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Milan, chieste nuovamente informazioni per Badelj della Fiorentina

Kessié, Pellegrini, Duncan…e non solo. Tra i tanti nomi sondati dal Milanper la rivoluzione a livello di rosa assegnata a Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, torna di moda anche il profilo di Milan Badelj, centrocampista della Fiorentina in scadenza di contratto nel 2018 con il club viola.

Alla ricerca di un play davanti alla difesa, la società rossonera ha infatti richiesto nuovamente informazioni per il croato classe ’89, già sondato nelle precedenti sessioni e vecchio obiettivo di mercato milanista. Un elemento che, per ruolo e caratteristiche, va chiaramente ben al di là dei possibili arrivi di Kessié e Duncan (considerato più come investimento in prospettiva), utile a regalare qualità in più al centrocampo della squadra di Montella.

E che dopo qualche mese torna, ancora, a far parte della possibile lista degli arrivi di un nuovo Milan in fase di ricostruzione.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, migliora ancora Romagnoli: può partire titolare contro l’Atalanta

Ottimismo sulle condizioni fisiche di Alessio Romagnoli. Le buone impressioni raccolte dopo l’allenamento di ieri a Milanello sono state confermate anche oggi: il difensore di Anzio ha lavorato nuovamente con il resto del gruppo, saltando soltanto la partitella di fine seduta. Merito di un ginocchio finalmente in miglioramento dopo i tanti problemi avuti nelle scorse settimane, che hanno costretto l’ex Samp a saltare le partite contro Empoli, Crotone e Roma.

Montella, dunque, può guardare con maggior tranquillità alla trasferta di sabato in casa dell’Atalanta. Si alzano le chance di recupero di Romagnoli e con esse anche di ritrovare una solidità difensiva perduta: il Milan andrà a Bergamo con una retroguardia decimata a causa di infortuni e squalifiche – i lungodegenti Abate-Antonelli più Calabria, oltre all’espulso e indisponibile Paletta – e il recupero del numero 13 sarebbe cruciale per ridare certezze a un reparto apparso in chiara difficoltà. 

Le indicazioni definitive sulle condizioni fisiche di Romagnoli arriveranno dalla seduta di rifinitura di domani, ma al momento è possibile che a Bergamo parta titolare. Il Milan, Montella e il ragazzo sono però d’accordo su un punto: non verrà preso alcun rischio, con Alessio che non forzerà e tornerà in campo solo se sarà in buone condizioni. Altrimenti, spazio a una linea arretrata totalmente inedita: De Sciglio-Gomez-Zapata-Vangioni. 

Milan, attacco nuovo: via Bacca, Honda e Ocampos, dubbi Deulofeu-Lapadula

Rivoluzione in vista nel parco attaccanti del Milan. Tra addii certi e situazioni in bilico, il reparto offensivo di Montella subirà una decisa rinfrescata: Bacca verrà sicuramente ceduto e rimpiazzato da una nuova punta, Honda non rinnoverà il contratto in scadenza a giugno e Ocampos farà ritorno al Marsiglia – scrive stamane La Gazzetta dello Sport. Dubbi su Deulofeu – il Milan vorrebbe mantenerlo oltre il prestito, ma il Barcellona è intenzionato a esercitare il diritto di recompra – e Lapadula, che potrebbe sia restare da riserva sia cercare fortuna (e spazio) altrove.

Il Milan in infradito e gli errori di Montella: eppure non ci sono alternative credibili

Sei punti nelle ultime 6 partite. O, se preferite, la miseria di 2 punti contro Pescara, Crotone ed Empoli.
Ok, la sappiamo, la nostra rosa è modesta, ma nessuno mi toglie dalla testa che contro questo terzetto si potevano fare 9 punti. E nessuno mi toglie dalla testa che si poteva decisamente evitare di essere asfaltati dalla Roma al Meazza. E’ la stessa Roma, in fondo, appena demolita a sua volta nel derby dalla Lazio, che in trasferta ha sofferto anche contro squadre modeste. Evidentemente, in questo momento, siamo messi peggio di chiunque altro, Inter a parte.

Io non credo, francamente, che ci sia un complotto per non andare in Europa League. Se così fosse, non seguirei ancora il Milan. Credo la stessa cosa la pensino anche i tifosi di Inter e Fiorentina. Preferisco piuttosto pensare che il Milan le prenda da chiunque un po’ perché si è demoralizzato e gioca con le infradito (non mi illudo certo che indosseranno le scarpette contro l’Atalanta, anzi); un po’ per via degli infortuni; un po’ perché Montella non c’ha più capito nulla in questo caos, né ha saputo dare una sterzata.
E sì, perché siamo d’accordo che non è lui il principale artefice del disastro. Però, se nel girone d’andata è riuscito a ottenere la bellezza di 37 punti, vincendo anche la Supercoppa a Doha, e nel ritorno la squadra ha avuto una media da retrocessione, è doveroso che qualche colpa se la prenda pure lui. Mi sembra logico.

La cosa più sconcertante delle ultime settimane, oltre alla squadra che va in campo con le infradito – metafora per dire che stanno facendo schifo anche per scarso impegno – sono le interviste di Montella. Qualunque cosa accada, lui si dice soddisfatto. Soddisfatto di cosa? Non riesco a credere che Montella pensi davvero le cose che dice – vorrei vedere – ma mi chiedo anche senso abbia coccolare in pubblico giocatori, strapagati, che nelle ultime 6 partite hanno avuto un atteggiamento sul campo indegno. Cosa si ottiene a difenderli sempre? Nulla. Per informazioni, chiedere ai predecessori, Inzaghi in primis. Io, francamente, mi aspetterei un po’ di sano realismo e più rispetto per i tifosi.

Detto ciò, non credo che per la prossima stagione cambiare allenatore sia una priorità. Montella per 4 mesi ha fatto vedere cose buone, ha riportato una coppa a Milano dopo 5 anni e mezzo battendo la Juve, ha ridato dignità alla squadra. E in giro non mi pare ci siano alternative così valide ed economicamente abbordabili, disposte a sedere sulla panchina rossonera.

Si riparta dunque da Montella, che ha fatto cose importanti, ma ha anche sbagliato, e però ha sicuramente fatto tesoro degli errori. Sono curioso di vedere cosa riuscirà a fare con una squadra più credibile, quella a cui stanno già lavorando con serietà e impegno Fassone e Mirabelli. Fare l’ennesima rivoluzione in panchina non servirebbe. Serviva solo a Galliani e Berlusconi per scaricare sugli allenatori le colpe dei disastri, che invece erano soprattutto loro.

Torino, Gabriel può interessare

Anche Gabriel potrebbe essere tra i nomi caldi sull’asse Milan-Torino. Con il contratto in scadenza di Padelli – scrive Gianluca Di Marzio – e il ritorno al City di Hart, i granata cercano un portiere: il brasiliano può rappresentare un profilo interessante.

Milanello: Atalanta-Milan si avvicina

Ecco il racconto dell’allenamento di giovedì della squadra. Vangioni ancora in gruppo

Migliorano sempre di più le condizioni di Leonel Vangioni, in gruppo per il secondo allenamento consecutivo a Milanello. Un recupero che si unisce a quello di Poli, a due giorni dalla delicata gara con l’Atalanta a Bergamo. Romagnoli, invece, ha proseguito il suo programma personalizzato.

Nell’unica sessione prevista giovedì mattina, i rossoneri hanno svolto un riscaldamento atletico con corsa ed esercizi per gli arti inferiori. A seguire, sul ribassato, possesso palla 8 contro 4 e partitella tattica a tutto campo (11vs11). Ha chiuso la giornata una partitella libera a campo ridotto.

Per venerdì, vigilia di Atalanta-Milan, la rifinitura è fissata nel pomeriggio.

Fonte: acmilan.com

11 maggio 2001, Inter-Milan 0-6

Ci hanno pensato Cesarone, Serginho e Gianni Comandini, che ricorda: “Ancora oggi mi fermano per strada per quella partita…”

Buttava male per il Milan. La settimana prima i rossoneri avevano perso a Perugia, mentre i nerazzurri avevano battuto l’Atalanta. Però per la corsa al quarto posto utile per la Champions League, era più avanti in graduatoria il Milan rispetto all’Inter. Prestigio della stracittadina, desiderio di far bene da parte di Cesarone Maldini, classifica nella zona europea: tutto questo era la posta in palio dell’11 maggio 2001.

PER LA STORIA MILANISTA È IL VERO DERBY DEL CUORE
Nel derby non c’è cuore, c’è solo il desiderio contorto, subdolo e disperato di far male sportivamente all’avversario. Vale per tutti, per i milanisti e per gli interisti e per i tifosi di tutte le altre città che si segnano le due date sul calendario e sull’agenda ogni anno, a fine luglio, quando vengono resi pubblici i calendari della stagione calcistica. Di derby ce ne sono stati tanti, belli e bellissimi per il Milan, altrettanto per l’Inter, altri lottati ed equilibrati come l’ultimo finito in parità. Ma per un tifoso rossonero, che ha eliminato 2 volte l’Inter dalla Champions League, che ha battuto l’Inter sia in Finale di Coppa Italia che in Finale di Supercoppa di Lega, i veri derby della vita, quelli che fanno davvero battere il cuore sono due: quello del gol di Hateley e quello dello 0-6. Ma se proprio bisogna scegliere, ebbene sì, vince lui, di stretta incollatura, l’11 maggio 2001. I veri motivi per cui una serata di ordinaria amministrazione di fine stagione sia diventata una serata storica, non li scopriremo mai. “Una partita strana, sembrava che a noi avessero tagliato le gambe e che loro avessero un polmone in più”, avrebbe detto anni dopo il portiere interista Sebastien Frey.

CESARE MALDINI: GLI SPIACEVA SOLO PER TARDELLI
Cesare il patriarca e Marco l’allenatore emergente avevano fatto grandi cose nell’82 ai Mondiali di Spagna, lui vice di Bearzot e l’altro mattatore in campo. Ma soprattutto, in Nazionale Under 21, l’uno Ct e l’altro suo vice si erano voluti bene e avevano vinto il Campionato europeo di categoria dieci anni dopo, nel 1992. Ritrovarsi allenatori avversari in un derby era abbastanza crudele per entrambi. Cesarone quella sera era contento, ma gli spiaceva per Marco. Proprio Tardelli, due mesi prima, subito dopo l’esonero di Zaccheroni, era stato il primo a chiamare Maldini dopo la sua promozione ad allenatore del Milan in compagnia di Mauro Tassotti. Esultanza signorile, contenuta, quella di Cesare dopo ogni gol. Le reti di Comandini, Comandini, Giunti, Sheva, Sheva e Serginho erano state per lo storico personaggio rossonero una sorta di rivincita che con Tardelli non aveva nulla a che vedere. Cesarone c’era rimasto male, 27 anni prima. Lui era un giovane 42enne allenatore del Milan e perdere 1-5 in casa, a San Siro, il 24 marzo 1974, contro l’Inter di Mazzola e Boninsegna gli era bruciato non poco. Non pensava però Cesarone di potersi prendere una rivincita così clamorosa, addirittura con gli interessi.

GIANNI COMANDINI: “ANCORA OGGI MI FERMANO PER STRADA”
Nella storia del Milan, era rimasto Paolo Rossi. Ex-vicentino e due soli gol in maglia rossonera, proprio nel derby, il 1° novembre 1985 contro Walter Zenga in porta e contro Mario Corso in panchina. La stessa cosa è accaduta quella sera a Gianni Comandini, a sua volta ex giocatore del Vicenza. Il giovane attaccante aveva segnato nei preliminari di Champions League ad agosto contro la Dinamo Zagabria e poi era diventato un mistero. Qualche infortunio, tanta panchina. L’ultima partita da titolare, Comandini l’aveva disputata a febbraio. Al suo arrivo a Milanello, un mese dopo, Cesarone aveva preso a cuore quel ragazzo serio, taciturno, che parlava pochissimo. Gli fa giocare due scampoli di gara e poi il derby. Il racconto di Comandini:

“Ho saputo la sera prima che avrei giocato, forse il Mister non voleva agitarmi. Quei due gol in quel derby li ricordo benissimo, contro l’Inter, ci sono tifosi che ancora oggi mi riconoscono e mi fermano per strada per parlare di quella partita. Sono stato al Milan un anno, un anno particolare, ma posso tranquillamente dire che quella rossonera per me è stata un’esperienza davvero indimenticabile”.

SERGINHO: “HO DETTO A PAOLO DI PARLARE CON SUO PAPÀ
Il colibrì brasiliano è rimasto in campo per tutti i 90 minuti quella sera, mentre Sheva aveva dovuto lasciare posto a Leonardo a 8 minuti dalla fine. Andriy voleva rimanere in campo per la classifica dei cannonieri, ma con la sua bonomia, dalla panchina, Cesarone lo aveva convinto: “Dai, dai…”.
Sergio era finito un po’ nell’oblio negli ultimi mesi della gestione tecnica di Alberto Zaccheroni. Il grande Cesare invece, con la sua umanità, era affascinato dall’aria tutta particolare di Serginho:

“Prima della partita Cesarone mi aveva detto di pensare solo ad attaccare – ci racconta oggi lo stesso Sergio – ti voglio vedere solo nella metà campo avversaria, mi aveva detto. Poi, nel corso della partita, Paolo Maldini che era terzino sinistro dietro di me mi diceva di tornare indietro a coprire. Allora gli ho detto, devi parlare con tuo papà, lui a me ha detto di non farmi vedere nella nostra metà campo… È bello ricordare queste cose, anche perchè eravamo sotto pressione per quel derby. Era stato esonerato da poco Zaccheroni, le cose non andavano benissimo, poi si giocava di venerdì sera mentre la domenica il presidente Berlusconi aveva un appuntamento elettorale importante. Tutte queste cose, oltre al fascino del derby, ci davano tensione in allenamento. Poi, una volta in campo, è nata quella serata magica, impressionante, mai successo nella storia dei derby. Quando ho segnato il gol del 6-0, ero contento, noi siamo in campo per segnare, ma devo dire che lì per lì mi è spiaciuto. Il settanta per cento dello Stadio era popolato da tifosi interisti e vederli così tristi, qualcuno piangeva, non mi ha fatto piacere. Il calcio è divertimento, non tristezza. Poi però in spogliatoio ho festeggiato con i miei compagni e quella festa non la dimenticherò mai”.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 0-6

INTER: Frey, Ferrari, Blanc, Simic, J. Zanetti, Farinos (34′ Cauet), Di Biagio (1’st Seedorf), Dalmat, Gresko, Vieri, Recoba. All.: Tardelli.
MILAN: S. Rossi, Helveg, Costacurta, Roque Junior, P. Maldini, Gattuso, Giunti (26’st Guglielminpietro), Kaladze, Serginho, Comandini (12’st Josè Mari), Shevchenko (36’st Leonardo). All.: Tassotti. DT: C. Maldini.
Arbitro: Collina.
Gol: 3′ Comandini (M), 19′ Comandini (M), 8’st’ Giunti (M), 22’st Shevchenko (M), 33’st Shevchenko (M), 36’st Serginho (M).

Fonte: acmilan.com

 

Berlusconi: “Milan, mi mancherai. Perché i cinesi? Un italiano credibile non esiste”

L’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, è tornato sulla cessione del club rossonero ai cinesi:

“Chi non vota è rassegnato. La stessa rassegnazione che porta i nostri migliori giovani a cercare un avvenire all’estero, la stessa rassegnazione che porta molti imprenditori a chiudere o che li costringe a vendere agli stranieri, quando devono cedere un’attività, perché non esiste più un acquirente italiano credibile.

È successo anche a me, con il Milan. Il mio Milan mi mancherà enormemente, ma ora che i soldi del petrolio hanno cambiato il calcio, nessuna famiglia per quanto benestante ha più la forza economica per mantenere una squadra ai livelli che il Milan merita – ha ragionato il Cavaliere sulle colonne di Panorama -. Rimarrò il primo tifoso del Milan, pronto ogni domenica a gioire e a soffrire, come facevo da bambino quando mio padre mi portava allo stadio”.

Milan-Toro, si è parlato pure di Niang. E quelle domande su Belotti, Baselli e gli altri italiani…

Incontro conoscitivo, lo hanno definito. Incontro conoscitivo, come altri già andati in scena in questi ultimi tempi, con in azione il ds del Milan, Mirabelli, ex capo degli osservatori interisti. Conoscitivo in tutti i sensi: nelle vesti di nuovo uomo mercato del Milan, Mirabelli ha avuto ieri pomeriggio un lungo incontro con Petrachi, nel capoluogo lombardo, utile a entrambi per un giro d’orizzonte in vista dei rispettivi mercati estivi.

E così il ds granata ha potuto ad esempio battere la pista Niang, giovane attaccante che piaceva molto a Mihajlovic nella scorsa stagione, quando lo allenò a Milano, e che nello scorso gennaio finì nel mirino del Torino, ma invano. A fronte dei problemi incontrati con Montella, Niang fu prestato dai rossoneri al Watford, in virtù delle migliori condizioni economiche che offrivano gli inglesi (prestito oneroso con diritto di riscatto a 18 milioni). In Premier il giovane francese, di origini senegalesi, si è fatto apprezzare, ha segnato un paio di reti in 13 presenze. Tanto che il Watford non ha affatto escluso la possibilità di procedere al riscatto: trattative da affrontare con il Milan per cercare di abbassare la cifra. Il Torino sta alla finestra: Niang può giocare sia da seconda sia da prima punta, e dunque può essere una soluzione più che interessante per il club granata, che vuole sostituire Maxi Lopez con un nuovo attaccante di movimento e ben più eclettico tatticamente.

POLI, KUCKA, ZAPATA, GOMEZ E PALETTA – L’incontro è stato utile a Petrachi anche per chiedere informazioni su Poli e Kucka, centrocampisti non certo blindati dal Milan (in specie l’italiano, così come i difensori Zapata, Gomez e Paletta). Mirabelli ha cercato di comprendere le strategie del Torino su Belotti (che Cairo non intende cedere: Petrachi lo ha ribadito), nonché sui giovani di maggior qualità dei granata: in testa Baselli, ma anche Zappacosta, Barreca e Benassi.

Fonte: Tuttosport

Romagnoli migliora, si candida a titolare per Bergamo

Netti miglioramenti per Alessio Romagnoli. Il difensore rossonero, fuori nelle ultime tre partite per problemi al ginocchio, è sulla via della guarigione: ieri ha svolto buona parte della seduta insieme ai compagni – scrive il Corriere dello Sport – e si candida già per una maglia da titolare a Bergamo, dove il Milan si giocherà contro l’Atalanta una buona fetta d’Europa.

 

Vangioni recuperato per Atalanta-Milan

Montella recupera Leonel Vangioni. L’argentino, che in settimana aveva svolto lavoro differenziato, ieri ha lavorato pienamente con il gruppo ed è recuperato per la sfida di sabato tra Atalanta e Milan, decisiva nella corsa a un posto in Europa.

 

Roma, Montella o Emery per la panchina

Via Spalletti, Roma a caccia di un allenatore. Nella lista dei giallorossi per la panchina dell’Olimpico sono due i nomi caldi: Emery e Montella – scrive stamane il quotidiano capitolino Il Messaggero. Per l’Aeroplanino sarebbe un ritorno alla Roma, avendoci sia giocato sia allenato (le giovanili e la prima squadra, seppur quest’ultima solo per pochi mesi nel 2011).

Petrachi (d.s. Torino): “Sì, ho parlato col Milan di Belotti”

Il direttore sportivo del Torino, Gianluca Petrachi, ha parlato dell’incontro avuto oggi a Casa Milan col il d.s. rossonero Mirabelli:

“Le operazioni al Toro le fa il sottoscritto, poi Cairo è un presidente meticoloso a cui piace assistere alle trattative. Ma chi vuole fare una trattativa deve chiamare me, oggi sono stato dal Milan e il presidente già lo sapeva. Belotti piace a tante squadre, a chi non piace un attaccante così? E’ un ragazzo umile e caparbio, migliora giorno dopo giorno. Se dovesse arrivare un top club che punta a vincere lo scudetto, potrebbe partire, altrimenti resta con noi. Il Milan è un top club? Per la storia sì, ma oggi non gioca per il titolo.

Incontro con Mirabelli? Non lo conoscevo se non per sentito dire – ha dichiarato Petrachi a Sportitalia – mi ha chiamato per conoscerlo e nel pomeriggio ci siamo visti, abbiamo parlato di tante cose perché lui è arrivato da poco, mi ha chiesto delle cose. Se abbiamo parlato di Belotti? Sì, perché a lui Belotti è sempre piaciuto, però non mi ha detto che avrebbe certi soldi per Belotti. E’ difficile, ribadisco, che un club italiano possa prenderlo. Andrea parte solo per un top club. Secondo me, a lui servirebbe infatti farsi un altro anno da noi e confermarsi in granata prima di cercare gloria altrove”.

5 Atalanta-Milan da ricordare

L’Atalanta è sempre stato un avversario duro, severo e coriaceo: da Rivaldo a Kaká a Ronaldinho, ripercorriamo alcune reti di grandi firme rossonere all’Azzurri d’Italia di Bergamo

1 – DICEMBRE 1997: ATALANTA-MILAN 1-2, IL MIGLIOR MOMENTO DI KLUIVERT
Il bomber olandese Patrick Kluivert ha disputato una sola stagione nel Milan, con 6 gol in 27 partite di Campionato e 3 gol in 6 partite di Coppa Italia. Una annata non brillante, non positiva, tanto è vero che nell’estate 1998 l’ex Ajax si sarebbe poi trasferito al Barcellona. Ma in uno dei suoi buoni momenti stagionali, Kluivert è riuscito a lasciare una traccia importante proprio sul terreno dell’Atalanta. Reduce da 3 vittorie e 2 pareggi, il Milan sembrava essersi ripreso dal brutto inizio di Campionato. Il 7 dicembre, proprio Kluivert aveva segnato il gol del 2-0 rossonero contro il Bari a San Siro. Sette giorni dopo, 14 dicembre 1997, i rossoneri erano attesi a Bergamo dalla squadra di casa allenata da Emiliano Mondonico che non si trovava in buone acque di classifica. La gara sembrava però essersi attestata sull’1-1, quando al 13′ della ripresa proprio un gran gol di testa dell’olandese nella porta sottostante la Curva rossonera ha fissato il risultato sul 2-1 finale a favore del Milan.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-2

ATALANTA: Pinato, C. Zenoni, Carrera, Boselli, Mirkovic, Bonacina, Dundjerski, Sgrò, Carbone (21’st Magallanes), Caccia, Lucarelli (21’st Zanini). All.: Mondonico.
MILAN: Taibi, Cardone, Desailly, Costacurta, P. Maldini, Ba, Albertini, Boban, Ziege (28′ Maini), Kluivert, Andersson (14’st Savicevic). All.: Capello.
Arbitro: Boggi.
Gol: 2′ aut. Lucarelli (M), 17′ Sgrò (A), 13’st Kluivert (M).

2 – OTTOBRE 2002: ATALANTA-MILAN 1-4, FINALMENTE RIVALDO
Era dalla sera di Modena, dalla prima partita di Campionato, dalla grande esultanza di Adriano Galliani ed Ernesto Bronzetti in tribuna per un gran gol del brasiliano purtroppo annullato dall’arbitro De Santis, che tutto l’ambiente rossonero attendeva e pregustava il primo gol di Rivaldo, uno dei grandi acquisti rossoneri dell’estate 2002 insieme naturalmente a Nesta e Seedorf. Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, il Milan torna in campo il 20 ottobre 2002 a Bergamo contro l’Atalanta. È la quinta giornata di Campionato e con 10 punti conquistati nelle prime 4 giornate, la classifica era bella da vedere e diceva bene. Attenzione, come sempre, all’Atalanta però. Intanto proprio Rivaldo segna il suo primo gol stagionale in Serie A in maglia rossonera dopo 15 minuti di gioco, ma la rete di Gigi Sala, ex rossonero, pareggia anche se solo momentaneamente la prodezza del brasiliano. Toccherà poi a Jon Dahl Tomasson e ad Andrea Pirlo, in questo caso con una doppietta, dare la vittoria al Milan e a valorizzare quindi il primo sigillo proprio di Rivaldo.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-4

ATALANTA: Taibi, L. Sala, Natali, Carrera (14’st Gautieri), Bellini, D. Zenoni, Berretta, Dabo (32’st Foglio), Zauri, Pià (22’st Comandini), Bianchi. All.: Vavassori.
MILAN: Dida, Simic (22’st Helveg), Nesta, P. Maldini, Kaladze, Gattuso, Pirlo, Rui Costa (30’st Ambrosini), Seedorf, Tomasson, Rivaldo (32’st Serginho). All.: Ancelotti.
Arbitro: Paparesta.
Gol: 15′ Rivaldo (M), 30′ L. Sala (A), 41′ Tomasson (M), 21’st rig. Pirlo (M), 36’st Pirlo (M).

3 – MARZO 2005: ATALANTA-MILAN 1-2, IL BRIVIDO DEL 94′
Ancora una Atalanta alle prese con la lotta per la salvezza, ma sempre un avversario compatto ed orgoglioso per un Milan che sta lottando per lo Scudetto contro la Juventus. Con un giovane Montolivo in cabina di regia, la formazione bergamasca costringe il quotato avversario sullo 0-0 fino alla metà del secondo tempo. Con il gol di Massimo Ambrosini al 27′ della ripresa, il più però sembra fatto per il Milan. Eppure con l’Atalanta è sempre vietato, sempre un problema, rilassarsi e dare il risultato per scontato anche solo per qualche minuto. Infatti, con un grande scatto, il forte e veloce attaccante nigeriano Stephen Makinwa riporta subito i bergamaschi in parità. La formazione di Delio Rossi continua a tenere il campo, mentre Carlo Ancelotti le tenta tutte inserendo anche Inzaghi per movimentare il più possibile l’offensiva rossonera. Tutto sembra perduto per il Milan che non poteva permettersi di pareggiare, quando negli ultimi secondi dell’ultimo minuto di recupero un rimpallo viene tramutato da Andrea Pirlo in un gran tiro al volo decisivo per la vittoria rossonera.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-2

ATALANTA: Calderoni, Rivalta, Natali, Capelli, Motta, Montolivo, Bernardini, Marcolini (41’st Innocenti), Bellini, Makinwa (46’st Sinigaglia), Lazzari. All.: Rossi.
MILAN: Dida, Stam, Nesta, P. Maldini, Costacurta, Brocchi (16’st Ambrosini), Pirlo, Dhorasoo (14’st Serginho), Kaká, Tomasson, Crespo (33’st Inzaghi). All.: Ancelotti.
Arbitro: Bertini.
Gol: 27’st Ambrosini (M), 28’st Makinwa (A), 49’st Pirlo (M).

4 – OTTOBRE 2008: ATALANTA-MILAN 0-1, CI PENSA KAKÁ
Appuntamento all’Azzurri d’Italia per un Milan d’inizio stagione che non conosceva mezze misure. O perdeva. come accaduto nelle prime 2 giornate di Campionato contro Bologna e Genoa, o vinceva come accaduto in quattro delle cinque partite successive di Serie A, in questo caso contro Lazio, Reggina, Inter e Sampdoria. Quello del 26 ottobre 2008 a Bergamo era comunque un impegno tosto per il Milan. La formazione di Delneri era quadrata ed equilibrata. Al talento dei giovani come Manfredini, Cigarini e Padoin, si aggiungevano la velocità di Ferreira Pinto e il senso pratico, cioè i gol, di Doni e Floccari. Infatti non è un Milan brillante quello che crea meno occasioni quel pomeriggio rispetto all’Atalanta e che a dieci minuti dalla fine si ritrova ancora sullo 0-0. Nel finale di gara, però, la squadra rossonera, riesce ad arrivare con i singoli dove la prestazione di squadra non era stata in grado di essere efficace. Il gol della vittoria del Milan è frutto di un grande assist di Marco Borriello e di una conclusione perentoria di Ricardo Kaká, nell’unico gol mai segnato dal brasiliano sul campo atalantino.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 0-1

ATALANTA: Coppola, Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini, Ferreira Pinto (38’st Valdes), Cigarini (29’st De Ascentis), Guarente, Padoin (38’st Cerci), Doni, Floccari. All.: Delneri.
MILAN: Abbiati, Zambrotta, Bonera, P. Maldini, Jankulovski, Gattuso (45’st Antonini), Flamini (30′ Emerson), Ambrosini, Kaká, Ronaldinho (24’st Pato), Borriello. All.: Ancelotti.
Arbitro: Farina.
Gol: 35’st Kaká (M).

5 – OTTOBRE 2009: ATALANTA-MILAN 1-1, DINHO BEFFA CONTE
A Bergamo il Milan vive uno dei momenti più delicati del periodo post-Kakà. Il Milan è forte ma non lo sa, perchè la cessione estiva del bambino d’oro brasiliano ha generato un clima di depressione che condiziona e mortifica il rendimento della squadra. Contro l’Atalanta, però, si inizia a scorgere una reazione a tutto questo da parte dei giocatori in campo. Dopo il gol nel primo tempo messo a segno da Tiribocchi, attaccante spesso in gol contro il Milan in quegli anni, i rossoneri fanno fatica. Nel secondo tempo Leonardo schiera anche Ronaldinho, oltre a Seedorf, Pato e Huntelaar già in campo dal primo minuto. Contro i bergamaschi ben messi in campo da Antonio Conte, il Milan non si rassegna, anche perché veniva da un’altra sconfitta a Udine e da un magro pareggio casalingo contro il Bari. I rossoneri continuano ad attaccare e vengono presi per mano dal carattere di Sandro Nesta, tornato a giocare dopo una stagione, la 2008-09, di completa inattività per un problema di protrusione discale alla schiena. E’ proprio Nesta a crossare per Ronaldinho, a sette minuti dalla fine, la palla dell’1-1 finale.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-1

ATALANTA: Consigli, Garics, Pellegrino, Manfredini, Bellini, Radovanovic, Padoin, Guarente, Valdes (29’st Peluso), Tiribocchi (11’st Ceravolo), Doni (16’st Caserta). All.: Conte.
MILAN: Storari, Abate, Nesta, Favalli, Zambrotta, Flamini (1’st Ronaldinho), Gattuso (22’st Ambrosini), Pirlo, Seedorf, Pato, Huntelaar (13’st Inzaghi). All.: Leonardo.
Arbitro: Rocchi.
Espulso: 39′ Radovanovic (A).
Gol: 21′ Tiribocchi (A), 38’st Ronaldinho (M).

Fonte: acmilan.com

Dzeko: “Shevchenko il mio idolo, era speciale”

L’attaccante della Roma e della Bosnia, Edin Dzeko, ha parlato della propria ammirazione giovanile (e non solo) per Shevchenko e della sua bella prestazione in campionato contro il Milan:

Sheva era speciale, era il mio idolo, volevo sempre vederlo e conoscerlo. Ricordo quando giocammo col Milan in Coppa UEFA col Wolfsburg a San Siro e gli chiesi la maglia: probabilmente è la maglia più preziosa. La mia doppietta a San Siro? È uno dei migliori stadi, il Milan uno dei migliori club del mondo. È stato bello andare lì, vincere la partita e segnare due bei gol. Sono stato felice per me e per i miei compagni, mio padre era lì”.

Il Milan incontra il d.s. del Torino Petrachi: sogno Belotti, ma non solo

Il nuovo Milan di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli continua la sua sequenza di incontri espolorativi per pianificare le mosse della prossima stagione. Dopo aver condotto l’operazione per il centrocampista dell’Atalanta Kessie, sorpassando la Roma, e aver portato avanti i primi contatti per Keita, Ghoulam, Luiz Gustavo e Ricardo Rodriguez, secondo quanto appreso da calciomercato.com il ds rossonero ha incontrato a Casa Milan l’uomo mercato del Torino Gianluca Petrachi.

Il Milan cerca un grande attaccante per la prossima stagione e il nome di Andrea Belotti, autore di 25 gol in campionato, non lascia indifferente la nuova dirigenza, che lo valuta in alternativa a Morata, Aubameyang, Dzelko e Kalinic. L’ostacolo principale è rappresentato dall’altissima valutazione del cartellino data dal presidente Cairo, non inferiore ai 100 milioni di euro. Nel Torino gioca anche il centrocampista classe ’92 Daniele Baselli, vecchio pallino del Milan e in trattativa in questi giorni per prolungare il contratto in scadenza nel 2019. Infine, Mirabelli chiederà informazioni su Davide Zappacosta e Antonio Barreca, i due giovani laterali difensivi granata che piacciono e molto anche al nuovo Milan.

Fonte: calciomercato.com

Fassone venerdì dalla UEFA

Venerdì importante per Marco Fassone. L’a.d. del Milan si recherà alla sede della UEFA, a Nyon, per illustrare il piano della società per il raggiungimento del Fair Play Finanziario: il dirigente rossonero – fa sapere Milan TV – esporrà il cosiddetto voluntary agreement, già redatto e spedito settimane fa, prospetto in cui il Milan espone nei dettagli il proprio progetto grazie a cui conta di aumentare i ricavi e rientrare dentro i parametri del pareggio di bilancio.

Milan, ecco il bilancio 2016: l’era Berlusconi si chiude con un rosso di quasi 75 milioni

Il Milan ha chiuso l’esercizio 2016, l’ultimo sotto la proprietà della Fininvest di Silvio Berlusconi, con una perdita netta a livello consolidato di 74,9 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla bozza del bilancio consolidato del gruppo AC Milan, di cui Calcio e Finanza ha preso visione. Bozza che sarà sottoposta alll’assemblea dei soci del prossimo 18 maggio per l’approvazione.

A livello consolidato il Milan, che è attualmente controllato dalla Rossoneri Sport Investments Lux di Yonghong Li e guidato dall’ad Marco Fassone, ha chiuso lo scorso esercizio con ricavi pari a 236,1 milioni, in aumento rispetto ai 213,4 milioni del 2015. Questo valore include anche le plusvalenze derivanti dalla cessione di calciatori per 12,2 milioni, in aumento rispetto agli 1,3 milioni del 2015.

Per l’analisi completa del bilancio del Milan per l’anno solare 2016 clicca qui.

Fonte: Calcio e Finanza

Mancini: “Milan? Al momento non c’è assolutamente niente”

Accostato di recente alla panchina del Milan, Roberto Mancini ha commentato così l’ipotesi di vestirsi di rossonero:

“Non voglio parlare perché si parla di niente. In questi mesi è il classico scrivere tantissime cose, poi alla fine qualche volta si azzecca perché si scrive di tutto. Per me al momento non c’è assolutamente niente – ha dichiarato il Mancio a fcinter1908.it – con Fassone è un po’ che non parlo. Finché non sono cose reali è inutile andare dietro a questi falsi scoop che non esistono”.

Prosegue la Baccanovela

In un precedente articolo avevamo analizzato la situazione legata al centravanti colombiano, che dopo la sua involuzione in termini di rendimento in campo è stato accantonato da Montella in favore di Lapadula. (altro…)

Milanello: attenzione alla fase offensiva. Romagnoli parzialmente in gruppo

Sono il ritorno in gruppo di Vangioni e la conferma di Poli, a livello di singoli, le migliori notizie che arrivano da Milanello per Vincenzo Montella, al centro della settimana che porterà ad Atalanta-Milan.

Nell’unica sessione prevista per mercoledì mattina, sul campo rialzato, i rossoneri hanno iniziato con un riscaldamento basato su corsa e passaggi. A seguire, esercitazione tattica sulla fase offensiva. La squadra, poi, è stata divisa in due gruppi: sempre sul rialzato si è curata la linea difensiva; sul ribassato, invece, ancora un lavoro specifico per l’attacco. In chiusura, partitella tattica a campo ridotto. A Milanello erano presenti Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. I singoli: Alessio Romagnoli ha svolto buona parte della seduta in gruppo.

Per giovedì è in programma un solo allenamento, a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Milan-Wolfsburg, per Ricardo Rodriguez si tratterà a fine campionato

Il Milan sembra aver individuato il terzino sinistro del futuro in Ricardo Rodriguez. L’esterno del Wolfsburg e della Nazionale svizzera è il candidato forte a raccogliere l’eredità di De Sciglio, destinato a partire in estate: Fassone e Mirabelli hanno già parlato con gli agenti del giocatore, che gradisce l’ipotesi rossonera.

La trattativa con i tedeschi, tuttavia, potrebbe partire più tardi rispetto ai contatti coi procuratori del difensore elvetico: Milan e Wolfsburg – scrive La Gazzetta dello Sport potrebbero aspettare la fine di Serie A e Bundesliga. Rodriguez ha una clausola rescissoria pari a 22,5 milioni di euro.

Atalanta-Milan, in dubbio Kessié e Gomez

Sabato Atalanta-Milan sarà la sfida decisiva per l’Europa, ma i nerazzurri potrebbero arrivare al match senza due stelle: Franck Kessié e Alejandro Gomez. Entrambi – riporta l’Eco di Bergamo – sono alle prese con problemi al polpaccio che sperano di superare in tempo per la gara contro il Diavolo. Sia per l’ivoriano sia per il Papu filtra comunque ottimismo.

Musacchio vuole solo il Milan, arriverà per 18 milioni

Mateo Musacchio ha in testa solo il Milan. E presto potrà coronare il proprio sogno di “sposare” i rossoneri: il difensore argentino -riporta La Gazzetta dello Sport – sarà il primo colpo della nuova proprietà cinese, che per averlo verserà 18 milioni di euro nelle casse del Villarreal.

Tacchinardi: “A Manchester eravamo più forti del Milan, ma quel giallo a Nedved…”

La Juventus ha staccato il pass per la finale di Champions League e la mente è tornata a un atto finale della coppa del passato: Manchester 2003, in cui i bianconeri furono sconfitti ai rigori dal Milan. Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juve, ricorda così quella finale: “Eravamo superiori al Milan – ha dichiarato a Premium Sportma l’ammonizione di Nedved e la sua assenza in finale ha inciso. E alla fine abbiamo perso ai rigori”.

Vola l’hashtag #BelottiMilan: i tifosi vogliono il Gallo. E il Milan…

Sono tantissimi i tifosi milanisti che hanno aderito a un nuovo momento popolare che sta chiedendo a gran voce l’acquisto di un calciatore. Non Aubameyang o Morata, i profili ricercati per l’attacco, né i vicinissimi Musacchio-Kessié e nemmeno il duo Luiz Gustavo-Ricardo Rodriguez, il cui agente è stato lunedì a Casa Milan: i supporters rossoneri vogliono Andrea Belotti. E hanno avviato una campagna social per convincere la dirigenza a puntare sul Gallo, intasando il web con l’hashtag #belottimilan in ogni dove: account personali, articoli di giornali e siti, profili social del giocatore e non solo.

I risultati sono stati notevoli: 4 milioni di interazioni in una settimana, viste da 1,6 milioni di persone. #belottimilan non è entrato tra i trend topic, cioè tra i più usati di twitter, ma restano comunque numeri importanti che sottolineano la voglia matta dell’ambiente milanista di abbracciare Belotti. Piace la sua implacabilità sotto porta (in questa stagione, tra Torino e Italia, ha segnato la bellezza di 36 reti) ma soprattutto la sua risaputa fede milanista: è cresciuto nel mito di Shevchenko – ricorda La Gazzetta dello Sport – e faceva le foto con Maldini e Inzaghi. E in più è un ragazzo con la testa sulle spalle, umile e semplice: un caso raro al giorno d’oggi.

Ma non sarà affatto facile portarlo al Milan, perché Cairo chiede una cifra altissima: 100 milioni di euro, lo stesso valore della clausola rescissoria del Gallo (che in teoria vale soltanto per l’estero). Il club di via Aldo Rossi – svela la Rosea – ha parlato con Belotti (e oggi ha anche incontrato il Torino, qui i dettagli), ma si è concentrato su altri obiettivi come Aubameyang e Morata, anche perché il Toro ha il preciso desiderio di tenerlo ancora per un’altra stagione. Ma tutto, come sempre, dipenderà dalla volontà del giocatore. E chissà che non voglia vestire quella maglia rossonera che sognava da bambino…

Ufficiale: Inter, esonerato Pioli

Notizia clamorosa arrivata da pochi minuti. L’Inter ha esonerato Stefano Pioli. La comunicazione ufficiale è arrivata direttamente dal sito internet dei nerazzurri: la guida tecnica della squadra è stata affidata al tecnico della Primavera Vecchi. Ecco il comunicato ufficiale dell’Inter:

F.C. Internazionale Milano comunica di aver sollevato l’allenatore Stefano Pioli ed il suo staff tecnico dalla guida della prima squadra. L’Inter ringrazia Stefano ed i suoi collaboratori per la dedizione ed il duro lavoro svolto per il Club durante gli ultimi sei mesi di quella che si è rivelata una stagione difficile.

L’attuale tecnico della Primavera, Stefano Vecchi, è stato incaricato della gestione della prima squadra con effetto immediato e per le tre partite stagionali ancora da giocare. La società inizierà fin da ora a lavorare in vista della prossima stagione sportiva.”.

Milan su Kjaer

Il Milan vuole Simon Kjaer. Dalla Turchia insistono: i rossoneri hanno puntato il difensore del Fenerbahce e della Nazionale danese, tanto che il giocatore avrebbe addirittura chiesto il permesso di venire in Italia per trattare personalmente l’ingaggio con il club di via Aldo Rossi. Per Kjaer, già accostato di recente al Milan, sarebbe un ritorno in Serie A, avendo vestito le maglie di Palermo e Roma.

Keita-Milan, affare in stand-by

Se tuttavia la “questione Suso” poteva sembrare chiaramente nota a chiunque, dalle pagine dell’agenda di Fassone e Mirabelli, decisamente meno attesi si sono rivelati altri tre incontri avvenuti oggi presso gli uffici di Via Aldo Rossi 8. Anche Roberto Calenda, agente di Keita Baldé, ha infatti incontrato la dirigenza rossonera, per un possibile affare tra le parti al momento in stand-by: in scadenza con la Lazio nel 2018, l’esterno offensivo senegalese piace molto anche alla Juventus, che sta spingendo forte per mettere le mani sul gioiellino classe ’95.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Petagna: “Un sogno lo scontro diretto con il Milan”

Andrea Petagna, bomber dell’Atalanta ed ex calciatore del Milan, ha parlato della sfida di sabato tra la Dea e i rossoneri:

“Contro l’Udinese abbiamo ottenuto un punto importante, è una squadra forte e giocavamo in uno stadio difficile. È un peccato, ma sognavamo ad inizio anno di giocarci uno scontro diretto col Milan e va bene così. Ora testa al Milan: possiamo davvero chiuderla lì, in casa davanti ai nostri tifosi. Giocarsi lo scontro diretto contro i rossoneri – ha dichiarato Petagna al sito ufficiale dell’Atalanta – dentro il nostro stadio e con la nostra gente è un sogno: arriveremo belli carichi sabato”.

Galliani: “Nemmeno un euro di liquidazione dal Milan”

Nessuna buonuscita milionaria per Adriano Galliani. L’ex a.d. del Milan, dirigente rossonero nel corso di tutta l’epopea di Silvio Berlusconi, ha smentito categoricamente di aver percepito i 30 milioni che si vociferano nell’ambiente:

“Non è vero. Non ho preso un euro di liquidazione dopo il 14 aprile scorso. Il mio – riporta il blog di Carlo Festa de Il Sole 24 ORE – non era un incarico con un contratto classico, ma nato in virtù del rapporto storico instauratosi con Silvio Berlusconi ben prima dell’ingresso nel Milan”.

Milanello: i rossoneri tornano al lavoro. In gruppo Poli

I ragazzi di Montella in campo per un’unica seduta pomeridiana

È il rientro in gruppo di Andrea Poli la notizia positiva nel martedì di Milanello. Il centrocampista rossonero ha preso parte a tutta la seduta pomeridiana, iniziata alle 15.45. Differenziato, invece, per Romagnoli e Vangioni: il primo ha proseguito il suo programma personalizzato per superare i problemi al ginocchio; il secondo ha svolto terapie a causa di una contusione al piede sinistro.

L’allenamento per i ragazzi di Mister Montella è iniziato con il consueto riscaldamento in palestra. A seguire, i rossoneri hanno prima effettuato – sul campo rialzato – un torello divisi in due gruppi, per poi concentrarsi su alcune esercitazioni dedicate alla trasmissione di palla e conclusione. La squadra si è poi spostata sul campo ribassato per lavorare sulla tattica. In chiusura di seduta, una partitella.

Fonte: acmilan.com

Milan, si raffredda la pista Fabregas

Milan tra Kessié e Luiz Gustavo. Con la pista Fabregas, al momento, decisamente più fredda. La attenzioni dei rossoneri sul fronte centrocampo si sono spostate sull’ivoriano dell’Atalanta e sul brasiliano del Wolfsburg: l’ex Barça è decisamente più lontano, anche perché – scrive Tuttosportchiede un ingaggio nettamente più alto.

La bussola smarrita

Non era di certo contro la Roma che il Milan doveva rimettere in piedi una stagione che continua a cascare per terra, come un neonato che vuole percorrere i suoi primi passi, ma puntualmente deve arrendersi alla mancanza di abitudine ed equilibrio. La scelta degli uomini da schierare per Montella non era un bel privilegio, la rosa continua a perdere pezzi che reggono quel leggero meccanismo che si inceppa ormai ripetutamente. Le occasioni gettate via contro squadre che potevano portare i punti sperati, pesano su quella bilancia che vacilla vistosamente, i rossoneri sembrano aver perso quelle fiacche certezze che avevano permesso alla barca di non lasciarsi portare via dalle onde del mare, mentre adesso quelle stesse onde sbaragliate, stanno decidendo senza nessuna logica, la stagione del Milan.

Tre partite ancora da giocare prima di rompere le righe e archiviare un’altra annata, sappiamo già che si parlerà di tre finali come sentiamo dire da molte settimane, una filastrocca che non si riesce a recitare e renderla credibile poi nel campo, con un atteggiamento tattico-mentale che sembra essersi ammorbidito e sbiadito da più di un mese, costretti ogni volta a rincorrere una svantaggio che si ripresenta con una puntualità disarmante e che ogni volta ci divora piano piano.

Riusciranno i nostri eroi a spuntarla e ritornare nella piccola Europa che di questi tempi sembrerebbe davvero grande, tenendo a bada le concorrenti che di certo non spingono da dietro per trovare la forza per superarci, ma che sono da tenere sotto controllo in un unico modo, cioè ritrovando una consapevolezza che aveva visto la squadra affrontare avversarie anche più attrezzate con maggior tenacia, seguendo una rotta indicata da una bussola, che oggi, sembra smarrita.

Romagnoli, problema al menisco: in dubbio Atalanta-Milan

Non migliorano le condizioni fisiche di Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan continua a soffrire di un problema al menisco del ginocchio, guaio che lo ha costretto a saltare le ultime tre gare contro Empoli, Crotone e Roma: l’ex Samp – riferisce Premium Sport – è in dubbio anche per la prossima partita in casa dell’Atalanta.

Mancini al Milan, Montella alla Roma?

La schiacciante vittoria della Roma a San Siro ha dato il la a un clamoroso giro di panchine, che potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. Sono coinvolte Roma, Milan e Inter e allenatori di prima fascia che fino a pochi giorni fa sembravano sicuri di restare al loro posto. E’ il caso di Spalletti, per esempio. Oggi è dura pensare che il tecnico toscano resti ancora sulla panchina della Roma, dopo che domenica sera, invece di godersi la grande vittoria contro il Milan, ha alimentato le polemiche sul mancato utilizzo di Totti. Avrebbe potuto giustificare il terzo cambio parlando di “esigenze tattiche prioritarie”, invece di finire dentro il tourbillon della polemica sul capitano. Che ha alimentato al punto di spingersi a dire: «Se tornassi indietro, non verrei mai ad allenare la Roma». Con quella frase il tecnico toscano si allontana ancora di più dalla Roma.

I dirigenti sono già in cerca di una soluzione migliore. Sono stati sondati Emery e Sarri, ma sono entrambi sotto contratto. Il primo potrebbe liberarsi dal Paris Saint Germain e in questo caso accetterebbe volentieri la corte della Roma. Ma il suo contratto scade nel 2018 e solo il presidente del club parigino può liberarlo. Sarri, pur avendo una clausola rescissoria di otto milioni, non si muoverà da Napoli. E questo a Trigoria lo sanno bene.

SALE MONTELLA – Anche Pallotta si è reso conto che continuare con Spalletti è difficile: «Se decidesse di andare via non potrei biasimarlo». Ecco perché, una volta deciso di non prendere in considerazione Mancini, la scelta potrebbe cadere su altri due tecnici italiani: Montella o Di Francesco, con il primo favorito se si libera dal Milan, dove potrebbe andare proprio Mancini. Fassone aveva già annunciato la conferma del tecnico, ma la situazione è cambiata negli ultimi giorni. Montella ha cominciato ad allenare nella Roma e ha ancora casa nella Capitale. Con l’attuale società non si lasciò benissimo, ma ha il profilo giusto per proseguire il lavoro di Spalletti. Fassone stima molto Mancini dai tempi dell’Inter ed è convinto che possa fare bene anche in rossonero.

Fonte: Corriere dello Sport

Il derby tra Milan e Inter per farsi l’estate al mare

Giocatori svogliati, soprattutto fra i nerazzurri, e i sospetti dei tifosi sulla voglia di Europa League

Il giorno dopo sui social se n’è lette di ogni, e immaginatevi il lessico forbito. Inter e Milan insomma unite nel destino dei tifosi ormai più che insofferenti a questa sfida che a Milano si chiama ciapanò.

Perdi tu che perdo anch’io e il sesto posto, quello che qualifica agli «affascinanti» preliminari di Europa League, che resta lì in attesa che qualcuno se lo prenda. Se la Fiorentina avesse avuto un po’ di voglia, si poteva sbrigare la faccenda più serenamente. Ma alla fine potrebbe toccare a una delle milanesi aggiudicarsi l’ambito premio. E sarà durissima evitarlo.

È solo una suggestione, sia chiaro: a calcio, si sa, non si gioca mai per uscire sconfitti dal campo. Però poi ci sono anche i ma, soprattutto quelli dei tifosi nerazzurri, che mettono insieme alcuni (ipotetici) indizi per trovare la soluzione del disastro, due punti nelle ultime sette partite che vuole dire ultimo posto nella classifica di questo periodo. Per esempio: il linguaggio del corpo. A Genova Gabigol vuole calciare il rigore, Candreva gli sottrae la palla e va sul dischetto con lo sguardo tutt’altro da killer, tiro loffio e neppure un segno di disperazione, neanche la cosa lo riguardasse da vicino. Insomma: «una squadra di morti in piedi», Gianfelice Facchetti dixit. Così la curva annota, segna e mette insieme altre suggestioni. Del tipo: il preliminare di Europa League si gioca in luglio, il periodo dell’estate al mare e dei selfie dalle spiagge esotiche. Vuoi mettere la differenza radunarsi ai primi del mese, rispetto alle belle abitudini che spostano i ritiri nella seconda metà? Eppoi volendo: ci sarebbero ricche tournée che le società hanno già programmato dall’altra parte del mondo e, insomma, un match di preparazione in Cina vale economicamente di più che un andata e ritorno in qualche oscura località del Vecchio Continente. Considerando quel che vale l’Europa League in un bilancio di una (cosiddetta) grande squadra.

Ecco, dunque, il destino che accomuna Inter e Milan in questo sprint (?) di fine stagione: il sospetto. Anche se per i rossoneri il ko con la Roma è stato più per manifesta inferiorità che altro (con il «tifoso» Berlusconi severo: «Non sono da cambiare i giocatori, ma il modulo»). L’ad Fassone comunque giura che i suoi cinesi vogliono entrare in Europa (nel caso, le partite della tournée in Cina scenderebbero da 3 a 2), anche se con l’Uefa ci sarà da trattare – e non poco – per riportare i conti nei parametri del Financial Fairplay. E all’Inter si dice lo stesso: mai Suning rinuncerebbe a una vetrina internazionale, soprattutto perché Zhang Jindong ha acquistato l’Inter, appunto, come grande vetrina e di crepe quest’anno se ne sono viste ormai troppe. Quindi guai alle malelingue: lotta dura e senza paura. O quantomeno con un po’ di impegno in più.

Sullo sfondo intanto c’è il mercato, con il Milan abbinato a nomi sensazionali, ma che di sicuro ha finora solo la quasi certezza di Musacchio, un difensore. E l’Inter che continua l’assalto a Conte: offerta da 15 milioni l’anno per riportarlo in Italia a sfidare la Juventus. Neanche questo però riesce a distogliere i tifosi dal ciapanò meneghino: pare che un esponente degli ultrà nerazzurri abbia chiarito ieri che una sconfitta domenica a pranzo col Sassuolo non sarebbe più tollerata pacificamente. Minaccia inaccettabile, da respingere al mittente. Meglio ancora se con una vittoria.

Fonte: di Marco Lombardo per “il Giornale

Weah fa outing: “Tifo Juve da sempre, avrei tanto desiderato giocarci”

George Weah esce allo scoperto e rivela la propria fede bianconera. L’ex attaccante del Milan ha confessato di tifare per la Juventus:

E’ la mia squadra del cuore fin da bambino. In Liberia giocavo con la maglia bianconera: vedere Platini alla tv mi ha fatto innamorare di questa squadra. Non avrei mai immaginato di incontrarlo dal vivo: quando lo incontrai per la prima volta non smettevo di sorridere. Ho la Juve nel sangue – ha proseguito Weah all’Equipe – ma non ho mai avuto la possibilità di giocare in bianconero: lo desideravo tanto, ma non è stato possibile. Dopo il Monaco, se avessi potuto scegliere tra PSG e Juventus sarei andato dai bianconeri“.

Milan, si trattano Ricardo Rodriguez e Luiz Gustavo col Wolfsburg

Intenso via vai ieri a Casa Milan, chiusasi soltanto alle 21 dopo visite di diversi agenti. I rossoneri, però, possono dire di aver raccolto almeno due frutti: Ricardo Rodriguez e Luiz Gustavo – scrive La Gazzetta dello Sport. Il Diavolo è interessato ai due calciatori e ieri sono stati presi i contatti con gli agenti (gli stessi per tutti e due) anche se Fassone predica calma.

Il procuratore di entrambi è Roger Wittmann. Il primo dei due corteggiato è Ricardo Rodriguez: terzino sinistro, all’occorrenza anche centrale di difesa, sarebbe l’erede in rossonero di De Sciglio, ormai partente da Milano. È un classe ’92 ed è stabilmente nella Nazionale svizzera, con cui ha disputato i Mondiali del 2014 e gli Europei del 2016. Prezzo: 22,5 milioni di euro, la clausola rescissoria del contratto che lo lega al Wolfsburg. Il Milan – prosegue la Rosea – è disposto a trattare sul prezzo, così come l’ingaggio del giocatore.

L’altro “puntato” è Luiz Gustavo: il mediano che potrebbe arrivare insieme a un altro centrocampista, Kessié. 29 anni e in scadenza al 30 giugno 2018, il brasiliano ha un prezzo più basso del compagno di squadra: 15-20 milioni potrebbero bastare per vestirlo di rossonero. Seguito con attenzione in passato da Inter e Juventus, Gustavo è cresciuto in Brasile e si è affermato in Bundesliga con le maglie di Hoffenheim, Bayern Monaco e Wolfsburg: in Baviera ha vinto il campionato e la Champions League. Nazionale brasiliano – ha raccolto 41 presenze in totale – non viene tuttavia chiamato dalla Seleçao da quasi un anno.

 

Suso-Milan, incontro positivo: nuovo appuntamento settimana prossima

Poi, ecco il turno di Suso. Accordo in essere in scadenza nel 2019, società e calciatore al lavoro per un possibile rinnovo (già con la vecchia proprietà) e nuovo accordo fino al 2021, con ingaggio aumentato, ancora da ratificare. Situazione per cui, dopo l’incontro avvenuto nelle scorse settimane tra il giocatore e Mirabelli per comprendere al meglio le intenzioni future del giocatore, gli agenti del talento spagnolo hanno raggiunto nel tardo pomeriggio Casa Milan, ridiscutendo del prolungamento di contratto: incontro positivo e nuovo appuntamento fissato per la prossima settimana, per una trattativa che dunque prosegue.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Bacca, agente a Casa Milan: cessione nel destino

La prima scossa è arrivata, a sorpresa, da Sergio Barila, agente di Carlos Bacca, recatosi presso la sede del club rossonero per parlare della situazione del colombiano. Tre panchine consecutive, da titolare inamovibile nella prima parte di stagione, e la voglia di conoscere pienamente, da parte dell’entourage del giocatore, i motivi di un’esclusione così prolungata e ripetutasi nel corso dell’annata: per il Milan il giocatore resta ora, chiaramente, una pedina importante, pronto alla staffetta con Lapadula in un finale di stagione caldissimo.

Ma il destino del calciatore, come più volte ipotizzato anche a stagione in corso, appare comunque segnato, verso la voce “cessione”: le parti, dopo tre ore di incontro, si riaggiorneranno comunque a fine stagione, per prendere una decisione in merito che appare, vista anche la volontà di arrivare ad un grande attaccante per Mirabelli e Fassone, al momento chiara.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Montella: “Siamo in difficoltà, ma c’è voglia di rivalsa. Berlusconi…”

Nutro grande rispetto per Berlusconi. Per me rimane sempre il presidente, anche se non è più il proprietario del club proprio per quanto ha fatto nel calcio e nel Milan. Il suo pensiero lo conosco perfettamente ed è quello che aveva quando eravamo secondi nella prima parte del campionato”. Così Vincenzo Montella, a margine della premiazione al Trofeo Dossena di Crema, risponde a Berlusconi che nel pomeriggio aveva auspicato un “cambio tattico” per centrare un posto in Europa.

Siamo in difficoltà rispetto all’inizio – ammette Montella -, ma c’è sempre grande spirito e impegno da parte di tutti. La delusione c’è perché potevamo fare qualcosa in più nelle ultime partite. Dobbiamo concentrare le forze, che sono tante, verso il nostro target che è l’Europa. Ho voglia di rivalsa e dovrò essere bravo a trasmetterla ai giocatori”.

Fonte: ansa.it

Ausilio: “Io al Milan? Mai”

Mai al Milan. Piero Ausilio, d.s. dell’Inter, ha escluso di poter passare sull’altra sponda del Naviglio, come invece è accaduto di recente con due ex nerazzurri come Fassone e Mirabelli:

“Se il Milan ha pensato a me? Non mi risulta, ma avrei sicuramente risposto di no: dopo 30 anni di Inter, non andrei mai al Milan”.

Milan su Ricardo Rodriguez: accordo raggiunto col giocatore

Le novità di giornata, tuttavia, non finiscono certo qui, soprattutto grazie alla presenza dei procuratori di Luiz Gustavo e (soprattutto) Ricardo Rodriguez a Casa Milan: se la strada che potrebbe portare all’arrivo del centrocampista brasiliano è, al momento, bloccata, con i rossoneri fiduciosi di chiudere con l’Atalanta per Kessie, caldissima è invece la pista relativa al terzino del Wolfsburg.

Nel mirino di Inter (con tanto di intesa trovata con il giocatore, per poi aver allentato la presa in favore di Samir) e Napoli già dagli scorsi mesi, Rodriguez ha già raggiunto l’accordo economico con il Milan, pronto ad approfittare di una generale situazione di impasse per tentare di mettere le mani sul giocatore: nei prossimi giorni sono previsti ulteriori contatti con il Wolfsburg per cercare di portare lo svizzero in rossonero alle migliori condizioni possibili.

Rodriguez è infatti attualmente legato al proprio club da una clausola di 22,5 milioni di euro: cifra che il Milan vorrebbe raggiungere questa cifra inserendo qualche bonus, proseguendo nella piena (reciproca) volontà arrivare alla conclusione di questa trattativa. Ultima scossa di una giornata da terremoto di mercato con epicentro Casa Milan: tra incontri, dialoghi costanti ed intese raggiunte, per trattative da portare a compimento. Con Fassone e Mirabelli impegnati sempre più in una rivoluzione Milan al via, post closing, anche sul campo.

Fonte: Gianluca Di Marzio

6 numeri di Milan-Roma

Ecco tutte le statistiche prodotte dal posticipo della 35° giornata

Il Milan esce sconfitto sì, ma non ridimensionato dalla sfida di domenica sera contro la Roma. Al termine della gara, la delusione per il risultato trova il conforto in una classifica che, nonostante il ko, vede la squadra di Vincenzo Montella saldamente al sesto posto. Una partita, quella di San Siro, che torniamo ad analizzare andando a leggere 6 numeri.

UNO
L’anno passato dall’ultima volta in cui il Milan ha subito 4 gol in casa in A: era l’ottobre 2015 contro il Napoli.

QUATTRO
Nelle ultime quattro gare di campionato il Milan ha sia segnato che subito gol.

CINQUE
Sono le reti segnate da Pasalic in Serie A. Mario è il quarto giocatore rossonero a raggiungere questo traguardo in questo campionato, il primo tra i centrocampisti.

QUATTRO
Le espulsioni di Paletta in campionato: l’ultimo giocatore a subirne tante in una singola Serie A fu Simplicio nel 2006/07.

TREDICI
Le gare di fila a segno per i ragazzi di Mister Montella (20 gol complessivi).

OTTANTUNO
Sono i palloni toccati da José Sosa: il miglior dato tra i rossoneri.

Fonte: acmilan.com

Berlusconi: “Spero cambino la formazione, non negli uomini ma nella tattica”

“Sono sempre più un tifoso milanista e speriamo che cambino la formazione in campo, non negli uomini ma nella tattica”: così l’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ai giornalisti che, dopo la sconfitta 4 a 1 con la Roma, gli hanno chiesto se la squadra senta la sua mancanza.

Non voglio esprimermi in nessun modo – ha detto Berlusconi – Sapete che da quando sono entrati i soldi del petrolio nel calcio una squadra che vuole essere ai livelli del Milan vuole risorse che non possono essere spese da una sola famiglia e infatti sono stato dolorosamente costretto a questo”, ovvero la cessione ai cinesi.

Fonte: ansa.it

Everton su Romagnoli

Sirene dalla Premier League – riferisce il Mirrorper Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan sarebbe entrato nel mirino dell’Everton.

Milan pessimo, ma ancora a galla

Milan, non così. La sconfitta interna con la Roma non sorprende e soprattutto non pregiudica la stagione – l’obiettivo 6^ posto, grazie ai rallentamenti di insegue, resta ancora nelle mani rossonere – ma fa riflettere. Perché può starci un ko a San Siro con questa Roma, ben attrezzata e ancora bisognosa di punti per il 2^ posto, ma offrendo prestazioni (e figure) migliori di quella vista ieri sera. De Rossi e compagni hanno controllato la gara dal primo all’ultimo minuto, sbloccando subito e gestendo senza patemi, dominando in tutto e per tutto una squadra certamente inferiore, ma troppo arrendevole, molle e distratta: il 4-1 è un risultato largo e pesante, ma “fedele” rispetto a quanto si è visto in campo.

La Roma ci ha messo poco ad archiviare la pratica Milan. È bastata una doppietta di Dzeko – prima in avvio con una bella girata, poi con un’incornata prepotente su calcio d’angolo – per piegare la retroguardia meneghina, troppo disattenta e traballante al cospetto degli avanti giallorossi. La squadra di Spalletti è tornata a mostrare tutto il proprio potenziale: solida dietro, ben assortita in mezzo, ficcante e bulimica sottoporta. La differenza con il Milan è stata evidente e non è stata nemmeno compensata da un atteggiamento pugnace e combattivo: i ragazzi sono sembrati ancora molli e assenti. Dietro si è ballato, in mediana è emerso lampante un gap fisico e tecnico e davanti c’è stata sterilità assoluta, con un Lapadula mai rifornito e il tandem Deulofeu-Suso senza benzina: opporre una resistenza credibile a questa Roma, in queste condizioni, era una missione quasi impossibile.

Insomma: cosa c’è da non buttare in questo Milan-Roma? La partita ha emesso un verdetto chiaro: con alcuni titolari ai box – Romagnoli su tutti, ma anche Abate e Bonaventura – e altri in campo ma irriconoscibili (Deulofeu e Suso), il Diavolo è una squadra di modesto profilo, ben lontana dai posti Champions. La base da cui ricostruire c’è, ma solo nei titolari: tante riserve non sono all’altezza. Allo stesso tempo è però necessario non perdere l’equilibrio. Perché la classifica continua a sorridere nonostante l’ultimo pessimo mese: il Milan è ancora 6^ e padrone del proprio destino per l’obiettivo stagionale dell’Europa. Dunque stringiamo i denti altre tre giornate e stacchiamo a ogni costo il pass per i preliminari di coppa, sperando che il mercato estivo trasformi serate come queste in brutti (e lontani) ricordi.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”