Montella – Pagina 7 – Milanismo

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Lapadula avanti a Bacca, in dubbio Romagnoli

Lapadula ha convinto Montella. E domenica, salvo cambi d’idea dell’ultimo momento, avrà una seconda chance da titolare al centro dell’attacco del Milan. Nelle prove tattiche a Milanello in vista della trasferta di Crotone, Sir William è stato provato ancora nell’undici di partenza con Suso e Deulofeu e rimane in netto vantaggio su Bacca per il ruolo di centravanti nella sfida dello Scida: il gol e la prestazione tutto cuore di Milan-Empoli dovrebbero aver convinto l’Aeroplanino a concedere un’altra occasione all’ex Pescara.

Notizie importanti anche negli altri reparti: Montella ha provato la linea difensiva Calabria-Zapata-Paletta-Vangioni, con Romagnoli a parte e a rischio di bissare il forfait di domenica anche a Crotone. A centrocampo, con Sosa squalificato, spazio a Locatelli, coadiuvato ai lati da Pasalic e Mati: sono loro le due – fa sapere Sky Sport le mezzali provate a Milanello e favorite per affiancare il “98” rossonero, nonostante Kucka sia “caldo” e in lizza per una maglia da titolare.

Ecco, riassunta, la formazione testata da Montella in proiezione di Crotone-Milan:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, Vangioni; Pasalic, Locatelli, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan: pranzo tra Fassone e Montella

Marco Fassone è a Milanello. L’amministratore delegato del Milan si è recato al centro sportivo rossonero in tarda mattinata: ha osservato gli ultimi minuti dell’allenamento della squadra che sta preparando la trasferta di domenica pomeriggio a Crotone, ha incontrato i giocatori negli spogliatoi e ha pranzato con Vincenzo Montella. Con l’ad era presente anche il ds Massimiliano Mirabelli. Ieri Fassone invece si è recato al Vismara: qui ha incontrato Filippo Galli e Mauro Bianchessi e illustrato le future strategie ai due responsabili, agli allenatori e ai dipendenti del settore giovanile rossonero.

Fonte: ansa.it

Idea Milan, ecco Dzeko: servono 35 milioni

C’è anche Edin Dzeko (31 anni) fra gli obiettivi di mercato del Milan. Le avventure di Bacca e Lapadula sono ormai ai titoli di coda, anche se ancora ieri l’agente del colombiano Sergio Barila ha garantito che il suo assistito ha in mente sono la maglia rossonera. Ma il nuovo Milan «made in Cina» vuole e deve ripartire da Gigio Donnarumma fra i pali e da un attaccante i spessore che, da quando ha abdicato Filippo Inzaghi (estate 2012), praticamente il Milan non ha mai più avuto. Dzeko potrebbe essere il bomber giusto al posto giusto nell’eventualità la Roma decida di venderlo. Il bosniaco è rifiorito nella sua seconda annata giallorossa tornando sui suoi livelli di massimo rendimento nel Wolfsburg e nel Manchester City. Il contratto di Dzeko è in scadenza il 30 giugno 2020. Il bosniaco rappresenta sicuramente una garanzia assoluta, ma la nuova era inaugurata dal diesse Monchi potrebbe portare importanti e clamorose novità.

INVESTIMENTO – Sicuramente Vincenzo Montella, che quando è arrivato al Milan si è ritrovato nell’organico Bacca e Lapadula senza aver la facoltà di poter scegliere un attaccante che segni a lui gradito, ha le idee molto chiare per quanto riguarda la fase offensiva. Vuole un attaccante capace di finalizzare le numerose azioni offensive costruite dalla sua squadra e, comunque, abile nel dialogo con i compagni in fase di impostazione. Dzeko rivisto e corretto da Luciano Spalletti è cresciuto anche da questo punto di vista. La Roma è disposta a sacrificarlo per una cifra importante (almeno 35 milioni di euro) e, comunque, il Milan avrebbe l’opportunità di puntare su un elemento dal rendimento sicuro e costante. Il bosniaco si è perfettamente integrato in un campionato come quello di Serie A che al primo impatto rischia di non essere subito semplice e comprensibile agli stranieri.

Fonte: Corriere dello Sport

Lapadula verso la conferma, riecco Vangioni

Le ultime di formazione in vista di Crotone-Milan

Rossoneri privi di De Sciglio e Sosa, fuori per squalifica. A sinistra Montella punterà su Vangioni, a centrocampo dovrebbe essere Locatelli a prendere il posto del “Principito”. Lapadula verso la conferma al centro del tridente, con Bacca in panchina.

Fonte: gazzetta.it

Milanello: la squadra torna in campo

Dopo l’Empoli, il lavoro defaticante di lunedì e il martedì di riposo, mercoledì a Milanello è iniziata ufficialmente la settimana che domenica alle 15.00 porterà a Crotone-Milan, 34° giornata di Serie A.

La squadra, agli ordini di Mister Montella, ha svolto un doppio allenamento: alla mattina, per i rossoneri, palestra ed esercitazione tattica sul campo centrale; al pomeriggio, invece, corsa libera e andature, poi possesso palla e focus sulla fase di transizione. In chiusura, partitella tattica e partitella finale. Per Bertolacci, nello specifico, una parte della seduta in gruppo e una parte di tipo personalizzato.

Nella giornata di giovedì è prevista un solo allenamento, a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Milan, Kovacic più Pasalic: Montella è favorevole, due trattative con ostacoli

Qualità a centrocampo. Questo è il presupposto, la richiesta di base che Vincenzo Montella ha fatto al nuovo ds del Milan, Massimiliano Mirabelli. Inserire pedine tecniche, da salto di qualità, capaci di consentire una crescita reale nell’intero reparto e per il gioco della squadra che ha bisogno di figure con quelle caratteristiche. Ecco perché la doppia pista croata ha avuto l’avallo dell’allenatore: il riscatto di Mario Pasalic è una priorità, il nome di Mateo Kovacic per la mediana è approvato da Montella.

PASALIC PROMOSSO – Non sono due trattative semplici, anzi. Pasalic al Milan ha già convinto quest’anno: dopo un inizio timido dovuto agli infortuni recenti, il ragazzo ha conquistato tutti con tanto lavoro e poche parole. Adesso, Montella vorrebbe trattenerlo e di mezzo c’è un accordo delicato da trovare con il Chelsea. Il Milan è al lavoro e conta sulla volontà del giocatore, molto dipenderà dal club londinese anche per le idee di Antonio Conte che stima moltissimo Pasalic.

EX NERAZZURRO – Così come Zidane stima Kovacic, ma l’ex Inter ha poco spazio a Madrid e ottenerne la cessione non è un problema, in questo caso. Il vero ostacolo è la valutazione economica (superiore ai 30 milioni di euro, ad ora) unita alla concorrenza di diverse società specialmente inglesi su di lui. Kovacic piace da tempo a Mirabelli che ha aggiunto il suo nome alla lista, un Milan in salsa croata a centrocampo è possibile. Eppure, le difficoltà da superare non saranno da poco per Kovacic come per Pasalic. Le alternative non mancano e le idee sono tante. E i rossoneri lasciano le prime tracce, i primi indizi sul mercato…

Fonte: calciomercato.com

Ag. Insigne: “Ho incontrato Mirabelli, lo voleva Montella”

Il Milan (e in particolare Montella) hanno provato a prendere Lorenzo Insigne. È il procuratore del giocatore a svelare questo retroscena: “Prima del closing abbiamo avuto un incontro con Mirabelli: Insigne è un calciatore che interessava tanto a Montella” ha dichiarato l’agente Fabio Andreotti a Premium Sport. Tuttavia Insigne rimarrà sicuramente in azzurro, avendo firmato da pochi giorni il rinnovo di contratto con il Napoli sino al 2022.

Milan, Donnarumma e non solo: tutte le trattative di mercato

Da Sky Sport

Società e allenatore al lavoro
Il presente del Milan vede la squadra che prepara il prossimo appuntamento contro il Crotone per cancellare la sconfitta casalinga contro l’Empoli; il futuro della società rossonera, però, è già cominciato: il club di Yonghong Li pianifica le mosse che dovranno riportare in alto la squadra allenata da Montella. Idee di mercato e movimenti societari per costruire un grande Milan, partendo da quello del presente. L’attuale formazione rossonera è formata da buone individualità già presenti in rosa e per alzare il livello del gruppo sono necessari 3-4 top player da individuare e da regalare all’allenatore. Fondamentali poi i rinnovi di quei calciatori che sono già pedine importanti e che costituiranno la base della squadra del futuro (su tutti Gianluigi Donnarumma e Suso). Fassone e Mirabelli al lavoro in piena sintonia con Montella, le componenti societarie e l’allenatore continuano a confrontarsi tramite riunioni e contatti continui.

Conferme
Il rinnovo di Donnarumma è una priorità che il Milan vuole definire e chiudere presto. Si dovrà parlare con Mino Raiola (ieri di passaggio a Milano) per trovare l’accordo che permetta al portiere di legarsi ai colori rossoneri come lui stesso desidera da tempo. Discorso simile anche per Suso, mentre sembra più complicato il discorso De Sciglio: il difensore ha avuto nelle scorse ore un nuovo colloquio con Mirabelli che ha evidenziato ancora una volta la possibilità di un divorzio a fine stagione, con l’attuale capitano della squadra che potrebbe poi scegliere di cambiare aria e trasferirsi a Torino – visto che la Juventus da tempo è sulle sue tracce.

Nomi nuovi in difesa e a centrocampo
Per quanto riguarda poi Deulofeu e Pasalic, il Milan punterà sulla volontà dei due calciatori di rimanere in rossonero, consapevole però di dover convincere Barcellona e Chelsea a cedere definitivamente i giocatori (ora in prestito). Sono previsti anche movimenti in difesa, dove Mateo Musacchio continua a piacere molto. A centrocampo, poi, numerose sono le idee di Mirabelli: da Kovacic a De Rossi – un profilo esperto gradito a Montella ma molto complicato da raggiungere visto che il calciatore giallorosso sembra intenzionato a firmare un nuovo accordo con la Roma – fino a Vidal (che il ds ha visionato in più occasioni in Germania). Sempre in tema Bundesliga, c’è anche Luiz Gustavo nel mirino del Milan e anche il nome di Cesc Fabregas del Chelsea rimane tra gli osservati; il club di Londra, però, non vuole distrazioni al momento e se ne riparlerà solo al termine del campionato.

Attacco stellare
Infine l’attacco, con la lista rossonera che vede nomi davvero stellari: da Morata del Real Madrid al compagno merengue Benzema, fino a quell’Aubameyang che i dirigenti e lo stesso Montella sono andati a visionare dal vivo a Montecarlo nella gara contro il Monaco. Se il Milan riuscirà a raggiungere un posto in Europa, inoltre, avrà una carta in più da giocarsi per tentare di convincere questi top player mentre resta invece difficile convincere Lacazette, idea di Mirabelli ma già molto vicino all’Atletico Madrid. Riflessioni continue, conferme, rinnovi e nomi nuovi; il Milan non si ferma e già lavora sul futuro, con l’intenzione di regalare a Vincenzo Montella – altro punto fermo con cui si dovrà discutere il prolungamento di contratto – quei giocatori che possano far fare il salto di qualità alla rosa rossonera.

Fonte: Sky Sport

L'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi

Sacchi: “Milan, tieni Montella: ha fatto un buon lavoro”

L’ex allenatore e leggenda del Milan, Arrigo Sacchi, ha parlato così della cessione del club e di Montella:

“Il cambio di proprietà sta producendo i suoi inevitabili effetti: il club inteso come storia e stile vale più della squadra come la squadra conta più dei singoli. Ecco perché mi sarei meravigliato se finora la situazione fosse stata più rosea. Anche Berlusconi quando arrivò al Milan – spiega Sacchi al Corriere della Sera – ci mise due anni e mezzo prima di vincere e lui è stato il più grande dirigente della storia del calcio italiano. Io proseguirei con Montella che ha fatto un buon lavoro: nonostante Galliani sia stato bravissimo, di fatto Vincenzo si è trovato senza società. Fassone e Mirabelli? L’eredità da raccogliere è pesantissima: il Milan sotto Berlusconi ha vinto 5 Coppe dei Campioni, quante Juve e Inter insieme in 60 anni di storia. Come si dice nelle aziende? Si è contenti se dopo tre anni si inizia a guadagnare”, ha concluso il Profeta di Fusignano.

Il Milan si è perso per strada

Il Diavolo deficitario nel ritorno. E ha staccato la spina

L’Inter è finita in castigo, il Milan ha preso a flagellarsi. È da cinque anni che Milano non decolla nel calcio mentre l’economia e la metropoli guadagnano consensi e successi.

Nemmeno l’avvento dei nuovi azionisti cinesi ha prodotto l’inversione di tendenza testimoniata da una classifica deprimente, sesto e settimo posto, una miseria per la gloria passata dei due club.

[…]

Il Milan, appena un gradino sopra, non sta certo meglio. Ieri ha continuato a flagellarsi per l’occasione persa con l’Empoli. Scoprendo un deficit che non può essere casuale. Nel girone di ritorno Montella ha collezionato fin qui 19 punti contro i 39 dell’andata (e il 3° posto in classifica). La spiegazione fornita è in un interrogativo rivolto domenica a un cronista dal tecnico napoletano: «All’inizio dell’anno dove pensavate che potesse arrivare la squadra e quali emozioni dare?». Traduzione quasi simultanea: abbiamo fatto quanto è nelle nostre possibilità. La cifra tecnica è così modesta da mettere il Milan alle corde contro Empoli e Pescara? La risposta è no, naturalmente. La distanza rispetto a Juve, Roma e Napoli è ancora vistosa ma nessuno manda sotto processo il Milan perché è fuori dalla Champions. Trattasi perciò di una banale questione di motivazione. Sabato sera, vista l’Inter affondare a Firenze, qualcuno ha staccato la spina a Milanello. Zapata è stato un leone nel derby e una pecorella smarrita dopo una settimana. Spiegazione immediata: si è imbrocchito? No. Ha mollato gli ormeggi. Per non parlare della discutibile mira degli attaccanti che han sprecato tanto e prodotto più sullo slancio che sulla costruzione di gioco. Gli infortuni di Montolivo, Bonaventura e Abate non sono alibi sufficienti: certo sarebbero stati utili a fornire qualche cambio di qualità in più. Niente castigo per i milanisti ma una giornata e mezza di riposo (ripresa mercoledì col doppio allenamento) per staccare la spina e dimenticare l’ennesima delusione. Nel frattempo il piatto piange, De Sciglio è in fuga da Milanello dopo l’aggressione vile di domenica pomeriggio (gelido il colloquio con Mirabelli), mentre Fassone e il nuovo ds attendono col fiato sospeso l’incontro-capestro con Raiola per il contratto di Donnarumma.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, 5 spine per Montella: De Sciglio in crisi, Bacca flop, i rigori sbagliati e…

Dalle amnesie di Zapata e il calo di Paletta allo scarso feeling col gol di Deulofeu, il tecnico rossonero deve confrontarsi con questi punti deboli: possono essere determinanti per la corsa all’Europa

Cinque spine per cinque giornate: la qualificazione alla prossima Europa League del Milan passa anche da qui. Cinque punti critici che Montella si porta dietro praticamente da tutta la stagione: sta a tecnico e squadra provare a risolverli, per arrivare al rettilineo finale con il piede pigiato sull’acceleratore.

IL CAPITANO IN CRISI — Domenica, Mattia De Sciglio ha vissuto probabilmente la peggiore giornata da quando è al Milan, ossia da sempre. Già, perché il 24enne portato nel vivaio rossonero con un assegno di 500 euro al Cimiano quando aveva 10 anni è stato messo alla gogna dopo 70 minuti deludenti con la fascia al braccio contro l’Empoli: San Siro lo ha sommerso di fischi mentre veniva sostituito, un tifoso lo ha aggredito fuori dallo stadio mentre i fan rossoneri sui social si accanivano al grido di “Vai alla Juve!”. E la situazione di De Sciglio, in una stagione non certo esaltante, si è inevitabilmente complicata. Montella riconosce che “può fare molto di più”, ma sottolinea come il giocatore sia stato “preso di mira fin da inizio stagione, non gli perdonano nulla”. La squalifica con il Crotone arriva quasi come una liberazione. Ma quando Mattia rientrerà si tornerà a San Siro, contro la Roma…

IL “SOLITO” BACCA — Una volta, le partenze in panchina gli facevano bene: Bacca entrava e faceva gol. Adesso, i gol se li divora comunque, che parta titolare o da riserva. Contro l’Empoli ha aggiunto alla “collezione” un altro errore sotto porta. Bacca non rientra, non partecipa all’azione e nemmeno l’area di rigore sembra essere più la sua comfort zone (un gol nelle ultime quattro). Montella che farà a Crotone?

PALETTA-ZAPATA SULL’ALTALENA — Il pomeriggio disastroso di Zapata, peggiore in campo nel k.o. con i toscani, sorprende relativamente: il colombiano ha abituato i tifosi rossoneri ad alti e bassi clamorosi e la prestazione di domenica ha “confermato la regola” dopo la settimana da eroe per il gol salva-derby. Quello che deve preoccupare di più Montella è il calo verticale di Paletta. Da un girone di andata quasi perfetto siamo passati a errori in serie, quasi tutti determinanti: il fallo ingenuo che portò al rigore di Quagliarella nella sconfitta con la Samp, l’espulsione di Bologna, il retropassaggio folle che portò all’autogol di Donnarumma a Pescara. Allo Scida Romagnoli si riprenderà il posto da titolare, ma chi dovrà schierare Montella al suo fianco?

QUEI RIGORI SBAGLIATI — Quello di Suso, intercettato da Skorupski, è il quarto rigore su 10 sbagliato dal Milan. Prima dello spagnolo avevano fallito Bacca e Niang, due volte. Gli errori contro Crotone (sbagliò il francese) e Chievo (il colombiano) non hanno inciso sul risultato finale, ma quelli contro Roma ed Empoli sì: all’Olimpico Niang sprecò l’occasione di un vantaggio rossonero che avrebbe potuto cambiare il volto della partita e della stagione (il Milan era terzo e una vittoria l’avrebbe addirittura portato alle spalle della Juve); a San Siro, ieri, Suso ha mancato il punto dell’1-1 quando mancava mezz’ora alla fine. Chi tirerà i prossimi?

DEU E I GOL — Che sia devastante come contro l’Inter o fumoso ed egoista come contro l’Empoli, Deulofeu non segna. Anche se da alcune delle sue accelerate sono arrivati punti preziosi (vedi il gol di Pasalic a Bologna), 2 gol in 13 presenze sono davvero troppo poco, soprattutto perché il rendimento del 4-3-3 di Montella si regge anche sulle reti delle ali: Bonaventura e Suso insieme hanno portato 12 gol…

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Milan, Montella alza la voce con la squadra: “Fuori il carattere”

Toni alti, accesi ma comunque carichi di grande positività, per fare del brutto K.O. di ieri contro l’Empoli un passo falso da riscattare, immediatamente, già dalla prossima gara. Vincenzo Montella ha voluto alzare la voce con il suo Milan dopo l’inattesa sconfitta di ieri a San Siro, soffermandosi per qualche minuto con la squadra negli spogliatoi per chiedere forza e carattere ben differenti rispetto all’atteggiamento mostrato contro la squadra di Martusciello: scossa necessaria, in questo finale di stagione, per non sprecare quanto di buono fatto sinora, tentando di ritrovare il successo già dalla prossima partita contro il Crotone.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milano, la capitale del «ciapa no»

Anche il Milan fa harakiri con l’Empoli, l’Europa resta in gioco. De Sciglio contestato

Milano ha scelto di giocare a ciapa no. E dopo la sconfitta rovinosa dell’Inter a Firenze, il Milan è riuscito addirittura a fare anche peggio lasciandosi impallinare dall’Empoli a San Siro.

Così l’Inter è tornata in corsa e il posto in Europa league invece di finire nella cassaforte rossonera è rimasto in bilico, mentre Atalanta e Lazio sono scappate. Per la prima volta anche Montella ha steccato la comunicazione. Alla fine del pomeriggio ha assolto la sua difesa, disastrosa, e segnalato «15 occasioni da gol» delle quali non c’è traccia nel taccuino della sfida segnalando un difetto in attacco: poca precisione insomma e mira discutibile. No, non siamo d’accordo. Il Milan di ieri è stato pigro, moscio nei suoi interpreti più decisivi (Suso e Deulofeu per fare nome e cognome) e in qualche caso (le distrazioni difensive di Zapata e Paletta) anche lazzarone. Perciò le sue colpe sono di gran lunga superiori agli errori di mira dell’attacco che ha speso tutto un tempo, la prima frazione, giocando alle belle statuine. Perciò nessuno a San Siro si è meravigliato dello stacco gagliardo di Mchedlidze con cui il georgiano ha beffato Zapata, l’eroe del derby rimasto probabilmente a festeggiare il tocco del 2 a 2 di una settimana prima. È vero Suso, a conferma di un pomeriggio da dimenticare, ha sbagliato il rigore del possibile 1 a 1: il portiere Skorupski, il migliore dei suoi, ha deviato due volte di seguito, sullo spagnolo e sulla stoccata di Lapadula. È ancora vero: Ocampos ha scheggiato la traversa a pochi minuti dalla sirena e altre volte è stato l’Empoli a difendersi con i denti e con le unghie per resistere all’assalto milanista. Giusto così.

Già perché Montella non ha badato a spese nel vano tentativo di risalire la china come gli è successo tante volte in campionato. Ha schierato tutta l’artiglieria a disposizione: due centravanti, due ali più un trequartista. È partito con Suso-Lapadula-Deulofeu poi ha aggiunto prima Bacca, quindi Ocampos e alla fine anche Honda per non avere rimpianti ma il risultato è rimasto negli artigli dei toscani capaci a metà ripresa di confezionare il 2 a 0 grazie a un triangolo isoscele di buona fattura, ispirato da El Kaddouri, perfezionato da Maccarone e chiuso in gol dal debuttante senagalese Thiam. Non solo, ma c’è da aggiungere che Donnarumma si è guadagnato una delle poche segnalazioni positive e gli applausi della sua curva per un paio di prodigiose parate che hanno impedito a Martusciello di chiudere il viaggio a Milano con un risultato più rotondo. A proposito: da premiare la sincerità del tecnico ospite che dinanzi ai microfoni ha ammesso la perdita di tempo dei suoi, perdita di tempo che ha suggerito all’altro deb, l’arbitro Gavillucci (uno in gamba), di accordare un recupero di 7 minuti e passa.

Il peccato mortale commesso dal Milan ieri è innanzitutto nella preparazione psicologica della sfida. Ha pensato che fosse scontato l’allungo. E invece, come gli è successo già altre volte (con Cagliari, Crotone, Pescara) ha mostrato limiti tecnici e di personalità che un club dalle ambizioni e dalla storia del Milan non può certo tradire. Se poi anche Suso e Deulofeu hanno le gomme sgonfie, la vita si fa dura. Domenica a Crotone non sarà facile. De Sciglio e Sosa, ammoniti e già diffidati, dovranno restare a Milanello: non sarà una grave perdita. I tifosi, delusi, alla fine hanno anche avuto un acceso diverbio col giovane capitano rossonero che si è visto circondare l’auto dagli ultrà all’uscita da San Siro. Per lui la permanenza a Milano si fa dura.

Chiusura dedicata all’Empoli: il successo di ieri può valere la salvezza. La squadra di Martusciello ha cuore, gamba e voglia. Mica poco.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Gigio torna Super, ma l’EuroMilan “scivola” sull’Empoli

Caro Milan, non ci siamo. Se l’Empoli esulta per uno scalpo prestigioso – espugnare San Siro, seppur “decaduto”, non capita tutti gli anni – e per una salvezza sempre più vicina, il Diavolo piange lacrime amare. Montella ha fallito un’occasione d’oro: allungare sull’Inter e mettere una prima seria ipoteca sul 6^ posto. Sarà banale, ma questo 1-2 in rimonta è un pessimo risultato. E non si salva nemmeno la qualità della prestazione: il Milan ha avuto le occasioni per pareggiarla (su tutte il rigore calciato male da Suso e la traversa di Ocampos), ma ha perso con merito. Perché troppo lento e tropo molle al cospetto di un Empoli organizzato e pratico, bravo a difendersi con intelligenza e colpire con efficacia la pessima difesa rossonera. E senza Donnarumma, tornato oggi fenomenale in almeno 2-3 interventi, il passivo si sarebbe potuto anche allargare. Dal pomeriggio di San Siro non si salva quasi nulla, se non appunto Gigio e (in parte) Lapadula.

“L’aria” attorno al match, d’altronde, non era delle migliori. Milan-Empoli è una di quelle partite che ogni tifoso – e ogni allenatore – vorrebbe evitare: preparata in una settimana carica di entusiasmo, tra chiacchiere di mercato e distrazioni societarie, contro un avversario senza pressioni e con il pronostico pienamente a favore. Il classico match con tutto da perdere e quasi nulla da guadagnare, che De Sciglio e compagni hanno fallito in pieno: il Milan ha mostrato sin dall’avvio poca intensità e mancanza di spunti, chiuso da un avversario messo bene in campo per non concedere spazi. Non averla sbloccata (anche in maniera “sporca”) e aver subìto al contrario la rete ospite ha spianato la strada al brutto pomeriggio del “Meazza”, favorito dal flop dei singoli – Suso è incappato nella tipica giornata “no” e Deulofeu è stato a larghi tratti irriconoscibile – e da una linea difensiva che, priva del leader Romagnoli, ha sbandato. Lapadula e i soci d’arrembaggio hanno provato a riprendere la partita, andandoci anche vicino, ma alla fine è arrivato il risultato più giusto.

Poteva essere uno dei sigilli decisivi per l’Europa, e invece il primo match ball della serie (Empoli e Crotone, prima dei big match contro Roma e Atalanta) è stato un fiasco: il rush finale di campionato non sarà in discesa e ce la si giocherà sino all’ultimo minuto per un posto nelle coppe. Nulla è perduto, ovviamente: il Milan si allontana dai “posti al sole”, ma mantiene invariato il distacco da chi insegue (l’Inter, due punti) e ha il destino nelle proprie mani. Ma la frenata contro l’Empoli fa riflettere e forse preoccupare. Punto primo: la difesa, senza Romagnoli, ha ballato. Bisognerà pregare perché il “13” si mantenga sano da qui a fine stagione. Punto secondo: la mediana Pasalic-Sosa-Mati, già in apnea col Pescara, ha faticato ancora. Urgono freschezza e grinta (c’è un Locatelli che scalpita). Punto tre: la fase offensiva, specie contro avversari chiusi, dipende troppo dai guizzi di Suso e Deulofeu. Se una partita storta capita a tutti, il timore è che gli spagnoli possano essere a corto d’ossigeno dopo una stagione dispendiosa. E il Milan non se lo può permettere.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Montella: “Soddisfatto della prova, è mancata concretezza”

“Se rapportiamo tutto al risultato non è andata bene ma io non lo devo fare: abbiamo creato 15 palle gol, in Serie A è difficile creare di più. Ci è mancata la concretezza”. Questa l’analisi di Vincenzo Montella, amareggiato per il ko del Milan contro l’Empoli, ma non scoraggiato: “La squadra ha fatto quello che doveva fare poi nel calcio ci sta che l’avversario crea due occasioni e vinca la gara. Sono soddisfatto della prova”.

“Nei primi venti minuti abbiamo tirato sei volte in porta – ha continuato il tecnico rossonero – poi siamo un po’ calati. Possiamo e dobbiamo fare di più ma la squadra ha fatto delle belle cose, non ho letto le statistiche ma dobbiamo migliorare sotto il profilo della cattiveria. Proteste con l’arbitro? L’arbitro è stato molto bravo, ma in Italia ci sono tante perdite di tempo che fanno calare d’intensità. In Italia è così, all’estero non è così e ci si comporta diversamente. Ma il calcio italiano è questo e non si può pensare di cambiarlo”.

Una chance sprecata in chiave europea? “Il Milan sta facendo un campionato in linea con le aspettative, la corsa all’Europa credo si deciderà all’ultima giornata. Siamo in linea con questo, non dobbiamo farci fuorviare da questa brutta sconfitta ma essere concentrati al massimo sui prossimi match. Il rigore di Suso? Mi aspettavo che segnasse, in Supercoppa aveva tirato così e aveva fatto gol. Non ha considerato che Skorupski ha il 47 di piede”.

Fonte: SportMediaset

Disastro Milan: l’Empoli espugna San Siro

Incredibile al Meazza. In un match fondamentale nella corsa all’Europa, il Milan fa fiasco e perde 1-2: a vincere a San Siro è l’Empoli, corsaro coi gol di Mchedlidze e Thiam e sempre più vicino alla Salvezza. I toscani chiudono avanti nel primo tempo e arrotondano nella ripresa, prima della rete di Lapadula che accorcia le distanze ma non regala punti ai rossoneri. Milan che fallisce anche un calcio di rigore con Suso. Montella resta al 6^ posto, ma manca l’allungo sull’Inter.

Diavolo sotto tono, imbrigliato e punito da un Empoli organizzato e lucido nel difendersi bene e nel colpire la vulnerabile difesa rossonera. Suso è in giornata no, Deulofeu anche, la retroguardia patisce l’assenza del leader Romagnoli ed evita l’umiliazione grazie a un super Donnarumma: il Milan ha avuto le occasioni per pareggiare, pur giocando molto al di sotto delle attese, ma ha perso meritatamente. Poteva essere una delle vittorie decisive per l’Europa, ma è andata male: la volata per un piazzamento nelle coppe è ancora tutta da decidere nelle ultime cinque giornate.

Montolivo: “Sono a disposizione di Montella”

Tornato tra i convocati di Montella dopo il lungo infortunio al ginocchio, Riccardo Montolivo ha parlato nel pre partita di Milan-Empoli: “È stata lunga, ma la cosa più importante era guarire bene – ha dichiarato il capitano a Sky Sport -. Ora sono a disposizione, deciderà il mister se e quando utilizzarmi“.

Milan-Empoli, le formazioni ufficiali: out Romagnoli

Di seguito le formazioni ufficiali di Milan-Empoli, match valevole per la 33^ giornata di Serie A:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Paletta, Zapata, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu. All.: Montella.

Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Barba, Pasqual; José Mauri, Dioussé, Croce; El Kaddouri; Thiam, Mchedlidze. All.: Martuscello.

Il Milan cinese va di corsa tra Europa e mercato

Rinnovo Donnarumma: contatto Fassone-Raiola. Montella ricuce con Pioli e critica la Lazio

Riassunto della prima settimana del Milan cinese. Fassone (ad) e Mirabelli (ds) hanno scelto i rispettivi uffici, di Barbara Berlusconi il primo, di Galliani il secondo.

Da Crotone è arrivato il nuovo segretario Mangiarano (la storica e apprezzata Cristina Moschetta ha seguito Galliani a Fininvest), Montella e Mirabelli sono andati a Monaco a vedere la sfida di Champions con il Borussia e hanno parlato a lungo di mercato (ma non di contratto, «non c’è bisogno» ha spiegato l’interessato), Fassone ha spedito a Nyon il piano industriale di 4 anni per ottenere l’approvazione dell’Uefa, ieri all’ora di pranzo è stato presentato il nuovo capo della comunicazione, Fabio Guadagnini, ex Sky già portavoce di Roma 2024; Fassone ha già avuto un contatto telefonico con Raiola per il rinnovo di Donnarumma.

Oggi può cominciare l’avventura più autentica del nuovo Milan che tutti aspettano al varco. Smaltita la sbornia da derby pareggiato al 97′, ecco davanti al club le tappe di Empoli e Crotone che possono valere un tesoro, il trampolino di lancio per un posto in Europa League. «è l’unico traguardo che conta» il mantra di Montella adottato da Mirabelli in visita a Milanello prima di puntare su Bergamo (per Atalanta-Bologna) in compagnia di Caccia, il vice di Vincenzo. Il ritorno di Montolivo tra i convocati dopo quasi sette mesi è la prima notizia della vigilia. La seconda è fornita dal tecnico e confermata dall’interessato: Galliani è stato una settimana lontano da Milan e San Siro, tornerà oggi allo stadio («con la mia famiglia perché non ho smesso di essere tifoso»). Nessuna telefonata di congedo da Berlusconi e questa, forse, non è neanche più una notizia.

Più tardi Montella, che è un contabile molto attento, ha prima ricucito lo strappo con Pioli e l’Inter e poi rifilato una scudisciata alla Lazio e al suo portavoce. «Non sento più del dovuto la rivalità con l’Inter» l’esordio dolce. «Dovevo parlare dell’Inter perché c’era stato Inter-Milan, sul blasone ho fatto una battuta, mi dispiace che Pioli se la sia presa, non c’era niente di personale» il chiarimento che ha il senso sincero d’incidente diplomatico chiuso. Poi l’affondo alla Lazio: «Il riferimento alla volontà degli arbitri di spingere i cinesi in Europa è stato spiacevole».

E così, invece di puntare al futuro, il Milan cinese ha provato a concentrarsi sul presente. Perché ad esempio sul viaggio in Costa Azzurra Montella ha offerto un paio di generiche indicazioni («Mbappè ha una valutazione irraggiungibile, non c’era solo Aubemayang da vedere») mentre sul mercato ha lasciato una sola definizione impegnativa. «I programmi sono importanti» ha ripetuto. Come a dire: è finita l’era del mercato a saldo zero, sopportato con rassegnazione dall’estate scorsa. Seconda frase sibillina: «L’anno prossimo potrebbe cambiare il sistema di gioco». Proviamo a indovinare: non c’è più il tabù del 4 in difesa e a seconda degli arrivi sarà rimodellato lo schema. Oggi c’è l’Empoli e Bacca rischia di restare fuori per il pessimo derbyo mentre De Sciglio e Calabria sono al loro posto per mancanza di alternative. Si rivede Pasalic, un altro prestito che vuole restare a Milanello.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Si fa il Milan o si muore

“Qui o si fa il Milan o si muore”

Parafrasando dalla celebre risposta che il Generale Giuseppe Garibaldi diede una volta preso atto delle perplessità del fido vice Nino Bixio in merito all’ipotesi concreta di resistere alla preponderanza Borbonica: “o si (ri)fà il Milan o si muore”. Inutile nascondersi, altrettanto inutile addurre scuse o perdere tempo. Troppo lungo il digiuno del diavolo dall’Europa -suo habitat naturale- per pensare di fallire un altro anno l’appuntamento.

Il Milan è giunto al crocevia della propria stagione forte della consapevolezza di possedere la buona forma fisica messa in luce durante il Derby ed un allenatore capace di creare schemi interessanti mantenendo uno spogliatoio coeso nonostante la mancanza di un vero leader.
Saranno dunque la fame, il carattere, ma soprattutto la testa a fare la differenza: quest’ultima cartina di tornasole per misurare le reali ambizioni di squadra, ambiente e staff. Sarebbe un errore imperdonabile sottovalutare l’importanza del fattore mentale. Gli uomini di Montella hanno l’obbligo di mantenere saldo il proprio baricentro fra passato e futuro, laddove il presente dice +2 punti da un 7° posto che significherebbe fallimento e -3 dal 4° che consentirebbe l’accesso all’Europa League al riparo dai preliminari.

E allora per un derby che va c’è un Empoli che viene. Ogni sfida vale 3 punti, gli azzurri di Giovanni Martusciello lo sanno e si presentano a San Siro con il coltello fra i denti, rinvigoriti dopo la vittoria contro la Fiorentina e desiderosi di archiviare prima possibile il discorso salvezza. Nonostante l’exploit di settimana scorsa in cui i toscani hanno segnato 2 gol, guardando ai dati è interessante scoprire come il Milan si confronti contro il peggior attacco del campionato. L’attacco empolese vanta infatti una serie di record negativi, fra cui la peggior media gol (0,63 segnati  per partita) ed il minor numero di reti segnati (20 totali). Non solo, i ragazzi di Capitan Maccarone hanno l’aggravante di scagliare il minor numero di tiri totali (225) e il minor numero di tiri verso lo specchio della porta avversaria (solamente 109). Il tutto a fronte anche della più bassa performance fra le squadre di Serie A nel numero di cross utili per le torri in mezzo all’area.

I rossoneri dal canto loro vanno in gol da dieci turni consecutivi, con una struttura ben collaudata all’interno della quale Montella sembra intenzionato a reinserire Pasalic per aggiungere dinamismo e fisicità in mezzo al campo. Oppongono alla preferenza per le vie centrali dei toscani un gioco improntato sulla ricerca degli esterni e delle proverbiali serpentine sulle fasce del duo spagnolo Suso-Deulofeu, che cercherà ancora una volta di mandare in gol una delle poche note stonate della stagione vissuta sin qui dal Milan: quel Carlos Bacca dato ormai per partente certo in estate, insofferente rispetto al modulo con le tre punte e sempre più avulso dal gioco della squadra e del Mister. Obbligatorio dunque vincere se si vuole continuare a guardare con fiducia alla classifica, anche in vista del regalo che è arrivato al piano di sotto la sfida tra Inter e Fiorentina.

Milan-Empoli, la probabile formazione: Lapadula dal 1′, rientra Pasalic

Lapadula in vantaggio su Bacca. È confermata la novità di formazione preannunciata nelle scorse ore in vista di Milan-Empoli: l’ex Pescara è stato provato ancora a Milanello con la squadra dei titolari ed è in pole position per l’unica maglia libera in attacco al fianco degli intoccabili Suso e Deulofeu. Montella non ha ancora preso una scelta definitiva, ma Lapa è favorito per partire domani dal 1′: Bacca rischia seriamente la panchina e di pagare così la brutta prestazione del derby.

Un altro cambio del mister, sicuro e importante, riguarda la mediana: Pasalic ha scontato il turno di squalifica e tornerà dal 1′, per completare il reparto con Sosa e Mati (spedendo in panchina Kucka). Sul resto dell’undici di partenza, l’Aeroplanino non sembra avere dubbi: dovrebbe essere confermata la linea difensiva Calabria-Zapata-Romagnoli-De Sciglio, già vista contro Inter e Palermo, con Vangioni destinato ancora alla panchina. In porta, infine, presente Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Empoli:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan-Empoli, i convocati: riecco Montolivo

Al termine dell’allenamento di rifinitura, Mister Vincenzo Montella ha diramato l’elenco dei 24 convocati per la gara contro l’Empoli, in programma domenica alle 15.00 a San Siro.

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gomez, Paletta, Romagnoli, Vangioni, Zapata
CENTROCAMPISTI: Mati, Honda, Kucka, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Poli, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Deulofeu, Lapadula, Ocampos, Suso.

Fonte: acmilan.com

Montella: “Montolivo può tornare tra i convocati. Futuro? Mi sto conoscendo con la dirigenza”

Vigilia di campionato in quel di Milanello e con essa la consueta conferenza stampa di vigilia di mister Vincenzo Montella. Ecco le dichiarazioni più importanti dell’Aeroplanino nel giorno prima di Milan-Empoli, riprese da SportMediaset.

Sulla settimana del Milan: “Ci sono stati dei cambiamenti, in questo passaggio di proprietà tutti sono stati perfetti. Dobbiamo essere bravi come lo siamo stati finora”.

Sulla testa della squadra: “L’euforia di sabato è stata vissuta da tutti, ma adesso dobbiamo pensare alla realtà ed essere concentrati sulle prossime due partite che saranno fondamentali per la nostra stagione. Vede la squadra molto concentrata, l’Empoli è molto organizzata e ha meno paura dopo la vittoria di Firenze e quindi sarà una partita complicata”.

Su Mati Fernandez
: “A me piace molto, nel derby ha fatto una grande partita”.

Su Montolivo: “Potrebbe essere convocato, ne ho parlato anche ieri con lui. Credo sia quasi pronto”.

Sulle prossime due partite
: “Dobbiamo vincerle entrambe. Con la Roma e l’Atalanta sono gare che si preparano da sole. Vedo una squadra molto coinvolta e partecipe, tutti stanno bene e quindi sono convinto che faremo un grande finale di stagione”.

Su Bacca: “Si parla troppo di Bacca. E’ un giocatore importante come ce ne sono altri nel Milan. Da lui ci aspettiamo i gol, ma non è che quando non segna vuole dire che ha fatto male”.

Sul futuro: “Io e i nuovi dirigenti ci stiamo conoscendo. I programmi sono importanti e stiamo facendo delle valutazioni. Di contratto non abbiamo parlato. I progetti sono importanti, ma io vorrei pensare solo alla gara di domani. Anche il nuovo management vuole che il focus sia solo su domani”.

Sulla partita di domani: “Dovremo muovere velocemente la palla ed essere pazienti”.

Sul duello con l’Inter: “Sento la rivalità con l’Inter, ma non oltre il dovuto. Non c’è nessun problema con Pioli, io dal campo ho avuto la sensazione che l’Inter perdesse tempo e quindi ho fatto quella battuta. Mi dispiace che avesse vissuto così le mie parole, ma credo che sia tutto finito lì”.

Sul mercato: “Siamo andati a vedere una partita insieme per conoscerci. Io non voglio fare una lista, ci sarà un budget, si sta scegliendo un metodo di gioco e in base a questo si cercheranno rinforzi che possano essere utili. Il modulo potrebbe cambiare, ma non il metodo, cioè quello che voglio fare in campo”.

Sul ruolo di manager: “Io voglio solo allenare, poi se vengo coinvolto dirò il mio parere. Vedo che c’è tutto per fare bene”.

Sulla nuova proprietà: “Non so cosa cambieranno. A me piace andare a vedere le partite, sono stato invitato e mi ha fatto piacere andare”. Sul derby: “Potevamo fare meglio nel primo tempo, ma poi vedendo i dati della partita abbiamo fatto meglio di loro. Il Milan ha fatto una grande partita”.

Su Barcellona-Juve: “Non esiste né un modulo vincente, né una filosofia di gioco vincente. Il Barça sta giocando in un certo modo da tanti anni, Allegri è stato bravo a sfruttare il talento dei suoi giocatori, è stato molto intelligente. Si può vincere in tanti modi”.

Sulle voci di Deulofeu al Napoli: “Penso solo a domani e Geri sarà con noi (sorride,ndr)”.

Su Aubameyang e Mbappé, osservati speciali a Montecarlo: “Sono due ottimi giocatori, ma ce n’erano in campo tanti di bravi giocatori l’altra sera”.

Sulla concentrazione: “I giocatori sono abituati alle voci. Io ho imparato che questi giocatori non si faranno distrarre dai cambiamenti”.

Sui finali di gara del Milan: “Mi piacerebbe chiudere le partite prima, come il Palermo, ma la squadra sta dimostrando di stare bene sia fisicamente che mentalmente fino alla fine del match”.

Locatelli e Calabria: “Sono due ragazzi che si allenano in maniera eccellente. Loca sta giocando meno, ma da parte mia c’è grande fiducia. Li vedo entrambi con grande voglia di crescere”.

Sui nomi del centravanti del futuro: “Credo sia più adatto Bacca perchè domani ce l’avrò a disposizione. Non voglio parlare di mercato”.

Sul cambio di proprietà:
“Ognuno lo vive a modo suo. Io conosco questi ragazzi e non si faranno distrarre, li vedo molto concentrati”.

Sulle polemiche della Lazio: “Non mi va di commentare le parole di un dirigente”.

Sulla nuova dirigenza: “Non voglio fare paragoni. La mia prima impressione è comunque ottima”.

Sulla vecchia dirigenza: “Berlusconi non l’ho sentito, menrte Galliani e Maiorino li ho sentiti dopo il derby. Galliani l’ho incontrato per caso al ristorante e mi ha detto che domani potrebbe venire allo stadio”.

Lapadula in vantaggio su Bacca: è in pole per Milan-Empoli

E’ giunta l’ora di Lapadula? Sì, a quanto pare. Montella è pronto a un importante cambio al centro dell’attacco del Milan: contro l’Empoli – scrive La Gazzetta dello Sport – Sir William è in vantaggio su Bacca per una maglia da titolare. Il colombiano potrebbe “pagare” un momento di forma poco brillante, fotografato bene dalla brutta prestazione del derby.

L’ex Pescara, dunque, potrebbe finalmente avere la chance che desidera. E’ da quasi un mese che Lapa non scende in campo dal 1′ – da Milan-Genoa – e giocò solo in quanto Bacca era out per squalifica: ora, da quanto sembra, dovrebbe essere scelto proprio a scapito del Peluca. Vederli insieme nell’undici iniziale, invece, è un’ipotesi alquanto improbabile: Montella li ha schierati in più di un’occasione, ma solo a partita in corso.

Pasalic e Vangioni: Montella pensa a due cambi rispetto al derby

Possibili cambi di formazione rispetto al derby verso Milan-Empoli, con Montella che ha già fatto degli esperimenti a Milanello in vista di domenica. È al rientro Pasalic, che potrebbe prendere il posto di Kucka (con Mati confermato mezzala sinistra), mentre dietro potrebbe “saltare” Calabria: l’Aeroplanino ha provato Vangioni sull’out mancino e spostato De Sciglio a destra. Improbabile, ma non impossibile, un cambio in attacco: Bacca è ancora favorito per una maglia da titolare, ma Lapadula scalpita.

Milanello: si lavora sui dettagli. Riecco Bertolacci

Focus tattico, palle inattive e fase offensiva: così, Vincenzo Montella, prepara i suoi alla sfida contro l’Empoli

Il protagonista del venerdì al Centro Sportivo Milanello è Andrea Bertolacci. Fermo dalla sfida interna contro il Chievo, il centrocampista rossonero è tornato a lavorare con il gruppo (ad eccezione della partitella finale). Altra nota positiva per Mister Montella è certamente Riccardo Montolivo. Il capitano infatti, dopo la gara giocata lo scorso weekend con la Primavera di Mister Nava, sta proseguendo nel suo percorso di recupero.

A due giorni dalla sfida contro l’Empoli, i rossoneri hanno svolto un’unica sessione di lavoro. L’allenamento è iniziato intorno alle ore 11.00 con una prima parte di riscaldamento in palestra, seguita da un torello sul campo centrale. La squadra è stata poi divisa in due gruppi: sul campo rialzato esercitazioni sulle palle inattive; sul centrale si è lavorato dal punto di vista tattico. Hanno chiuso la seduta due partitelle: una tattica e una finale.

Fonte: acmilan.com

Milan, piace Mendy

Non c’è stato solo Pierre-Emerick Aubameyang nelle attenzioni di Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella, che erano presenti mercoledì sera al Louis II di Montecarlo per Monaco-Borussia Dortmund. Il ds e l’allenatore del Milan hanno apprezzato molto anche la prova del terzino dei monegaschi Benjamin Mendy, che potrebbe diventare un obiettivo sensibile una volta constatata l’impossibilità di arrivare a Kolasinac, destinato alla Premier League. Su Mendy, però, la concorrenza è molto forte visto che, anche in questo caso, ci sono club inglesi interessati a lui (Chelsea in primis). Il duo Mirabelli-Montella, poi, non ha potuto non apprezzare l’ennesima prova di spessore di Kylian Mbappé, ma sarà proprio il gioiello del Monaco ad aprire il valzer delle punte nel corso della prossima estate.

Fonte: Tuttosport

Bacca-Milan, addio a fine stagione

Finirà in estate, salvo ribaltoni, l’avventura rossonera di Carlos Bacca. Il colombiano sarà messo sul mercato e lascerà quasi certamente il Milan: la “prova” dell’addio è che il Diavolo sta ricercando proprio un grande centravanti, che dovrebbe raccogliere l’eredità del Peluca. D’altronde, nonostante i gol e i tentativi fatti, Bacca non è funzionale al gioco di Montella, scrive stamane La Gazzetta dello Sport.

Insomma: le strade del Milan e del bomber di Barranquilla sono destinate a separarsi. E chissà che già in questo finale di stagione non ci possa essere un’altra punta al posto di Bacca: Lapadula scalpita e potrebbe avere una chance dal 1′ già contro l’Empoli. Se dovesse far bene, convincendo Montella a rivedere le gerarchie dell’attacco, l’ex Siviglia potrebbe trovare meno spazio in queste sue ultime settimane rossonere.

Prove tattiche a Milanello

A 72 ore dalla sfida di San Siro contro l’Empoli, prosegue la preparazione della squadra di Vincenzo Montella al Centro Sportivo di Milanello. Nell’unica sessione in programma giovedì mattina, dopo la doppia seduta di mercoledì, i rossoneri – sul centrale – hanno svolto un lavoro sul possesso palla su campo ridotto. A seguire, il gruppo ha effettuato un’esercitazione tattica “attacco contro difesa”. In chiusura, partitella sempre tattica 11vs11 con i portieri.

Per la giornata di venerdì è ancora previsto un solo allenamento, a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Badelj, lontano il rinnovo con la Fiorentina

Per Badelj, centrocampista viola che da tempo è accostato al Milan, non ci sarà nessun rinnovo con la Fiorentina. Il club gigliato ha dunque due opzioni: far rispettare il contratto e liberarlo a parametro zero o metterlo sul mercato in estate. Se Paulo Sousa sarà il nuovo allenatore del Borussia Dortmund, il croato potrà essere richiesto anche dai gialloneri e non più solo da Montella: Badelj, infatti, è un pupillo dell’Aeroplanino.

Montella-Milan, pronto il nuovo contratto

Ormai non ci sono più dubbi: il nuovo Milan cinese vuole puntare su Vincenzo Montella. L’Aeroplanino è considerato l’uomo giusto a cui lasciare proseguire la ricostruzione della squadra, tanto che la dirigenza rossonera ha già pronto per il mister un nuovo contratto sino al 30 giugno 2019 (quello attuale scade nel 2018) ed economicamente rivisto verso l’alto (da 2,2 a 3 milioni di euro a stagione). Montella – riporta la Repubblicaavrà anche peso nelle future scelte e strategie di mercato.

Milan, blitz di Mirabelli e Montella a Montecarlo: osservato Aubameyang

Rincorsa all’Europa ancora da completare, a 6 giornate dal termine, con pensiero tuttavia già rivolto al mercato, unito alla grande voglia di rinforzare un Milan che, con la nuova proprietà cinese, vuol tornare grande. Il nuovo ds rossonero Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella, dopo aver speso insieme alla squadra la giornata odierna a Milanello, si sono infatti recati allo stadio “Louis II” di Montecarlo per assistere a Monaco-Borussia Dortmund, ritorno dei quarti di finale di Champions League: osservato speciale numero uno dal vivo Pierre-Emerick Aubameyang, uno dei primi obiettivi del mercato rossonero e del blitz che ha portato Mirabelli e Montella a respirare, almeno per una sera, aria d’Europa, monitorando da vicino l’attaccante gabonese. E attendendo il termine della stagione per sperare di centrare un’Europa che, se raggiunta, potrebbe aprire scenari di mercato ancor più interessanti, con Aubameyang al centro dell’attenzione rossonera.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Montella deciso, vuole tenere Mati al Milan

Deulofeu, Pasalic e anche Mati Fernandez. Il Milan proverà a mantenere in rosa tutti e tre i calciatori, arrivati in rossonero con la formula del prestito: anche il cileno – riporta il Quotidiano Nazionale – è una delle priorità di Montella. Tenere Mati, ovviamente, sarà molto più facile rispetto agli altri due in quanto i rossoneri possono riscattarne il cartellino in ogni momento per appena un milione di euro.

Lapadula-Locatelli, “idoli” in panchina. Ma con l’Empoli…

“Lapadula e Locatelli: da idoli di San Siro a riserve di lusso”, scrive stamane La Gazzetta dello Sport. I numeri 9 e 73 del Milan, nonostante siano tra i calciatori più amati della rosa rossonera, non sono in cima alle gerarchie di Montella: l’attaccante è considerato la riserva di Bacca – ma con l’Empoli potrebbe avere una chance dal 1′ – mentre Manuel “paga” l’ascesa del Principito Sosa, divenuto il playmaker titolare del Diavolo.

Mix di esperienza e gioventù: ecco il Milan del futuro

Subito i rinnovi di Donnarumma, Suso e De Sciglio. E Montella in panchina

Piena condivisione su tutti gli argomenti trattati: questo trapela dopo il primo vertice durato 3 ore e 20 minuti a Casa Milan tra Marco Fassone, Vincenzo Montella, il responsabile dell’area tecnica Massimiliano Mirabelli (che si dividerà tra sede e Milanello) e Giuseppe Mangiarano della segreteria sportiva. Si è parlato dei reparti da potenziare, dei giocatori da confermare, delle strategie future. Insomma, una riunione che conferma ancora una volta, come più volte ribadito, che sarà Montella l’allenatore della prossima stagione anche se la priorità non è il prolungamento del suo contratto che scade nel giugno 2018 (se ne parlerà piu avanti) ma piuttosto gli incontri per il rinnovo dei giocatori.

Il primo sarà Donnarumma ma non è stata ancora fissata una data per il colloquio di Fassone e Mirabelli con la famiglia del portiere, i dirigenti rossoneri vogliono spiegare alla mamma e al papà di un ragazzo di diciotto anni progetti e intenzioni della società, che vuole fortemente respingere gli assalti di Juventus e Real Madrid. Poi sarà il turno di Suso, ma ancora nessun contatto con i procuratori dello spagnolo ritenuto comunque una delle basi del nuovo Milan, e De Sciglio.

Nuovi nomi concreti per il futuro non ce ne sono ancora: Musacchio piace per la difesa, a centrocampo un occhio di riguardo per Pellegrini e Duncan del Sassuolo ma piace sempre la pista Fabregas perché il Milan 2017/2018 sara un giusto mix tra esperienza e gioventù. In attacco fari punti su Keita e Morata ma il sogno rimane Aubameyang.

Fonte: di Carlo Pellegatti per PremiumSportHD

Milan, nuovo summit Fassone-Montella

Continuano i colloqui tra l’amministratore delegato Marco Fassone, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli e il tecnico Vincenzo Montella per costruire il nuovo Milan. I due dirigenti sono infatti a Milanello per un nuovo summit con l’allenatore dopo il primo incontro di ieri. Mirabelli, proprio oggi ufficializzato dalla società come ds e responsabile dell’area tecnica, era arrivato al centro sportivo rossonero in mattinata ed ha osservato l’allenamento della squadra; Fassone, invece, ha raggiunto Milanello dopo pranzo.

Fonte: ansa.it

Milan, Montella convinto: Pasalic deve restare. E adesso si tratta col Chelsea

Non solo Gerard Deulofeu. Tra i giocatori più importanti da trattenere al Milan c’è anche Mario Pasalic: arrivato in sordina, il centrocampista classe croato classe 1995 ha conquistato la fiducia di Vincenzo Montella che è diventato il suo primo sponsor. L’allenatore rossonero è stato chiaro anche con la nuova dirigenza, vuole che si faccia di tutto pur di trattenere Pasalic. Perché giocatore di personalità, prezioso tatticamente, con qualità e quantità. Insomma, uno da Milan del futuro.

SI TRATTA – Dalla prossima settimana partiranno i colloqui con il Chelsea per cercare un accordo sul riscatto di Pasalic. Sarà fondamentale la volontà del giocatore che rimarrebbe volentieri in rossonero per giocare. Ma con quale formula? Il contratto in scadenza nel 2018 con il Chelsea impone ai Blues di studiare una formula vantaggiosa e non penalizzante, come sarebbe un semplice altro anno di prestito. E peserà il parere di Antonio Conte, tutt’altro che intenzionato a dare il via libera a cifre da ‘saldo’ per un centrocampista che stima come Pasalic. Il Milan è avvisato, ma vuole trattenerlo…

Fonte: calciomercato.com

Diego Lopez: “Gigio un portento, lo sento spesso. Con Mihajlovic…”

Un passato tra Real Madrid e Milan ed un presente a Barcellona, sponda Espanyol. È tornato a parlare l’ex portiere rossonero Diego Lopez, che ospite alla trasmissione “L’Originale” di Sky Sport ha toccato diversi argomenti tra cui proprio l’aria che si respira a Barcellona in vista del match di domani contro la Juve: “Seguo sempre il Milan e la Serie A. Domani per il Barcellona è un’altra partita per scrivere la storia, col PSG è stato un successo storico ma domani sarà una partita diversa perché la Juve ha esperienza e giocatori top. Sarà più difficile per il Barça fare 3 o 4 gol”.

Su Ancelotti, impegnato in Real-Bayern e suo ex allenatore proprio a Madrid: “Ancelotti e William Vecchi sono stati molto importanti nella mia carriera, sia al Real sia quando ho parlato con loro per andare al Milan. Carlo è un grande uomo e un grande allenatore, sa dare fiducia. Sarò sempre molto grato a lui, William Vecchi e tutto lo staff. A Madrid tutti i giocatori erano cn lui fino alla morte ed è stato difficile anche per il club cambiare allenatore”.

Sui tempi del Milan, quando Donnarumma subentrò come titolare: “Per me in realtà fu una liberazione perché avevo il ginocchio distrutto da qualche mese. Sapevo che Gigio era un portento. Non ero arrabbiato con Sinisa per la scelta, ma per il modo in cui venne fatta. Lui lo sa e io sono contento per Gigio: lo sento ancora spesso, gli sono vicino e sono stato fortunato a condividere con lui lo spogliatoio”.

Su questo CR7 semplicemente devastante: “Ronaldo segna tutte le partite in tutti i modi, è un attaccante top. Il suo fisico è spettacolare, ha sempre lavorato tantissimo e continua a lavorare. Vive 24 ore per il calcio, anche quando è a casa fa sempre esercizi”.

Su un suo possibile futuro con Conte: “Mi piace il fatto che lui pensi a me per il Chelsea, ho avuto la possibilità la scorsa estate di raggiungerlo ma vediamo che succederà in futuro”.

Su Montella e sul nuovo Milan cinese: “Montella mi piace tantissimo, sono stato un mese con lui in un periodo difficile ma ha reso il Milan diverso dall’anno scorso e da quello di due anni fa. Berlusconi e Galliani hanno fatto la storia del Milan, parlano i numeri. Aspettiamo che il Milan torni a scrivere la storia ma soprattutto che torni in Europa”.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Montella resta alla guida. Il nuovo Milan è pronto al via

Il pilota di aeroplanini per una sera è diventato autista. La scena del giorno in casa Milan, come racconta Luca Bianchin nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è l’uscita dalla sede di Vincenzo Montella, Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Giuseppe Mangiarano dopo la prima riunione del nuovo corso milanista quando sono più o meno le 21.30 e in Europa stanno finendo i primi tempi dei quarti di Champions, l’obiettivo per cui tutti loro hanno cominciato a lavorare. Montella, Fassone e Mirabelli sono usciti sulla stessa auto, con Montella alla guida e Fassone seduto al suo fianco. C’è l’intesa per il futuro. Durante l’incontro si è parlato di obiettivi (in primis l’Europa) e di mercato con Aubameyang e Morata nella lista degli osservati speciali…

Fonte: gazzetta.it

Milan, è Morata il regalo per il sì di Montella

Summit tra Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella

Quasi tre ore di colloquio per gettare le basi programmatiche di quella che si annuncia un’estate molto intensa. Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella si sono trovati, ieri pomeriggio, seduti attorno allo stesso tavolo ed hanno discusso di quelli che saranno mesi caldi, sia dal punto di vista del campo sia del mercato. Non si è parlato del prolungamento di contratto dell’allenatore (era assente il suo agente, Alessandro Lucci), ma si sono toccati vari aspetti, con qualche accenno relativo ai profili che potrebbero rimpolpare le cronache mercatare del Milan, con il nome di Alvaro Morata che rimane in cima alla lista dei desideri come colpo di livello della nuova era.

Mirabelli e Montella – che hanno cenato insieme alla vigilia del derby durante la visita di Yonghong Li e del nuovo management alla squadra – si erano sfiorati nel pomeriggio, quando il responsabile dell’area sportiva milanista si era recato a Milanello, ma complice il forte vento, ha seguito la seduta d’allenamento dalle vetrate della palestra. Poi il viaggio in macchina fino a Casa Milan, nel corso del quale i due hanno iniziato a parlare di presente, ma anche di futuro. Mirabelli, che è estremamente contento di poter iniziare ufficialmente questa nuova avventura, sarà molto vicino a Montella e alla squadra ed avrà un confronto diretto e quotidiano con l’allenatore e con Fassone. Un primo incontro ufficiale per capirsi ulteriormente e pianificare al meglio le prossime tappe di quello che dovrà essere il punto di ripartenza del Milan.

Fonte: Tuttosport

Milan, due nomi apprezzati da Montella: Tolisso e Kalinic

Si pensa già al Milan del futuro. Dopo l’incontro andato in scena oggi tra Montella e la nuova proprietà, si è fatto il punto sul finale di stagione e si è accennato al mercato. Da quanto risulta, a Montella due nomi che piacerebbero molto sarebbero due: quello del centrocampista classe ’94 Corentin Tolisso del Lione e Nikola Kalinic, l’attaccante della Fiorentina. Perché anche se la stagione non è ancora giunta al termine, la nuova proprietà e l’allenatore pensano già al Milan del futuro…

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, il calendario sorride: può superare Lazio e Atalanta

Sei giornate da dividere in tre blocchi con due partite concettualmente simili per blocco. Il finale di stagione rossonero è molto ben delineato e, in base a quanto successo nelle ultime tre giornate, offre uno scenario che fino a un mese fa sembrava impensabile: il quarto posto. Che adesso dista soltanto tre punti ed è occupato da una squadra, la Lazio, con la quale il Milan è in vantaggio negli scontri diretti. In pratica, un punto in più virtuale in caso di parità finale in classifica. Tutto questo è reso possibile dall’andamento negli ultimi due mesi: dieci partite – comprendendo anche il recupero col Bologna di inizio febbraio – in cui i rossoneri hanno perso soltanto una volta e messo insieme 21 punti.

È tornata, con l’unico difetto di averlo fatto troppo tardi, quella media Champions di due punti a partita che aveva caratterizzato questa stessa parte del girone di andata. Il quarto posto, oltre ad essere più nobile in sé per sé, metterebbe anche del tutto al riparo dalle insidie del calendario estivo, perché dà l’accesso diretto alla fase a gironi, che inizia a settembre: oltre a non variare la preparazione estiva, il Milan avrebbe così la possibilità di partecipare alla tournée in Cina (con relativo gettone di presenza da 3 milioni). Bingo. Il sesto posto invece (valido per l’Europa League solo se la Lazio, finalista di Coppa Italia, chiude fra le prime sei) condannerebbe a terzo turno preliminare (tra fine luglio e inizio agosto) e playoff, mentre il quinto dipende dalle sorti della Lazio in Coppa: chi la vince va direttamente alla fase a gironi, quindi se i biancocelesti vincessero ma chiudessero sesti, la quinta inizierebbe dal terzo turno preliminare.

CALENDARIO AMICO — Tre blocchi per il Milan, dicevamo.

33ª e 34ª: Il primo presenta sfide che fino a qualche settimana fa sembravano scritte in partenza: Empoli e Crotone. Poi è arrivato il passo falso di Pescara, che ha tolto un po’ di serenità, ma soprattutto adesso Empoli e Crotone non sono più rispettivamente né tranquillo, né spacciato. Tra l’’altro, paradossalmente, una vittoria del Milan domenica sui toscani terrebbe viva la speranza proprio degli avversari successivi. Sfida da maneggiare con cautela.

35ª e 36ª: Montella dice che la lotta europea si deciderà all’ultima giornata, ma questo doppio impegno sarà fondamentale: Roma (casa) e Atalanta (trasferta). Due scogli molto aguzzi da cui passerà molto, se non tutto. Con la sfida di Bergamo madre di tutti i crocevia.

37ª e 38ª: Se il Milan ne uscirà indenne, a quel punto la gran parte del lavoro è fatto: i rossoneri chiudono con Bologna e Cagliari, che non hanno più nulla da chiedere.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Milan, Montella insiste per De Rossi

De Rossi-Roma, un rinnovo che continua a tardare. E diversi club cominciano a farsi sotto per assicurarsi il centrocampista giallorosso, tra cui anche il Milan: il Diavolo – riferisce SportMediaset – sta valutando di avanzare una proposta contrattuale al Capitan Futuro romanista, spinto dalle richieste di mister Montella. De Rossi è in scadenza al 30 giugno 2017 e si libererebbe dalla Roma a parametro zero.

Milanello: ripresa dopo il derby

Tanto lavoro con il pallone nell’allenamento di martedì

Cancelli riaperti al Centro Sportivo di Carnago dopo i due giorni di riposo concessi da Mister Montella in seguito al Derby di sabato contro l’Inter. Una gara intensa, vibrante, che ha visto i rossoneri ottenere il pareggio proprio nell’ultimo minuto di gioco. Ma questo, ormai, fa parte del passato. Vincenzo Montella lo sa, e nella giornata di martedì ha fatto svolgere ai suoi ragazzi un’unica sessione di lavoro a Milanello, per iniziare a preparare la sfida interna di domenica alle 15.00 contro l’Empoli.

La seduta è iniziata alle ore 15.30 sotto gli occhi del nuovo direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli. Dopo un torello iniziale, il gruppo ha svolto una serie di partitelle a tema a campo ridotto. Ha chiuso l’allenamento un lavoro aerobico. Da segnalare il lavoro personalizzato in palestra per Romagnoli.

Fonte: acmilan.com

Casa Milan, Montella da Fassone e Mirabelli alle 18

Tutto pronto per il primo incontro ufficiale tra Montella e la nuova dirigenza del Milan. Il mister rossonero – riferisce Gianluca Di Marzio.com – incontrerà l’a.d. Fassone e il d.s. Mirabelli alle 18, presso la sede di Casa Milan.

Il derby cinese è il capolinea di Pioli e Bacca

Il Milan è rimasto agganciato ai vagoni di Lazio e Atalanta, l’Inter s’è lasciata staccare. Stefano Pioli, lanciato all’inseguimento di una riconferma discussa già nei giorni felici, è uscito dal futuro dell’Inter. Gli è stato fatale il mese orribile seguito alla goleada contro l’Atalanta (7 a 1). Da quel giorno il pari col Toro (grazie a due papere di Hart), la pesante sconfitta con la Samp e quella rovinosa di Crotone, più il pari subito sulla sirena nel derby hanno provocato uno scossone a Nanchino. Meglio cambiare la guida tecnica della prossima stagione che dovrà essere scandita da nuovi, preziosi arrivi. Al tecnico, concupito dalla Fiorentina per il dopo Sousa, viene messo sul conto la sostituzione finale di Joao Mario con Murillo che ha convinto il resto della squadra ad arretrare. Portandosi il nemico in casa, questa la critica, ha subito il 2 a 2. Vero. Ma c’è un dettaglio taciuto per amor di patria. A reclamare l’arrivo di un altro difensore, con gesti espliciti dal prato, è stato Medel che rivolto alla panchina (dopo l’arrivo di Lapadula) ha segnalato al suo allenatore l’esigenza di rinforzare gli ormeggi. Un altro condottiero, magari, gli avrebbe risposto: tu pensa a difendere che ai cambi provvedo io. Pioli invece ha schierato la difesa a 5. Mal gliene incolse.

Il 2 a 2 guadagnato dalla zampata di Zapata è servito invece per mettere al sicuro il rinnovo del contratto di Montella e per blindare la sua panchina che Fassone e Mirabelli non hanno mai messo in discussione. Già sabato sera con i 58 punti collezionati, Vincenzo ha fatto meglio degli ultimi quattro anni (ottavo posto con 57 punti di Allegri-Seedorf, settimo posto con Mihajlovic-Brocchi l’anno scorso) e può persino ambire a raggiungere, ma solo nel punteggio finale, i 72 punti che consentirono ad Allegri al terzo anno di guida milanista il raggiungimento del terzo posto. Sempre il derby è servito anche a capire che tra le priorità tecniche del gruppo (a parte il contratto di Donnarumma e Suso), c’è la questione centravanti. Bacca, sotto gli occhi dei nuovi azionisti, è stato un corpo estraneo, sbavando in apertura una palletta golosissima e distraendosi nella ripresa quando un rimpallo fortunoso con Handanovic gli ha dato un’altra occasione da gol a porta vuota. La sua cessione è la prima della lista dei partenti, seguita dall’addio di Honda e dalla partenza di qualche prestito secco (Pasalic del Chelsea). Aubameyang, 27 anni, passato dal vivaio rossonero, è stato contattato ma ha espresso parere negativo per il ritorno a Milanello.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, Fassone al lavoro: sul tavolo Montella, i rinnovi e il mercato

Il nuovo a.d. rossonero apre una settimana cruciale. Con Mirabelli priorità alle questioni allenatore e contratti in scadenza

Il tempo dell’attesa è finito. Dopo mesi di dubbi e incertezze, di tentennamenti e false partenze, il nuovo Milan cinese, aiutato e confortato da una squadra che funziona e prosegue la sua corsa verso l’Europa League, deve correre e sprintare per recuperare il tempo perso e definire finalmente le prossime mosse per programmare il futuro immediato. Come annunciato dallo stesso Fassone lo scorso venerdì nella conferenza stampa di insediamento, quella aperta oggi sarà una settimana decisiva e piena di incontri per affrontare le questioni più spinose e prioritarie: dall’incontro con Montella alla situazione dei rinnovi fino alla definizione dei nuovi obiettivi di mercato.

MONTELLA — La prima e più scontata mossa di Fassone, in questa settimana serrata, sarà quella di incontrare Vincenzo Montella per mettere in chiaro il prossimo futuro. Acclamata a più riprese l’intenzione della nuova proprietà di proseguire anche il prossimo anno con l’Aeroplanino, l’a.d. dovrà ora spiegare al tecnico quali sono le prospettive dei prossimi mesi e come intende rinforzare la rosa nella prossima sessione di mercato. Montella, da parte sua, pur al centro dell’attenzione di molti altri club, ha spesso spiegato di voler attendere un confronto con il club per definire il suo futuro. Quel momento è arrivato.

I RINNOVI — I nomi sul tavolo, per la questione rinnovi, sono tre: Suso, Donnarumma e De Sciglio. Il tempo stringe e prima di dedicarsi ai colpi in entrata il nuovo Milan deve pensare a blindare i suoi gioielli. Se per lo spagnolo, al netto delle dichiarazioni di circostanza, ci sono buone sensazioni, la questione sul terzino classe ’92 è invece meno delineata, con lo stesso De Sciglio che non ha mancato di sottolineare come ancora tutto sia ben lontano da qualsiasi tipo di definizione. Su Donnarumma infine Fassone ha le idee chiare e c’è tutta la buona intenzione di trovare l’accordo per il futuro, ma qui la parola di Raiola ha un peso non indifferente.

MERCATO — E se per Fassone sarà una settimana di incontri, pure per Mirabelli si aprono giorni da stakanovista. Il nuovo d.s. rossonero ha preso possesso in queste ore di Milanello ed è probabile che si allontanerà pochissimo dal centro sportivo per accelerare i tempi del suo lavoro. Oltre a prendere contatti per le operazioni estive, Mirabelli dovrà anche cominciare a trattare il futuro di Deulofeu, nei confronti del quale il Barcellona si è detto certo di esercitare l’opzione di “recompra”. Margini per trattare ci sono, ma serve mettersi sotto e cominciare in fretta.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Milanello, oggi incontro tra Montella, Fassone e Mirabelli

La nuova dirigenza del Milan non perde tempo: già oggi si terrà un importante vertice tra l’a.d. Fassone, il d.s. Mirabelli e mister Montella. L’incontro di Milanello – scrive il Corriere della Sera – sarà utile per definire l’immediato futuro e iniziare le prime discussioni sul Diavolo che sarà. I tre si erano conosciuti alla vigilia del derby, ma era stato solo un primo superficiale contatto: oggi si diventerà finalmente operativi.