Montella – Pagina 5 – Milanismo

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Mirabelli vola a Roma: obiettivo Biglia

Missione romana per Max Mirabelli. Il d.s. del Milan è volato nella Capitale nella mattinata: il nome caldo è sempre quello del laziale Biglia, ma intanto – riporta Gianluca Di Marzio – il dirigente è a pranzo con mister Montella per fare il punto della situazione sul mercato.

Kessié: “Al Milan per il progetto e per diventare un campione”

Ecco le primissime dichiarazioni rossonere rilasciate da Franck Kessié, divenuto ufficialmente un nuovo calciatore del Milan:

“Devo ringraziare tutti. Sono molto contento di far parte di questa squadra. Perché ho scelto il Milan? Mi piace il nuovo progetto – ha dichiarato l’ivoriano a Milan TV – c’è una nuova dirigenza che mi ha spiegato le cose.

Ho parlato con mister Montella e mi ha detto di venire così sarei diventato un grande campione. Dei giocatori del passato mi piace Michael Essien. Il mio ruolo? Sono un centrocampista. Prendo il numero 19″.

ESCLUSIVA M/ Luca Serafini: “Finalmente si costruisce una squadra. Donnarumma…”

Milanismo ha intervistato in esclusiva Luca Serafini, giornalista e opinionista sportivo di comprovata fede rossonera.

L’elemento primario di cui aveva bisogno il tifoso milanista era la trasparenza nascosta soprattutto negli ultimi anni della società e che da subito hanno evidenziato i nuovi proprietari del Milan?

Sicuramente c’è una società che si è presentata bene, con un mercato subito attivo e di grande tempestività, con una comunicazione corretta nei tempi e nei modi che fa tornare a respirare. Non è una questione soltanto di  trasparenza, ma una questione di fatti, prima ancora del mercato lo testimonia il rinnovo di Montella e l’ingaggio di Gattuso, segnali estremamente importanti e significativi. Tutto questo viene fatto con molto silenzio e discrezione, lavorando molto e con buoni risultati. Al momento non potevano fare di meglio”.

Il rinnovo di Montella e la scelta di Gattuso come allenatore della primavera rappresentano quindi una serie di certificazioni chiare nei confronti del nuovo progetto a tinte cinesi?

“Assolutamente sì. Precedentemente avevo esternato anche la volontà di vedere Maldini subito in società, fossi stato in Fassone me lo sarei portato ovunque, dando la sensazione ad un ambiente scosso, tifoseria in particolare, un segnale di tranquillità evidente. Maldini sarebbe potuto essere, come lo è adesso Gattuso, un garantista, perché è gente che non guarda in faccia a nessuno, se c’è qualcosa che non va alza la mano e lo dice. Il milanista che arriva stremato da due anni di comiche riguardanti la trattativa, da anni di insuccessi, fastidi e umiliazioni grottesche nel mercato e in campo, avendo una figura come Gattuso o come Maldini è più rassicurato. Per Gattuso tra l’altro non è un passo indietro, ma un grandissimo bagno d’umiltà, potendo continuare a collaudare la sua esperienza e le sue capacità. Ho anche avuto occasione di parlarci e ha manifestato grandissimo entusiasmo e determinazione”.

Stiamo leggendo tanti nomi sui giornali in chiave mercato, credi siano trattative possibili? Ma soprattutto, nomi adeguati a riportare il Milan dove merita?

Io una volta mi entusiasmavo per i nomi, ora mi entusiasmo per il lavoro che fa la società sul mercato inteso in perfetta sintonia con l’allenatore. Il club cerca sostanzialmente i giocatori che sono funzionali  all’idea di squadra che Montella ha in testa, ed è questa la cosa più importante. La sensazione che si ha oggi è che finalmente si stia costruendo una squadra, poi i nomi che vengono fatti sono uno meglio dell’altro e se si concretizzassero saremmo ben felici, vorrà dire che già a luglio ci sarà una squadra forte”.

Questo è anche un periodo di bilanci. Il Milan di Vincenzo Montella è promosso?

Complessivamente è promosso, nonostante una seconda parte di stagione da dimenticare, vincendo una volta  sola nelle ultime nove gare disputate, perdendo troppi punti con squadre nettamente deboli. C’è stato un calo nella condizione generica della squadra mai motivato effettivamente da Montella. L’Europa League è arrivata perché si sono dimesse le concorrenti, Inter in particolare, ma all’allenatore va dato atto del gruppo che è riuscito a creare, la valorizzazione di alcuni giocatori, dalla rivalutazione di altri che per i suoi predecessori era stato già un traguardo impossibile”.

L’emblema rossonero è sicuramente Donnarumma, in campo e sul mercato. Hai affrontato la questione anche in un tuo editoriale. Che sensazioni hai sulla situazione contrattuale del gioiellino del Milan?

Credo che alla fine rimarrà. Sono stato un po’ duro con lui, scrivendo che non deve essere un problema per un ragazzo di diciotto anni percepire mezzo milione in più o mezzo milione meno, ed avendo baciato la maglia deve dimostrare poi con i fatti questo suo attaccamento. Al di là dei moralismi e della volontà di tutti nel vederlo milanista per i prossimi 20 anni, credo che alla fine rimarrà”.

Sul futuro ipotetico della società che vive all’ombra di una possibile strana suggestione di avere il club in mano al fondo Elliott, piuttosto che alla attuale cordata cinese, cosa ne pensi?

A questa domanda in tutta onestà non so ancora cosa rispondere, posso solo basarmi sui fatti. Questi il Milan alla fine lo hanno preso sul serio, stanno spendendo molti soldi per fare la campagna acquisti, stanno facendo la squadra e per il momento mi attengo a questo”.

Si ringrazia Luca Serafini per la cortese disponibilità.

Bonera: “Musacchio forte e serio, con Romagnoli coppia top”

Daniele Bonera, ex difensore del Milan e oggi al Villarreal, ha parlato del suo compagno Musacchio e di altri temi legati all’attualità rossonera. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal bresciano a MilanNews.it.

Su Musacchio: “In primis è un ragazzo molto serio, e questo non può che far bene al Milan. Il giocatore è forte e credo che, mentalmente, avesse bisogno di confrontarsi in un grande club come il Milan, senza nulla togliere al Villarreal. In maniera molto obiettiva va detto che arrivare in rossonero gli farà bene, perché forse il suo ciclo qui era finito ed il salto gli farà bene.

È un giocatore molto forte, che con Romagnoli formerà una coppia importante e ben assortita, perché hanno tecnica entrambi. Porterà esperienza internazionale e può anche essere un punto di riferimento per Romagnoli che, nonostante la giovane età, ha fatto benissimo, al fianco di Musacchio potrebbe fare quel salto definitivo.

Secondo me come caratteristiche può giocare anche nella difesa tre. È intelligente e nonostante sia molto aggressivo sull’uomo, sa quando scappare, quando salire, quando giocar facile e quando portare palla. In generale, i giocatori bravi si adattano ai moduli e lui non farà fatica”.

Un po’ ho vissuto la trattativa da testimone oculare quella fase, perché eravamo entrambi ad Ibiza in vacanza e lui si è incontrato spesso con Galliani per provare a trovare un accordo. Ma non c’erano le possibilità economiche, a detta sua, perché il Milan era ancora nella fase di cessione della società. È stata una trattativa lunga, ma dopo l’estate lui si è concentrato ed ha dato il suo contributo. La delusione momentanea non lo ha toccato.

Nelle ultime tre settimane mi ha chiesto un po’ di consigli, anche dal punto di vista logistico. Ieri l’ho rivisto ed rimasto stupito dall’ambiente, da Milanello e dalle persone. È rimasto molto colpito”.

Sul nuovo Milan: “Si sta muovendo forte. I giocatori che stanno arrivando e che potrebbero arrivare sono tutti profili molto importanti. Diamo tempo alla nuova proprietà di lavorare”.

Su Morata: “Alvaro è forte, ma forte forte. È un attaccante completo. Secondo me è un po’ penalizzante giocare nel Madrid, per le caratteristiche di quel club. L’evoluzione futura sarà quella di Ronaldo centravanti e Morata andrebbe a trovare sempre meno spazio. Stiamo parlando di un grande campione e di un potenziale grande acquisto per il Milan”.

Sulla stagione appena conclusa: “Bisogna sempre capire e vedere da dove si parte. Il Milan veniva da anni difficili e vincere con la Juve la Supercoppa e centrare i preliminari di Europa League, beh è una stagione da valutare positivamente. Chiaro, se poi si guarda agli anni d’oro, centra ben poco. Montella ha dato una certa credibilità al Milan, che dovrà essere confermata nella prossima stagione”.

Milan, accelerata per Biglia: a 20 milioni si chiude. Intanto la Lazio fissa un ultimatum

È Lucas Biglia l’uomo scelto dal Milan a cui affidare le chiavi del centrocampo. Dopo Musacchio, Kessié e Ricardo Rodriguez, il Principito è il candidato forte a diventare il quarto acquisto della ricca campagna acquisti rossonera e il regista della rifondata rosa di Montella: un uomo di qualità, esperienza e personalità da cui ricostruire una squadra vincente.

Il blitz romano di nove giorni fa di Fassone e Mirabelli, e il colloquio avuto vis a vis con il ragazzo, ha dato i frutti sperati: Biglia ha scelto di sposare la causa del nuovo Milan cinese, anche grazie al lauto triennale da 2,5 netti più bonus a stagione. La Lazio, seppur decisa a tenersi stretta il proprio capitano con una ricca proposta di rinnovo, sembra ormai rassegnata all’idea di perderlo: l’argentino ha deciso di cambiare aria.

Ora toccherà convincere Lotito. 31 anni a gennaio, Biglia è in scadenza di contratto coi biancocelesti al 30 giugno 2018: una situazione favorevole per il Milan, che potrebbe tesserarlo a parametro zero da gennaio. La richiesta laziale è di almeno 20-25 milioni, mentre il Diavolo è fermo a 15: l’inserimento di alcuni milioni di bonus potrebbe sbloccare la trattativa.

La Lazio, intanto, ha dato a Biglia un ultimatum. Entro il weekend dovrà decidere ufficialmente se accettare o meno la proposta di rinnovo fatta dal club biancoceleste (un’ipotesi, ad oggi, altamente improbabile): qualora arrivasse una fumata nera, i capitolini darebbero il via definitivo alla trattativa con il Milan per il trasferimento in rossonero del centrocampista della Seleccion.

Raiola: “Gigio come Maradona. Al Milan l’ho portato io: se volessimo partire…”

Mino Raiola, potente procuratore sportivo, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dall’agente, tra gli altri, di Gigio Donnarumma.

Su Donnarumma: “Gigio è il Maradona dei portieri. Può solo crescere e bisogna lasciarlo crescere in pace. Non è uno schiavo né tantomeno un robot. Futuro? Ci sono 11 top club interessati a lui. Il contratto di Donnarumma scadrà il 30 giugno 2018, e non ho mai detto a Fassone e a Mirabelli: “O firmiamo adesso o non firmiamo più”. Se avessimo voluto partire e andare altrove, l’avremmo già fatto. Capisco lo stress e le aspettative dei tifosi del Milan, Gigio è già un simbolo del club e, per la nuova proprietà, sarebbe l’ideale chiudere la trattativa del rinnovo oggi. Anzi, ieri. Ma la nuova dirigenza si è insediata poco più di un mese fa. Lasciamoli lavorare in pace. Mi assumo tutte le responsabilità sulla scelta definitiva che faremo. C’è possibilità che Donnarumma firmi ancora per il Milan? La risposta è: sì. La stessa sulla possibilità che Gigio lasci il Milan”.

Su Montella: “Ha detto che i procuratori devono chiamarlo di meno? Non ho il suo numero di telefono: io non faccio l’allenatore e lui non fa il procuratore – continua Raiola – Può dare consigli a Gigio perché gli vuol bene, ma preferisco gli dia consigli su come non prendere gol. Gli altri glieli do io. Non dimentichi che Gigio al Milan l’ho portato io, soffiandolo all’Inter. Non faccio il tassista dei giocatori che seguo: i miei giocatori, prima di tutto, sono amici e devono essere felici grazie al mio lavoro. Stiamo parlando di un fenomeno di 18 anni chiamato già a prendere una decisione fondamentale per la sua vita, ponderata e che certamente non dipenderà solo dall’ingaggio. Qualcuno crede possa essere questo il problema, con undici squadre che bussano alla porta? Dicono che Gigio debba essere riconoscente al Milan, vero, ma anche il Milan debba essere riconoscente a Donnarumma. E a Mihajlovic. Prima di lanciarlo, ha concesso a Diego Lopez ogni opportunità per difendere la maglia titolare. A 16 anni però Gigio era già bravo, e quando Sinisa a Milanello mi ha detto: ‘Mino, domenica faccio giocare il Bambino’, gli ho detto che avrebbe fatto bene”.

Su Conte: “Tre anni fa volevo portare Conte al Milan: ci fossi riuscito, oggi i rossoneri sarebbero campioni d’Italia. Ammiro l’estremismo professionale di Antonio: ha una voglia smisurata di vincere e non mi stupisce ciò che ha fatto al Chelsea”.

Su Ibrahimovic: “Zlatan tornerà certamente a giocare, vedremo dove. Lui è davvero il più grande di tutti, e non è l’arrogante e presuntuoso che amano descrivere. E’ un duro, ma onesto e leale. E’ un leader che rispetta tutti, ma esige il massimo impegno”. E sul passaggio dello svedese dalla Juventus all’Inter… “Non è vero che Ibra fu ceduto dalla Juve all’Inter a causa di Calciopoli, nell’estate del 2006. L’accordo con l’Inter venne raggiunto sei mesi prima. L’antefatto? Due novembre 2005, Champions League, Juve-Bayern 2-1, Ibra espulso all’89’ per doppia ammonizione. Moggi va su tutte le furie. E nello spogliatoio esplode con me: ‘Dì a Ibrahimovic che il prolungamento del contratto può anche ficcarselo nel c…’. Ti lascio immaginare la reazione di Zlatan. Fosse stato venduto a gennaio, l’Inter l‘avrebbe pagato 90 milioni di euro. Poi scoppiò Calciopoli e a Moratti costò 20 milioni”.

Sull’addio di Ibra al Milan: “Se fosse dipeso da Ibra, non se ne sarebbe mai andato dal Milan. Tanto che una sera Galliani invita me e lui a cena, a casa sua. Adriano chiede a Zlatan: ‘Vuoi andare via?’. Zlatan risponde: ‘No, capo’. Adriano taglia corto: ‘Allora non ti venderò mai. Qui c’è anche il tuo procuratore, stappiamo una bottiglia di champagne. Mino perché tu non brindi?’. Sbotto in una risata: ‘Perché siete due cogl…’. Sapevo quali fossero le difficoltà di bilancio del Milan e quanto le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva ai francesi fossero indispensabili. L’ingaggio dello svedese gravava sui conti per 75 milioni di euro lordi: stante la situazione, venderlo era inevitabile. E la reazione di Zlatan è stata la seguente: per tre mesi non ha risposto alle mie telefonate, per diciotto mesi non ha più rivolto parola a Galliani. E il giorno della presentazione organizzata dal PSG, sono dovuto andare a prenderlo a Stoccolma con un aereo privato…”.

Montella endorsa Tolisso: “Mi piace”

Il Milan non si ferma a Kessié e punta anche ad altri centrocampisti. Se per la regia il nome più caldo è quello di Biglia, come mezzala sinistra ha preso quota Corentin Tolisso. Classe ’92, in forza al Lione, il francese è estremamente gradito a mister Montella: “È un giocatore che mi piace”, il virgolettato riportato stamane dal Corriere della Sera.

Milan, tre richieste di Montella: un regista, un esterno alto e un bomber

Altri tre colpi per un Milan da Champions. Nel corso del summit avuto con Fassone e Mirabelli, in cui si è anche trovata l’intesa per il rinnovo del contratto, mister Montella ha avanzato delle richieste alla dirigenza in vista della campagna rafforzamenti: un regista, un esterno sinistro d’attacco e un grande centravanti – riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport – da aggiungere a Musacchio, Kessié e Ricardo Rodriguez.

In avanti il sogno di mercato del Milan è uno: Alvaro Morata, con Aubameyang e Belotti alternative di lusso. Sarà difficile, ma il Diavolo proverà il colpo dopo la finale di Champions a Cardiff. Sull’out mancino, dopo l’addio di Deulofeu, è Papu Gomez il prediletto di Montella  – Mirabelli segue da tempo anche Keita della Lazio -, mentre davanti alla difesa la pista più calda è quella che porta all’altro laziale Lucas Biglia (che ha già scelto il Milan: qui i dettagli)

Ecco come sarebbe l’undici titolare rossonero sognato da Montella (in grassetto gli acquisti):

Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Musacchio, Romagnoli, R. Rodriguez; Kessié, Biglia, Bonaventura; Suso, Morata, Gomez.

Montella vota Morata: “È l’ideale per noi”

È Alvaro Morata l’obiettivo numero uno del Milan per l’attacco. E anche mister Montella preferirebbe lo spagnolo alle alternative Aubameyang e Belotti: l’Aeroplanino – fa sapere il Corriere dello Sport – ha una smaccata preferenza per lui e non l’ha nascosta ai giornalisti nel corso del Workshop rossonero dei giorni scorsi in Sardegna. “È l’attaccante ideale”, ha confessato Montella a proposito di Morata.

Montella-Milan, i dettagli del rinnovo

Detto, fatto. Il Milan e Vincenzo Montella ci hanno messo pochissimo a trovare l’intesa per il rinnovo del contratto, siglando l’accordo tramite un’inedita diretta web su facebook. L’Aeroplanino, dopo una prima buona stagione in rossonero, vedrà incrementare il proprio stipendio: il mister – scrive La Gazzetta dello Sportguadagnerà 3 milioni all’anno sino al 2019 più 500mila euro di bonus in caso di Champions League.

Il nuovo romanzo rossonero – Introduzione

È il 30 maggio 2017, siamo nel pieno della cosiddetta “bella stagione”, le giornate si sono allungate, comincia a farsi sentire una certa calura e il Milan ha già ufficializzato due acquisti…

Quello che ho appena scritto potrebbe essere un incipit perfetto per un romanzo a tinte rossonere. Non abbiamo neanche fatto in tempo a salutare la vecchia stagione calcistica che già ci ritroviamo a commentare le scatenate manovre di mercato della nuova dirigenza milanista.

La notizia della giornata è l’ufficialità dell’acquisto da parte del Milan del difensore Musacchio e del centrocampista ormai ex Atalanta, Kessie che era corteggiato da diverse squadre.

Se fino a una settimana fa questi acquisti erano solo un’ipotesi e una speranza, oggi sono diventati realtà e sono andati a comporre i primi tasselli del nuovo corso rossonero. Se ciò non bastasse (e per i tifosi che sperano di esser sempre più competitivi, non basta) i nomi che il Milan sembra intenzionato a trattare nel prossimo futuro sono ancora più invitanti. Si sono fatti i nomi di: Morata, Tolisso, Biglia e Zaza, ma per vedere se indosseranno la maglia rossonera l’anno prossimo è necessario attendere.

Quel che è certo è che tutti i tifosi rossoneri hanno ritrovato l’entusiasmo che avevano perso da tempo e l’ambiente è carichissimo. C’è un’aria frizzante attorno all’operato della nuova società che si sta muovendo in maniera molto risoluta e cosciente degli obiettivi alla portata delle tasche e dell’attuale appeal dei rossoneri.

La seconda notizia di giornata è il rinnovo di Vincenzo Montella, il quale ha firmato un prolungamento di contratto di un altro anno. Prolungamento di contratto che è stato comunicato ai tifosi tramite una diretta su Facebook, un’assoluta novità dal punto di vista comunicativo.

Dopo anni in cui il Milan non è riuscito a confermare un allenatore per più di una stagione, anche questo aspetto sembra risolto e la ritrovata stabilità da questo punto di vista non può che giovare tutto l’ambiente.

Finita questa introduzione, il primo capitolo è ancora tutto da scrivere, ma come detto, l’incipit del nuovo romanzo rossonero promette bene. Sono molto curioso di scoprire se il resto della trama sarà all’altezza già dal primo capitolo.

Mirabelli: “Tutti felici del rinnovo di Montella, mi trovo splendidamente bene”

Il d.s. del Milan, Massimiliano Mirabelli, ha parlato del prolungamento del contratto di mister Montella:

“Voglio ringraziare Vincenzo, mi sono trovato splendidamente bene con lui dall’arrivo al Milan sino alla fine campionato. Sono veramente felice di poter di nuovo continuare questa avventura con lui, ieri sera ci siamo riproposti di fare una piccola cena per salutarci e da lì non ci abbiamo messo molto a trovare un accordo. Ci siamo ritrovati stamattina e abbiamo firmato questo prolungamento per la felicità di tutti, anche dei tifosi”.

Fassone: “Contenti di andare avanti con Montella, ha fatto risultati splendidi”

Il commento dell’amministratore delegato rossonero Marco Fassone sul rinnovo di Montella:

È un momento significativo, molto importante per noi e per i tifosi. Dopo qualche chiacchierata abbiamo concordato con Vincenzo di rimanere insieme per la prossima stagione e anche per quella 2018/2019: siamo contenti ed entusiasti di proseguire con lui questa avventura dopo i risultati splendidi ottenuti in questa stagione di transizione”.

Montella: “Allenare il Milan un orgoglio, felice ed entusiasta del rinnovo”

Le parole rilasciate da mister Montella pochi istanti prima del rinnovo contrattuale col Milan:

Sono particolarmente felice ed entusiasta di iniziare una nuova avventura, con nuovi obiettivi, anche di mercato, a stretto contatto col direttore (Mirabelli, ndr). Grazie per la fiducia e per la possibilità che mi date di allenare il Milan, per me è un orgoglio.

Un abbraccio ai tifosi, per raggiungere insieme nuovi obiettivi più gloriosi e vicini alla storia di questa società”.

L'a.d. Fassone, mister Montella e il d.s. Mirabelli nel giorno del rinnovo dell'allenatore

Ufficiale: Milan, rinnova Montella sino al 2019

L’allenatore del Milan del presente e del futuro sarà Vincenzo Montella. Tramite una diretta video trasmessa sulla pagina facebook ufficiale del Milan, alla presenza dell’a.d. Fassone e del d.s. Mirabelli, il tecnico napoletano ha firmato il prolungamento del contratto che lo legherà ai rossoneri sino al 30 giugno 2019.

Di seguito il comunicato ufficiale del club e il video della firma:

“AC Milan comunica di aver prolungato il contratto con l’allenatore rossonero Vincenzo Montella al 30 giugno 2019.”

Milan, intesa con Montella per il rinnovo sino al 2019

Qualificazione in Europa League ottenuta ed obiettivo stagionale raggiunto, adesso per il Milan è tempo di pensare il futuro. A guidare i rossoneri sarà ancora a lungo Vincenzo Montella: questa mattina a Casa Milan, infatti, c’è stato un incontro di tre ore tra l’allenatore e la dirigenza. Intesa raggiunta, c’è il rinnovo del contratto: il nuovo accordo dovrebbe essere fino al 2019, quindi un anno in più rispetto al contratto attualmente in essere. Il Milan è già proiettato al futuro, in panchina ancora Vincenzo Montella: è praticamente fatta per il rinnovo.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Montella: “Milan molto ambizioso per il futuro. Deulofeu? Chissà che…”

A margine del workshop al Forte Village, Vincenzo Montella ha rilasciato queste parole sul Milan. Di seguito le dichiarazioni raccolte da MilanNews.it.

Sulla stagione: “E’ un bilancio estremamente positivo. Ovviamente non possiamo accontentarci in futuro, dobbiamo aspirare a fare qualcosa in più. Nella situazione generale credo sia stato fatto un buon lavoro, è aumentato il valore dei giocatori e i tifosi hanno visto quello che volevamo proporre”.

Su Honda: “Ha giocato poco, ma ha dimostrato di essere un grande professionista. Sono felice del gol a San Siro e della fascia di capitano di ieri, ha chiuso al meglio la sua avventura”.

Su Deulofeu: “Ha avuto un impatto importante. Ora ci ha salutato, ma chissà che non possa tornare. Ha avuto sei mesi importanti, noi come Milan gli abbiamo dato qualcosa e lui ha dimostrato le sue qualità”.

Su Pasalic: “E’ cresciuto molto, ma può migliorare ancora. Non è un nostro giocatore e quindi quando è così ci sono delle dinamiche di mercato da valutare”.

Su Totti: “L’addio di ieri di Totti è stato qualcosa di straordinario, è stata una grande emozione che vale più di molte coppe. Ha rinunciato a tante squadre importanti per vivere un momento così”.

Sul mercato: “Non abbiamo finito in maniera adeguato la stagione, ora pensiamo al futuro. La società conosce i miei pensieri, io posso dare le mie valutazioni sul singoli, poi tocca alla società fare le scelte. Io voglio fare solo l’allenatore. Top player in attacco? Forse sono venuto qui per convincere gli sponsor a prenderne tre (sorride, ndr)”.

Su Donnarumma: “L’altro giorno gli ho fatto fare una firma su un foglio bianco, io la sua firma ce l’ho (ride, ndr)”.

Sul suo contratto: “Ho ancora un contratto in essere. Sono a disposizione della società, c’è fiducia reciproca, non c’è nessun problema”.

Sul futuro: “La nostra ambizione è arrivare nelle prime quattro posizioni. Non sarà facile perché Juventus, Napoli e Roma sono molto avanti, e anche l’Inter ha tanti giocatori importanti. Poi c’è la Lazio che se è arrivata prima di noi vuol dire che ha qualcosa in più. Sarà difficilissimo, ma noi abbiamo grandi ambizioni”.

Montella-Milan avanti insieme: pronto il rinnovo sino al 2019

La dirigenza del Milan è chiara da settimane: l’allenatore della prossima stagione sarà ancora Vincenzo Montella. Anche ieri l’a.d. Fassone ha ribadito la volontà di proseguire con l’Aeroplanino, protagonista di un buon lavoro in rossonero e con cui si sta già programmando da tempo il mercato e l’anno che verrà. E presto dovrebbe arrivare anche il prolungamento contrattuale.

Per Montella – scrive La Gazzetta dello Sportsi profila all’orizzonte un rinnovo almeno sino al 2019. La firma potrebbe arrivare addirittura nelle prossime 24-48 ore: il tecnico e Fassone, infatti, sono insieme in Sardegna per il Workshop annuale con gli sponsor. L’attuale contratto dell’ex Samp scade tra un anno, ma ci sono tutti i presupposti perché il legame possa essere allungato almeno per un’altra stagione.

 

Fassone: “Ogni sforzo per Gigio. Morata? Possono arrivare 1-2 giocatori così”

L’a.d. del Milan, Marco Fassone, è tornato a parlare dei programmi della squadra per il futuro e in vista del mercato. Di seguito le dichiarazioni rese ai microfoni di Radio Uno.

Sugli obiettivi: “Il ritorno in Europa League è un passaggio fondamentale per tornare a grandi livelli e nel calcio che conta il prima possibile. Dal prossimo anno vogliamo tornare in Champions”.

Su Donnarumma: ”C’è la speranza di trattenerlo, il desiderio nostro è di trattenerlo e siamo disponibili a fare ogni sforzo, dai suoi occhi trapela la volontà di restare. Ma se andasse via stiamo già pensando ad un piano B”.

Su Morata: ‘Tra poco vedrete i nomi nuovi. Ci stanno mettendo a disposizione un budget importante, ma dobbiamo cercare di spenderlo bene. Diversamente dal passato, saranno investimenti oculati così da ottenere un vantaggio economico. E’ possibile che uno o due giocatori di quel livello possano arrivare. Per la difesa prenderemo due giocatori nuovi”.

Sul prossimo campionato: ”Juventus, Napoli e Roma sono lontane attualmente, ma ho trovato una super macchina pronta che va rimessa in corsa”

Su Montella: “E’ il tecnico giusto per noi, lui e Mirabelli hanno le idee chiare”.

Fassone: “Donnarumma? Non possiamo più aspettare. Montella ci riporterà in alto”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha parlato ai microfoni di Sky Sport.

Su Donnarumma: “Non c’è una partita a scacchi, manca una risposta per il momento. Lo consideriamo un giocatore importantissimo, lo abbiamo detto al suo procuratore. Lui sa che noi siamo disposti a fare sacrifici ragionevoli per tenerlo. Ci aspettiamo una risposta a breve, spero che arrivi presto perché sarebbe difficile gestire un portiere a scadenza”

Su Montella: “Si lavora molto bene con Vincenzo. È il nostro allenatore e lo sarà certamente anche nella prossima stagione. Sono convinto che sarà l’allenatore che ci riporterà in alto”.

Sul ko di Cagliari: “Perdere è sempre fastidioso, soprattutto per come è arrivato questo ko. L’Europa lo consideriamo un passaggio chiave, bisogna riconoscere i meriti a chi c’è stato prima di noi e a Montella per esserci arrivato. Noi abbiamo fatto solo da spettatori in queste ultime partite. Ho trovato una società importante, strutturata, adeguata a pensare in grande. Proviamo a costruire qualcosa di importante per riportare il Milan tra i top del calcio europeo. Obiettivi? Sarà un mercato intenso. Ci sono tanti incontri e anche tante idee. Se avremo la possibilità di fare degli investimenti importanti è grazie al budget che ci mettono a disposizione i nuovi proprietà nonostante i ricavi non siano aumentati dal passato”.

Sui tifosi: “I nostri due riferimenti sono la proprietà e i tifosi, a tutti gli effetti i veri azionisti del Milan. Nei loro confronti cerchiamo di avere un occhio di grande attenzione. Spero ci perdoneranno qualche errore ma lavoreremo sempre con trasparenza”.

Ancora su Donnarumma: “Raiola è uno dei procuratori più bravi, non mi permetto di discutere ciò che fa. Gigio è per noi un pilastro su cui costruire la squadra del prossimo anno. L’abbiamo detto a lui e al suo procuratore. Stiamo chiarendo. Quando guardo Donnarumma mi pare di percepire nei suoi occhi la voglia di rimanere. Quello che non possiamo fare è aspettare: abbiamo bisogno di dare a Montella la squadra, vogliamo sapere se abbiamo un portiere o un portiere a scadenza. I nostri tempi sono più rapidi di quelli che può avere Raiola. Sono sicuro che troveremo una soluzione. Al momento non c’è nessun incontro in programma”.

“Nessuna società potrebbe avere in mente qualcosa del genere. Non vogliamo un portiere con il contratto in scadenza. Faremo le nostre valutazioni, sono fiducioso. Dobbiamo avere un piano B nel caso in cui le cose non andassero come speriamo”, ha concluso l’a.d. milanista.

Montella: “Gigio? Lasciamolo stare. Locatelli vorrei allenarlo ancora, Bacca…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato a Premium Sport nel post partita di Cagliari-Milan.

Sul ko col Cagliari: “Siamo partiti male, il Cagliari aveva più ritmo, poi dopo il loro primo gol siamo migliorati e nel secondo tempo abbiamo fatto bene, abbiamo giocato con più inerzia. Poi è stata una gara di fine stagione, mi dispiace molto aver perso”.

Su Donnarumma: “Lasciamolo stare e lasciamolo sbagliare. Qualche mezzo errore a volte ci può stare, ha fatto una grande gara anche oggi, ci può stare di non essere sempre impeccabile. Raiola ha detto che sto facendo il manager come in Inghilterra? Non commento, ognuno fa il gioco delle parti. Io faccio l’allenatore, Mirabelli fa il direttore sportivo e Fassone l’amministratore delegato. Ma non è certo a Raiola che devo dare delle spiegazioni”.

Su Bacca: “Ha un’età importante, non è un ragazzino che si fa condizionare dalle voci di mercato. Io potevo fare qualcosa in più per lui come allenatore e anche lui poteva fare di più. C’è sempre stata la grande volontà di tutte e due di fare il massimo, anche se nessuno dei due è riuscito. E’ un grande calciatore e sono contento di allenarlo”.

Su Locatelli: “La stagione di Locatelli? E’ partito benissimo, poi si è un po’ fermato. E’ del 1998 e io vorrei allenarlo ancora: ha qualità importanti, può essere una risorsa per il futuro e anche per il presente. Io devo dare la mia valutazione tecnica sui giocatori, c’è un confronto continuo con Mirabelli, con lui c’è grande sintonia e insieme stiamo decidendo i possibili cedibili, in funzione a eventuali nuovi acquisti. Questa valutazione sarà sempre in divenire”.

Sul campionato del Milan: “Voto? Non lo so, a parte questa gara che non è valutabile, è stata una stagione ampiamente positiva. Siamo tornati in Europa, abbiamo alzato una coppa, abbiamo lanciato molti ragazzi e dato un’identità a questa squadra”.

Su Totti: “Se è il più forte giocatore con cui ho giocato? Se faccio prevalere il sentimento di questa giornata dico sì. Però ho giocato anche con altri grandi giocatori come Mancini, Batistuta e Cassano che se no si offende. E’ un campione indimenticabile per il popolo giallorosso e per gli amanti del calcio”.

Cagliari-Milan, la probabile formazione: Montella torna al 4-3-3

Ultimo atto stagionale per il Milan in quel di Cagliari. Con il 6^ posto aritmetico conquistato la scorsa settimana, i ragazzi di Montella andranno in Sardegna senza pressione, per una gara che avrà poco da dire anche per i padroni di casa, già salvi da tempo. Anche per questo motivo, Montella farà a meno di Romagnoli e Deulofeu: entrambi titolarissimi, ma acciaccati, non forzeranno per giocare una partita ininfluente ai fini della classifica.

In ogni caso, la prima novità è nel modulo: l’Aeroplanino tornerà al 4-3-3, utilizzato stabilmente sino alla trasferta di Bergamo di due turni fa. In difesa linea con Calabria, Gomez – Paletta, fermatosi nella rifinitura di oggi, parte sfavorito -, Zapata e Vangioni, mentre a centrocampo spazio per capitan Montolivo più Kucka e Pasalic, favoriti su Bertolacci e Mati per le due maglie libere. In attacco rientra Suso dalla squalifica, pronto a completare il reparto con Lapadula e Ocampos. Possibile sorpresa Honda dal 1′: il giapponese potrebbe giocare l’ultima volta, prima di dare l’addio al Milan. In porta, infine, Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Cagliari-Milan:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Gomez, Zapata, Vangioni; Kucka, Montolivo, Pasalic; Suso, Lapadula, Ocampos.

Montella: “Milan, stagione positiva. Gigio? Un patrimonio, è incedibile”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato alla vigilia dell’ultima gara di campionato contro il Cagliari. Di seguito le dichiarazioni rese dal mister a Milan TV.

Su Donnarumma: “E’ un patrimonio della società e un patrimonio tecnico per la squadra. E’ incedibile per noi. Ci sono tanti rumours, qualche giorno fa l’avevo un po’ stuzzicato perché c’è un affetto forte verso di lui da parte nostra. Ci auguriamo che il ragazzo possa andare in vacanza serenamente e farci stare un po’ più sereni”.

Su Gattuso: “Mi sono confrontato, gli do il mio grandissimo in bocca al lupo. Da parte mia avrà la massima disponibilità, le porte del mio spogliatoio saranno sempre aperte per lui”.

Su Bonaventura: “E’ guarito, deve tornare ad abituarsi al campo. Continuerà a lavorare nei prossimi giorni anche se noi andremo in vacanza. Credo che per lui sia bello assaporare quanto meno la panchina”.

Sulla stagione agli sgoccioli: “E’ stata stagione positiva, arrivo alla fine di questo campionato meno stanco rispetto ad altri campionati. L’aria del Milan e di Milanello mi fa bene. Andiamo a giocarci una partita volendo finire bene. E’ stata una stagione in cui abbiamo avuto un rendimento più o meno costante, anche se abbiamo avuto dei periodi difficili, anche perché ci son stati tanti cambiamenti. E’ stata un’esperienza importante. Sono contento di tutte le componenti. Sono contento di come stiamo programmando”.

Cagliari-Milan, i convocati: riecco Bonaventura, fuori Romagnoli e Deulofeu

Al termine dell’allenamento di rifinitura a Milanello, Vincenzo Montella ha diramato l’elenco dei 24 giocatori convocati per Cagliari-Milan, 38° e ultima giornata di campionato che si giocherà domenica pomeriggio al Sant’Elia. Ecco la lista completa:

PORTIERI: Donnarumma, Guarnone, Storari.
DIFENSORI: Calabria, Gomez, Paletta, Vangioni, Zapata, Zucchetti (54).
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Bonaventura, Mati Fernandez, Gabbia (46), Honda, Kucka, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Zanellato (45).
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Lapadula, Ocampos, Suso.

Fonte: AC Milan

Milanello, incontro tra Montella e Gattuso

Primavera giocherà con modulo prima squadra

Incontro a Milanello tra Vincenzo Montella e Gennaro Gattuso, nuovo tecnico della Primavera rossonera. Nel primo pomeriggio Gattuso e’ arrivato al centro sportivo accompagnato dal suo vice Gigi Riccio e ha avuto un dialogo costruttivo con Montella: la Primavera giocherà con il modulo e lo stile di gioco della prima squadra. Montella e Gattuso sono stati per anni avversari sui campi della Serie A ma hanno condiviso lo spogliatoio della Nazionale, in occasione della spedizione azzurra ai Mondiali di Corea e Giappone nel 2002.

Fonte: ANSA.it

Nesta: “Montella grande allenatore, ha fatto giocare bene un Milan mediocre”

L’ex difensore del Milan, Alessandro Nesta, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.

Al termine di Milan-Bologna c’è chi ha ritenuto eccessivi i festeggiamenti rossoneri. Per altri invece il sesto posto va celebrato. Lei che ha vinto due Champions, da che parte si colloca?

“Mi schiero dalla parte di chi ha festeggiato. È giusto farlo quando si raggiunge un traguardo, e il Milan l’ha raggiunto. Ovvio, rispetto alla mia epoca gli obiettivi si sono abbassati molto, ma il Milan adesso è questo. Quindi, in quest’ottica, è un passo importante e un grande traguardo. E poi, pensateci un attimo: l’Inter farebbe carte false per trovarsi dove si trova ora il Milan…”.

Sì, ma stiamo parlando di un preliminare di Europa League.

“Occorre solo avere tanta umiltà e smettere di pensare al Milan di Berlusconi, perché quel Milan non c’è più. Umiltà è la parola chiave, è con quella che devi affrontare una trasferta a fine luglio in qualche posto semisconosciuto”.

Che effetto le fa il Milan senza Berlusconi?

“Tristezza. Io sono un nostalgico, rimpiango anche Moratti… Gente che guidava i club per passione e non per soldi”.

Però l’addio di Berlusconi era inevitabile.

“Negli ultimi anni c’è stato tanto caos e il club non era abituato a programmare in condizioni di emergenza. C’è stata confusione nei ruoli in società e così è stato molto più facile cambiare gli allenatori. Hanno sempre pagato loro, ingiustamente. Mi chiedo: al quarto, quinto tecnico che non funziona, magari dovrebbe venirti in mente che non può essere sempre e solo colpa di chi sta in panchina”.

Che futuro attende il Milan cinese?

“Questo dev’essere un punto di partenza, adesso occorre cambiare marcia rispetto al passato. Non so, per giudicare prima bisogna capire come lavorano. Addosso mi resta una sensazione di perplessità, mi pare che la proprietà interista si muova di più. Di certo riportare il Milan in Champions sarà dura, dovranno spendere molto”.

Lei da dove ripartirebbe?

“Da un gruppo di italiani mentalmente forte. E chi arriva dopo, si allinea. Com’era ai miei tempi e com’è ora nella Juve”.

Come si può dilapidare un patrimonio sportivo, dopo aver vinto una Champions, in così pochi anni?

“Semplice: i giocatori invecchiano e devi avere la forza di rimpiazzarli con altri dello stesso valore. Se non puoi permettertelo, inizi a perdere terreno. Un segnale pessimo, ad esempio, erano state le cessioni di Ibra e Thiago. Io e tanti altri abbiamo smesso per motivi anagrafici, loro se ne sono andati per scelte economiche del club. Un segnale di debolezza”.

Lei però potrà sempre raccontare di aver vissuto un decennio fantastico in rossonero.

“Il segreto di quel Milan era la mentalità, più che la tecnica: eravamo sempre pronti a giocare partite come quella di Atene. Voglio dire che eravamo sempre pronti alla massima tensione e a sapere come gestirla”.

Quali sono i ricordi più nitidi di quel 23 maggio?

“Il più bello è stato rientrare nello spogliatoio con la coppa. Ce lo eravamo promessi dopo Istanbul, e potrebbero sembrare quelle frasi fatte. Ma esserselo promessi ed esserci riusciti significa essere al top. Mi ricordo che Ronaldo ci aspettava dentro con le birre (risata, ndr), poi abbiamo festeggiato in piscina fino a notte fonda. Vincere è come una droga, hai sempre bisogno di rivivere le stesse emozioni e quando non le provi più vai fuori di testa”.

Se vincerà il campionato Nasl (la Serie B Usa) a Miami, sarà il suo primo successo da tecnico: com’è la panchina?

“Giocare mi manca da morire, ma voglio fortemente fare l’allenatore. Lavoro 12 ore al giorno e per me è l’unico modo di restare davvero nel calcio. La scrivania non mi interessa”.

Di tornare in Italia non se ne parla? Magari prima o poi al Milan.

“Beh, mai dire mai. E poi mica posso vivere per sempre a Miami. L’ambizione è mettermi in gioco anche in Italia, quando sarà il momento”.

Al Milan negli ultimi anni è stata duretta per gli allenatori.

“E’ stato un vero tritacarne. Debuttanti come Seedorf, Inzaghi e Brocchi non possono essere giudicabili”.

Montella è l’uomo giusto per aprire questo ciclo?

“È un allenatore di livello, a tratti ha fatto giocare bene una squadra con giocatori mediocri. Ha un’ottima idea tattica”.

Ci sono state polemiche sulla “bandiera” da portare nel nuovo club: per lei che lo è stato, sarebbe un ruolo utile? Maldini ha rifiutato bruscamente.

“Avere una bandiera in società serve, altrimenti si perderebbe tutta la tradizione. Occorre avere qualcuno che sappia cosa significa stare in un club del genere. Il no di Maldini comunque non mi ha stupito, per lui non c’erano le condizioni”.

Che cosa le manca maggiormente del Milan?

“Tutto. Soprattutto Milanello, con tutti i suoi personaggi. La governante, il giardiniere, l’autista. Persone spettacolari. A Milanello sono stato meglio che in un hotel a cinque stelle”.

Piccola o grande, l’Europa del Milan è sempre festa

Domenica centrato il ritorno nelle coppe, oggi gli eroi di Atene si radunano dieci anni dopo (via “il Giornale”)

È perfetta la sintesi di Arrigo Sacchi, uno che ha legato la propria carriera di rivoluzionario del calcio al lancio del Milan di Silvio Berlusconi.

Ha detto: «Auguro al Milan un nuovo inizio ma i ricordi berlusconiani sono ingombranti». Perciò ha fatto un certo effetto, presso il popolo rossonero, quella festa dopo l’accesso all’Europa league, sotto la curva amica, con Montella lanciato in aria, rito che a San Siro era di solito riservato alle grandi conquiste internazionali o all’arrivo dello scudetto.

Il sapore è stato diverso: ha rappresentato più uno sberleffo rivolto al flop interista che un’autentica conquista degna della storia milanista. E la conferma di questo doppio standard è arrivata grazie a una curiosa coincidenza. Oggi infatti i reduci di Atene 2007, l’ultima Champions della magica collezione, con in testa Carlo Ancelotti e Adriano Galliani, sono pronti a radunarsi in un ristorante per ricordare l’ultima impresa di quel Milan che fu capace dalle ceneri di calciopoli di risorgere in tempo utile per guadagnarsi col play-off vinto contro la Stella Rossa di Belgrado, l’accesso all’autostrada che lo portò ad Atene, alla rivincita col Liverpool.

Sarà una cerimonia intima, location tenuta segreta dagli organizzatori, senza il sigillo del Milan cinese che avrebbe voluto in un primo tempo accogliere la rimpatriata a casa Milan. Una sola concessione è stata fatta: Ambrosini potrà passare oggi da via Aldo Rossi per ritirare la coppa delle grandi orecchie che sarà esposta al centro della tavolata.

Alla nostalgia canaglia del vecchio Milan pieno di allori, ha fatto quasi da contrapposizione l’attivismo di Fassone e Mirabelli impegnati sul mercato per rimodellare la squadra arrivata sesta e perciò ai preliminari di Europa league (confermata la cancellazione del derby nella tournèe asiatica). Ieri mattina a Milano si è presentato Mateo Musacchio, 27 anni ad agosto, difensore centrale di Villarreal e nazionale argentino, passaporto italiano: è ufficialmente il primo acquisto del Milan di mister Li. Per chi è amante dei corsi e ricorsi storici vale una rievocazione: anche il Milan di Berlusconi debuttò sul mercato con l’acquisto di Dario Bonetti, un difensore centrale. Non solo.

Mentre Musacchio svolgeva le visite mediche regalando la solita banale frase («sono molto contento») la nuova coppia di dirigenti ha compiuto un blitz a Roma per allacciare la trattativa con la Lazio riferita a Keita (Marotta nel frattempo si è defilato) e a Biglia, attaccante veloce e regista di centrocampo. Già definiti, solo da perfezionare, gli altri due arrivi: Rodriguez e Kessiè. Più che una campagna di rafforzamento è un’autentica rifondazione.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Montella: “Gigio, ora devi fare una scelta. Keita? Se ne parlo il prezzo si alza. Deu…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato a 360° del mercato del Milan. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal mister.

Su Donnarumma: “La società sta facendo degli sforzi enormi per riconoscere le sue grandi qualità – dice l’Aeroplanino a Premium Sport -. Gli voglio bene come a un figlio, ma ora deve fare una scelta e capire cosa vuole fare da grande. Ma con la massima serenità perché il club sta facendo di tutto per tenerlo”.

Su Keita: “Ci sono tanti Keita bravi nel mondo. Quello della Lazio è un giocatore molto interessante ma ogni volta che parliamo di un giocatore si alza il suo valore, poi con Lotito ancora di più”.

Sul futuro numero 9 tra Keita, Kalinic e Morata: “Forse nessuno dei tre. La maglia numero 9 è di Lapadula e per il momento se la tiene lui. Quando giocavo e arrivava un attaccante forte che voleva il 9 non gliel’ho dato”.

Su Musacchio: “È un giocatore che ha il gradimento da tutte le parti”.

Su Deulofeu: “Ci ha dato tanto e ha avuto un grande impatto. Non è un giocatore del Milan quindi il suo destino non lo decidiamo noi ma io penso che tutti i giocatori sono sostituibili, così come gli allenatori”.

Milan, riecco l’Europa. La prima vittoria cinese regala il sesto posto

Montella (100 successi) bravo in una fase di transizione e senza un euro sul mercato (via “il Giornale”)

È la seconda luce in fondo al tunnel dopo l’abbagliante notte di Doha. Il Milan di Montella è arrivato sesto e ha guadagnato con un rotondo 3 a 0 sul Bologna fragile come un grissino l’accesso ai preliminari di Europa League.

Appuntamento a fine luglio con qualche viaggio esotico ma è un purgatorio fondamentale per dimenticare la colpevole assenza dei tre anni precedenti nell’attesa di dare la scalata alla Champions. Perciò ieri anche i rossoneri hanno festeggiato (a eccezione di Bacca che è tornato mesto negli spogliatoi) sotto la curva dei loro più fedeli sostenitori. I numeri e le riflessioni sull’evento sono diventati millanta, come avrebbe scritto Gianni Brera. Montella, col successo numero 100 della carriera da allenatore, ha fatto meglio dei suoi tanti predecessori (Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e Brocchi) che pure hanno goduto di condizioni vantaggiose, specie il serbo che ha usufruito di un potenziamento sontuoso (Romagnoli, Bacca e Bertolacci, 68 milioni investiti).

La contabilità è la seguente: vinta la Supercoppa d’Italia, centrato l’obiettivo internazionale, perso il quarto di Coppa Italia arrendendosi in 10 contro 11 davanti alla Juve: mica male. È già questo un risultato prestigioso perché il tecnico napoletano ha lavorato in piena epoca di transizione da una proprietà all’altra, ricevendo la protezione competente di Galliani ma senza avere un euro da investire sul mercato. Si è accontentato delle briciole (Deulofeu e Ocampos) e con quelle ha apparecchiato un pranzo di qualità. Proprio lo spagnolo (in assenza dell’altro sodale decisivo Suso) ha firmato il secondo sigillo consecutivo tra Bergamo e ieri a San Siro: 4 punti in una settimana sono il suo saldo attivo. Il Milan degli scappati di casa (dixit Cassano) è arrivato davanti all’Inter che ha speso cento milioni nell’estate scorsa e veniva accreditata del ruolo di anti-Juve. È un’altra medaglietta al petto del gruppo caduto più volte ma rialzatosi con uno scatto di reni nella curva decisiva della stagione.

A dispetto del risultato, non è stata una comoda passeggiata sotto il sole quasi estivo di Milano. Il Bologna non ha mai tirato in porta e questo è il dato più concreto che può dare conto dell’opposizione della squadra di Donadoni. Nel primo tempo i milanisti hanno molto sprecato d’accordo, ma ha funzionato poco e male il sistema di gioco scelto da Montella: i due centravanti, Bacca e Lapadula, uno al fianco dell’altro, hanno moltiplicato i limiti e gli errori invece che esaltarne le qualità balistiche. Decisivi un paio di cambi avvenuti nella seconda frazione: il primo (Mati Fernandez al posto dello spento Bertolacci) ha dato geometria e dettato un assist, il secondo (Honda al posto di Bacca fischiatissimo) ha contribuito con un bel gol su punizione a mettere in banca il successo. Montella ha preso atto all’intervallo dell’errore commesso e corretto lo schieramento. Non solo. A pochi minuti dai titoli di coda ha consentito a un giovanotto della primavera, Cutrone, di debuttare in serie A: è una scelta simbolica che valorizza la svolta berlusconiana (puntare sul vivaio) dopo il lancio di Locatelli. Da aprile il Milan non vinceva più. Quello di ieri è stato il primo iscritto d’ufficio sul conto del nuovo azionista cinese. Può moltiplicare l’entusiasmo di Fassone e Mirabelli che hanno già messo a segno un tris di acquisti.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Montella centra l’Europa, il Milan torna a casa

Missione compiuta. Dopo tre stagioni a vuoto, il Milan non sbaglia un’altra volta e centra l’obiettivo Europa. Si dovrà passare per due turni preliminari tra luglio e agosto, ma la sostanza non cambia: il Diavolo tornerà finalmente a giocare le coppe europee dopo anni di sofferente astinenza. La partita contro il Bologna, primo match point dell’anno e (Montella dixit) vera e propria “finale” da non fallire per nessuna ragione al mondo, si è conclusa in un trionfo. Un 3-0 che piace al mister ed esalta il pubblico di San Siro, tornato (numeroso) a gioire con la propria squadra: sono servite pazienza e due correzioni in corsa per sbloccare, arrotondare e chiudere la pratica emiliana, ma il Milan ha vinto e blindato con l’aritmetica il 6^ posto in classifica.

I tre gol di scarto e il ritorno alla vittoria dopo un mese e mezzo di digiuno non rispecchiano però appieno i 90′ di gioco. La partita del Milan non è stata brillante e la prestazione tutt’altro che convincente per larga parte del match: male nel primo tempo e così così a inizio ripresa – Mirante non ha compiuto nessun intervento e la difesa rossoblu non ha sofferto granché -, Montolivo e compagni hanno svoltato solo dall’ora di gioco in poi, trovando la via del gol negli ultimi 20 minuti. Per cambiare marcia sono serviti i cambi di Montella: fuori Bertolacci e Bacca, dentro Mati e Honda, il Milan ha iniziato a girare, soprattutto grazie alle giocate dell’ispiratissimo cileno, capace di inventare il vantaggio milanista con un meraviglioso assist per Deulofeu. L’esperimento Bacca-Lapadula insieme dal 1′ è stato un fiasco: serviti pochissimo dalla squadra, Sir William è piaciuto per la solita generosità (pur peccando di imprecisione), mentre il colombiano è stato ectoplasmatico. L’ultima al Meazza del Peluca non ha reso onore al suo raro talento di finalizzatore.

Milan vincente e non convincente. Ma nelle “finali”, si sa, a contare è solo il risultato. E l’unico obiettivo in Milan-Bologna, centrato in pieno, era proprio questo: portare a casa i tre punti e la certezza matematica di tornare in Europa, a prescindere dalla qualità del gioco e dello spettacolo. Montella è riuscito lì dove Inzaghi, Seedorf, Mihajlovic (il serbo non terminò la stagione causa esonero, pur avendo lasciato il Milan 6^) e Brocchi avevano fallito. E pazienza se il Diavolo non ha entusiasmato: il tasso tecnico dell’undici di partenza, d’altronde, era modesto per pretendere di più. Cagliari sarà la tappa finale del campionato, ma soprattutto l’ultima pagina di un Milan troppo mediocre per essere vero. Il ritorno in Europa è la liberazione dopo un purgatorio lungo nel complesso cinque anni, addolcito solo in minima parte dal sorprendente trionfo in Supercoppa sulla Juventus. Un capitolo doloroso, destinato a diventare storia già dalle prossime settimane. Perché stavolta la musica è pronta a cambiare sul serio: il bello, quello vero, deve ancora venire.

Romagnoli: “Milan, è una stagione da 7,5-8. Difesa a tre? Mi trovo bene”

Queste, invece, le risposte sempre a Milan TV di Alessio Romagnoli:

“Sarà la prima volta per me in Europa League, speriamo di far bene. Era un obiettivo inseguito da tutti fin dall’inizio”. Arrivato al termine di una sfida non scontata: “Una gara sudata, vinta grazie agli ingressi di Honda e Mati Fernandez”. Il difensore vuole fare i complimenti alla squadra: “Siamo un grande gruppo, lo dimostra anche chi gioca meno come Keisuke: sono felice per il suo gol”.

Infine, sul reparto difensivo: “Difesa a 3 o a 4? Non è che cambi poi così tanto. Il Mister ci schierava a 3 già mesi fa, soprattutto in fase di possesso. Io mi trovo sempre bene. Un voto alla stagione? Positivo, 7,5-8. Potevamo fare di più ma va bene così”.

Fonte: AC Milan

Montella: “Orgoglioso dei miei ragazzi, il Milan ha raggiunto gli obiettivi fissati. La Juve…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato così al termine del match tra il Diavolo e il Bologna, che ha consegnato ai rossoneri l’aritmetica dell’Europa.

Sull’obiettivo raggiunto: “Sono molto soddisfatto, sono stati raggiunti gli obiettivi di inizio anno con la Supercoppa. Peccato per la Coppa Italia, ma abbiamo perso con onore. Ora siamo più sereni, sono contento del risultato e ringrazio tutti, anche le anime dietro alla squadra.

Sulla rosa che serve per il doppio impegno Italia-Europa: “Sono esperto dell’EL e siamo arrivati anche abbastanza avanti alla Fiorentina. Ora ci siederemo e vedremo che fare, ora si potrà lavorare con più tranquillità”.

Su Honda e Bacca: “Si è battuto con Lapadula, era un modulo inedito oggi e c’erano rischi. Non erano colpevoli né Bacca né Bertolacci, ma ho dovuto fare una scelta e l’ho fatta tirando una monetina. Mi dispiace, ma non ha colpe particolari oggi. Honda è entrato col passo giusto e la mentalità giusta di chi vuole determinare”.

Sul 6^ Scudetto della Juve: “Complimenti. Vedremo se riusciremo a cambiare la tendenza, sono diventati noiosi. Il Milan deve avere ambizioni, anche loro quando hanno vinto il primo scudetto erano arrivati al 6^ posto. Per chi ha la storia come la nostra è più facile, anche se Roma e Napoli sono attrezzate”.

Sul carattere della squadra: “Nelle difficoltà ci vogliono valori che i ragazzi han dimostrato di avere. È una squadra che non molla, orgogliosa, con un’anima, che nelle difficoltà gioca libera. È un gran valore per una squadra – ha dichiarato il mister a Premium Sport – sono orgoglioso di quanto hanno fatto i ragazzi, sempre presenti nelle difficoltà e con equilibrio. Non è facile, sono soddisfatto”.

Sulla campagna acquisti: “C’è totale sintonia con la dirigenza. Non volevo mandare messaggi alla squadra diversi dall’attualità e ho detto delle bugie bianche, ma con Mirabelli c’è confronto quotidiano, ci trasferiamo idee e sogni”.

Su Lapadula e Gomez: “Non faccio e non conosco il mercato, ma quando chiedono attaccanti agli altri chiedono da 50 milioni in su. Quindi anche Lapadula vale tanto”.

Sui tifosi: “Ci tengo a ringraziarli, ci hanno accompagnato tutto l’anno. Per chi è abituato a giocare al top, accompagnare la squadra per obiettivi diversi degli altri anni è motivo d’orgoglio per me e per i ragazzi: il loro sostegno è molto sentito e ci hanno dato aiuto per fare delle imprese”.

Sull’Inter: “Mi fa piacere arrivare davanti, ma non ci avevo ancora pensato”.

Montolivo: “Tenevamo tantissimo all’Europa. La società farà bene”

Questo il commento del capitano del Milan, Riccardo Montolivo, sul ritorno dei rossoneri in Europa:

Ci tenevamo tantissimo. Il sesto posto conta, per una squadra giovane come noi fare un’esperienza europea. Un po’ lunghi nel primo bene nella ripresa. La mano di Montella si è sempre vista, l’identità si è sempre vista. Ci siamo resi conto che potevamo giocarcela con l’Inter – ha dichiarato il centrocampista a Premium Sport – alla fine non conta quanto spendi ma il campo. Noi non ci accontentiamo di quanto fatto.

La Nazionale? So che ci vuole tempo, devo prima riconquistarmi il posto nel Milan, ma spero che la partita allo Stadium con la Spagna non sia l’ultima in azzurro. Su Bacca, è uscito sullo 0-0 perciò è normale che abbia ricevuto i fischi, ma penso abbia fatto bene con Lapadula in coppia, e i suoi gol sono stati importanti nella stagione, anch’io ero stato fischiato. La società farà bene“.

Bologna ko 3-0: il Milan torna in Europa!

Missione compiuta. Il Milan non fallisce il match point con il Bologna e torna in Europa dopo tre anni di assenza. La gara di San Siro si decide tutta nella ripresa: a sbloccarla è Deulofeu, mentre il raddoppio arriva con una bella punizione diretta di Honda. La ciliegina sulla torta la mette nel recupero Lapadula, per la rete del definitivo 3-0.

Male nel primo tempo e a inizio della ripresa, il Milan è stato bravo a non perdere la calma e a scardinare il fortino Bologna dopo più di un’ora di gioco praticamente senza occasioni. Ottimo Deulofeu e generosissimo Lapadula, finalmente inoperoso Donnarumma, decisivo Montella con gli azzeccatissimi cambi Mati Fernandez-Honda: subentrati per gli spenti Bertolacci e Bacca, i due sono risultati determinanti ai fini del risultato finale e della bella vittoria rossonera con l’assist dell’1-0 (griffato dall’ex Fiorentina) e dal raddoppio su calcio piazzato del giapponese, ai saluti con il pubblico del Meazza.

Il successo sul Bologna consegna ai ragazzi di Montella la certezza aritmetica del 6^ posto e dunque dei preliminari di Europa League. Le difficoltà dell’ultimo mese e mezzo di campionato, tra una vittoria che mancava dal 9 aprile e le tante “distrazioni” societarie e di mercato, non hanno influito sul risultato finale della squadra: il Diavolo ha raggiunto l’obiettivo minimo stagionale del ritorno nelle coppe.

Gustavo Gomez, difensore paraguaiano

Milan-Bologna, le formazioni ufficiali: Bacca-Lapa in attacco, c’è Gomez

Ecco le formazioni ufficiali di Milan-Bologna, match valevole per la 37^ giornata di Serie A:

Milan (3-5-2): Donnarumma; Gomez, Paletta, Romagnoli; Deulofeu, Bertolacci, Montolivo, Pasalic, Vangioni; Bacca, Lapadula. All.: Montella.

Bologna (4-2-3-1): Mirante; Torosidis, Gastaldello, Helander, Mbaye; Donsah, Taider; Verdi, Krejci, Di Francesco; Destro. All.: Donadoni.

 

Milan-Bologna, la probabile formazione: riecco il 3-5-2, Bacca-Lapadula dal 1′

Sarà ancora 3-5-2, ma con una significativa novità in attacco. Montella sembra intenzionato a confermare dal 1′ la difesa a tre, all’esordio da titolare contro l’Atalanta, ma schiererà insieme Bacca e Lapadula. Mai titolari in coppia in tutta la stagione, per Milan-Bologna l’Aeroplanino è orientato verso il doppio centravanti per cercare di aumentare la pericolosità dell’attacco nel match chiave per l’Europa: Deulofeu, seconda punta a Bergamo, giocherà da esterno destro a tutta fascia.

Pochi dubbi, invece, nel resto dell’undici titolare. In difesa ci sarà il ritorno dalla squalifica di Paletta – l’argentino completerà il pacchetto arretrato con Zapata e Romagnoli -, mentre a centrocampo sarà Bertolacci a sostituire l’indisponibile Suso. Il reparto sarà completato da Montolivo e Pasalic, in campo dal 1′ così come nella trasferta orobica di sette giorni fa, mentre a sinistra spazio per Vangioni: i vari Kucka, Locatelli, Sosa e Mati sono destinati alla panchina. Tra i pali, infine, spazio all’intoccabile Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Bologna:

Milan (3-5-2): Donnarumma; Zapata, Paletta, Romagnoli; Deulofeu, Bertolacci, Montolivo, Pasalic, Vangioni; Bacca, Lapadula.

Pasalic: “L’Europa è troppo importante. Futuro? Al Milan sto bene, ma…”

Il centrocampista del Milan, Mario Pasalic, ha rilasciato un’intervista sulle colonne de Il Giorno. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sulla corsa all’Europa: “Iniziamo a vincere, poi faremo i calcoli. Il nostro obiettivo deve essere fare sei punti con Bologna e Cagliari così possiamo evitare di guardare gli altri campi. È banale, lo so, ma sono due finali e così dovremo affrontarle. Tornare in Europa era il nostro obiettivo dichiarato, era troppo importante dopo 4 anni di nulla. L’Europa League è il primo passo, poi vedremo di tornare in Champions”.

Sul futuro: “Le carezze del mister fanno piacere. E un allenatore che sa parlare ai giocatori e ha un grande futuro davanti. Io al Milan sto bene, ma non so cosa riserverà il futuro. AI Chelsea ci sono grandi giocatori e giocare diventa difficile. Il mio sogno? Uno l’ho già realizzato. Ho giocato, segnato e vinto un Derby con il mio Hajduk contro la Dinamo. Poi vorrei vincere una Champions,un Europeo o un Mondiale”.

Sul rigore di Doha e sul gol all’andata col Bologna: “Sono stati grandi emozioni. Ho solo preso la mira e il resto è storia. Al Dall’Ara invece abbiamo fatto un miracolo, in nove uomini. Eravamo stremati. Ma è stata una vittoria fondamentale, basta guardare la classifica per capire quanto. Eravamo in un momento poco fortunato e ci siamo sbloccati”.

Sul calo nella stagione: “Siamo un gruppo giovane e abbiamo commesso qualche errore. Abbiamo sbagliato qualche partita, soprattutto con le piccole. Forse ha pesato un po’ la pressione di dover fare risultato a tutti i costi e in qualche momento è mancata un po’ di concentrazione”.

Montella: “Milan-Bologna una finale. Bacca-Lapa insieme? Possibile. Sul futuro…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato ai giornalisti presenti a Milanello nella consueta conferenza stampa pre partita. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal mister verso Milan-Bologna.

Su Milan-Bologna: “La sto vivendo come una finale, potrebbe chiudere un percorso iniziato a luglio. Sono a 99 vittorie in Serie A, la nuova società non ha ancora vinto e ci potrebbe regalare l’Europa, dobbiamo vincere”.

Sull’Europa League: “Fare i preliminari non sarebbe un problema. Vogliamo fortemente l’Europa League, siamo proiettati assolutamente verso questo traguardo”.

Sull’interazione col gruppo: “Sono migliorato molto da questo punto di vista. Il Milan ha creato una base importante, abbiamo dato alcune gioie ai tifosi e abbiamo sempre di essere un gruppo sano che è anche andato oltre le proprie possibilità. Sono orgoglioso di allenare questi ragazzi”.

Sull’Europa: “Abbiamo l’1% di vantaggio sulla Fiorentina, dipende tutto da noi, dobbiamo contare solo sulle nostre forze e questo è un vantaggio. Molto passerà dalla gara di domani”.

Sul Bologna: “È una squadra molto organizzata, con diversi giocatori di talento. Sarà una partita nella quel dobbiamo mettere molta attenzione, il Bologna non mi fa dormire tranquillo. Per me è come una finale, quindi va giocato con maggiore lucidità degli avversari. Non è importante giocare meglio degli avversari, ma vincere”.

Su Bacca-Lapadula: “Lapadula e Bacca insieme è una possibilità. A parte l’ultima partita, abbiamo sempre giocato con tre attaccanti e lo faremo anche domani”.

Sull’Inter: “All’inizio dell’anno avevamo tre obiettivi: arrivare in Europa, onorare la Coppa Italia e vincere la Supercoppa italiana. Uno lo abbiamo ottenuto, siamo usciti dalla Coppa Italia giocandocela fino alla fine e siamo vicini all’Europa. Quindi io sono soddisfatto – riporta SportMediaset – se poi arriveremo davanti all’Inter sarà ancora più bello. Sarebbe la prima volta negli ultimi anni”.

Sul possibile fallimento del match point europeo: “Non credo possa accadere, la squadra è lo specchio dell’allenatore. Non vedo l’ora di giocarla questa partita e di vincerla”.

Sulla valorizzazione della rosa: “Un allenatore deve cercare di allenare e accrescere il lavoro di tutta la rosa. In questa rosa, molti giocatori sono cresciuti di valore. Sono molto soddisfatto di essere riuscito a portare avanti quasi tutta la rosa, sono felice per come è cresciuta”.

Sulla vittoria all’andata in 9 vs 11: “L’andata e il ritorno sono due gare diverse. Sono tante le partite che hanno dato soddisfazione in questa annata”.

Sulla nuova proprietà, ancora a secco di vittorie: 
“Anch’io sono fermo a 99 vittorie in Serie A. La proprietà sta lavorando in maniera eccellente, anche se il mio focus è solo sulla gara di domani”.

Sul modulo: “Sono poche le differenze tra un modulo e l’altro, le differenze sono davvero minime”.

Sul gruppo: “Per resistere alle difficoltà ci vuole grande convinzione. Dipende soprattutto dai giocatori, che quando sono in difficoltà pensano meno ai rischi e giocano più liberi. Questo gli permette di fare meglio. Vorrei vedere sempre così la squadra”.

Sul futuro: “La società sta operando in maniera eccellente. Mi hanno fatto piacere le parole di Fassone. Anche i tifosi sono contenti e noi dobbiamo alimentare questo entusiasmo con una vittoria domani”.

Sulla rosa del prossimo anno: “Fassone è stato molto chiaro, ogni allenatore sogna di avere ad inizio luglio a disposizione già gran parte della rosa. Sarebbe un vantaggio”.

Sul Papu Gomez: “Ha detto che l’ho cercato a gennaio? Parla un po’ troppo, è un bravo giocatore, ma parla troppo (sorride, ndr)”.

Milan, per l’attacco spunta Farias

Sondaggio con il Cagliari per l’attaccante italobrasiliano. Montella lo aveva seguito già in passato

Diego Farias è nel mirino del Milan e quell’interesse manifestato sotto traccia nei mesi scorsi potrebbe a breve trasformarsi in qualcosa di più concreto. Montella lo aveva seguito già in passato, prima di approdare sulla panchina rossonera, e l’ha monitorato con attenzione in una stagione che ha visto l’italobrasiliano segnare sette reti in diciotto partite di campionato. Ala destra o seconda punta, giocatore rapido e tecnico, Farias con la sua duttilità può adattarsi a diverse soluzioni tattiche. Una carta in più in un attacco che il Milan sta per ristrutturare profondamente. Tra Milan e Cagliari c’è una forte sintonia in fatto di mercato, non a caso i due club a gennaio si sono aiutati risolvendo le rispettive grane tra i pali con lo scambio Gabriel-Storari.

In questi mesi, intanto, Farias ha maturato il diritto alla cittadinanza italiana: il 21 febbraio l’attaccante ex Chievo è arrivato a 10 anni di residenza ininterrotta nel nostro Paese. Deve essere convocato ora dal Comune di Cagliari per prestare giuramento e ritirare la nuova carta d’identità che gli permetterà, tra l’altro, di muoversi all’estero come calciatore comunitario, il che può aprirgli più facilmente certe piste straniere. A Cagliari è arrivato nel 2014, con un riscatto di 2 milioni di euro pagato al Chievo. La valutazione oggi è decisamente in doppia cifra.

Fonte: Corriere dello Sport

 

Montolivo: “Milan, stagione positiva. Il mio rientro? Il terzo esordio della carriera”

Il capitano del Milan, Riccardo Montolivo, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SportMediaset. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal centrocampista di Caravaggio.

Sul ritorno in campo: “E’ stato il mio terzo esordio. Dopo il primo da ragazzo e quello dopo la rottura della tibia c’è stato anche il terzo. Le emozioni si assomigliano molto. Rivivere l’aria di una gara vera, respirare l’erba ed essere di nuovo protagonista in campo sono emozioni che ti mancano molto quando stai fuori: sono molto felice di averle rivissute”.

Sulla vicinanza durante i mesi di infortunio: “Ho avuto tanti attestati di stima e quelli che mi hanno fatto più piacere sono stati quelli dei miei colleghi, dei miei compagni di squadra, del mister e degli allenatori che ho avuto”.

Sul Mondiale 2018: “Non voglio che la mia ultima apparizione con la maglia azzurra sia stata quella allo Juventus Stadium quando sono uscito in barella. Il pensiero di andare in Russia lo avevo in testa allora e ce l’ho anche adesso. Un passo alla volta ma l’obiettivo è quello”.

Sulla stagione del Milan: “Credo che sia stata una stagione in cui abbiamo messo delle basi importanti. Dal punto di vista caratteriale questa squadra non è mai mancata e questo è stato apprezzato molto anche dai tifosi. In più abbiamo riportato un trofeo a Milanello dopo alcuni anni. In queste ultime partite i risultati e il gioco dovevano essere migliori però la valutazione della stagione è assolutamente positiva”.

Sulle parole di Del Piero, convinto che i titolari di oggi non avrebbero fatto panchina nel Milan di Ancelotti: “Da un certo punto di vista è un’opinione condivisibile perché la squadra di qualche anno fa era sicuramente di un altro livello rispetto al Milan di oggi. Detto questo, non sono completamente d’accordo con lui perché in questa rosa ci sono dei giovani di grande valore, ma parliamo di una squadra che 10 anni fa era una delle più forti al mondo: non dobbiamo prendere in giro nessuno”.

Su Cassano, che ha definito il Milan “squadra di scappati di casa”: “Il suo commento mi interessa poco”.

Sul 6^ posto: “Dovremo saltare addosso al Bologna. Sono già salvi ma se pensiamo che sarà facile partiamo già sconfitti. L’obiettivo europeo? Tornare a giocare in Europa è importante per il blasone del club anche se non è la Champions. Con la Fiorentina ho giocato l’Europa League, siamo stati eliminati in semifinale ai rigori e comune quando arrivi in fondo ci sono avversari di grande livello. L’obiettivo del Milan è tornare in Champions, ma non possiamo assolutamente non valorizzare l’Europa League”.

Sulla nuova proprietà: “La squadra e l’ambiente hanno percepito grande entusiasmo e grande ambizione dalla nuova proprietà. Però non dobbiamo farci distrarre perché il futuro passa dal presente e il presente dipende da noi e dalle prossime sfide”.

Tattica e tecnica: il Milan spinge forte

Montolivo in gruppo nel doppio allenamento di mercoledì a Milanello: il resoconto

Dopo il lavoro personalizzato alla ripresa, dopo l’Atalanta e in vista del match casalingo con il Bologna, Riccardo Montolivo è tornato in gruppo nel mercoledì di Milanello. Per Antonelli, invece, sempre a livello di singoli, prosegue il programma di recupero.

I rossoneri hanno iniziato al mattino, in palestra e poi sul ribassato per svolgere della tattica con il pallone, la prima delle due sessioni previste al centro della settimana. Nel pomeriggio, spazio a possesso palla ed esercizi basati sulla tecnica individuale. In chiusura, sul rialzato, tutta la squadra ha giocato una serie di partitelle su campo ridotto.

Per giovedì è in programma un solo allenamento, a partire dalle 14.30.

Fonte: AC Milan

Suso indisponibile, spazio a Bertolacci

Con Suso squalificato per somma di ammonizioni, Montella dovrà inventarsi una novità di formazione verso Milan-Bologna di domenica. Dovesse confermare il 3-5-2 di Bergamo, dove lo spagnolo ha giocato da mezzala destra, il candidato in pole position sarebbe Andrea Bertolacci, pronto a tornare titolare dopo due mesi spesi tra infermeria e panchina; più defilato il Principito Sosa. Tornasse al 4-3-3, invece, potrebbe esserci spazio per Ocampos, nettamente favorito su Honda.

Bacca-Lapadula, entrambi titolari. Montella prepara un’altra sorpresa

Bacca-Lapadula, insieme per la prima volta dal 1′. Dopo l’esordio del 3-5-2 a Bergamo, Montella potrebbe preparare un’altra sorpresa in questo finale di campionato, schierando da titolari entrambe le punte a disposizione. Una strategia che punterebbe a rivitalizzare un attacco in estrema difficoltà in un match vietato da fallire: una vittoria contro il Bologna, con buone notizie dalla Fiorentina, potrebbe dare al Milan l’aritmetica certezza dell’Europa.

Domenica potrebbe essere la volta buona per la strana coppia di 9. I quali, nelle ultime giornate, hanno trovato spazio insieme, ma mai dall’inizio: schierati appena 57′ fino ad aprile, il tandem Bacca-Lapadula – scrive l’edizione online de La Gazzetta dello Sport – ha collezionato ben 93′ dalla 31^ giornata ad oggi. E portato, nelle rimonte (compiute e non) contro Inter, Empoli e Atalanta, ben 4 gol.

E Deulofeu? Schierato contro l’Atalanta da seconda punta, con l’ipotesi del doppio centravanti dovrebbe trovare una nuova collocazione: Montella lo potrebbe spostare esterno a sinistra, con Calabria sulla fascia opposta per garantire più equilibrio. In ogni caso, trarre il massimo dallo spagnolo sarà una delle priorità del mister, che dovrà fare a meno dello squalificato Suso: sarà l’ex Barça a dover accendere la luce.

Il Milan studia il modulo del futuro

La stagione del Milan è ormai agli sgoccioli, ma i lavori di ricostruzione della squadra sono già iniziati e non interessano solamente il prossimo mercato estivo. L’allenatore dei rossoneri, Montella è già all’opera per risolvere una questione non da poco per una squadra di calcio: quella legata al modulo da schierare in campo.

Per quasi tutto il campionato, il Milan è sceso in campo con un 4-3-3 con interpreti intercambiabili. Donnarumma in porta, De Sciglio e Abate terzini, Romagnoli e Paletta coppia di difensori centrali. A centrocampo tre giocatori: Kucka, Pasalic e Sosa, in attacco tridente composto da Suso, Bacca punta centrale e Deulofeu. Dalla formazione citata ho volutamente omesso alcuni giocatori come per esempio Bonaventura e Montolivo, infortunati da molto tempo.

La partita di sabato sera contro l’Atalanta (pareggiata con un gol in fuorigioco di Deulofeu) ha visto un cambio di modulo per Montella, che sembra stia facendo le prove generali per la prossima stagione. Il Milan si è schierato con un insolito 3-5-2 composto da: Donnarumma; Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Bacca.

Rispetto all’offensivo 4-3-3, il modulo visto contro l’Atalanta è più conservativo e il Milan ha concesso molto meno spazio e manovra agli avversari. Se è vero che la difesa si è dimostrata più solida rispetto al solito, è altrettanto vero che la manovra d’attacco è stata meno incisiva e le ripartenze dei rossoneri non sono state rapide e letali come accadeva con il modulo precedente. Per ora è stato solo un esperimento questo cambio di modulo da parte di Montella, ma non è detto che nelle due prossime partite (Bologna e Cagliari) non venga riproposto.

Per quanto riguarda il futuro, molto dipenderà dagli innesti estivi che si spera siano di buon livello e funzionali all’idea di gioco dell’allenatore. I nomi accostati al Milan per la prossima stagione sono diversi. Nella foto seguente tratta da Mediaset Premium, si ipotizza il Milan del futuro che, stando alla grafica, dovrebbe essere riproposto con il 4-3-3 in base alle caratteristiche tattiche dei nuovi innesti. Sarà davvero così?

Antognoni: “Milan meno da Scudetto dell’Inter. Donnarumma…”

Giancarlo Antognoni, ex calciatore e oggi dirigente della Fiorentina, ha parlato anche di Milan e del mister Montella:

Vincenzo sta portando i rossoneri in Coppa. Non è un’impresa da poco. Il Milan è davanti all’Inter in classifica, ma è indietro rispetto ai nerazzurri nella costruzione di una squadra da scudetto. Mi piace il giovane Locatelli. Terrei Deulofeu e Suso.

Non mi sorprende se Donnarumma vale 100 milioni – ha dichiarato Antognoni a La Gazzetta dello Sport – è un mostro di bravura. Certo, se dovesse lasciare il Milan chi può spendere quelle cifre? Arabi, cinesi, magnati russi. In Italia solo la Juve“.

Gomez: “Montella mi vuole al Milan”

L’attaccante dell’Atalanta, Alejandro Gomez, ha parlato della stagione con i bergamaschi e del possibile approdo in rossonero:

“Ad inizio stagione non pensavamo di finire così in alto. Dopo Natale abbiamo iniziato a crederci di più, poi non siamo mai calati. C’è un grande gruppo, pieno di giovani che lavorano al massimo. Europa con un gruppo diverso? In tanti potrebbero andare, io incluso ma ho un contratto. Non parlo della mia prossima possibile squadra, se arriva un’offerta ne parlerò con la società. Vado via da qui per la Champions e lo scudetto.

Milan? Con Montella ho un ottimo rapporto. Abbiamo lavorato bene al Catania, mi voleva alla Fiorentina e so che mi vuole anche adesso. Ma non ci sono contatti veri, ci siamo solo sentiti. C’era qualcosa col Milan a gennaio – ha dichiarato il Papu a MilanNews – ma non me la sentivo di lasciare la Dea. Evitare i preliminari? Sì, l’idea è quella. Fare ancora il punto che ci serve per garantirci l’Europa League diretta”.

Milan, al via la programmazione Montella-dirigenza. Rinnovo dopo il Bologna

La programmazione della prossima stagione è già iniziata, come svelato dallo stesso Montella nel post partita di Atalanta-Milan. L’Aeroplanino – racconta La Gazzetta dello Sport – ha incontrato Fassone e Mirabelli a metà della scorsa settimana: una riunione utile per definire entrate, uscite, gestione del budget e agenda estiva, cioè le date del raduno e della tournée in Cina.

Nessun accenno, non ancora, sul rinnovo. Sarà il prossimo passo della dirigenza nei confronti dell’allenatore, ma per ora non è in programma alcun nuovo incontro tra Montella e i vertici di via Aldo Rossi. Il giorno decisivo – svela la Rosea – dovrebbe però essere quello dopo Milan-Bologna, match che potrebbe dare ai rossoneri la certezza aritmetica dell’Europa League.