Donnarumma – Milanismo

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Gigio Donnarumma e Krzysztof Piatek festeggiano Atalanta-Milan 1-3

E allora mambo!

Prodromi di grande Milan. È servito un mese abbondante per poter giudicare con serenità ed equilibrio questo Diavolo 18-19 versione 2.0, ma all’indomani di Atalanta-Milan possiamo provare a sbilanciarci: ad un gruppo granitico, forgiato con sorprendente bravura e mestiere da Rino Gattuso, sono stati aggiunti gli elementi ideali per “alzare l’asticella” come chiesto a più riprese dallo stesso mister. Serviva trovare il bomber erede di Higuain, azzeccare l’acquisto del centrocampista di qualità, lucidare gli ottoni più pregiati della rosa (Donnarumma e Calhanoglu su tutti) e riprendere le fila dell’ottimo lavoro tattico iniziato da Gattuso l’anno scorso e interrotto bruscamente in autunno causa infortuni: la vittoria di Bergamo è solo l’ultimo indizio che i ragazzi siano sulla strada giusta per tornare ai vertici.

Battere l’Atalanta non è cosa di tutti i giorni (per info chiedere a Juve e Roma) ed è un tassello importante nella ancora lunghissima corsa al 4° posto, ma ciò che più piace è l’impressione generale data dalla squadra nel ciclo di partite post mercato e l’impatto avuto dai gioielli arrivati a gennaio. Chi vi scrive aveva un amore sportivo di lunga data per Higuain, pur conscio dei suoi limiti caratteriali, e aveva accolto la prematura rottura con l’ambiente rossonero come una iattura da evitare ad ogni costo in un mercato di riparazione. Ebbene: Piatek ha spazzato via ogni razionale timore e contro il più ottimista dei pronostici ha mostrato mentalità e personalità da campione, unite a un bagaglio tecnico e atletico da top player. Una sorpresa enorme tanto quanto Paquetà, di cui erano note le straordinarie doti tecniche ma non la maturità tattica già da Serie A: urgono calma e prudenza, ma con Lucas rischiamo di aver pescato già pronto il campione che in mediana manca da troppi anni.

E se ieri sera Gigio non ha dovuto compiere miracoli, limitandosi a dare sicurezza alla squadra durante gli assalti della Dea nella ripresa, la crescita esponenziale delle ultime settimane è stata sbalorditiva: avere ritrovato un Donnarumma a così alti livelli è stata la chiave per tenersi stretta la piazza Champions e sarà un punto di forza nelle settimane decisive dell’anno. Con la speranza che anche Calhanoglu, ritornato al gol dopo mesi di digiuno (ma dopo alcune prestazioni in crescita), possa essersi definitivamente ritrovato: la rete di Bergamo deve essere il trampolino psicologico ed emotivo perché si lasci totalmente alle spalle i turbamenti avuti in stagione. Con la speranza sincera che, passato il mercato, possa giocare in un ruolo più consono alle sue caratteristiche e lasciare ad altri la fascia sinistra.

Dulcis in fundo, un plauso particolare al nostro allenatore e condottiero, mister Gennaro Gattuso. Più tenace di chi lo aveva esonerato già a luglio, più maturo di tanti critici che non hanno esitato a massacrarlo, più forte della mala sorte che si è accanita senza pietà: è Rino l’uomo copertina di questo Milan e il vero artefice delle fortune rossonere di questo scorcio di 2019, capace di tenere dritta la barca nella burrasca, di rimanere attaccato al 4° posto con le unghie e con i denti e di ritrovare con la rosa completa la “sua” squadra. Oltre che puntare contro tutto e tutti su Calhanoglu, ora pronto a ripagare appieno la fiducia. Applausi per Leonardo e Maldini, bravi a pescare Paquetà e perfetti a ribaltare la grana Higuain in un’opportunità per migliorarsi. La bagarre per la Champions è spietata e volatile, aperta a sorpassi e ribaltoni nel gruppone sino al 26 maggio, ma la sensazione è che quest’anno ce la giocheremo fino in fondo. E se Champions sarà…

Il direttore sportivo del Milan, Massimiliano Mirabelli

Milan, estate di addii e cessioni: il mercato in uscita dei rossoneri

Movimenti in ogni zona del campo per il Milan, che tra senatori e big perderà sul mercato diverse pedine. Enigma Donnarumma

Non sarà un’estate pirotecnica come quella del 2017, in cui sono arrivati ben undici giocatori per una spesa totale di oltre 200 milioni, ma per il Milan sarà comunque una sessione estiva di mercato molto movimentata. Non sono in programma tanti acquisti – le indicazioni che arrivano da Casa Milan e Milanello parlano di 3-4 innesti mirati, ndr -, ma alcune cessioni più o meno illustri potrebbero cambiare le carte in tavola e dare il là a quella che sarebbe una mini rivoluzione della rosa a disposizione di Gattuso.

Il caso sicuramente più spinoso è quello relativo a Gigio Donnarumma. Milan-Fiorentina – riporta Sky Sport – potrebbe essere seriamente l’ultima partita in rossonero del “99”, il quale non è più considerato incedibile dalla dirigenza e nemmeno dai tifosi. Ma ad oggi, nonostante una lunga lista di corteggiatori (PSG, Bayern Monaco, Real Madrid, Man United, Arsenal e Liverpool i più accreditati), non è arrivata ancora nessuna offerta concreta: difficile quantificare il valore economico di un 19enne sì talentuoso, ma incappato in un’annata difficile, culminata coi clamorosi errori in finale di Coppa Italia. L’idea del Milan sarebbe quella di vendere Gigio solo a fronte di un’offerta economica congrua, che rispecchi il valore del ragazzo, ma è difficile ipotizzare oggi un prezzo più alto di 45-50 milioni.

Passando alla difesa, è più chiara la situazione relativa a Luca Antonelli: praticamente mai utilizzato né da Montella né da Gattuso, svestirà il rossonero e lascerà posto alla new entry Strinic. Rimarrà Ignazio Abate, chiuso sia dal rientrante Conti sia dal rampante Calabria ma desideroso di continuare a frequentare lo spogliatoio di Milanello, mentre è in dubbio la permanenza di Cristian Zapata: il colombiano, seppur primo cambio di Bonucci e Romagnoli, ha un solo anno di contratto e potrebbe cercare stimoli altrove. Possibili saluti anche per l’ex capitano Riccardo Montolivo, anch’egli in scadenza al 30 giugno 2019: per Rino è la terza scelta dietro Biglia e Locatelli.

Attesi parecchi movimenti anche nel parco attaccanti: Suso ha una clausola rescissoria da 40 milioni e può partire a prescindere dalla volontà di Fassone e Mirabelli (salvo un nuovo rinnovo contrattuale che la cancelli, ndr), mentre almeno uno (se non entrambi) tra Kalinic e André Silva lascerà il Milan. Solo un ribaltone potrà cambiare il destino del croato, destinato a cercare una nuova sistemazione dopo una stagione pessima, ma sarà necessario trovare un acquirente disposto rilevarne il cartellino a una cifra che scongiuri una minusvalenza; il pupillo di CR7 ha giocato poco e deluso relativamente, in quanto era preventivabile un primo campionato di apprendistato all’Italia e alla Serie A, ma dovesse arrivare un’offerta vicina al prezzo d’acquisto (38-40 milioni, ndr) si faranno dei pensieri su una cessione a titolo definitivo. I club interessati, al momento, sono Monaco e Wolverhampton.

Un video speciale per festeggiare il 19esimo compleanno di Gigio Donnarumma.

Buon compleanno Gigio!

Un video speciale per festeggiare il 19esimo compleanno di Gigio Donnarumma. Altri video

Gigio Donnarumma, portiere del Milan e della Nazionale italiana

Donnarumma: “A Napoli per svoltare. Buffon? Irraggiungibile, sarà sempre il numero uno”

Le parole di Donnarumma nel pre partita del match tra Napoli e Milan

Così Gigio Donnarumma a pochi minuti dal fischio d’inizio di Napoli-Milan:

Vogliamo dare una svolta anche nelle partite importanti, stasera abbiamo la possibilità di farlo in uno stadio difficilissimo contro una grande squadra. Abbiamo preparato bene la partita e speriamo di fare una grande gara.

Le parole di Buffon su di me? Lo ringrazio sempre per le parole nei miei confronti – ha dichiarato Donnarumma jr. a Sky Sport – sarà sempre il numero uno e irraggiungibile. Mi caricano i paragoni con lui, ma ho molto da lavorare e sarà sempre lui il numero uno.

Per chi tifa stasera la mia famiglia tra Napoli e Milan? Metà e metà, ma penso che stasera farà il tifo per me”.

Un primo piano di Gigio Donnarumma

Gigio Donnarumma: “Il 3-0 nel derby e la Supercoppa le gioie più grandi”

Renzo Rosso intervista Gigio Donnarumma: su Sport Week la conversazione tra il portiere del Milan e il patron di Diesel

Gigio Donnarumma ha rilasciato una lunga e particolare intervista a Sport Week, “incalzato” da un giornalista speciale: il patron di Diesel Renzo Rosso. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sul rigore di Icardi nell’ultimo derby: “Me l’ha tirato a sinistra. Due campionati fa, nella stessa porta e dalla stessa parte, prese il palo. Perché mi sono buttato dalla parte opposta? L’avevamo studiata in un’altra maniera”.

Sulle partite che ricorda con più piacere: “Oltre al derby vinto 3-0 a gennaio di un anno fa, quello del palo di Icardi, la Supercoppa Italiana vinta a Doha a dicembre sulla Juve. La mia parata più bella su Sneijder in Nazionale contro l’Olanda, la più importante il rigore decisivo parato a Dybala in Supercoppa”.

Sul nuovo Milan: “Con tanti giocatori forti non è semplice trovare subito la chimica giusta per metterli insieme – ha dichiarato Gigio Donnarumma – però il campionato è lungo e noi siamo combattivi. Chi mi ha sorpreso dei nuovi? Conti è veramente forte. E Cutrone è pazzesco: se non fa gol si incazza. Anche se vinciamo, se non segna esce dal campo incazzato”.

Sul preparatore dei portieri Alfredo Magni: “Cura molto i dettagli. La fase di spinta, la presa alta… Lavoro con lui da quattro anni e sono molto migliorato”.

Sul fratello Antonio: “Averlo per compagno mi stimola da un lato e mi rasserena dall’altro. È un sostegno, uno stimolo. In ritiro dividiamo la camera, in allenamento scherziamo, e questo aiuta molto a sopportare gli esercizi”.

Nazionali rossoneri: il bilancio finale

Poker di gol nell’ultimo turno. Italia testa di serie nei playoff, André Silva, Biglia e Zapata al Mondiale

Dalla Macedonia all’Albania, per l’Italia è cambiato il risultato ma non il minutaggio dei rossoneri: Bonucci ha giocato tutta la gara, mentre Donnarumma è rimasto in panchina. La Nazionale, vincendo 1-0 in trasferta, si è garantita la condizione di essere testa di serie nei playoff mondiali. Playoff che riguarderanno anche la Svizzera di Rodriguez, titolare nel ko (0-2) contro il Portogallo di André Silva. L’attaccante ha segnato ancora, nella ripresa, prima di lasciare il campo al 75′, contribuendo in maniera decisiva alla qualificazione dei rossoverdi a Russia 2018.

Sorridono Biglia (90′) e Zapata (a riposo): l’Argentina e la Colombia, battendo l’Ecuador (3-1) e pareggiando con il Perù (1-1), hanno ottenuto il pass diretto per la massima competizione. Niente da fare, invece, per Gomez, espulso all’89’ di Paraguay-Venezuela 0-1; e per Calhanoglu, impiegato dall’inizio alla fine in Finlandia-Turchia 2-2.

Terminano il bilancio complessivo i giovani italiani. Dopo la doppietta contro l’Ungheria, Cutrone ha fatto gol anche nell’amichevole dell’Under 21 contro il Marocco (4-0). Sia Patrick che Locatelli e Calabria sono stati sostituiti nella ripresa. In conclusione Gabbia è stato grande protagonista, grazie a una doppietta, nel 3-2 esterno ai danni della Svezia nella fase iniziale dell’Europeo U19.

Fonte: acmilan.com

Gigio: “Al Milan sono a casa, giusto restare. Una chiamata di Juve o Inter? Direi no”

Gigio Donnarumma è tornato sulla sua ultima turbolenta estate, tra il primo rifiuto al rinnovo con il Milan e la decisione successiva di restare, rifiutando ricche offerte di PSG e Real Madrid: “Restare al Milan era la cosa migliore, perché ritenevo giusto rimanere – ha dichiarato il portiere incalzato dai bambini di “Chi ha incastrato Peter Pan?” – al Milan sono a casa e quindi ritenevo giusto stare qui“.

Uno sguardo anche al futuro, con due “no” più o meno perentori a ipotetici cambi di casacca verso Juventus o Inter: “Direi di no a una chiamata della Juve, ho quattro anni di contratto con il Milan. L’Inter? No, non ci andrò”, il virgolettato di Gigio trasmesso ieri su Canale 5.

Raiola-Donnarumma, gelo e riflessioni sul futuro

Mino Raiola sa far stare bene gli assistiti che ha, ma i suoi metodi non sono certo considerati impeccabili. E l’estate che sta per finire ha regalato momenti difficili, difficilissimi, anche per quelli che sono i rapporti tra la famiglia di Donnarumma e il potente procuratore. Le ultime dichiarazioni, infarcite di continui attacchi al Milan, non hanno fatto altro che riaprire la pratica di un rapporto difficile e che per il futuro può riservare qualsiasi tipo di soluzione. Anche un divorzio in prospettiva, tra qualche settimana sapremo essere più precisi andando nel dettaglio. Raiola aveva fatto di tutto e di più per convincere la famiglia ad accettare la destinazione Paris Saint-Germain e a un certo punto aveva pensato di avercela fatta. Tra commissioni, ingaggi, buonuscite e fantastiche cifre alla firma sarebbe stato un trionfo per tutti. Ma a un certo punto la famiglia ha detto no, l’agente italo-olandese si è adeguato e le picconate verso il Milan sono continuate senza soluzione di continuità.

Le ultime sono storia di pochi giorni fa e di sicuro Raiola andrà avanti per convincere la famiglia Donnarumma che questa deve essere l’ultima stagione in rossonero senza “se” e senza “ma”. La famiglia, invece, è stufa di questo atteggiamento, non vuole più essere prigioniera di un procuratore che decide in modo autonomo e pretende di trascurare tutti, alla larga di un minimo confronto. Ecco perché gli scenari sono aperti a qualsiasi tipo di soluzione, compresa una rottura definitiva. A maggior ragione se l’atteggiamento di Raiola continuasse a essere quello di un continuo confronto polemico con i club. A casa Donnarumma aspettavano un minimo di tregua su un argomento trito e ritrito: le nuove esplosioni mediatiche firmate Raiola saranno abbondante motivo di riflessione.

Fonte: Alfredo Pedullà

Fassone: “Il Milan avrà un futuro d’oro”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, è stato ospite di un forum nella redazione del Corriere dello Sport, in cui ha parlato a 360° del momento rossonero. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sulla debacle contro la Lazio: “Questa è la prima giornata di down dall’inizio della stagione, ma giocare subito ci aiuterà: non avremo tempo per rimuginare e per fare tanti discorsi. Se questa sconfitta ha minato le nostre certezze? Qualche dubbio ci è venuto, ma Montella è stato bravo nel post partita a sottolineare che le scon­fitte fanno parte di un progetto di crescita. Magari non di queste dimensioni… Ecco perché quando mi hanno inquadrato in tribuna dopo il 4-0 avevo quell’espressione terribile (sorride, ndr). Contro il Cagliari non avevamo giocato bene, ma erano arrivati i tre punti. Contro la Lazio invece…”.

Sugli attacchi di Raiola: “Mi è dispiaciuto che abbia detto certe cose. Raiola è l’agente di Donnarumma, ma anche di Bonaventura, Abate e altri giovani. Ammetto però che Mino è coerente e questa sua s­fiducia l’ha espressa ­fin da aprile perché vede come oscuro e nebuloso il futuro del club. Gli ho spiegato il nostro progetto che si svilupperà in 4-5 anni. Dalle sue ultime frasi deduco che, nonostante gli investimenti, nutre ancora perplessità, ma sono felice che Gigio abbia scelto di rimanere: vuol dire che lui ci crede”.

Sulle “vedove” di Berlusconi: “Pensavo che questo scetticismo fosse ancora più pesante perché Berlusconi è stato al Milan 31 anni, 27 dei quali caratterizzati da grandi successi. Con Galliani ci sentiamo e tra noi il rapporto è buono. In una situazione del genere essere nel mirino della gente è normale e anche per questo abbiamo adottato una tipologia di comunicazione molto diretta: spieghiamo tutto ai tifosi con grande trasparenza sui social. Ho notato che la gente apprezza. Il numero di abbonamenti rispetto allo scorso anno è quasi raddoppiato e intorno al Milan sento tanto calore anche in trasferta”.

Sul debito col fondo Elliott: “Ho detto che al 99% la società rimarrà all’attuale proprietà lasciando però un minimo dubbio? Avrei potuto anche dire al 99,9%, ma come manager, in presenza di un ri­finanziamento non ancora certo, un minimo margine di dubbio va lasciato. Spero di poter dire che saremo a posto al 100% nella primavera del 2018, forse addirittura a febbraio-marzo, con 6 mesi di anticipo sulla scadenza del debito con Elliott. La mia frase voleva dare una rassicurazione ai tifosi, far capire loro che il Milan non porterà comunque i libri in tribunale e continuerà ad avere una proprietà solida anche nella più sciagurata e remota delle ipotesi. Stanco di sentire insinuazioni sulla proprietà? A volte sì. Nel mondo del calcio spesso le proprietà orientali vengono viste come poco trasparenti e poco comunicative. Noi, dove possibile, abbiamo deciso di rispondere con i fatti e con i numeri”.

Sui ricavi dalla Cina: “I top club lì fatturano poche decina di milioni di euro, 20-25, anche il Manchester United che è il leader assoluto in quel mercato. La nostra scommessa è arrivare nei prossimi anni a 60-70-100 milioni. Come? In Cina abbiamo una società locale, non un semplice ufficio, e manager cinesi che possono sviluppare il nostro business conoscendo la cultura e sapendo come muoversi”.

Sugli obiettivi della stagione: “C’è un piano economico che va di pari passo con quello sportivo. L’obiettivo è la zona Champions League: vogliamo conquistarla per poi crescere ancora e vincere. Non riuscirci, però, non sarebbe un dramma. Alla UEFA ho presentato anche dei piani che non prevedono la partecipazione alla Champions e quindi 40 milioni in meno di ricavi. Se arriveremo ‘solo’ in Europa League non chiuderemo la baracca, ma non nascondiamo che gli azionisti ci hanno chiesto di tornare subito a giocare la coppa più prestigiosa”.

Sulla corsa alla Champions League: “Juventus e Napoli hanno qualcosa in più delle altre perché sono solide e collaudate. La corsa va fatta su Inter, Roma e Lazio che mi sembrano più alla nostra portata come rose. Se cresciamo come squadra, possiamo dar fastidio a tutti”.

Sull’Europa League: “Per noi è una competizione importante, anzi prioritaria. Non la faremo schierando le riserve perché vogliamo arrivare il più lontano possibile e migliorare il nostro ranking. Se da febbraio avremo un po’ di fortuna nei sorteggi…”.

Sull’Inter: “Loro lo scorso anno in classi­fica sono ­finiti dietro di noi, ma il Milan ha cambiato molto. Ce la giocheremo senza paura, con loro e con le altre. Al derby e, ancora prima, allo scontro con la Roma arriveremo più rodati rispetto a ora.

Il mio derby con l’Inter? Ho buoni ricordi degli anni all’Inter. Il più grande rammarico è quello dell’ultima stagione con Mancini: eravamo primi, stavamo volando, poi qualcosa si è rotto (tra lui e Bolingbroke, allora CEO nerazzurro, e Fassone se n’è andato, ndr). Peccato perché avremmo potuto vincere il campionato. Roberto (Mancini, ndr) è un fuoriclasse e gli auguro ogni successo perché lo merita.

Mercato estivo? L’Inter era soggetta al Fair Play dell’UEFA, noi lo saremo il prossimo anno, ma non mi permetto di entrare nei loro affari. Tra la nostra proprietà e la loro c’è grande rispetto”.

Sul Fair Play Finanziario: “A maggio abbiamo ottenuto lo slittamento della sottoscrizione del Voluntary Agreement. Siamo stati convocati in un momento in cui i nostri piani erano ancora super­ficiali. Ci rivedremo a novembre e speriamo che tutto vada a posto”.

Sul mercato: “Trovare l’accordo per il Voluntary Agreement potrebbe darci dei vantaggi, ma dei vincoli con l’UEFA li avremo. Quest’anno la proprietà ha accettato perdite forti che nel prossimo bilancio saranno coperte da aumenti di capitale e abbiamo inserito in rosa 11 nuovi giocatori. Nel 2018 niente rifondazioni: l’idea è quella di aggiungere 2-3 elementi e migliorarci dove ne abbiamo bisogno. Faremo mercati importanti anche senza cessioni di spessore”.

Sul parco attaccanti: “Siamo felici di Kalinic. Montella lo voleva ­fin dall’inizio e puntavamo su di lui. Ci siamo tenute aperte delle altre piste perché non sapevamo cosa avrebbe fatto la Fiorentina”.

Su Bonucci: “Eravamo partiti per costruire una squadra di un certo tipo e nella nostra idea base Leo non c’era. A inizio luglio Montella e Mirabelli mi hanno prospettato l’acquisto Bonucci, spiegandomi che era il giocatore che avrebbe completato la nostra rosa. Su di lui siamo andati dritti per dritti anche se a me sembrava impossibile prenderlo. E invece al primo incontro con Marotta abbiamo trovato l’accordo in mezzora. Leo è un leader, ma anche lui deve ambientarsi”.

Su Raiola e la promessa della fascia di capitano a Gigio: “Non voglio fare polemiche. Dico solo che da quando ha sposato il nostro progetto, immaginiamo che Gigio diventerà capitano del Milan. Dargli la fascia adesso sarebbe stata una cosa prematura, ma se rimarrà a lungo con noi come speriamo…”.

Su Montella: “Non lo abbiamo mai messo in discussione e sarebbe rimasto anche senza la quali­ficazione all’Europa League. Mi è piaciuto tantissimo come ha lavorato la scorsa stagione, caratterizzata dalle difficoltà del cambio di proprietà. Ha grandi doti gestionali del gruppo”.

Massimiliano Mirabelli

Mirabelli: “Sogno la Champions. Raiola? Un uomo piccolo”

Massimiliano Mirabelli ha rilasciato una lunga intervista al Quotidiano del Sud. Di seguito i passi relativi al Milan.

Sulla prima estate di lavoro al Milan: “Posso essere sincero? Non sono riuscito a fermarmi un attimo. La mole di lavoro in questi mesi è stata enorme. E poi le ore di lavoro per me non sono cambiate. Come lavoravo qui in Calabria, lavoro adesso a Milano. Il tempo che dedico al calcio è infinito. Sono stato catapultato d’un tratto in una situazione nuova, è vero, tutto molto bello, ma tutto è avvenuto in apnea”.

Sul rapporto con Marco Fassone: “L’ho conosciuto all’Inter. Lì sono arrivato e avuto la fiducia di Piero Ausilio. Il mio ruolo era di capo osservatore, ma, da subito, ho avuto uno splendido rapporto anche umano con Fassone che all’Inter ricopriva il ruolo di direttore generale. Mi consultavo quotidianamente con lui: lunghe telefonate tra segnalazioni di giocatori promettenti e tanto altro. Poi quando è stato allontanato dall’Inter subito mi ha detto una cosa: dove vado ti porto con me. Così è stato. Posso aggiungere che lavorare con lui è un piacere perché per me non è umano, ma un vero e proprio extraterrestre”.

Sui giorni passati in attesa del closing: “Ricordo a tutti che avevo un contratto con l’Inter, quindi se non si chiudeva l’affare… Poi il mio tempo l’ho passato negli stadi di Europa. Ho visto partite, partite e ancora partite. Concentrato sempre e unicamente a vedere giocatori che potevano far parte di un progetto che per fortuna è partito”.

Sulla proprietà cinese: “Hanno le idee chiare. Vanno sempre diritti per la loro strada e non rispondono a nessun tipo di provocazioni o note stonate sulla stampa. Preferiscono, insomma, arrivare diritti al risultato. La loro ambizione è quella di riportare il Milan sul tetto del mondo entro cinque anni. Noi subito gli abbiamo detto che non sarà facile, ma siamo il Milan calcio e abbiamo il dovere di provarci”.

Sullo scontro di quest’estate con Mino Raiola: “Da gigante del calcio mercato, con quella frase Raiola, è diventato un uomo piccolo nei miei confronti. Esordire con l’affare Donnarumma non è stato facilissimo, ma ne siamo venuti fuori alla grande”.

Sulla frase che ha convinto la famiglia Donnarumma a rinnovare: “Possiamo andare avanti con le domande? Ne vorrei un’altra…”.

Sul rapporto con la vecchia guardia del Milan e con l’ex presidente, Silvio Berlusconi: “Ancora non ho avuto il piacere di incontrarlo. Ci sarà sicuramente occasione. Se per vecchia guardia si intende Maldini, Costacurta, Baresi… sì, abbiamo parlato, la storia del Milan non si cancella, resta la grande storia. Galliani, invece, viene ancora allo stadio ed è sempre un grande tifoso del Milan”.

Sul prima club per cui ha lavorato, il Rende: “Società seria ed organizzata. Ho fatto avere al Rende già due ragazzi del Milan. Sono i fratelli Modic e non è escluso che a gennaio possano arrivare nella squadra biancorossa altri giovani interessanti di casa Milan. Nel calcio tutto è possibile. La società biancorossa è partita con il piede giusto. Bisogna restare con i piedi per terra, ma sognare non costa nulla”.

Su Cutrone: “Lui faceva parte del settore giovanile del Milan, ma è un ‘98 in scadenza, poi lo abbiamo visto negli allenamenti e sinceramente il ragazzo ha grandi doti e può fare veramente bene. Crediamo in lui, come crediamo nei tanti giovani che sono in prima squadra. Poi Montella con loro ha un rapporto splendido. Siamo sulla buona strada, ma c’è tanto lavoro ancora da fare”.

Sul suo livello di inglese: “Sto studiando”.

Sul sogno che spera di realizzare in rossonero: “Regalare presto ai tifosi del Milan quella musichetta della Champion’s. Questo adesso è il mio più grande sogno”.

Mirabelli: “Tifosi del Milan, potete sognare. Cessioni di top player? Niente paura”

Intervista esclusiva di Premium Sport a Massimiliano Mirabelli nell’ambito del premio ricevuto dal sindaco del paese di Rende per meriti sportivi. Il ds del Milan ha parlato del positivo inizio di stagione: “I tifosi possono sognare ma non dobbiamo creare false illusioni. Noi giocheremo al massimo tutte e tre le competizioni in cui siamo, Europa League compresa, anche perché può riportarci in Champions. L’importante è avere la pazienza di aspettare la creazione di un gruppo, possiamo aprire un ciclo”.

Mirabelli è poi tornato a parlare di mercato: “Siamo una squadra importante, abbiamo raggiunto il 95% degli obiettivi che ci eravamo prefissati e nei prossimi anni puntelleremo. Rafinha a gennaio? Non ci è mai interessato, forse è il gioco dei procuratori o delle altre squadre per dare visibilità ai giocatori. Sosa? Siamo d’accordo col Trabzonspor, decide il giocatore”.

Su Reina eventuale sostituto se partisse Donnarumma, visto che il mercato insegna che gli “scippi” top sono all’ordine del giorno (vedi Neymar): “Noi siamo tranquilli, non abbiamo paura di nulla. Questo club affascina tanti giocatori che vogliono venire e tanti che sono qui e non vogliono andarsene”.

Il ds rossonero precisa le parole di Fassone sull’eventualità di cedere un top player senza qualificazione in Champions: “Non ridimensioneremo mai, magari avremo nuove entrate da sponsor in Italia o Cina. Stiamo programmando per obiettivi importanti, c’è da stare tranquilli”. Infine, sul possibile scarso minutaggio di Cutrone in un attacco che conta su Kalinic e André Silva: “Giocano ogni tre giorni non ci sarà una formazione tipo, ci sarà spazio per tutti”.

Fonte: Premium Sport HD

Milan, nuovo sondaggio per Reina: è in scadenza nel 2018

Già cercato in estate nei giorni del “no” di Donnarumma al rinnovo, Pepe Reina è rimasto nel mirino del Milan: i rossoneri – riporta La Gazzetta dello Sport – hanno effettuato un nuovo sondaggio per il portiere spagnolo, in scadenza di contratto con il Napoli il prossimo mese di giugno.

Il Milan terrebbe volentieri Gigio, ma la clausola rescissoria presente nel suo contratto obbliga a tenere sempre gli occhi aperti sulle alternative. Su Reina è fortissimo anche il PSG: i parigini, che già lo avrebbero preso ad agosto, sono disposti a offrire un contratto da 4 milioni a stagione.

Raiola: “Tutti hanno giudicato male Donnarumma, sto ancora aspettando le scuse”

Mino Raiola ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Crc. L’agente tra gli altri di Gigio Donnarumma è tornato di nuovo sul rinnovo-telenovela che ha infuocato l’inizio dell’estate rossonera: “Guardo sempre avanti. Siamo rimasti al Milan perché questo era il desiderio del ragazzo e chi lo ha giudicato prima della chiusura del calciomercato, dovrebbe chinarsi e chiedere scusa. E invece, sto ancora aspettando le scuse da quella piccola parte della tifoseria di Milano e anche da qualche giornalista che ha espresso un giudizio morale perché è facile poi fare la morale sugli altri”.

Sul comportamento dei tifosi: “L’Italia è forse l’unico Paese in cui i tifosi pensano di gestire le società o le scelte dei giocatori, questo all’estero non accade. In Italia si ha un po’ di paura dei tifosi e dobbiamo uscire da questa cultura. Tutti hanno giudicato male Donnarumma, ma non hanno poi chiesto scusa. Voglio chiarire anche questa storia della fascia da capitano: noi non l’abbiamo mai chiesta, ci è stata offerta”.

Sul campionato: “La Juventus ad oggi è campione d’Italia per cui resta la squadra da battere. Ma questo è un campionato nuovo ed è vero che la Juve è ancora una grande squadra, ma anche il Napoli lo è. Credo che anche la Roma possa sorprendere quest’anno”.

Sul mercato di Milan e Inter: “Non condivido la politica delle milanesi, ma la rispetto. Finora nessuna grande avversaria ha incontrato il Milan, ma ciò che mi preoccupa è che manca ancora di una punta”.

Vacanze? “Non vado in vacanza, il mio lavoro non finisce quando chiude il calciomercato”.

Gigio per Buffon: Ventura pensa al cambio verso Italia-Israele

Il giorno dopo il pesante ko subito dalla Spagna, dalle parti di Coverciano è tempo di pensare subito alla prossima partita dell’Italia, impegnata martedì nell’importante gara di qualificazione ai Mondiali contro Israele. Il c.t. Ventura, tra le tante possibili novità di formazione rispetto alla gara del “Bernabeu”, potrebbe optare anche per un cambio in porta: fuori Buffon, dentro Gigio Donnarumma – riporta MilanNews.it – nell’ottica di una rotazione che era al vaglio del selezionatore già prima della debacle madrilena.

Ambrosini: “Giusta la fascia a Bonucci? Chiedete a Montolivo…”

L’ex capitano del Milan e oggi commentatore sportivo, Massimo Ambrosini, ha rilasciato un’intervista ai taccuini di Tuttosport. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sul Milan in generale: “Mi piace l’entusiasmo, la disponibilità dei giocatori. Mi piacciono le variabili che sono a disposizione di Montella. Cosa mi preoccupa? Mettere insieme tutti questi giocatori comporta delle incognite naturali. E in più c’è da considerare l’impegno dell’Europa League, che l’Inter, una delle probabili rivali per la qualificazione in Champions, ad esempio non avrà”.

Sull’attacco: “È lì che si gioca la stagione del Milan. Lì si farà la differenza per andare in Champions League. Non si può pretendere che Cutrone faccia 20 gol, André Silva avrà bisogno di tempo per adattarsi e adesso è arrivato anche Kalinic. Vedremo…”.

Sull’arrivo di Bonucci: “È un’operazione che mi ha sicuramente stupito nelle tempistiche. Bonucci è un professionista e non si farà spaventare. In ogni caso arrivare al Milan alla sua età e con quel passato in bianconero è una gran bella sfida”.

Sulla fascia a Leo: “Bisognerebbe chiedere a Montolivo se è stato giusto. Immagino l’abbiano avvisato e gli abbiano spiegato bene la scelta. I modi, in questi casi, sono fondamentali”.

Su Romagnoli: “È un anno fondamentale per lui. È arrivato che era una promessa, adesso deve crescere ulteriormente. Con Bonucci, dovrà riuscire a legare l’eleganza di gioco all’abilità nella marcatura: se cresce nell’uno contro uno, diventa un campione a tutti gli effetti”.

Su Donnarumma: “La vicenda del rinnovo poteva essere gestita in maniera differente, ma non avevo dubbi che la soluzione più logica sarebbe stata rimanere al Milan. Non lo conosco personalmente, ma so che è un ragazzo sensibile e come tale può avere avuto qualche tentennamento. Ma ha qualità tecniche che non si discutono e che non saranno minate da quel che è successo a giugno. Allo stesso modo, anche sui tifosi non avevo dubbi che lo avrebbero riaccolto come un idolo”.

 

Dida: “Milan, bel mercato: ora bisogna tornare in Champions. Gigio…”

Fiducia nel Milan. Nelson Dida, pilota improvvisato alla Heineken champions of the grid sul circuito di Monza, è convinto che il club rossonero abbia tutte le carte in regola per tornare in Champions. “Si sono mossi bene sul mercato – l’analisi del brasiliano -, ora devono rispondere sul campo e arrivare tra le prime quattro. Il mondo guarda al Milan, lo vuole nell’Europa che conta davvero”.

Ma Dida applaude alla scelta di Donnarumma di rinnovare il contratto con il Milan: “Per la nuova società è fondamentale essere riusciti a trovare un accordo. Lo dico da tifoso, non posso parlare per Donnarumma. Lui è abituato a San Siro, un idolo dei tifosi. Cambiare portiere per il Milan sarebbe stato un problema, invece così è una certezza in più“.

Fonte: ANSA

Suso: “Il Milan mi ritiene incedibile. Anche per 80 milioni…”

In occasione della sua convocazione con la seleccion in vista di Spagna-Italia, Suso ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca.

Ti senti una stella?
“Per una parte dei tifosi lo sono. L’appoggio che mi danno allo stadio, sui social, per strada… Mi danno una spinta che prima non avevo”.

Il tuo club è stato un grande protagonista del mercato. Potete vincere il campionato?
“Penso che sia molto difficile. Per ora non dobbiamo pensarci,  l’anno scorso ci siamo qualificati per l’Europa League. Ora l’obiettivo è quello di entrare in Champions. La Juve e Napoli sono due squadre molto forti. Dopo il mercato che ha fatto il club l’obiettivo è quello di entrare nei Champions”.

Come si vive da dentro la crescita che ha avuto il Milan? Passare da una squadra che non fa le coppe a competere per tutto.
“Quando sono arrivato non c’era lo spirito che dovrebbe avere una squadra. Montella ha fatto molto bene sotto questo aspetto. Ha unito molto il gruppo, non eravamo mai stati così. Ha dato uno stile di gioco alla squadra che è molto poco “italiano”, il mister ama molto giocare da dietro. L’altro giorno abbiamo preso un gol per giocare palla con il portiere, ma queste cose non lo preoccupano”.

Uno dei colpi più discussi è quello di Bonucci. Cosa puoi dirci di lui?
“Si vede che è un leader, che ha molta esperienza. Ha vinto quasi tutto con la Juventus, e per tanti anni di fila… Ha quell’esperienza che per noi, che siamo un gruppo giovane, serve molto”.

E che dire di Donnarumma? E’ il miglior portiere del mondo?
“Credo di sì. Ogni mattina in allenamento arriva, fa il suo lavoro, quello che gli dicono di fare lui lo fa. Se continua così può arrivare davvero lontano. Quando proviamo le punizioni lo vedo dietro le sagome della barriera, sembra molto grande e quando apre le braccia copre metà della porta. Se non tiri forte e preciso, con lui non segni”.

Ancora non hai rinnovato. Perché?
“Ne avevamo già discusso con Galliani quando c’era il proprietario precedente, Berlusconi, ma abbiamo deciso di riparlarne quando sarebbero arrivati i nuovi. Ora che sono entrati in società stiamo parlando, ci siamo incontrati pochi giorni fa e tutto va nella giusta direzione”.

Si è parlato dell’interesse di Napoli e Inter. Pensi di avere una fama migliore in Italia che in Spagna?
“Naturalmente, nel paese in cui giochi ti vedono di più e ti conoscono meglio, sanno cosa puoi dare in quel campionato. E’ vero: Inter, Napoli e anche la Roma hanno chiesto informazioni, ma il Milan ha risposto che non aveva alcuna intenzione di vendermi e che non ero sul mercato né per 25, né per 30 o per 80 milioni. Sapere che il club conta molto su di te è un altro motivo di orgoglio”.

Sembra allora che rimarrai a Milano. E’ davvero impossibile vederti tornare in Spagna?
“Tornare in Spagna non è nei miei piani. Sono molto contento, anche la mia famiglia lo è, nel club, nella città… Mi sento a casa”.

Montella: “Le parole di Raiola? Mai promesso la fascia a Gigio. Vorrei parlare con Niang”

Mister Vincenzo Montella ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Cagliari. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sull’inizio di stagione e sul Cagliari: “L’entusiasmo non deve diventare euforia, altrimenti diventa pericoloso, ma finora lo stiamo gestendo bene. L’anno scorso il Cagliari ci ha messo in difficoltà e stavolta arriva da una sconfitta: è una partita pericolosa perché affrontiamo una squadra preparata tatticamente”.

Sulle parole di Raiola su Gigio e la fascia di capitano (qui i dettagli): “Diamo troppa importanza a quello che dicono gli altri. A me la società non ha mai detto di assegnare la fascia da capitano a Donnarumma: forse gli è stato detto che nel tempo potrà diventare capitano, ma dalla società, non da me. I ragazzi, dopo una scossa iniziale, hanno accettato il passaggio della fascia a Bonucci che rappresenta il nuovo corso: ho visto anche Abate e Bonucci a cena, c’è feeling anche fuori dal campo”.

Su alcuni singoli: “L’equilibrio tra fase offensiva e difensiva è quello che ti fa vincere. Vediamo come stanno Montolivo e Biglia, Locatelli sta crescendo. Kalinic oggettivamente è un po’ indietro, è molto probabile che vada in panchina. Siamo contenti di Cutrone, André Silva e di Kalinic: qualcuno deve pure andare in panchina, giocando ogni tre giorni non vedo problemi.

Sul mercato e su Niang: “Il direttore è molto stanco. Niang? Vorrei parlare con lui perché è un ragazzo molto sensibile”, riporta PremiumSportHD.

Raiola: “Gigio capitano: il Milan ce lo aveva promesso. Vogliamo capire”

Gigio Donnnarumma ha rinnovato ed è rimasto al Milan, dopo una telenovela lunga un’estate piena di colpi di scena, ma Mino Raiola non sembra accontentarsi del ricco contratto da 6 milioni netti a stagione firmato dal proprio assistito. Il procuratore del portiere, infatti, ha polemizzato con la società rossonera sulla scelta di affidare la fascia di capitano a Bonucci e non a Gigio: “Ce l’avevano promessa. Nulla contro Bonucci – ha precisato Raiola a Rai Sport -, ma vogliamo capire. Sono contento che Donnarumma sia rimasto al Milan, rispettiamo la sua decisione“.

Shkendija-Milan, i convocati di Montella: out Gigio Donnarumma, c’è Romagnoli

Al termine dell’allenamento di rifinitura a Milanello, Vincenzo Montella ha diramato l’elenco dei 20 giocatori convocati per Shkendija-Milan, ritorno dei Playoff di Europa League in programma giovedì alle 20.45 a Skopje. Ecco la lista completa:

PORTIERI: A. Donnarumma, Guarnone, Storari
DIFENSORI: Abate, Antonelli, Bonucci, Calabria, Gabbia, Gomez, Romagnoli, Zapata
CENTROCAMPISTI: Kessie, Locatelli, Mauri, Torrasi, Zanellato
ATTACCANTI: Borini, Cutrone, André Silva, Suso.

Fonte: AC Milan

Gigio: “Ho rinunciato a tanto per il Milan. Il primo no? “Colpa” degli Europei. Ero preoccupato per San Siro, e invece…”

Il portiere del Milan e della Nazionale, Gigio Donnarumma, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del Corriere della Sera. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal “99” rossonero.

Sul dividere la camera col fratello Antonio: “Sono io che russo! Quando dormo io, neanche una bomba mi sveglia. Scherzi a parte, dopo tanti anni passati lontano, è proprio bello stare sempre assieme, come facevamo da piccolini. Condividere poi il ruolo di portiere è ancora più stimolante”.

Sull’etichetta di “raccomandato” ad Antonio: “Ne ha già parlato lui. Allenarmi con Antonio aiuta anche me a crescere e guardate che qui, con mister Magni, si fa un ottimo lavoro. Certo si scherza anche, perché lavorare senza scherzare è pesantissimo”.

Su Bonucci: “Devo dire che mi ha fatto una grandissima impressione. Sono sincero, quando ho saputo che sarebbe arrivato sono rimasto sorpreso, l’ad Fassone e il ds Mirabelli stanno facendo un lavoro incredibile. Sono sicuro che Leo ci darà una grande mano, anche sul piano della personalità”.

Sul PSG: “Nella mia testa c’è sempre stato solo il Milan. Ho ricevuto tante offerte, dico la verità, e ho rinunciato a tanto per restare in quella che considero casa mia”.

Sul “no” iniziale al Milan e sulla contestazione: “In quel periodo ero concentrato solo sugli Europei Under 21 che stavano per iniziare. Ho 18 anni, ero in un momento importante che poteva indirizzare la mia carriera. Non avevo la testa per decidere, volevo aspettare almeno la fine del torneo. Come ho detto, in quel momento sono anche arrivate molte offerte, avrei potuto guadagnare persino di più, ma non è stata una questione di soldi. Durante gli Europei, poi, si è scatenato un putiferio, sono stato molto male, c’è stato quell’episodio dei dollari falsi lanciati dai tifosi. Non è stato un momento facile”.

Sull’Europeo Under 21: “Io ho cercato sempre di lavorare al massimo, ho dato la mia totale disponibilità al c.t. Di Biagio, mi dispiace tanto per il risultato. Poi, sa, le prestazioni dipendono da tante cose”.

Su San Siro e sull’accoglienza: “Sì, ero un po’ preoccupato, lo ammetto, avevo paura di una reazione negativa del pubblico, ero un po’ pessimista. Invece sono stati bravissimi, mi hanno accolto esattamente come avevano chiuso lo scorso anno”.

Sui social: “Non ho cambiato il modo di usarli. Certi giorni sono socialissimo, certi altri non posto niente. Li uso per distrarmi dopo l’allenamento, per non pensare solo al campo. Se ho pensato che fossero esagerazioni? Massì, ma se si fosse parlato solo di calcio non ci sarebbero stati problemi. Invece sono stati espressi giudizi sulla mia famiglia, sono state dette cose molto brutte, che hanno fatto stare molto male i miei».

Sul cognato molto “social”: “Sono molto legato a lui, perché ha cominciato a frequentare casa nostra quando io ero piccolino e Antonio era già partito. Mi ha cresciuto come un fratello”.

Sull’esame di maturità: “So bene quanto è importante lo studio e che mi dispiace ma in quel momento non mi sentivo pronto, come credo succeda ad altri ragazzi. Non avevo studiato, è stato un anno impegnativo. Ma è una sfida importante: ho promesso alla mia famiglia e a me stesso che la affronterò più avanti”.

Su Montella e sul ruolo che ha avuto per farlo restare: “Ma quello è stato solo un caffè, niente di che, non si è parlato di mercato. Ma sì, ci lega il fatto che veniamo entrambi dalla Terronia. A parte le battute, con il mister ho un rapporto ottimo, scherziamo sempre in napoletano. Ed è vero, per la sua esperienza, lui poteva capire la mia situazione meglio di tanti altri”.

Sulla sua terra d’origine: “Appena vedo il cartello che indica la fine del Lazio e l’inizio della Campania io sto già meglio, sento odore di mare, mi sento a casa”.

Sulle ambizioni del Milan: “L’obiettivo è tornare in Champions. È vero che abbiamo cambiato tanto, dobbiamo cercare di fare gruppo e far ambientare al meglio i giocatori nuovi. Stiamo tutti ascoltando il mister. Speriamo di fare grandi cose”.

Sulla Juve: “È per forza la favorita. Cerchiamo di battere tutte le altre e poi quando incontriamo la Juve cerchiamo di battere anche lei. Ma ci siamo anche noi tra le squadre da battere”.

Se il Milan è il suo “esame di maturità”: “In un certo senso… Credo che quest’estate “bellissima” mi abbia fatto crescere molto. Sì, mi sento più maturo”.

Mirabelli: “Lavoriamo per l’attaccante, non possiamo sbagliare. Aubameyang? È nel mio destino…”

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del QS.

Sul rapporto con Fassone: “Avevamo già un rapporto splendido quando lavoravamo insieme all’Inter, poi lui è uscito ingiustamente dal club nerazzurro, mi ha chiesto di stare insieme e mantenuto la promessa affidandomi l’area tecnica del Milan, dicendomi ‘ti ho visto lavorare, so chi sei…’ Be’, ho sposato più lui che il Milan, rischiando grosso nei giorni dell’attesa del closing che non arrivava mai. Ma io ho sempre creduto che ce l’avremmo fatta, alla faccia di quelli che adesso non riescono a mandarla giù…”.

Sul ruolo di d.s.: “Faccio un lavoro che mi piace. Questi sono stati mesi bellissimi, abbiamo fatto qualcosa di grande, di inedito, ma il bello viene adesso: appena finita la squadra ecco tanti ragazzi da vedere, da seguire in un torneo che si gioca tre/quattro volte alla settimana, e all’estero, sempre aggiornati sulle tecniche che cambiano, sulle idee nuove da cogliere e trasmettere. Crescono gli impegni, cresce la cultura…”.

Su Aubameyang e sull’attaccante: “Aubameyang è nel mio destino: è stato il primo giocatore che sono andato a vedere dal vivo, il mio primo viaggio fu proprio per lui.

Nuovo attaccante? Ci stiamo lavorando e non possiamo sbagliare: anche Nikola Kalinić e Diego Costa sono nella nostra lista. L’attaccante ci vuole ma non possiamo sbagliare. Io non posso sbagliare per questi tifosi che mi apprezzano per quel che si è fatto, per la trasparenza del mio lavoro. L’ho visto qui, l’ho visto in Cina dove c’è un entusiasmo come a San Siro”.

Sulla questione fideiussioni di Bonucci e Biglia: “Ma ci rendiamo conto di che discorsi vengono fatti? Se decidi di prendere Bonucci e Biglia, e te li danno, saprai quello che stai facendo o no?”.

Sul rinnovo di Gigio Donnarumma: “Un’esperienza intensa, dura. Non era facile tenere Donnarumma, prima ci avevano provato altri, inutilmente, eppure ce l’abbiamo fatta noi, perché era importante, una conquista su cui costruire il resto. Come si è puntualmente verificato. E l’ha capito anche Raiola”.

Sui tifosi rossoneri e su Berlusconi: “Silvio Berlusconi ha fatto una scelta meditata e noi abbiamo realizzato tutti i suoi sogni. Anche di più. Noi abbiamo messo al centro del nostro progetto i tifosi: eccoli, li mostriamo orgogliosi. Per loro abbiamo lavorato in trincea, senza mollare mai, evitando le pillole avvelenate… Dove vogliamo arrivare? Primo traguardo, il tifo entusiasta, mai spegnerlo; e per questo bisogna realizzare qualcosa d’importante. Quei 67 mila dell’altra sera per Milan-Craiova ci assegnano una responsabilità straordinaria, da oggi alla Champions è il programma, ci vogliono risultati importanti ma è innegabile che abbiamo fatto una campagna scientifica: tanti giovani, pensando al domani, con Bonucci e Biglia i maestri che li aiutano a maturare, non solo per vincere oggi ma per realizzare un ciclo”.

Lo stadio di San Siro durante Milan-Craiova

San Siro fa bene a eccitarsi: questi sono prodromi di grande Milan

Milan-Craiova era diventato più di una semplice turno preliminare di Europa League. Tra la frenetica corsa al biglietto e il pienone previsto a San Siro, il ritorno di coppa svestiva i contorni della sgambata agostana e assumeva i crismi di un festa rossonera, in cui l’orgoglio casciavit sarebbe tornato a mostrarsi fiero dopo anni di vacche magre e di pruriti verso la vecchia proprietà, oltre che rappresentare un attestato di fiducia verso la squadra e un metaforico taglio del nastro del nuovo corso cinese, nel giorno del ritorno al Meazza dell’Europa. E così è stato: il Diavolo ha vinto e convinto, dominato e divertito, emozionando il proprio pubblico e consegnando alla storia una serata bella oltre ogni più rosea aspettativa, con un San Siro da brividi cornice perfetta per la “cerimonia d’apertura” del Milan erede di quello di Berlusconi.

Fassone lo ha confessato nel post partita: in una serata così ricca di emozioni extra campo, con quasi 70 mila milanisti indomiti e trascinanti, la gara passa quasi in secondo piano. Eppure, oltre alla straordinaria risposta del pubblico (e alla scintilla già scoccata tra i ragazzi in campo e i tifosi sugli spalti), è proprio dalla partita che arrivano segnali incoraggianti e positivi. Perché il Milan, nonostante la rivoluzione del mercato e le assenze di Bonucci, di Biglia e della nuova punta, destinati a diventare la nostra spina dorsale, ha già mostrato sostanziali segnali di squadra. Montella è ripartito dove aveva fermato i lavori due mesi e mezzo fa: non un modulo rigido, ma principi di gioco chiari ed efficaci, fluidi nell’interpretazione dei singoli e messi in pratica con tecnica e convinzione. E se la qualità della “stoffa” migliora, il sarto può confezionare abiti di categoria superiore: in attesa di inserire i campioni, sostituiti egregiamente dalla spina dorsale di ’98-’99 Gigio-Loca-Cutro, si è (ri)vista la mano sapiente dell’Aeroplanino in parecchie situazioni come l’uscita della palla, lo sviluppo della manovra e l’attacco alla porta, in cui sono state messi in atto meccanismi già visti e novità interessanti.

È chiaro che il Craiova non sia stato l’avversario più ostico e temibile che si potesse incontrare, nonostante la buona organizzazione tattica data da Mangia e la bella gamba mostrata nella gara di andata. E la carica orgasmica di San Siro, il classico “dodicesimo uomo”, ha indirizzato il match sin dal 1′ su binari favorevoli, trascinando i nostri ragazzi verso una vittoria mai in discussione. Ma oltre alle emozioni della serata, c’è tanto altro che fa ben sperare per il futuro. Primo: l’empatia già ritrovata tra Gigio e lo stadio, fondamentale perché il “99” sia sereno e pari al top (la sua fenomenalità, invece, non è una notizia da anni). Secondo: lo straordinario inserimento e la risposta in personalità dei nuovi Musacchio, Rodriguez, Conti e Kessie, esaltati e non schiacciati dalla pressione di un San Siro stracolmo. Terzo: la mano del mister nel gioco e soprattutto nella mentalità – vincente – mostrata dai giocatori, determinati, concentrati e “cattivi” dall’inizio alla fine. È solo agosto, ma questi sono prodromi di grande Milan.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan.it

Milan-Craiova, la Curva Sud sceglie l’indifferenza nei confronti di Gigio

Come riportato da Tuttosport questa mattina, la Curva Sud ha voluto chiarire la sua posizione nei confronti di Gigio Donnarumma, in vista della partita di stasera con il Craiova. Niente odio né amore, i tifosi rossoneri hanno optato per l’indifferenza totale senza fare distinzioni tra il portiere rossonero e il resto della squadra.

Sicuramente, la gestione del rinnovo non è affatto piaciuta alla Curva rossonera, che magari in futuro potrà perdonare, ma dimenticare sembra proprio di no…

Galliani: “Campagna acquisti importante, sono soddisfatto”

In occasione del suo 73esimo compleanno, l’ex a.d. rossonero Adriano Galliani ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Sportiva.

Sul mercato: “Sono sereno, abbiamo venduto a un acquirente che sta facendo una campagna acquisti importante e sono soddisfatto. Giovedì sera (per Milan-Craiova, ndr) sarò a San Siro”

Sulla permanenza di Donnarumma: “Non commento l’operazione di mercato, ma da tifoso del Milan sono felice che sia rimasto e anche in Romania è stato determinante”.

Sul rapporto della vecchia proprietà con il club: “Il Presidente Berlusconi si informa della situazione, il Milan ci resterà sempre nel cuore. Ogni vittoria sarà una grande soddisfazione”.

Sul nuovo ruolo di presidente di Mediaset Premium: “Sono stato nel Milan tanti anni, poi Fininvest ha venduto e io sono uscito con essa. Non andrò mai via dal nostro gruppo. Il calcio mi manca, certo, ma mi mancherebbe di più la nostra televisione”.

Montella: “Il capitano? Sto pensando a Bonucci o Biglia. Sogno CR7”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sulla pressione di avere ora a disposizione una grande squadra: “Chi fa questo mestiere non può sottrarsi dalle responsabilità. Quindi io sono contento della squadra che è stata allestita, sento una grande responsabilità, ma sono anche molto molto motivato. È stata costruita una squadra per raggiungere alcuni obiettivi.

Arrivando dieci calciatori c’è bisogno di un po’ di tempo, di un po’ di adattamento, per chi proviene dal campionato straniero ancora di più. Se poi aggiungiamo che sono anche giovani, ovviamente c’è bisogno di più tempo. Questo in teoria, perché conosco il calcio italiano e so benissimo che di tempo non ce n’è mai tanto. Ma sono pronto ad accogliere questa sfida molto stimolante”.

Sull’obbligo di andare in Champions: “Sicuramente sarebbe un grave danno economico non arrivarci, anche di immagine. Però in Italia la competitività è molto alta e ci sono squadre ad oggi che, anche se hanno fatto meno mercato di noi, sono leggermente avanti. Squadre che nella programmazione sono più avanti”.

Su chi preferirebbe in attacco tra Belotti, Kalinic e Aubameyang: “Stiamo ragionando, sono diversi tra loro, ma sono tutti giocatori che potrebbero benissimo sposare la nostra idea di calcio”.

Su Donnarumma: “Sinceramente non so se abbia sbagliato qualcosa nella gestione della sua vicenda, credo che la società sia stata molto brava a trattenerlo. Credo che lui abbia deciso di rimanere perché questo è l’ambiente ideale a questo punto della sua carriera e credo che nel Milan possa crescere ulteriormente”.

Un sogno: “Ronaldo. In passato mi piaceva tanto anche Zidane però”.

Su un “nuovo” possibile capitano: “Ci sto pensando. Avrò un’indicazione precisa dalla società. Si vuole sancire l’avvio di un nuovo corso, perciò sicuramente tra capitano e vice ci sarà un nuovo acquisto tra i due. Bonucci è l’indiziato, insieme a Biglia. Sto prendendo tempo perché credo che la scelta sia da condividere tra la società che darà indicazioni precise, l’allenatore e la squadra. Anche i tifosi si devono rispecchiare in questa decisione”.

Su Bonucci: “Diciamo che è stata un’opportunità di mercato. All’inizio sembrava irrealistica ma la società ha lavorato in maniera egregia. Lui ci darà molto sia in termini tecnici di esperienza, ma anche di predisposizione al lavoro e sarà un grande esempio. E se lo darà al Milan non lo darà ad altri. Sicuramente ci siamo rinforzati noi. È arrivato molto competitivo. Estremamente professionale, è arrivato in punta di piedi e con me ha avuto un approccio ottimale”.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella: “La mia estate dei sogni. Questa squadra resterà, voglio riportarla tra i top club”

L’allenatore del Milan Vincenzo Montella ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

Sul mercato: “La mia è stata, ed è ancora, un’estate da sognatore. Ma il bello è che i miei sogni sono stati esauditi, e non è finita qui. Magari può fare scalpore il numero di giocatori acquistati e le cifre spese, resta il fatto che il club sta facendo qualcosa di straordinario. Questa è una squadra che rimarrà nel tempo, e non si svaluterà. Anche se il mister sarà un incapace (ride, ndr). Mai avuto dubbi, mai avuto nulla di diverso in mente che non fosse il Milan, anche perché dal club sentivo quotidianamente una stima sincera e netta”.

Sul progetto di riportare il Milan tra i top club: “Sia in termini affettivi che professionali mi piacerebbe molto essere io a condurre in porto tutto questo, arrivare a questo traguardo. Vorrebbe dire una grande crescita professionale, sarebbe il massimo”.

Sul grande entusiasmo per la vittoria col Bayern: “Da questo punto di vista la gestione sarà facile perché ho un gruppo intelligente e una società realista. E poi è calcio estivo. Semplicemente, così come ho provato fastidio per la sconfitta col Borussia, mi fa piacere questo successo perché ho visto passi in avanti per atteggiamento, mentalità, tattica. E tutto in una volta sola. Mi sono piaciuti la copertura degli spazi e l’aggressività fin dall’inizio. La cosa più bella è stata la ricerca della compattezza. Va però detto che il Bayern era in evidente difficoltà. La qualità si è alzata moltissimo”.

Su Niang: “Ha fatto una partita strepitosa. Ha un profilo molto importante, può diventare un giocatore di altissimo livello, ma deve migliorare nella gestione di se stesso quando le cose vanno bene. Rimane? Non c’è motivo per non credere in lui, dipende più che altro da M’Baye”.

Sul preliminare di Europa League: “In effetti prima di questa partita ero un po’ pensieroso, o magari sarebbe meglio dire realista. Adesso mi sento rinfrancato. In vista di questa partita, a oggi, faccio fatica a trovarne otto che mi garantiscano novanta minuti. Sarei già contento di averne otto che rendessero al 70%, ma non ne sono mica certo. Ci tengo molto e devo dire che temo più le prime partite che la fase a gironi. La onoreremo fino alla fine, e dai quarti in poi si avvicina molto alla Champions”.

Sullo scudetto: “Ora è un miraggio, anche se non bisogna mai por­re limiti alle ambizioni. Ho iniziato a sognare, e lungo le settimane non capivo come acquisti e soldi si potessero moltiplicare così. È stato fatto più di quanto pensassi. La proprietà cinese è molto rispettosa dei ruoli, cosa inusuale nel calcio. E il nostro dovere è essere altamente competitivi. L’approccio del presidente è ottimo, è sempre lì a ringraziarci. L’altra sera mi ha chiesto di portare avanti lo spirito Milan, mi ha meravigliato. E anche la squadra percepisce questo”.

Sui prossimi colpi di mercato: “Il focus principale è sul centravanti e poi magari su una punta esterna e una mezzala. Ma la fretta di prima non c’è più. L’attaccante ideale deve combinare diverse cose: senso del gol, gol sporchi e sa­ per giocare per la squadra”.

Su Bonucci: “Con il club c’è grande condivisione su tutti i giocatori, ovviamente con loro al 51% e io al 49%. Ecco, con Bonucci è l’uni­co caso in cui è stato il contra­rio. Ero convinto fosse raggiun­gibile, mi fidavo di chi me lo di­ceva (i due hanno lo stesso agente, ndr), mentre i miei dirigenti avevano una percezione diver­sa. Mandavo a Mira­belli almeno dieci messaggi al giorno, con tre sole parole: ‘Buongiorno, o buonasera, di­rettore: Bonucci’. Con il diretto­re abbiamo un rapporto schiet­to e continuo, condividiamo anche gli stessi vizi. Bonucci è un professionista altamente competitivo, con la mentalità e il suo modo di pensare è riusci­to a ottimizzare al massimo il suo motore. Sarà un esempio per i giovani. Non so se senza di lui la Juve si sia indebolita, ma di certo noi ci siamo rinforzati. Non credo possa essere una fi­gura ingombrante nello spo­gliatoio: solo chi lo vede in­gombrante a priori lo può per­cepire come una minaccia.

Sulla difesa a tre: “Mi intriga, mi piace come idea, ma devo dire che con questi giocatori possiamo davvero usare tanti sistemi. Ho l’imba­razzo della scelta”.

Sulla questione Donnarumma: “E’ sta­to Mirabelli a toccare le corde giuste. Io ho parlato con la fa­miglia perché loro sentivano l’esigenza di parlare con me. Ma non gli ho parlato da alle­natore, ho solo raccontato la mia esperienza. Più che per il progetto del club, l’ha fatta per se stesso. Lui è fantastico perché ha la capa­cità di unire tutte le fasce di età. Quando ha rinnovato, mia nipote Martina, che ha 7 anni, si è messa a piangere e sono certo che lo abbia fatto anche qualche nonna di 70. E’ entrato nel cuore di tutti, anche dei non milanisti, e sono certo che continuerà a essere amato dai tifosi”.

Sul rapporto con Raiola: “Un botta e risposta nato e fini­to lì. Io non ho problemi con lui e lui non credo ne abbia con me”.

Sugli obiettivi futuri: “Fra cento giorni mi aspetto che il Milan sia una squadra e che si veda il mio lavoro. Fra mille mi auguro che lo scudetto non sia più un miraggio, ma un obiettivo concreto”.

Mirabelli: “Renato Sanches può arrivare. Belotti? Non sempre le cose che piacciono si possono fare”

Massimiliano Mirabelli ha lasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Molti gli argomenti trattati dal DS rossonero.

Sul percorso che l’ha portato dalla serie D al Milan: “Lavoro per il Milan da 100 giorni e ancora non mi sono reso conto a pieno di ciò che è successo, ma sono arrivato qui al termine di un percorso lungo, come quello di uno studente che dalle elementari riesce a conseguire la laurea: nella mia carriera da ds ho vinto tanti campionati (12, dalle categorie inferiori alla Serie B ndr), ma prima di diventare direttore dell’area tecnica del Milan per anni ho cambiato ruolo, ho girato il mondo e ho studiato i calciatori catalogandoli con un innovativo sistema di scouting”.

Sull’appellativo di “re del mercato”: “La definizione “re del mercato” non mi piace perché non ho fatto tutto da solo. E poi non abbiamo ancora completato l’opera: il nostro è un cantiere aperto che non chiuderà neppure l’1 settembre perché a quel punto dovremo supportate Montella. Lui è un grande allenatore, ma non è un mago e non ha la bacchetta magica. Avrà bisogno dell’appoggio della società e lo avrà. La nostra squadra è giovane e crescerà nel tempo grazie anche a due chiocce come Bonucci e Biglia”.

Sui dubbi che venivano mossi inizialmente alla nuova gestione: “Bisogna vedere da chi venivano alimentati quei dubbi… Se arrivavano da qualche avversario, ci ha fatto un grande assist. Forse siamo stati sottovalutati e in silenzio abbiamo lavorato meglio”.

Sul possibile arrivo del centravanti, ciliegina sulla torta di questo mercato: “Di ciliegine ne abbiamo già messe abbastanza. E’ vero che cerchiamo un attaccante, ma non abbiamo fretta e prenderemo quello più giusto per noi”.

Sull’irritazione di  Borussia Dortmund e  Torino per le trattative Aubameyang e Belotti: “Ci siamo limitati, con il massimo rispetto delle norme, a manifestare il nostro interesse al loro club per un tesserato. Senza avvalerci di nessun intermediario. Non vedo la mancanza di rispetto. Su Cairo vi do la stessa risposta. Anche in questo caso abbiamo interpellato direttamente il Torino. Non vedo il problema”.

Su Belotti: “I grandi giocatori ci piacciono tutti e lui è uno di questi. Non sempre le cose che piacciono si possono fare. Bisogna che domanda e offerta collimino… La valutazione che abbiamo dato noi (60 milioni, ndr) è la più alta che il Milan nella sua storia ha dato a un calciatore”.

Sul possibile arrivo della “seconda scelta” Kalinic:  “Kalinic una seconda scelta? Da voi giornalisti forse è considerato una seconda scelta. Noi non abbiamo prime, seconde o terze scelte. Per noi sono tutte prime scelte e vogliamo unire il discorso tecnico a quello finanziario. Anche Kalinic come Belotti è un grande giocatore: la differenza sta nell’età”.

Su Renato Sanches: “Lo conosco bene dai tempi del Benfica. E’ un ottimo giocatore e con il Bayern i rapporti sono ottimi. Siamo in una fase di valutazione su ciò che dobbiamo fare, ma non escludo che questa sia un’operazione che possiamo pensare di fare”.

Sullo scudetto: “Sta nascendo un Milan che deve far appassionare la sua gente, un Milan che sta risvegliando l’entusiasmo del popolo rossonero. Il discorso dello scudetto o quello della Champions lasciamoli da parte: l’obiettivo ora è avere il massimo dei consensi”.

Sul gap con le prime della classe: “Stiamo costruendo una squadra che, con tempo giusto a disposizione, se la potrà giocare con tutti in Italia. Noi siamo il Milan e chi ci affronterà da qui in avanti dovrà ricordarlo”.

Sul derby di mercato con l’Inter: “Il mercato non può dire chi ha fatto meglio o peggio perché è il campo che parla. Rispetto l’altra squadra di Milano, ma penso solo al Milan”.

Sulla telenovela Donnarumma: “Abbiamo lavorato tanto sul ragazzo e sulla famiglia. Loro non hanno mai avuto dubbi sulla scelta: non volevano lasciare il Milan. Ci siamo scontrati con uno degli agenti più forti e importanti al mondo (Mino Raiola, ndr), ma abbiamo fatto restare Donnarumma alle nostre condizioni. Il tema della clausola per noi è irrilevante. Ciò che conta davvero è che Donnarumma sia il portiere del Milan: lui è un valore importante per questa squadra e per questa società. Il nostro obiettivo è tenerlo per sempre”.

Sui retroscena della trattativa: “Ci sarebbe da fare un film su questa trattativa… C’è stati troppo clamore intorno alla vicenda: vi dico solo che a volte sono andato in aeroporto fingendo di prendere un aereo e poi in macchina ho affrontato un lungo viaggio per andare da un’altra parte”.

Ancora su Donnarumma: “Poteva andare ovunque. Tanti club hanno avuto approcci con il suo agente, ma noi non abbiamo mai preso in considerazione la possibilità di cederlo. A 18 anni, con tante offerte tra le quali scegliere, è lecito riflettere sul proprio futuro, ma è rimasto al Milan. Se lo ha fatto, vuol dire che ama questa maglia e i tifosi devono ricordarlo. Possibilità che si possa rilassare con il fratello a fargli da vice? Assolutamente no. Sarà uno stimolo per lui avere Antonio e Storari, un grande portiere e un professionista esemplare. Chi molla…”.

Sul rapporto con Raiola: “Abbiamo un rapporto diretto e i toni a tratti sono stati accesi perché io difendevo la posizione del Milan, lui quella di Gigio. Dopo la firma ci siamo chiariti con una telefonata”.

Su Bonucci: “E’ stata un’occasione di mercato. Con Lucci parlavo di Bertolacci e mi è stato fatto presente che Bonucci poteva cambiare squadra. Mi si è accesa subito una lampadina… All’inizio mi era sembrata una provocazione, una cosa irraggiungibile, e l’ho accennato solo a Montella, non a Fassone (ride divertito, ndr). Siccome anche Montella insisteva su questa possibilità, abbiamo provato tutti insieme a verificarla e a chiudere il prima possibile l’affare. Cosa ho detto per convincerlo? Io niente. Gli ho chiesto perché voleva il Milan e mi ha risposto che se doveva cambiare squadra, voleva continuare ad essere protagonista. E dalle operazioni di mercato concluse aveva capito che con il Milan avrebbe potuto esserlo. Aggiungo una cosa: Leo non è il solo giocatore importante che è affascinato dal nostro progetto… La Juve ha perso un leader non facile da rimpiazzare, noi abbiamo un campione che farà crescere i nostri giovani.”.

Su Borini: “Lui è un jolly d’attacco e ci farà molto comodo”.

Su Conti: “E’ giovane, ha entusiasmo, qualità e sarà importante per il Milan e la Nazionale”.

Su Kessié: “Ha qualità straordinaria: forza, tecnica e intelligenza tattica. Sarà una grande sorpresa”.

Su Biglia: “E’ un leader in campo. Garantirà geometrie ed esperienza”.

Sulla trattativa con Lotito: “E’ stata lunga ed estenuante. Biglia lo rincorrevamo da tempo e non volevamo ci sfuggisse”.

Su Ricardo Rodriguez e Musacchio: “Sono gente d’esperienza. Rodriguez lo cercava l’Inter ed è con noi”.

Su Calhanoglu: “Per giudicarlo basta vedere come calcia il pallone. Che classe…”.

Su André Silva e sul ruolo di Jorge Mendes: “Ho un grande rapporto con Mendes, uno degli agenti top al mondo. Quando l’ho chiamato per André Silva si è dimostrato di una disponibilità unica. Non escludo di concludere altri affari con lui (Renato Sanchez, ndr), ma non creeremo dipendenza da nessun procuratore: lavoriamo con tutti quelli che hanno giocatori importanti”.

Sui possibili rimpianti di mercato: “Senza essere presuntuoso dico che tutti quelli che volevamo sono qui con noi”.

L'amministratore delegato del Milan Marco Fassone

Fassone: “In 100 giorni ho rifatto il Milan. E non è ancora finita…”

L’amministratore delegato Marco Fassone ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

Sul bilancio dei primi 100 giorni al Milan: “Il nuovo corso è partito, la percezione è quella di un cambiamento importante, su tutti i fronti. Faccio un esempio più manageriale che sportivo: la settimana prossima si insedierà il direttore finanziario, e con lui il primo livello di management sarà completo. Non è facile farlo in cento giorni. In realtà mi sento un po’ stanco, lavoro tutti i giorni venti ore, ma devo dire che sono volati e mi ritengo molto soddisfatto: abbiamo fatto ciò che avevamo in mente e anche qualcosa in più”.

Sulla paura che potesse saltare tutto: “Sì, i primi due giorni dopo il mancato closing di marzo. Poi ho provato a dare una mano in prima persona e ce l’abbiamo fatta”.

Sul rapporto col fondo Elliott: “Semplice: da parte loro sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente”.

Sul presidente Li: “In quasi nessun club da cui sono passato ho visto una tale sequenza di aumenti di capitale. Significa che il proprietario crede così tanto nella sua creatura da volerla ricapitalizzare. Sono iniezioni che danno ossigeno alla cassa e aumentano il patrimonio. L’assemblea dei soci inoltre ha deliberato un aumento di capitale di lungo periodo e questo tranquillizza manager e tifosi. Lui e il direttore esecutivo Han Li intendono la gestione di un club come una famiglia manageriale. Non vedono dipendenti, ma un gruppo di persone che sposa un progetto fiduciario di lungo periodo. Ti fanno sentire uno di loro”.

Sul budget di mercato residuo: “Diciamo che qualcosina o qualcosona la faremo ancora. Dipende anche dalle uscite ma non abbiamo fretta. Questa è una squadra già ottima, manca solo la ciliegina. Che, in ogni caso, sarà un arrivo eccellente, di livello. Comunque tutti gli acquisti sono stati fatti ai prezzi corretti”.

Sull’entusiasmo dei tifosi: “Intanto vorrei sottolineare la nuova strategia di comunicazione, abbiamo scelto di parlare dritti alla gente, via social, in tempo reale. Prima per strada avvertivo scetticismo, ora sento euforia e passione. Volete un dato? In questi primi quattro giorni di campagna sono stati venduti cinquemila abbonamenti”.

Sull’aumento dei ricavi: “Intanto partecipare a tournée come queste si crea un’onda lunga con la gente che dura tutto l’anno. Occorre pianificare in paesi lontani, dove ci sono tanti potenziali tifosi. Milan China, la nostra controllata, partirà a brevissimo. Nel nostro piano quinquennale contiamo di passare dagli attuali 200 milioni di fatturato in una forbice fra i 400 e i 500. Stadio escluso, ovviamente lì c’è dentro tutto: Champions, diritti tv, ricavi commerciali in Cina. Diciamo che nel 2022, se vogliamo parlare di obiettivi, sarebbe bello avere il Milan fra i primi 5 top club mondiali. Tra l’altro sta ripartendo anche la macchina delle sponsorizzazioni: la settimana prossima ne annunceremo uno di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei nostri confronti. E poi nel 2018/19 l’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più probabili”.

Sul voluntary agreement: “Siamo grati alla UEFA. Abbiamo inoltrato altri piani, garantendo che in autunno ci presenteremo con cose concrete e non solo progetti. Il voluntary ci darà un anno di ossigeno”.

Sulla questione stadio: “Occorre accordarsi in tre: noi, Inter e Comune. A inizio agosto ci rivedremo, ma noi non sappiamo ancora se prenderemo la strada di San Siro o quella di un impianto di proprietà. Al momento le reputiamo percorribili entrambe. Di certo vogliamo arrivare a fine stagione con un progetto approvato e capire chi farà cosa”.

Sull’obiettivo scudetto: “Da uomo Milan devo pensare a quello, da manager non devo illudere con le promesse. Al primo anno, razionalmente, è quasi impossibile. Ma nel calcio l’irrazionalità è una componente sempre presente, quindi lascio le porte aperte a tutto”.

Su Montella: “Non è mai uscito dal nostro radar, lui ha la grande qualità di trasferire sempre a tutti grande serenità. Abbiamo scelto insieme una strategia di mercato rivoluzionaria: avremmo anche potuto andarci più cauti con il numero di acquisti”.

Sul viaggio di mercato più piacevole: “Per André Silva è stato un blitz: arrivati a Oporto nel pomeriggio e prima di cena avevamo già chiuso. Abbiamo incassato anche dei no, per motivi di prezzo e prima del closing”.

Sugli obiettivi sfumati: “Un paio di giocatori non sono arrivati perché è slittato il closing. Uno era Kolasinac. A volte è stato frustrante, ma io e Mirabelli non ci siamo mai fermati. Lui si è visto milioni di partite”.

Sul rapporto tra Raiola e Mirabelli: “Se abbiamo rinnovato con Donnarumma è grazie alle sue intuizioni. Ha toccato le leve giuste, ha saputo convincere Gigio a sposare il progetto. E quando parliamo di schiena dritta intendiamo dire che per gli agenti occorre la giusta remunerazione”.

Sull’irritazione della Juve per l’operazione Bonucci: “Non l’ho percepito. I rapporti sono buoni, quando si chiude un affare si è in due. Con Marotta ci siamo avvicinati subito al primo incontro. Il merito è di Montella: io ero scettico, Mirabelli il più perplesso, il mister ha insistito e ci ha spronato”.

Sul risentimento di Borussia e Torino: “Se è così, mi scuso se le mie azioni sono state interpretate come un’uscita dal mio campo. Io comunque ho parlato più volte coi club”.

Sul possibile arrivo di Belotti, Kalinic e Aubameyang: “Potrebbe esserci un’altra figura, un Mister X”.

Sul “divertimento” di questo mercato: “Credo sia la mia stagione più divertente e stimolante di sempre. E’ un Diavolo che mi ha preso l’anima, mi sento rossonero dappertutto”.

Su come si vede tra 1000 giorni: “Mi vedo con la musichetta della Champions, con una fase di rodaggio finita e quindi mi vedo alzare trofei e parlare di scudetto. E, allo stesso tempo, con la crescita e la salute economica. La stagione 2019/20 è quella del break even, quella successiva contiamo di iniziare a distribuire qualche piccolo dividendo”.

Abbiati intervista Gigio: “Il Milan sta facendo un grandissimo lavoro. Buffon l’idolo, Neuer l’esempio”

Abbiati intervista Gigio Donnarumma. In una simpatica e amichevole chiacchierata, l’ex portiere del Milan, oggi Club Manager, ha intervistato l’attuale estremo difensore rossonero. Di seguito le parole rilasciate da Gigio ad Abbia.

Sulla tournée in Cina: “Sta andando bene, ci siamo stati due anni fa insieme. È una bella esperienza da rifare”.

Sui tifosi rossoneri in Cina: “Sono molto calorosi. Già all’arrivo ci hanno accolto molto bene e li ringraziamo”.

Sulla squadra e sulla preparazione: “Ci sono tanti nuovi, si stanno adattando bene e i “vecchi” li stanno facendo sentire a casa. Domani c’è la partita col Bayern e cerchiamo di fare bene”.

Sul fratello Antonio: “Mi trovo benissimo con lui. È una sensazione strana allenarsi con lui. Poi c’è Marcone (Storari, ndr) che è bravissimo. Ci alleniamo bene”.

Sul perché abbia scelto il ruolo del portiere: “Mio padre era falegname, quindi non c’entra niente (ride, ndr). Mio zio portava mio fratello al campo a vederlo e portava anche me: lì è nata la passione da portiere, con mio zio e mio fratello”.

Sul mercato: “La società sta facendo un grandissimo lavoro. Alcuni li conoscevo per averci giocato contro l’anno scorso, tipo Biglia, altri solo di nome, ma sono bravissimi giocatori e persone. Si stanno adattando molto bene e mi trovo bene”.

Sull’idolo: “È sempre stato Gigi Buffon, poi c’eri tu (Abbiati) che eri nella squadra che tifavo. Oggi c’è sempre Gigi che in Nazionale mi aiuta tanto, ma il mio esempio è Neuer: cerco di imitarlo e aiuto da lui”.

Su Abbiati: “È strano vederti come Club Manager, ma non è cambiato nulla. Ci fai sempre ridere, sei sempre con noi, ci fai sentire molto bene”.

Milan-Borussia Dortmund, le formazioni ufficiali: ecco Jack, out Gigio

Di seguito le formazioni ufficiali di Milan-Borussia Dortmund, amichevole valevole per la International Champions Cup 2017:

Milan (4-3-3): Storari; Abate, Paletta, Zapata, Rodriguez; Kessié, Mauri, Bonaventura; Borini, Bacca, Niang. All.: Montella.

Borussia Dortmund: Weidenfeller, Zagadou, Bartra, Sokratis, Piszczek, Sahin, Castro, Rode, Aubameyang, Dembele, Pulisic. All.: Bosz.

Bonaventura: “Milan, esagerato l’obiettivo Scudetto. Bonucci capitano? Dico…”

Il centrocampista del Milan e della Nazionale, Giacomo Bonaventura, ha rilasciato un’intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Su Montella: “Le sue aspettative mi fanno piacere. Erano 7-8 anni che giocavo con continuità: ora spero di ritrovarla, perché se sto bene posso dare tanto. Montella? Il suo rinnovo ci permette di continuare il ciclo. Finalmente. Negli ultimi anni abbiamo cambiato tanti allenatori e tanti sistemi di gioco, mentre con lui i principi sono sempre gli stessi. Sono certezze che aiutano i giocatori: se hai uno spartito preciso, rendi meglio”.

Sulla difesa a tre: “È una soluzione che mi piace perché hai tante linee di passaggio e difendi meglio”.

Sui tanti nuovi arrivati: “Visti i piazzamenti degli ultimi anni, che non hanno rispecchiato le ambizioni e il valore del Milan, era logico cambiare un po’ drasticamente. Di certo chi c’era poteva fare di più. Sento parlare spesso della mancanza di uno zoccolo duro nello spogliatoio e concetti simili. Balle: la verità è che se siamo arrivati sesti o settimi è perché la rosa era da sesto o settimo posto. Lo scorso campionato, ad esempio, abbiamo pagato i tanti giovani: non puoi pretendere continuità di rendimento da giocatori con età così bassa.

Sugli obiettivi: “Questa è una rosa da vertice e soprattutto c’è una grande differenza con le ultime estati: negli anni scorsi le stagioni ricominciavano fra mille dubbi, stavolta no. Per vertice intendo chiudere fra le prime quattro. Non parlavo di Scudetto. A oggi è ancora esagerato, confrontando la composizione delle rose, e poi c’è l’Europa League che porta via molte energie. Europa League? E’ da giocarla per arrivare fino in fondo. All’inizio magari non è molto affascinante, ma dopo la coppa diventa decisamente bella. Io comunque, pur senza strafare, vorrei andare al Mondiale in Russia”.

Sulla qualità degli acquisti fatti: “Posso solo dire che non mi era mai capitato di assistere a un’estate del genere. Sono stati acquistati giocatori che a inizio mercato magari pensi ‘sarebbe bello arrivassero…’. Be’, sono arrivati davvero. L’allenatore si confronta tutti i giorni con la dirigenza sul mercato in entrata e quindi sono tranquillo: stanno arrivando tutti giocatori di esperienza e personalità”.

Su Bonucci: “Leo è un vincente, un perno della Nazionale, il suo arrivo è una cosa fantastica, non pensavo potesse venire sul serio. Per come lo conosco io, col suo carattere sarà molto utile in uno spogliatoio che arriva da anni tribolati, è destinato a diventare un punto di riferimento. Capitano? Deciderà Montella. Comunque capitani dobbiamo esserlo un po’ tutti, e poi un gruppo in cuor suo sa chi è il vero leader”.

Su Donnarumma: “Gigio si è ritrovato in una centrifuga esagerata. Per come la vedo io, se prima gli si perdonava tutto, adesso verrà trattato come uno da cui ci si aspetta tanto. Inutile scandalizzarsi per i milioni dell’ingaggio: le cifre le fa il mercato”.

Su Calhanoglu: “Lo conoscevo per le sue punizioni incredibili, gli ruberò qualche segreto. Mi somiglia un po’, ha qualità da numero 10. Vedremo: quando si alza il tasso tecnico della squadra, la selezione la fa il campo. E poi chi c’è già e vede arrivare gente forte, non può che esserne stimolato”.

Milan-Borussia Dortmund, la probabile formazione: riecco Gigio e cinque “nuovi”

Amichevole di lusso per il nuovo Milan cinese. Domani, alle 13.20 italiane, i nostri ragazzi saranno impegnati nella prima partita della International Champions Cup: l’avversario sarà il Borussia Dortmund di Aubameyang, oggetto del desiderio di mercato dei rossoneri. Una buona occasione per osservare da vicino la stella del Gabon, ma anche per vedere all’opera i tanti acquisti già agli ordini di mister Montella.

Saranno cinque gli acquisti pronti a giocare dal 1′ nel match tra Milan e BVB: Musacchio e Rodriguez in difesa, Kessié a centrocampo e Borini-Calhanoglu davanti. Completeranno l’undici titolare Abate e Paletta – Bonucci e Conti partiranno per la Cina solo domani, ndr -, mentre la regia sarà affidata a Montolivo e al Principito Sosa. In attacco, in attesa del gran colpo, sarà Bacca il centravanti titolare. Tra i pali – illustra Premium Sport HD – esordio nel pre campionato per Gigio Donnarumma.

Ecco di seguito il probabile undici rossonero in vista di Milan-Borussia Dortmund:

Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Abate, Paletta, Musacchio, R. Rodriguez; Kessié, Montolivo, Sosa; Borini, Bacca, Calhanoglu. All.: Montella.

Massimiliano Mirabelli

Mirabelli: “Vogliamo aprire un ciclo. Morata? Sì, ma alle nostre condizioni. Bonucci e Belotti…”

Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Premium Sport HD. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni più importanti.

Sull’arrivo al Milan: “La mia è stata una scelta coraggiosa (di lasciare l’Inter senza avere ancora uno stipendio garantito, ndr), però poi l’epilogo positivo mi ha dato ragione. Quando è arrivata la possibilità di fare quello che sto facendo al Milan, non ci ho pensato due volte e ho accettato tranquillamente di correre un grandissimo rischio. I mesi del closing non li ho vissuti benissimo, se non li avete vissuto bene voi, figuratevi noi che eravamo protagonisti fantasma di questo famoso closing. Non è stato facile, dovevamo continuare a lavorare, andare in giro per il mondo sapendo che venivamo guardati con sospetto. Non c’era nessuna certezza, non potevamo parlare per conto del Milan. Nove mesi sono tanti”.

Sulle esperienze passate: “Se è più difficile fare il direttore sportivo al Rende e al Cosenza o al Milan? Sono responsabilità naturalmente differenti, differente è il fascino ma non ho mai avuto la percezione di cambiare il mio modo di fare e di essere. Deve rimanere uguale sapendo che oggi rappresento uno dei club più titolati al mondo. La gavetta è servita tanto, mi sono sempre guadagnato le categorie, nessuno mi ha regalato niente. Ho vinto tutti i campionati, dai dilettanti alla B. Non mi sento impreparato ma padrone del ruolo. Farò errori come tutti ma so giornalmente di cosa parlo e come agisco”.

Sul modus operandi: “Avevamo necessità di dare subito un’impronta, di prendere un blocco di giocatori per aprire un buon ciclo ma il Milan, come qualsiasi squadra ha il dovere di credere nello scouting perché poi dobbiamo trattare giocatori per milioni di euro: abbiamo il dovere di conoscerli, non di acquisirli per sentito dire come accade in tante società. In questo progetto scouting saremo in tanti a lavorare, dalla prima squadra al settore giovanile: è un metodo ‘nostro’. Contiamo di arrivare prima su alcuni profili per poterli acquistare a prezzi vantaggiosi”.

Sul mercato fatto e su Bonucci: “Avevamo bene in mente ciò che dovevamo fare, senza annunci. Nel silenzio abbiamo ragionato e programmato, e poi affondato come avete visto. L’acquisto meno difficile? Conti perché alla prima telefonata era già con la maglia del Milan, è stato straordinario. Il più affascinante? Bonucci. Tutto è accaduto in un lampo, non ci siamo ancora resi conto. Ci siamo detti: ‘O lo facciamo subito o non ne parliamo più’. Con Ramos è uno dei centrali pià forti al mondo, a livello tecnico e caratteriale. Nel corso degli anni ha imparato a vincere. E’ importantissimo sotto tutti i punti di vista. Strapparlo alla Juve non è stato semplicissimo: abbiamo dato un bel segnale, non trovo le parole per esprimere le sensazioni degli ultimi giorni”.

Su Donnarumma: “Acquisto più complicato? Da subito giorno la conferma di Donnarumma è stata la nostra mission impossible. Abbiamo ereditato un giocatore in scadenza: non era riuscito il vecchio managment, eccellente, a rinnovare, quindi siamo arrivati noi e per molti le chance erano pari a zero. Invece alla fine il risultato è stato raggiunto. Abbiamo lavorato sulla volontà di Gigio e della sua famiglia: volevano assolutamente il Milan, quella era la chiave più semplice”.

Su Lotito: “Abbiamo ottimi rapporti. Sa fare benissimo il presidente, è un esempio da seguire. Quando chiede una cifra non molla la presa neanche a morire, noi avevamo questo obiettivo (Biglia) e l’abbiamo portato in porto”.

Su Belotti e Morata: “Ci dispiace se il Torino è irritato. Abbiamo in mente una serie di attaccanti e stiamo chiedendo informazioni. Parlo con il Torino e sanno che stiamo attenzionando Belotti come altre punte, di alcune avete parlato mentre non sono usciti i nomi di altri. Ci stiamo comportando con correttezza e trasparenza: avvisiamo le società prima di parlare con il calciatori. Morata? Lo abbiamo sondato sin dall’inizio, ci aveva dato ampia disponibilità, poi sono sorte complicazioni tra finale di Champions e inserimento di diverse squadre e la pista si è raffreddata. Potrà riscaldarsi ma solo alle nostre condizioni”.

Su Renato Sanches e Ghezzal: “Lo conosco bene fin dai tempi del Benfica. Al Bayern non ha trovato tanto spazio: se ci fosse la necessità di un altro centrocampista potremmo valutarlo ma a determinate condizioni. Ghezzal è un parametro zero, è abbastanza interessante ma ora siamo concentrati su altri fronti. Può anche esserci l’arrivo di una punta esterna: il mercato è lungo”.

Sul nuovo Milan: “È un cantiere aperto. Serve assemblare gli elementi nuovi con quelli vecchi. Vorremmo vincere tutte le partite ma il nostro percorso è lungo, vogliamo aprire un ciclo. Tra 2-3 anni contiamo di diventare una squadra importante. Nella prossima stagione non dobbiamo far perdere ai tifosi l’entusiasmo che abbiamo ricreato. Il gruppo deve lottare in ogni match, con un San Siro di nuovo pieno. Il nostro obiettivo è questo più che collocarci dietro alla Juve o ad altre formazioni anche perché preferisco collocarmi davanti…”.

Gigio: “Mi scuso con i tifosi, forza Milan”

Gigio Donnarumma, a poche ore dalla firma per il rinnovo, ha rilasciato un’intervista a Milan TV.

Sul rinnovo: “Sono contentissimo e orgoglioso di essere qua al Milan, sono sempre stato tifoso del Milan, sono nato e cresciuto qui quindi non ci può essere emozione più grande”.

Sui tifosi: “Sono sempre stati il mio punto di forza loro, mi dispiace che in questo periodo siano passate cose che non sono vere. Mi dispiace per loro che si sono sentiti traditi, non era mia intenzione, nella mia testa c’era tutt’altra cosa. Mi sono sentito anche io un po’ dispiaciuto, mi sono sentito anche io male. Mi scuso con i tifosi e spero che ritorni tutto come prima”.

Sul fratello: “Sono molto legato a mio fratello, sono molto orgoglioso di condividere la stanza con lui come quando eravamo piccoli. Sono contentissimo anche per lui, è un sogno che lui sia qui con me”.

Su Montella: “Lo ringrazio per tutte le belle parole e la fiducia che mi ha sempre dato”.

Sulla squadra: “Sono contentissimo di tutto il gruppo, siamo veramente un bel gruppo e speriamo di fare delle belle cose quest’anno. Sicuramente quello che posso dire è che daremo, daremo perché parlo anche della squadra, sempre il massimo per questa maglia e per raggiungere gli obbiettivi che ci siamo fissati, e di starci sempre vicino nei momenti sia belli che più difficili. Forza Milan”.

Antonio Donnarumma: “Felice di stare con mio fratello, farò di tutto per meritarmi il Milan”

Ecco le parole di Antonio Donnarumma in occasione della firma che lo ha legato ufficialmente al Milan:

“Ringrazio il direttore Mirabelli e il dottor Fassone per le belle parole. Sono davvero felice di essere qui con mio fratello e con tutta la società, per me è una cosa bellissima tornare a Milanello e rivedere tante persone a cui mi ero affezionato. È davvero bellissimo. Potrò stare in camera con mio fratello, passeremo i ritiri insieme ed è una bella cosa. Farò di tutto per meritarmi questo posto”.

Mirabelli: “Sul rinnovo di Gigio abbiamo sempre tenuto la schiena dritta”

Il direttore sportivo rossonero, Massimiliano Mirabelli, ha parlato così sul rinnovo di Gigio Donnarumma e sull’arrivo del fratello Antonio:

“Noi dal primo giorno la prima cosa che ci siamo messi in testa di fare era questa: il rinnovo di Gigio Donnarumma. Dal primo giorno io ho avuto questa idea di Antonio, perché forse a differenza di tanti anche io vengo da un percorso come quello della Serie A quindi conosco bene Antonio Donnarumma, e subito ho avuto questa idea. Ci sono state delle persone che un giorno magari potranno anche testimoniarlo: questa mia idea è campata lì, dico questo perché se ne sono dette tante su questa storia, la verità è che io ho voluto fortemente Antonio. Al primo posto c’è una valutazione tecnica, io personalmente ritengo che Antonio possa fare il dodicesimo del Milan, che possa giocare quando sarà chiamato in causa. Sulle nostre scelte noi siamo trasparenti in tutto, su questa scelta proprio ci tengo in particolar modo a ribadirlo. L’ho esposta poi in primis all’allenatore che mi ha supportato nel discorso tecnico, poi l’ho esposta alla società che ha supportato sia il discorso tecnico che il bello di far vedere questa coppia, ha insomma riscosso il successo di tutti. Devo dire che in questo Antonio, il fratello più grande, è stato bravissimo a far sì che questo giorno importante con la firma di entrambi arrivasse. Ha avuto anche lui un ruolo importante, ha sposato la causa.

Dal primo giorno ho chiesto a Gigio di dire sempre la verità sia a me sia a Fassone, ci ha sempre detto che voleva rimanere al Milan. Poi come si sa, per queste cose dovevamo parlare anche con chi lo rappresentava, e vorrei anche aggiungere di come qua si festeggia, noi siamo contenti e non si tratta né di vincitori né di vinti. Sicuramente però questa situazione fra un po’ di tempo passerà alla storia per come è avvenuta perché non era facile fare quello che abbiamo fatto, sia per noi che per Gigio. Soprattutto non era facile per come è avvenuta, per quello che si sente in giro, per le varie trattative. Abbiamo fatto una cosa che veramente rimarrà nella storia. Forse tra qualche ora Fassone più di me potrà raccontare: siamo stati con la schiena dritta verso tutti, ma ripeto, questo non vuol dire che noi vogliamo oggi far capire che ci sono stati vincitori o vinti. Noi abbiamo fatto la nostra battaglia, Gigio lo sapeva, sapeva perfettamente che lo volevamo ma alle nostre condizioni e così è stato.

Quindi ora la cosa più importante è  Antonio, che ripeto è un giocatore che stimo tantissimo e sono felicissimo e orgoglioso di presentarlo qui oggi e di presentare la coppia dei portieri“.

Ufficiale: Antonio Donnarumma torna al Milan

Antonio Donnarumma è ufficialmente un calciatore del Milan. Il fratello di Gigio, anch’esso portiere, arriva a titolo definitivo dall’Asteras Tripolis, firmando un contratto di quattro anni. Per Donnarumma sr. si tratta di un ritorno, essendo cresciuto nel settore giovanile rossonero.

Di seguito il comunicato ufficiale del Milan:

“AC Milan comunica di aver acquisito a titolo definitivo le prestazioni sportive di Antonio Donnarumma, contratto fino al 30 giugno 2021”,

L'amministratore delegato del Milan Marco Fassone

Fassone: “Il Milan è casa di Gigio. I tifosi? Alla prima prodezza sarà tutto dimenticato”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha parlato così del rinnovo di Gigio e dell’arrivo di Antonio Donnarumma:

“È una giornata importante e particolare. Il rinnovo di Gigio è stato il tormentone dell’estate e crediamo valga la pena celebrare una lunga e sofferta discussione e chiarimenti avuti con lui, con la famiglia e con l’entourage e che ha convinto a rinnovare per quattro anni con soddisfazione.

Abbiamo avuto tutti 18 anni e sappiamo com’è difficile prendere decisioni così importanti in quella fase della nostra vita. La scelta di dare fiducia a una società e a una dirigenza nuova, che conosce da poco tempo, e credere nel progetto del Milan è stata sofferta e sono comprensibili dubbi e tentennamenti su proposte che riguardano la vita professionale e personale.

Siamo orgogliosi che tu Gigio abbia scelto il Milan, che è la tua famiglia e la tua casa, e che abbiamo costruito qualcosa che ti ha convinto a fare questo gesto. Sono contento e certo che tutti i nostri tifosi lo siano: le cattiverie che sono uscite saranno dimenticate alla prima parata e alla prima prodezza con la maglia del Milan.

Ho compreso alcune ragioni sulla decisione di saltare l’esame di maturità, ma sono altrettanto certo che la “cosa” particolare di questa estate debba cambiare e si debba promettere ai tifosi che l’anno prossimo avremo il portiere e il ragioniere“.

Donnarumma: “Un orgoglio essere al Milan, mi spiace che i tifosi si siano sentiti traditi”

Gigio Donnarumma ha parlato così del proprio rinnovo di contratto con i rossoneri sino al 2021, nel corso della conferenza stampa organizzata a Casa Milan alla presenza di Fassone, Mirabelli e del fratello Antonio. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sulle sensazioni del rinnovo: “Sono contentissimo e orgoglioso di essere al Milan. Non ho mai avuto dubbi in testa, mi spiace per i tifosi che si sono sentiti traditi ma non c’è mai stata questa volontà. Sono molto orgoglioso, mi dispiace solo per i tifosi e li ringrazio per avermi sempre sostenuto in questi due anni”.

Sull’esame di maturità: “Ringrazio il ministro dell’istruzione per la lettera che mi ha scritto. Prometto che sarò ragioniere l’anno prossimo”.

Montella: “Contento per Gigio, restare è la scelta giusta. Il mercato? Vediamo…”

Il tecnico rossonero, Vincenzo Montella, ha parlato così nel post partita di Lugano-Milan, come riporta MilanNews.it.

Sull’amichevole odierna: “Ho visto un ottimo atteggiamento. Dal punto di vista tattico, nel primo tempo non potevo chiedere di più, non abbiamo avuto tante indicazioni. Vedo un grande spirito, siamo solo alla prima settimana di lavoro. C’è grande entusiasmo anche dai calciatori che sono rimasti. Quelli che sono arrivati hanno un grande spirito”.

Sul rinnovo di Donnarumma: “L’ho saputo adesso. È stata una lunga telenovela ma era importante arrivare al risultato finale. Gigio è nostro figlio, adesso avrà bisogno di sostegno e lui dovrà essere più tranquillo e più forte. Ora è un calciatore a tutti gli effetti, anzi un campione a tutti gli effetti. Sono contento, credo che per lui sia la scelta giusta. Negli ultimi giorni la situazione era abbastanza delineata. Non so cosa gli dirò, forse gli chiederò perché non ha fatto l’esame”.

Su Calhanoglu: “Credo che possa giocare ovunque. Con un pizzico di libertà in più può esprimere di più il suo talento. Il calcio italiano richiede anche un minimo di disciplina. È molto motivato, lo si è visto anche oggi, ha recuperato qualche palla in scivolata. Credo debba crescere fisicamente e lo sa anche lui. Credo che troveremo un grande calciatore”.

Sulla rosa: “Credo che la società si sia mossa bene, bisogna dire grazie ai calciatori che hanno fatto un’ottima stagione l’anno scorso. Fino ad oggi è stato fatto un buon lavoro, quanto sia migliorabile e quanto sia migliorata la squadra lo dirà il campo. La squadra che si è rinforzata di più è il Napoli, che ha confermato i giocatori che aveva in rosa”.

Sui fischi a Nang e De Sciglio: “Non li ho sentiti. Loro sono abituati”.

Sugli obiettivi: “Non ci nascondiamo, la nuova proprietà ha grande entusiasmo e grandi risorse. Abbiamo degli obiettivi importanti, vogliamo tornare in Champions, ma ci sarà da lottare perché bisogna superare squadre già collaudate. Sarà una lotta molto difficile, ma siamo consapevoli di potercela giocare”.

Sul possibile arrivo di Biglia: “So che la società sta lavorando bene e può fare ancora qualcosa”.

Sul centravanti: “Sapete più di noi, tutte le squadre sono migliorabili. Siamo attenti, vediamo il mercato. Siamo in sintonia con il direttore per cercare di individuare i profili giusti”.

Ufficiale: Donnarumma-Milan avanti insieme sino al 2021

Dopo una lunga ed estenuante telenovela, ricca di pathos e ultimatum disattesi, tra tweet e post incriminati, è arrivata la notizia tanto attesa: il Milan e Gigio Donnarumma andranno ancora avanti insieme. Il sì del ragazzo e della famiglia era già arrivato, ora è arrivato anche quello dei Raiola: il portiere di Castellammare di Stabia ha rinnovato il proprio contratto con i rossoneri.

I dettagli del nuovo legame tra Gigio e il Milan sono noti da tempo: un quadriennale da 6 milioni di euro netti a stagione, con una clausola rescissoria che si aggira attorno ai 75-80 milioni. Cifre importanti, da top player, per un giocatore chiamato ora a dimostrare di poter diventare a tutti gli effetti un campione e una colonna della squadra.

Ecco il comunicato del Milan:

AC Milan comunica di aver prolungato al 30 giugno 2021 il contratto di Gianluigi Donnarumma.”.

Casa Milan, blitz dell’agente di Biglia. Arrivati Gigio e Antonio Donnarumma

Giornata pienissima dalle parti di Casa Milan. Nella sede rossonera, infatti, è arrivato l’agente di Lucas Biglia, Enzo Montepaone: le parti si incontrano per cercare di sbloccare l’affare con la Lazio, ancora decisa a non mollare il punto sul prezzo del cartellino del proprio capitano. Lotito chiede 20 milioni, il Diavolo – aggiorna Gianluca Di Marzio – ne offre 16 bonus compresi: si proverà a trovare la quadra entro giovedì, per regalarlo a Montella in tempo per la tournée cinese.

Ma non solo: in via Aldo Rossi 8 sono attesi anche Gigio e Antonio Donnarumma. Entrambi, salvo clamorosi dietrofront, firmeranno con il Milan due nuovi contratti: il “99” un quadriennale da 6 milioni a stagione, mentre il fratello tornerà ufficialmente rossonero da terzo portiere, ponendo fine a una telenovela lunga quasi due mesi. In mattinata, inoltre, blitz di Alessandro Lucci, procuratore di Bertolacci e Cuadrado: il centrocampista è sempre più verso il Genoa.

Milan, visite mediche in corso per Antonio Donnarumma

Il prossimo terzo portiere del Milan, Antonio Donnarumma, sta sostenendo le visite mediche di rito presso la clinica “La Madonnina” di Milano. Arrivato ieri pomeriggio in città, il fratello di Gigio ha già sostenuto i test di Milan Lab: se non ci saranno intoppi nelle visite e otterrà l’idoneità sportiva, diventerà ufficialmente rossonero.

Antonio Donnarumma: oggi i test, domani le visite mediche

Uno degli ultimi passaggi necessari (per il rinnovo di Gigio Donnarumma, ndr) è il trasferimento in rossonero, dalla squadra greca dell’Asteras Tripolis, del fratello del portiere, Antonio, che fra oggi e domani sosterrà le visite mediche e i test atletici, prima di firmare il suo nuovo contratto con ingaggio da un milione.

L’Asteras ha comunicato di aver ricevuto una “proposta ufficiale” dal Milan per l’acquisto del giocatore classe 1990, destinato a fare la riserva del fratello, 9 anni più giovane. Il club greco ha dato ad Antonio Donnarumma il permesso per sostenere le visite mediche e, in una nota pubblicata sui social, ha sottolineato come il trasferimento “sarà molto importante sia per il calciatore sia per l’Asteras, per il prestigio e i benefici che può portare il rapporto con una grande società come il Milan”.

Fonte: ANSA.it

Milan, mercoledì firma Donnarumma

Ancora in vacanza a Ibiza, Gianluigi Donnarumma rientrerà domani sera in Italia ed è attesa per mercoledì la firma sul rinnovo del contratto con il Milan, con cui guadagnerà 6 milioni di euro per le prossime 4 stagioni.

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Vialli: “Contento che Gigio resti al Milan. Conti? Bravo, ma nell’Atalanta…”

Ex attaccante e ora opinionista, Gianluca Vialli ha parlato anche di Milan nel corso di un’intervista al Corriere della Sera.

Su Donnarumma: “Sono contento sia finita così. Gli farà bene restare un paio d’anni, fra qualche tempo quando magari sarà al Real o chissà dove si guarderà alle spalle e capirà d’aver fatto la scelta giusta. Bravo Gigio. Raiola forse ha capito che stava tirando troppo la corda”

Su Fassone e sul mercato: “Sa muoversi, come dimostra anche la vicenda Donnarumma. Il vero punto di domanda è la distanza fisica della proprietà: un club ha bisogno estremo di una proprietà vicina. Però sta spendendo bene”.

Su Conti: “È un bell’acquisto. Anche se… No, mi piace: ha corsa, qualità. Però i ragazzini dell’Atalanta sono bravissimi finché stanno all’Atalanta. Come Gagliardini? Sì”.

Ancelotti

Ancelotti: “Milan, è un mercato intelligente. Calhanoglu? Farà bene. Gigio…”

L’ex calciatore e allenatore del Milan, Carlo Ancelotti, ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Di seguito riportiamo le dichiarazioni più importanti.

Sul mercato del Milan: “La Juve resta la favorita numero uno in modo chiaro, ma le due milanesi si stanno avvicinando. Inter e Milan stanno seguendo un percorso diverso. Il Milan doveva cambiare molto e la sua campagna acquisti è intelligente. Non doveva comprare un giocatore da 100 milioni, ma investire su più giocatori proprio come ha fatto. Quelli arrivati sono giusti”.

Su Çalhanoglu: “Ci impiegherà pochissimo ad ambientarsi alla Serie A, anche perché la Bundesliga è simile alla Serie A. In Germania, prima dell’infortunio, è andato molto bene”.

Su Donnarumma: “La scelta finale è quella giusta: restare al Milan. E’ la squadra che lo ha cresciuto, è l’ambiente ideale per lui. Gli auguro di arrivare a grandi traguardi con la maglia rossonera, anche perché toccherà a lui prendere l’eredità di Buffon”.

Su un ritorno in Italia: “Mi piacerebbe tantissimo. Dopodiché staremo a vedere. Per adesso il mio obiettivo è fare bene col Bayern come abbiamo fatto bene l’anno scorso”.

Perin sta con Gigio: “Credo realmente al suo attaccamento al Milan”

“Un giocatore è un’azienda. Noi abbiamo famiglia e abbiamo delle persone al fianco e dobbiamo vedere anche il loro bene e non solo il nostro”. Ha commentato così Mattia Perin, portiere del Genoa, la firma del contratto super di “Gigio” Donnarumma. “Ogni scelta che prende un giocatore va rispettata – ha spiegato Perin -. Ho sempre pensato dall’inizio che lui volesse rinnovare e si vede che come io tengo al Genoa lui tiene al Milan. Io credo realmente al suo attaccamento alla maglia del Milan“.

Perin ha poi raccontato la trattativa estiva proprio con i rossoneri. “Io ero in vacanza negli Stati Uniti e nessuno mi ha interpellato. So che c’è stato un interessamento da parte del Milan e questo non può che far piacere perché è una grande squadra a livello mondiale, ma il mio piano è stare qui e diventare un grande portiere con il Genoa. Probabilmente le parti non sono arrivate così vicine fino a farmi sapere cosa volessero fare le due società”.

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Boban: “Caso Donnarumma? Sono schifato”

Telenovela estiva prossima alla chiusura. Dopo il clamoroso rifiuto, le polemiche e il ripensamento, è in arrivo la firma sul rinnovo del contratto di Gigio Donnarumma. Per un caso che ha diviso il mondo del calcio. Ne ha parlato anche Zvonimir Boban, attuale vicesegretario generale della Fifa: “Sono schifato – ha dichiarato l’ex calciatore rossonero – Mi dispiace per come stiamo trattando un ragazzo. Tutti siamo responsabili per essere arrivati a questo punto. Noi che non abbiamo parlato in tempo e che abbiamo lasciato che accadesse sciacallaggio puro. Anche quelli che magari sono intorno a lui e che non pensano al bene del ragazzo. Sono dolori che spero non rimangano in una mente giovane e su un talento straordinario, che possiamo veramente accostare a Gianluigi Buffon. Spero veramente che lui superi tutto questo, perché questi screzi rimarranno. Spero ne esca ancora più forte, ma è una cosa disastrosa”.

Mai come ora d’attualità il tema riguardante i procuratori. Nel suo ruolo di vicesegretario generale, Boban assicura un intervento della Fifa: “Bisogna mettere l’ordine, lo faremo sempre. Però se uno vuole fare le porcherie, le fa sempre. Sono altri che devono mettere l’ordine, non la Fifa. Noi sicuramente metteremo regole ferree su quello che è il sistema, manderemo un messaggio perché veramente basta. Infantino, come uomo di calcio e avvocato, ci crede e ci sta lavorando, saprà fare regole giuste, corrette e oneste, che diano un’idea di quello che si deve fare. E‘ giusto che guadagni chi fa il proprio lavoro, ma in certe cose si è veramente andati oltre”.

Sul mercato del Milan, infine, Boban non è ottimista come altri: “A me non sembra un’eccellente campagna acquisti. E’ buona, vediamo. Bisogna lasciare tempo ai ragazzi, non sarà facile amalgamare tutto. Ma adesso creare storie senza fondamenta non è stato mai un vantaggio per nessuno. Non posso essere entusiasta per la campagna acquisti, non vedo fenomeni”.

Fonte: Sky Sport