Milan-Inter – Milanismo

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Le pagelle rossonere di Milan-Inter, recupero della 27° giornata di A concluso col risultato di 0-0

Milan-Inter 0-0, le pagelle: Rodriguez disastroso, Bonaventura irritante

Si è giocata Milan-Inter, recupero della ventisettesima giornata di campionato.

Le pagelle di Milan-Inter, recupero della ventisettesima giornata di Serie A 2017/2018.

G. Donnarumma: 5
Si fa ingannare dalla finta di Icardi sul gol annullato, ha un minuto di follia in cui rischia la papera per due volte, e più in generale non regala grande sicurezza al reparto. Ottimo l’intervento sul tiro-cross di Perisic.

Calabria: 6+
Spesso e volentieri abbandonato all’uno contro uno con lo scatenato Perisic, riesce a portare a casa la pelle. Le sue discese sono ossigeno puro.

Bonucci: 6,5
Il fortino regge l’assalto. Sfiora il gran gol di testa come con la Juve, ma stavolta trova un super Handanovic.

Romagnoli: 6,5
Sempre pulito e preciso, risponde presente ogni volta che viene chiamato in causa. Ormai non fa più notizia.

Rodriguez: 5-
Regala almeno quattro occasioni da rete all’Inter, si fa infilare da Icardi in occasione del gol annullato dal VAR, Candreva lo scherza che è un piacere. Disastro totale.

Kessie: 6
Il solito trattore in mezzo al campo, sbaglia più del solito in fase di impostazione. Troppo impreciso anche quando arriva alla conclusione.

Montolivo: 5,5
Titolare obbligato, non convince soprattutto per lo scarso apporto alla manovra. Dura meno di un’ora.

dal 69′ Locatelli: 6
Entra bene in partita, regalando grande dinamismo allo spento centrocampo rossonero.

Bonaventura: 4,5
Continua la spirale autodistruttiva di quello che sembrava il vero valore aggiunto del Milan gattusiano. Riuscire a fare peggio di Rodriguez stasera non era facile, lui ci è riuscito.

dall’81 Borini: s.v.
Mossa della disperazione, ha una sola grande occasione e la spreca sbagliando a dosare la forza del passaggio.

Suso: 6
Ormai è un mantra: non gioca benissimo, ma è l’unico in grado di inventare qualcosa. Perde un paio di palloni critici.

Cutrone: 6
La novità della vigilia non delude le attese, ma per colpa della scarsa vena offensiva della squadra non riesce ad incidere. Bello il gol in rovesciata, peccato per il fuorigioco.

dal 69′ Kalinic: 5,5
Dovrebbe far salire la squadra, ma i suoi compagni non lo sfruttano quasi mai. Caparbio contro Skriniar e Miranda.

Calhanoglu: 6
Forse scottato dalle critiche del mister dopo la Juve, gioca una partita attentissima in fase difensiva. Sua la punizione che regala a Bonucci l’occasione migliore della partita.

Gattuso: 6
Guardando il numero di occasioni da gol create si potrebbe legittimamente parlare di un punto guadagnato. Per come si sarebbe messa la classifica in caso di vittoria – e soprattutto visti gli incredibili gol sbagliati da un cecchino implacabile come Icardi – non si può non pensare a una gigantesca occasione sprecata. La speranza di arrivare in Champions non è svanita del tutto, ma ora serve davvero un’impresa.

La probabile formazione scelta da Gattuso per Milan-Inter, recupero della 27° giornata di Serie A 2017-18

Milan-Inter, la probabile formazione: Cutrone controsorpassa Kalinic

Gattuso non ha ancora scelto il bomber, ma Cutrone è avanti a Kalinic. La probabile formazione verso Milan-Inter

Controsorpasso Cutrone. Ieri dietro a Kalinic, oggi tornato in vantaggio (seppur leggero) per l’unica maglia da centravanti verso Milan-Inter di domani: la rifinitura sostenuta in quel di Milanello non ha sciolto completamente i dubbi di formazione sull’attacco che giocherà il derby, ma ha messo Patrick in pole position per completare il tridente con gli imprescindibili Suso e Calhanoglu. Ciò che appare sicuro, perlomeno alla vigilia della stracittadina, è il ritorno in panchina di André Silva dopo la discreta prestazione dello Juventus Stadium, macchiata da un errore sotto porta nel primo tempo.

Tutto deciso, invece, per i restanti 10/11 della formazione. Lo squalificato Biglia sarà sostituto da Montolivo (lo ha “ammesso” Gattuso stesso durante la conferenza pre partita, con l’ex capitano playmaker e Kessie-Bonaventura da mezzali), mentre la difesa sarà quella ormai a tutti gli effetti titolare con Calabria, Bonucci, Romagnoli e Rodriguez. Rientrato il leggero problema al polpaccio del numero 13, pienamente recuperato e pronto a giocare da titolare il Derby della Madonnina. Tra i pali, infine, Gigio Donnarumma.

Di seguito il probabile undici rossonero verso Milan-Inter, recupero della 27° giornata di Serie A 2017-18:

Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Montolivo, Bonaventura; Suso, Cutrone, Calhanoglu.

La probabile formazione rossonera verso Milan-Inter, 27° giornata di Serie A 2017-18

Milan-Inter, la probabile formazione: conferme per l’undici di coppa, Cutrone titolare

Squadra che vince (ai rigori) non si cambia: Cutrone in vantaggio su Kalinic. La probabile formazione verso Milan-Inter, ventisettesima giornata di Serie A

Il derby di domani sera è una di quelle partite che possono realmente segnare una stagione. E non solo per l’importanza intrinseca della stracittadina: nella giornata in cui  preusimibilmente almeno una tra Roma e Lazio perderà punti, una vittoria rossonera significherebbe il ritorno ufficiale nella corsa per il quarto posto per i ragazzi di Gattuso. Per non parlare poi del valore simbolico che avrebbe un altro successo nel derby per Rino, la cui striscia positiva è partita proprio con la vittoria in Milan-Inter di Coppa Italia. Una sconfitta, viceversa, rischierebbe di “chiudere il cerchio” dello straordinario Milan gattusiano, che vedrebbe svanire quasi definitivamente ogni velleità Champions – con l’annessa demoralizzazione che solo un brutto risultato nel derby sa dare.

Per questo il Mister non sembra voler assolutamente modificare quella che appare sempre più come una macchina perfetta: si va quindi verso una riproposizione in blocco dell’undici uscito vittorioso per la seconda volta in quattro giorni dall’Olimpico di Roma. La conferma non può che partire dal pacchetto arretrato che, oltre all’inamovibile trio Donnarumma-Bonucci-Romagnoli, vedrà la sicura presenza di Calabria e Rodriguez sulle fasce – data l’indisponibilità di tutti gli altri terzini di ruolo in rosa. Anche per centrocampo e attacco non si prevedono novità rispetto a mercoledì: unico leggero dubbio sul centravanti, ma al momento Cutrone sembra in netto vantaggio su Kalinic e André Silva.

Ecco dunque la probabile formazione rossonera verso Milan-Inter, posticipo ventisettesima giornata di Serie A 2017-18:

Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Abate, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Biglia, Bonaventura; Suso, Cutrone, Calhanoglu.

Riviviamo gli highlights del derby del 21 febbraio 2004 col commento di Carlo Pellegatti e Claudio Lippi

Milan-Inter 3-2: la rimonta perfetta

Riviviamo gli highlights del fantastico Milan-Inter del 21 febbraio 2004 col commento di Carlo Pellegatti e Claudio Lippi. Altri video

Patrick Cutrone esulta dopo il gol vittoria nel derby di Coppa Italia Milan-Inter

Cutrone: “Un derby incredibile. Il mio sogno? Restare qui, amo il Milan”

È un Patrick Cutrone commosso dopo la vittoria nel derby

L’emozione di Patrick Cutrone pochi minuti dopo il triplice fischio di Milan-Inter, derby di Coppa Italia vinto ai supplementari proprio grazie a un suo gol:

Pensare che ieri ero in Primavera, giocavo lì e derby ed esultavo così, e adesso sono a San Siro con questo pubblico magnifico è qualcosa di incredibile.

Gattuso aveva detto che questa era come una finale Mondiale? Sì, ci voleva questa vittoria per il morale. Il derby non si può descrivere come una partita normale. Ora – ha dichiarato Cutrone a Rai Sport – ci godiamo la vittoria e il passaggio del turno e domani pensiamo già alla Fiorentina.

Il mio sogno? Stare qui perché amo il Milan e voglio restare. I movimenti sono dati dalla cattiveria e dalla fame di fare gol: sono entrato e volevo vincere. Dedico il gol alla mia famiglia che mi sostiene sempre: i gol che ho fatto e che farò il dedicherò sempre a loro”.

Il centrocampista del Milan Lucas Biglia

Biglia: “Meritavamo una vittoria così. Montolivo? Dobbiamo pensare al Milan”

Le dichiarazioni di Biglia sulla vittoria per 1-0 nella stracittadina di coppa

Lucas Biglia ha parlato nel post partita del derby di Coppa Italia tra Milan e Inter:

“Dovevamo crederci al lavoro che stiamo facendo, anche se i risultati non arrivavano. Meritavamo una vittoria come questa. Da domani – le parole dell’argentino a Rai Sport – però dobbiamo già pensare a Firenze e a sabato.

Dobbiamo migliorare, soffrire, essere compatti insieme e imparare dal lavoro in settimana che poco a poco mettiamo sul campo. Dobbiamo aspettarci risultati migliori. Abbiamo dato un bel segnale dopo la sconfitta con l’Atalanta, giocando alla pari con l’attuale quarta in classifica che è stata prima per molto tempo. Dobbiamo credere che il lavoro che facciamo è quello che ci porterà avanti.

Il dualismo con Montolivo? Continuo a lavorare e imparare dal compagno che gioca. E dare il meglio di me, così anche gli altri fanno lo stesso e tutti andiamo avanti. Dobbiamo pensare al Milan e non a ognuno di noi“.

Le pagelle di Milan-Inter, derby di Coppa Italia 2017/2018 terminato sul risultato di 1-0

Milan-Inter 1-0, le pagelle: Romagnoli perfetto, Cutrone golden boy

Si è giocata Milan-Inter, derby dei quarti di finale di Coppa Italia.

Le pagelle di Milan-Inter, quarto di finale di Coppa Italia 2017/2018.

A. Donnarumma: 6,5
Tra i pali di San Siro c’è un Donnarumma che salva il risultato, ma stavolta non è Gigio. Doveva accomodarsi (come sempre) in panchina, sfodera la partita della vita.

Abate: 5,5
Perisic lo costringe a stare “abbottonato”, si sgancia poco e male. Esce per un guaio muscolare.

dal 53′ Calabria: 6+
Molto più propositivo di Abate, forse favorito anche dell’andamento della gara. Si perde Perisic una sola volta, per fortuna il croato non riesce a far male.

Bonucci: 6,5
Dopo tre lanci sbagliati, capisce che non è serata e inizia a spazzare senza tanti complimenti. Prestazione di sostanza.

Romagnoli: 7,5
Perfetto. Non ci sono altri aggettivi per descrivere la gara del 13 rossonero. Icardi non la prende mai.

Rodriguez: 5,5
Troppo timido, non riesce mai nella giocata rifugiandosi spesso nel retropassaggio. Delusione.

Kessié: 6,5
Cresce alla distanza, a differenza degli altri 21 in campo sembra non sentire la fatica. Moto perpetuo, finisce in preda ai crampi.

Biglia: 6
Primo tempo raccapricciante, col calare dei ritmi cresce a livello esponenziale. Condizione cercasi.

Locatelli: 6
Rimedia uno giallo stupido, che in parte ne condiziona la prestazione – comunque tutto sommato positiva.

dal 73′ Calhanoglu: 7
Sembrava un cambio azzardato, è stato uno delle chiavi della partita: sprazzi di vero Hakan, con la speranza che sia l’inizio del riscatto.

Suso: 7+
Unico vero faro offensivo, dopo la squalifica con l’Atalanta riprende da dove aveva lasciato: dribbling, traverse e l’assist al bacio che consegna a Cutrone la palla della partita.

Kalinic: 5,5
Lotta come un disperato con Skriniar, che lo surclassa a livello fisico. Esce per un’entrataccia dello stesso.

dal 75′ Cutrone: 8
Il suo ingresso in campo spariglia completamente il derby: pressa come un disperato, lotta su ogni pallone, mette alla frusta Ranocchia e soprattutto uno Skriniar fino a quel momento impeccabile. Il gol partita, l’ennesimo, è solo la naturale conseguenza.

Bonaventura: 6,5
Spreca tantissimo, vero, ma solo perché è “costretto” a provare costantemente la giocata. Necessario.

Gattuso: 6,5
Vincere un derby è sempre bello. Ancor di più se di Coppa, ai supplementari, col terzo portiere che fa i miracoli e al termine di un periodo a dir poco difficile. Notevole il cambio tattico che indirizza la partita, fortunato l’ingresso in campo dei due cambi obbligati che si riveleranno decisivi. Ora sotto con la Viola.

Mister Gennaro Gattuso durante il derby di Coppa Italia Milan-Inter

Gattuso: “Complimenti ai miei ragazzi. Al Milan mancava il veleno, e oggi…”

L’analisi di mister Gattuso nel post partita di Milan-Inter

Mister Gennaro Gattuso ha parlato così del derby tra Milan e Inter, vinto 1-0 ai supplementari e valso l’accesso alle semifinali di Coppa Italia:

“Volevo dare il senso di quello che pensavo veramente dicendo che questo derby valeva come un Mondiale. Venivamo da un periodo negativo e per noi questa era una partita fondamentale. Devo fare i complimenti a tutti i miei ragazzi.

Io ho vinto da calciatore, ma sono giovane da allenatore. Sapevo a cosa andare incontro allenando il Milan: è una grande società, sono arrivati tanti giocatori ma stiamo facendo fatica. Ma con il lavoro e con il senso di appartenenza si può fare bene. Io li vedo i ragazzi e durante la settimana lavorano. Il veleno spesso gli è mancato, ma oggi abbiamo tenuto bene il campo e saputo battagliare ed è venuta fuori la nostra qualità.

Questa vittoria ci dà fiducia e lavorare con più tranquillità. Forse sono il più scarso in Serie A perché ne devo mangiare di pasta asciutta per migliorare, ma fa parte del mio carattere voler sempre vincere. Spero che questi ragazzi mi dimostrino quello che mi fanno vedere in settimana, poi ce la giocheremo di partita in partita.

Se è la svolta del Milan? Mi piacerebbe dire di sì – ha dichiarato Gattuso a Rai Sport -, ma ne ho viste tante da calciatore ma da allenatore poche. È stata una partita importante, sapevamo che c’era da soffrire, ma ora dobbiamo guardare avanti. Abbiamo due partite prima della sosta e speriamo di fare punti anche in campionato perché per noi è fondamentale.

Da allenatore sono giovane ma ho toccato spesso il fondo, non mi sono fatto mancare nulla mentre oggi abbiamo tutto, con una società puntuale e con tutto all’avanguardia. Ora sta a me tirare fuori il massimo da questi giocatori.

In questo momento bisogna andare alla ricerca di tirar fuori il massimo da ogni ragazzo. Non c’è stata credo grande differenza tra la partita di oggi e con l’Atalanta, abbiam fatto qualcosa in più ma anche sabato non mi era dispiaciuta la prestazione. Alla prima difficoltà subiamo gli avversari”.

La probabile formazione scelta da Gattuso per Milan-Inter, quarti di finale di Coppa Italia

Milan-Inter, la probabile formazione: Jack nel tridente, chance a Locatelli e Biglia

Gattuso ha pronte delle novità per Milan-Inter di coppa: Bonaventura in attacco e volti nuovi in mediana

Novità importanti da Milanello verso Milan-Inter di domani, gara secca valida per i quarti di finale di Coppa Italia. A San Siro il Diavolo si gioca tutto in un derby spartiacque per l’intera stagione: con il campionato (quasi) compromesso far bene nelle coppe diventa un obbligo, e Rino Gattuso ha in mente alcune variazioni rispetto al tonfo con l’Atalanta. Non un nuovo modulo – sarà confermato il 4-3-3 -, ma probabilissime news negli uomini in campo: Bonaventura dovrebbe tornare a giocare nel tridente d’attacco, completando il trio offensivo con Suso e Kalinic (preferito sia a Cutrone sia ad André Silva) e spedendo in panchina lo stachanovista Borini.

Jack più alto, dunque, per e tentare di rivitalizzare una fase offensiva desolante e asfittica. In mezzo, da mezzala sinistra, dovrebbe esserci una chance per una new entry come Manuel Locatelli: il centrocampista di Lecco dovrebbe completare il reparto con l’insostituibile Kessie e Biglia, in vantaggio su Montolivo per la cabina di regia. In difesa solito ballottaggio Abate-Calabria (è in vantaggio il classe ’96), mentre nel resto non ci sono dubbi: la coppia centrale tornerà quella titolare Bonucci-Romagnoli, mentre a sinistra agirà Rodriguez. Tra i pali, infine, Gigio Donnarumma.

Di seguito la probabile formazione rossonera verso Milan-Inter, quarti di finale di Coppa Italia:

Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Biglia, Locatelli; Suso, Kalinic, Bonaventura.

Rinascimento milanese a due velocità

Il Milan ha trovato i soldi per Donnarumma e ha già fatto tre colpi

Se la Torino bianconera brinda e prepara la seconda tappa del suo strepitoso tour calcistico (Roma-Torino-Cardiff), Milano insegue la rinascita e progetta clamorosi cambiamenti.

Ad Appiano Gentile, succursale di Suning, la scelta del tecnico è ancora in alto mare per un motivo elementare e noto a tutti: Zhang e Sabatini hanno deciso di aspettare la finale della coppa d’Inghilterra per conoscere il responso definitivo di Antonio Conte sul suo futuro. Nel frattempo oltre ad accarezzare la suggestione Sarri (dixit Massimo Moratti) stanno provvedendo a rimpolpare la rosa attuale considerata la causa principale dell’ennesima delusione. L’argentino Di Maria, attualmente al Psg, è il nome nuovo (dopo quello di Pepe) entrato sul taccuino di Ausilio al rientro dal giro europeo per piazzare Perisic al miglior offerente.

Al Milan cinese, se possibile, e a dispetto dello scetticismo generalizzato, sono ancora più avanti. Primo perché hanno già il tecnico della prossima stagione, Vincenzo Montella, confermatissimo. Secondo perché invece di spendere chiacchiere nelle settimane passate, hanno già messo a segno tre rinforzi che non sono proprio di secondo piano: il difensore centrale del Villareal Musacchio (già trattato da Galliani la scorsa estate e poi lasciato in Spagna per mancanza di fondi), il terzino sinistro Rodriguez del Wolsburg e il centrocampista Kessiè dell’Atalanta rivelazione del campionato. Terzo perché proprio ieri, nel corso della prima assemblea dei soci indetta dalla nuova proprietà, sono stati approvati due aumenti di capitale da 60 milioni ciascuno (il primo già in cassa, il secondo a discrezione del cda in caso di necessità), e chiuso il bilancio passato con un passivo di 75 milioni (gestione Fininvest ma a pagare in forza dell’accordo sono stati i cinesi).

Non solo. Sono stati anche distribuiti i curricula dei nuovi proprietari così da soddisfare la curiosità di piccoli azionisti e cronisti. E si è così saputo in modo pubblico che Yonghong Li, spesso descritto come una sorta di signor nessuno, è tra l’altro azionista di controllo di una miniera di fosforo cinese che produce 3 milioni di tonnellate l’anno. Nel dibattito tra Fassone, nuovo ad, scortato nell’occasione dal ds Mirabelli, e i piccoli azionisti, sono emersi anche alcuni particolari del piano industriale del nuovo Milan. «Per un paio di stagioni avremo bilanci in rosso, contiamo di risalire la china nel giro di tre anni potenziando notevolmente la rosa» la tesi del successore di Galliani. Che punta su un asset: e cioè la creazione di una società satellite, a direzione cinese, Milan China, che ha il compito specifico di lavorare in quell’area per procurare contratti di sponsorizzazioni e promuovere la creazione di campionati minori grazie al brand rossonero.

Altro obiettivo dichiarato: lo stadio. Fassone si è dato una scadenza, 4 anni, entro i quali si deciderà se puntare sulla ristrutturazione di San Siro o su un nuovo impianto. «Dovrà essere di 55-60 mila posti e perciò produrre un fatturato superiore a quello della Juve a Torino» la caratteristica. Infine il monte-premi stipendi. «Prevediamo di aumentarlo» l’annuncio. Che vuol dire innanzitutto la disponibilità, per il rinnovo di Donnarumma, di offrire una cifra capace di piegare la resistenza di Raiola.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Il derby tra Milan e Inter per farsi l’estate al mare

Giocatori svogliati, soprattutto fra i nerazzurri, e i sospetti dei tifosi sulla voglia di Europa League

Il giorno dopo sui social se n’è lette di ogni, e immaginatevi il lessico forbito. Inter e Milan insomma unite nel destino dei tifosi ormai più che insofferenti a questa sfida che a Milano si chiama ciapanò.

Perdi tu che perdo anch’io e il sesto posto, quello che qualifica agli «affascinanti» preliminari di Europa League, che resta lì in attesa che qualcuno se lo prenda. Se la Fiorentina avesse avuto un po’ di voglia, si poteva sbrigare la faccenda più serenamente. Ma alla fine potrebbe toccare a una delle milanesi aggiudicarsi l’ambito premio. E sarà durissima evitarlo.

È solo una suggestione, sia chiaro: a calcio, si sa, non si gioca mai per uscire sconfitti dal campo. Però poi ci sono anche i ma, soprattutto quelli dei tifosi nerazzurri, che mettono insieme alcuni (ipotetici) indizi per trovare la soluzione del disastro, due punti nelle ultime sette partite che vuole dire ultimo posto nella classifica di questo periodo. Per esempio: il linguaggio del corpo. A Genova Gabigol vuole calciare il rigore, Candreva gli sottrae la palla e va sul dischetto con lo sguardo tutt’altro da killer, tiro loffio e neppure un segno di disperazione, neanche la cosa lo riguardasse da vicino. Insomma: «una squadra di morti in piedi», Gianfelice Facchetti dixit. Così la curva annota, segna e mette insieme altre suggestioni. Del tipo: il preliminare di Europa League si gioca in luglio, il periodo dell’estate al mare e dei selfie dalle spiagge esotiche. Vuoi mettere la differenza radunarsi ai primi del mese, rispetto alle belle abitudini che spostano i ritiri nella seconda metà? Eppoi volendo: ci sarebbero ricche tournée che le società hanno già programmato dall’altra parte del mondo e, insomma, un match di preparazione in Cina vale economicamente di più che un andata e ritorno in qualche oscura località del Vecchio Continente. Considerando quel che vale l’Europa League in un bilancio di una (cosiddetta) grande squadra.

Ecco, dunque, il destino che accomuna Inter e Milan in questo sprint (?) di fine stagione: il sospetto. Anche se per i rossoneri il ko con la Roma è stato più per manifesta inferiorità che altro (con il «tifoso» Berlusconi severo: «Non sono da cambiare i giocatori, ma il modulo»). L’ad Fassone comunque giura che i suoi cinesi vogliono entrare in Europa (nel caso, le partite della tournée in Cina scenderebbero da 3 a 2), anche se con l’Uefa ci sarà da trattare – e non poco – per riportare i conti nei parametri del Financial Fairplay. E all’Inter si dice lo stesso: mai Suning rinuncerebbe a una vetrina internazionale, soprattutto perché Zhang Jindong ha acquistato l’Inter, appunto, come grande vetrina e di crepe quest’anno se ne sono viste ormai troppe. Quindi guai alle malelingue: lotta dura e senza paura. O quantomeno con un po’ di impegno in più.

Sullo sfondo intanto c’è il mercato, con il Milan abbinato a nomi sensazionali, ma che di sicuro ha finora solo la quasi certezza di Musacchio, un difensore. E l’Inter che continua l’assalto a Conte: offerta da 15 milioni l’anno per riportarlo in Italia a sfidare la Juventus. Neanche questo però riesce a distogliere i tifosi dal ciapanò meneghino: pare che un esponente degli ultrà nerazzurri abbia chiarito ieri che una sconfitta domenica a pranzo col Sassuolo non sarebbe più tollerata pacificamente. Minaccia inaccettabile, da respingere al mittente. Meglio ancora se con una vittoria.

Fonte: di Marco Lombardo per “il Giornale