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Milan, pari al fotofinish: prezioso 1-1 sul campo dell’Atalanta

Deulofeu risponde a Conti: parità nel big match di Bergamo

Buon pareggio del Milan sul campo dell’Atalanta. I rossoneri escono da Bergamo con un prezioso 1-1, arrivato all’88° grazie a un gol “sporco” di Deulofeu. La Dea passa avanti nel primo tempo con Conti, tiene il vantaggio per tutta la ripresa ma cade proprio nei minuti finali. Non un Diavolo brillante, soffocato dalla gamba e dall’entusiasmo orobico, ma capace con carattere e un pizzico di fortuna di rimontare e portare a casa il pari.

L’1-1 dell’Atleti Azzurri d’Italia non esalta, ma piace sia al Milan sia all’Atalanta: i bergamaschi puntellano il 5^ posto in classifica e sono di fatto qualificati alle coppe europee, mentre Montolivo e compagni mantengono la 6^ piazza a +1 sulla Fiorentina e +4 sull’Inter (impegnata domani a San Siro col Sassuolo). Il Milan continua ad avere in mano il proprio destino: se vincerà le ultime due partite – Bologna in casa e Cagliari fuori – staccherà il pass per i preliminari di Europa League.

Buono il rientro di Montolivo in cabina di regia, provvidenziale il ritorno dietro di Romagnoli, positivo l’esperimento del 3-5-2: Montella può essere tutto sommato soddisfatto delle sue scelte. Nota dolente la prestazione di Kucka – bene in proiezione offensiva, disastroso in fase di non possesso in posizione di esterno basso -, croce e delizia Gigio Donnarumma: è stato straordinario in almeno 2-3 interventi nel tenere a galla il Milan, ma pesa la papera che è costata l’1-0 atalantino.

Lapadula: “Gara importante, avremo l’atteggiamento giusto”

L’attaccante del Milan, Gianluca Lapadula, ha parlato pochi minuti prima della sfida contro l’Atalanta:

Sappiamo l’importanza della gara e scenderemo in campo con l’atteggiamento giusto. Ci siamo preparati bene – ha dichiarato Lapadula a Milan TV – è un periodo in cui i risultati non arrivano, ma stiamo facendo di tutto per tornare al massimo. L’Atalanta? Se la giocheranno come noi: vinca il migliore”.

Atalanta-Milan, le formazioni ufficiali: spazio al 3-5-2, Montolivo e Romagnoli dal 1′

Di seguito le formazioni ufficiali di Atalanta-Milan, match in calendario tra pochi minuti all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo:

Atalanta (3-5-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kessié, Cristante, Freuler, Spinazzola; Gomez Petagna. All.: Gasperini.

Milan (3-5-2): Donnarumma; Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Lapadula. All.: Montella.

9 statistiche su Atalanta-Milan

Tutti i numeri sulla prossima sfida dei rossoneri contro l’Atalanta

Milan e Atalanta vogliono lo stesso obiettivo e la classifica parla chiaro. In palio, nell’anticipo della 36° giornata di campionato, c’è il quinto posto: il Diavolo cerca il colpo esterno per rilanciarsi, raggiungendo così i 60 punti dopo un periodo negativo; i nerazzurri, invece, possono allungare ancora più il vantaggio – ora a +6 – in classifica. In attesa del fischio d’inizio, scopriamo 9 statistiche legate a questa sfida.

1- Sono 55 i precedenti a Bergamo tra le due formazioni in A: 13 le vittorie dei bergamaschi, 20 i pareggi, 22 i successi per il Milan. Un solo pari tra le due squadre nelle ultime 11 sfide in Serie A allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia: l’1-1 nell’ottobre 2009.

2- I rossoneri – a Bergamo – hanno una striscia aperta di otto partite con almeno un gol.

3- Il risultato più volte comparso tra le due formazioni nel massimo campionato è lo 0-0, finale di 16 gare, compresa l’ultima sfida giocata nel girone di andata a San Siro.

4- Milan (25 anni e 259 giorni) e Atalanta (25 anni e 291 giorni) sono le due squadre con l’età media dei giocatori schierati più bassa in questo campionato.

5- La formazione di Montella subisce pochi gol di testa in campionato (cinque), solo l’Inter ne ha concessi di meno in questa graduatoria (quattro).

6- Dall’arrivo al Milan, Gerard Deulofeu ha provato 94 dribbling: in Serie A solo Felipe Andeson ne ha tentati di più (109), in Europa i blaugrana Messi (111), Neymar (166) e Zaha del Crystal Palace (114).

7- Mati Fernandez ha segnato due reti all’Atalanta in tre precedenti fuori casa in campionato: a nessuna squadra ha segnato più reti in A.

8- Andrea Bertolacci ha trovato il gol in tre delle nove partite di Serie A giocate contro l’Atalanta, il suo bersaglio preferito nella massima serie.

9- Vincenzo Montella è imbattuto da allenatore contro l’Atalanta in A: sette vittorie e tre pareggi.

Fonte: AC Milan

Musacchio e Kessiè al Milan, ci siamo quasi

Non perdono tempo Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone essendo già alla ricerca di acquisti per il calcio mercato estivo. I due nuovi dirigenti, riporta questa mattina La Repubblica, hanno stabilito due giocatori in entrata: Frank Kassiè, centrocampista dell’Atalanta e Mateo Musacchio, difensore del Villarreal.

Milan, il primo obiettivo è la Champions 2018-19

L’obiettivo principale per la nuova dirigenza del Milan è la qualificazione alla Champions League 2018-19. Come riporta il quotidiano La Repubblica, non si può sbagliare nessuna mossa nel mercato estivo per raggiungere questo traguardo importante perché nelle stagioni successive bisognerà raggiungere il pareggio di bilancio chiesto dalla UEFA.

Dalla Cina devono arrivare intanto della documentazione per i controlli sulla nuova proprietà da parte di Figc e Lega Serie A. Il Milan aspetta la certificazione di rispettabilità di Yonghong Li e la sua sostenibilità finanziaria.

Milan, Mirabelli incontra l’agente di Locatelli: il piano per il futuro

Programmare il futuro a maggio, questa una delle grandi novità che Massimiliano Mirabelli vuole portare nel nuovo corso rossonero. Un’agenda fitta di appuntamenti nella base generale di Casa Milan. Secondo quanto appreso da calciomercato.com, a inizio settimana è andato in scena un primo summit tra l’agente di Manuel Locatelli, Stefano Castelnovo, e il direttore sportivo del Milan.

FIDUCIA IMMUTATA – E’ stato un primo incontro conoscitivo, i dirigenti hanno intenzione di convocare tutti i rappresentanti dei giocatori presenti in rosa. A Castelnovo è stata ribadita con fermezza la stima e la fiducia in Manuel Locatelli, considerato un patrimonio tecnico da valorizzare a tutti i costi. Il centrocampista di Lecco ha convinto nella sua prima stagione, a tutti gli effetti, in Prima squadra, nonostante nelle ultime settimane Montella gli ha sempre preferito Josè Sosa.

PIANO PER IL FUTURO – Se dovesse arrivare un nome importante per il ruolo di regista, allora per il centrocampista classe 1998 si profilerebbe l’ipotesi di un prestito. Questo per evitare di rimanere a lungo fuori e per maturare la giusta esperienza. Nessuna apertura ad una cessione a titolo definitivo, salvo offerte clamorose che, al momento, non sono arrivate.

Fonte: calciomercato.com

Ricardo Rodriguez, c’è l’accordo Milan-Wolfsburg

Conferme dalla Germania sull’accordo Milan-Wolfsburg per Ricardo Rodriguez. I due club – riporta l’autorevole Bild – avrebbero trovato l’accordo per il trasferimento in rossonero del terzino della Nazionale svizzera sulla base di 18 milioni di euro più 3 di bonus, con il Diavolo che sarebbe così riuscito a strappare un piccolo sconto rispetto alla clausola rescissoria del giocatore (vicina ai 22,5 milioni).

Stadio al Portello, il Milan costretto a pagare 5,5 milioni a Fiera

Perde 5,5 milioni di euro il Milan nella contesa con la Fondazione Fiera per il progetto dello stadio, poi fallito, al Portello: un progetto che era fortemente caldeggiato da Barbara Berlusconi. Emerge dal bilancio del Milan. La vicenda inizia nel 2016 quando il Milan, in collaborazione con Arup Italia, presenta alla Fondazione Fiera una manifestazione d’interesse non vincolante in relazione alla riqualificazione del padiglione 1 e 2 Portello a Fieramilanocity.

Poco dopo la Fiera dava l’esclusiva al Milan sul progetto. Ma di li a poco il Milan faceva dietrofront dopo aver valutato l’eccessiva onerosità degli obblighi contrattuali come le opere di bonifica. L’Ente Fiera citava quindi il Milan a comparire davanti al Tribunale di Milano chiedendo danni per 36 milioni. Ma il club rossonero rispondeva e chiedeva danni per 10 milioni di euro. Ne era seguita una querelle legale con botta e risposta fino alla fine del 2016: quando le due parti trovavano una transazione rinunziando alle rispettive cause.

Ma è il Milan a dover tirare fuori dalla cassa 5,5 milioni di euro. Somma che è stata versata ad inizio marzo, poco prima dell’arrivo di Mr Li.

Fonte: Fonte: di Carlo Festa per “The Insider – Dietro le quinte della finanza

Atalanta-Milan, Lapadula favorito per una maglia da titolare

Secondo alcune notizie provenienti da Milanello, sarà Gianluca Lapadula la prima punta titolare nel match di stasera contro l’Atalanta. Rumors che smentirebbero le indicazioni arrivate dopo la rifinitura di ieri, che davano in vantaggio Bacca: se le indiscrezioni venissero confermate, salirebbero a quattro le partite consecutive in cui l’ex Pescara viene preferito al colombiano, destinato alla panchina.

Nesta: “Al Milan sono stato meravigliosamente bene. Il mio erede? Romagnoli”

L’ex fuoriclasse del Milan, Alessandro Nesta, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Ecco le dichiarazioni più salienti.

Su cosa gli manca di Roma: “In primo luogo mia madre. Poi mio fratello. A Roma sono cresciuto, mi manca Roma, la sua anima, i suoi colori, la passeggiata al centro. Quando torno l’apprezzo ancora di più, rispetto a quando ci vivevo. Adesso sono più di dieci anni che sono fuori, ma quando torno mi sembra di non essere mai andato via. Abitavo a Cinecittà e prima non c’era la PlayStation, non c’era l’iPad, non c’erano le partite su Sky, in verità non c’era niente, perciò giocavamo a calcio sotto casa, partite che non finivano mai. C’era solo quello allora, non c’era tennis, tanto meno piscine per il nuoto, non c’era nessun altro sport e come tutti i bambini giocavo a calcio. Poi sono andato nella squadra del mio quartiere a Cinecittà, che era collegata alla Roma. Ma la mia famiglia era laziale e mio padre lo era in modo molto convinto, per usare un eufemismo. La Roma mi voleva e c’era stata un’offerta per andare in giallorosso. Ma scattò il veto biancazzurro di papà e così ho preferito aspettare la Lazio. Perché era così che doveva andare”.

Sulla Lazio: “Sul Corriere dello Sport c’era l’annuncio che la Lazio faceva dei provini. Mio padre subito ha preso la palla al balzo, ha chiamato e quel giorno sono andato come tanti, non so quanti. Centinaia di bambini. Sono andato e mi hanno preso”.

Sul primo incontro con Totti: “Che storia! Il primo incontro fu in un Lodigiani-Lazio. Avevamo otto anni. Ricordo che nella capitale, quando eravamo piccoli, Totti era già Totti, a otto anni. Perciò tutti già sapevano quanto fosse forte. E tutti avevano molte aspettative, incredibili per un bambino, però tutti ne parlavano. Ci ho giocato contro quando era alla Lodigiani, per due anni. Poi è passato alla Roma e abbiamo avuto tanti incontri. Ho avuto sempre un buon rapporto anche da piccolo con la madre, con il padre. Eravamo già capitani delle nostre squadre. Poi io allora giocavo a centrocampo. Lui era numero 10 già a otto anni e ricordo che in tutte e due le partite nelle quali ci siamo affrontati lui rompeva le scatole, calcisticamente. Era fortissimo”.

Un consiglio a Totti: “Lo sto seguendo. Credo che quel momento arrivi per ciascuno. E credo che anticipare tutti da parte del giocatore sia la cosa migliore da fare. Quando si sente che il corpo non va più come prima e c’è un po’ di perplessità da parte della società, allora è meglio anticipare tutti. Decidere da soli, non far decidere ad altri. Alla sua età è ancora competitivo, cosa rara. Poi gli direi di uscire alla grande, di dire belle parole e chiudere quest’anno, fare una grande festa. L’uscita migliore che possa fare un campione del calcio come lui”.

Sul rifiuto alla Juventus e l’arrivo poi al Milan: “Non volevo andare via dalla Lazio. Io avevo giocato solo lì e pensavo che avrei finito alla Lazio. Due anni prima ero stato richiesto dal Real Madrid e avevo rifiutato. Oggi se ci penso… Però il destino mi ha premiato e sono finito al Milan, quasi costretto. Ma oggi ringrazio Dio: ho vinto quello che ho vinto, sono stato meravigliosamente a Milano. Ma andare via dalla Lazio e da Roma è stato comunque come strappare delle radici, profonde”.

Sui problemi avuti in Nazionale: “Non credo sia stata sfortuna, io credo che il mio corpo riuscisse a tenere una stagione importante con squadre importanti ma poi cedesse. Io giocavo sempre tutte le partite della stagione e quando arrivavo alle competizioni estive con la Nazionale ero, come dire, un po’ usurato. Arrivavo a fine stagione un po’ cotto e quando ripartivo con il Mondiale mi infortunavo, e non era sfortuna. Finale del 2006? Mi pesa tantissimo non averla giocata. Ho fatto, e bene, la fase eliminatoria. Ma poi mi sono infortunato e non ho giocato le più importanti. Ma quella coppa è anche mia, come di tutta la squadra”.

Il calciatore più forte affrontato: “Sempre lo stesso. Dico Ronaldo, il brasiliano. Io in vecchiaia ho giocato contro Messi, contro Cristiano Ronaldo, però Ronaldo è stato qualcosa di superiore, qualcosa veramente di diverso rispetto a tutti. Giocarci contro per me è stato molto difficile”.

Sul nuovo Nesta: “Mi pare Romagnoli. Spero che faccia una carriera importante. Io credo però che un giocatore per affermarsi debba giocare la Champions League, debba fare i Mondiali, debba fare stagioni in vetta e poi credo che possa essere valutato per quello che è. Deve competere al top per essere classificato al top”.

Sul futuro: “Tornare in Italia? Per adesso no perché ho un contratto qua e sto bene qua. Anche come crescita, qui ho più tempo, mi danno più tempo per provare, per crescere. In Italia devi arrivare pronto, perché tanta pazienza non c’è: o sei pronto o ti cacciano via, perciò, per la mia formazione personale, preferisco stare qui per adesso. Un domani magari sì”.

Sulla Lazio di Inzaghi: “Io credo che Simone abbia fatto un lavoro impressionante, è riuscito a convincere i giocatori a giocare in ruoli che prima non avevano provato, tipo Felipe Anderson. Io credo che la Lazio abbia anche un gran gioco e calciatori forti, molto forti. Poi Keita, perché Keita ha delle qualità rarissime. Ha un tesoretto in casa, la mia Lazio”.

Oggi l’Atalanta può ribaltare la Lombardia

Per la prima volta può chiudere davanti alle milanesi. Montella ritrova Montolivo (da “il Giornale”)

Onore al grande merito. Stasera l’Atalanta, felice per la firma di Gasperini (fino al 2020) e per l’acquisto dello stadio, può mettere un piede nella piccola grande storia del calcio italiano.

Perché con un punticino può garantirsi il quinto posto e in particolare arrivare davanti a Milan e Inter che è un record assoluto stabilito l’ultima volta dalla Cremonese ma a fine anni 20, un secolo prima, altro calcio, altra epoca, altro mondo. «È una squadra modello, i miei sinceri complimenti», l’elogio pubblico di Vincenzo Montella che ha colto l’occasione per rendere omaggio a Gasperini e cancellare qualche acido commento («troppi falli») firmato la sera della sfida di San Siro. «L’Atalanta ha un grandissimo spirito, è una squadra solida», aggiunge per chiudere l’incidente diplomatico. Non solo. Dinanzi al quesito secco «Lazio e Atalanta sono più forti del Milan?» la risposta è lapidaria: «Sì, io credo nella classifica». Con queste premesse l’impresa tentata dal Milan che, secondo Montella, «vale come una finale» si presenta sempre più complicata specie se si prende come riferimento il Milan maltrattato dalla Roma domenica scorsa con 4 schiaffi sul viso. «Fisicamente il gruppo sta molto bene, deve giocare mentalmente più libero» è la sua diagnosi che fa a pugni con la realtà inquietante segnalata dallo strapotere di Dzeko e Salah, di De Rossi e Nainggolan. Sarà.

«L’occhio inganna» è la replica garbata alle critiche inevitabili ricevute dall’interessato che nell’occasione riabbraccia Riccardo Montolivo, il capitano titolare finalmente restituito al calcio dopo l’incidente subito in azzurro a Torino, contro la Spagna, collisione con Sergio Ramos, ai primi di ottobre, sette mesi e spiccioli dopo. «Ci è mancato, da 10 giorni era pronto» le ultimissime sul suo stato di forma: quando il gioco si fa duro, si fa ricorso a un discusso duro che dalle parti di Bergamo (Caravaggio, gennaio 1985) ha le radici e molti ammiratori schietti. Alle sue spalle c’è anche il recupero di Romagnoli che di questi tempi e con mezza difesa fuori uso tra squalifica (Paletta) e infortuni (Abate, Calabria) può essere una delle rare garanzie da esibire: «Sta stringendo i denti, vuole esserci» è il resoconto sul conto del difensore che ha una sofferenza al menisco con cui convivere prima del probabile intervento. Rivedremo anche Bacca in attacco dopo tre esclusioni e questa forse è l’altra novità.

Il vero nodo di questo maggio malinconico del nuovo Milan che riconquista invece un posto d’onore tra le cronache di calciomercato, è invece il futuro di Vincenzo Montella che si nega, con dribbling diabolici, a dichiarazioni nette. «Sento la stima della società espressa sia in pubblico che in privato, non mi turba giocare per la vittoria, ahimè stiamo programmando il futuro, e dico ahimè perché dobbiamo concentrarci sul presente, non sono il tipo che tenta di arruffianarsi il pubblico dicendo non vado ad allenare qui o lì, sono un professionista, non c’è frenesia, ci siamo detti che ne parleremo dopo» è il giro di parole utilizzato da Montella per sfuggire alla presa delle domande perentorie sull’argomento. Invece al verdetto di Bergamo stasera non si può sfuggire.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Ag. Paletta: “Non so se resta al Milan”

Martin Guastadisegno, agente di Paletta, ha parlato così del proprio assistito e del futuro al Milan:

“Fin qui ha disputato 30 partite. Molto bene nella prima parte, più altalenante nella seconda come il resto della squadra. Se resterà? Questo non lo so – ha ammesso il procuratore di Paletta a tuttomercatoweb.com – non mi sono ancora confrontato sulla questione con la nuova società. Si sono insediati da quattro settimane e, probabilmente, avranno altre priorità. Ma non abbiamo fretta.

C’è bisogno di chiarezza, su questo non c’è dubbio. Nel momento in cui ci confronteremo, la nostra volontà sarà quella di capire se la società vorrà ancora puntare su un difensore che, per rendimento, negli ultimi anni ha dimostrato di essere tra i migliori della Serie A. Se si vorrà andare avanti insieme bene, altrimenti ci guarderemo intorno”.

Atalanta-Milan, la probabile formazione: Montella verso il 3-5-2, Bacca titolare

Rivoluzione montelliana. Trovano conferma le indicazioni di formazione di ieri: l’Aeroplanino pensa seriamente di stravolgere la squadra in vista di Atalanta-Milan, match valevole per la 36^, ma soprattutto crocevia (forse) decisivo nella volata all’Europa. Il Diavolo, infatti, si dovrebbe schierare con un sorprendente 3-5-2 e una inedita difesa a tre Gustavo Gomez-Zapata-Romagnoli a protezione dell’intoccabile Donnarumma. Non è escluso che possa essere pretattica – soprattutto se Romagnoli dovesse giocare -, ma al momento l’abbandono del canonico 4-3-3 appare l’ipotesi più probabile verso la gara di Bergamo.

Novità, ovviamente, anche tra centrocampo e attacco. Montolivo tornerà in campo dopo il ko al ginocchio e riprenderà posto davanti alla difesa dal 1′, coadiuvato ai lati da Pasalic e da Suso: lo spagnolo dovrebbe agire da mezzala destra, con licenza di avanzare e di accendere la luce sulla trequarti. Sulle fasce spazio al tandem Kucka-De Sciglio e in avanti attesa un’altra importante novità: Bacca è in vantaggio su Lapadula per affiancare Deulofeu. Il colombiano, se schierato, tornerebbe titolare dopo tre panchine consecutive.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Atalanta-Milan:

Milan (3-5-2): Donnarumma; G. Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Bacca.

Cassano: “Montella merita 10, il Milan è una squadra di scappati di casa”

Antonio Cassano, ex calciatore del Milan, ha parlato di attualità rossonera e dell’altro ex milanista Balotelli:

Il Milan di quest’anno? Montella è da dieci, sta facendo un lavoro eccezionale con una squadra di scappati di casa, ai miei tempi non sarebbero entrati nemmeno nemmeno a Milanello. Ora sono sesti in classifica e hanno pure vinto una Supercoppa italiana. Lo staff medico mi aiutò tanto quando ho visto la morte con gli occhi, da quel momento sono cambiato, poi nacque anche mio figlio.

Balotelli dice che gli amici nel calcio non esistono? Se lui si è offeso è un problema suo – ha dichiarato Cassano a Tiki Taka – io dico quello che penso. Resta un grande giocatore, oltre che un bravo ragazzo”.

Atalanta-Milan, i convocati di Gasperini: ok Kessié e Gomez

Sono 25 i calciatori convocati da mister Gasperini per Atalanta-Milan, in programma allo stadio Atleti Azzurri d’Italia domani alle 20,45.

Si tratta di:

95 Bastoni Alessandro
1 Berisha Etrit
13 Caldara Mattia
24 Conti Andrea
4 Cristante Byan
7 D’Alessandro Marco
11 Freuler Remo
91 Gollini Pierluigi
10 Gomez Alejandro
88 Grassi Alberto
33 Hateboer Hans
19 Kessie Franck
25 Konko Abdoulay
27 Kurtic Jasmin
5 Masiello Andrea
94 Melegoni Filippo
8 Migliaccio Giulio
87 Mounier Anthony
43 Paloschi Alberto
9 Pesic Aleksandar
29 Petagna Andrea
77 Raimondi Cristian
31 Rossi Francesco
37 Spinazzola Leonardo
3 Toloi Rafael

Fonte: Atalanta

Atalanta-Milan, i convocati di Montella: presenti Romagnoli e Calabria

Ecco i 23 convocati di mister Montella verso Atalanta-Milan, match valevole per la 36^ giornata di Serie A:

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gomez, Romagnoli, Vangioni, Zapata, Gabbia (46)
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Mati Fernandez, Honda, Kucka, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Poli, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Deulofeu, Lapadula, Suso.

Fonte: AC Milan

Kjaer-Milan, nodo ingaggio

Non solo Musacchio. Il Milan punta anche a un altro centrale: il nome caldo è quello di Simon Kjaer, difensore del Fenerbahçe e della Nazionale danese. Già accostato ai rossoneri in passato, protagonista in Serie A con le maglie di Palermo e Roma, per Kjaer il nodo principale è rappresentato dall’ingaggio: il giocatore – scrive il Corriere dello Sport percepisce ben 4 milioni all’anno.

Honda rifiuta gli USA, vuole restare in Europa

Honda-Milan, è finita. Il giapponese svestirà il rossonero dopo tre anni e mezzo, alla fine del contratto che lo lega al Diavolo sino al 30 giugno 2017. Nel limbo con Seedorf, tra alti e bassi con Inzaghi, benissimo con Mihajlovic e desaparecido con Montella, Honda ha alternato momenti positivi ad altri fortemente negativi, ma sempre con dedizione alla causa milanista e massima professionalità.

Ora Il nipponico è ricercato negli Stati Uniti, ma per ora ha rifiutato l’offerta dei Seattle Sounders. Non è escluso – scrive calciomercato.com – che squadre della MLS possano tornare alla carica (in particolare i Los Angeles FC, franchigia che nascerà nel 2018), ma Honda vorrebbe restare in Europa: Inghilterra, Spagna, Germania o anche Italia, per giocare ancora in uno dei quattro maggiori campionati al mondo.

Milan, Montolivo torna titolare dopo l’infortunio

In attesa di capire se Montella stravolgerà veramente la squadra proponendola contro l’Atalanta col 3-5-2 (clicca qui per i dettagli), il Milan ritroverà in ogni caso una pedina importante dal 1′: Riccardo Montolivo. Il capitano rossonero tornerà titolare a Bergamo a sette mesi di distanza dall’incidente avuto in Nazionale, costatogli la rottura del legamento crociato: il “18” riprenderà posto davanti alla difesa, coadiuvato ai lati da Pasalic e uno tra Suso e Bertolacci.

Montella: “L’Europa è fondamentale. Futuro? Al Milan sono felice. Su Monto e Romagnoli…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato ai giornalisti nella consueta conferenza stampa di vigilia a Milanello. Di seguito le parole più importanti rilasciate dal mister verso Atalanta-Milan.

Su Atalanta-Milan: “Arrivare in Europa è fondamentale, abbiamo le possibilità di qualificarsi. Siamo concentrati sull’Atalanta, che è una squadra che è maturata tanto in questa stagione. Sono molto stimolato, domani sarà come una finale. L’Europa League ti può dare tante opportunità. E’ una competizione che nella seconda parte diventa molto interessante. Giocare una finale è sempre una grande aspirazione per un giocatore”.

Sugli ultimi risultati negativi: “È stata una settimana di presa di coscienza. Abbiamo cercato di prepararci alla gara di domani contro una squadra in forma. Dobbiamo farci trovare pronti. Abbiamo lavorato soprattutto sulla testa dei ragazzi, serve maggiore spensieratezza. La gara di deciderà sui duelli individuali”.

Su Montolivo: “Sta molto bene sia fisicamente che mentalmente. Non so se ha i 90 minuti nelle gambe e nella testa, ma si sta avvicinando alla condizione ottimale”.

Su Romagnoli: “Non sta benissimo, sta provando a stringere i denti, valuteremo domani, non posso dire altro per questioni di privacy del giocatore”.

Su Bacca o Lapadula: “Non ho ancora deciso, ma Bacca lo vedo molto arrabbiato…”.

Su Zeman, che oggi compie 70 anni: “Ha segnato un’epoca sia per i giocatori che per gli allenatori. Gli faccio i miei migliori auguri”.

Sulla gara di andata: “Alla fine mi ero lamentato forse un po’ troppo perchè era stata una gara troppo spezzettata e quindi me ne scuso. Dobbiamo resettare la testa, per vincere le partita saranno fondamentali i duelli individuali, quindi servirà una grande condizione fisica”.

Sul futuro: “Io sono felicissimo di allenare il Milan, sono in un club glorioso e sento la totale fiducia della società, che si è esposta anche con la stampa. Ci sentiamo tutti i giorni e stiamo programmando il futuro, la Roma ad oggi non è una possibilità”.

Sull’addio di Galliani: “È stata una serata molto toccante, mi è apparsa ancora più evidente la grandezza di questo club”.

Barcellona, dubbi su Deulofeu: non è più sicuro di riscattarlo

Marcia indietro del Barcellona su Gerard Deulofeu. Se fino a un mese fa sembrava scontato il riscatto dei blaugrana (detengono il diritto di recompra dall’Everton per 12 milioni di euro) oggi tutto è molto meno chiaro: il Barça – scrive il quotidiano catalano Sport non sarebbe più convinto di riportare a casa Deulofeu, soprattutto per la volontà del giocatore di non tornare tra le fila culé.

 

Milan-Wolfsburg, intesa per Ricardo Rodriguez: previsto viaggio in Germania

Il Milan ha raggiunto un’intesa di massima con il Wolfsburg per Ricardo Rodriguez. Operazione da 18-18,5 milioni più bonus, con un piccolo sconto rispetto ai circa 22 milioni della clausola. Aggiungiamo che la prossima settimana ci sarà quasi sicuramente un blitz in Germania per chiudere. A Rodriguez verrà proposto un pluriennale da circa tre milioni più bonus per arrivare a 3,5 milioni a stagione. Con il Wolfsburg si parlerà di Luiz Gustavo, un altro obiettivo che può concretizzarsi.

Per Kessié il Milan pensa di aver mosso i passi decisivi, in agenda incontro con l’Atalanta magari da concordare sabato prossimo quando i rossoneri giocheranno a Bergamo. Come già raccontato, Luiz Gustavo prescinde da Kessié, Duncan un’idea non prioritaria, mentre Pellegrini piace da tempo ma la situazione è attualmente in stand-by.

Aspettando Musacchio, il Milan poi sparerà il colpo in attacco: Morata resta il sogno, su Aubameyang i rossoneri vogliono davvero capire se il Borussia Dortmund e il diretto interessato accetteranno la proposta dal Psg. Belotti? Va tenuto in lista, dopo l’incontro di ieri con Petrachi, pur tenendo conto che il Toro ha messo una clausola da 100 milioni per l’estero. Ma il mercato non ha ancora avuto inizio…

Fonte: Alfredo Pedullà

Montella modella il Milan: a Bergamo con la difesa a tre. E sul mercato…

Via Berlusconi, ecco la difesa a tre. Può sembrare solo un caso, ma il Milan dovrebbe schierarsi con un inedito 3-5-2 proprio un mese dopo l’addio definitivo dello storico presidente rossonero: è noto che il Cavaliere non abbia mai digerito linee difensive diverse da quella a quattro, tanto da averla ordinata agli allenatori alla stregua di un diktat. Sono nella storia i pruriti nei confronti di Zaccheroni, allenatore bravo e vincente (portò a casa un clamoroso Scudetto nel ’99), ma mai sopportato per i suo 3-4-3.

Ecco che l’emergenza infortuni e squalifiche in difesa potrebbe indirizzare Montella verso uno schieramento tattico del tutto nuovo. Non per l’Aeroplanino, che negli anni della Fiorentina aveva impostato i viola proprio sul 3-5-2, ma per il Milan, schierato in casi rarissimi con la retroguardia a tre uomini nel corso dell’epopea di Silvio Berlusconi. A Bergamo, in un match fondamentale nella corsa all’Europa League, sarà la prima volta stagionale dal 1′ della difesa a tre: Zapata e Gomez saranno sicuri del posto, mentre Romagnoli spera di recuperare pienamente dal ko al ginocchio (in caso di forfait ci sarà De Sciglio).

In vista della prossima stagione, però, il Milan potrebbe strutturare la propria rosa in ottica 3-5-2. Oltre al rossonero in pectore Musacchio, il Diavolo cerca un altro centrale da inserire nella batteria a disposizione del mister: piace il danese Kjaer, ex Palermo e Roma ora in forza al Fenerbahçe, ma anche il laziale de Vrij.

Atalanta-Milan: l’analisi sugli avversari

Fabio Bazzani ci spiega il trend, il modulo e le individualità della formazione di Gasperini

I 4 pareggi nelle ultime cinque partite (2 consecutivi dopo la vittoria casalinga con il Bologna) non tolgono nulla al grande campionato dell’Atalanta. I bergamaschi, capaci recentemente di fermare Roma e Juventus, viaggiano spediti verso una storica qualificazione in Europa e nel proprio stadio hanno conquistato 36 dei 65 punti stagionali. Analizziamo ai raggi x – con l’aiuto di uno dei volti noti di Milan TV, Fabio Bazzani – la formazione di Gian Piero Gasperini, quinta forza della Serie A.

L’ULTIMA SFIDA
Era il 17 dicembre – l’ultimo impegno in campionato del 2016 prima della partenza per Doha – e il Milan venne fermato sullo 0-0, nella nebbia di San Siro, da un’Atalanta compatta e ordinata. I rossoneri non riuscirono a trovare la via della rete, nemmeno nella ripresa quando la maggior pressione offensiva portò alla più grande occasione della partita: il palo di Antonelli.

TREND NERAZZURRO
Squadra solida e compatta, ostica da affrontare soprattutto tra le mura amiche. L’Atalanta è la squadra che è migliorata di più rispetto allo scorso campionato, avendo conquistato 24 punti in più rispetto al 2015/16.

MODULO
Gian Piero Gasperini ha plasmato l’Atalanta con un 3-4-1-2. In porta c’è Berisha, che sta garantendo un ottimo rendimento in stagione. La linea a tre è formata da Toloi, Caldara e Masiello. A centrocampo spazio alla coppia Freuler-Cristante, con Spinazzola e Conti sugli esterni. Kurtic agisce da mezza punta, alle spalle della coppia d’attacco composta da Gomez e Petagna. In questo sistema di gioco risultano fondamentali i movimento e le letture di gioco del trequartista.

ATTENZIONE A…
Sono diversi i giocatori nerazzurri da tenere d’occhio in vista della sfida di domenica sera. Un mix perfetto di esperienza e gioventù, il tutto incarnato perfettamente da 4 giocatori che si stanno mettendo in grande spolvero nell’arco di questa stagione: Caldara, Kurtic, Gomez e Petagna.

Per ascoltare nel dettaglio l’analisi tattica dell’Atalanta realizzata per Milan TV da Fabio Bazzani clicca qui.

Fonte: acmilan.com

Atalanta-Milan, Montella pensa a un inedito 3-5-2

Grandi novità di formazione nella gara attualmente più importante della stagione, con l’obbligo di portare a casa punti da Bergamo per mantenere il sesto posto in vista dei match delle ultime due giornate contro Bologna e Cagliari. Vincenzo Montella è pronto a rivoluzionare il suo Milan, con sorprese annunciate, in vista della sfida contro l’Atalanta, tra assenze in difesa e recuperi: secondo quanto raccolto da Peppe Di Stefano per Sky Sport, infatti, l’allenatore rossonero sarebbe intenzionato dopo le prove odierne, con il più che possibile recupero di Alessio Romagnoli post allenamenti sostenuti in gruppo ieri ed oggi, a schierare la propria squadra con un 3-5-2 tutto nuovo.

Provvisorio addio al 4-3-3 e riflettori puntati, nella possibilità paventata di un cambio di modulo, sulla grande novità Riccardo Montolivo, che tornerebbe in campo da titolare dopo 7 mesi: ultima gara disputata il 2 ottobre scorso, contro il Sassuolo, prima della rottura del legamento crociato anteriore con la maglia della Nazionale e contro la Spagna, e possibile ritorno in quello che è stato per anni il “suo” stadio, con la maglia di un’Atalanta in cui è cresciuto e grazie a cui ha debuttato in Serie A.

Provato in questi giorni da titolare da Montella nel 3-5-2 e nel 4-3-3, Montolivo tornerebbe dunque ad occupare il proprio posto davanti alla difesa, in un undici che potrebbe essere schierato con due idee a discrezione della posizione occupata da Suso (trequartista o mezzala): davanti a Donnarumma, ecco il trio Zapata-Romagnoli-Gustavo Gomez, con il paraguaiano pronto a sostituire Paletta (squalificato); a centrocampo, Kucka con Bertolacci, Montolivo, Pasalic e De Sciglio, con Suso in appoggio a Deulofeu (nel ruolo di “falso nueve”) in avanti. In caso di presenza dal 1′ di Lapadula, invece, Suso potrebbe andare ad occupare la posizione di interno di centrocampo al posto di Bertolacci, con Deulofeu al fianco dell’ex Pescara davanti. Ecco, dunque, le due idee che Montella potrebbe mettere in pratica all'”Atleti Azzurri d’Italia:

3-5-2: Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Gustavo Gomez; Kucka, Bertolacci, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Suso, Deulofeu.

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3-5-2: Donnarumma; Zapata, Romagnoli, Gustavo Gomez; Kucka, Suso, Montolivo, Pasalic, De Sciglio; Deulofeu, Lapadula.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Poli piace al Torino

Il futuro di Andrea Poli potrebbe essere con l’ex rossonero Mihajlovic. Il centrocampista di Vittorio Veneto, il cui addio al Milan è quasi certo, potrebbe proseguire la carriera al Torino: i piemontesi – fa sapere SportMediaset – si sono mostrati molto interessati al giocatore nel corso dell’incontro avuto ieri pomeriggio tra i due d.s. Mirabelli e Petrachi.

Vangioni: “Atalanta-Milan è come un finale”

Il terzino del Milan, Leonel Vangioni, ha parlato della sfida di sabato tra i rossoneri e l’Atalanta:

“La squadra si sta allenando bene per sabato: una partita difficile, ma dobbiamo fare tre punti perché è importante per il nostro obiettivo. L’Atalanta gioca bene, corre tanto, non dobbiamo essere intelligenti e fare insieme una gran partita, molto tattica. Ci stiamo allenando nei dettagli per arrivare bene a sabato. Manca poco alla fine del campionato, sabato è come una finale e dovremo stare concentrati al 100%.

Quest’anno ho giocato abbastanza, mi sento bene, mi alleno sempre per stare a disposizione del mister. E’ importante partecipare a una competizione bella come l’Europa League e stiamo lavorando per quello: c’è ancora l’opportunità, dobbiamo essere intelligenti, forti di testa e andare avanti.

Gomez? Il Papu è un giocatore importante, bravo e veloce: dovremo stare attenti e concentrati – ha concluso l’argentino a Milan TV – è uno che fa la differenza”.

Milan, chieste nuovamente informazioni per Badelj della Fiorentina

Kessié, Pellegrini, Duncan…e non solo. Tra i tanti nomi sondati dal Milanper la rivoluzione a livello di rosa assegnata a Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, torna di moda anche il profilo di Milan Badelj, centrocampista della Fiorentina in scadenza di contratto nel 2018 con il club viola.

Alla ricerca di un play davanti alla difesa, la società rossonera ha infatti richiesto nuovamente informazioni per il croato classe ’89, già sondato nelle precedenti sessioni e vecchio obiettivo di mercato milanista. Un elemento che, per ruolo e caratteristiche, va chiaramente ben al di là dei possibili arrivi di Kessié e Duncan (considerato più come investimento in prospettiva), utile a regalare qualità in più al centrocampo della squadra di Montella.

E che dopo qualche mese torna, ancora, a far parte della possibile lista degli arrivi di un nuovo Milan in fase di ricostruzione.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, migliora ancora Romagnoli: può partire titolare contro l’Atalanta

Ottimismo sulle condizioni fisiche di Alessio Romagnoli. Le buone impressioni raccolte dopo l’allenamento di ieri a Milanello sono state confermate anche oggi: il difensore di Anzio ha lavorato nuovamente con il resto del gruppo, saltando soltanto la partitella di fine seduta. Merito di un ginocchio finalmente in miglioramento dopo i tanti problemi avuti nelle scorse settimane, che hanno costretto l’ex Samp a saltare le partite contro Empoli, Crotone e Roma.

Montella, dunque, può guardare con maggior tranquillità alla trasferta di sabato in casa dell’Atalanta. Si alzano le chance di recupero di Romagnoli e con esse anche di ritrovare una solidità difensiva perduta: il Milan andrà a Bergamo con una retroguardia decimata a causa di infortuni e squalifiche – i lungodegenti Abate-Antonelli più Calabria, oltre all’espulso e indisponibile Paletta – e il recupero del numero 13 sarebbe cruciale per ridare certezze a un reparto apparso in chiara difficoltà. 

Le indicazioni definitive sulle condizioni fisiche di Romagnoli arriveranno dalla seduta di rifinitura di domani, ma al momento è possibile che a Bergamo parta titolare. Il Milan, Montella e il ragazzo sono però d’accordo su un punto: non verrà preso alcun rischio, con Alessio che non forzerà e tornerà in campo solo se sarà in buone condizioni. Altrimenti, spazio a una linea arretrata totalmente inedita: De Sciglio-Gomez-Zapata-Vangioni. 

Milan, attacco nuovo: via Bacca, Honda e Ocampos, dubbi Deulofeu-Lapadula

Rivoluzione in vista nel parco attaccanti del Milan. Tra addii certi e situazioni in bilico, il reparto offensivo di Montella subirà una decisa rinfrescata: Bacca verrà sicuramente ceduto e rimpiazzato da una nuova punta, Honda non rinnoverà il contratto in scadenza a giugno e Ocampos farà ritorno al Marsiglia – scrive stamane La Gazzetta dello Sport. Dubbi su Deulofeu – il Milan vorrebbe mantenerlo oltre il prestito, ma il Barcellona è intenzionato a esercitare il diritto di recompra – e Lapadula, che potrebbe sia restare da riserva sia cercare fortuna (e spazio) altrove.

Torino, Gabriel può interessare

Anche Gabriel potrebbe essere tra i nomi caldi sull’asse Milan-Torino. Con il contratto in scadenza di Padelli – scrive Gianluca Di Marzio – e il ritorno al City di Hart, i granata cercano un portiere: il brasiliano può rappresentare un profilo interessante.

Milanello: Atalanta-Milan si avvicina

Ecco il racconto dell’allenamento di giovedì della squadra. Vangioni ancora in gruppo

Migliorano sempre di più le condizioni di Leonel Vangioni, in gruppo per il secondo allenamento consecutivo a Milanello. Un recupero che si unisce a quello di Poli, a due giorni dalla delicata gara con l’Atalanta a Bergamo. Romagnoli, invece, ha proseguito il suo programma personalizzato.

Nell’unica sessione prevista giovedì mattina, i rossoneri hanno svolto un riscaldamento atletico con corsa ed esercizi per gli arti inferiori. A seguire, sul ribassato, possesso palla 8 contro 4 e partitella tattica a tutto campo (11vs11). Ha chiuso la giornata una partitella libera a campo ridotto.

Per venerdì, vigilia di Atalanta-Milan, la rifinitura è fissata nel pomeriggio.

Fonte: acmilan.com

11 maggio 2001, Inter-Milan 0-6

Ci hanno pensato Cesarone, Serginho e Gianni Comandini, che ricorda: “Ancora oggi mi fermano per strada per quella partita…”

Buttava male per il Milan. La settimana prima i rossoneri avevano perso a Perugia, mentre i nerazzurri avevano battuto l’Atalanta. Però per la corsa al quarto posto utile per la Champions League, era più avanti in graduatoria il Milan rispetto all’Inter. Prestigio della stracittadina, desiderio di far bene da parte di Cesarone Maldini, classifica nella zona europea: tutto questo era la posta in palio dell’11 maggio 2001.

PER LA STORIA MILANISTA È IL VERO DERBY DEL CUORE
Nel derby non c’è cuore, c’è solo il desiderio contorto, subdolo e disperato di far male sportivamente all’avversario. Vale per tutti, per i milanisti e per gli interisti e per i tifosi di tutte le altre città che si segnano le due date sul calendario e sull’agenda ogni anno, a fine luglio, quando vengono resi pubblici i calendari della stagione calcistica. Di derby ce ne sono stati tanti, belli e bellissimi per il Milan, altrettanto per l’Inter, altri lottati ed equilibrati come l’ultimo finito in parità. Ma per un tifoso rossonero, che ha eliminato 2 volte l’Inter dalla Champions League, che ha battuto l’Inter sia in Finale di Coppa Italia che in Finale di Supercoppa di Lega, i veri derby della vita, quelli che fanno davvero battere il cuore sono due: quello del gol di Hateley e quello dello 0-6. Ma se proprio bisogna scegliere, ebbene sì, vince lui, di stretta incollatura, l’11 maggio 2001. I veri motivi per cui una serata di ordinaria amministrazione di fine stagione sia diventata una serata storica, non li scopriremo mai. “Una partita strana, sembrava che a noi avessero tagliato le gambe e che loro avessero un polmone in più”, avrebbe detto anni dopo il portiere interista Sebastien Frey.

CESARE MALDINI: GLI SPIACEVA SOLO PER TARDELLI
Cesare il patriarca e Marco l’allenatore emergente avevano fatto grandi cose nell’82 ai Mondiali di Spagna, lui vice di Bearzot e l’altro mattatore in campo. Ma soprattutto, in Nazionale Under 21, l’uno Ct e l’altro suo vice si erano voluti bene e avevano vinto il Campionato europeo di categoria dieci anni dopo, nel 1992. Ritrovarsi allenatori avversari in un derby era abbastanza crudele per entrambi. Cesarone quella sera era contento, ma gli spiaceva per Marco. Proprio Tardelli, due mesi prima, subito dopo l’esonero di Zaccheroni, era stato il primo a chiamare Maldini dopo la sua promozione ad allenatore del Milan in compagnia di Mauro Tassotti. Esultanza signorile, contenuta, quella di Cesare dopo ogni gol. Le reti di Comandini, Comandini, Giunti, Sheva, Sheva e Serginho erano state per lo storico personaggio rossonero una sorta di rivincita che con Tardelli non aveva nulla a che vedere. Cesarone c’era rimasto male, 27 anni prima. Lui era un giovane 42enne allenatore del Milan e perdere 1-5 in casa, a San Siro, il 24 marzo 1974, contro l’Inter di Mazzola e Boninsegna gli era bruciato non poco. Non pensava però Cesarone di potersi prendere una rivincita così clamorosa, addirittura con gli interessi.

GIANNI COMANDINI: “ANCORA OGGI MI FERMANO PER STRADA”
Nella storia del Milan, era rimasto Paolo Rossi. Ex-vicentino e due soli gol in maglia rossonera, proprio nel derby, il 1° novembre 1985 contro Walter Zenga in porta e contro Mario Corso in panchina. La stessa cosa è accaduta quella sera a Gianni Comandini, a sua volta ex giocatore del Vicenza. Il giovane attaccante aveva segnato nei preliminari di Champions League ad agosto contro la Dinamo Zagabria e poi era diventato un mistero. Qualche infortunio, tanta panchina. L’ultima partita da titolare, Comandini l’aveva disputata a febbraio. Al suo arrivo a Milanello, un mese dopo, Cesarone aveva preso a cuore quel ragazzo serio, taciturno, che parlava pochissimo. Gli fa giocare due scampoli di gara e poi il derby. Il racconto di Comandini:

“Ho saputo la sera prima che avrei giocato, forse il Mister non voleva agitarmi. Quei due gol in quel derby li ricordo benissimo, contro l’Inter, ci sono tifosi che ancora oggi mi riconoscono e mi fermano per strada per parlare di quella partita. Sono stato al Milan un anno, un anno particolare, ma posso tranquillamente dire che quella rossonera per me è stata un’esperienza davvero indimenticabile”.

SERGINHO: “HO DETTO A PAOLO DI PARLARE CON SUO PAPÀ
Il colibrì brasiliano è rimasto in campo per tutti i 90 minuti quella sera, mentre Sheva aveva dovuto lasciare posto a Leonardo a 8 minuti dalla fine. Andriy voleva rimanere in campo per la classifica dei cannonieri, ma con la sua bonomia, dalla panchina, Cesarone lo aveva convinto: “Dai, dai…”.
Sergio era finito un po’ nell’oblio negli ultimi mesi della gestione tecnica di Alberto Zaccheroni. Il grande Cesare invece, con la sua umanità, era affascinato dall’aria tutta particolare di Serginho:

“Prima della partita Cesarone mi aveva detto di pensare solo ad attaccare – ci racconta oggi lo stesso Sergio – ti voglio vedere solo nella metà campo avversaria, mi aveva detto. Poi, nel corso della partita, Paolo Maldini che era terzino sinistro dietro di me mi diceva di tornare indietro a coprire. Allora gli ho detto, devi parlare con tuo papà, lui a me ha detto di non farmi vedere nella nostra metà campo… È bello ricordare queste cose, anche perchè eravamo sotto pressione per quel derby. Era stato esonerato da poco Zaccheroni, le cose non andavano benissimo, poi si giocava di venerdì sera mentre la domenica il presidente Berlusconi aveva un appuntamento elettorale importante. Tutte queste cose, oltre al fascino del derby, ci davano tensione in allenamento. Poi, una volta in campo, è nata quella serata magica, impressionante, mai successo nella storia dei derby. Quando ho segnato il gol del 6-0, ero contento, noi siamo in campo per segnare, ma devo dire che lì per lì mi è spiaciuto. Il settanta per cento dello Stadio era popolato da tifosi interisti e vederli così tristi, qualcuno piangeva, non mi ha fatto piacere. Il calcio è divertimento, non tristezza. Poi però in spogliatoio ho festeggiato con i miei compagni e quella festa non la dimenticherò mai”.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 0-6

INTER: Frey, Ferrari, Blanc, Simic, J. Zanetti, Farinos (34′ Cauet), Di Biagio (1’st Seedorf), Dalmat, Gresko, Vieri, Recoba. All.: Tardelli.
MILAN: S. Rossi, Helveg, Costacurta, Roque Junior, P. Maldini, Gattuso, Giunti (26’st Guglielminpietro), Kaladze, Serginho, Comandini (12’st Josè Mari), Shevchenko (36’st Leonardo). All.: Tassotti. DT: C. Maldini.
Arbitro: Collina.
Gol: 3′ Comandini (M), 19′ Comandini (M), 8’st’ Giunti (M), 22’st Shevchenko (M), 33’st Shevchenko (M), 36’st Serginho (M).

Fonte: acmilan.com

 

Berlusconi: “Milan, mi mancherai. Perché i cinesi? Un italiano credibile non esiste”

L’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, è tornato sulla cessione del club rossonero ai cinesi:

“Chi non vota è rassegnato. La stessa rassegnazione che porta i nostri migliori giovani a cercare un avvenire all’estero, la stessa rassegnazione che porta molti imprenditori a chiudere o che li costringe a vendere agli stranieri, quando devono cedere un’attività, perché non esiste più un acquirente italiano credibile.

È successo anche a me, con il Milan. Il mio Milan mi mancherà enormemente, ma ora che i soldi del petrolio hanno cambiato il calcio, nessuna famiglia per quanto benestante ha più la forza economica per mantenere una squadra ai livelli che il Milan merita – ha ragionato il Cavaliere sulle colonne di Panorama -. Rimarrò il primo tifoso del Milan, pronto ogni domenica a gioire e a soffrire, come facevo da bambino quando mio padre mi portava allo stadio”.

Milan-Toro, si è parlato pure di Niang. E quelle domande su Belotti, Baselli e gli altri italiani…

Incontro conoscitivo, lo hanno definito. Incontro conoscitivo, come altri già andati in scena in questi ultimi tempi, con in azione il ds del Milan, Mirabelli, ex capo degli osservatori interisti. Conoscitivo in tutti i sensi: nelle vesti di nuovo uomo mercato del Milan, Mirabelli ha avuto ieri pomeriggio un lungo incontro con Petrachi, nel capoluogo lombardo, utile a entrambi per un giro d’orizzonte in vista dei rispettivi mercati estivi.

E così il ds granata ha potuto ad esempio battere la pista Niang, giovane attaccante che piaceva molto a Mihajlovic nella scorsa stagione, quando lo allenò a Milano, e che nello scorso gennaio finì nel mirino del Torino, ma invano. A fronte dei problemi incontrati con Montella, Niang fu prestato dai rossoneri al Watford, in virtù delle migliori condizioni economiche che offrivano gli inglesi (prestito oneroso con diritto di riscatto a 18 milioni). In Premier il giovane francese, di origini senegalesi, si è fatto apprezzare, ha segnato un paio di reti in 13 presenze. Tanto che il Watford non ha affatto escluso la possibilità di procedere al riscatto: trattative da affrontare con il Milan per cercare di abbassare la cifra. Il Torino sta alla finestra: Niang può giocare sia da seconda sia da prima punta, e dunque può essere una soluzione più che interessante per il club granata, che vuole sostituire Maxi Lopez con un nuovo attaccante di movimento e ben più eclettico tatticamente.

POLI, KUCKA, ZAPATA, GOMEZ E PALETTA – L’incontro è stato utile a Petrachi anche per chiedere informazioni su Poli e Kucka, centrocampisti non certo blindati dal Milan (in specie l’italiano, così come i difensori Zapata, Gomez e Paletta). Mirabelli ha cercato di comprendere le strategie del Torino su Belotti (che Cairo non intende cedere: Petrachi lo ha ribadito), nonché sui giovani di maggior qualità dei granata: in testa Baselli, ma anche Zappacosta, Barreca e Benassi.

Fonte: Tuttosport

Romagnoli migliora, si candida a titolare per Bergamo

Netti miglioramenti per Alessio Romagnoli. Il difensore rossonero, fuori nelle ultime tre partite per problemi al ginocchio, è sulla via della guarigione: ieri ha svolto buona parte della seduta insieme ai compagni – scrive il Corriere dello Sport – e si candida già per una maglia da titolare a Bergamo, dove il Milan si giocherà contro l’Atalanta una buona fetta d’Europa.

 

Vangioni recuperato per Atalanta-Milan

Montella recupera Leonel Vangioni. L’argentino, che in settimana aveva svolto lavoro differenziato, ieri ha lavorato pienamente con il gruppo ed è recuperato per la sfida di sabato tra Atalanta e Milan, decisiva nella corsa a un posto in Europa.

 

Roma, Montella o Emery per la panchina

Via Spalletti, Roma a caccia di un allenatore. Nella lista dei giallorossi per la panchina dell’Olimpico sono due i nomi caldi: Emery e Montella – scrive stamane il quotidiano capitolino Il Messaggero. Per l’Aeroplanino sarebbe un ritorno alla Roma, avendoci sia giocato sia allenato (le giovanili e la prima squadra, seppur quest’ultima solo per pochi mesi nel 2011).

Petrachi (d.s. Torino): “Sì, ho parlato col Milan di Belotti”

Il direttore sportivo del Torino, Gianluca Petrachi, ha parlato dell’incontro avuto oggi a Casa Milan col il d.s. rossonero Mirabelli:

“Le operazioni al Toro le fa il sottoscritto, poi Cairo è un presidente meticoloso a cui piace assistere alle trattative. Ma chi vuole fare una trattativa deve chiamare me, oggi sono stato dal Milan e il presidente già lo sapeva. Belotti piace a tante squadre, a chi non piace un attaccante così? E’ un ragazzo umile e caparbio, migliora giorno dopo giorno. Se dovesse arrivare un top club che punta a vincere lo scudetto, potrebbe partire, altrimenti resta con noi. Il Milan è un top club? Per la storia sì, ma oggi non gioca per il titolo.

Incontro con Mirabelli? Non lo conoscevo se non per sentito dire – ha dichiarato Petrachi a Sportitalia – mi ha chiamato per conoscerlo e nel pomeriggio ci siamo visti, abbiamo parlato di tante cose perché lui è arrivato da poco, mi ha chiesto delle cose. Se abbiamo parlato di Belotti? Sì, perché a lui Belotti è sempre piaciuto, però non mi ha detto che avrebbe certi soldi per Belotti. E’ difficile, ribadisco, che un club italiano possa prenderlo. Andrea parte solo per un top club. Secondo me, a lui servirebbe infatti farsi un altro anno da noi e confermarsi in granata prima di cercare gloria altrove”.

5 Atalanta-Milan da ricordare

L’Atalanta è sempre stato un avversario duro, severo e coriaceo: da Rivaldo a Kaká a Ronaldinho, ripercorriamo alcune reti di grandi firme rossonere all’Azzurri d’Italia di Bergamo

1 – DICEMBRE 1997: ATALANTA-MILAN 1-2, IL MIGLIOR MOMENTO DI KLUIVERT
Il bomber olandese Patrick Kluivert ha disputato una sola stagione nel Milan, con 6 gol in 27 partite di Campionato e 3 gol in 6 partite di Coppa Italia. Una annata non brillante, non positiva, tanto è vero che nell’estate 1998 l’ex Ajax si sarebbe poi trasferito al Barcellona. Ma in uno dei suoi buoni momenti stagionali, Kluivert è riuscito a lasciare una traccia importante proprio sul terreno dell’Atalanta. Reduce da 3 vittorie e 2 pareggi, il Milan sembrava essersi ripreso dal brutto inizio di Campionato. Il 7 dicembre, proprio Kluivert aveva segnato il gol del 2-0 rossonero contro il Bari a San Siro. Sette giorni dopo, 14 dicembre 1997, i rossoneri erano attesi a Bergamo dalla squadra di casa allenata da Emiliano Mondonico che non si trovava in buone acque di classifica. La gara sembrava però essersi attestata sull’1-1, quando al 13′ della ripresa proprio un gran gol di testa dell’olandese nella porta sottostante la Curva rossonera ha fissato il risultato sul 2-1 finale a favore del Milan.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-2

ATALANTA: Pinato, C. Zenoni, Carrera, Boselli, Mirkovic, Bonacina, Dundjerski, Sgrò, Carbone (21’st Magallanes), Caccia, Lucarelli (21’st Zanini). All.: Mondonico.
MILAN: Taibi, Cardone, Desailly, Costacurta, P. Maldini, Ba, Albertini, Boban, Ziege (28′ Maini), Kluivert, Andersson (14’st Savicevic). All.: Capello.
Arbitro: Boggi.
Gol: 2′ aut. Lucarelli (M), 17′ Sgrò (A), 13’st Kluivert (M).

2 – OTTOBRE 2002: ATALANTA-MILAN 1-4, FINALMENTE RIVALDO
Era dalla sera di Modena, dalla prima partita di Campionato, dalla grande esultanza di Adriano Galliani ed Ernesto Bronzetti in tribuna per un gran gol del brasiliano purtroppo annullato dall’arbitro De Santis, che tutto l’ambiente rossonero attendeva e pregustava il primo gol di Rivaldo, uno dei grandi acquisti rossoneri dell’estate 2002 insieme naturalmente a Nesta e Seedorf. Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, il Milan torna in campo il 20 ottobre 2002 a Bergamo contro l’Atalanta. È la quinta giornata di Campionato e con 10 punti conquistati nelle prime 4 giornate, la classifica era bella da vedere e diceva bene. Attenzione, come sempre, all’Atalanta però. Intanto proprio Rivaldo segna il suo primo gol stagionale in Serie A in maglia rossonera dopo 15 minuti di gioco, ma la rete di Gigi Sala, ex rossonero, pareggia anche se solo momentaneamente la prodezza del brasiliano. Toccherà poi a Jon Dahl Tomasson e ad Andrea Pirlo, in questo caso con una doppietta, dare la vittoria al Milan e a valorizzare quindi il primo sigillo proprio di Rivaldo.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-4

ATALANTA: Taibi, L. Sala, Natali, Carrera (14’st Gautieri), Bellini, D. Zenoni, Berretta, Dabo (32’st Foglio), Zauri, Pià (22’st Comandini), Bianchi. All.: Vavassori.
MILAN: Dida, Simic (22’st Helveg), Nesta, P. Maldini, Kaladze, Gattuso, Pirlo, Rui Costa (30’st Ambrosini), Seedorf, Tomasson, Rivaldo (32’st Serginho). All.: Ancelotti.
Arbitro: Paparesta.
Gol: 15′ Rivaldo (M), 30′ L. Sala (A), 41′ Tomasson (M), 21’st rig. Pirlo (M), 36’st Pirlo (M).

3 – MARZO 2005: ATALANTA-MILAN 1-2, IL BRIVIDO DEL 94′
Ancora una Atalanta alle prese con la lotta per la salvezza, ma sempre un avversario compatto ed orgoglioso per un Milan che sta lottando per lo Scudetto contro la Juventus. Con un giovane Montolivo in cabina di regia, la formazione bergamasca costringe il quotato avversario sullo 0-0 fino alla metà del secondo tempo. Con il gol di Massimo Ambrosini al 27′ della ripresa, il più però sembra fatto per il Milan. Eppure con l’Atalanta è sempre vietato, sempre un problema, rilassarsi e dare il risultato per scontato anche solo per qualche minuto. Infatti, con un grande scatto, il forte e veloce attaccante nigeriano Stephen Makinwa riporta subito i bergamaschi in parità. La formazione di Delio Rossi continua a tenere il campo, mentre Carlo Ancelotti le tenta tutte inserendo anche Inzaghi per movimentare il più possibile l’offensiva rossonera. Tutto sembra perduto per il Milan che non poteva permettersi di pareggiare, quando negli ultimi secondi dell’ultimo minuto di recupero un rimpallo viene tramutato da Andrea Pirlo in un gran tiro al volo decisivo per la vittoria rossonera.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-2

ATALANTA: Calderoni, Rivalta, Natali, Capelli, Motta, Montolivo, Bernardini, Marcolini (41’st Innocenti), Bellini, Makinwa (46’st Sinigaglia), Lazzari. All.: Rossi.
MILAN: Dida, Stam, Nesta, P. Maldini, Costacurta, Brocchi (16’st Ambrosini), Pirlo, Dhorasoo (14’st Serginho), Kaká, Tomasson, Crespo (33’st Inzaghi). All.: Ancelotti.
Arbitro: Bertini.
Gol: 27’st Ambrosini (M), 28’st Makinwa (A), 49’st Pirlo (M).

4 – OTTOBRE 2008: ATALANTA-MILAN 0-1, CI PENSA KAKÁ
Appuntamento all’Azzurri d’Italia per un Milan d’inizio stagione che non conosceva mezze misure. O perdeva. come accaduto nelle prime 2 giornate di Campionato contro Bologna e Genoa, o vinceva come accaduto in quattro delle cinque partite successive di Serie A, in questo caso contro Lazio, Reggina, Inter e Sampdoria. Quello del 26 ottobre 2008 a Bergamo era comunque un impegno tosto per il Milan. La formazione di Delneri era quadrata ed equilibrata. Al talento dei giovani come Manfredini, Cigarini e Padoin, si aggiungevano la velocità di Ferreira Pinto e il senso pratico, cioè i gol, di Doni e Floccari. Infatti non è un Milan brillante quello che crea meno occasioni quel pomeriggio rispetto all’Atalanta e che a dieci minuti dalla fine si ritrova ancora sullo 0-0. Nel finale di gara, però, la squadra rossonera, riesce ad arrivare con i singoli dove la prestazione di squadra non era stata in grado di essere efficace. Il gol della vittoria del Milan è frutto di un grande assist di Marco Borriello e di una conclusione perentoria di Ricardo Kaká, nell’unico gol mai segnato dal brasiliano sul campo atalantino.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 0-1

ATALANTA: Coppola, Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini, Ferreira Pinto (38’st Valdes), Cigarini (29’st De Ascentis), Guarente, Padoin (38’st Cerci), Doni, Floccari. All.: Delneri.
MILAN: Abbiati, Zambrotta, Bonera, P. Maldini, Jankulovski, Gattuso (45’st Antonini), Flamini (30′ Emerson), Ambrosini, Kaká, Ronaldinho (24’st Pato), Borriello. All.: Ancelotti.
Arbitro: Farina.
Gol: 35’st Kaká (M).

5 – OTTOBRE 2009: ATALANTA-MILAN 1-1, DINHO BEFFA CONTE
A Bergamo il Milan vive uno dei momenti più delicati del periodo post-Kakà. Il Milan è forte ma non lo sa, perchè la cessione estiva del bambino d’oro brasiliano ha generato un clima di depressione che condiziona e mortifica il rendimento della squadra. Contro l’Atalanta, però, si inizia a scorgere una reazione a tutto questo da parte dei giocatori in campo. Dopo il gol nel primo tempo messo a segno da Tiribocchi, attaccante spesso in gol contro il Milan in quegli anni, i rossoneri fanno fatica. Nel secondo tempo Leonardo schiera anche Ronaldinho, oltre a Seedorf, Pato e Huntelaar già in campo dal primo minuto. Contro i bergamaschi ben messi in campo da Antonio Conte, il Milan non si rassegna, anche perché veniva da un’altra sconfitta a Udine e da un magro pareggio casalingo contro il Bari. I rossoneri continuano ad attaccare e vengono presi per mano dal carattere di Sandro Nesta, tornato a giocare dopo una stagione, la 2008-09, di completa inattività per un problema di protrusione discale alla schiena. E’ proprio Nesta a crossare per Ronaldinho, a sette minuti dalla fine, la palla dell’1-1 finale.

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-1

ATALANTA: Consigli, Garics, Pellegrino, Manfredini, Bellini, Radovanovic, Padoin, Guarente, Valdes (29’st Peluso), Tiribocchi (11’st Ceravolo), Doni (16’st Caserta). All.: Conte.
MILAN: Storari, Abate, Nesta, Favalli, Zambrotta, Flamini (1’st Ronaldinho), Gattuso (22’st Ambrosini), Pirlo, Seedorf, Pato, Huntelaar (13’st Inzaghi). All.: Leonardo.
Arbitro: Rocchi.
Espulso: 39′ Radovanovic (A).
Gol: 21′ Tiribocchi (A), 38’st Ronaldinho (M).

Fonte: acmilan.com

Dzeko: “Shevchenko il mio idolo, era speciale”

L’attaccante della Roma e della Bosnia, Edin Dzeko, ha parlato della propria ammirazione giovanile (e non solo) per Shevchenko e della sua bella prestazione in campionato contro il Milan:

Sheva era speciale, era il mio idolo, volevo sempre vederlo e conoscerlo. Ricordo quando giocammo col Milan in Coppa UEFA col Wolfsburg a San Siro e gli chiesi la maglia: probabilmente è la maglia più preziosa. La mia doppietta a San Siro? È uno dei migliori stadi, il Milan uno dei migliori club del mondo. È stato bello andare lì, vincere la partita e segnare due bei gol. Sono stato felice per me e per i miei compagni, mio padre era lì”.

Il Milan incontra il d.s. del Torino Petrachi: sogno Belotti, ma non solo

Il nuovo Milan di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli continua la sua sequenza di incontri espolorativi per pianificare le mosse della prossima stagione. Dopo aver condotto l’operazione per il centrocampista dell’Atalanta Kessie, sorpassando la Roma, e aver portato avanti i primi contatti per Keita, Ghoulam, Luiz Gustavo e Ricardo Rodriguez, secondo quanto appreso da calciomercato.com il ds rossonero ha incontrato a Casa Milan l’uomo mercato del Torino Gianluca Petrachi.

Il Milan cerca un grande attaccante per la prossima stagione e il nome di Andrea Belotti, autore di 25 gol in campionato, non lascia indifferente la nuova dirigenza, che lo valuta in alternativa a Morata, Aubameyang, Dzelko e Kalinic. L’ostacolo principale è rappresentato dall’altissima valutazione del cartellino data dal presidente Cairo, non inferiore ai 100 milioni di euro. Nel Torino gioca anche il centrocampista classe ’92 Daniele Baselli, vecchio pallino del Milan e in trattativa in questi giorni per prolungare il contratto in scadenza nel 2019. Infine, Mirabelli chiederà informazioni su Davide Zappacosta e Antonio Barreca, i due giovani laterali difensivi granata che piacciono e molto anche al nuovo Milan.

Fonte: calciomercato.com

Fassone venerdì dalla UEFA

Venerdì importante per Marco Fassone. L’a.d. del Milan si recherà alla sede della UEFA, a Nyon, per illustrare il piano della società per il raggiungimento del Fair Play Finanziario: il dirigente rossonero – fa sapere Milan TV – esporrà il cosiddetto voluntary agreement, già redatto e spedito settimane fa, prospetto in cui il Milan espone nei dettagli il proprio progetto grazie a cui conta di aumentare i ricavi e rientrare dentro i parametri del pareggio di bilancio.

Milan, ecco il bilancio 2016: l’era Berlusconi si chiude con un rosso di quasi 75 milioni

Il Milan ha chiuso l’esercizio 2016, l’ultimo sotto la proprietà della Fininvest di Silvio Berlusconi, con una perdita netta a livello consolidato di 74,9 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla bozza del bilancio consolidato del gruppo AC Milan, di cui Calcio e Finanza ha preso visione. Bozza che sarà sottoposta alll’assemblea dei soci del prossimo 18 maggio per l’approvazione.

A livello consolidato il Milan, che è attualmente controllato dalla Rossoneri Sport Investments Lux di Yonghong Li e guidato dall’ad Marco Fassone, ha chiuso lo scorso esercizio con ricavi pari a 236,1 milioni, in aumento rispetto ai 213,4 milioni del 2015. Questo valore include anche le plusvalenze derivanti dalla cessione di calciatori per 12,2 milioni, in aumento rispetto agli 1,3 milioni del 2015.

Per l’analisi completa del bilancio del Milan per l’anno solare 2016 clicca qui.

Fonte: Calcio e Finanza

Mancini: “Milan? Al momento non c’è assolutamente niente”

Accostato di recente alla panchina del Milan, Roberto Mancini ha commentato così l’ipotesi di vestirsi di rossonero:

“Non voglio parlare perché si parla di niente. In questi mesi è il classico scrivere tantissime cose, poi alla fine qualche volta si azzecca perché si scrive di tutto. Per me al momento non c’è assolutamente niente – ha dichiarato il Mancio a fcinter1908.it – con Fassone è un po’ che non parlo. Finché non sono cose reali è inutile andare dietro a questi falsi scoop che non esistono”.

Milanello: attenzione alla fase offensiva. Romagnoli parzialmente in gruppo

Sono il ritorno in gruppo di Vangioni e la conferma di Poli, a livello di singoli, le migliori notizie che arrivano da Milanello per Vincenzo Montella, al centro della settimana che porterà ad Atalanta-Milan.

Nell’unica sessione prevista per mercoledì mattina, sul campo rialzato, i rossoneri hanno iniziato con un riscaldamento basato su corsa e passaggi. A seguire, esercitazione tattica sulla fase offensiva. La squadra, poi, è stata divisa in due gruppi: sempre sul rialzato si è curata la linea difensiva; sul ribassato, invece, ancora un lavoro specifico per l’attacco. In chiusura, partitella tattica a campo ridotto. A Milanello erano presenti Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. I singoli: Alessio Romagnoli ha svolto buona parte della seduta in gruppo.

Per giovedì è in programma un solo allenamento, a partire dalle 10.30.

Fonte: acmilan.com

Milan-Wolfsburg, per Ricardo Rodriguez si tratterà a fine campionato

Il Milan sembra aver individuato il terzino sinistro del futuro in Ricardo Rodriguez. L’esterno del Wolfsburg e della Nazionale svizzera è il candidato forte a raccogliere l’eredità di De Sciglio, destinato a partire in estate: Fassone e Mirabelli hanno già parlato con gli agenti del giocatore, che gradisce l’ipotesi rossonera.

La trattativa con i tedeschi, tuttavia, potrebbe partire più tardi rispetto ai contatti coi procuratori del difensore elvetico: Milan e Wolfsburg – scrive La Gazzetta dello Sport potrebbero aspettare la fine di Serie A e Bundesliga. Rodriguez ha una clausola rescissoria pari a 22,5 milioni di euro.

Atalanta-Milan, in dubbio Kessié e Gomez

Sabato Atalanta-Milan sarà la sfida decisiva per l’Europa, ma i nerazzurri potrebbero arrivare al match senza due stelle: Franck Kessié e Alejandro Gomez. Entrambi – riporta l’Eco di Bergamo – sono alle prese con problemi al polpaccio che sperano di superare in tempo per la gara contro il Diavolo. Sia per l’ivoriano sia per il Papu filtra comunque ottimismo.