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Milan a tutto Fabregas. Assalto anche a Pellegrini

In queste ore fitti colloqui tra i rossoneri e lo spagnolo

Rifondazione Milan. Partendo dal pilastro portante Donnarumma, il nuovo Milan 2017-2018 sarà quasi completamente trasformato, addirittura rivoluzionato in quasi tutti i reparti. Primo fra tutti il centrocampo dove c’è bisogno di piedi buoni, possibilmente ottimi, e di tanto, tanto fosforo. In attesa di individuare con assoluta certezza l’attaccante principe e, se possibile il suo degno… scudiero, Fassone e Mirabelli si stanno concentrando sulla cabina di regia della squadra che dovrà riconquistare l’accesso alla Champions League già nella prossima stagione. Al nome di Fabregas, si va ad aggiungere anche quello di Pellegrini, la mezz’ala che la Roma ha venduto al Sassuolo che, come spesso accade, ha la capacità di rivalutare qualsiasi tipo di giocatore facendolo arrivare alla soglia del… campione.

RECOMPRA – La Roma ha la possibilità di ricomprare (per circa 10 milioni) il centrocampista. Poi potrebbe anche cederlo al Milan, che lo vuole, tanto è vero che ha in programma per oggi un contatto deciso e preciso con il suo agente Pocetta. Fabregas resta l’obiettivo principale non solo del centrocampo ma anche di tutta la campagna acquisti del nuovo management rossonero. L’ex canterano è sempre la solita anima in pena. Dopo aver cercato gloria prima all’Arsenal per poi tentare di diventare profeta in patria (151 presenze e 42 gol nelle 3 stagioni trascorse nel Barcellona) nemmeno al Chelsea riesce a trovare lo spazio che merita. Conte gli concede fiducia, ma si sa che il tecnico leccese pretende sempre il massimo, ma riferito alla sua personalissima scala di valori.

Fonte: Corriere dello Sport

Gigi l’imbattuto: la storia rossonera di Lentini

Il 26 aprile del 1992 l’ultima volta di Lentini granata, prima di passare al Milan…

Con la maglia del Torino, in casa propria, al Delle Alpi, dove era amato e coccolato, Gianluigi Lentini non ha mai perso contro le Invincibili armate rossonere di Sacchi prima e di Capello poi. Sembrava che poi al Milan non dovesse andarci nemmeno più, invece 25 anni fa, un 2-2 fra Torino e Milan al Delle Alpi era stata, il 26 aprile 1992, anche se non dichiarata, la partita del saluto di Gigi alla sua gente prima di tuffarsi sulla Torino-Milano con deviazione per Milanello.

LENTINI E LE PRIME CREPE NEL MILAN SACCHIANO
Il Milan allenato da Arrigo Sacchi era carico di gloria, innovativo nel gioco, sempre a bersaglio in fatto di trofei europei e mondiali. Però era capitato anche a quella squadra di essere processata. Accadde proprio dopo un gol quasi decisivo di Lentini. In un grigio pomeriggio del novembre 1990, un Milan reduce dal gol-beffa di Nicola Berti dopo un derby molto ben giocato dalla squadra rossonera, subisce una rete di testa proprio di Gigi Lentini al Delle Alpi. La squadra rimedia il pareggio solo al 91′, con un gran tiro di Paolo Maldini, ma questo “particolare” non la esime da critiche, le prime dure e dolorose critiche su una possibile involuzione del progetto tecnico-tattico sacchiano. In pratica non la prima pietra, ma la prima crepa quella aperta dall’ala di Carmagnola. Non a caso, quando poi l’ormai ex granata si sarebbe deciso a dire sì al Milan non avrebbe trovato l’Arrigo ma Don Fabio.

GIGI E SILVIO LENTINI AVVERSARI IN VARESE-MILAN
A maggio 1992 sembra certo e definitivo l’accordo fra Milan e Torino per vestire Lentini di rossonero, a giugno ecco però il gran rifiuto del tornante della Nazionale che, pur di non lasciare Torino, preferirebbe anche trasferirsi alla Juventus piuttosto che cambiare città. La vicenda si sblocca poi a luglio, quando Lentini si convince a far parte di un progetto di rilancio del grande Milan berlusconiano che voleva a tutti i costi presentarsi con una grande squadra al ritorno in Champions League dopo l’anno di esclusione dalle Coppe. Ad accogliere Lentini, la ciliegina sulla torta dopo gli arrivi di Papin ed Eranio, di Boban e Savicevic, ci pensa Fabio Capello. La prima volta che lo impiega risale al 26 luglio 1992, amichevole fra Varese e Milan, con Silvio Lentini in maglia biancorossa e Gigi Lentini con quella rossonera. Un inizio soft, quasi in famiglia, con il fratello dall’altra parte per Gigi che in ogni caso non segna, doveva ancora ambientarsi, nella sgambata vinta 2-0 dal Milan con le reti di Simone e Boban.

PRIMO ANNO AL MILAN: LA RIVALITÀ CON NICOLA BERTI
Gigi Lentini fa un grande primo anno in rossonero, forse non all’altezza delle aspettative mediatiche dopo un trasferimento molto costoso, molto combattuto e per alcuni aspetti anche molto dibattuto, ma chi lo ricorda bene lo rivaluta. Sempre titolare con Capello sia in Campionato che in Champions League, e Fabio non regalava niente a nessuno, in gol nelle prime goleade rossonere della stagione (5-4 a Pescara e 7-3 a Firenze), a segno anche nel derby contro l’Inter, Gigi è lanciatissimo in quel 1992-93. Corre, gioca, tira, segna, scorazza. Non è l’unico protagonista come nel Torino perché al Milan ci sono tanti campioni, ma il suo apporto è ugualmente molto importante. Concorrenti in Nazionale, entrano poi in attrito, in chiave derby milanese, proprio Lentini e l’avversario nerazzurro Nicola Berti. Dopo il primo derby di Coppa Italia, nell’andata dei quarti di finale a febbraio 1993, l’interista contesta la manutenzione del manto erboso di San Siro curata dal Milan e Gigi risponde: “Non è vero, non si gioca malissimo su questo campo che resta difficile, almeno il Milan si impegna per renderlo il meno accidentato possibile, altri invece parlano e basta”.

IL MILAN FA DI TUTTO PER GIGI, ANCHE SORDO A MILANELLO
Sappiamo tutti che lo spartiacque negativo della carriera rossonera di Lentini risale alla notte fra il 2 e il 3 agosto 1993 quando dopo aver giocato, bene, entrambe le partite del Milan a Marassi contro Genoa e Flamengo per il Trofeo del Centenario rossoblù, un incidente stradale incrina gravemente la parabola di Gigi. Dopo quel brutto episodio, il ragazzo torna in campo nei minuti finali di un Milan-Piacenza 1-1 di Coppa Italia del novembre 1993 ma sia fisicamente che psicologicamente è ancora in ritardo. Capello aveva provato a stimolarlo, a fargli sentire ancora l’odore del campo ma i tempi non erano ancora maturi. È a primavera, con la sua presenza dal primo minuto sia in un Napoli-Milan 1-0 del 27 marzo 1994 che nella partita-Scudetto del 27 aprile 1994, ovvero Milan-Udinese 2-2, che Lentini torna davvero a giocare. Ma la frase-etichetta, il “Non è più lui” comincia a tormentarlo. Nell’estate del 1994, per il completo recupero anche umorale di Gigi, il Milan acquista per 5 miliardi di lire Gianluca Sordo. Erano amici fin dagli anni della Primavera granata, condividevano lo stesso appartamento negli anni della Prima squadra, ma anche la presenza di Sordo in spogliatoio non sblocca del tutto Gigi che nell’estate del 1996, dopo 63 gare ufficiali e 13 gol, lascia il Milan. E con lui, anche Sordo.

Fonte: acmilan.com

Lapadula avanti a Bacca, in dubbio Romagnoli

Lapadula ha convinto Montella. E domenica, salvo cambi d’idea dell’ultimo momento, avrà una seconda chance da titolare al centro dell’attacco del Milan. Nelle prove tattiche a Milanello in vista della trasferta di Crotone, Sir William è stato provato ancora nell’undici di partenza con Suso e Deulofeu e rimane in netto vantaggio su Bacca per il ruolo di centravanti nella sfida dello Scida: il gol e la prestazione tutto cuore di Milan-Empoli dovrebbero aver convinto l’Aeroplanino a concedere un’altra occasione all’ex Pescara.

Notizie importanti anche negli altri reparti: Montella ha provato la linea difensiva Calabria-Zapata-Paletta-Vangioni, con Romagnoli a parte e a rischio di bissare il forfait di domenica anche a Crotone. A centrocampo, con Sosa squalificato, spazio a Locatelli, coadiuvato ai lati da Pasalic e Mati: sono loro le due – fa sapere Sky Sport le mezzali provate a Milanello e favorite per affiancare il “98” rossonero, nonostante Kucka sia “caldo” e in lizza per una maglia da titolare.

Ecco, riassunta, la formazione testata da Montella in proiezione di Crotone-Milan:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, Vangioni; Pasalic, Locatelli, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan, incontro positivo tra Mirabelli e Suso per il rinnovo di contratto

Giornata positiva in casa Milan: secondo quanto riferisce Sky Sport infatti, c’è stato nella giornata odierna un incontro tra il ds rossonero Massimiliano Mirabelli e l’esterno offensivo spagnolo Jesus Fernandez Saez, ovvero Suso. L’oggetto della discussione è stato naturalmente il prolungamento del contratto dell’ex Liverpool, attualmente in scadenza nel 2019.

SETTIMANA PROSSIMA INCONTRO CON GLI AGENTI – Un colloquio dall’esito positivo, con Suso che ha dato la sua disponibilità a proseguire nella trattativa: ora tocca agli agenti del giocatore e alla dirigenza del Milan proseguire nei contatti per trovare l’accordo, nelle prossime settimane ci sarà l’incontro per definire tutti i dettagli. Lo spagnolo vuole un’offerta economicamente più vantaggiosa di quella precedente, da 1 milione di euro, e chiarezza sui progetti di questo nuovo MilanI rappresentati di Suso saranno a Milano la prossima settimana, quindi è ipotizzabile che proprio in quei giorni avverrà l’incontro con Fassone e Mirabelli.

Fonte: calciomercato.com

Milan: pranzo tra Fassone e Montella

Marco Fassone è a Milanello. L’amministratore delegato del Milan si è recato al centro sportivo rossonero in tarda mattinata: ha osservato gli ultimi minuti dell’allenamento della squadra che sta preparando la trasferta di domenica pomeriggio a Crotone, ha incontrato i giocatori negli spogliatoi e ha pranzato con Vincenzo Montella. Con l’ad era presente anche il ds Massimiliano Mirabelli. Ieri Fassone invece si è recato al Vismara: qui ha incontrato Filippo Galli e Mauro Bianchessi e illustrato le future strategie ai due responsabili, agli allenatori e ai dipendenti del settore giovanile rossonero.

Fonte: ansa.it

Ag. Dzeko: “Milan? È felicissimo alla Roma”

Come anticipato questa mattina, uno degli obiettivi di mercato del Milan è Edin Dzeko.

L’attaccante bosniaco è pronto a valutare l’evoluzione della situazione ed a confermare l’interesse rossonero ci ha pensato l’agente ai microfoni di romanews.eu: «Non mi sento di smentire le voci, ma queste sono domande che dovete fare alla Roma. Io non posso aggiungere altro». Non è certo una conferma ma neanche una smentita. Certo è, però, che la Roma è disposta a sacrificarlo per una cifra importante (almeno 35 milioni di euro) e, comunque, il Milan avrebbe l’opportunità di puntare su un elemento dal rendimento sicuro e costante. Il bosniaco si è perfettamente integrato in un campionato come quello di Serie A che al primo impatto rischia di non essere subito semplice e comprensibile agli stranieri.

LA PRECISAZIONE – Alle dichiarazioni di Silvano Martina (l’intermediario che ha curato il trasferimento di Dzeko dal Manchester City alla Roma), però, hanno fatto seguito le parole del procuratore del bomber giallorosso: «Cosa penso dell’ipotesi Milan per il suo assistito? Io sono l’agente di Dzeko – dice ai microfoni di LaRoma24 – e non c’è nessun altro operatore di mercato in Italia, che sia Silvano Martina oppure altri. Solo io, sono il suo agente ufficiale. Riguardo Edin, posso dire che sta giocando molto bene alla Roma ed è felicissimo di giocare con i giallorossi. Non ne so nulla circa altre voci di mercato».

Fonte: Corriere dello Sport

Marina Berlusconi: “La vendita del Milan? Inevitabile, una sconfitta per tutti”

Durante una lunga intervista rilasciata al Corriere Della Sera, Marina Berlusconi ha commentato la recente cessione del club rossonero da parte di Fininvest:

“La vendita del Milan ha rappresentato una sconfitta per tutti. Quello del closing non è stato un gran giorno né per mio padre né per la nostra famiglia. Ma non si poteva fare altrimenti, mio padre l’ha spiegato in quella bellissima lettera di congedo. E, se guardiamo al nostro gruppo, l’impatto positivo della vendita sui conti, tra l’incasso e gli esborsi annui che non dovremo più sostenere, è davvero rilevante“.

Fonte: Corriere Della Sera

Elliott Management

Il Milan emette un bond da 123 milioni

Di Carlo Festa per Il Sole 24 Ore

Si sta finalizzando tutta l’architettura finanziaria che ha portato il nuovo proprietario del Milan, Yonghong Li, a rilevare da Fininvest il club rossonero per la valutazione di 740 milioni di euro (compresi i debiti).

E uno dei passaggi fondamentali sarà l’emissione, da parte del club di via Aldo Rossi, di un bond da circa 123 milioni di euro: comprendenti i 73 milioni che sono stati rimborsati alle banche italiane (un pool composto da BancoBpm, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Cariparma e altri istituti) e un’altra cinquantina di milioni necessari per il calcio mercato. Il bond verrà quotato a Vienna e sarà interamente sottoscritto dal fondo Elliott, cioè il gruppo guidato dal finanziere Paul Singer che ha lanciato un salvagente all’uomo d’affari Yonghong Li grazie a un prestito da 303 milioni di euro senza il quale probabilmente la cessione del Milan non sarebbe andata in porto. Questi stessi soldi dovranno essere rimborsati ad Elliott entro i prossimi 18 mesi, scaduti i quali il fondo americano diventerà il nuovo proprietario del Milan tramite l’escussione del pegno sulle azioni del club rossonero e sul veicolo lussemburghese a monte, cioè il neo-costituito Rossoneri Champion.

Proprio in questi giorni, secondo i rumors, il team di Yonghong Li, costituito dal braccio destro David Li e dal nuovo amministratore delegato Marco Fassone, sarebbe al lavoro per definire la scaletta futura della strategia finanziaria e industriale.

In programma, a metà maggio, ci dovrà essere l’assemblea dei nuovi soci che dovrà deliberare l’aumento di capitale per ricapitalizzare le finanze milaniste: non sarebbe ancora stato definito l’ammontare dell’aumento di capitale, anche se è prevedibile una somma attorno ai 100 milioni di euro.

L’altro grande filone è appunto quello industriale strettamente correlato a quello finanziario. L’obiettivo è accelerare lo sviluppo del fatturato in Asia e arrivare a definire i tempi di un eventuale sbarco borsistico, entro i prossimi 18 mesi mesi al termine dei quali sarà necessario rimborsare il prestito di Elliott. Alcune banche d’affari asiatiche, fra le quali Citic, si sarebbero già fatte avanti per studiare le modalità di un’eventuale quotazione ad Hong Kong.

Ma Mr Li potrebbe anche sperare in uno scongelamento dei fondi che, nelle sue intenzioni, sarebbero dovuti arrivare per l’acquisto del Milan da una serie di soggetti: capitali poi bloccati dal veto del governo di Pechino agli investimenti in settori non considerati core per le aziende cinesi, come appunto l’entertainment o anche il real estate.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Deulofeu, l’incontro col Barça e il piano del Milan. E spunta un altro problema

Trattenere Gerard Deulofeu al Milan. Una priorità della nuova gestione rossonera, questo è diventata la permanenza dell’ala spagnola pescata da Galliani e Maiorino a gennaio scorso, convincente al punto da conquistare ‘vecchio’ e nuovo Milan. Deulo ha personalità, dribbling, colpi da gioiello vero, è un classe ’94 e trattenerlo anche per il prossimo anno significherebbe dare un segnale importante di forza sul mercato. Da qui il tentativo che stanno imbastendo Mirabelli e Fassone, consapevoli di come il Barcellona sia pronto a riscattarlo dall’Everton per 12 milioni.

INCONTRO BLAUGRANA – Nei prossimi giorni, è già fissato in agenda un incontro tra chi gestisce il futuro di Deulofeu e la dirigenza del Barça, rappresentata da Robert Fernandez, direttore dell’area tecnica. Un appuntamento in cui il ragazzo farà presente la propria volontà in modo netto: giocare, essere protagonista, non una figurina in rosa, eventualità che gli farebbe perdere il Mondiale con la Spagna di Lopetegui che lo ha recentemente convocato. Altrimenti, resterebbe volentieri ancora al Milan dove c’è un progetto pronto per lui; e proprio su questa volontà del giocatore si basa il piano e la fiducia rossonera, la convinzione di poterlo tenere ancora. Per vederlo crescere ed esplodere definitivamente nell’ambiente dove è decollato all’improvviso dopo le panchine inglesi. Insomma, sarà un contatto importante se non determinante.

OCCHIO ALLE OFFERTE – Dalla Catalogna però filtra un altro ostacolo da superare per il Milan. Ovvero, l’ipotesi che il Barça possa riacquistare Deulofeu per 12 milioni e nuovamente rivenderlo a una cifra superiore, attorno ai 20 milioni. A quel punto si scatenerebbe un’asta dove la volontà di Gerard avrebbe un gran peso, chiaro; ma anche i mezzi economici dei club in corsa. Occhio all’Olympique Marsiglia del ds Zubizarreta, uno che conosce molto bene Deulofeu dai tempi catalani e pronto a fare follie per corteggiarlo. Il Milan si sente forte, sa che tanto dipenderà dalle promesse del Barça a Deulo. Altrimenti, il giocatore spingerà per rimanere rossonero. Di certo, l’accesso all’Europa aiuterebbe a sperare e aumenterebbe le chances. Per questi motivi, i prossimi 20 giorni diventeranno semplicemente determinanti. Con una speranza ancora viva per Deulofeu.

Fonte: calciomercato.com

De Sciglio, interesse anche del Real Madrid

Bagarre per Mattia De Sciglio. Il terzino della Nazionale, destinato a lasciare il Milan in estate, ha scatenato l’interesse di più club: la Juventus e il Napoli, ma anche il Real Madrid. La voce arriva dalla Spagna: le Merengues seguono il giocatore e potrebbero avanzare un’offerta per aggiudicarselo. De Sciglio era stato accostato al Real già in passato, quando sulla panchina del Bernabeu sedeva Carlo Ancelotti.

Milan, la cantera convince i cinesi: da Galli a Bianchessi, niente rivoluzione

La comunicazione, l’area tecnica, lo scouting con rete di osservatori e tanto altro. Il nuovo Milan cinese sta lentamente componendosi in tutte le sue parti, i cambiamenti sono naturali e comprensibili, quasi dovere di una proprietà che raccoglie un club così importante pronto a ristrutturarsi. Eppure, il settore giovanile può rimanere una delle poche aree invariate rispetto alla gestione precedente. Perché il lavoro in questi anni è stato ottimo, i talenti prodotti sono stati tanti, gli uomini al timone convincono.

DA GALLI A BIANCHESSI – Filippo Galli presto avrà un incontro con Mirabelli, come lui anche Mauro Bianchessi, l’uomo che ha scoperto tantissimi giovani, da Locatelli a Donnarumma fino a Caldara, Conti, Gagliardini ai tempi dell’Atalanta. Entrambi sembrano essere irrinunciabili, preziosi per il Milan e difesi dai frutti del loro stesso lavoro. Ecco perché la nuova dirigenza non ha intenzione di rivoluzionare quell’area, anche visti i tanti ragazzi che il Milan sta lanciando in questi anni, Gigio in testa senza dimenticare tutti gli altri in giro per l’Italia, come lo stesso Petagna. Insomma, la strada è tracciata, Galli e Bianchessi possono restare. Dal passato al presente, ma soprattutto guardando al futuro rossonero.

Fonte: calciomercato.com

Idea Milan, ecco Dzeko: servono 35 milioni

C’è anche Edin Dzeko (31 anni) fra gli obiettivi di mercato del Milan. Le avventure di Bacca e Lapadula sono ormai ai titoli di coda, anche se ancora ieri l’agente del colombiano Sergio Barila ha garantito che il suo assistito ha in mente sono la maglia rossonera. Ma il nuovo Milan «made in Cina» vuole e deve ripartire da Gigio Donnarumma fra i pali e da un attaccante i spessore che, da quando ha abdicato Filippo Inzaghi (estate 2012), praticamente il Milan non ha mai più avuto. Dzeko potrebbe essere il bomber giusto al posto giusto nell’eventualità la Roma decida di venderlo. Il bosniaco è rifiorito nella sua seconda annata giallorossa tornando sui suoi livelli di massimo rendimento nel Wolfsburg e nel Manchester City. Il contratto di Dzeko è in scadenza il 30 giugno 2020. Il bosniaco rappresenta sicuramente una garanzia assoluta, ma la nuova era inaugurata dal diesse Monchi potrebbe portare importanti e clamorose novità.

INVESTIMENTO – Sicuramente Vincenzo Montella, che quando è arrivato al Milan si è ritrovato nell’organico Bacca e Lapadula senza aver la facoltà di poter scegliere un attaccante che segni a lui gradito, ha le idee molto chiare per quanto riguarda la fase offensiva. Vuole un attaccante capace di finalizzare le numerose azioni offensive costruite dalla sua squadra e, comunque, abile nel dialogo con i compagni in fase di impostazione. Dzeko rivisto e corretto da Luciano Spalletti è cresciuto anche da questo punto di vista. La Roma è disposta a sacrificarlo per una cifra importante (almeno 35 milioni di euro) e, comunque, il Milan avrebbe l’opportunità di puntare su un elemento dal rendimento sicuro e costante. Il bosniaco si è perfettamente integrato in un campionato come quello di Serie A che al primo impatto rischia di non essere subito semplice e comprensibile agli stranieri.

Fonte: Corriere dello Sport

Locatelli: “Dobbiamo tornare in Europa. Sosa…”

“Domenica dovremo avere più fame noi che il Crotone. Noi dobbiamo assolutamente tornare in Europa, sarà una gara difficile ma noi dobbiamo andare là per fare i tre punti”. Manuel Locatelli, testimonial dell’evento dedicato alla Junior TIM Cup, presso la Comunità pastorale “Beato Luigi Monti” di Bovisio Masciago, carica il Milan in vista della trasferta a Crotone. Locatelli dovrebbe tornare titolare dopo due mesi e sostituire lo squalificato Sosa in mezzo al campo: “Abbiamo reagito bene alla sconfitta con l’Empoli, siamo un grande gruppo, allenato da un grande allenatore. Abbiamo già dimostrato di essere una squadra matura perché siamo stati in grado di raccogliere vittorie importanti. Vorrei giocare per essermi guadagnato il posto in allenamento e non per la squalifica di un compagno: ma se dovessi giocare darò il massimo come sempre”.

Fonte: ansa.it

Lapadula verso la conferma, riecco Vangioni

Le ultime di formazione in vista di Crotone-Milan

Rossoneri privi di De Sciglio e Sosa, fuori per squalifica. A sinistra Montella punterà su Vangioni, a centrocampo dovrebbe essere Locatelli a prendere il posto del “Principito”. Lapadula verso la conferma al centro del tridente, con Bacca in panchina.

Fonte: gazzetta.it

Ag. Bacca: “Ha offerte, ma ora pensa solo al Milan”

Sergio Barila, agente di Carlos Bacca, ha risposto così del momento del colombiano, in crisi in campo e “chiacchierato” sul mercato:

“Non mi sembra in difficoltà, ha segnato 14 gol. Ci vuole serenità, fiducia e positività nel giudizio. Se ci sono problemi con l’ambiente? No, nessuno. Bacca ha ricevuto offerte? Sì, però la sua testa pensa solo al Milan in questo momento”, ha dichiarato a MilanNews.

Watford convinto: riscatterà Niang

Niang ha convinto il Watford. Il francese, sbarcato in Premier League in prestito con diritto di riscatto, rimarrà alla corte di Mazzarri: gli Hornets – riferisce SportMediaset – sembrano intenzionati a mantenerlo in rosa e a versare nelle casse del Milan i 18 milioni di euro pattuiti questo inverno. Una buona notizia per i rossoneri, che potrebbero così incrementare il budget a disposizione per prendere un nuovo attaccante come Aubameyang o Morata.

Milanello: la squadra torna in campo

Dopo l’Empoli, il lavoro defaticante di lunedì e il martedì di riposo, mercoledì a Milanello è iniziata ufficialmente la settimana che domenica alle 15.00 porterà a Crotone-Milan, 34° giornata di Serie A.

La squadra, agli ordini di Mister Montella, ha svolto un doppio allenamento: alla mattina, per i rossoneri, palestra ed esercitazione tattica sul campo centrale; al pomeriggio, invece, corsa libera e andature, poi possesso palla e focus sulla fase di transizione. In chiusura, partitella tattica e partitella finale. Per Bertolacci, nello specifico, una parte della seduta in gruppo e una parte di tipo personalizzato.

Nella giornata di giovedì è prevista un solo allenamento, a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Milan, Deulofeu può restare ancora in prestito

Spunta l’ipotesi del prestito bis per Deulofeu. L’esterno spagnolo, arrivato al Milan a titolo temporaneo, dovrebbe essere riscattato dal Barcellona per 12 milioni di euro, ma poi potrebbe subito tornare in rossonero in prestito: non è escluso – riporta la Repubblica – che per Gerard possa esserci anche questa opzione.

Sosa squalificato, Locatelli pronto a tornare titolare

Manuel Locatelli è pronto per partire dal 1′ nel centrocampo rossonero. La squalifica di Sosa e le condizioni evidentemente non ottimali di Montolivo spianano la strada al classe ’98 per una maglia da titolare: in Crotone-Milan sarà a lui a giostrare davanti alla difesa, coadiuvato ai lati da due tra Pasalic, Kucka e Mati.

Milan, Kovacic più Pasalic: Montella è favorevole, due trattative con ostacoli

Qualità a centrocampo. Questo è il presupposto, la richiesta di base che Vincenzo Montella ha fatto al nuovo ds del Milan, Massimiliano Mirabelli. Inserire pedine tecniche, da salto di qualità, capaci di consentire una crescita reale nell’intero reparto e per il gioco della squadra che ha bisogno di figure con quelle caratteristiche. Ecco perché la doppia pista croata ha avuto l’avallo dell’allenatore: il riscatto di Mario Pasalic è una priorità, il nome di Mateo Kovacic per la mediana è approvato da Montella.

PASALIC PROMOSSO – Non sono due trattative semplici, anzi. Pasalic al Milan ha già convinto quest’anno: dopo un inizio timido dovuto agli infortuni recenti, il ragazzo ha conquistato tutti con tanto lavoro e poche parole. Adesso, Montella vorrebbe trattenerlo e di mezzo c’è un accordo delicato da trovare con il Chelsea. Il Milan è al lavoro e conta sulla volontà del giocatore, molto dipenderà dal club londinese anche per le idee di Antonio Conte che stima moltissimo Pasalic.

EX NERAZZURRO – Così come Zidane stima Kovacic, ma l’ex Inter ha poco spazio a Madrid e ottenerne la cessione non è un problema, in questo caso. Il vero ostacolo è la valutazione economica (superiore ai 30 milioni di euro, ad ora) unita alla concorrenza di diverse società specialmente inglesi su di lui. Kovacic piace da tempo a Mirabelli che ha aggiunto il suo nome alla lista, un Milan in salsa croata a centrocampo è possibile. Eppure, le difficoltà da superare non saranno da poco per Kovacic come per Pasalic. Le alternative non mancano e le idee sono tante. E i rossoneri lasciano le prime tracce, i primi indizi sul mercato…

Fonte: calciomercato.com

Fascia a Gigio, percentuale sulla rivendita a Raiola: il Milan prepara il rinnovo di Donnarumma

Super ingaggio, percentuale sulla rivendita e fascia di capitano. Sono questi gli argomenti, economici e non, che il Milan cercherà di sfruttare per il rinnovo di Gigio Donnarumma: per il portierone rossonero – si legge su la Repubblica – sarebbero pronti un contratto da 3,5 milioni netti a stagione a salire e i gradi di capitano della squadra. Per Raiola, invece, il Diavolo progetta una clausola “alla Pogba”: una percentuale del 15% sulla futura rivendita di Gigio, così come avvenuto la scorsa estate per la cessione allo United del centrocampista francese.

Ibra, Milan nel futuro: vuole fare il dirigente

Il sogno di Zlatan Ibrahimovic? Diventare dirigente del Milan. Lo ha rivelato Carlo Pellegatti nel corso di Premium Sport News. L’attaccante svedese, al momento fermo per la rottura del crociato, non ha mai nascosto il suo amore per i colori rossoneri: lo stesso Adriano Galliani, del resto, rivelò che il giocatore non gli parlò a lungo dopo la cessione al PSG perché lui non avrebbe mai lasciato Milanello.

Più volte, nel corso delle ultime stagioni, il nome di Ibra è stato riaccostato al Milan, ma alla fine il ritorno non si è mai concretizzato. Prima che si infortunasse, il giocatore aveva già programmato il proprio futuro: chiudere la carriera negli Stati Uniti d’America, giocando per un’altra stagione ai Los Angeles Galaxy, e poi tornare a Milano in veste di dirigente.

L’infortunio potrebbe soltanto rimandare il grande ritorno: probabilmente Ibra vorrà dimostrare ancora di essere il numero uno sul campo, da calciatore, ma quel sogno resterà nel cassetto, pronto ad essere realizzato…

Fonte: Premium Sport HD

Milan, incontro Mirabelli-Branchini in calendario: si deciderà il futuro di De Sciglio

De Sciglio, in casa Milan si cerca di ricucire lo strappo e decidere i piani per il futuro. Mirabelli incontrerà il procuratore del terzino rossonero, Giovanni Branchini, tra domani e dopodomani. Alla scadenza del contratto del prodotto del vivaio rossonero manca un anno dalla scadenza e verrà studiata la strada da percorrere. Si valuteranno eventuali offerte, con la Juventus che rimane interessata, come il Napoli, anche se il giocatore aveva già rifiutato la destinazione la scorsa estate. L’obiettivo è anche ricucire lo strappo tra De Sciglio e la tifoserie e far sentire la vicinanza della società. Serve tranquillità per questo finale di campionato, a partire dalla gara con la Roma (a Crotone sarà squalificato). Poi le strade di De Sciglio e il Milan probabilmente si separeranno.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Out De Sciglio, in Darmian: il Milan studia il “cambio” sulle fasce

Fuori De Sciglio, dentro Darmian. Potrebbe essere questa – racconta La Gazzetta dello Sport – la mossa del Milan per rinforzare le fasce: riaccogliere in casa il terzino del Manchester United e della Nazionale italiana, cresciuto nel vivaio rossonero ma esploso e affermatosi con la maglia del Torino. Il Diavolo, d’altronde, dovrà necessariamente trovare sul mercato un esterno basso di livello che raccolga l’eredità di De Sciglio: il “2” è deciso a non rinnovare il contratto e cambiare aria per rivitalizzare la propria carriera, con Juve e Napoli pronte a darsi battaglia per averlo.

Dopo i nomi di Kolasinac, Mendy e Ghoulam, ecco Darmian. Il terzino di United e Italia, schierato poco da Mourinho, potrebbe decidere di lasciare la Premier per non perdere la Nazionale in ottica Mondiale: il Milan può essere l’occasione giusta, anche perché il ragazzo piace sia al d.s. Mirabelli sia a mister Montella. Ed è gradito anche perché prezioso per la compilazione delle liste FIGC e UEFA, essendo un prodotto del Settore Giovanile milanista. I rossoneri dovranno battere un concorrenza agguerrita, su tutti quella dell’Inter: il d.s. Ausilio è da tempo sul giocatore.

Juve-Napoli, sfida infinita: ora conteso De Sciglio

L’esterno in rotta col Milan: fischi e aggressione a S. Siro l’ultimo colpo. Marotta-De Laurentiis di nuovo di fronte

E’ destino che Juventus-Napoli diventi una sfida infinita, che la rivalità del campionato si propaghi al mercato. Quest’anno non ci sarà un braccio di ferro, non s’accenderanno polemiche su campioni sfilati com’è successo con Gonzalo Higuain, ma si profilano duelli scintillanti su obiettivi di spessore, primo fra tutti Mattia De Sciglio, 24 anni ma tanta esperienza, 108 presenze in A e 31 in azzurro, non lontano dalla scadenza contrattuale (giugno 2018) e ormai in rotta con il Milan.

DISCREZIONE – La Juventus lo segue da tempo, con massima discrezione: non era obiettivo semplice, trattandosi di un punto fermo rossonero, cresciuto nella Primavera e diventato simbolo d’una squadra giovanissima, ma gli ultimi sviluppi possono tuttavia aprire spiragli inattesi, intanto perché il rinnovo è condizionato al progetto della nuova proprietà, in secondo luogo – storia di domenica – perché i fischi al momento della sostituzione e l’aggressione nel parcheggio di San Siro possono spingere il ragazzo a considerare l’addio. Se così fosse, il Milan faticherebbe a opporsi, trovandosi anzi costretto a praticare un robusto sconto per scongiurare il rischio di perdere il calciatore a parametro zero tra un anno, e la Juventus presenterebbe subito un’offerta.

Fonte: Corriere dello Sport

Paolo Berlusconi: “Silvio voleva cedere a un italiano”

“Mio fratello è molto addolorato – spiega Paolo Berlusconi, nella lunga intervista di Marco Pasotto che potete trovare sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola – il Milan è sempre stato una questione di cuore e non di affari. Sapevamo che prima o poi il closing si sarebbe concretizzato, ma in realtà non si può ritenere di essere mai davvero preparati di fronte a uno scenario del genere. Non dopo 31 anni. I giorni dell’intervento al cuore hanno giocato un ruolo importante. Dopo l’operazione ci ha mandato un videomessaggio in cui diceva che da quel momento avrebbe avuto più tempo per la famiglia: lì abbiamo capito”. La cessione, però, gli ha regalato un’ulteriore amarezza. “Non aver consegnato il club a un imprenditore milanese, o quantomeno italiano – spiega tra l’altro Paolo Berlusconi – non si è fatto avanti nessuno ed è un peccato perché in quel caso credo avrebbero potuto esserci delle agevolazioni nell’acquisto”.

NIENTE INDICAZIONI AL TECNICO — Chiarito anche perché Silvio non abbia accettato la presidenza onoraria del club: “Si è informato per capire se avrebbe potuto dialogare con l’allenatore, magari dare indicazioni, e gli è stato risposto di no. Allora ha preferito dare un taglio netto. Una cosa, però, alla nuova proprietà vorrei chiederla: mi piacerebbe che tenessero in vita il Trofeo Berlusconi, sarebbe un bell’omaggio”.

Fonte: gazzetta.it

Il Milan lo vuole capitano, Gigio scegli col cuore

Non c’è ancora stato il famoso appuntamento Milan-Raiola per discutere del rinnovo di Donnarumma. L’intenzione, la priorità dei nuovi vertici del club è assolutamente quella di blindare il ragazzo, con un contratto lungo, ricco e metterlo al centro del progetto rossonero regalandogli la fascia di capitano. Le parti probabilmente si aggiorneranno nel week-end in quanto Raiola impegnato in queste ore a Pittsburgh per l’operazione di Ibra.

Contratto da top player
Sul piatto verrà messo un contratto da top player. La decisione poi spetterà a Gigio, che legatissimo e riconoscente al Milan come detto e dimostrato più volte, avrà modo di dimostrare ulteriormente e definitivamente (a prescindere da chi il Milan comprerà la prossima estate) il proprio legame con i rossoneri sposando un progetto nuovo e nelle intenzioni assolutamente vincente.

Sulle orme di Buffon?
Insomma seguire Buffon in tutto e per tutto. E in campo, con le grandi parate, e fuori dal campo con scelte forti e di personalità. Corsi e ricorsi: Buffon nel 2006 disse ‘no’ al Milan per seguire la Juve in B dopo aver alzato la Coppa del Mondo a Berlino. Sarà più semplice il compito di Gigio che potrà coronare il sogno di diventare simbolo e capitano del club che amava da piccolino e che 2 anni fa puntò dritto su di lui nonostante i 16 anni. C’è tempo fino al 30 giugno 2017 per trovare una quadra, poi nonostante l’assoluta incedibilità (che resta immutata fino alla scadenza del contratto), il Milan sarà obbligato a percorrere altre strade.

Fonte: Peppe Di Stefano per “Sky Sport”

Ag. Insigne: “Ho incontrato Mirabelli, lo voleva Montella”

Il Milan (e in particolare Montella) hanno provato a prendere Lorenzo Insigne. È il procuratore del giocatore a svelare questo retroscena: “Prima del closing abbiamo avuto un incontro con Mirabelli: Insigne è un calciatore che interessava tanto a Montella” ha dichiarato l’agente Fabio Andreotti a Premium Sport. Tuttavia Insigne rimarrà sicuramente in azzurro, avendo firmato da pochi giorni il rinnovo di contratto con il Napoli sino al 2022.

Milan, il punto sul rinnovo di Donnarumma: tra l’offerta della società e una deadline per la possibile firma

Questione di priorità. Dal vecchio al nuovo Milan, del quale ormai è divenuto simbolo, Gigio Donnarumma resta il primo elemento dell’attuale rosa rossonera che la società di via Aldo Rossi è intenzionata a blindare, rinnovandone il contratto ed elevandolo a simbolo del nuovo corso del club. L’appuntamento con l’agente del portiere Mino Raiola, per discuterne il rinnovo, non è ancora tuttavia avvenuto, con qualche probabile contatto indiretto e con le le parti pronte a riaggiornarsi nel weekend, vista la partenza di Raiola stesso verso Pittsburgh per l’operazione cui si sottoporrà Zlatan Ibrahimovic.

Un numero uno, con il 99 sulle spalle, al centro del nuovo progetto milanista: l’intenzioni della dirigenza, tra Fassone, Mirabelli e la nuova proprietà cinese, sono certamente chiare. Blindare Donnarumma, con un lungo e ricco contratto da top player, offrendo al calciatore stesso la fascia da capitano, elevandolo a simbolo di una squadra per la quale ha sempre tifato da piccolo e di cui, da poco più di un anno e mezzo, difende la porta. La decisione finale, inevitabilmente, spetterà al ragazzo stesso, a 18 anni già legatissimo e riconoscente al Milan come detto e dimostrato più volte e di fronte ad una probabile scelta di testa e cuore, parte evidentemente pronta ad influenzarne il pensiero al di là di ogni offerta proveniente: la possibilità di emulare la scelta dell’idolo Buffon dentro e fuori dal campo, che da campione del mondo disse “no” al Milan per restare alla Juventus anche in B, per diventare precursore di un progetto (nelle intenzioni vincente) che lo eleverebbe a simbolo e capitano del club che da sempre ha amato e che su di lui ha pienamente puntato, già dall’età di 16 anni, come portiere titolare.

Un rinnovo, insomma, sul quale il Milan ha posto una deadline a livello di tempistica, prevista per fine stagione ed attorno al 30 giugno 2017 per tentare di trovare una quadra: in caso di mancato accordo, nonostante l’assoluta incedibilità di Donnarumma che resterà immutata fino alla scadenza del contratto, la società sarebbe infatti costretta a percorrere altre strade, trovando un possibile sostituto. Con una priorità tuttavia ben chiara e rimasta, ovviamente, immutata: portare Donnnarumma a diventare simbolo e capitano del nuovo Milan, per un progetto vincente da inaugurare a tutti i costi con il proprio portiere.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Lazio, con Keita sarà addio: costa 25 milioni

Il finale ormai è scontato: sarà addio. La Lazio e Keita si separeranno a fine stagione per il dispiacere dei tifosi biancocelesti, di tutti quelli che sperano ancora nel lieto fine. Niente, a quanto pare, ha il potere di far parlare la Lazio e Keita, di farli incontrare a metà strada, di avvicinarli, di farli rinnovare mettendo una pietra sopra al passato. Non serve la tripletta al Palermo, non servono i gol a raffica segnati dal senegalese quest’anno (11 in A) e non serviranno le prodezze che sarà capace di regalare da qui al termine dell’annata.

Non cambierà il destino neppure il desiderio espresso da Simone Inzaghi: «Io questi ragazzi li tratterrei tutti. Parlo di Keita, dello stesso Biglia e di De Vrij. Sono importantissimi, la società lavora e sa che per me sono tre top player, farebbe bene a tenerli». Non è finita oggi, è finita in estate la storia Lazio-Keita. La frattura è stata sanata per questioni di campo, per il quieto vivere. E’ un peccato che la Lazio perda Keita e che Keita lasci a 22 anni la società che l’ha svezzato e valorizzato. Lotito, con lo sconto, lo valuta 25 milioni.

Fonte: Corriere dello Sport

Albertini: “Milan, servono progetto e linee guida per tornare grandi”

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan e oggi stimato dirigente sportivo, ha parlato dell’addio al club di Berlusconi e dell’arrivo dei cinesi:

“Berlusconi ha costruito i suoi successi con la presenza. Sento parlare di grandi acquisti: per tornare grandi servono gli investimenti ma pure un progetto sportivo e linee guida. Se bastasse il denaro – ha sentenziato Albertini al Corriere della Sera – allora il PSG avrebbe vinto chissà quante Champions”.

Milan, De Sciglio verso la Juventus. Abate e Calabria restano

Con Mattia De Sciglio sempre più destinato alla Juventus, l’unico terzino dell’attuale rosa del Milan ad avere la certezza di essere ai nastri di partenza la prossima stagione è Ignazio Abate. Il resto della batteria rossonera vive una fase di incertezza e nebulosità. Antonelli, ad esempio, non rientra nelle scelte di Montella e potrebbe doversi cercare un’altra squadra così come è da definire la posizione di Vangioni. L’argentino non vorrebbe rimanere con un ruolo da comprimario e ha richieste sia in Italia (Genoa e non solo) sia Spagna. Calabria, invece, dovrebbe rimanere. Il terzino classe ’96 può giocare su tutte e due le fasce, piace a Montella e, cosa non da poco, occupa già uno degli slot relativi ai giocatori formati nel club che sono obbligatori nella composizione delle rose della Serie A.

Fonte: Tuttosport

Milan, Donnarumma e non solo: tutte le trattative di mercato

Da Sky Sport

Società e allenatore al lavoro
Il presente del Milan vede la squadra che prepara il prossimo appuntamento contro il Crotone per cancellare la sconfitta casalinga contro l’Empoli; il futuro della società rossonera, però, è già cominciato: il club di Yonghong Li pianifica le mosse che dovranno riportare in alto la squadra allenata da Montella. Idee di mercato e movimenti societari per costruire un grande Milan, partendo da quello del presente. L’attuale formazione rossonera è formata da buone individualità già presenti in rosa e per alzare il livello del gruppo sono necessari 3-4 top player da individuare e da regalare all’allenatore. Fondamentali poi i rinnovi di quei calciatori che sono già pedine importanti e che costituiranno la base della squadra del futuro (su tutti Gianluigi Donnarumma e Suso). Fassone e Mirabelli al lavoro in piena sintonia con Montella, le componenti societarie e l’allenatore continuano a confrontarsi tramite riunioni e contatti continui.

Conferme
Il rinnovo di Donnarumma è una priorità che il Milan vuole definire e chiudere presto. Si dovrà parlare con Mino Raiola (ieri di passaggio a Milano) per trovare l’accordo che permetta al portiere di legarsi ai colori rossoneri come lui stesso desidera da tempo. Discorso simile anche per Suso, mentre sembra più complicato il discorso De Sciglio: il difensore ha avuto nelle scorse ore un nuovo colloquio con Mirabelli che ha evidenziato ancora una volta la possibilità di un divorzio a fine stagione, con l’attuale capitano della squadra che potrebbe poi scegliere di cambiare aria e trasferirsi a Torino – visto che la Juventus da tempo è sulle sue tracce.

Nomi nuovi in difesa e a centrocampo
Per quanto riguarda poi Deulofeu e Pasalic, il Milan punterà sulla volontà dei due calciatori di rimanere in rossonero, consapevole però di dover convincere Barcellona e Chelsea a cedere definitivamente i giocatori (ora in prestito). Sono previsti anche movimenti in difesa, dove Mateo Musacchio continua a piacere molto. A centrocampo, poi, numerose sono le idee di Mirabelli: da Kovacic a De Rossi – un profilo esperto gradito a Montella ma molto complicato da raggiungere visto che il calciatore giallorosso sembra intenzionato a firmare un nuovo accordo con la Roma – fino a Vidal (che il ds ha visionato in più occasioni in Germania). Sempre in tema Bundesliga, c’è anche Luiz Gustavo nel mirino del Milan e anche il nome di Cesc Fabregas del Chelsea rimane tra gli osservati; il club di Londra, però, non vuole distrazioni al momento e se ne riparlerà solo al termine del campionato.

Attacco stellare
Infine l’attacco, con la lista rossonera che vede nomi davvero stellari: da Morata del Real Madrid al compagno merengue Benzema, fino a quell’Aubameyang che i dirigenti e lo stesso Montella sono andati a visionare dal vivo a Montecarlo nella gara contro il Monaco. Se il Milan riuscirà a raggiungere un posto in Europa, inoltre, avrà una carta in più da giocarsi per tentare di convincere questi top player mentre resta invece difficile convincere Lacazette, idea di Mirabelli ma già molto vicino all’Atletico Madrid. Riflessioni continue, conferme, rinnovi e nomi nuovi; il Milan non si ferma e già lavora sul futuro, con l’intenzione di regalare a Vincenzo Montella – altro punto fermo con cui si dovrà discutere il prolungamento di contratto – quei giocatori che possano far fare il salto di qualità alla rosa rossonera.

Fonte: Sky Sport

L'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi

Sacchi: “Milan, tieni Montella: ha fatto un buon lavoro”

L’ex allenatore e leggenda del Milan, Arrigo Sacchi, ha parlato così della cessione del club e di Montella:

“Il cambio di proprietà sta producendo i suoi inevitabili effetti: il club inteso come storia e stile vale più della squadra come la squadra conta più dei singoli. Ecco perché mi sarei meravigliato se finora la situazione fosse stata più rosea. Anche Berlusconi quando arrivò al Milan – spiega Sacchi al Corriere della Sera – ci mise due anni e mezzo prima di vincere e lui è stato il più grande dirigente della storia del calcio italiano. Io proseguirei con Montella che ha fatto un buon lavoro: nonostante Galliani sia stato bravissimo, di fatto Vincenzo si è trovato senza società. Fassone e Mirabelli? L’eredità da raccogliere è pesantissima: il Milan sotto Berlusconi ha vinto 5 Coppe dei Campioni, quante Juve e Inter insieme in 60 anni di storia. Come si dice nelle aziende? Si è contenti se dopo tre anni si inizia a guadagnare”, ha concluso il Profeta di Fusignano.

Suso-Milan, presto il rinnovo

Un rallentamento che non sembra poter pregiudicare l’accordo. Il rinnovo di Suso è stato congelato, ma le trattative tra il Milan e lo spagnolo dovrebbero andare presto a buon fine: la nuova dirigenza rossonera – scrive La Gazzetta dello Sport – dovrebbe proseguire il lavoro iniziato da Galliani per il prolungamento (e il ritocco) dell’ex Genoa, pronto a sottoscrivere un nuovo contratto da 2,5-3 milioni a stagione sino al 2021. Suso, salvo sorprese, rimarrà al Milan.

Il Milan si è perso per strada

Il Diavolo deficitario nel ritorno. E ha staccato la spina

L’Inter è finita in castigo, il Milan ha preso a flagellarsi. È da cinque anni che Milano non decolla nel calcio mentre l’economia e la metropoli guadagnano consensi e successi.

Nemmeno l’avvento dei nuovi azionisti cinesi ha prodotto l’inversione di tendenza testimoniata da una classifica deprimente, sesto e settimo posto, una miseria per la gloria passata dei due club.

[…]

Il Milan, appena un gradino sopra, non sta certo meglio. Ieri ha continuato a flagellarsi per l’occasione persa con l’Empoli. Scoprendo un deficit che non può essere casuale. Nel girone di ritorno Montella ha collezionato fin qui 19 punti contro i 39 dell’andata (e il 3° posto in classifica). La spiegazione fornita è in un interrogativo rivolto domenica a un cronista dal tecnico napoletano: «All’inizio dell’anno dove pensavate che potesse arrivare la squadra e quali emozioni dare?». Traduzione quasi simultanea: abbiamo fatto quanto è nelle nostre possibilità. La cifra tecnica è così modesta da mettere il Milan alle corde contro Empoli e Pescara? La risposta è no, naturalmente. La distanza rispetto a Juve, Roma e Napoli è ancora vistosa ma nessuno manda sotto processo il Milan perché è fuori dalla Champions. Trattasi perciò di una banale questione di motivazione. Sabato sera, vista l’Inter affondare a Firenze, qualcuno ha staccato la spina a Milanello. Zapata è stato un leone nel derby e una pecorella smarrita dopo una settimana. Spiegazione immediata: si è imbrocchito? No. Ha mollato gli ormeggi. Per non parlare della discutibile mira degli attaccanti che han sprecato tanto e prodotto più sullo slancio che sulla costruzione di gioco. Gli infortuni di Montolivo, Bonaventura e Abate non sono alibi sufficienti: certo sarebbero stati utili a fornire qualche cambio di qualità in più. Niente castigo per i milanisti ma una giornata e mezza di riposo (ripresa mercoledì col doppio allenamento) per staccare la spina e dimenticare l’ennesima delusione. Nel frattempo il piatto piange, De Sciglio è in fuga da Milanello dopo l’aggressione vile di domenica pomeriggio (gelido il colloquio con Mirabelli), mentre Fassone e il nuovo ds attendono col fiato sospeso l’incontro-capestro con Raiola per il contratto di Donnarumma.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Piano Milan per Gigio: rinnovo e fascia di capitano. Ostacolo Raiola: “Prima gli acquisti”

Tutta in salita la strada per il rinnovo: sul tavolo di Raiola sono già arrivate proposte d’ingaggio da 7,5 milioni netti l’anno. La super stagione di Buffon sembra allontanare l’ipotesi Torino

Non parte col piede giusto il dialogo tra la nuova proprietà rossonera e l’entourage di Gigio Donnarumma, come racconta Carlo Laudisa sulla Gazzetta di oggi. Ieri Mino Raiola è passato da Milano, ma non ha avuto tempo da dedicare ai vertici di via Aldo Rossi. Nei giorni scorsi l’agente italo-olandese ha mandato loro un messaggio forte: “Vogliamo vedere gli acquisti, capire se il Milan sarà competitivo e poi…”, che Fassone e Mirabelli non hanno preso bene. Con la firma sino al 2022 al numero 99 milanista verrà consegnata la fascia da capitano e un contratto che lo farebbe salire subito dagli attuali 160 mila euro annuali alla soglia dei 3,2 milioni netti ora appannaggio di capitan Montolivo.

MA… — Dietro l’angolo ci sono offerte di ingaggio annuo da 7,5 milioni netti a stagione. Tra Manchester e Madrid c’è fibrillazione alla voce-portieri. In questo scenario complesso fa storia a sé l’opzione Juventus. Non è un mistero l’interesse bianconero, ma Buffon (con il suo elisir di giovinezza) sta giocando una stagione eccezionale che non lascia spazio alle ambizioni di un giovane. E, poi, sullo sfondo c’è una vecchia promessa dell’estremo difensore milanista: “Se un giorno lasciassi il club che mi ha valorizzato, lo farei solo per andare all’estero”.

Fonte: gazzetta.it

Milan, 5 spine per Montella: De Sciglio in crisi, Bacca flop, i rigori sbagliati e…

Dalle amnesie di Zapata e il calo di Paletta allo scarso feeling col gol di Deulofeu, il tecnico rossonero deve confrontarsi con questi punti deboli: possono essere determinanti per la corsa all’Europa

Cinque spine per cinque giornate: la qualificazione alla prossima Europa League del Milan passa anche da qui. Cinque punti critici che Montella si porta dietro praticamente da tutta la stagione: sta a tecnico e squadra provare a risolverli, per arrivare al rettilineo finale con il piede pigiato sull’acceleratore.

IL CAPITANO IN CRISI — Domenica, Mattia De Sciglio ha vissuto probabilmente la peggiore giornata da quando è al Milan, ossia da sempre. Già, perché il 24enne portato nel vivaio rossonero con un assegno di 500 euro al Cimiano quando aveva 10 anni è stato messo alla gogna dopo 70 minuti deludenti con la fascia al braccio contro l’Empoli: San Siro lo ha sommerso di fischi mentre veniva sostituito, un tifoso lo ha aggredito fuori dallo stadio mentre i fan rossoneri sui social si accanivano al grido di “Vai alla Juve!”. E la situazione di De Sciglio, in una stagione non certo esaltante, si è inevitabilmente complicata. Montella riconosce che “può fare molto di più”, ma sottolinea come il giocatore sia stato “preso di mira fin da inizio stagione, non gli perdonano nulla”. La squalifica con il Crotone arriva quasi come una liberazione. Ma quando Mattia rientrerà si tornerà a San Siro, contro la Roma…

IL “SOLITO” BACCA — Una volta, le partenze in panchina gli facevano bene: Bacca entrava e faceva gol. Adesso, i gol se li divora comunque, che parta titolare o da riserva. Contro l’Empoli ha aggiunto alla “collezione” un altro errore sotto porta. Bacca non rientra, non partecipa all’azione e nemmeno l’area di rigore sembra essere più la sua comfort zone (un gol nelle ultime quattro). Montella che farà a Crotone?

PALETTA-ZAPATA SULL’ALTALENA — Il pomeriggio disastroso di Zapata, peggiore in campo nel k.o. con i toscani, sorprende relativamente: il colombiano ha abituato i tifosi rossoneri ad alti e bassi clamorosi e la prestazione di domenica ha “confermato la regola” dopo la settimana da eroe per il gol salva-derby. Quello che deve preoccupare di più Montella è il calo verticale di Paletta. Da un girone di andata quasi perfetto siamo passati a errori in serie, quasi tutti determinanti: il fallo ingenuo che portò al rigore di Quagliarella nella sconfitta con la Samp, l’espulsione di Bologna, il retropassaggio folle che portò all’autogol di Donnarumma a Pescara. Allo Scida Romagnoli si riprenderà il posto da titolare, ma chi dovrà schierare Montella al suo fianco?

QUEI RIGORI SBAGLIATI — Quello di Suso, intercettato da Skorupski, è il quarto rigore su 10 sbagliato dal Milan. Prima dello spagnolo avevano fallito Bacca e Niang, due volte. Gli errori contro Crotone (sbagliò il francese) e Chievo (il colombiano) non hanno inciso sul risultato finale, ma quelli contro Roma ed Empoli sì: all’Olimpico Niang sprecò l’occasione di un vantaggio rossonero che avrebbe potuto cambiare il volto della partita e della stagione (il Milan era terzo e una vittoria l’avrebbe addirittura portato alle spalle della Juve); a San Siro, ieri, Suso ha mancato il punto dell’1-1 quando mancava mezz’ora alla fine. Chi tirerà i prossimi?

DEU E I GOL — Che sia devastante come contro l’Inter o fumoso ed egoista come contro l’Empoli, Deulofeu non segna. Anche se da alcune delle sue accelerate sono arrivati punti preziosi (vedi il gol di Pasalic a Bologna), 2 gol in 13 presenze sono davvero troppo poco, soprattutto perché il rendimento del 4-3-3 di Montella si regge anche sulle reti delle ali: Bonaventura e Suso insieme hanno portato 12 gol…

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Kramer: “Il Milan mi segue. Difficile vederlo senza Berlusconi”

Da “La Gazzetta dello Sport”

Destini incrociati. Quelli di Christoph Kramer e dell’Italia. Nel 2014 il centrocampista tedesco venne schierato titolare nella finale dei mondiali, ma in seguito a uno scontro con Garay e al successivo trauma cranico, chiese all’arbitro Rizzoli di che partita si trattasse. Poi l’interessamento della Juventus e la trattativa col Napoli che secondo alcuni saltò per la sua paura nei confronti della camorra: “È un’idiozia – disse –. Non mi risulta che i giocatori del Napoli se la passino male”.

Dopo una lesione al tendine che lo ha tenuto fuori per circa un mese, vuole riuscire a tornare in vista della semifinale di Coppa di Germania che il Borussia Moenchengladbach giocherà domani contro l’Eintracht Francoforte nel proprio stadio. Nel frattempo però si ritrova all’ennesimo incrocio con l’Italia. Ora su di lui c’è il Milan: “È curioso che spesso arrivino richieste per me dalla Serie A. Dopo Napoli e Juventus ora anche i rossoneri…”. Dimostrazione del fatto che Kramer e l’Italia sembrano avere i destini incrociati.

Cosa sa dell’interessamento del Milan nei suoi confronti? 

“Sono venuto a sapere che hanno chiesto informazioni, che mi valutano, ma detto sinceramente non c’è una vera e propria trattativa. Mi dicono siano venuti a vedermi giocare a Firenze quando con il Borussia Moenchengladbach abbiamo battuto la Fiorentina, ma non ne sapevo nulla”.

Lei è un classe 1991, il che vuol dire che da quando è nato il Milan è stato solo in mano a Berlusconi: che effetto le fa il passaggio di proprietà?

“Per me Milan e Berlusconi sono un tutt’uno. Nei miei ricordi sono una cosa sola. Non è facile immaginare il Milan senza Berlusconi. È un po’ come Ferguson al Manchester United e Wenger all’Arsenal. Tutti loro hanno scritto capitoli importanti e gloriosi delle rispettive società”.

La cessione del club la convince poco? 

“Nel calcio moderno bisogna ottenere subito risultati e avere successo. C’è molta fretta da parte di tutti, e non c’è pazienza. Non so perché Berlusconi volesse vendere la società, se lo ha fatto però evidentemente ne era convinto”.

Per lei in ottica trasferimento il cambio di proprietà è uno svantaggio: il cinese è più complicato da imparare dell’italiano… 

“Sì, anche perché a scuola ho studiato latino e quindi forse sarei stato avvantaggiato. Scherzi a parte non sono particolarmente portato per le lingue. Vengo da studi scientifici”.

Se li ricorda altri suoi connazionali con la maglia del Milan? Bierhoff, Ziege… 

“A dire la verità no. I miei primi ricordi calcistici sono legati al mondiale del 1998. Quelli relativi ai campionati esteri sono ovviamente successivi. So che hanno indossato quella maglia, e che con il Milan hanno anche vinto, ma non li ricordo in rossonero. Non posso invece dimenticare il Milan di Pirlo, Seedorf e Cafù: quella era una squadra pazzesca”.

Il Milan era interessato anche al suo compagno di squadra Dahoud che però ha firmato col Dortmund: fosse uno scout, di chi di voi due consiglierebbe l’acquisto?

“Di Dahoud, senza ombra di dubbio. È fortissimo, è più giovane di me e io ultimamente mi sono infortunato un po’ troppo spesso…”.

Con il Gladbach sta vivendo una stagione di alti e bassi… 

“Vincendo le prossime partite possiamo ancora puntare alla zona europea. In coppa con l’Eintracht non sarà facile, ma dobbiamo essere sinceri e ammettere che il sorteggio comunque è stato positivo. Dobbiamo arrivare in finale, poi vediamo cosa succede…”.

Fonte: di Elmar Bergonzini per “La Gazzetta dello Sport

Milan, accordo con Keita

Notizia importante sul mercato del Milan. I rossoneri avrebbero trovato un accordo con Keita Baldé: tra l’esterno della Lazio e il club di via Aldo Rossi – si legge su Il Messaggero – sarebbe stata trovata un’intesa per 2,2 milioni all’anno, più degli 1,5 offerti da Lotito per farlo prolungare e restare in biancoceleste. Il contratto di Keita, infatti, è in scadenza al 30 giugno 2018: se non rinnoverà con i capitolini dovrà necessariamente partire, per evitare che si svincoli tra dodici mesi a parametro zero.

Insomma: dopo voci e chiacchiere, il Milan sembra fare sul serio per portarsi a casa il talento del Senegal. Se ne sta occupando il neo d.s. Mirabelli, il quale ha ammesso la trattativa: “Ci stiamo lavorando”, il virgolettato carpito sempre da Il Messaggero. Ora servirà trovare un accordo anche con la Lazio – Lotito chiede almeno 20 milioni per liberarlo – ma il Diavolo è in pole position per il giocatore, avendo staccato le altre pretendenti Napoli e Juventus.

 

De Sciglio-Mirabelli, l’esito del colloquio: sempre più probabile l’addio al Milan

A tener banco a Milanello, oltre alla deludente prestazione della squadra, resta tuttavia anche la situazione relativa a Mattia De Sciglio, fischiatissimo ieri dal pubblico al momento della sostituzione e protagonista (oltre ad una prestazione sottotono) di uno scontro con i tifosi all’uscita dal garage dello stadio, in presenza della propria famiglia. In mattinata, il neo responsabile dell’area sportiva Massimiliano Mirabelli e l’attuale capitano rossonero si sono infatti riuniti per un colloquio volto a chiarire le intenzioni future del calciatore, prima di parlare direttamente con l’agente del calciatore di un possibile rinnovo (come già accaduto con Donnarumma): l’esito ha evidenziato ulteriormente le grandi probabilità di divorzio tra le parti a fine stagione, con la Juventus già da tempo pronta ad avviare contatti l’entourage del giocatore per portarlo in estate a Torino. Di fronte ad un futuro che, per De Sciglio, potrebbe essere sempre più lontano da Milanello.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, Montella alza la voce con la squadra: “Fuori il carattere”

Toni alti, accesi ma comunque carichi di grande positività, per fare del brutto K.O. di ieri contro l’Empoli un passo falso da riscattare, immediatamente, già dalla prossima gara. Vincenzo Montella ha voluto alzare la voce con il suo Milan dopo l’inattesa sconfitta di ieri a San Siro, soffermandosi per qualche minuto con la squadra negli spogliatoi per chiedere forza e carattere ben differenti rispetto all’atteggiamento mostrato contro la squadra di Martusciello: scossa necessaria, in questo finale di stagione, per non sprecare quanto di buono fatto sinora, tentando di ritrovare il successo già dalla prossima partita contro il Crotone.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Tavecchio pensa a playoff e playout in A

In futuro nel campionato di calcio di serie A potrebbero essere inseriti i playoff e i playout. E’ il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio a mostrarsi possibilista su queste novità che oltretutto “a livello dilettantistico e nel calcio a 5 nazionale già esistono”. Tavecchio ne ha parlato ai microfoni di ‘Radio anch’io sport’ in risposta a una domanda sulle possibili novità per rendere più avvincente la competizione. “Il mio obiettivo è quello, ha spiegato il n.1 Figc – I playoff e i playout sono idee innovative e nei tornei dilettanti ci sono già. Bisogna studiare forme nuove”, ha detto Tavecchio, secondo il quale l’attuale campionato “è buono, ha messo in evidenza le cinque squadre che si prevedeva: l’importanza della Juve è fuori discussione, ma Roma e Napoli stanno riducendo il gap e spero che in futuro ci sia più competitività”. Infine l’introduzione del Var: “sono molto contento, era il 2014 quando lo segnalai al presidente della Fifa Blatter, Nicchi ha fatto bene ad annunciarlo”.

Fonte: ansa.it

Galliani: “Resto milanista, il tifo è uno stato dell’anima”

Presente a San Siro nelle inedite vesti di tifoso, Adriano Galliani ha rilasciato le seguenti dichiarazioni dopo il ko con l’Empoli: “Resto appassionato del Milan perché il tifo è uno stato dell’anima. Non ho occupato il mio solito posto in tribuna – che Fassone gli aveva proposto, scrive il Corriere della Seraperché l’ottava fila appartiene ai proprietari“, le parole dell’ex a.d. rossonero.

Voce da Milanello: tolte le foto dei trionfi di Berlusconi. La rettifica del Milan

Il nuovo Milan rischia di ritrovarsi senza Europa, esattamente come quello vecchio, che nelle ultime stagioni aveva sistematicamente fallito l’accesso alle coppe. Ma che in un passato nemmeno troppo lontano aveva scritto pagine di storie importantissime alimentando la leggenda del club rossonero. Evidentemente, per tagliare in maniera definitiva con questo passato e provare a guardare al futuro con rinnovati entusiasmo e ambizione, il nuovo management rossonero ha provveduto ad un curioso restyling del centro sportivo di Milanello, dove sono state rimosse dalle pareti alcune delle foto che ricordavano i trionfi dell’era Berlusconi-Galliani, come riferisce La Repubblica.

COME BENITEZ? – Un gesto che ricorda molto quello dell’allenatore spagnolo Rafa Benitez, che al suo arrivo all’Inter pretese immediatamente di cancellare i freschissimi ricordi legati al suo predecessore José Mourinho. Nel frattempo, dopo il presidente Yonghong Li anche il suo braccio destro Han Li ha fatto rientro in Cina, dove sono iniziati i lavori per avviare la strategia commerciale che dovrà aumentare in tempi rapidi il fatturato del Milan e mettere nel mirino il pareggio di bilancio entro 3 anni promesso anche alla Uefa.

IL MILAN PRECISA – Il “caso” ha ovviamente creato un certo subbuglio anche sui social e per questo il Milan ha voluto precisare che non si tratta di un episodio così eclatante, bensì di un semplice spostamento di una foto che ritraeva Berlusconi e Galliani in un’altra stanza di Milanello per creare lo spazio per un’immagine della vittoria della Supercoppa Italiana a Doha, l’ultimo successo della precedente gestione.

Fonte: calciomercato.com

Milano, la capitale del «ciapa no»

Anche il Milan fa harakiri con l’Empoli, l’Europa resta in gioco. De Sciglio contestato

Milano ha scelto di giocare a ciapa no. E dopo la sconfitta rovinosa dell’Inter a Firenze, il Milan è riuscito addirittura a fare anche peggio lasciandosi impallinare dall’Empoli a San Siro.

Così l’Inter è tornata in corsa e il posto in Europa league invece di finire nella cassaforte rossonera è rimasto in bilico, mentre Atalanta e Lazio sono scappate. Per la prima volta anche Montella ha steccato la comunicazione. Alla fine del pomeriggio ha assolto la sua difesa, disastrosa, e segnalato «15 occasioni da gol» delle quali non c’è traccia nel taccuino della sfida segnalando un difetto in attacco: poca precisione insomma e mira discutibile. No, non siamo d’accordo. Il Milan di ieri è stato pigro, moscio nei suoi interpreti più decisivi (Suso e Deulofeu per fare nome e cognome) e in qualche caso (le distrazioni difensive di Zapata e Paletta) anche lazzarone. Perciò le sue colpe sono di gran lunga superiori agli errori di mira dell’attacco che ha speso tutto un tempo, la prima frazione, giocando alle belle statuine. Perciò nessuno a San Siro si è meravigliato dello stacco gagliardo di Mchedlidze con cui il georgiano ha beffato Zapata, l’eroe del derby rimasto probabilmente a festeggiare il tocco del 2 a 2 di una settimana prima. È vero Suso, a conferma di un pomeriggio da dimenticare, ha sbagliato il rigore del possibile 1 a 1: il portiere Skorupski, il migliore dei suoi, ha deviato due volte di seguito, sullo spagnolo e sulla stoccata di Lapadula. È ancora vero: Ocampos ha scheggiato la traversa a pochi minuti dalla sirena e altre volte è stato l’Empoli a difendersi con i denti e con le unghie per resistere all’assalto milanista. Giusto così.

Già perché Montella non ha badato a spese nel vano tentativo di risalire la china come gli è successo tante volte in campionato. Ha schierato tutta l’artiglieria a disposizione: due centravanti, due ali più un trequartista. È partito con Suso-Lapadula-Deulofeu poi ha aggiunto prima Bacca, quindi Ocampos e alla fine anche Honda per non avere rimpianti ma il risultato è rimasto negli artigli dei toscani capaci a metà ripresa di confezionare il 2 a 0 grazie a un triangolo isoscele di buona fattura, ispirato da El Kaddouri, perfezionato da Maccarone e chiuso in gol dal debuttante senagalese Thiam. Non solo, ma c’è da aggiungere che Donnarumma si è guadagnato una delle poche segnalazioni positive e gli applausi della sua curva per un paio di prodigiose parate che hanno impedito a Martusciello di chiudere il viaggio a Milano con un risultato più rotondo. A proposito: da premiare la sincerità del tecnico ospite che dinanzi ai microfoni ha ammesso la perdita di tempo dei suoi, perdita di tempo che ha suggerito all’altro deb, l’arbitro Gavillucci (uno in gamba), di accordare un recupero di 7 minuti e passa.

Il peccato mortale commesso dal Milan ieri è innanzitutto nella preparazione psicologica della sfida. Ha pensato che fosse scontato l’allungo. E invece, come gli è successo già altre volte (con Cagliari, Crotone, Pescara) ha mostrato limiti tecnici e di personalità che un club dalle ambizioni e dalla storia del Milan non può certo tradire. Se poi anche Suso e Deulofeu hanno le gomme sgonfie, la vita si fa dura. Domenica a Crotone non sarà facile. De Sciglio e Sosa, ammoniti e già diffidati, dovranno restare a Milanello: non sarà una grave perdita. I tifosi, delusi, alla fine hanno anche avuto un acceso diverbio col giovane capitano rossonero che si è visto circondare l’auto dagli ultrà all’uscita da San Siro. Per lui la permanenza a Milano si fa dura.

Chiusura dedicata all’Empoli: il successo di ieri può valere la salvezza. La squadra di Martusciello ha cuore, gamba e voglia. Mica poco.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, fissato il budget per la punta: 60 milioni. Aubameyang o Morata?

Ormai è chiaro: il nuovo Milan cinese partirà anche da un nuovo importante centravanti. In estate arriverà dal mercato un “9” di spessore internazionale: il Diavolo – fa sapere la Repubblicaavrà a disposizione ben 60 milioni di euro per completare l’acquisto dell’attaccante. Una cifra che potrebbe anche aumentare in caso di cessione di qualche esubero come Bacca e Niang (quest’ultimo al Watford in prestito con diritto di riscatto). I nomi più apprezzati dalla dirigenza rossonera sono due: Aubameyang e Morata.

De Sciglio, oggi incontro con Mirabelli

Dopo una giornata da dimenticare, tra la sconfitta, i fischi di San Siro e il diverbio con i tifosi fuori dallo stadio, Mattia De Sciglio incontrerà la dirigenza del Milan. Il difensore – scrive il Corriere della Sera – si vedrà con il d.s. Mirabelli, il quale poi fisserà un appuntamento anche con l’agente del giocatore: Casa Milan vuole discutere della possibilità di prolungare il contratto di DeSci, in scadenza al 30 giugno 2018.

Ibrahimovic: “Tornerò più forte di prima, deciderò io quando smettere”

Zlatan Ibrahimovic non si ritira dal calcio. Il bruttissimo infortunio al ginocchio che lo costringerà ai box per almeno 8-9 mesi non sarà l’ultimo atto della straordinaria carriera del campione svedese. Ad annunciarlo è stato lo stesso Ibra tramite i propri profili social:

“Prima di tutto, grazie a tutti per il supporto e per l’affetto. Non è una notizia che mi sono infortunato e che per un po’ non giocherò. Supererò questo infortunio come ho fatto con tutto il resto e tornerò più forte di prima. Spesso ho giocato su una sola gamba, non dovrei avere problemi. Una cosa è sicura: sarò io a decidere quando è tempo di smettere e nessun altro. Arrendermi non è tra le opzioni. A presto”.