Nicolò Esposito – Pagina 28 – Milanismo

Autore: Nicolò Esposito

Gattuso: “Orgoglioso di tornare a casa”

Gennaro Gattuso è ufficialmente il nuovo allenatore della Primavera del Milan. Campione e bandiera rossonera per tredici anni, Rino ha tenuto una conferenza stampa di presentazione a Casa Milan, al fianco dell’a.d. Marco Fassone, del d.s. Max Mirabelli, del responsabile del Settore Giovanile Filippo Galli e di Franco Baresi. Di seguito il video integrale con tutte le dichiarazioni rese da mister Gattuso.

Ufficiale: Milan, torna Gattuso. Allenerà la Primavera

Rino Gattuso torna in rossonero: sarà il tecnico della Primavera

Ci siamo lasciati il 13 maggio 2012 con la promessa di ritrovarci. Ed eccoci qui, 5 anni dopo, di nuovo insieme. Rino Gattuso torna a casa. La sua, quella rossonera. Dopo 13 stagioni da giocatore con la maglia del Milan, questa volta vestirà un ruolo diverso, ma allo stesso tempo importante:

AC Milan comunica di aver affidato a Gennaro Gattuso la guida tecnica della squadra Primavera per le prossime due stagioni sportive.

Una sfida stimolante per un combattente come Rino. Tanto in campo quanto in panchina, come mostra il suo curriculum. Fa il suo esordio da allenatore in Svizzera, con il Sion. Dopo le brevi esperienze di Palermo e OFI Creta, per Rino è tempo di ripartire dalla Lega Pro. Per l’esattezza da Pisa. Con i toscani centra al primo anno (2015/2016) la promozione in Serie B dopo un’appassionante cavalcata play-off chiusa con il successo sul Foggia. L’anno seguente, però, complici le difficoltà del Club arriva il ritorno in Lega Pro. Ma questo è ormai è il passato, il presente si chiama ancora Milan.

Con la maglia rossonera ha collezionato 468 presenze, realizzando 11 gol. Tredici stagioni ricche di soddisfazioni, che hanno prodotto 10 titoli: due Champions League, un Mondiale per Club, due Supercoppe UEFA, due Scudetti, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia. Numeri che parlano da soli e che rendono il giusto merito a chi è riuscito a mettere con costanza, grinta e umiltà al servizio della squadra. Al servizio del Milan.

Fonte: AC Milan

Milan, si studia la pista Conti. Fatta per Kessié, Gomez…

Milan-Atalanta, si tratta per Andrea Conti. Nell’incontro tenutosi ieri a Casa Milan tra la dirigenza rossonera e il d.s. orobico Sartori è stato lui il tema di discussione più caldo: il Diavolo – scrive La Gazzetta dello Sport – segue con attenzione l’esterno classe ’94, per il quale si dovrà battere la concorrenza di altre big italiane ed estere. Battuta anche la pista Papu Gomez, anche se al momento non c’è la necessità di accelerare.

Il cartellino di Conti ha un prezzo elevato: 20 milioni di euro. Una stagione da protagonista assoluto, anche grazie alle 8 reti firmate in campionato, lo hanno reso uno dei pezzi più pregiati del mercato italiano. Tutto fatto, invece, per Franck Kessié: sarà necessario un altro incontro prima delle visite mediche e delle firme, ma l’ivoriano si può praticamente considerare un calciatore rossonero.

Possibile futuro all’Atalanta, infine, per il milanista Felicioli: l’esterno mancino, in quest’ultima stagione in prestito all’Ascoli, piace ai nerazzurri e potrebbe trasferirsi a Bergamo già nelle prossime settimane. Felicioli ha il contratto in scadenza con il Milan al 30 giugno 2018.

Milanello: Cagliari alle porte

Atletica e tattica nell’allenamento di venerdì. Ecco il resoconto completo

Un altro allenamento in gruppo per Bonaventura, venerdì a Milanello, a quasi 48 ore dall’ultima giornata di campionato.

La squadra, agli ordini di Mister Montella, ha iniziato l’unica sessione in programma (alla mattina) con un doppio torello. Si è passati a un lavoro atletico – basato su corsa ed esercizi per gli arti inferiori – e poi alla fase tattica, svolta divisi in due parti: sul rialzato possesso palla 7 contro 4; sul ribassato, invece, esercitazione specifica per l’attacco.

Sabato, vigilia di Cagliari-Milan, la rifinitura è prevista in tarda mattinata prima della partenza per la Sardegna.

Fonte: AC Milan

Aubameyang, chiesta la cessione al Borussia Dortmund

Pierre-Emerick Aubameyang vuole lasciare il Borussia Dortmund. L’attaccante del Gabon – riporta la Bild – ha chiesto ufficialmente al club di essere ceduto: sulle sue tracce c’è anche il Milan, a caccia di un nuovo attaccante titolare per la prossima stagione. Per liberarlo, il BVB chiede una cifra importante, vicina ai 70 milioni di euro.

“Morata vola a Milano”: pronti 60 milioni

Marca, importante quotidiano sportivo spagnolo, si sbilancia sul futuro di Alvaro Morata. Il titolo del giornale sull’attaccante del Real Madrid e della Nazionale, obiettivo numero uno del mercato del Milan, è estremamente chiaro: “Morata vola a Milano”, con riferimento a una trattativa il cui esito potrebbe davvero premiare i rossoneri.

I dettagli dell’operazione Morata-Milan sono i seguenti: il Diavolo offre al Real 60 milioni per il cartellino del giocatore – le Merengues vorrebbero arrivare a strapparne 70-75, ndr – mentre per il giocatore è pronto un super contratto da 7,5 milioni netti a stagione. Oltre – prosegue l’edizione odierna di Marca al ruolo di stella della squadra: l’elemento che potrebbe dar definitivamente breccia in Morata, che non ha alcuna intenzione nell’anno che porta al Mondiale di sedere un’altra stagione in panchina. Tutto, in ogni caso, è rimandato a dopo la finale di Champions del prossimo 3 giugno.

Attenzione però alla concorrenza del Man United, fresco vincitore dell’Europa League. Mourinho vorrebbe Morata con sé in Premier League, tanto da aver avanzato al Real una suggestiva proposta di scambio: De Gea andrebbe alla corte di Zidane in cambio dell’ex Juve e di 25 milioni di euro. Occhio anche al Chelsea, che però sembra più orientato su Lukaku.

Il ritorno di Gattuso riaccende i tifosi e scatena il Milan

Rino firma il contratto da allenatore della Primavera: «Torno a casa»

La scelta di reclutare Rino Gattuso per la panchina della primavera è stata una genialata.

«Me l’ha proposto Mirabelli tre settimane fa, ho meditato a lungo prima di rispondere sì», la confessione dell’interessato. A cementare l’intesa tra i due ha sicuramente influito la comune radice: calabresi entrambi con spiccato accento e passione sfrenata per la loro cucina. Il ritorno del popolare Ringhio nel Milan dei cinesi ha rilucidato l’ottone del milanismo reso opaco dal naufragio della trattativa con Paolo Maldini. Il popolo del web ha accolto infatti l’arrivo di uno degli ex Invincibili con una sontuosa manifestazione d’affetto. «Posso spiegare ai ragazzi il senso d’appartenenza» è stata una delle frasi simboliche scelte da Gattuso. «Pensavo di non essere adatto a lavorare con i giovani e invece a Pisa ho raccolto buoni risultati», l’altra risposta a qualche interrogativo sulle sue caratteristiche. Peccato solo che la fuga di notizie, mercoledì sera, abbia rovinato l’effetto annuncio. «Ho litigato con metà dei giornalisti che conosco da una vita, a un certo punto ho preso il cellulare e l’ho lanciato contro il muro», lo sfogo dell’interessato mentre era a cena con Mirabelli, nel suo ristorante a Gallarate, tempestato dalle chiamate e dalle proteste. C’era già stato, qualche ora prima, uno screzio con Marco Fassone l’ad che gli chiedeva di firmare subito il contratto. «Voglio farlo a casa Milan» ha insistito Gattuso, quasi a rievocare una tradizione del club che andava rispettata. Perciò ieri pomeriggio si è presentato nella sede al Portello e ha completato il protocollo. Perciò ha parlato come esponente del Milan storico a Donnarumma («resti, può diventare la bandiera») e valutato il mercato del nuovo management («Morata sarebbe un grande colpo»).

Qualche ora prima si era presentato a Milanello per incontrare Montella e il suo staff e scambiarsi le informazioni su metodi di preparazione e giudizi su alcuni esponenti (Cutrone). «La primavera giocherà con lo stesso sistema della prima squadra» la spiegazione dell’intesa con Vincenzo. E per mettere la sordina a possibili equivoci sulla sua presenza ingombrante (come avvenne ai tempi di Allegri con Inzaghi allenatore del settore giovanile) Gattuso ha promesso: «Starò nel mio orticello». Alla fine, dopo anni alla ricerca del posto giusto, Gattuso è tornato a casa. A Sion si è imbattuto in un presidente alla Zamparini, a Palermo dove riconobbe al volo il talento di Dybala ha avuto l’originale, in Grecia fu costretto a pagare gli stipendi, a Pisa gli è stato riservato un destino peggiore, la retrocessione in Lega-pro. «Volevo tornare dalla mia famiglia» la confessione prima di rimettersi l’antica casacca.

E d’incrociare il via vai di agenti e ds a casa Milan. Con Sartori dell’Atalanta arrivato nell’ufficio di Mirabelli per ratificare l’operazione Kessiè e preparare quella su Conti, con l’agente Vigorelli per prolungare il contratto di Storari nella prossima stagione.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, sondaggio per Tolisso

Sondaggio del Milan per Corentin Tolisso, centrocampista del Lione. Il giocatore – scrive La Gazzetta dello Sport – ha un costo elevato (35-40 milioni) ed è possibile che il Diavolo abbia fatto un’azione di disturbo verso Juve o Inter, entrambe interessate a Tolisso.

Milanello, torna a lavorare Bonaventura

Riecco Jack Bonaventura. Il centrocampista del Milan, fermo da quattro mesi a causa della lesione del tendine del lungo adduttore della coscia sinistra, è tornato ad allenarsi a Milanello: l’ex Atalanta ha svolto ieri lavoro personalizzato, mentre oggi ha iniziato per la prima volta a lavorare con il gruppo. Bonaventura non sarà evidentemente a disposizione per l’ultima gara di campionato col Cagliari: l’obiettivo è tornare al meglio per l’inizio della prossima stagione.

L’agente Vigorelli a Casa Milan: Antalyaspor su alcuni esuberi rossoneri

Presente nella sede rossonera anche l’agente Claudio Vigorelli, che ha parlato del rinnovo di Storari, ormai certo il prolungamento di un anno. Ma anche di una possibile asse italo-turca con Antalyaspor interessata ad alcuni giocatori in uscita dal Milan. Su tutti Sosa, Paletta e Zapata. Nei prossimi giorni se ne riparlerà.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Italia-San Marino, i convocati di Ventura: presenti Calabria e Lapadula

Convocazioni sperimentali e sorprendenti quelle fatte dal c.t. Ventura in vista di Italia-San Marino, amichevole in calendario il prossimo 31 maggio al “Castellani” di Empoli. Tantissimi giovani, nessun senatore e qualche esordiente: sarà una Nazionale inedita. Tra i milanisti, convocati Calabria e Lapadula.

Ecco la lista completa:

PORTIERI: Pierluigi Gollini (Atalanta), Simone Scuffet (Udinese);
DIFENSORI: Cristiano Biraghi (Pescara), Davide Calabria (Milan), Mattia Caldara (Atalanta), Federico Ceccherini (Crotone), Andrea Conti (Atalanta), Emerson Palmieri dos Santos (Roma), Alex Ferrari (Verona), Gian Marco Ferrari (Crotone);
CENTROCAMPISTI: Daniele Baselli (Torino), Danilo Cataldi (Genoa), Roberto Gagliardini (Inter), Lorenzo Pellegrini (Sassuolo);
ESTERNI: Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Chiesa (Fiorentina), Matteo Politano (Sassuolo), Simone Verdi (Bologna);
ATTACCANTI: Diego Falcinelli (Crotone), Roberto Inglese (Chievo), Gianluca Lapadula (Milan), Andrea Petagna (Atalanta).

Milanello, incontro tra Montella e Gattuso

Primavera giocherà con modulo prima squadra

Incontro a Milanello tra Vincenzo Montella e Gennaro Gattuso, nuovo tecnico della Primavera rossonera. Nel primo pomeriggio Gattuso e’ arrivato al centro sportivo accompagnato dal suo vice Gigi Riccio e ha avuto un dialogo costruttivo con Montella: la Primavera giocherà con il modulo e lo stile di gioco della prima squadra. Montella e Gattuso sono stati per anni avversari sui campi della Serie A ma hanno condiviso lo spogliatoio della Nazionale, in occasione della spedizione azzurra ai Mondiali di Corea e Giappone nel 2002.

Fonte: ANSA.it

Milan, incontro con l’Atalanta: chiuso Kessié, colloqui per Conti e Gomez

Giornata d’incontri a Casa Milan, tra agenti di giocatori, nuovi allenatori e la dirigenza pronta a programmare fin da subito la nuova stagione. Su tutti Giovanni Sartori, ds dell’Atalanta, giunto nella sede rossonera per discutere le diverse operazioni di mercato con il Milan.

In primis per definire gli ultimi dettagli dell’operazione Kessie-Milan, ormai futuro centrocampista rossonero. Poi per parlare della situazione di Gian Filippo Felicioli. Terzino classe ’97 di proprietà del Milan ma nell’ultimo anno ad Ascoli. Il Milan sta trattando la sua cessione con l’Atalanta in un affare simil Petagna. Felicioli andrebbe a Bergamo a titolo definitivo con una percentuale di futura rivendita o ricompra. Infine anche colloqui per Andrea Conti e il Papu Gomez, profili sui quale il Milan rimane vigile.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Ferrero: “Napoli e Milan mi hanno chiamato per Schick”

Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, ha parlato del futuro del talentuoso e ricercato Schick:

A me hanno chiamato De Laurentiis e il Milan, gli altri club hanno contattato i miei collaboratori. Resterà con noi un altro anno – ha dichiarato Ferrero a TMW Radioabbiamo la voglia di farlo crescere. È un grande talento, tutte le squadre sono interessate a lui”.

Milan, si studia il futuro di Felicioli: se non rinnova c’è l’Atalanta

Porte girevoli in casa Milan: tra acquisti e addii la società rossonera sta studiando il futuro. Questa mattina c’è stato un incontro tra il direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli e l’agente Silvio Pagliari per parlare del futuro di Gian Filippo Felicioli. Terzino classe ’97 di proprietà del Milan ma nell’ultimo anno ad Ascoli dove si è reso protagonista di una stagione positiva. Il contratto del giovane terzino è in scadenza nel 2018, per questo le due parti stanno parlando per cercare di trovare una soluzione per il futuro del ragazzo.

Le strade sono due: rinnovo o cessione. Nella seconda ipotesi il Milan sta trattando con l’Atalanta in un affare separato da quello di Kessie, ma comunque nell’ambito della trattativa. Felicioli andrebbe a Bergamo a titolo definitivo con percentuale futura rivendita o ricompra come accaduto per Petagna. Il giocatore piace anche a Bologna e Sampdoria, ma l’Atalanta è in vantaggio in virtù dell’operazione già impostata. Sono giorni importanti per Milan, sempre più intenzionato a gettare le basi per un solido futuro.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Preziosi corteggia Lapadula: “Punta ideale per il Genoa”

Il presidente Preziosi confessa il proprio apprezzamento per Gianluca Lapadula. E apre importanti scenari di mercato in vista dell’estate. Il numero uno del Genoa ha espresso un chiaro apprezzamento per il numero 9 milanista: “È il centravanti ideale – ha dichiarato in un’intervista al Secolo XIX – ma non sarà facile prenderlo”.

Istanbul 12 anni dopo, senza rancore

Dopo quella serata niente ha fatto più male al Milan. E 12 anni dopo, qualcosa abbiamo capito…

Sono due i luoghi della sconfitta rossoneri. Di Verona si sa tutto, è fatale e ciclica. Istanbul no, è sfuggente e misteriosa. Nessuno, 12 anni dopo, tutt’altro che un’eternità, si capacita di come sia potuta accadere. Proprio in quel modo. Una analisi impossibile, soprattutto perchè per andare in profondità bisogna ricordare uno ad uno i dettagli, le sfumature di quella notte e ben presto si raggiunge il limite. Però a Istanbul non possiamo sfuggire, c’è, esiste, fa parte della storia del Milan. Tutti i tifosi rossoneri fanno i conti, saltabeccando col pensiero fra un ricordo e l’altro, con quello che hanno provato quella sera, come l’hanno provato, con chi l’hanno provato. È una data, un giorno della nostra vita che anche la storiografia ufficiale deve metabolizzare. Per essere vera e credibile, la storia di un grande Club non può essere immune dalle sconfitte. Se così fosse sarebbe plastica e il calcio invece è vita all’ennesima potenza.

IL MILAN È TORNATO DA ISTANBUL
Quella notte sembrava tutto impossibile. Persino il ritorno a casa. La bolla, l’apnea negativa sembrava avesse fermato il tempo. Tornare? Dove? E soprattutto perchè, dopo tutto questo? Cosa ci sarà mai ancora da aggiungere, dopo che il calcio è stato così calcio… scavandoci dentro, proprio a noi, come non mai. E invece bisognava farlo, si doveva tornare a guardare avanti. Un pensiero ha ispirato il Milan: saper risalire da questo strapiombo, può essere la vera vittoria. Quella che non si scorda mai. Nessuna vergogna, nessun senso di colpa, così bello e potente come nel primo tempo di Istanbul, il Milan lo era stato poche volte nella sua esistenza. Dopo la fatal Verona del 1973, un altro Milan ci aveva messo sei anni per riprendersi. Più di trent’anni dopo, bisognava metterci maledettamente meno. Gli occhi gonfi di Villiam Vecchi ed Hernan Crespo, in aeroporto il giorno dopo la “Finale”, però non promettevano niente bene.

IL MILAN HA IMPARATO DA ISTANBUL
Dopo l’incubo del 3-0 diventato 3-3, il Milan non sarà mai più sicuro e padrone della situazione in campo. Era la sentenza degli avversari, Milan choccato, Milan sotto ipnosi. All’inizio era proprio così. La squadra di fine estate 2005 giocava, andava ad Ascoli, a Genova, ma sembrava stranita, ancora pervasa da brividi di rimpianto e di paura. Non è stata immediata, poi però è arrivata. La scorza. La pelle dura. Quell’anelito salvavita che ti fa vacillare, ma mai più cadere. Dopo Istanbul, niente ha fatto più male al Milan. Non ha fatto male il gol annullato a Sheva a Barcellona in semifinale, e poi tutto il resto. Calciopoli? Non fa male. L’anatema dell’UEFA dell’agosto 2006? Non fa male. Il 13° posto in classifica del novembre 2006? Non fa male. Nemmeno Van Buyten e Rooney fanno male. Grazie a Istanbul, il Milan sarebbe diventato un granitico, giubbotto anti-proiettile. Come il Liverpool di Atene ben sa. Istanbul sei stata devastante, crudele, ma 12 anni dopo, qualcosa abbiamo capito. Il nostro non è un grazie, ma un qua la mano. Senza rancore.

Fonte: AC Milan

Simeone, niente Milan: “Voglio restare al Genoa”

Cholito Simeone allontana il Milan. L’attaccante argentino, accostato più volte ai rossoneri, ha annunciato di “voler restare al Genoa. E mi piacerebbe moltissimo essere il Pipita rossoblu“, riporta il quotidiano genovese Il Secolo XIX.

Milanello, allenamento in gruppo per Bonaventura

I rossoneri proseguono il lavoro in vista della sfida di domenica contro il Cagliari

Dopo essere tornato in campo mercoledì con un programma personalizzato, Giacomo Bonaventura ha iniziato a lavorare con il resto del gruppo. È questa la buona notizia dell’unica seduta di giornata iniziata intorno alle 11:00. Dopo il consueto riscaldamento i ragazzi di Montella hanno svolto, sul campo ribassato, un lavoro atletico concentrato sulla corsa e su alcuni esercizi dedicati agli arti inferiori. Montolivo e compagni si sono successivamente divisi in tre squadre da 8 componenti, andando a svolgere una serie di partitelle che hanno concluso la seduta.

I rossoneri torneranno in campo a Milanello venerdì mattina, continuando la marcia d’avvicinamento verso il capitolo conclusivo di questa stagione, che vedrà il Milan affrontare il Cagliari al Sant’Elia.

Fonte: AC Milan

Donnarumma ora fa l’esame: prima a Raiola e poi a scuola

Gigio aspetta il vertice col manager. E in giugno il diploma Milan pronto a tutto per lui. In casa c’è già l’erede: Plizzari

Gli esami (dei famosi) non finiscono mai. È il caso classico di Gigio Donnarumma, 18 anni appena compiuti a febbraio.

I prossimi due, a ben riflettere, forse sono ancora più importanti e decisivi del suo esordio in Nazionale e della sua prima stagione vissuta da titolare conclusa con un voto da lode piena nonostante lo sfondone di Pescara. Il bambino-portiere-prodigio è atteso a metà giugno in quel di Vigevano per guadagnare il diploma da ragioniere dopo una vita vissuta nel collegio rossonero a studiare da fenomeno e a spendere qualche ora a studiare matematica. Sembra uno sbocco scontato per un ragazzone di 18 anni e invece testimonia l’interesse, suo e della famiglia, a immaginare un futuro che non faccia soltanto rima con calcio. Il secondo esame che tutto il mondo Milan attende con ansia è riferito al contratto, in scadenza nel giugno del 2018, quindi tra poco più di un anno.

Sulla materia le posizioni, simili a una partita di poker, sono note da tempo. Raiola, il suo ricco e potente agente, dopo aver spalmato l’arrivo dei nuovi azionisti con qualche frase non proprio carina («i cinesi dell’Inter sono ricchi, quelli del Milan fanno solo figure di m…») ha fatto sapere che prima di sedersi comodo al tavolo di una trattativa vuole vedere quali programmi abbia il nuovo Milan. Anche lui, in compagnia di molti scettici, dev’essere rimasto spiazzato dalla partenza di Fassone e Mirabelli: acquistati Musacchio, Rodriguez e Kessiè, trattati Keita e Biglia, fari puntati su Morata e magari anche su Belotti. Nuova dirigenza a tutto campo: da ieri Gattuso è il nuovo allenatore della Primavera.

La società ha fatto sapere a Raiola e alla famiglia di Donnarumma che è sua intenzione puntare sul portiere con una proposta economica molto onerosa (3 milioni netti l’anno contro gli attuali 250 mila, dieci volte tanto insomma) e l’aggiunta (non condivisa da Montella) della fascia di capitano. Sempre Montella, lunedì sera, incalzato a Tiki taka, ha chiamato il suo portiere a fare un passo avanti. «Adesso tocca a lui parlare, è diventato maggiorenne e deve dire cosa vuol fare in futuro», la frase del tecnico. Che non è stata ancora raccolta dall’interessato. Perché la strategia di Raiola e della famiglia è quella di sottrarre Gigio a un ruolo in prima linea. Già a Torino, dopo il polemico finale con la Juve, baciò la maglia e disse, rivolto alla curva bianconera «sempre con loro succede».

Dicono i suoi intimi: Donnarumma non è un juke-box, a tempo debito lo farà e non pubblicamente ma nel colloquio preliminare con Raiola prima dell’incontro con il Milan. Come per dire: non esiterà a esprimere il proprio parere favorevole a restare a Milanello almeno per due-tre anni. Il vertice, a sentire certe voci, non è così lontano. Perciò la suggestione che Donnarumma possa essere subito ceduto avendo ammiratori dichiarati (Guardiola del Manchester City) e non (Real Madrid e Juventus) è e rimane una suggestione. Suggestione resa credibile dal fatto che alle spalle di Donnarumma si allena, studia da Gigio e promette prodezze Alessandro Plizzari, 17 anni, già eletto a terzo portiere. E Donnarumma alla Juve? Il passaggio è bloccato da Buffon che è restio a mollare la porta mentre Fassone e Mirabelli sono disposti a rischiare la partenza del loro gioiello a zero pur di non passare alla storia come i dirigenti che han ceduto il portiere dei prossimi 20 anni.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Gattuso: “Il Milan vuole tornare grande. Gigio? Può diventare una bandiera. Morata…”

L’ex centrocampista e bandiera rossonera, Gennaro Gattuso, è pronto a tornare a casa, al Milan, nelle vesti di allenatore della Primavera. Di seguito le parole rilasciate in un’intervista a Premium Sport sul suo nuovo incarico e non solo.

Sul ritorno al Milan coi giovani: “La proposta è arrivata tre settimane fa, ho parlato con Mirabelli e Fassone, ci siamo incontrati tre volte e ci ho pensato bene. Secondo me è la scelta giusta, nessun passo indietro: torno in una società gloriosa che vuole essere di nuovo grande. Allenerò i giovani: spero di trasmettere il senso di appartenenza e farli migliorare. Mi è piaciuta la proposta: mi sono gasato ed eccomi qui. In questi due anni a Pisa abbiamo fatto crescere tanti ragazzi: Del Fabbro, Peralta, Birindelli, Cardelli. Questa esperienza mi ha convinto. Ho capito di poter lavorare con i giovani: bisogna stare attenti alle parole e non essere molto duri”.

Sul mercato: “Il Milan sarà rafforzato, ci saranno acquisti e qualcosa verrà fatto anche nel settore giovanile. Il responsabile è Filippo Galli, io sarò solo allenatore della Primavera a stretto contatto con la prima squadra: bisogna giocare con lo stesso modulo. Ascolterò i consigli di Montella: è un tecnico preparatissimo, c’è solo da imparare. Non vedo l’ora di iniziare”.

Sui suoi tre anni da allenatore: “Sia all’Ofi Creta che a Pisa sono state stagioni complicate, a livello societario non era il massimo, ho dovuto fare un po’ di tutto ma dopo queste esperienze ho più conoscenze, ne esco più maturo e rafforzato con una mentalità diversa da quando ho iniziato quattro anni fa”.

Sulla Juventus: “Era impensabile un po’ di anni fa che una squadra italiana potesse fare una finale di Champions League, spero che la Juve vinca perchè per il nostro calcio sarebbe fondamentale: è un motivo di orgoglio la presenza dei bianconeri a Cardiff. Allegri non si piange mai addosso, ha coraggio e lo sta dimostrando. E’ riuscito a far giocare la squadra con il 4-2-3-1: tutti si sacrificano ed è questo il segreto. Del resto se non fosse un grande tecnico non avrebbe vinto così tanto”.

Su Donnarumma: “Sa che può diventare una bandiera del Milan. Ha 20 anni di carriera davanti: gli consiglio di rimanere qui. Può scrivere la storia del Milan. Mi auguro che resti”.

Su Morata: “Ha grandissima classe e talento, è un goleador, fa giocare benissimo la squadra. Sarebbe un’operazione importante se andasse in porto. Ma il Milan ne farà tante di operazioni significative”.

Morata, l’offerta del Milan: 40 milioni più bonus

L’insistenza con la quale la dirigenza rossonera sta lavorando sulla pista che porta all’ex juventino Alvaro Morata fa capire che in questo momento è lui la principale opzione per sostituire Bacca. Il Milan ha pronta un’offerta da 40 milioni di euro cash più alcuni bonus legati ai gol e ai risultati ottenuti dalla squadra.

Per il momento la proposta non è ancora stata recapitata alla Casa Blanca, ma è stata accennata all’agente di Morata. Un modo per far capire che le intenzioni rossonere sono serie.

Fonte: Corriere dello Sport

Milan, messaggio alla Lazio: non si svenerà per Biglia

Nessuna follia per Lucas Biglia. Il Milan ha un interesse serio e concreto per il capitano della Lazio, ma ha fatto sapere che sarebbe disposto a pagarlo il giusto: la dirigenza rossonera – scrive il Corriere della Sera – non ha intenzione di svenarsi per un calciatore di 31 anni, peraltro in scadenza di contratto tra un anno. Nell’incontro di lunedì con l’a.d. milanista Fassone, il presidente Lotito ha chiesto 20 milioni.

Morata dice sì al Milan: ingaggio da 7,5 milioni l’anno

Alvaro Morata ha deciso di non aspettare Chelsea e Manchester United. E fa scattare il semaforo verde per i vertici del Milan: le attenzioni del d.s. Mirabelli lo hanno conquistato e gli è parsa convincente la proposta economica da 7,5 milioni di euro netti a stagione. Ora bisognerà aprire il canale con il Real Madrid. Per l’acquisto del centravanti, i rossoneri prevedono una spesa di 60 milioni di euro: è questa la cifra in ballo per l’erede di Bacca.

Morata ha trovato poco spazio nel “suo” Real Madrid. Preferisce ripartire dai preliminari di Europa League pur di rivivere le emozioni provate in maglia juventina tra il 2014 e il 2016, allenato dall’ex milanista Max Allegri. Il blitz di Mirabelli nella capitale spagnola, avvenuto in occasione della semifinale di Champions tra Real e Atletico, ha portato frutti importanti.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Kessié, visite col Milan tra martedì e mercoledì

Tutto fatto per il trasferimento di Franck Kessié. Il centrocampista dell’Atalanta è pronto a diventare a tutti gli effetti un calciatore del Milan: tra martedì e mercoledì – riferisce Premium SportKessié dovrebbe sostenere le visite mediche e poi firmare il contratto che lo legherà ufficialmente ai rossoneri.

Schick, si inserisce il Milan: offerti soldi e Lapadula alla Samp

Il Milan piomba su Patrik Schick. L’attaccante della Sampdoria e della Repubblica Ceca è stato l’oggetto della discussione tra i rossoneri e il club genovese nel corso di un incontro avuto in giornata: la dirigenza del Diavolo – svela Sky Sportha avanzato per Schick un’offerta fatta di denaro più il cartellino di Lapadula, con la Samp che ha rifiutato perché non interessata a delle contropartite tecniche.

Gattuso annuncia il bis: “Non l’avrei fatto per nessun’altra destinazione, ma il Milan è il Milan”

Gennaro Gattuso è pronto a tornare al Milan. Per l’ex numero 8 rossonero è tutto definito: sarà l’allenatore della Primavera (clicca qui per tutti i dettagli).

Rino ha commentato così la scelta di tornare al Diavolo e in particolare di allenare una squadra giovanile: “Non l’avrei fatto per nessun’altra destinazione. Ma il Milan è il Milan“, la dichiarazione rilasciata da Gattuso all’edizione online de la Repubblica.

Bagarre per Gigio: piace a Juve, City e Real

Tarda ad arrivare il rinnovo di Gigio Donnarumma, il cui contratto con il Milan scade al 30 giugno 2018. E il portierone rossonero, tra i migliori talenti del calcio mondiale, continua a essere seguito e corteggiato dai più importanti club d’Europa: Donnarumma – riporta la Repubblicapiace a tanti, ma soprattutto Juventus, Manchester City e Real Madrid.

Milan, si segue Barella

Sempre per il centrocampo, un altro prospetto italiano che intriga ed è seguito dai rossoneri è quello di Nicolò Barella, classe ’97 del Cagliari. Per lui ci sono già stati più incontri tra le società: una pista sicuramente più facilmente percorribile rispetto a quella che porta a Nainggolan.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, Gattuso vicino al ritorno: allenerebbe la Primavera

Clamoroso? Di più, se si potesse dire. Rino Gattuso sta per accettare la proposta del Milan come allenatore della Primavera. Lasciate perdere il ruolo, che si può prestare a mille considerazioni, ma giudicate la scelta di un vecchio ragazzo che intende rimettersi in discussione. Gattuso ha appena lasciato il Pisa, aveva diverse proposte dalla B (Ascoli in testa) e una faraonica offerta dalla Turchia. Poi, all’improvviso, un contatto tutto rossonero.

Allenare la Primavera potrebbe sembrare un passo all’indietro, in realtà è una scelta molto ponderata dello stesso Ringhio che deve tutto al Milan e che intende riappropriarsi di quei colori rossoneri. Gattuso è uno che decide da solo, lo ha sempre fatto nella sua vita da calciatore: ora pensa convinto che riannodare i fili con un passato memorabile, per proiettarsi nel presente e nel futuro, con gli stessi colori non avrebbe prezzo. E lo ha fatto. Siamo davvero vicini alle intese definitive per il clamoroso ritorno di Gattuso al Milan. Quel centrocampista che ha scritto pagine leggendarie ora allenerà e svezzerà i ragazzi della Primavera. E qualsiasi interpretazione mai sarà più importante di una scelta decisa, convinta, tutta rossonera.

Fonte: Alfredo Pedullà

Biglia-Lazio, incontro per il futuro. Milan in agguato, lui tentenna: “Non so se resto”

Giornata di incontri, dunque, quella di oggi per il numero uno biancoceleste (Lotito, ndr) il quale ha discusso anche con Biglia e il suo agente Montepaone sul futuro del centrocampista argentino. Terzo incontro in sei giorni tra le parti che continuano a trattare. Nessun passo avanti però, né per quanto riguarda il rinnovo né per ciò che concerna un’eventuale cessione. Lo stesso Biglia, però, sembra tentennare circa una sua permanenza alla Lazio, visto il serrato corteggiamento del Milan che ha incontrato il giocatore a Roma proprio l’altro giorno, sottolineando la propria volontà di chiudere con Biglia per poi andare a sedersi ad un tavolo con la Lazio per trattare la cifra del suo trasferimento.

Inoltre, al termine dell’allenamento del pomeriggio, lo stesso Biglia ha parlato del suo futuro ai microfoni di Radiosei: “Non so se resto, del rinnovo parleremo a fine stagione non ho fretta”.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Nesta: “Montella grande allenatore, ha fatto giocare bene un Milan mediocre”

L’ex difensore del Milan, Alessandro Nesta, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.

Al termine di Milan-Bologna c’è chi ha ritenuto eccessivi i festeggiamenti rossoneri. Per altri invece il sesto posto va celebrato. Lei che ha vinto due Champions, da che parte si colloca?

“Mi schiero dalla parte di chi ha festeggiato. È giusto farlo quando si raggiunge un traguardo, e il Milan l’ha raggiunto. Ovvio, rispetto alla mia epoca gli obiettivi si sono abbassati molto, ma il Milan adesso è questo. Quindi, in quest’ottica, è un passo importante e un grande traguardo. E poi, pensateci un attimo: l’Inter farebbe carte false per trovarsi dove si trova ora il Milan…”.

Sì, ma stiamo parlando di un preliminare di Europa League.

“Occorre solo avere tanta umiltà e smettere di pensare al Milan di Berlusconi, perché quel Milan non c’è più. Umiltà è la parola chiave, è con quella che devi affrontare una trasferta a fine luglio in qualche posto semisconosciuto”.

Che effetto le fa il Milan senza Berlusconi?

“Tristezza. Io sono un nostalgico, rimpiango anche Moratti… Gente che guidava i club per passione e non per soldi”.

Però l’addio di Berlusconi era inevitabile.

“Negli ultimi anni c’è stato tanto caos e il club non era abituato a programmare in condizioni di emergenza. C’è stata confusione nei ruoli in società e così è stato molto più facile cambiare gli allenatori. Hanno sempre pagato loro, ingiustamente. Mi chiedo: al quarto, quinto tecnico che non funziona, magari dovrebbe venirti in mente che non può essere sempre e solo colpa di chi sta in panchina”.

Che futuro attende il Milan cinese?

“Questo dev’essere un punto di partenza, adesso occorre cambiare marcia rispetto al passato. Non so, per giudicare prima bisogna capire come lavorano. Addosso mi resta una sensazione di perplessità, mi pare che la proprietà interista si muova di più. Di certo riportare il Milan in Champions sarà dura, dovranno spendere molto”.

Lei da dove ripartirebbe?

“Da un gruppo di italiani mentalmente forte. E chi arriva dopo, si allinea. Com’era ai miei tempi e com’è ora nella Juve”.

Come si può dilapidare un patrimonio sportivo, dopo aver vinto una Champions, in così pochi anni?

“Semplice: i giocatori invecchiano e devi avere la forza di rimpiazzarli con altri dello stesso valore. Se non puoi permettertelo, inizi a perdere terreno. Un segnale pessimo, ad esempio, erano state le cessioni di Ibra e Thiago. Io e tanti altri abbiamo smesso per motivi anagrafici, loro se ne sono andati per scelte economiche del club. Un segnale di debolezza”.

Lei però potrà sempre raccontare di aver vissuto un decennio fantastico in rossonero.

“Il segreto di quel Milan era la mentalità, più che la tecnica: eravamo sempre pronti a giocare partite come quella di Atene. Voglio dire che eravamo sempre pronti alla massima tensione e a sapere come gestirla”.

Quali sono i ricordi più nitidi di quel 23 maggio?

“Il più bello è stato rientrare nello spogliatoio con la coppa. Ce lo eravamo promessi dopo Istanbul, e potrebbero sembrare quelle frasi fatte. Ma esserselo promessi ed esserci riusciti significa essere al top. Mi ricordo che Ronaldo ci aspettava dentro con le birre (risata, ndr), poi abbiamo festeggiato in piscina fino a notte fonda. Vincere è come una droga, hai sempre bisogno di rivivere le stesse emozioni e quando non le provi più vai fuori di testa”.

Se vincerà il campionato Nasl (la Serie B Usa) a Miami, sarà il suo primo successo da tecnico: com’è la panchina?

“Giocare mi manca da morire, ma voglio fortemente fare l’allenatore. Lavoro 12 ore al giorno e per me è l’unico modo di restare davvero nel calcio. La scrivania non mi interessa”.

Di tornare in Italia non se ne parla? Magari prima o poi al Milan.

“Beh, mai dire mai. E poi mica posso vivere per sempre a Miami. L’ambizione è mettermi in gioco anche in Italia, quando sarà il momento”.

Al Milan negli ultimi anni è stata duretta per gli allenatori.

“E’ stato un vero tritacarne. Debuttanti come Seedorf, Inzaghi e Brocchi non possono essere giudicabili”.

Montella è l’uomo giusto per aprire questo ciclo?

“È un allenatore di livello, a tratti ha fatto giocare bene una squadra con giocatori mediocri. Ha un’ottima idea tattica”.

Ci sono state polemiche sulla “bandiera” da portare nel nuovo club: per lei che lo è stato, sarebbe un ruolo utile? Maldini ha rifiutato bruscamente.

“Avere una bandiera in società serve, altrimenti si perderebbe tutta la tradizione. Occorre avere qualcuno che sappia cosa significa stare in un club del genere. Il no di Maldini comunque non mi ha stupito, per lui non c’erano le condizioni”.

Che cosa le manca maggiormente del Milan?

“Tutto. Soprattutto Milanello, con tutti i suoi personaggi. La governante, il giardiniere, l’autista. Persone spettacolari. A Milanello sono stato meglio che in un hotel a cinque stelle”.

Milanello, verso l’ultima di campionato. Riecco Bonaventura

La squadra rossonera è tornata al lavoro: i dettagli del doppio allenamento

Si rivede Bonaventura, alla ripresa delle attività a Milanello. Jack, quasi 4 mesi dopo il suo infortunio, ha svolto un lavoro personalizzato: una bella notizia verso la prossima stagione.

Trascorsi i due giorni di riposo successivi al 3-0 con il Bologna, vittoria che ha significato il ritorno in Europa del Milan, sono ricominciati gli allenamenti in vista dell’ultima sfida di campionato contro il Cagliari. Mercoledì era prevista una doppia sessione: dopo la seduta del mattino, i rossoneri si sono presentati sul ribassato a partire dalle 14.30. Compresi nel programma di giornata un torello di riscaldamento, un’esercitazione atletica e una serie di partitelle 8 contro 8 su campo ridotto.

Giovedì ci sarà un’unica seduta mattutina.

Fonte: AC Milan

Milan, offerto il rinnovo a De Sciglio

Sorpresa dall’incontro di ieri tra la dirigenza del Milan e Mattia De Sciglio. I vertici rossoneri, infatti, hanno proposto al giocatore di rinnovare e prolungare il contratto che lo lega al club sino al 30 giugno 2018: è stato questo – scrive il Corriere della Sera – il contenuto del vertice tenutosi a Casa Milan tra le parti. De Sciglio, dal canto proprio, ha preso tempo prima di dare una risposta definitiva, in quanto il Milan sembra pronto a chiudere per un altro terzino (Ricardo Rodriguez).

Lazio, niente sconti al Milan per Biglia-Keita. E quella proposta per Jack…

Il Milan insiste, Inzaghi trema, la Lazio tiene duro. Lotito non fa sconti e fissa il prezzo: pagare moneta, vedere cammelli, ecco la linea dettata al suo amico Fassone e Mirabelli. Se vogliono Biglia e Keita, dovranno scucire 55 milioni, anche perché il presidente biancoceleste si è sentito dire no all’inserimento di Bonaventura come contropartita.

Ne restano 15 di differenza rispetto alla proposta del club rossonero, disposto a metterne sul tavolo 25 per Keita e 15 per Biglia. Una differenza giustificata dal ruolo e dall’età. Il senegalese è un attaccante di 22 anni, l’argentino ne ha compiuti 31 a gennaio. Il giorno dopo l’incontro a Villa San Sebastiano emergono i retroscena. Il Milan sarebbe molto avanti con Keita, da tempo Mirabelli lo punta e ci sarebbe stato più di un contatto con il suo agente, l’interesse rossonero non è una novità e risale all’inizio dell’inverno: se il closing fosse stato anticipato, non sarebbe arrivato Deulofeu in prestito ma avrebbe preso corpo la trattativa con Lotito.

Il Milan conosce da mesi le condizioni e si è avvicinato in modo sensibile a Keita, dovrà forse sventare la concorrenza della Juve. Marotta non ha nascosto il proprio interesse e pur avendo ormai bloccato Schick della Samp non smette di seguire gli sviluppi legati al senegalese, sarebbe pronto a prenderlo a parametro zero tra sei mesi.

Fonte: Corriere dello Sport

Niang, niente Watford: vuol tornare al Milan

Non continuerà, con ogni probabilità, l’esperienza di M’Baye Niang al Watford. L’attaccante di proprietà del Milan ha infatti ribadito nelle ultime ore ai dirigenti del Watford di non voler proseguire con la squadra inglese. La sua intenzione, per il momento, è quella di tornare a Milan.

Dal canto suo dunque il Watford, la cui intenzione era quella di riscattare il giocatore, difficilmente pagherà i 16 milioni senza avere il gradimento e la volontà del giocatore.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Calabria: “Il Milan è come una famiglia. Gigio e Locatelli i più amici”

Davide Calabria fa parte dell’ultima nidiata che ha portato in Prima Squadra, tra gli altri, Donnarumma e Locatelli con i quali è molto amico. “Ci prendiamo bonariamente in giro: Gigio è superstizioso, Loca un po’ permaloso ma stiamo bene insieme”. Le origini alla Virtus Adrense, che ha costruito il campo sintetico poco dopo la sua partenza: “Potevano pensarci prima, con tutte le volte che mi sono sbucciato le ginocchia…”.

– Sei uno dei giocatori che ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile. In che cosa è speciale l’ambiente del Milan?
“Qui mi sento a casa, perché nessun’altra squadra ti tratta bene come il Milan. Fin da piccolo abbiamo tutto quello che si può ottenere, meglio di così è impossibile. In questi anni ho avuto la possibilità di conoscere tanti ragazzi e con alcuni di loro sono rimasto in contatto, anche se abbiamo preso strade diverse. Ho l’impressione di far parte di una famiglia”.

– La passione per il Milan è nata in tenera età?
“Sì, dalla parte di papà. Devo ammettere che non ho fatto molta fatica a convincermi, anche perché a quell’epoca il Milan era una squadra fortissima. Lo zio ha provato a farmi cambiare strada verso il bianconero, ma non ce l’ha fatta!”.

– In TV cosa preferisci guardare tra una partita di calcio, una partita di basket NBA e un telefilm?
“Scelgo l’NBA perché, pur amando il calcio, ogni tanto preferisco staccare un po’ e il basket mi appassiona, lo seguo da qualche anno. Squadra preferita? Essendomi appassionato negli ultimi anni, sicuramente i Warriors sono quelli che stanno cercando di rivoluzionare il gioco e ce la stanno facendo. Quest’anno tiferò per loro”.

– Tornando al calcio, ti ricordi il momento in cui hai capito che era questa la tua strada?
“Forse il secondo anno di Primavera, perché facevo spesso gli allenamenti con la Prima squadra. Ma ho sempre cercato di non dare troppo peso alle mie sensazioni, perché se poi non fossi riuscito a sfondare ci sarei rimasto male. Per fortuna è andato tutto bene, ma per arrivare in cima ha lavorato tanto e spero di rimanere qui a lungo”.

– C’è una qualità calcistica che ti piacerebbe avere e invece…
“Probabilmente un po’ di forza fisica. Essendo un difensore, magari nello stacco di testa mi farebbe comodo, perché non essendo potente devo sempre basarmi sulla rapidità e sulla velocità”.

– Pregi e difetti dal punto di vista caratteriale.
“Come pregio direi la calma. In tanti mi dicono che gioco con la tranquillità di un veterano, anche se un po’ di pressione la senti comunque. Viceversa, nelle situazioni non favorevoli inizio ad agitarmi, non divento cattivo ma perdo lucidità. Penso sia un difetto dovuto all’inesperienza e devo lavorare per migliorare questo aspetto”.

– C’è qualcuno che ha avuto un ruolo particolarmente importante per la tua carriera e che vorresti ringraziare?
“Mi viene in mente prima di tutto il Presidente Belotti che guidava la squadra del mio quartiere, la Virtus Adrense nella quale ho giocato da bambino: mi ha lasciato crescere liberamente e mi ha consentito di andare al Milan senza chiedere nulla, fatto non comune tra le piccole società. Per quanto riguarda gli allenatori, ne ho avuti tanti che mi hanno aiutato: voglio ricordare Inzaghi, che mi ha fatto esordire in Serie A, e Brocchi, con il quale ho avuto un rapporto bellissimo fin da subito”.

– Non ti capita mai di sognare un gol a San Siro?
“Sicuramente mi piacerebbe molto, anche perché di gol non ne ho mai segnati molti. Riuscire a rompere il ghiaccio in Serie A sarebbe un’emozione incredibile”.

-Chi sono i compagni di Serie A ai quali sei più legato?
“Donnarumma e Locatelli. Eravamo amici anche prima di iniziare insieme il percorso con la Prima squadra. Gigio è superstizioso, gli facciamo un po’ di scherzi col sale e lui si mette a ridere, però sotto sotto non gli fa piacere. Poi ovviamente il pregio è tutto quello intorno a lui, un pregio unico! Loca ogni tanto è permaloso, però è uno che scherza molto e stempera la tensione, è sempre un piacere stare con lui. Entrambi sono molto tranquilli e riescono ad affrontare la partita sempre nel modo giusto, nonostante la giovanissima età”.

Fonte: AC Milan

Ag. Sosa: “Niente Turchia, resta al Milan”

Favio Bilardo, agente del Principito Sosa, ha parlato del futuro del proprio assistito:

“Manca ancora una giornata prima della fine della stagione, come ho sempre detto l’intenzione di José è di rimanere al Milan. Di offerte non ne sono arrivate – ha dichiarato il procuratore di Sosa a MilanNews.it – assolutamente nessuna. In Turchia si parla di Sosa? Possono dire tante cose ma di offerte ufficiali veramente niente, mai una chiamata. Resta qui al Milan ed è molto felice di giocare in rossonero”.

Morata, Milan in pole position: al Real Madrid 60 milioni

Ne parliamo da settimane, ora arriva anche la conferma dalla Spagna: “Il Milan stringe il cerchio intorno a Morata“. Ecco il titolo di Marca che dedica una pagina alla trattativa che potrebbe infiammare l’estate rossonera: il grande colpo che Fassone e Mirabelli hanno in canna riguarda proprio l’ex attaccante della Juve.

Morata in questa stagione ha giocato poco: 26 presenze in campionato, moltissimi spezzoni, solo 5 volte in campo 90 minuti. In Champions, tra quarti e semifinali, è sceso in campo una sola volta, per appena 2 minuti, nel ritorno al Calderon contro l’Atletico, a qualificazione ormai in cassaforte. Ecco perché l’attaccante gradirebbe andare di nuovo via da Madrid per giocare di più e la Serie A, che già conosce, sarebbe la destinazione ideale, considerando anche che la sua fidanzata, Alice, è italiana.

Secondo Marca l’affare potrebbe andare in porto alla cifra di 60 milioni, almeno è quanto mette sul piatto al momento il Milan. Il Real Madrid, in realtà, non ha ancora dato l’ok all’addio del giocatore che ha riportato a casa esercitando il diritto di recompra con la Juve. Prima i blancos dovrebbero garantirsi la riserva di Karim Benzema.

Fonte: Premium Sport HD

Accadde oggi: 24/05/1989, Milan-Steaua 4-0

90 mila rossoneri a Barcellona, Giovanni Galli racconta: “Venivano non solo dall’Italia ma da tutto il mondo e a quel punto ci siamo detti… «Ma come facciamo a mandarli via da qui senza la Coppa?»

24 maggio 1989, proprio 28 anni anni fa. Dopo il 5-0 al Real Madrid, il mondo voleva vederci chiaro. Quella semifinale era stato un episodio legato magari al calo della squadra blanca, oppure stava nascendo un Milan epocale in grado di incidere non solo sull’albo d’oro, ma soprattutto sulla natura del gioco, sulla evoluzione dello sport del calcio? Era il grande dubbio, il grande pensiero che accompagnava Milan e Steaua Bucarest al fischio d’inizio, nella Finale di Coppa dei Campioni del 1988-89. Di fronte i rossoneri in maglia bianca che avevano conquistato l’Europa per l’ultima volta 20 anni prima e i rumeni allenati da Lordanescu, vincitori nel 1986, ma che non erano stati seguiti da nessuno dei loro tifosi, tenuti in patria da Nicolae Ceausescu.

GIOVANNI GALLI RACCONTA: “DOPO LA STELLA ROSSA…”
“Poi in campo è andato tutto bene – ricorda e racconta Giovanni Galli, portiere del Milan Campione d’Europa 1989 ma noi sapevamo che quella Steaua era composta da otto/undicesimi che erano i titolari della Nazionale rumena. Non dimentichiamo poi che loro potevano schierare un signor giocatore che molti di noi stimavano, come Gheorghe Hagi. Un altro aspetto da considerare era la loro imbattibilità. Fra Campionato rumeno e Coppa di Romania erano imbattuti da più 100 partite e in quella Coppa dei Campioni avevano quasi sempre vinto, tranne la sconfitta di misura per 1-0 nell’andata dei Quarti di finale sul campo del Goteborg. Quindi eravamo tutti in campana… e non ci aspettavamo la partita tra virgolette facile che poi è stata”.

GIOVANNI GALLI: “TIFOSI DEL MILAN DA TUTTO IL MONDO”
“Nel corso del nostro cammino europeo avevamo avuto problemi negli Ottavi di finale contro la Stella Rossa, sapevamo che le squadre dell’Est amavano palleggiare e il nostro pressing rischiava di girare a vuoto. Poi però abbiamo visto quanti tifosi c’erano dentro il Camp Nou… in 90.000, venivano non solo dall’Italia ma da tutto il mondo. A quel punto ci siamo detti «ma come facciamo a mandarli via da qui senza la Coppa?». Ecco come è nata quella Finale, una miscela di attenzione per l’avversario e di dedizione alla causa dei tifosi del Milan. Dopo il 4-0 finale, ci sono stati due momenti belli. Prima l’ubriacatura di emozioni in campo, anche perchè molti di noi stavano vivendo sensazioni assolutamente sconosciute. Poi in albergo, non è successo molto, una mezz’oretta di confusione e via. Ci siamo accorti davvero, invece, di quello che avevamo fatto, quando siamo arrivati alla Malpensa. È stato bellissimo”.

IL TABELLINO

MILAN-STEAUA BUCURESTI 4-0

MILAN: G. Galli, Tassotti, P. Maldini, An. Colombo, Costacurta (29’st F. Galli), Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (15’st Virdis), Ancelotti. All.: Sacchi.
STEAUA BUCURESTI: Lung, Petrescu, Ungureanu, Stoica, Bumbescu, Iovan, Lacatus, Minea, Piturca, Hagi, Rotariu (1’st Balint). All.: Iordanescu.
Arbitro: Tritschler.
Gol: 18′ Gullit (M), 27′ Van Basten (M), 39′ Gullit (M), 1’st Van Basten (M).

Fonte: AC Milan

Milan, piace anche Paredes

Non solo Biglia. Il capitano della Lazio è la pista più calda per la mediana di Montella, ma il Milan pensa anche ad altri profili: ai rossoneri – scrive Tuttosportpiace pure Leandro Paredes. Argentino, regista e “romano” di militanza come Biglia, ha però dalla sua un’età più verde: 23 anni contro i 31 del Principito biancoceleste.

Juve, accordo con De Sciglio

È un mercato Made In Italy quello che si prospetta per la Juventus. Marotta e Paratici, infatti, avrebbero già trovato l’accordo con Mattia De Sciglio, in uscita dal Milan. L’intesa con il club rossonero, però, non c’è ancora. Il terzino è in scadenza nel 2018 e il prezzo per assicurarselo non sarà certamente elevato. Fassone e Mirabelli hanno paura di perderlo a parametro zero tra un anno, la Juve gioca su questo per avere uno sconto sul cartellino.

Fonte: Tuttosport

Milan, sogno Nainggolan

È l’obiettivo, o meglio, il sogno proibito del Milan: Radja Nainggolan. Il Nazionale belga – racconta Sky Sport – ha le caratteristiche tecnico-tattiche che vorrebbero Montella e la dirigenza rossonera, il profilo ideale ricercato per la mediana del futuro. Ma è un sogno, perché la Roma non vuole cedere il giocatore neanche per 40-45 milioni e non c’è stato alcun contatto tra Milan e Roma: resta un’idea di mercato.

Anche perché i capitolini, pure se fossero costretti a cederlo, avrebbero alla porta una fila di squadre blasonate e con la possibilità di giocare la Champions, come Chelsea, PSG e tante altre: ora i rossoneri sono un passo indietro. C’è stato solo un piccolo sondaggio del Milan con l’entourage del giocatore, ma niente di più: il Diavolo si iscrive alla lista degli interessati, ma è molto in fondo. Ma il centrocampista ricercato dovrà avere le caratteristiche di Nainggolan.

Galliani: “Milan, esulto esattamente come prima. L’Europa? Sono contento. Berlusconi…”

Presente alla cena organizzata dagli ex milanisti per celebrare i 10 anni dalla vittoria della Champions League 2007, l’ex a.d. rossonero Adriano Galliani ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Sto bene, mi sto occupando di altre cose. Quando vedo le partite del Milan, la mia emotività è la stessa ed esulto esattamente come prima a ogni gol. Sono contento che il Milan sia tornato in Europa League. Oggi – ha svelato Galliani – ho pranzato con Berlusconi: stasera aveva altri impegni, altrimenti sarebbe venuto anche lui. Mi ha chiesto di salutare tutti perché ha un grande ricordo di quella serata di 10 anni fa”.

Poli, pista Bologna

Praticamente scuro l’addio al Milan, incerto il futuro. Andrea Poli deve ancora decidere il da farsi in vista della prossima stagione, che sarà con ogni probabilità lontano dai colori rossoneri: il centrocampista di Vittorio Veneto – scrive il Corriere di Bolognaè nel mirino del Bologna.

23 maggio, Perugia e la paratissima di Abbiati

Lo scudetto di 18 anni fa, raccontato da Christian Abbiati

Il 23 maggio 1999, lo Scudetto conquistato dal Milan è stato il culmine di un Campionato che era iniziato con questa gerarchia dei portieri: 1° Jens Lehmann, 2° Sebastiano Rossi, 3° Christian Abbiati. Ma nella giornata del trionfo, era tutto cambiato, tutto diverso, tutto nuovo: 1° Christian Abbiati, 2° Sebastiano Rossi, 3° Giorgio Frezzolini. E tante tappe di quella stagione tricolore erano state sancite e scandite – oltre che da gol pesanti – proprio da grandi parate.

ABBIATI: PERUGIA COME ROMA
“Di quel pomeriggio di Perugia, caldo ed eccitante – ricorda Christian Abbiati – come nessun altro nella mia vita, ho il ricordo che giravo felice e leggero per il campo sventolando una bandiera dell’Italia. Dodici anni dopo, me ne sarei ricordato a Roma per lo Scudetto del 2011, stessa cosa e stessa bandiera. Eppure quella stagione 1998-99 dello Scudetto era iniziata in maniera strana per me. In allenamento, io facevo il vice-Bierhoff, ero il centravanti della squadra opposta ai titolari nelle partitelle di Milanello. Nessuno mi considerava come portiere a inizio stagione…”.

ABBIATI: IL SANGUE FREDDO DI BOLOGNA
“Il mio esordio da titolare avviene a Bologna, il 24 gennaio 1999, quattro mesi prima del trionfo di Perugia. Tutti ricordano quella partita per i complimenti che mi fanno alla fine Maldini e Costacurta, ma io so di aver sbagliato: avevo preso gol sul mio palo sulla punizione di Signori e mi sentivo in difetto. Però sono riuscito a reagire, dimostrando calma e sangue freddo. Vincemmo 3-2 e potevamo continuare a lottare. Lo abbiamo fatto fino a Perugia. Prima di quella partita c’era tensione, avvertivamo tutti un’atmosfera strana perché in rosa, eccezion fatta per i senatori, eravamo o giovani o giocatori che non avevano ancora vinto niente…”.

ABBIATI: 20 ANNI DOPO, ANCORA BUCCHI
“È incredibile quella parata che ha salvato il nostro 2-1, il nostro Scudetto. Pensavo di aver fatto una cosa normale, ma è con gli anni che ci si rende conto. I tifosi ancora oggi mi fermano per strada e mi parlano della parata su Bucchi. Ero molto teso quel pomeriggio, fin dal lancio di fumogeni dei tifosi del Perugia, ancora non certissimi di salvarsi, che fecero ritardare l’inizio della patita. Poi la grande gioia e la maglietta con la scritta Briciolina di pane dedicata a Stefania che all’epoca era ancora la mia fidanzata. Ma eravamo già in dolce attesa di Giulia, la nostra unica figlia, che poi nacque a gennaio. Per tutti questi motivi, lo Scudetto del ’99 è un pezzo della mia vita che mi tengo strettissimo”.

IL TABELLINO

PERUGIA-MILAN 1-2

PERUGIA: Mazzantini, Rivas, Campolo, Matrecano (37′ Ripa), Sogliano, Colonnello, Petrachi, Olive, Kaviedes (10’st Bucchi), Nakata, Rapaic. All.: Boskov.
MILAN: Abbiati, Sala, Costacurta, P. Maldini, Helveg, Ambrosini, Albertini, Guglielminpietro, Boban (33’st Leonardo), Bierhoff, Weah. All.: Zaccheroni.
Arbitro: Braschi.
Gol: 11′ Guglielminpietro (M), 31′ Bierhoff (M), 34′ rig. Nakata (P).

Fonte: AC Milan

Casa Milan, incontro con De Sciglio: avrebbe chiesto la cessione

Incontro nel tardo pomeriggio a Casa Milan tra Mattia De Sciglio e la dirigenza rossonera. Il terzino della Nazionale, accompagnato dagli agenti Branchini e Orgnoni, ha parlato col d.s. Mirabelli del proprio futuro: il numero “2” – riferisce Sky Sportavrebbe confermato l’intenzione di voler lasciare il Milan in estate. De Sciglio è in scadenza di contratto al 30 giugno 2018: su di lui c’è da tempo l’interesse della Juventus.

Gattuso: “Champions? Tifo Juve tutta la vita”

Dieci anni fa, il 23 maggio 2007, Rino Gattuso alzava al cielo la Champions League nella finale vinta dal suo Milan 2-1 sul Liverpool, in quella che era una rivincita di Istanbul. A dieci anni di distanza (con in mezzo l’Inter nel 2010), un’altra italiana può vincere di nuovo la coppa.

“Da italiano, sono tutta la vita dalla parte della Juventus nella finale contro il Real Madrid – dice Ringhio, ormai ex allenatore del Pisa, a Sky Sport24 -. Abbiamo bisogno di tornare sul tetto d’Europa e speriamo che una squadra italiana possa riportare la Champions in Italia. Fino a due, tre anni fa sembrava qualcosa di impensabile, invece adesso questa Juve, con lo stadio nuovo e con la società ha costruito una squadra importante. Non sembra un club italiano, è un qualcosa che fa bene al nostro calcio“.

Quanto al suo Milan, passato in mani cinesi, Gattuso dice: “adesso arriva il momento del mercato e la tifoseria si aspetta acquisti importanti e lo faranno. È chiaro che dopo il passaggio di mano della società, vedremo il campo che risposte darà. Il Milan ha una storia importante che dovrà essere onorata e mai dimenticata.

Fonte: Tuttosport

Calabria-Locatelli, ipotesi prestito

Possibile partenza da Milano per Davide Calabria e Manuel Locatelli. I due talenti rossoneri, cresciuti nel vivaio del Milan e protagonisti nella stagione in corso, potrebbero lasciare il club in prestito per trovare più spazio e continuità – riferisce stamane Tuttosport.

Ancelotti ricorda Atene: “La vittoria di un gruppo di uomini. Inzaghi…”

L’ex allenatore del Milan, Carlo Ancelotti, ha ricordato così il trionfo in Champions League di Atene, avvenuto esattamente dieci anni fa:

“Volevo il Liverpool in finale, lo volevo io e lo volevano i ragazzi. Troppo bello potersi prendere la rivincita due anni dopo Istanbul. E troppo bello arrivare in fondo alla Champions dopo che nessuno, a inizio stagione, avrebbe scommesso un euro su di noi. La verità è che quella fu la vittoria di un gruppo di uomini. Uomini veri, gente che si aiuta in campo e fuori, che lotta per un obiettivo comune. Non eravamo favoriti, forse non eravamo nemmeno i più forti, però abbiamo alzato la coppa e questo significa che eravamo una squadra.

Ad Atene eravamo andati nel girone, contro l’Aek, io mi ero lasciato andare a una dichiarazione che poteva apparire da presuntuoso: ‘Siamo venuti qui per misurare il campo in vista della finale’. E lo pensavo. Perché l’obiettivo di tutti, dal presidente al magazziniere, era quello: un’altra Champions – ha raccontato Ancelotti a La Gazzetta dello Sport.

Il 3-0 al Manchester United, in semifinale, fu magnifico. La partita perfetta. Sapevo che quella vittoria ci avrebbe dato ancora più sicurezze in vista di Atene. La formazione ce l’avevo in testa da molto, ma proprio alla vigilia mi venne un dubbio. Inzaghi era a pezzi, non faceva gol neanche nelle partitelle d’allenamento. Gilardino, invece, era su di giri e aveva segnato allo United. Ci pensai un po’ e poi decisi: Inzaghi. Perché? Semplice, ho puntato sul fiuto di Pippo e sulla sua capacità di essere decisivo in una partita così. Per fortuna non mi sono sbagliato…”.