blog – Pagina 43 – Milanismo

Milanismo Blog

Montella deciso, vuole tenere Mati al Milan

Deulofeu, Pasalic e anche Mati Fernandez. Il Milan proverà a mantenere in rosa tutti e tre i calciatori, arrivati in rossonero con la formula del prestito: anche il cileno – riporta il Quotidiano Nazionale – è una delle priorità di Montella. Tenere Mati, ovviamente, sarà molto più facile rispetto agli altri due in quanto i rossoneri possono riscattarne il cartellino in ogni momento per appena un milione di euro.

Lapadula-Locatelli, “idoli” in panchina. Ma con l’Empoli…

“Lapadula e Locatelli: da idoli di San Siro a riserve di lusso”, scrive stamane La Gazzetta dello Sport. I numeri 9 e 73 del Milan, nonostante siano tra i calciatori più amati della rosa rossonera, non sono in cima alle gerarchie di Montella: l’attaccante è considerato la riserva di Bacca – ma con l’Empoli potrebbe avere una chance dal 1′ – mentre Manuel “paga” l’ascesa del Principito Sosa, divenuto il playmaker titolare del Diavolo.

Doppia seduta a Milanello

Dopo il primo gol in rossonero nel Derby e il lavoro personalizzato di martedì, Romagnoli è tornato in gruppo nell’allenamento pomeridiano di mercoledì. A Milanello era prevista una doppia sessione: al mattino la squadra – divisa in due blocchi – si è alternata tra palestra e campo centrale, dove ha svolto delle esercitazioni tattiche (a parte Romagnoli, Bertolacci, Abate e Bonaventura); poi dalle 14.30 i ragazzi di Mister Montella sono stati impegnati in corsa, torello e una serie di partitelle a tema (7vs4, 7vs7 e a coppie). In chiusura, partitella finale.

Massimiliano Mirabelli, nel giorno del suo insediamento ufficiale, ha assistito a entrambe le sedute, raggiunto anche dall’AD Marco Fassone nel pomeriggio. Per giovedì è in programma un allenamento unico a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Mix di esperienza e gioventù: ecco il Milan del futuro

Subito i rinnovi di Donnarumma, Suso e De Sciglio. E Montella in panchina

Piena condivisione su tutti gli argomenti trattati: questo trapela dopo il primo vertice durato 3 ore e 20 minuti a Casa Milan tra Marco Fassone, Vincenzo Montella, il responsabile dell’area tecnica Massimiliano Mirabelli (che si dividerà tra sede e Milanello) e Giuseppe Mangiarano della segreteria sportiva. Si è parlato dei reparti da potenziare, dei giocatori da confermare, delle strategie future. Insomma, una riunione che conferma ancora una volta, come più volte ribadito, che sarà Montella l’allenatore della prossima stagione anche se la priorità non è il prolungamento del suo contratto che scade nel giugno 2018 (se ne parlerà piu avanti) ma piuttosto gli incontri per il rinnovo dei giocatori.

Il primo sarà Donnarumma ma non è stata ancora fissata una data per il colloquio di Fassone e Mirabelli con la famiglia del portiere, i dirigenti rossoneri vogliono spiegare alla mamma e al papà di un ragazzo di diciotto anni progetti e intenzioni della società, che vuole fortemente respingere gli assalti di Juventus e Real Madrid. Poi sarà il turno di Suso, ma ancora nessun contatto con i procuratori dello spagnolo ritenuto comunque una delle basi del nuovo Milan, e De Sciglio.

Nuovi nomi concreti per il futuro non ce ne sono ancora: Musacchio piace per la difesa, a centrocampo un occhio di riguardo per Pellegrini e Duncan del Sassuolo ma piace sempre la pista Fabregas perché il Milan 2017/2018 sara un giusto mix tra esperienza e gioventù. In attacco fari punti su Keita e Morata ma il sogno rimane Aubameyang.

Fonte: di Carlo Pellegatti per PremiumSportHD

Milan, nuovo summit Fassone-Montella

Continuano i colloqui tra l’amministratore delegato Marco Fassone, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli e il tecnico Vincenzo Montella per costruire il nuovo Milan. I due dirigenti sono infatti a Milanello per un nuovo summit con l’allenatore dopo il primo incontro di ieri. Mirabelli, proprio oggi ufficializzato dalla società come ds e responsabile dell’area tecnica, era arrivato al centro sportivo rossonero in mattinata ed ha osservato l’allenamento della squadra; Fassone, invece, ha raggiunto Milanello dopo pranzo.

Fonte: ansa.it

“Carlos, que pasò?”

“Carlos, che ti è successo?”. Vedendo le ultime prestazioni dell’attaccante rossonero è questa la domanda che si pongono molti tifosi del Milan.

Il rendimento del colombiano è calato vistosamente in questo finale di stagione e il Milan ha perso quello che doveva essere il punto di riferimento per l’attacco della squadra di Montella, costringendo i rossoneri a fare affidamento sulle invenzioni di Suso, Deulofeu e della riserva Lapadula.

Anche nell’ultima partita di campionato contro i rivali di sempre dell’Inter, Bacca è apparso a tutti stanco, imbolsito, quasi svogliato. Atteggiamento che fa infuriare i tifosi, i quali si attendono tutt’altro spirito dal numero 70 specialmente quando si sta giocando un derby, partita molto sentita per la città di Milano.

L’avvio di stagione del colombiano aveva fatto sperare tutti i tifosi. Con una tripletta nella prima giornata di campionato contro il Torino, Bacca sembrava aver ripreso il lavoro dove l’aveva interrotto nella stagione 2015-2016 terminata con 18 gol in 38 presenze in campionato. La realtà dei fatti però, è diversa: Il colombiano non ha saputo ripetersi non tanto nei numeri, quanto nell’atteggiamento in campo cosa che i tifosi rossoneri non riescono a digerire.

Tra andata e ritorno, Bacca ha segnato solo una tripletta contro il Torino all’esordio nella stagione 2016-2017 e una doppietta contro il Chievo nella partita giocata il 4 Marzo 2017. Per il resto ha realizzato una sola rete contro: Sampdoria, Lazio, Sassuolo (1 gol a San Siro e 1 gol nel ritorno), Cagliari, Torino, Juventus e Palermo. In totale ha realizzato 13 reti in 26 presenze.

Una possibile spiegazione di questa involuzione nel rendimento del giocatore colombiano può essere legata a un calo di motivazioni e al fatto che si senta sempre più lontano dal progetto Milan, visto che non sono mancate le voci di mercato che lo riguardano anche nel corso della stagione. Ovviamente questa non vuole essere una giustificazione e i tifosi soprattutto, si aspettano sempre il 100% da ogni giocatore che indossa la gloriosa maglia rossonera.

Bacca sembra essere lontanissimo dai grandi attaccanti che hanno scritto la storia del Milan a suon di gol. La speranza è che possa in parte riscattarsi nelle rimanenti partite, fondamentali per centrare l’obiettivo dell’Europa League. A prescindere da questo però, sembra che per lui non ci sia più spazio nel Milan della prossima stagione e sarà importante vedere come vorrà procedere la nuova proprietà sul mercato e nei confronti del reparto offensivo rossonero.

L’avventura dell’attaccante colombiano con la maglia rossonera sembra dunque giungere alla fine.

Suerte, Carlos.

 

Milan, Montella convinto: Pasalic deve restare. E adesso si tratta col Chelsea

Non solo Gerard Deulofeu. Tra i giocatori più importanti da trattenere al Milan c’è anche Mario Pasalic: arrivato in sordina, il centrocampista classe croato classe 1995 ha conquistato la fiducia di Vincenzo Montella che è diventato il suo primo sponsor. L’allenatore rossonero è stato chiaro anche con la nuova dirigenza, vuole che si faccia di tutto pur di trattenere Pasalic. Perché giocatore di personalità, prezioso tatticamente, con qualità e quantità. Insomma, uno da Milan del futuro.

SI TRATTA – Dalla prossima settimana partiranno i colloqui con il Chelsea per cercare un accordo sul riscatto di Pasalic. Sarà fondamentale la volontà del giocatore che rimarrebbe volentieri in rossonero per giocare. Ma con quale formula? Il contratto in scadenza nel 2018 con il Chelsea impone ai Blues di studiare una formula vantaggiosa e non penalizzante, come sarebbe un semplice altro anno di prestito. E peserà il parere di Antonio Conte, tutt’altro che intenzionato a dare il via libera a cifre da ‘saldo’ per un centrocampista che stima come Pasalic. Il Milan è avvisato, ma vuole trattenerlo…

Fonte: calciomercato.com

Diego Lopez: “Gigio un portento, lo sento spesso. Con Mihajlovic…”

Un passato tra Real Madrid e Milan ed un presente a Barcellona, sponda Espanyol. È tornato a parlare l’ex portiere rossonero Diego Lopez, che ospite alla trasmissione “L’Originale” di Sky Sport ha toccato diversi argomenti tra cui proprio l’aria che si respira a Barcellona in vista del match di domani contro la Juve: “Seguo sempre il Milan e la Serie A. Domani per il Barcellona è un’altra partita per scrivere la storia, col PSG è stato un successo storico ma domani sarà una partita diversa perché la Juve ha esperienza e giocatori top. Sarà più difficile per il Barça fare 3 o 4 gol”.

Su Ancelotti, impegnato in Real-Bayern e suo ex allenatore proprio a Madrid: “Ancelotti e William Vecchi sono stati molto importanti nella mia carriera, sia al Real sia quando ho parlato con loro per andare al Milan. Carlo è un grande uomo e un grande allenatore, sa dare fiducia. Sarò sempre molto grato a lui, William Vecchi e tutto lo staff. A Madrid tutti i giocatori erano cn lui fino alla morte ed è stato difficile anche per il club cambiare allenatore”.

Sui tempi del Milan, quando Donnarumma subentrò come titolare: “Per me in realtà fu una liberazione perché avevo il ginocchio distrutto da qualche mese. Sapevo che Gigio era un portento. Non ero arrabbiato con Sinisa per la scelta, ma per il modo in cui venne fatta. Lui lo sa e io sono contento per Gigio: lo sento ancora spesso, gli sono vicino e sono stato fortunato a condividere con lui lo spogliatoio”.

Su questo CR7 semplicemente devastante: “Ronaldo segna tutte le partite in tutti i modi, è un attaccante top. Il suo fisico è spettacolare, ha sempre lavorato tantissimo e continua a lavorare. Vive 24 ore per il calcio, anche quando è a casa fa sempre esercizi”.

Su un suo possibile futuro con Conte: “Mi piace il fatto che lui pensi a me per il Chelsea, ho avuto la possibilità la scorsa estate di raggiungerlo ma vediamo che succederà in futuro”.

Su Montella e sul nuovo Milan cinese: “Montella mi piace tantissimo, sono stato un mese con lui in un periodo difficile ma ha reso il Milan diverso dall’anno scorso e da quello di due anni fa. Berlusconi e Galliani hanno fatto la storia del Milan, parlano i numeri. Aspettiamo che il Milan torni a scrivere la storia ma soprattutto che torni in Europa”.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Montella resta alla guida. Il nuovo Milan è pronto al via

Il pilota di aeroplanini per una sera è diventato autista. La scena del giorno in casa Milan, come racconta Luca Bianchin nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è l’uscita dalla sede di Vincenzo Montella, Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Giuseppe Mangiarano dopo la prima riunione del nuovo corso milanista quando sono più o meno le 21.30 e in Europa stanno finendo i primi tempi dei quarti di Champions, l’obiettivo per cui tutti loro hanno cominciato a lavorare. Montella, Fassone e Mirabelli sono usciti sulla stessa auto, con Montella alla guida e Fassone seduto al suo fianco. C’è l’intesa per il futuro. Durante l’incontro si è parlato di obiettivi (in primis l’Europa) e di mercato con Aubameyang e Morata nella lista degli osservati speciali…

Fonte: gazzetta.it

Milan, è Morata il regalo per il sì di Montella

Summit tra Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella

Quasi tre ore di colloquio per gettare le basi programmatiche di quella che si annuncia un’estate molto intensa. Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella si sono trovati, ieri pomeriggio, seduti attorno allo stesso tavolo ed hanno discusso di quelli che saranno mesi caldi, sia dal punto di vista del campo sia del mercato. Non si è parlato del prolungamento di contratto dell’allenatore (era assente il suo agente, Alessandro Lucci), ma si sono toccati vari aspetti, con qualche accenno relativo ai profili che potrebbero rimpolpare le cronache mercatare del Milan, con il nome di Alvaro Morata che rimane in cima alla lista dei desideri come colpo di livello della nuova era.

Mirabelli e Montella – che hanno cenato insieme alla vigilia del derby durante la visita di Yonghong Li e del nuovo management alla squadra – si erano sfiorati nel pomeriggio, quando il responsabile dell’area sportiva milanista si era recato a Milanello, ma complice il forte vento, ha seguito la seduta d’allenamento dalle vetrate della palestra. Poi il viaggio in macchina fino a Casa Milan, nel corso del quale i due hanno iniziato a parlare di presente, ma anche di futuro. Mirabelli, che è estremamente contento di poter iniziare ufficialmente questa nuova avventura, sarà molto vicino a Montella e alla squadra ed avrà un confronto diretto e quotidiano con l’allenatore e con Fassone. Un primo incontro ufficiale per capirsi ulteriormente e pianificare al meglio le prossime tappe di quello che dovrà essere il punto di ripartenza del Milan.

Fonte: Tuttosport

Inter, sondaggio per Belotti. Gallo sul “no”: tifa Milan

Andrea Belotti, ci prova l’Inter. I nerazzurri pensano a grandi attaccanti in caso di partenza di Icardi e il Gallo è un profilo gradito, tanto da aver già fatto un sondaggio con il Torino e con il giocatore – scrive La Gazzetta dello Sport. Ma Belotti non è molto “caldo”: il numero 9, infatti, è un grande tifoso del Milan e non sarebbe particolarmente propenso a sposare la causa dell’altra squadra meneghina.

Milan, due nomi apprezzati da Montella: Tolisso e Kalinic

Si pensa già al Milan del futuro. Dopo l’incontro andato in scena oggi tra Montella e la nuova proprietà, si è fatto il punto sul finale di stagione e si è accennato al mercato. Da quanto risulta, a Montella due nomi che piacerebbero molto sarebbero due: quello del centrocampista classe ’94 Corentin Tolisso del Lione e Nikola Kalinic, l’attaccante della Fiorentina. Perché anche se la stagione non è ancora giunta al termine, la nuova proprietà e l’allenatore pensano già al Milan del futuro…

Fonte: Gianluca Di Marzio

Barcellona? Deulofeu preferisce il Mondiale

Lo spagnolo può avvalersi della clausola che gli permette di opporsi alla “recompra”: al Milan ha più chance di andare in Russia

Il futuro di Gerard Deulofeu è al centro delle cronache di mercato del Milan e non solo. Secondo quanto emerge dalla Spagna, il Barcellona è pronto a riscattare il giocatore dall’Everton per 12 milioni di euro, esercitando così la clausola di recompra. Ma c’è un ma. Pare che Deulofeu possa far saltare il trasferimento, rifiutando di firmare l’eventuale nuovo contratto col club che lo ha cresciuto e lanciato nel calcio che conta. La situazione sarà decisamente più delineata dopo il Clasico della prossima settimana, quando a Barcellona si terrà l’incontro tra la dirigenza catalana e gli agenti del giocatore, che è tornato ad alti livelli dopo il suo passaggio in rossonero. Non è un caso, infatti, che Ariedo Braida fosse in tribuna sabato scorso per assistere a Inter-Milan, partita nella quale Deulofeu ha fatto vedere, ancora una volta, quello che sa fare con il pallone tra i piedi.

GARANZIE E VOLONTÀ – Da quello che traspare dagli ambienti vicini al giocatore, ci sarebbe la sua volontà di rimanere al Milan, visto che a Milano si è trovato bene e Montella lo considera fondamentale per il suo sistema di gioco. Deulofeu, infatti, non vorrebbe tornare al Barcellona senza avere delle garanzie su un impiego di un certo livello all’interno dell’undici titolare, soprattutto nella stagione che porterà al Mondiale di Russia 2018. L’attaccante rossonero, dopo quasi tre anni, ha ritrovato la maglia della nazionale spagnola e non ha alcuna intenzione di mollarla. Ecco perché potrebbe spingere per una permanenza al Milan. Se, invece, Deulofeu dovesse tornare al Barça, Fassone e Mirabelli si concentrerebbero soprattutto su Keita della Lazio (piace anche Berardi del Sassuolo).

Fonte: Tuttosport

Milan, il calendario sorride: può superare Lazio e Atalanta

Sei giornate da dividere in tre blocchi con due partite concettualmente simili per blocco. Il finale di stagione rossonero è molto ben delineato e, in base a quanto successo nelle ultime tre giornate, offre uno scenario che fino a un mese fa sembrava impensabile: il quarto posto. Che adesso dista soltanto tre punti ed è occupato da una squadra, la Lazio, con la quale il Milan è in vantaggio negli scontri diretti. In pratica, un punto in più virtuale in caso di parità finale in classifica. Tutto questo è reso possibile dall’andamento negli ultimi due mesi: dieci partite – comprendendo anche il recupero col Bologna di inizio febbraio – in cui i rossoneri hanno perso soltanto una volta e messo insieme 21 punti.

È tornata, con l’unico difetto di averlo fatto troppo tardi, quella media Champions di due punti a partita che aveva caratterizzato questa stessa parte del girone di andata. Il quarto posto, oltre ad essere più nobile in sé per sé, metterebbe anche del tutto al riparo dalle insidie del calendario estivo, perché dà l’accesso diretto alla fase a gironi, che inizia a settembre: oltre a non variare la preparazione estiva, il Milan avrebbe così la possibilità di partecipare alla tournée in Cina (con relativo gettone di presenza da 3 milioni). Bingo. Il sesto posto invece (valido per l’Europa League solo se la Lazio, finalista di Coppa Italia, chiude fra le prime sei) condannerebbe a terzo turno preliminare (tra fine luglio e inizio agosto) e playoff, mentre il quinto dipende dalle sorti della Lazio in Coppa: chi la vince va direttamente alla fase a gironi, quindi se i biancocelesti vincessero ma chiudessero sesti, la quinta inizierebbe dal terzo turno preliminare.

CALENDARIO AMICO — Tre blocchi per il Milan, dicevamo.

33ª e 34ª: Il primo presenta sfide che fino a qualche settimana fa sembravano scritte in partenza: Empoli e Crotone. Poi è arrivato il passo falso di Pescara, che ha tolto un po’ di serenità, ma soprattutto adesso Empoli e Crotone non sono più rispettivamente né tranquillo, né spacciato. Tra l’’altro, paradossalmente, una vittoria del Milan domenica sui toscani terrebbe viva la speranza proprio degli avversari successivi. Sfida da maneggiare con cautela.

35ª e 36ª: Montella dice che la lotta europea si deciderà all’ultima giornata, ma questo doppio impegno sarà fondamentale: Roma (casa) e Atalanta (trasferta). Due scogli molto aguzzi da cui passerà molto, se non tutto. Con la sfida di Bergamo madre di tutti i crocevia.

37ª e 38ª: Se il Milan ne uscirà indenne, a quel punto la gran parte del lavoro è fatto: i rossoneri chiudono con Bologna e Cagliari, che non hanno più nulla da chiedere.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Milan, Montella insiste per De Rossi

De Rossi-Roma, un rinnovo che continua a tardare. E diversi club cominciano a farsi sotto per assicurarsi il centrocampista giallorosso, tra cui anche il Milan: il Diavolo – riferisce SportMediaset – sta valutando di avanzare una proposta contrattuale al Capitan Futuro romanista, spinto dalle richieste di mister Montella. De Rossi è in scadenza al 30 giugno 2017 e si libererebbe dalla Roma a parametro zero.

Milanello: ripresa dopo il derby

Tanto lavoro con il pallone nell’allenamento di martedì

Cancelli riaperti al Centro Sportivo di Carnago dopo i due giorni di riposo concessi da Mister Montella in seguito al Derby di sabato contro l’Inter. Una gara intensa, vibrante, che ha visto i rossoneri ottenere il pareggio proprio nell’ultimo minuto di gioco. Ma questo, ormai, fa parte del passato. Vincenzo Montella lo sa, e nella giornata di martedì ha fatto svolgere ai suoi ragazzi un’unica sessione di lavoro a Milanello, per iniziare a preparare la sfida interna di domenica alle 15.00 contro l’Empoli.

La seduta è iniziata alle ore 15.30 sotto gli occhi del nuovo direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli. Dopo un torello iniziale, il gruppo ha svolto una serie di partitelle a tema a campo ridotto. Ha chiuso l’allenamento un lavoro aerobico. Da segnalare il lavoro personalizzato in palestra per Romagnoli.

Fonte: acmilan.com

Fabregas nel mirino, ma Conte vuole prima il sostituto

Dopo alcuni mesi l’idea Fabregas è tornata viva per il club di via Aldo Rossi, che tenterà di portare l’ex Barcellona in rossonero. Ma il primo ostacolo da superare è il tecnico del Chelsea Antonio Conte – riporta La Gazzetta dello Sportche vorrebbe prima trovare un degno sostituto dello spagnolo.

Casa Milan, Montella da Fassone e Mirabelli alle 18

Tutto pronto per il primo incontro ufficiale tra Montella e la nuova dirigenza del Milan. Il mister rossonero – riferisce Gianluca Di Marzio.com – incontrerà l’a.d. Fassone e il d.s. Mirabelli alle 18, presso la sede di Casa Milan.

Milan, si complica il rinnovo di Suso

La qualificazione in Europa League da conquistare in questa stagione, ma dopo il closing e il passaggio di proprietà da Silvio Berlusconi a Yonghong Li i pensieri del Milan sono rivolti sempre al futuro. Oltre agli obiettivi di calciomercato, tra le priorità del club rossonero c’è la conferma di alcuni punti di forza, dall’allenatore Vincenzo Montella fino a Gigio Donnarumma e Suso.

E proprio la pista che porterebbe al rinnovo del contratto dell’esterno spagnolo si è complicata nelle ultime ore. Il vecchio accordo tra le parti, trovato lo scorso 21 febbraio a Casa Milan da Adriano Galliani con l’assenso anche del nuovo ad Fassone – intesa prolungata dal 2019 al 2021 ed ingaggio aumentato da 1 a 3 milioni l’anno – non è stato mai ratificato ed adesso andrà riformulato. Da quanto emerge, infatti, oltre alla mancanza di nuovi contatti, da parte dell’entourage di Suso ci sarebbe la volontà di capire meglio il progetto e le prospettive del nuovo Milan. Oltre a questi fattori, il calciatore spagnolo avrebbe voglia di ricevere un’offerta economicamente più vantaggiosa. Strada in salita e futuro in rossonero che adesso appare meno chiaro per Suso, anche se la situazione non è del tutto compromessa.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Genoa su Lapadula, il Milan chiede Simeone

Il Genoa vuole Lapadula, il Milan risponde chiedendo il Cholito Simeone. A svelare il retroscena di mercato è Sky Sport: i liguri hanno sondato il terreno per l’ex Pescara, trovando da via Aldo Rossi una controproposta suggestiva. Che però, di fatto, ha portato al naufragio della trattativa, in quanto il Grifone valuta l’argentino una cifra importante: 25 milioni di euro.

Nesta: “Donnarumma fuoriclasse, può arrivare al livello di Buffon”

L’ex difensore del Milan, Alessandro Nesta, ha parlato a Extra Time. Di seguito riportiamo le dichiarazioni più importanti.

Sui nuovi talenti italiani: “Andrei piano sulla parola “talenti”: magari tre o quattro. Gli altri sono giocatori bravi. Il vero fuoriclasse è Donnarumma: può arrivare al livello di Buffon. Fra i difensori vedo Rugani e Romagnoli. Me li porterei volentieri con me a Miami.”

Sulla Juve: “Mi piace molto il mix che ha dietro: i veterani Bonucci, Chiellini, Benatia e l’allievo Rugani. Ha un’occasione imperdibile per imparare dai grandi. Come successe a me al Milan. La prima volta che mi trovai dentro al Bernabeu ero emozionatissimo, mi girai e vidi le facce rassicuranti di Maldini e Costacurta: bastavano quegli sguardi per insegnarti ad affrontare certe situazioni”.

Sugli Inzaghi: “La sorpresa di quest’anno è Simone Inzaghi e la sua Lazio. Gioca un bel calcio ed è andato al di là delle aspettative. Sono felice pure per Pippo, che con il Venezia ha già ottenuto la promozione. Non avrei mai immaginato per loro una carriera da allenatori”

Dal San Calogero al Milan: chi è Mirabelli, nuovo d.s. dei rossoneri

Calciatore fino a ventisei anni, Massimiliano Mirabelli ha iniziato la carriera da dirigente dal basso. Dalla Promozione, dal vibonese, dal San Calogero. Un’escalation tra i dilettanti che lo accompagna anche ai successi col Rende, che porta dall’Eccellenza ai play-off di C1, fino al Cosenza con cui conquista una doppia promozione. In Calabria diventa una vera e propria icona, poi passa al Sunderland e da lì, dal 2014, dopo l’esperienza inglese non certo promossa con lode, all’Inter. Piero Ausilio lo vuole con sè nello staff, Mirabelli diventa responsabile degli osservatori. Il 5 ottobre 2016, l’ufficialità: sarà il futuro direttore sportivo del Milan. Una figura voluta fortemente da Marco Fassone, dg della neonata dirigenza rossonera, con Antonio D’Ottavio che sarà il nuovo capo-osservatore di casa rossonera. Dalla Promozione alla scrivania di uno dei club più prestigiosi del mondo, Mirabelli è al primo, vero, grande esame nel calcio che conta.

Fonte: tuttomercatoweb.com

Milan, Musacchio vicino: l’accordo è pronto. E l’incontro segreto…

Il primo colpo del nuovo Milan può davvero essere in difesa. Un pilastro da regalare a Vincenzo Montella e accanto a cui far crescere Romagnoli, con le spalle coperte: Mateo Musacchio è sempre più vicino a vestire il rossonero per la prossima stagione. Con un anno di ritardo, perché già nella scorsa estate è stato a un passo dal passaggio al Milan quando aveva trovato l’accordo economico all’epoca con Galliani; poi, con il Villarreal non si è trovata l’intesa per chiudere. Oggi è un’altra storia.

INCONTRO SEGRETO – Un incontro segreto a febbraio scorso che vi abbiamo raccontato su Calciomercato.com ha aperto la strada di una trattativa non semplice, ma favorita dall’apertura totale del difensore argentino al Milan. Musacchio vuole vestire rossonero e ha messo in standby qualsiasi altra ipotesi, il vertice di due mesi fa è stato utile per confermare al giocatore la volontà di prenderlo, condivisa dal ‘vecchio’ e dal nuovo Milan, Mirabelli in testa. Il filo rosso(nero) è stato Montella, convinto del difensore del Villarreal come nome perfetto per rinforzarsi.

COSA MANCA – Adesso Musacchio è davvero a un passo dal Milan come primo colpo della nuova gestione cinese. L’intesa con il giocatore è praticamente fatta, l’accordo sul contratto è pronto anche agevolato dalla sua attuale situazione con il Villarreal, scadenza 2018. Ovvero, addio praticamente assicurato. Gli spagnoli offrono ancora il rinnovo, in Premier League ci sono due offerte, Musacchio non ci pensa neanche: priorità al Milan e attesa perché si chiuda l’ultimo passaggio, ovvero l’accordo definitivo col Villarreal. Tutto già pronto, 15 milioni più bonus ma ultimi dettagli da limare. I contatti sono partiti da tempo. E nella difesa rossonera del futuro può davvero esserci Musacchio.

Fonte: calciomercato.com

Il derby cinese è il capolinea di Pioli e Bacca

Il Milan è rimasto agganciato ai vagoni di Lazio e Atalanta, l’Inter s’è lasciata staccare. Stefano Pioli, lanciato all’inseguimento di una riconferma discussa già nei giorni felici, è uscito dal futuro dell’Inter. Gli è stato fatale il mese orribile seguito alla goleada contro l’Atalanta (7 a 1). Da quel giorno il pari col Toro (grazie a due papere di Hart), la pesante sconfitta con la Samp e quella rovinosa di Crotone, più il pari subito sulla sirena nel derby hanno provocato uno scossone a Nanchino. Meglio cambiare la guida tecnica della prossima stagione che dovrà essere scandita da nuovi, preziosi arrivi. Al tecnico, concupito dalla Fiorentina per il dopo Sousa, viene messo sul conto la sostituzione finale di Joao Mario con Murillo che ha convinto il resto della squadra ad arretrare. Portandosi il nemico in casa, questa la critica, ha subito il 2 a 2. Vero. Ma c’è un dettaglio taciuto per amor di patria. A reclamare l’arrivo di un altro difensore, con gesti espliciti dal prato, è stato Medel che rivolto alla panchina (dopo l’arrivo di Lapadula) ha segnalato al suo allenatore l’esigenza di rinforzare gli ormeggi. Un altro condottiero, magari, gli avrebbe risposto: tu pensa a difendere che ai cambi provvedo io. Pioli invece ha schierato la difesa a 5. Mal gliene incolse.

Il 2 a 2 guadagnato dalla zampata di Zapata è servito invece per mettere al sicuro il rinnovo del contratto di Montella e per blindare la sua panchina che Fassone e Mirabelli non hanno mai messo in discussione. Già sabato sera con i 58 punti collezionati, Vincenzo ha fatto meglio degli ultimi quattro anni (ottavo posto con 57 punti di Allegri-Seedorf, settimo posto con Mihajlovic-Brocchi l’anno scorso) e può persino ambire a raggiungere, ma solo nel punteggio finale, i 72 punti che consentirono ad Allegri al terzo anno di guida milanista il raggiungimento del terzo posto. Sempre il derby è servito anche a capire che tra le priorità tecniche del gruppo (a parte il contratto di Donnarumma e Suso), c’è la questione centravanti. Bacca, sotto gli occhi dei nuovi azionisti, è stato un corpo estraneo, sbavando in apertura una palletta golosissima e distraendosi nella ripresa quando un rimpallo fortunoso con Handanovic gli ha dato un’altra occasione da gol a porta vuota. La sua cessione è la prima della lista dei partenti, seguita dall’addio di Honda e dalla partenza di qualche prestito secco (Pasalic del Chelsea). Aubameyang, 27 anni, passato dal vivaio rossonero, è stato contattato ma ha espresso parere negativo per il ritorno a Milanello.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, Deulofeu e Pasalic vogliono restare: tocca convincere Barça e Chelsea

Non solo Deulofeu: il Milan farà il possibile per trattenere anche Pasalic. I due giovani calciatori, entrambi in rossonero in prestito secco, dovranno fare ritorno rispettivamente al Barcellona e al Chelsea, ma i rossoneri si attiveranno presto per provare a mantenerli nella rosa: il d.s. Mirabelli – riferisce Gianluca Di Marzio – punterà sulla loro volontà di rimanere a Milano. Ma, evidentemente, sarà necessario convincere i club proprietari dei cartellini.

Milan, Fassone al lavoro: sul tavolo Montella, i rinnovi e il mercato

Il nuovo a.d. rossonero apre una settimana cruciale. Con Mirabelli priorità alle questioni allenatore e contratti in scadenza

Il tempo dell’attesa è finito. Dopo mesi di dubbi e incertezze, di tentennamenti e false partenze, il nuovo Milan cinese, aiutato e confortato da una squadra che funziona e prosegue la sua corsa verso l’Europa League, deve correre e sprintare per recuperare il tempo perso e definire finalmente le prossime mosse per programmare il futuro immediato. Come annunciato dallo stesso Fassone lo scorso venerdì nella conferenza stampa di insediamento, quella aperta oggi sarà una settimana decisiva e piena di incontri per affrontare le questioni più spinose e prioritarie: dall’incontro con Montella alla situazione dei rinnovi fino alla definizione dei nuovi obiettivi di mercato.

MONTELLA — La prima e più scontata mossa di Fassone, in questa settimana serrata, sarà quella di incontrare Vincenzo Montella per mettere in chiaro il prossimo futuro. Acclamata a più riprese l’intenzione della nuova proprietà di proseguire anche il prossimo anno con l’Aeroplanino, l’a.d. dovrà ora spiegare al tecnico quali sono le prospettive dei prossimi mesi e come intende rinforzare la rosa nella prossima sessione di mercato. Montella, da parte sua, pur al centro dell’attenzione di molti altri club, ha spesso spiegato di voler attendere un confronto con il club per definire il suo futuro. Quel momento è arrivato.

I RINNOVI — I nomi sul tavolo, per la questione rinnovi, sono tre: Suso, Donnarumma e De Sciglio. Il tempo stringe e prima di dedicarsi ai colpi in entrata il nuovo Milan deve pensare a blindare i suoi gioielli. Se per lo spagnolo, al netto delle dichiarazioni di circostanza, ci sono buone sensazioni, la questione sul terzino classe ’92 è invece meno delineata, con lo stesso De Sciglio che non ha mancato di sottolineare come ancora tutto sia ben lontano da qualsiasi tipo di definizione. Su Donnarumma infine Fassone ha le idee chiare e c’è tutta la buona intenzione di trovare l’accordo per il futuro, ma qui la parola di Raiola ha un peso non indifferente.

MERCATO — E se per Fassone sarà una settimana di incontri, pure per Mirabelli si aprono giorni da stakanovista. Il nuovo d.s. rossonero ha preso possesso in queste ore di Milanello ed è probabile che si allontanerà pochissimo dal centro sportivo per accelerare i tempi del suo lavoro. Oltre a prendere contatti per le operazioni estive, Mirabelli dovrà anche cominciare a trattare il futuro di Deulofeu, nei confronti del quale il Barcellona si è detto certo di esercitare l’opzione di “recompra”. Margini per trattare ci sono, ma serve mettersi sotto e cominciare in fretta.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Milanello, oggi incontro tra Montella, Fassone e Mirabelli

La nuova dirigenza del Milan non perde tempo: già oggi si terrà un importante vertice tra l’a.d. Fassone, il d.s. Mirabelli e mister Montella. L’incontro di Milanello – scrive il Corriere della Sera – sarà utile per definire l’immediato futuro e iniziare le prime discussioni sul Diavolo che sarà. I tre si erano conosciuti alla vigilia del derby, ma era stato solo un primo superficiale contatto: oggi si diventerà finalmente operativi.

Benzema-Aubameyang, Milan solo con l’Europa. Il gabonese gradirebbe l’Italia

Benzema e Aubameyang, i due nomi più caldi e chiacchierati per l’attacco del nuovo Milan di Li. Fassone e Mirabelli sono a caccia di una punta di spessore internazionale e sul taccuino sono loro i profili seguiti con maggiore attenzione. Per sperare di piazzare il colpo, il Diavolo dovrà necessariamente entrare in Europa League: senza le coppe, infatti, non prenderebbero in considerazione di vestirsi di rossonero.

Per Aubameyang, però, c’è qualche speranza in più di riuscire a concludere la trattativa. L’attaccante del Borussia Dortmund e del Gabon – scrive Gianluca Di Marzio gradirebbe tornare in Italia: il “17” è già passato nel nostro paese – proprio al Milan, nonostante non abbia messo piede in campo in gare ufficiali giocando solo in qualche amichevole e con la Primavera – e vedrebbe di buon occhio un ipotetico bis.

Milan, anche Kessié sul taccuino dei cinesi

C’è pure Franck Yannick Kessié tra gli osservati di Mirabelli in vista del prossimo calciomercato. Il centrocampista ivoriano, tra le migliori rivelazioni della sorpresa Atalanta, potrebbe essere uno dei regali per Montella della nuova proprietà cinese, pronta a stanziare un budget da 120 milioni di euro: per Kessié – scrive la Repubblicasi dovrebbero sborsare 35 milioni di cartellino e 3 all’anno di stipendio.

Milan, la strategia di mercato: rinnovi, Musacchio e due campioni per centrocampo e attacco

Con la nuova proprietà insediata, il Milan può finalmente cominciare a ragionare in prospettiva futura. La priorità della nuova dirigenza rossonera è garantire la continuità, stando a quanto riporta Peppe Di Stefano per Sky Sport. Per questo, si discuteranno i rinnovi di Donnarumma, Suso e Montella. Sempre in tema di permanenze, ci si attiverà per trattenere Deulofeu e Pasalic, puntando sulla volontà dei due di voler rimanere a Milano. Bisognerà convincere, però, Barcellona e Chelsea per la loro cessione.

In difesa, potranno essere i mesi decisivi per Musacchio, mentre a centrocampo i nomi sulla lista di Mirabelli sono diversi. Kovacic è un’idea, ma non dispiace nemmeno un profilo più esperto come De Rossi, soluzione gradita a Montella che è in scadenza con la Roma. Tuttavia, è una pista complicata in quanto potrebbe rinnovare con i giallorossi, o comunque potrebbe rifiutarsi di giocare in un altro club italiano. Ad ogni modo il Milan gli ha comunicato l’apprezzamento. In questo senso, piace anche Vidal: Mirabelli l’ha visionato in più occasioni in Germania. In Bundesliga c’è anche Luiz Gustavo, per il quale sono stati incontrati degli intermediari: una soluzione che ha infastidito l’entourage del calciatore, con cui andrà chiarito questo impasse qualora si volesse tornare sul giocatore. Sempre vivo, inoltre, l’interesse per Cesc Fabregas, con il Chelsea però concentrato unicamente sul campionato in questo momento, quindi una trattativa ancora in fase di stallo.

Per l’attacco, nomi stellari. Morata il primo, ma piace molto anche al Chelsea di Antonio Conte. Poi, Benzema e Aubameyang, che sarebbero difficili da convincere nel caso in cui il Milan non riuscisse a centrare un piazzamento europeo. L’attaccante del Dortmund, comunque, potrebbe considerare più seriamente una proposta dal momento che gradirebbe un ritorno in Italia. Mirabelli aveva pensato anche a Lacazette, sul quale però è nettamente in vantaggio l’Atletico Madrid.

La richiesta del Genoa per Lapadula ha portato alla controproposta del Milan per uno scambio con Simeone, ma vista la richiesta per il giocatore (25 milioni) la trattativa non si è concretizzata.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Serie A 2017/2018 in campo anche 23 e 30 dicembre

Il campionato di Serie A si giocherà il 23 e il anche 30 dicembre: lo ha deciso la Lega Serie A, ancora riunita in assemblea. All’ordine del giorno il calendario della prossima stagione. Il calcio d’inizio resta fissato al 20 agosto. I presidenti hanno respinto l’ipotesi di anticiparlo al 13 come richiesto dal commissario tecnico della Nazionale Giampiero Ventura per preparare al meglio la sfida contro la Spagna valida per le qualificazioni al Mondiale del 2018.

Inizialmente, la Lega aveva preso in esame alcune proposte secondo le quali si sarebbe dovuto giocare addirittura nelle giornate del 24, 27 e 30 dicembre. La discussione è andata avanti durante l’assemblea e, secondo quanto si apprende, la scelta definitiva si sarebbe appuntata sulle giornate di sabato 23 e sabato 30 dicembre. Inoltre, si giocherà il 6 gennaio. La diciannovesima giornata di campionato della stagione in corso si è giocata il 7 e l’8. Dopo il turno dell’Epifania, scatterà la pausa invernale: le squadre torneranno in campo il 21 gennaio.

Fonte: ansa.it

Inter-Milan: Zapata l’MVP

È Cristian Zapata il miglior rossonero del Derby secondo Audi Player Index

Segnare il primo gol stagionale al 97′, nel Derby, regalando il 2-2 finale al Milan di Yonghong Li: Cristian Zapata l’ha fatto in un solo pomeriggio, il più importante. Il colombiano è stato il secondo centrale rossonero a segnare all’Inter nella stessa gara, dopo Romagnoli, e in generale è il terzo difensore di Montella a realizzare una rete in campionato (contando anche il 4-3 di Paletta al Sassuolo). Un sigillo fondamentale, festeggiato da tutta la squadra in campo e dalla società in tribuna a San Siro, che Audi Player Index sottolinea ancora di più grazie al premio di MVP (punteggio di 1335) in questo Inter-Milan. Il classe ’86 ha aspettato l’ultimo istante per graffiare la partita, dopo una buonissima prestazione.

Zapata non si è mai scomposto, rimanendo concentrato e volenteroso, soprattutto nei momenti decisivi della ripresa. I suoi numeri difensivi sono molto positivi, come certificano i contrasti vinti (4, il migliore dei suoi) e i palloni intercettati (3). Ottima anche la sua fase di possesso palla, con i 62 passaggi andati a buon fine (un record rispetto a qualsiasi altro rossonero), segno di convinzione e coraggio nella sfida più attesa da squadra e tifosi. Infine, Cristian vanta anche un primato nei tiri dello specchio (2): nessun ha fatto meglio e solo Deulofeu – un attaccante – ha raggiunto lo stesso numero.

Fonte: acmilan.com

Milan, accordo verbale con Fabregas

Un’idea di mercato, un obiettivo concreto, non solo un sogno di una notte di mezz’estate. Dopo aver completato il closing, il nuovo Milan cinese vuole chiudere il primo colpo e ha deciso di accelerare per Cesc Fabregas. Il centrocampista spagnolo classe 1987, già seguito e corteggiato la scorsa estate, è il primo nome sulla lista della coppia Mirabelli-Fassone, che lo considerano il profilo giusto per rinforzare il centrocampo e per dare al gruppo esperienza e dimensione internazionale. I contatti, che si erano arenati a inizio 2017, sono ripresi nelle ultime settimane e secondo quanto riporta la stampa inglese ci sarebbe già un accordo di massima tra l’entourage dell’ex Arsenal e Barcellona e la nuova dirigenza rossonera.

MANCA ANCORA QUALCOSA – Fabregas è stuzzicato dall’Italia e dal nuovo progetto del Milan, che considera uno dei club più importanti della storia. Si sente stimolato dalla possibilità di partecipare alla ricostruzione di una squadra così gloriosa, per arrivare alla fumata bianca mancano però alcune garanzie e soprattutto l’accordo economico con il Chelsea. In primis ci sono le richieste di Fabregas, che chiede un ingaggio di 4,5 milioni più bonus, poi quelle dei Blues, che vogliono monetizzare dalla sua cessione, forti del fatto che il catalano ha un contratto in scadenza nel 2019. Il suo cartellino è valutato 25 milioni di sterline, al momento troppe per il Milan.

Fonte: calciomercato.com

Kolasinac-Milan, si spera ancora: “Decisione entro due settimane”

Milan, non è ancora sfumata la pista che porta a Sead Kolasinac. Considerato praticamente già dell’Arsenal (qui i dettagli), il difensore dello Schalke 04 e della Bosnia non ha ancora definito il proprio futuro e a breve sceglierà se sposare i Gunners, vestirsi di rossonero o accettare altre offerte. A svelarlo è stato il padre di Kolasinac: “Entro le prossime due settimane decideremo tutto”, ha dichiarato alla tv bosniaca TV N1.

Larger than life: Silvio e il Milan

Ogni volta che vedo l’augusta e tutt’altro che austera figura di Silvio Berlusconi mi viene in mente una bella espressione inglese, larger than life, più grande della vita. Silvio ha improntato la sua vita all’eccesso: ha avuto tutto ciò che gli uomini sognano, soldi, donne e calcio in una cornucopia infinita. Silvio è stato però essenzialmente il Milan e non molto altro (mi aspetto il classico vibrato).

Il passaggio di consegne, dopo tre anni di notizie, sussurri, dubbi, caparre è accaduto nel giorno più complicato per i tifosi: quello dell’antivigilia. Di un derby poco rilevante, ovvio, ma il sipario su tre decenni del più fortunato matrimonio calcistico della storia, è giunto comunque poco prima dell’Inter: ansia su ansia. Bonifici, firme, accordi, paradisi fiscali e poi il derby cinese.

Tutti sanno che Marina non ne voleva più sapere del Milan e i soldi che Carlo De Benedetti ha intascato per i problemi del “lodo Mondadori” hanno reso impossibile continuare a finanziare quello che la famiglia non ha mai percepito come altro che un giocattolo. Nessuno dei suoi ha mai capito che la chiave vera del successo di Silvio non è la televisione, né le sue doti di venditore e imprenditore: la sua fama di uomo di successo la deve solo al Milan. Se avesse avuto una storia calcistica paragonabile che so a quella di Massimo Moratti fra il 1995 e il 2006 non avrebbe ottenuto neanche il 5 % nella primavera del 1994.

La sera del 18 maggio 1994, proprio mentre un Milan stellare batteva 4 a 0 il Barcellona vincendo la quinta coppa dei Campioni, Silvio otteneva la fiducia al Senato, iniziando la sua non proprio cristallina avventura politica. Solo 8 anni prima aveva preso in mano una squadra fallita, con mezzo stadio che ancora gridava “ora e sempre Farina Presidente”. In una famosa conferenza stampa affermò che avrebbe reso il Milan la prima squadra in Italia, in Europa e nel mondo: questa è e rimane la sua unica profezia che si è avverata fino in fondo. Il resto di Silvio è solo un corollario televisivo, palazzinaro, politico che aveva un unico scopo: rendere i tifosi del Milan i più fortunati della storia.

Gianni Agnelli confessava che se avesse avuto passioni un po’ snob – che so vela o equitazione – non ne avrebbe mai parlato, ma visto che amava il calcio ne poteva discutere sapendo bene che il popolo lo avrebbe compreso. Nulla di ciò che piace veramente a Berlusconi lo potrebbe alienare dalle masse. È questa anche la cifra ultima della sua totale inadeguatezza politica. Silvio non ha mai voluto il potere in sé e per sé: non ha nessuna preoccupazione nemmeno per ciò che la storia dirà di lui. Ha sempre vissuto in un presente bulimico, in un caleidoscopio che rifletteva ogni raggio che si sprigionava dal triangolo soldi, donne e calcio.

Bettino Craxi viveva per il potere: tutto ruotava intorno al fine ultimo, quello del comando sugli uomini. Berlusconi è entrato in politica di controvoglia, perché Mariotto Segni non poteva farcela e perché Achille Occhetto lo voleva espropriare. Da capo del governo non riusciva a tener testa neanche a Marco Follini, Gianfranco Fini o Casini. Qualunque magistrato lo metteva sotto scacco: con la più ampia maggioranza parlamentare della storia non è riuscito neanche a far passare la separazione delle carriere fra giudicanti e inquirenti. Ha quasi sempre vinto le elezioni, ma poi guardava semplicemente il Paese sprofondare in un terzo mondo indifferenziato senza battere ciglio.

Con il Milan era tutta un’altra storia. Sacchi, Capello e Ancelotti, ma in fondo anche Baresi, Maldini, Van Basten, sono stati grandissimi comprimari, ma il centro della scena era sempre solo suo. Il declino dell’ultimo lustro è stato francamente inaccettabile. Occorreva davvero una svolta: l’uomo che parla ai capretti e li abbraccia teneramente non poteva essere in grado di riportare la squadra sul tetto del mondo. E forse non ci riuscirà mai più nessuno. Ma Silvio per un attimo eterno e lungo due decenni è stato il più grande presidente della storia: il suo Milan ha oscurato tutti gli altri in Italia, in Europa e nel mondo.

Deulofeu, incontro agenti-Barcellona dopo il Clasico

Deulofeu-Barcellona bis? Sì, ma solo a certe condizioni. Il ritorno di Geri in Catalogna dopo il prestito al Milan non è ancora scontato, nonostante il diritto di recompra dei blaugrana per il suo cartellino a soli 12 milioni di euro e la volontà della dirigenza culé di riportarlo alla casa madre: sarà determinante il parere del giocatore, che può porre il veto sull’esercizio della clausola e decidere di andare altrove (qui i dettagli).

A scegliere, dunque, sarà Deulofeu. Al Milan si sta trovando benissimo, coccolato a Milanello ed esaltato in campo dagli schemi di Montella, ma il richiamo del Barça è forte: Deu sembra voglia tornare. Ma solo se ottenesse un posto di rilievo nel nuovo progetto tecnico – con Messi-Suarez-Neymar sarebbe una riserva fissa – e l’assicurazione di non essere utilizzato come pedina di scambio. Settimana prossima, dopo il Clasico, ci sarà un incontro tra il Barcellona e gli agenti.

Milan, Galliani vede il derby al ristorante ed esulta da “vero pazzo”

Adriano Galliani, come scrive Alessandra Gozzini sulla Gazzetta di oggi, per la prima volta in 31 anni non ha visto il derby con l’Inter dalla poltrona autorità di San Siro. L’ex a.d. rossonero, per la prima della nuova dirigenza rossonera, ha preferito godersi la partita assieme a 15-20 persone (la famiglia, ex collaboratori del suo team sportivo come il d.s. Maiorino) in un ristorante di Brera, nel centro di Milano. E alla zampata del pareggio di Zapata, Galliani ha così esultato come sempre, o testualmente “alla mia maniera, cioè come un vero pazzo”. Il risultato? Silvio Berlusconi lo ha chiamato al telefono, ma lui non ha sentito e ha perso la chiamata. Silvio è stato subito ricontattato e la felicità prontamente condivisa: “Milanisti siamo e milanisti rimaniamo” è stato il motto dei due amici.

Da lì è anche iniziata una lunga serie di chiamate dal, e al, cellulare di Galliani. L’ex a.d. ha subito composto il numero di Fassone per complimentarsi. Poi ha risposto a Montella e allo stesso Zapata. Il colombiano aveva un motivo in più per farlo: Galliani lo aveva spronato (pare dicendogliene un po’ di tutti i colori) e lui, evidentemente, non si è arreso. Altra chiamata ricevuta, tra le tante, è significativa quella di Pippo Inzaghi che con Galliani ha voluto condividere e sommare un’altra soddisfazione, quella personale per la promozione del Venezia in B. Presto, anzi prestissimo, l’ex a.d. sarà a San Siro: assisterà a Milan-Empoli, la prossima domenica pomeriggio. Se ci sarà un urlo di gioia si leverà direttamente dallo stadio.

Fonte: gazzetta.it

Milan, bloccato Luiz Gustavo

Il Milan ha in mano Luiz Gustavo. Il centrocampista del Wolfsburg e della Nazionale brasiliana – riporta la Repubblica – sarebbe promesso sposo dei rossoneri: l’acquisto sarebbe solo da concludere, pronto a essere finalizzato nel caso in cui da Casa Milan (e Milanello) arrivasse la definitiva decisione di puntarci sopra. 30 anni il prossimo luglio, di ruolo mediano, Luiz Gustavo ha il contratto in scadenza con i Lupi al 30 giugno 2018.

Suso: “Dovevamo sfruttare meglio le occasioni. Montella…”

Anche Suso si è fermato ai microfoni di Milan TV commentando la partita:

“Siamo felici per il gol finale, anche se sarebbe stato meglio vincere. Avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni del primo tempo, poi non era facile rimontare e segnare allo scadere”. La squadra però ha dimostrato carattere: “Ci abbiamo provato fino alla fine, il gol al 97′ dimostra che la squadra è unita e proveremo a fare di tutto fino alla fine della stagione per l’Europa. Con l’Empoli dobbiamo vincere, con le ‘piccole’ non possiamo commettere più errori”. Su Montella: “Mi dà sempre fiducia in ogni partita, io sono molto felice e provo a ripagarlo in campo. Mi sento importante”.

Fonte: acmilan.com

Milan, Zapata regala maglia a Li

Patron rossonero domani a Hong Kong, in Italia resta David Han

E’ previsto per domani il ritorno a Hong Kong del nuovo proprietario cinese del Milan, Li Yonghong, che oggi ha vissuto con soddisfazione il pareggio ottenuto dalla sua squadra all’ultimo minuto del derby contro l’Inter. A fine partita, negli spogliatoi, l’autore del secondo gol rossonero, Cristian Zapata, ha regalato a Li la maglia con cui ha giocato. Secondo quanto filtra, a Milano resterà il braccio destro del nuovo proprietario rossonero, David Han Li.

Fonte: ansa.it

Calabria: “Derby? Sono ancora emozionato, siamo contenti”

Chi ha esordito per la prima volta dal primo minuto in un un Derby, è stato Davide Calabria, che ha parlato così a Milan TV:

Sono ancora emozionato: così all’ultimo è ancora più bello e inaspettato. Abbiamo fatto i complimenti a Zapata, siamo felicissimi e così passeremo una Pasqua più tranquilla. C’erano tante pressioni, non è stato facile e il clima non ci aiutava, ma siamo contenti della nostra prestazione e del risultato“. Dal punto di vista personale? “Il mio obiettivo è far parte del Milan del futuro, sto trovando piano piano la condizione ottimale e sono soddisfatto. Oggi è stato un Derby intensissimo e spettacolare. La prossima partita non dobbiamo sottovalutarla, invece dobbiamo confermare il nostro periodo positivo e continuare verso il nostro obiettivo”.

Fonte: acmilan.com

“Se avrete bisogno di qualche dritta…”

Il Cav si è congedato con una promessa: «Per il mio Milan ci sarò sempre»

Nella cena del congedo dal Milan e da 31 anni indimenticabili, Silvio Berlusconi è stato ancora una volta il mattatore. Giovedì sera ha ricevuto una numerosa delegazione composta dal gruppetto dei cinesi accompagnati dalle rispettive consorti, e dai manager Fininvest Pellegrino e Franzoni che hanno portato a termine la lunga e tormentata trattativa. «Il presidente è uno straordinario comunicatore», la recensione di Marco Fassone, rimasto stregato come tutti gli altri ospiti, dai racconti, dai cento aneddoti sulla carriera rossonera raccontati dal presidente. A cominciare dal viaggio ad Amsterdam con papà Luigi per vedere giocare nella nazionale orange contro la Polonia Gullit e Van Basten «e invece scoprii che c’era Rijkaard da prendere insieme agli altri due, solo che non ci accorgemmo di un giornalista italiano e il giorno dopo ci ritrovammo l’incontro in prima pagina sui giornali».

Dall’inizio della serata fino a notte fonda quando le luci di villa San Martino si sono spente, Silvio Berlusconi ha ravvivato la serata con i nuovi azionisti del Milan rimasti in parte stregati e in parte intimiditi dalla personalità del padrone di casa. Così ha in parte dimenticato il dolore per il distacco dalla sua creatura chiamata Milan. «Le promettiamo che ci prenderemo noi cura con lo stesso amore e l’identica passione» è stata la promessa pubblica e privata firmata da Marco Fassone. Al fianco di Berlusconi Adriano Galliani e la figlia Barbara hanno poi trovato il tempo per raccontare dei progetti di Fondazione Milan e del settore giovanile, l’altro fiore all’occhiello del club appena passato sotto le insegne di Yonghong Li. Il congedo è stato meno malinconico del previsto. «Se avrete bisogno di qualche dritta, io per il mio Milan ci sarò sempre» il saluto di Berlusconi.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale”

Romagnoli, primo centro col Milan in Serie A

Prima “gioia” rossonera in Serie A per Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan, autore della rete del 2-1 nel derby contro l’Inter, ha segnato per la prima volta in campionato da quando si è trasferito a San Siro: il “13” aveva già gonfiato la rete in un’occasione l’anno scorso, contro l’Alessandria, ai quarti di finale di Coppa Italia.

L’Arsenal chiude per Kolasinac: il Milan aveva una prelazione

Un milione e via. A fondo praticamente perduto, tutta colpa del precedente closing saltato a pochi metri dal traguardo. Il nuovo Milan aveva bloccato Kolasinac fino al 3 aprile, con una prelazione pagata profumatamente. “Ci aspetti?”, lui ha aspettato sì, prendendosi i soldi chiesti e poi…scappando. Non nella forma, chiaro, ma nella sostanza sì. Infatti l’esterno dello Schalke 04, in scadenza a giugno, ha ormai deciso di sposare la Premier. Inizialmente, era vicino all’Everton, ma poi l’Arsenal ha battuto ogni concorrenza, ottenendo oggi la firma del giocatore.

Un milione non cambierà certo il budget del prossimo mercato rossonero, tanto meno la vita/carriera di Kolasinac ma è pur sempre un milione. Che aggiunto a quelli in arrivo dall’Inghilterra fanno una bella somma per l’esterno liberatosi a zero dalla Bundesliga. Sedotto e poi abbandonato dall’Italia: la Juve lo ha trattato e poi mollato, Conte ci ha parlato a gennaio per il Chelsea ma senza poi chiudere, il Milan aveva puntato persino la sua cifra per farlo sentire desiderato. Ma la scelta finale è ricaduta sull’Arsenal.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Derby, maxi-recupero: perché Orsato ha ragione

Dopo la beffa del rigore subito contro la Juve, stavolta il Milan beneficia del prolungamento di un recupero e trova il gol del 2-2 nel derby (certificato dalla goal line technology).

Cosa è successo esattamente?
Al termine della gara Orsato ha concesso 5 minuti di recupero, regolarmente indicati dalla lavagna luminosa. Ma allo scadere del 90° il gioco era fermo e doveva riprendere con una rimessa laterale. La contestuale sostituzione di Candreva con Biabiany ha fatto perdere un ulteriore minuto e dunque il recupero è diventato di 6 (Orsato ha fatto capire chiaramente che i 5’ sarebbero iniziati dalla ripresa del gioco). 6 minuti ai quali l’arbitro ha poi aggiunto altri 30 secondi per l’infortunio di Nagatomo.
Totale – nel secondo tempo – 51 minuti e 30″, con prolungamento comunicato alle panchine attraverso il 4° uomo. A 51’20” il Milan conquista il calcio d’angolo: a quel punto prassi vuole che – se chi deve battere l’angolo non perde tempo – gli si conceda di giocare i 10 secondi rimanenti. Ne bastano 8 per il gol del pareggio rossonero.

Fonte: di Lorenzo Fontani per Sky Sport

Carattere, coesione, entusiasmo. Il Milan sta tornando

Signore e signori, che derby. Vibrante, spettacolare, intenso. Come accaduto poche volte da qualche anno a questa parte. Sarà lo storico addio di Berlusconi e l’arrivo (pure) al Milan di una nuova e ambiziosa proprietà cinese, ma la prima stracittadina pechinese è un frullato di emozioni e di bel calcio: parte forte il Milan ma segna – e poi raddoppia – l’Inter, prima di una strepitosa rimonta conclusa al 97′. San Siro, stracolmo ed eccitato, ha offerto a un super match: tanti gol ed episodi, un finale al cardiopalma e soprattutto due squadre vere, fiere e vogliose. Ma a godere, ovviamente, sono solo i rossoneri: i cugini sono stati ricacciati indietro e l’Europa è un po’ più vicina.

Eppure Inter-Milan ha rischiato di diventare un incubo. La trionfale chiusura di gara consegna a Montella e ai ragazzi una Pasqua serena, ma il lunch match di oggi poteva restare indigesto: colpa della poca cattiveria sotto porta e di ingenuità difensive pagabili a caro prezzo. Perché nonostante una bella partenza, con piglio e fiducia, Deulofeu e Bacca non concretizzano le occasioni da gol e l’Inter ne approfitta, perforando la “rivedibile” retroguardia rossonera due volte con Candreva e Icardi. La Beneamata però non uccide la partita e il Diavolo risorge: lo rialza Romagnoli, lo sprona Locatelli, lo esalta l’inatteso Zapata oltre il tempo di recupero, consegnando alla storia uno dei derby più incredibili di sempre.

Insomma: il Milan – e in particolare il neo presidente Yonghong Li, oggi allo stadio per la prima volta – torna a casa più che soddisfatto. Per aver ripreso all’ultimo una partita che sembrava persa, per di più in un derby contro l’Inter; per gli interessanti risvolti sulla volata Europa League, perché riacciuffare lo scontro diretto è ossigeno in vista dei prossimi impegni di campionato e per le ambizioni di coppa; perché è un altro carico di entusiasmo e l’ennesima prova che il Milan di Montella è una vera squadra. E se puntellata con intelligenza, può ambire ai vertici. Per ridiventare grandi serviranno tempo e pazienza, ma stiamo tornando.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Fassone: "Yonghong Li entusiasta, non poteva esserci esordio migliore"

È arrivato anche il commento al pareggio nel Derby dell’AD, Marco Fassone, sempre ai microfoni di Milan TV:

“Il Derby è speciale perché esalta tutto. La percezione di adesso è parziale, ma ho visto un gruppo unito, sereno e concentrato al punto giusto anche prima della partita. Questo pareggio ci permette di mantenere il vantaggio sull’Inter, continuando la nostra corsa fino alla fine della stagione: era una tappa fondamentale. Il Presidente? Non poteva esserci esordio e regalo migliore per me. Negli spogliatoi ho visto Yonghong Li entusiasta, quasi commosso: in questi giorni ha vissuto un bagno di folla incredibile, inaspettato per lui. Una grande esperienza che gli ha permesso di conoscere di più il calcio italiano. E in questo Derby non poteva chiedere di più, con un gol al 97. Montella? Vincenzo l’abbiamo incontrato ieri per la prima volta: le società che vincono hanno sempre una grande coesione fra tutte le componenti, noi cercheremo di percorrere questa bella strada”.

Fonte: acmilan.com

Milan-Austria Vienna è un match valevole per il girone di Europa League

Europa, buone notizie da Atalanta e Lazio: pari per entrambe

Risultati positivi dal sabato di Serie A. Le avversarie dirette del Milan per l’Europa, infatti, hanno tutte rallentato: l’Atalanta ha pareggiato sul campo della Roma – 1-1 il risultato dell’Olimpico – mentre la Lazio ha ottenuto un vivace 2-2 al Ferraris contro il Genoa. I rossoneri, in virtù del pareggio nel derby e dei pari di Atalanta e Lazio, rimangono 6° in classifica, ma si avvicinano al 4° e al 5° posto, distanti rispettivamente tre e due punti.