetto al recente passato («se non vinco qualcosa vado via, se Totti non firma vado via», etc.) considerandolo addirittura un traguardo prestigioso («sarebbe come vincere lo scudetto, la Juve ha dimostrato che il primo posto era suo e nessuno poteva metterci mano, il terzo posto non sarebbe un fallimento») e dando dell’uccello del malaugurio al cronista che gli sbandiera sotto il viso la possibilità d’arrivare dietro il Napoli. È un po’ quel che succede a Milanello con Montella che solo in questi giorni comincia a dire apertamente che «forse nel girone d’andata siamo andati oltre i nostri mezzi», 39 punti raccolti, terzo posto occupato per qualche ora prima di un lento declino dopo Doha, figlio secondo lui di una caratteristica tecnica, «soffriamo contro squadre ben chiuse in difesa», giudizio confermato dalle difficoltà tradite con l’Empoli, non certo a Crotone dove la difesa rossonera ha balbettato maldestramente. Forse il vero limite di quest’ultimo Milan che viaggia come una lumaca è lo scadente rendimento dell’attacco spesso rimpiazzato dagli assalti dei difensori (ultimi gol segnati da Zapata, Romagnoli e Paletta, non è un caso quindi). «Dovrebbero avere tutti, non solo Lapadula e Bacca, quella rabbia che non ti fa dormire la notte» è la lezione del vecchio centravanti impartita al colombiano destinato alla terza esclusione consecutiva oltre che a Deulofeu e Suso, poco presenti nei tabellini. Perciò, comunque finisca stanotte, questo Milan-Roma sembra diventato all’improvviso una sorta di giudizio universale.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan-Roma, la probabile formazione: riecco Sosa e De Sciglio

Rientro in campo dal 1′ per De Sciglio e Sosa, assenti a Crotone per squalifica. Ancora ai box, invece, l’infortunato Romagnoli. Tra rientri e assenze, mister Montella sorride a metà: dovrà fare ancora di necessità virtù verso Milan-Roma di domani, dovendo rinunciare ancora a diversi titolari. Oltre a DeSci, pronto a rimettere anche la fascia di capitano, la difesa sarà completata dalla coppia Zapata-Paletta e da uno tra Calabria e Vangioni: l’argentino sembra dietro al compagno, ma le quotazioni sono vicine e ribaltabili da qui alle prossime 24 ore. Tra i pali, ovviamente, presente Gigio Donnarumma.

Meno dubbi in mediana, dove riprenderà posto nell’undici di partenza il Principito e mancherà lo squalificato Kucka: ai lati di Sosa agiranno Pasalic e Mati Fernandez, con Locatelli destinato a tornare in panchina dopo la maglia da titolare di domenica scorsa. In attacco, infine, solito duello tra Bacca e Lapadula: il colombiano parte defilato e rischia concretamente la terza panchina consecutiva a scapito di Sir William, pronto a completare il tridente con gli spagnoli Suso e Deulofeu.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Roma:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan-Roma, 23 i convocati: ancora fuori Romagnoli

Ecco la lista dei 23 convocati di mister Montella in vista di Milan-Roma, match di Serie A in calendario domani a San Siro.

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gabbia (46), Gomez, Paletta, Vangioni, Zapata
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Fernandez, Honda, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Deulofeu, Lapadula, Ocampos, Suso.

Montella: “Maldini scettico? Stiamo costruendo qualcosa di importante”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato ai giornalisti nella consueta conferenza stampa pre partita di Milanello. Di seguito le dichiarazioni più importanti nella vigilia del match tra i rossoneri e la Roma.

Sui passi falsi con Empoli e Crotone: “Veniamo da due pessimi risultati, abbiamo necessità di prendere più punti dell’andata in cui giocammo due ottime partite, ma raccogliemmo soltanto un punto. E’ il momento di riprenderci qualcosa. Ho detto che ora sarebbero arrivate le partite facili perché soffriamo molto le squadre chiuse e ci esprimiamo meglio con le squadre più lunghe e che provano a vincere. A livello tattico i ragazzi possono esprimere le loro qualità. È più difficile aspettare le squadre come il Crotone”.

Sulle parole di Maldini: “Nutro grande stima per Maldini, non posso commentare le sue parole non essendo lui all’interno. Io so che stiamo provando a costruire qualcosa di importante, so che c’è un piano economico importante. Vedo che c’è la dirigenza presente, lavorano quasi 20 ore al giorno, probabilmente più di un allenatore. Ci sono le risorse e soprattutto le persone. Quindi sono contento, per il resto ognuno ha il proprio punto di vista”.

Sulla Roma: “E’ ferita dal derby, ma so anche che hanno calciatori di grandissima qualità e personalità. Mi auguro di non trovarla arrabbiata, sarà una partita molto difficile. È una squadra che lotta per il secondo posto e fino a poco fa lottava per lo scudetto. Dobbiamo essere più arrabbiati di loro per fare nostra la partita”.

Su Totti: “Andiamo molto d’accordo perché non ci sentiamo mai. Ci vediamo spesso perché le nostre mogli si vedono. C’è grande stima e rispetto. Non so se sia la sua ultima partita a San Siro. Ha fatto grandi cose a San Siro, quindi mi auguro che non giochi. Ha fatto la storia della Roma e del calcio italiano”.

Sul futuro: “Io sono molto sereno, so come vanno le questioni di calcio. Ho un contratto in essere, sento la stima dal primo giorno e quotidianamente. Questo rafforza anche il gruppo, perché se non fosse certo del proprio allenatore qualcosa probabilmente perderebbe. I calciatori non hanno alibi, anche in questo caso. Possono e devono esprimersi al meglio”.

Milanello: si lavora sui dettagli tattici

Al Centro Sportivo rossonero prosegue la preparazione per il big match di domenica sera contro la Roma

A poco più di 48 ore dall’importante sfida interna contro la Roma, i ragazzi di Vincenzo Montella si sono ritrovati al Centro Sportivo di Milanello per l’unico allenamento di giornata.

La seduta è iniziata intorno alle ore 11.00 sul campo rialzato con un torello. Dopo una prima parte di lavoro atletico, la squadra è stata divisa in due gruppi: sul rialzato l’attenzione si è concentrata sulla tattica per la fase offensiva; sul ribassato, invece, spazio alle palle inattive. Ha chiuso la sessione una partitella tattica.

Capitolo singoli: Romagnoli, Poli e Antonelli hanno svolto un lavoro personalizzato.

Fonte: acmilan.com

Sosa: “Milan, devi puntare al primo posto. Futuro? Voglio restare”

Il Principito Sosa ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sui passi falsi contro Empoli e Crotone: “Forse per tutti erano vittorie sicure, anche per noi. Ma non è stato così. Noi non pensavamo, se non inconsciamente, che fossero partite facili. Stiamo bene fisicamente, ma dobbiamo cambiare nell’approccio. Così tutto andrebbe meglio”.

Sulla Roma: “Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo riprenderci subito. Siamo carichi e ci batteremo per una vittoria che sarebbe importantissima. A loro toglierei Dzeko, perché segna. Attenzione, però, anche al mio amico Perotti e a Salah, da loro partono i pericoli”.

Sulle occasioni perse: “Potevamo essere più avanti in classifica, abbiamo regalato punti contro squadre che potevamo battere. Non dobbiamo più ragionare così, ma dobbiamo andare avanti per vincere sempre, chiunque ci sia davanti”.

Sull’Europa: “Il Milan, per la storia, deve lottare per il primo posto. Per farlo deve ritornare in Europa per abituarsi alla fatica della doppia partita a settimana. Se c’è qualcuno che vorrebbe evitare sesto posto e preliminari non siamo certo noi. La nuova proprietà ci ha ribadito l’obiettivo, che è da sempre l’Europa”.

Sull’arrivo dei cinesi: “È cambiata la proprietà, ma non le idee. I nuovi vogliono continuare la grande storia del Milan e noi giocatori dobbiamo essere all’altezza”.

Su Totti: “È un fuoriclasse, ammirabile per tutto quello che ha fatto per la propria gente. Prima o poi, però, tutti dobbiamo smettere purtroppo”.

Su Montella e la posizione di play basso: “Ho giocato più di quanto pensassi all’inizio, sono felicissimo. Mi sono abituato a una nuova posizione, visto che prima giocavo più avanti. Pensare a un gol con la Roma è bellissimo, ma complicato: io avvio l’azione, gli altri la chiudono. All’inizio mi fischiavano, ma noi sudamericani siamo gente tosta e abituata: critiche o applausi non cambiano il lavoro. Io cerco di dare il meglio e penso di averlo dato, in un ruolo non mio. Montella magari mi ha allungato la carriera”.

Sul futuro: “Qui sto benissimo, ho dimostrato di voler restare. Ci spero”.

Sulla Serie A: “Ho ritrovato il calcio che ricordavo, per gioco e passione. All’Estudiantes mi ha allenato Simeone che poi ho riavuto all’Atletico Madrid. Ho capito subito che era avanti, aveva una mentalità europea per attenzione alla tattica e ai particolari. Al Bayern e al Metalist ho ampliato la mia cultura e la mia storia. Al Napoli ho chiesto a Mazzarri di provarmi nel ruolo in cui gioco ora. Mi ha risposto che preferiva un centrocampo più muscolare, infatti giocavo poco. Basta con i soprannomi, da noi si danno senza troppa importanza, non pensi che te lo trascinerai per sempre. A 31 anni Principito fa ridere”.

Sui tatuaggi: “Pochi sono dedicati al calcio, sono soprattutto per la mia famiglia: Carolina, la mia compagna, e le mie bimbe Alfonsina e Rufina. Ho scritto che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la volontà di superarla e che un uomo deve essere orgoglioso di ciò che è, a prescindere da che mestiere faccia. C’è anche la fede: ringraziare per ciò che si ha è il primo punto”.

Sul fastidio di Berlusconi verso i tatuaggi: “Usavo un metodo che mi ha suggerito Galliani: quando arrivava il Presidente stavo tutto coperto, fino alle mani”.

Milan, piace Dolberg: il centravanti per Montella

Il danese dell’Ajax sta stupendo tutti: i rossoneri ci pensano

John Steen Olsen ha colpito ancora. Dopo Ibrahimovic, Eriksen e tanti altri, lo scout danese dell’Ajax ha fatto fare centro un’altra volta ai “Lancieri”. All’Amsterdam Arena sta brillando il talento di Kasper Dolberg, in gol anche contro il Lione nella semifinale di Europa League. Centravanti puro, a 19 anni e alla prima stagione in prima squadra, ha già gli occhi di mezza Europa su di sé, Italia compresa. Il suo nome è sul taccuino del Milan.

Un gol ogni centocinquantacinque minuti in questa stagione tra Eredivisie, Champions League ed Europa League. Non male per un ragazzo del 1997 costato solo 270mila euro alle casse dell’Ajax la scorsa estate per sostituire Milik approdato al Napoli a suon di milioni. E i rimpianti del resto sono durati poche settimane, giusto il tempo per Dolberg di prendere le misure del primo campionato della sua carriera in prima squadra, in Danimarca giocava nell’Under-19 del Silkeborg, e delle porta dell’Amsterdam Arena. Detto, fatto. Quattordici gol e sei assist in Eredivisie, undici reti e cinque passaggi chiave in Europa League dopo il sigillo timbrato anche nei preliminari di Champions League la scorsa estate. Numeri da fuoriclasse in erba presto diventato un idolo dei tifosi dell’Ajax.

Dolberg del resto è il prototipo del centravanti moderno ideale. Fisico granitico da quasi un metro e novanta abbinato a una tecnica invidiabile che, dati i 19 anni, potrà solo migliorare. Predilige il destro con cui sprigiona un calcio potente e spesso preciso, ma anche di testa conclude a rete con grande precisione. Il rapporto occasioni create e concretizzate è ampiamente sopra la media e da quella doppietta al PEC Zwolle alla settima giornata di campionato il suo posto al centro dell’attacco non è mai stato in discussione. Il danese infatti non è il classico centravanti scandinavo da piazzare in mezzo all’area, ma con la tecnica individuale e il senso tattico è in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco, come dimostrato anche contro il Lione nella semifinale europea.

Prestazioni che hanno attirato l’attenzione dei più grandi club europei a partire dal Manchester United di Mourinho fino a quelli nostrani dove il Milan, alla ricerca di un rilancio a metà tra l’immagine e il futuro, ha fatto un primo sondaggio con l’Ajax per capire la possibilità di arrivare al giocatore. “Non ho ancora parlato con alcun club italiano” si è affrettato a dichiarare l’agente del giocatore in esclusiva a SportMediaset.it, ma l’affare – se si farà – è da considerarsi ancora a uno stadio embrionale di colloqui informativi tra le società interessate e l’Ajax, forte del contratto del giocatore firmato fino al 2021. Anche il Napoli è interessato.

Resta da capire quale sarà la strategia del nuovo Milan che, dopo settimane passate a parlare di Aubameyang, Morata e Dzeko, con annessi costi proibitivi, potrebbe decidere di fare un investimento importante per il futuro per un attaccante che già oggi è valutato dai Lancieri almeno 25-30 milioni di euro. Cifra che i rossoneri hanno lasciato intendere di voler investire per il prossimo centravanti da regalare a Montella. Ancora meglio se per un talento di prospettiva che ha già dimostrato coi fatti la sua dimensione europea.

Fonte: SportMediaset

Montella: “Orgoglioso dei miei ragazzi. Mercato? Bastano pochi innesti”

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, il mister Vincenzo Montella ha parlato tra le altre cose dello stato attuale della squadra, delle suggestioni di mercato e del futuro degli attuali membri della rosa.

Sulla prima stagione da tecnico rossonero: “C’è stato un cambiamento importante, bisogna trovare un nuovo equilibrio. Questa squadra, pur con i suoi difetti, piace al nostro pubblico che dà costante dimostrazione di questo. Io per questo sono orgoglioso di allenare il ‘mio’ Milan”.

Sui risultati deludenti dopo il  derby: “Sì, inevitabilmente è successo qualcosa, anche se per gran parte della stagione tutti avevamo garantito la massima attenzione. Si tratta di situazioni normalissime, inevitabili”.

Sulla nuova proprietà: “La società sta facendo tutto nella massima accortezza, non è mai cambiato alcun equilibrio. Yonghong Li e Han Li mi ispirano fiducia. Io sono molto sereno”.

Sui prossimi impegni e sulla corsa all’Europa: “La classifica, alla fine, rispecchia quasi sempre i valori di una squadra. Dovremo andare a riprenderci i punti persi nelle prossime due partite per poter chiudere la pratica Europa League. Ultima spiaggia con la Roma? No, siamo sesti e abbiamo ancora un vantaggio di 3 punti”.

Sul mercato: “Il 1° luglio vorrei rivedere tanti ragazzi che ci sono oggi qui con me a Milanello. Credo che con pochi innesti quelli che ci sono oggi potrebbero fare ancora meglio. Molti dei miei calciatori sono migliorati. La loro volontà e i sacrifici si sono visti, i giovani hanno fatto molto bene. Sono fiero di loro a prescindere dalla posizione in classifica”.

Infine, sul possibile colpo in attacco: “Dzeko? Io sceglierei gli attaccanti piccoli perché sono più furbi. Il bomber ideale? Ne esiste uno solo: quello che sa segnare tanti gol”.

Fonte: Corriere dello Sport

Fassone: “Investiamo per avere subito un Milan forte. Europa? È fondamentale. Montella…”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Milan TV. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Su Montella: “Il mister ha la stima totale di dirigenza e proprietà. Sgombriamo dal tavolo qualsiasi possibile dubbio sulla guida tecnica del club”.

Sulle intenzioni della nuova proprietà: “A fronte degli investimenti importanti che intendiamo fare per rinforzare la squadra e per essere competitivi nel più breve tempo possibile, si genererà la necessità di fare degli aumenti di capitale, che abbiamo già programmato e previsto”.

Sui fondi per il Milan: “Il presidente ha accolto la richiesta del CdA e si è già impegnato a garantire alla società un apporto di capitali importanti. Abbiamo fatto un’attività di finanziamento da circa 120 milioni attraverso la quale otterremo i fondi per sostenere la campagna acquisti e poi c’è una gestione del Milan che l’anno prossimo avrà ancora delle perdite. E queste perdite, che sappiamo già in che misura, saranno compensate dagli azionisti. Questo ci fa dormire sonni tranquilli e danno a chiunque il segnale di una proprietà presente, che vuole investire e che vuole avere un Milan forte nel breve termine“.

Sugli obiettivi di questa stagione: “L’Europa League per qualcuno è più un peso che un vantaggio. Noi crediamo che sia un passaggio obbligato per riprendere le abitudini a giocare in quel contesto, a riprendere l’abitudine di avere la partita infrasettimanale. Se abbiamo l’obiettivo di andare in Champions già dal 2018/2019, l’obiettivo Europa League per noi sarebbe un passaggio fondamentale“.

Sul mercato: “La volontà è rafforzare una squadra giovane che ha fatto bene. La base ce l’abbiamo, per fortuna. E’ evidente che faremo qualche innesto, che metteremo qualche giocatore di esperienza, qualche giocatore di qualità che elevi il tasso tecnico del club. A dimostrazione del lavoro che è stato fatto in passato, molte delle basi di questo club arrivano dal settore giovanile”.

Europa o no, il Milan confermerà Montella

Non sarà l’approdo o meno in Europa a definire il futuro del Milan, che in ogni caso confermerà Vincenzo Montella. Il piazzamento in classifica non peserà nelle valutazioni di Casa Milan per la panchina: la dirigenza rossonera – fa sapere Premium Sport apprezza molto il lavoro dell’Aeroplanino con una rosa molto giovane, lontana dalle prime del campionato, e sarà alla guida del Diavolo anche nella prossima stagione.

Milan, le imbarazzanti dichiarazioni di Montella a Crotone e 3 motivi per non illudersi

Non si può – o meglio, si può, è un diritto, ma ha poco senso a questo punto del campionato – cambiare opinione sul Milan ogni settimana. Non eravamo fenomeni quando – pur giocando maluccio – eravamo secondi, sulla scia della Juve. Non siamo una squadretta da Lega Pro oggi, reduci da due miseri punti contro Pescara, Empoli e Crotone.

La situazione del Milan è, nella sua mestizia, in fondo molto semplice: la nostra rosa vale una posizione in classifica non migliore del quinto posto, non peggiore dell’ottavo. Se leggete le formazioni di Torino e Fiorentina, d’altronde, vi accorgete che non siamo affatto superiori e che dunque non è così scontato avere qualche punto in più dei granata e dei viola. Considerando poi l’orrendo campionato dell’Inter, saremmo anche potuti arrivare persino quarti. Ma restiamo una squadra mal costruita, che resta a galla solo per la mediocrità generale della Serie A. Anni addietro, giocando così, saremmo retrocessi o quasi. Se vi sembra un’iperbole, chiedete pure alla Fiorentina di Batistuta (erano i primi anni ’90), che conobbe la Serie B nonostante una rosa fatta per lottare per il vertice.

Inutile girarci attorno, la stagione ormai è andata. All’Europa League non credo più da un pezzo e le sconcertanti affermazioni di Montella (“sono soddisfatto, il Crotone ha un ritmo Champions, buon pareggio, ho visto temperamento”) somigliano tanto a una sentenza. Più che nelle nostre mani, il nostro destino è in quello di Inter e Fiorentina. Il crollo fisico e morale della squadra è sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vedere).

Al di là di come poi andrà – sesto, settimo, ottavo posto, poco importa – è tempo di pensare alla prossima stagione. Senza farsi illusioni, sia chiaro. Per almeno tre grossi motivi: 1) Così ridotto, il Milan non è appetibile nemmeno per un Kessie o un Keita o qualunque altro calciatore di prospettiva, figuriamoci per i campioni affermati. E nemmeno trattenere i pochi big che abbiamo sarà semplice; 2) il mercato va programmato con un certo anticipo, specialmente quando c’è una squadra da ricostruire: la nuova dirigenza è appena arrivata e non ha quindi colpe. Però è vero anche che se si cercherà di fare tutto a luglio e agosto, sarà dura mettere su una rosa credibile 3) è tutto da vedere che i “cinesi” (o gli americani?) vogliamo investire grandi somme di denaro come molti tifosi sognano. Non facciamoci ingannare dalle presunte trattative di mercato, che in gran parte sono fake news scritte ad arte per vendere un pugno di copie in più e riempire pagine di giornale altrimenti vuote. Belotti, Keita, Kessie, Aubameyang, Morata, Benzema, Musacchio, James Rodriguez, Dzeko: alzi la mano chi crede seriamente che anche soltanto un terzo di questi qua arriverà.

Milan, rispunta Mancini

Riecco Roberto Mancini. Il Milan sta attraversando un momento di difficoltà (una sola vittoria ottenuta nelle ultime cinque gare) e anche Montella non è esente da critiche: nonostante le rassicurazioni della dirigenza, viene messo in discussione da tifosi e addetti ai lavori, tanto che sembra possa rischiare la conferma in rossonero. E proprio Mancini – scrive la Repubblica – è un nome attorno al quale si dovrà fare attenzione.

L’Aeroplanino ha un modo per blindarsi a Milanello: conquistare il 6^ posto in classifica e con esso il pass per i preliminari di Europa League. Ma senza un posto nelle coppe, il suo posto sulla panchina di San Siro può vacillare. E non è un mistero che Fassone e Mirabelli abbiano enorme stima per Mancini: i tre si conosco bene, hanno lavorato insieme all’Inter ed è possibile che possa essere proprio il Mancio il primo nome dell’a.d. e del d.s. in caso di cambio di allenatore.

Montella: “Non sono preoccupato, la squadra mi è piaciuta”

Il tecnico del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato nel post partita del match tra il Crotone e i rossoneri:

Non sono preoccupato. Dopo un inizio con un Crotone superiore, la squadra si è calata nella mentalità della partita e non è stata distratta. Siamo cresciuti coi minuti e il secondo tempo abbiamo avuto 4-5 occasioni per vincere. La squadra mi è piaciuta, anche se è vero che Donnarumma ha fatto delle parete importanti. Ma la squadra ci ha creduto fino alla fine e ha fatto una partita di temperamento. Dobbiamo fare di più però, siamo poco risolutivi rispetto a quanto creiamo e facciamo fatica contro squadre più compatte. Dispiace il pari – ha dichiarato il mister a Sky Sport – ma il Crotone nelle ultime gare ha un ritmo da Champions. Ma oggi la squadra mi è piaciuta, non ho nulla da rimproverarle. Torno a casa con un punto ma non deluso: siamo vivi e stiamo mettendo in campo ogni energia, lavoriamo già per la prossima gara”.

“Io nervoso? È normale che ci fosse qualche distrazione, ma squadra tranne i primi 15 minuti ha risposto alla grande. C’è ambizione di tutti di andare in Europa ed è inevitabile che la società lavori per il futuro. Dobbiamo però fare meglio nel presente e concentrarsi sul presente. Nei 90 minuti abbiamo dimostrato di credere all’Europa e di essere un gruppo unito, vanno fatti anche i complimenti al Crotone. Il nostro destino dipende da noi. Dobbiamo essere costruttivi e non distruttivi”.

“I gol dei difensori? È una virtù e nell’andata non li avevamo avuti. È una risorsa in più che segnino, ma vanno su solo sui calci piazzati. La squadra ha pregi e difetti, ma i ragazzi quest’anno hanno avuto una crescita individuale e di squadra. Sono felici di stare insieme, sono un gruppo e sono felici di stare insieme, oltre ad aver riavvicinato i tifosi al Milan. C’è una vicinanza continua dei tifosi in tutta Italia. Sono orgoglioso di questo, nella mentalità sono cresciuti tutti”.

Milan, altro passo falso: a Crotone è solo 1-1

Il Milan non riesce più a vincere. Anche sul campo del Crotone non arriva la vittoria scaccia crisi: i rossoneri ottengono un 1-1 che non serve a nessuna delle due squadre, impegnate rispettivamente nella corsa all’Europa League e nella lotta Salvezza. Al gol lampo di Trotta ha risposto una rete in mischia di Paletta. In attesa del risultato di Inter-Napoli di questa sera, il Diavolo resta al 6^ posto in classifica: resta invariato il distacco dall’Atalanta (-5), mentre si amplia il gap con la Lazio (-8) vittoriosa nel derby con la Roma.

Male Deulofeu, incerta la difesa, disastroso Kucka; iperattivo – ma troppo egoista – Suso, generoso Lapadula, ancora decisivo Donnarumma. Nel complesso, il Milan ha offerto un’altra prestazione non all’altezza, sopraffatto in avvio da un Crotone più grintoso e voglioso e incapace di colpire e portare a casa i tre punti. La ripresa porta il pari e qualche occasione da rete, che comunque non può far coltivare a Montella recriminazioni per il risultato: il pareggio dello “Scida” è più che giusto. Ora l’Europa diretta è sempre più lontana e difficile.

Crotone-Milan, le formazioni ufficiali: conferma Lapadula

Di seguito le formazioni ufficiali di Crotone-Milan, match valevole per la 34^ giornata di Serie A.

Crotone (4-4-2): Cordaz; Rosi, Ceccherini, Ferrari, Martella; Rohden, Barberis, Crisetig, Nalini; Falcinelli, Trotta. All.: Nicola.

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, Vangioni; Kucka, Locatelli, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu. All.: Montella.

Crotone-Milan, la probabile formazione: riecco Locatelli e Kucka, c’è Lapadula

È un Milan inedito quello che domani affronterà il Crotone sul campo dello “Scida”. Infortuni e squalifiche, uniti ad alcune scelte tecniche di Montella, renderanno l’undici di partenza rossonero del tutto nuovo e mai visto, lontano dalla formazione ideale dell’Aeroplanino. Innanzitutto la notizia saliente della rifinitura: Romagnoli è ancora out causa dei problemi al ginocchio sinistro e salta la trasferta calabrese. Data anche la squalifica di De Sciglio, dietro gli uomini sono contati: la linea difensiva sarà Calabria-Zapata-Paletta-Vangioni, con uno dei due centrali pronto a raccogliere anche i galloni di capitano.

Anche in mediana tante novità. Col Principito Sosa indisponibile, davanti alla difesa tornerà titolare Locatelli dopo quasi due mesi: il “73” sarà affianco dall’altro rientrante Kucka sul centrodestra e da uno tra Mati e Pasalic da mezzala sinistra, con il cileno favorito per partire dal 1′. In attacco, altra notizia importante: Lapadula ha convinto Montella e giocherà ancora al posto di Bacca, supportato ai lati dagli intoccabili Suso e Deulofeu. Il colombiano, alla seconda panchina consecutiva, sarà l’asso da giocare a gara in corsa. Tra i pali, infine, presente Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Crotone-Milan:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, Vangioni; Kucka, Locatelli, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Montella: “Milan, niente distrazioni: dobbiamo vincere e mettere il timbro Europa

La conferenza del Mister prima di Crotone-Milan: “Dobbiamo mettere il timbro a questa stagione”

Alla vigilia di Crotone-Milan, in programma domenica alle 15.00 allo stadio Scida, Vincenzo Montella è stato il protagonista della giornata a Milanello prima della partenza per la Calabria. Il tecnico rossonero ha parlato a Milan TV e poi in conferenza stampa, presentando la sfida e soffermandosi sull’attualità.

NIENTE DISTRAZIONI
“Ci sono troppe distrazioni in giro e non mi piacciono, ma dipende dalle situazioni e non è colpa di nessuno. Alla squadra chiedo di isolarsi dalle voci, di pensare solo al presente e quindi alla qualificazione in Europa League dopo un cammino entusiasmante. Siamo cresciuti e abbiamo superato tante difficoltà, non possiamo distrarci né mollare. Adesso come non mai la differenza la farà l’aspetto mentale”.

PARTITA
“Ci sarà bisogno di pazienza e agonismo. Il Milan è superiore al Crotone, ma deve dimostrarlo dopo aver pareggiato il loro agonismo. In termini fisici e di partecipazione, questa è stata una delle settimane migliori come allenamenti: la squadra è convinta e consapevole della partita che dovrà fare. Stiamo molto bene fisicamente: dobbiamo vincere”.

CROTONE
“Il Crotone è una squadra viva, mi piace molto. Voterò Davide Nicola come miglior allenatore dell’anno perché ha costruito un gruppo vero, organizzato e che ha il coraggio di attaccare, facendo 10 punti nelle ultime 4 partite. Sono pieni di orgoglio e hanno un pubblico molto appassionato”.

OBIETTIVO
“Stiamo un po’ mancando nella finalizzazione, soprattutto per il numero di occasioni che creiamo. Di recente abbiamo lavorato particolarmente su questo aspetto. Dopo una Supercoppa vinta contro una squadra quasi imbattibile e l’obiettivo Europa ancora vivo, dobbiamo mettere il timbro a questa stagione. All’inizio c’era sfiducia attorno al Milan, poi siamo riusciti a creare una bella realtà: credo sia un piacere vederci. Tutti si sono messi a disposizione, ora serve l’ultimo sforzo”.

EUROPA LEAGUE
“L’Atalanta sta facendo un campionato straordinario, complimenti a loro. Sono difficili da affrontare, ma pensiamo a noi stessi perché se domani vinciamo recupereremo 2 punti importanti proprio ai nerazzurri. Con le concorrenti per l’Europa League siamo in vantaggio negli scontri diretti: i punti li abbiamo persi più con le ‘piccole’. Eventuali preliminari di Europa League? Per me non ci sarebbe nessun problema ad arrivare al 6° posto”.

I SINGOLI
“Su Romagnoli abbiamo deciso di non rischiare per averlo al meglio per le ultime partite della stagione, non è a disposizione. Locatelli? A 19 anni è più difficile giocare a San Siro che a Crotone, questa occasione sarà una grande palestra per lui: è una risorsa importante per il presente e per il futuro. De Sciglio? Ha subito dei fischi quando era capitano e stavamo perdendo in casa con l’Empoli, capisco e rispetto i tifosi. Ma De Sciglio rimane un patrimonio tecnico ed economico del Milan e ha tutte le carte in regola per riscattarsi e rispondere alle critiche”.

MERCATO
“C’è la volontà di rinforzare questa squadra, senza stravolgere il gruppo. Il resto sono speculazioni. Credo sia normale parlare inevitabilmente di mercato, a livello mediatico e per la nuova proprietà. Fassone e Mirabelli stanno facendo benissimo il loro lavoro e a Milanello, in settimana, ci ha chiesto di pensare solo al campo. E così faremo”.

Fonte: acmilan.com

Crotone-Milan, 22 i convocati: out Romagnoli

Al termine dell’allenamento di rifinitura a Milanello, Vincenzo Montella ha diramato l’elenco dei 22 giocatori convocati per Crotone-Milan, 34° giornata di Serie A. Ecco la lista completa:

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, Gomez, Paletta, Vangioni, Zapata, Zucchetti
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Fernandez, Honda, Kucka, Locatelli, Montolivo, Pasalic
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Deulofeu, Lapadula, Ocampos, Suso

L’ALLENAMENTO
Dopo il torello iniziale la squadra è stata suddivisa in due gruppi, ognuno dei quali ha svolto entrambe le esercitazioni: sul campo rialzato, nello specifico, focus sulle palle inattive; invece sul centrale spazio alla tattica. La partitella, sempre a tema tattico, ha chiuso la rifinitura.

Fonte: acmilan.com

Milan, Luiz Gustavo in vantaggio su Badelj

Luiz Gustavo più di Badelj. Il Milan è a caccia di rinforzi per il centrocampo: tra il sogno Fabregas e l’obiettivo Pellegrini, i rossoneri seguono anche i profili del brasiliano del Wolfsburg e del regista della Fiorentina, con il sudamericano in leggero vantaggio. In un ballottaggio tra i due – scrive la Repubblicaa spuntarla sarebbe infatti Luiz Gustavo, nonostante Badelj sia un pupillo di mister Montella.

Milan, incontro con l’agente di Pellegrini: “Interesse che lusinga”

Giornata piena oggi in quel di Casa Milan. Dopo l’incontro con gli agenti di Ghoulam – l’algerino è il primo obiettivo per la fascia sinistra – e Lapadula, Fassone e Mirabelli hanno avuto un vertice di mercato anche con Giampiero Pocetta, procuratore di Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista del Sassuolo è tra i profili più graditi al d.s. e a mister Montella per rinforzare la mediana, accanto a nomi più “pesanti” come quelli di Fabreagas, Kovacic e Luiz Gustavo: questo pomeriggio è stato utile per approfondire ancor di più la conoscenza tra le parti.

La situazione di Pellegrini è in pieno divenire. Il giocatore è al Sassuolo in prestito con diritto di riscatto, ma la Roma – club da cui il giocatore proviene – ha la possibilità di esercitare un controdiritto di riscatto sul cartellino per 10 milioni di euro: una cifra tutto sommato contenuta, in virtù dell’ottima stagione in neroverde e delle prospettive di ulteriore crescita. Molto dipenderà dalla volontà del giocatore: se Pellegrini vorrà avere spazi certi potrebbe rifiutare il ritorno nella Capitale, chiuso da calciatori del calibro di Strootman, De Rossi e Nainggolan.

E qui si potrebbe inserire proprio il Milan. Mirabelli e Montella lo seguono con attenzione e stima e lo stesso entourage di Pellegrini guarda con attenzione all’ipotesi rossonera: “L’interesse del Milan ci lusinga, ma è molto seguito in Italia e all’estero. La Roma? Per ora non voglio rispondere”, ha dichiarato a calciomercato.com l’agente Pocetta. Tutto, come detto, dipenderà dalle volontà dei giallorossi – in particolare dell’allenatore – e dal giocatore stesso: se vorrà provare altre esperienze, il Milan potrà cogliere l’occasione.