News – Pagina 32 – Milanismo

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Musacchio vuole solo il Milan, arriverà per 18 milioni

Mateo Musacchio ha in testa solo il Milan. E presto potrà coronare il proprio sogno di “sposare” i rossoneri: il difensore argentino -riporta La Gazzetta dello Sport – sarà il primo colpo della nuova proprietà cinese, che per averlo verserà 18 milioni di euro nelle casse del Villarreal.

Tacchinardi: “A Manchester eravamo più forti del Milan, ma quel giallo a Nedved…”

La Juventus ha staccato il pass per la finale di Champions League e la mente è tornata a un atto finale della coppa del passato: Manchester 2003, in cui i bianconeri furono sconfitti ai rigori dal Milan. Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juve, ricorda così quella finale: “Eravamo superiori al Milan – ha dichiarato a Premium Sportma l’ammonizione di Nedved e la sua assenza in finale ha inciso. E alla fine abbiamo perso ai rigori”.

Vola l’hashtag #BelottiMilan: i tifosi vogliono il Gallo. E il Milan…

Sono tantissimi i tifosi milanisti che hanno aderito a un nuovo momento popolare che sta chiedendo a gran voce l’acquisto di un calciatore. Non Aubameyang o Morata, i profili ricercati per l’attacco, né i vicinissimi Musacchio-Kessié e nemmeno il duo Luiz Gustavo-Ricardo Rodriguez, il cui agente è stato lunedì a Casa Milan: i supporters rossoneri vogliono Andrea Belotti. E hanno avviato una campagna social per convincere la dirigenza a puntare sul Gallo, intasando il web con l’hashtag #belottimilan in ogni dove: account personali, articoli di giornali e siti, profili social del giocatore e non solo.

I risultati sono stati notevoli: 4 milioni di interazioni in una settimana, viste da 1,6 milioni di persone. #belottimilan non è entrato tra i trend topic, cioè tra i più usati di twitter, ma restano comunque numeri importanti che sottolineano la voglia matta dell’ambiente milanista di abbracciare Belotti. Piace la sua implacabilità sotto porta (in questa stagione, tra Torino e Italia, ha segnato la bellezza di 36 reti) ma soprattutto la sua risaputa fede milanista: è cresciuto nel mito di Shevchenko – ricorda La Gazzetta dello Sport – e faceva le foto con Maldini e Inzaghi. E in più è un ragazzo con la testa sulle spalle, umile e semplice: un caso raro al giorno d’oggi.

Ma non sarà affatto facile portarlo al Milan, perché Cairo chiede una cifra altissima: 100 milioni di euro, lo stesso valore della clausola rescissoria del Gallo (che in teoria vale soltanto per l’estero). Il club di via Aldo Rossi – svela la Rosea – ha parlato con Belotti (e oggi ha anche incontrato il Torino, qui i dettagli), ma si è concentrato su altri obiettivi come Aubameyang e Morata, anche perché il Toro ha il preciso desiderio di tenerlo ancora per un’altra stagione. Ma tutto, come sempre, dipenderà dalla volontà del giocatore. E chissà che non voglia vestire quella maglia rossonera che sognava da bambino…

Ufficiale: Inter, esonerato Pioli

Notizia clamorosa arrivata da pochi minuti. L’Inter ha esonerato Stefano Pioli. La comunicazione ufficiale è arrivata direttamente dal sito internet dei nerazzurri: la guida tecnica della squadra è stata affidata al tecnico della Primavera Vecchi. Ecco il comunicato ufficiale dell’Inter:

F.C. Internazionale Milano comunica di aver sollevato l’allenatore Stefano Pioli ed il suo staff tecnico dalla guida della prima squadra. L’Inter ringrazia Stefano ed i suoi collaboratori per la dedizione ed il duro lavoro svolto per il Club durante gli ultimi sei mesi di quella che si è rivelata una stagione difficile.

L’attuale tecnico della Primavera, Stefano Vecchi, è stato incaricato della gestione della prima squadra con effetto immediato e per le tre partite stagionali ancora da giocare. La società inizierà fin da ora a lavorare in vista della prossima stagione sportiva.”.

Milan su Kjaer

Il Milan vuole Simon Kjaer. Dalla Turchia insistono: i rossoneri hanno puntato il difensore del Fenerbahce e della Nazionale danese, tanto che il giocatore avrebbe addirittura chiesto il permesso di venire in Italia per trattare personalmente l’ingaggio con il club di via Aldo Rossi. Per Kjaer, già accostato di recente al Milan, sarebbe un ritorno in Serie A, avendo vestito le maglie di Palermo e Roma.

Keita-Milan, affare in stand-by

Se tuttavia la “questione Suso” poteva sembrare chiaramente nota a chiunque, dalle pagine dell’agenda di Fassone e Mirabelli, decisamente meno attesi si sono rivelati altri tre incontri avvenuti oggi presso gli uffici di Via Aldo Rossi 8. Anche Roberto Calenda, agente di Keita Baldé, ha infatti incontrato la dirigenza rossonera, per un possibile affare tra le parti al momento in stand-by: in scadenza con la Lazio nel 2018, l’esterno offensivo senegalese piace molto anche alla Juventus, che sta spingendo forte per mettere le mani sul gioiellino classe ’95.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Petagna: “Un sogno lo scontro diretto con il Milan”

Andrea Petagna, bomber dell’Atalanta ed ex calciatore del Milan, ha parlato della sfida di sabato tra la Dea e i rossoneri:

“Contro l’Udinese abbiamo ottenuto un punto importante, è una squadra forte e giocavamo in uno stadio difficile. È un peccato, ma sognavamo ad inizio anno di giocarci uno scontro diretto col Milan e va bene così. Ora testa al Milan: possiamo davvero chiuderla lì, in casa davanti ai nostri tifosi. Giocarsi lo scontro diretto contro i rossoneri – ha dichiarato Petagna al sito ufficiale dell’Atalanta – dentro il nostro stadio e con la nostra gente è un sogno: arriveremo belli carichi sabato”.

Galliani: “Nemmeno un euro di liquidazione dal Milan”

Nessuna buonuscita milionaria per Adriano Galliani. L’ex a.d. del Milan, dirigente rossonero nel corso di tutta l’epopea di Silvio Berlusconi, ha smentito categoricamente di aver percepito i 30 milioni che si vociferano nell’ambiente:

“Non è vero. Non ho preso un euro di liquidazione dopo il 14 aprile scorso. Il mio – riporta il blog di Carlo Festa de Il Sole 24 ORE – non era un incarico con un contratto classico, ma nato in virtù del rapporto storico instauratosi con Silvio Berlusconi ben prima dell’ingresso nel Milan”.

Milanello: i rossoneri tornano al lavoro. In gruppo Poli

I ragazzi di Montella in campo per un’unica seduta pomeridiana

È il rientro in gruppo di Andrea Poli la notizia positiva nel martedì di Milanello. Il centrocampista rossonero ha preso parte a tutta la seduta pomeridiana, iniziata alle 15.45. Differenziato, invece, per Romagnoli e Vangioni: il primo ha proseguito il suo programma personalizzato per superare i problemi al ginocchio; il secondo ha svolto terapie a causa di una contusione al piede sinistro.

L’allenamento per i ragazzi di Mister Montella è iniziato con il consueto riscaldamento in palestra. A seguire, i rossoneri hanno prima effettuato – sul campo rialzato – un torello divisi in due gruppi, per poi concentrarsi su alcune esercitazioni dedicate alla trasmissione di palla e conclusione. La squadra si è poi spostata sul campo ribassato per lavorare sulla tattica. In chiusura di seduta, una partitella.

Fonte: acmilan.com

Milan, si raffredda la pista Fabregas

Milan tra Kessié e Luiz Gustavo. Con la pista Fabregas, al momento, decisamente più fredda. La attenzioni dei rossoneri sul fronte centrocampo si sono spostate sull’ivoriano dell’Atalanta e sul brasiliano del Wolfsburg: l’ex Barça è decisamente più lontano, anche perché – scrive Tuttosportchiede un ingaggio nettamente più alto.

Romagnoli, problema al menisco: in dubbio Atalanta-Milan

Non migliorano le condizioni fisiche di Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan continua a soffrire di un problema al menisco del ginocchio, guaio che lo ha costretto a saltare le ultime tre gare contro Empoli, Crotone e Roma: l’ex Samp – riferisce Premium Sport – è in dubbio anche per la prossima partita in casa dell’Atalanta.

Mancini al Milan, Montella alla Roma?

La schiacciante vittoria della Roma a San Siro ha dato il la a un clamoroso giro di panchine, che potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. Sono coinvolte Roma, Milan e Inter e allenatori di prima fascia che fino a pochi giorni fa sembravano sicuri di restare al loro posto. E’ il caso di Spalletti, per esempio. Oggi è dura pensare che il tecnico toscano resti ancora sulla panchina della Roma, dopo che domenica sera, invece di godersi la grande vittoria contro il Milan, ha alimentato le polemiche sul mancato utilizzo di Totti. Avrebbe potuto giustificare il terzo cambio parlando di “esigenze tattiche prioritarie”, invece di finire dentro il tourbillon della polemica sul capitano. Che ha alimentato al punto di spingersi a dire: «Se tornassi indietro, non verrei mai ad allenare la Roma». Con quella frase il tecnico toscano si allontana ancora di più dalla Roma.

I dirigenti sono già in cerca di una soluzione migliore. Sono stati sondati Emery e Sarri, ma sono entrambi sotto contratto. Il primo potrebbe liberarsi dal Paris Saint Germain e in questo caso accetterebbe volentieri la corte della Roma. Ma il suo contratto scade nel 2018 e solo il presidente del club parigino può liberarlo. Sarri, pur avendo una clausola rescissoria di otto milioni, non si muoverà da Napoli. E questo a Trigoria lo sanno bene.

SALE MONTELLA – Anche Pallotta si è reso conto che continuare con Spalletti è difficile: «Se decidesse di andare via non potrei biasimarlo». Ecco perché, una volta deciso di non prendere in considerazione Mancini, la scelta potrebbe cadere su altri due tecnici italiani: Montella o Di Francesco, con il primo favorito se si libera dal Milan, dove potrebbe andare proprio Mancini. Fassone aveva già annunciato la conferma del tecnico, ma la situazione è cambiata negli ultimi giorni. Montella ha cominciato ad allenare nella Roma e ha ancora casa nella Capitale. Con l’attuale società non si lasciò benissimo, ma ha il profilo giusto per proseguire il lavoro di Spalletti. Fassone stima molto Mancini dai tempi dell’Inter ed è convinto che possa fare bene anche in rossonero.

Fonte: Corriere dello Sport

Il derby tra Milan e Inter per farsi l’estate al mare

Giocatori svogliati, soprattutto fra i nerazzurri, e i sospetti dei tifosi sulla voglia di Europa League

Il giorno dopo sui social se n’è lette di ogni, e immaginatevi il lessico forbito. Inter e Milan insomma unite nel destino dei tifosi ormai più che insofferenti a questa sfida che a Milano si chiama ciapanò.

Perdi tu che perdo anch’io e il sesto posto, quello che qualifica agli «affascinanti» preliminari di Europa League, che resta lì in attesa che qualcuno se lo prenda. Se la Fiorentina avesse avuto un po’ di voglia, si poteva sbrigare la faccenda più serenamente. Ma alla fine potrebbe toccare a una delle milanesi aggiudicarsi l’ambito premio. E sarà durissima evitarlo.

È solo una suggestione, sia chiaro: a calcio, si sa, non si gioca mai per uscire sconfitti dal campo. Però poi ci sono anche i ma, soprattutto quelli dei tifosi nerazzurri, che mettono insieme alcuni (ipotetici) indizi per trovare la soluzione del disastro, due punti nelle ultime sette partite che vuole dire ultimo posto nella classifica di questo periodo. Per esempio: il linguaggio del corpo. A Genova Gabigol vuole calciare il rigore, Candreva gli sottrae la palla e va sul dischetto con lo sguardo tutt’altro da killer, tiro loffio e neppure un segno di disperazione, neanche la cosa lo riguardasse da vicino. Insomma: «una squadra di morti in piedi», Gianfelice Facchetti dixit. Così la curva annota, segna e mette insieme altre suggestioni. Del tipo: il preliminare di Europa League si gioca in luglio, il periodo dell’estate al mare e dei selfie dalle spiagge esotiche. Vuoi mettere la differenza radunarsi ai primi del mese, rispetto alle belle abitudini che spostano i ritiri nella seconda metà? Eppoi volendo: ci sarebbero ricche tournée che le società hanno già programmato dall’altra parte del mondo e, insomma, un match di preparazione in Cina vale economicamente di più che un andata e ritorno in qualche oscura località del Vecchio Continente. Considerando quel che vale l’Europa League in un bilancio di una (cosiddetta) grande squadra.

Ecco, dunque, il destino che accomuna Inter e Milan in questo sprint (?) di fine stagione: il sospetto. Anche se per i rossoneri il ko con la Roma è stato più per manifesta inferiorità che altro (con il «tifoso» Berlusconi severo: «Non sono da cambiare i giocatori, ma il modulo»). L’ad Fassone comunque giura che i suoi cinesi vogliono entrare in Europa (nel caso, le partite della tournée in Cina scenderebbero da 3 a 2), anche se con l’Uefa ci sarà da trattare – e non poco – per riportare i conti nei parametri del Financial Fairplay. E all’Inter si dice lo stesso: mai Suning rinuncerebbe a una vetrina internazionale, soprattutto perché Zhang Jindong ha acquistato l’Inter, appunto, come grande vetrina e di crepe quest’anno se ne sono viste ormai troppe. Quindi guai alle malelingue: lotta dura e senza paura. O quantomeno con un po’ di impegno in più.

Sullo sfondo intanto c’è il mercato, con il Milan abbinato a nomi sensazionali, ma che di sicuro ha finora solo la quasi certezza di Musacchio, un difensore. E l’Inter che continua l’assalto a Conte: offerta da 15 milioni l’anno per riportarlo in Italia a sfidare la Juventus. Neanche questo però riesce a distogliere i tifosi dal ciapanò meneghino: pare che un esponente degli ultrà nerazzurri abbia chiarito ieri che una sconfitta domenica a pranzo col Sassuolo non sarebbe più tollerata pacificamente. Minaccia inaccettabile, da respingere al mittente. Meglio ancora se con una vittoria.

Fonte: di Marco Lombardo per “il Giornale

Weah fa outing: “Tifo Juve da sempre, avrei tanto desiderato giocarci”

George Weah esce allo scoperto e rivela la propria fede bianconera. L’ex attaccante del Milan ha confessato di tifare per la Juventus:

E’ la mia squadra del cuore fin da bambino. In Liberia giocavo con la maglia bianconera: vedere Platini alla tv mi ha fatto innamorare di questa squadra. Non avrei mai immaginato di incontrarlo dal vivo: quando lo incontrai per la prima volta non smettevo di sorridere. Ho la Juve nel sangue – ha proseguito Weah all’Equipe – ma non ho mai avuto la possibilità di giocare in bianconero: lo desideravo tanto, ma non è stato possibile. Dopo il Monaco, se avessi potuto scegliere tra PSG e Juventus sarei andato dai bianconeri“.

Milan, si trattano Ricardo Rodriguez e Luiz Gustavo col Wolfsburg

Intenso via vai ieri a Casa Milan, chiusasi soltanto alle 21 dopo visite di diversi agenti. I rossoneri, però, possono dire di aver raccolto almeno due frutti: Ricardo Rodriguez e Luiz Gustavo – scrive La Gazzetta dello Sport. Il Diavolo è interessato ai due calciatori e ieri sono stati presi i contatti con gli agenti (gli stessi per tutti e due) anche se Fassone predica calma.

Il procuratore di entrambi è Roger Wittmann. Il primo dei due corteggiato è Ricardo Rodriguez: terzino sinistro, all’occorrenza anche centrale di difesa, sarebbe l’erede in rossonero di De Sciglio, ormai partente da Milano. È un classe ’92 ed è stabilmente nella Nazionale svizzera, con cui ha disputato i Mondiali del 2014 e gli Europei del 2016. Prezzo: 22,5 milioni di euro, la clausola rescissoria del contratto che lo lega al Wolfsburg. Il Milan – prosegue la Rosea – è disposto a trattare sul prezzo, così come l’ingaggio del giocatore.

L’altro “puntato” è Luiz Gustavo: il mediano che potrebbe arrivare insieme a un altro centrocampista, Kessié. 29 anni e in scadenza al 30 giugno 2018, il brasiliano ha un prezzo più basso del compagno di squadra: 15-20 milioni potrebbero bastare per vestirlo di rossonero. Seguito con attenzione in passato da Inter e Juventus, Gustavo è cresciuto in Brasile e si è affermato in Bundesliga con le maglie di Hoffenheim, Bayern Monaco e Wolfsburg: in Baviera ha vinto il campionato e la Champions League. Nazionale brasiliano – ha raccolto 41 presenze in totale – non viene tuttavia chiamato dalla Seleçao da quasi un anno.

 

Suso-Milan, incontro positivo: nuovo appuntamento settimana prossima

Poi, ecco il turno di Suso. Accordo in essere in scadenza nel 2019, società e calciatore al lavoro per un possibile rinnovo (già con la vecchia proprietà) e nuovo accordo fino al 2021, con ingaggio aumentato, ancora da ratificare. Situazione per cui, dopo l’incontro avvenuto nelle scorse settimane tra il giocatore e Mirabelli per comprendere al meglio le intenzioni future del giocatore, gli agenti del talento spagnolo hanno raggiunto nel tardo pomeriggio Casa Milan, ridiscutendo del prolungamento di contratto: incontro positivo e nuovo appuntamento fissato per la prossima settimana, per una trattativa che dunque prosegue.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Bacca, agente a Casa Milan: cessione nel destino

La prima scossa è arrivata, a sorpresa, da Sergio Barila, agente di Carlos Bacca, recatosi presso la sede del club rossonero per parlare della situazione del colombiano. Tre panchine consecutive, da titolare inamovibile nella prima parte di stagione, e la voglia di conoscere pienamente, da parte dell’entourage del giocatore, i motivi di un’esclusione così prolungata e ripetutasi nel corso dell’annata: per il Milan il giocatore resta ora, chiaramente, una pedina importante, pronto alla staffetta con Lapadula in un finale di stagione caldissimo.

Ma il destino del calciatore, come più volte ipotizzato anche a stagione in corso, appare comunque segnato, verso la voce “cessione”: le parti, dopo tre ore di incontro, si riaggiorneranno comunque a fine stagione, per prendere una decisione in merito che appare, vista anche la volontà di arrivare ad un grande attaccante per Mirabelli e Fassone, al momento chiara.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Montella: “Siamo in difficoltà, ma c’è voglia di rivalsa. Berlusconi…”

Nutro grande rispetto per Berlusconi. Per me rimane sempre il presidente, anche se non è più il proprietario del club proprio per quanto ha fatto nel calcio e nel Milan. Il suo pensiero lo conosco perfettamente ed è quello che aveva quando eravamo secondi nella prima parte del campionato”. Così Vincenzo Montella, a margine della premiazione al Trofeo Dossena di Crema, risponde a Berlusconi che nel pomeriggio aveva auspicato un “cambio tattico” per centrare un posto in Europa.

Siamo in difficoltà rispetto all’inizio – ammette Montella -, ma c’è sempre grande spirito e impegno da parte di tutti. La delusione c’è perché potevamo fare qualcosa in più nelle ultime partite. Dobbiamo concentrare le forze, che sono tante, verso il nostro target che è l’Europa. Ho voglia di rivalsa e dovrò essere bravo a trasmetterla ai giocatori”.

Fonte: ansa.it

Ausilio: “Io al Milan? Mai”

Mai al Milan. Piero Ausilio, d.s. dell’Inter, ha escluso di poter passare sull’altra sponda del Naviglio, come invece è accaduto di recente con due ex nerazzurri come Fassone e Mirabelli:

“Se il Milan ha pensato a me? Non mi risulta, ma avrei sicuramente risposto di no: dopo 30 anni di Inter, non andrei mai al Milan”.

Milan su Ricardo Rodriguez: accordo raggiunto col giocatore

Le novità di giornata, tuttavia, non finiscono certo qui, soprattutto grazie alla presenza dei procuratori di Luiz Gustavo e (soprattutto) Ricardo Rodriguez a Casa Milan: se la strada che potrebbe portare all’arrivo del centrocampista brasiliano è, al momento, bloccata, con i rossoneri fiduciosi di chiudere con l’Atalanta per Kessie, caldissima è invece la pista relativa al terzino del Wolfsburg.

Nel mirino di Inter (con tanto di intesa trovata con il giocatore, per poi aver allentato la presa in favore di Samir) e Napoli già dagli scorsi mesi, Rodriguez ha già raggiunto l’accordo economico con il Milan, pronto ad approfittare di una generale situazione di impasse per tentare di mettere le mani sul giocatore: nei prossimi giorni sono previsti ulteriori contatti con il Wolfsburg per cercare di portare lo svizzero in rossonero alle migliori condizioni possibili.

Rodriguez è infatti attualmente legato al proprio club da una clausola di 22,5 milioni di euro: cifra che il Milan vorrebbe raggiungere questa cifra inserendo qualche bonus, proseguendo nella piena (reciproca) volontà arrivare alla conclusione di questa trattativa. Ultima scossa di una giornata da terremoto di mercato con epicentro Casa Milan: tra incontri, dialoghi costanti ed intese raggiunte, per trattative da portare a compimento. Con Fassone e Mirabelli impegnati sempre più in una rivoluzione Milan al via, post closing, anche sul campo.

Fonte: Gianluca Di Marzio

6 numeri di Milan-Roma

Ecco tutte le statistiche prodotte dal posticipo della 35° giornata

Il Milan esce sconfitto sì, ma non ridimensionato dalla sfida di domenica sera contro la Roma. Al termine della gara, la delusione per il risultato trova il conforto in una classifica che, nonostante il ko, vede la squadra di Vincenzo Montella saldamente al sesto posto. Una partita, quella di San Siro, che torniamo ad analizzare andando a leggere 6 numeri.

UNO
L’anno passato dall’ultima volta in cui il Milan ha subito 4 gol in casa in A: era l’ottobre 2015 contro il Napoli.

QUATTRO
Nelle ultime quattro gare di campionato il Milan ha sia segnato che subito gol.

CINQUE
Sono le reti segnate da Pasalic in Serie A. Mario è il quarto giocatore rossonero a raggiungere questo traguardo in questo campionato, il primo tra i centrocampisti.

QUATTRO
Le espulsioni di Paletta in campionato: l’ultimo giocatore a subirne tante in una singola Serie A fu Simplicio nel 2006/07.

TREDICI
Le gare di fila a segno per i ragazzi di Mister Montella (20 gol complessivi).

OTTANTUNO
Sono i palloni toccati da José Sosa: il miglior dato tra i rossoneri.

Fonte: acmilan.com

Berlusconi: “Spero cambino la formazione, non negli uomini ma nella tattica”

“Sono sempre più un tifoso milanista e speriamo che cambino la formazione in campo, non negli uomini ma nella tattica”: così l’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ai giornalisti che, dopo la sconfitta 4 a 1 con la Roma, gli hanno chiesto se la squadra senta la sua mancanza.

Non voglio esprimermi in nessun modo – ha detto Berlusconi – Sapete che da quando sono entrati i soldi del petrolio nel calcio una squadra che vuole essere ai livelli del Milan vuole risorse che non possono essere spese da una sola famiglia e infatti sono stato dolorosamente costretto a questo”, ovvero la cessione ai cinesi.

Fonte: ansa.it

Everton su Romagnoli

Sirene dalla Premier League – riferisce il Mirrorper Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan sarebbe entrato nel mirino dell’Everton.

Pasalic: “Vogliamo e possiamo andare in Europa”

Questo il commento a caldo di Mario Pasalic, sempre al canale tematico rossonero:

“Posso solo fare i complimenti alla Roma, sono stati la squadra migliore in campo questa sera. Abbiamo ancora 3 partite da giocare, vogliamo e possiamo raggiungere il nostro obiettivo, l’Europa League. Il gol? Abbiamo perso 1-4, quindi non sono felice. Sarò felice se raggiungeremo l’Europa, solo allora potremo parlare dei miei gol”.

Lo sguardo, quindi, va già alla prossima sfida: “L’Atalanta ha disputato una grande stagione, giocare contro di loro sarà difficile, ma dobbiamo andare a Bergamo e conquistare i 3 punti per avvicinarci al nostro traguardo. Abbiamo 3 punti di vantaggio sull’Inter, siamo ancora in corsa, vincendo a Bergamo saremmo vicini all’Europa“.

Fonte: acmilan.com

Il presidente del Milan Yonghong Li

Milan, fissato il budget per il calciomercato

Arrivano conferme sulle (ingenti) disponibilità economiche del Milan per il prossimo mercato. Fassone e Mirabelli – si legge sul Corriere dello Sport – potranno spendere ben 150 milioni di euro per rafforzare la squadra in vista della prossima stagione.

La Roma scherza con un povero Milan

Una doppietta di Dzeko stende i rossoneri in mezz’ora. E tiene il Napoli alle spalle

La Roma è viva e lotta insieme con Spalletti per tenere in pugno il secondo posto. Il Milan invece è sparito dalla circolazione e sembra una pallida e deludente copia della squadra vista e ammirata nel girone d’andata.

Memorabile la lezione subita ieri sera, lezione di gioco e di gol: quattro sulla schiena, il passivo più pesante. Anche Montella ha qualche responsabilità in questo declino improvviso e inquietante che non rischia di disperdere il sesto posto solo perché l’Inter riesce a fare anche peggio. Mai visto il Milan, nemmeno al cospetto del Napoli, così alla mercé del rivale, segno che non è solo una questione di tattica (giocare contro squadre chiuse) ma complessiva e strutturale insieme con l’aggiunta di una cifra tecnica impoverita dallo scadimento di forza di numerosi esponenti. Tra questi in prima linea i due difensori centrali più De Sciglio, seguiti dalle due frecce, Suso e Deulofeu, spenti come un vecchio lampione. Lo striscione della curva sud dedicata a Francesco Totti e l’applauso collettivo di San Siro sono l’unica spina nella gola del tecnico romanista che non è più in sintonia col suo popolo.

Sapete cosa vuol dire, in gergo calcistico, prendere una bambola? Ecco: basta vedere il Milan in balia della Roma nel primo tempo di ieri sera e la risposta al quesito è bella e pronta, senza possibilità di smentita. La Roma si spiana la strada con una facilità mai vista, anzi ammirata solo in occasione dell’altro viaggio a San Siro, al cospetto dell’Inter. Allora fu Nainggolan il magico eversore con un paio di rasoiate che fecero sanguinare l’Inter di Pioli lanciata all’inseguimento di un ipotetico terzo posto. Ieri è stato invece Dzeko a disintegrare la fragile resistenza rossonera in capo alle prime, spettacolari scorribande tutte apparecchiate da rapide ripartenze, conseguenza diretta degli errori elementari commessi da centrocampisti e difensori. Per esempio il pasticcio sul primo gol è una maldestra combinazione tra Vangioni e Deulofeu, sul secondo è una distrazione collettiva difensiva. Dopo otto minuti, la bastonata del centravanti di Spalletti finisce sotto il sette su invito di Salah, più avanti su angolo di Paredes è sempre il bosniaco a bruciare sul tempo De Sciglio (e in parte Lapadula) girando di testa sotto la traversa. Nell’intermezzo, venti minuti, tra il primo e il secondo sigillo c’è tantissima Roma (nella contabilità da calcolare un palo scheggiato da Nainggolan) e pochissimo Milan che può solo invocare (a ragione) un rigore per spinta malandrina di Manolas su Paletta e una parata del portiere polacco su rasoiata di Sosa dalla distanza.

I fischi, impietosi, arrivano puntuali a inizio ripresa dinanzi all’ennesimo sfondone di De Sciglio e Paletta che sono la fotografia dell’attuale Milan scialbo, impreciso, e tecnicamente povero. Perché sbagliano quasi tutti, a cominciare da Deulofeu un tempo risorsa e speranza per finire a Suso. L’unico capace di riscuotere qualche isolato consenso per la tigna di certe giocate è Lapadula che a furia di fare a sportellate si prende il giallo. Il cambio di Montella all’intervallo (fuori Mati Fernandez dentro Bertolacci) è una mossa che non modifica né gli assetti tattici ancor meno l’inerzia della sfida che viaggia sui binari dell’alta velocità giallorossa. La Roma è una corazzata che non si fa spostare di un metro. Anzi è sempre e soltanto la squadra di Spalletti, agitato in panchina quanto basta per capire che ci tiene a congedarsi col secondo posto, a sfiorare più volte il bersaglio (con Dzeko e soci). Lo squillo di Pasalic è ammutolito nel giro di due minuti dal petardo di El Shaarawy arrivato al posto di Perotti. Lo scoramento finale del Milan è rappresentato dal rigore provocato da Paletta (su Salah) trasformato da De Rossi (nonostante la parata di Donnarumma).

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Dida: “Gigio capitano? Non è più un bambino. Sul rinnovo…”

Dida, ex portiere del Milan, ha parlato del suo “erede” Gigio Donnarumma, diviso tra la possibile promozione a capitano e un rinnovo che ancora non è arrivato:

Donnarumma non è più un bambino, ma credo che a chi affidare la fascia di capitano sia una scelta esclusiva dell’allenatore. Non ci trovo nulla di male – ha dichiarato il brasiliano al Tennis Club Lombardo, ospite per un evento benefico – però darla ad un portiere, guardate Buffon.

Il rinnovo? Deve fare quello che si sente senza farsi condizionare da nessuno ma sono convinto voglia restare. Il Milan è un club importantissimo. La nuova proprietà non è ancora valutabile, lo sarà dalla prossima stagione: loro sanno che servono investimenti ingenti per tornare ai vertici”.

Mirabelli

Mriabelli: “Kessié ci piace. Morata? Ero a Madrid per la partita”

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan, ha parlato di mercato e delle prospettive rossonere:

La qualificazione o meno all’Europa League non cambierà la nostra pianificazione per il futuro. La nostra è una rosa giovane: sappiamo che dovremo inserire degli elementi che alzeranno l’attuale tasso tecnico – ha spiegato ai microfoni di Premium Sport -. Quando arriverà il mercato ci regoleremo di conseguenza, ma abbiamo le idee abbastanza chiare: nel futuro il Milan non dovrà stare nelle posizioni di classifica che ha occupato in questo periodo. Morata? A Madrid sono andato a vedere la partita, ci sarà tempo per il mercato. Kessie? Ci piace come ci piacciono altri giocatori, ma è ancora prematuro fare dei nomi. Bocciatura per Bacca? Nessuna: Lapadula è altrettanto bravo, sono scelte che competono il mister e che vanno rispettate”.

Fassone: “Il Milan dell’anno prossimo ci farà divertire”

Al termine dell’incontro ha parlato a Milan TV l’a.d. rossonero, Marco Fassone:

Il pubblico è stato straordinario stasera, anche nel momento della difficoltà, è il valore aggiunto, lo sto scoprendo partita dopo partita. Il messaggio che vorrei a dare a tutti loro è di concentrarsi sulle prossime tre partite, sui potenziali 9 punti. Il 28 maggio penseremo al futuro: il Milan dell’anno prossimo ci farà divertire“.

Impossibile non parlare della partita: “Dobbiamo utilizzare questa settimana per sbloccare quel qualcosa che oggi ci ha impedito di giocare sui nostri ritmi, anche se indubbiamente la Roma è una squadra che probabilmente ci è superiore. Forse non era questa la partita in cui potevamo immaginare di dominare, ma adesso ci aspettano tre partite contro squadre affrontabili. La sfida della prossima settimana ha un sapore particolare perché l’Atalanta di quest’anno ha fatto un campionato straordinario. Il sesto posto non fa parte della nostra storia ma sarebbe importante per tornare in Europa, nell’Europa League che sta diventando una competizione importante, contro avversari diversi rispetto a quelli che siamo abituati ad affrontare nei confini domestici. La società vuole fortemente tornare in Europa, lo abbiamo detto a squadra e allenatore. La proprietà ha preso impegni importanti, a luglio e agosto dovremo operare nel modo migliore. Stiamo preparandoci”.

In chiusura c’è spazio per degli elogi: “Gigio questa sera è stato il baluardo, il migliore in campo come spesso gli capita. Non so se è un buon segno o un cattivo segno. Non si può che fargli immensi complimenti, è un giocatore importante”.

Fonte: acmilan.com

Montella: “Roma nettamente superiore. Il closing? Ci sta condizionando”

Di seguito le parole rilasciate da mister Montella nel post partita di Milan-Roma:

La Roma ci è stata sopra nettamente, mi riferisco sia ai calciatori in campo che agli allenatori. La loro qualità ha prevalso. Abbiamo fatto degli errori nei primi due gol, poi siamo ritornati in partita con il gol di Pasalic. Non mi è piaciuta poi la depressione dopo il 3-1. Quando ero calciatore – ha dichiarato Montella a Sky Sport – non mi piaceva quando gli allenatori dicevano alcune cose quando si perdeva, per poi dire che eravamo forti quando vincevamo. Spesso ho litigato. Ed ora faccio così, questa cosa me la sono portata dietro. Quindi dico anche che il loro allenatore è stato superiore a me”.

“L’Europa League? Siamo ancora avanti all’Inter, in linea con i nostri obiettivi. Per merito nostro e non per demeriti degli altri – ha precisato l’Aeroplanino – perché la quota Europa League quest’anno è tra le più alte di sempre. Le idee per il futuro le ho abbastanza chiare, le avevo anche ad agosto. Ma ora penso al presente”.

“Nel periodo del closing la squadra aveva trovato il suo equilibrio. I nuovi dirigenti ci hanno fatto sentire la loro vicinanza, l’importanza del loro progetto. Però quando queste cose accadono durante la stagione ti condizionano. Ognuno si fa le sue strategie e le sue valutazioni, inconsciamente qualcosa comporta. Ma la nuova società sta operando nella maniera più giusta, non turbando la squadra in alcun modo. Ma qualcuno, inconsciamente, paga il fatto che sia cambiato qualcosa”.

Ag. Kovacic: “Milan? No, resta a Madrid”

Nelle ultime settimane si è parlato con insistenza di un suo possibile ritorno in Serie A, con Roma e soprattutto Milan pronte a duellare per strappare il del Real Madrid, club che lo ha acquistato dall’Inter nel corso dell’estate 2015 per una cifra importante, pari a circa 30 milioni di euro.

Stando alle parole del suo agente, Mateo Kovacic dovrebbe però rimanere nella Capitale spagnola anche nella prossima stagione, respingendo quindi i sondaggi e le offerte delle varie società europee, italiane comprese.

Questo lo scenario presentato da Nikky Vuksan, procuratore del centrocampista classe ’94 di Linz, che in esclusiva per TuttoMercatoWeb ha smentito categoricamente che il proprio assistito cambierà squadra durante la sessione di mercato estiva.

Soprattutto in Italia si sta parlando di un’avventura-bis in Serie A: ci sono delle novità in merito?
“Non ci sono novità. O meglio, non ci sono possibilità che ciò possa realizzarsi, assolutamente. Mateo ha un contratto molto lungo con il Real Madrid valevole fino al 2021. Pertanto non capisco tutte queste voci, tutte queste speculazioni in merito al suo futuro”.

Milan e Roma resteranno deluse da queste parole.
“Kovacic gioca in un grandissimo club come il Real Madrid ed è felicissimo. Ogni giorno sento e leggo di notizie che spiegano di un suo possibile addio, ma non è assolutamente vero. Ha un ottimo rapporto con i compagni e con l’allenatore, quindi lo ribadisco molto chiaramente: Kovacic non andrà via dal Real Madrid, resterà sicuramente. Questo è quanto, tutto ciò che esula dalle mie parole sono solo voci e speculazioni. Niente di vero”.

Fonte: tuttomercatoweb.com

Paletta espulso, salta Atalanta-Milan

Rosso pesante per Gabriel Paletta. Il difensore del Milan, espulso in occasione del fallo da rigore su Salah nella sconfitta contro la Roma, salterà per squalifica la prossima partita di campionato: la trasferta in casa dell’Atalanta, match tanto delicato quanto importante nella corsa all’Europa.

Caporetto Milan, la Roma passeggia 4-1

Brutta sconfitta del Milan nel posticipo della 35^ giornata di Serie A. I rossoneri cadono malamente contro la Roma, vittoriosa a San Siro per 4-1. I capitolini vincono una partita mai in discussione, sbloccata in avvio e controllata praticamente per tutti e 90 i minuti. Ad aprire le danze è stato Dzeko – il bosniaco ha griffato una doppietta – mentre ad arrotondare il risultato ci hanno pensato El Shaarawy e De Rossi (su rigore). Inutile il gol del momentaneo 1-2 di Pasalic.

Nonostante il ko, il Milan resta al 6^ posto in classifica, a +3 dalle inseguitrici Inter e Fiorentina. La volata Europa League non viene compromessa dall’ennesimo risultato negativo delle ultime settimane: il Diavolo ha raccolto appena due punti nelle ultime quattro gare, segnando un preoccupante rallentamento nei risultati e nel gioco. La prossima gara vedrà i rossoneri impegnati sul difficile campo dell’Atalanta: uno scontro diretto che dirà molto sulla corsa all’Europa che non avrà tra i protagonisti Paletta, espulso in occasione del rigore concesso alla Roma.

Out Calabria per un problema muscolare

Un risentimento muscolare è la causa del forfait dell’ultimo minuto di Davide Calabria. Il terzino rossonero – riferisce Sky Sport – non giocherà Milan-Roma e sarà sostituito da Leonel Vangioni.

Milan-Roma, le formazioni ufficiali: Lapadula ancora titolare, c’è Vangioni

Ecco le formazioni ufficiali di Milan-Roma, match valevole per la 35^ giornata di Serie A:

Milan (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio, Zapata, Paletta, Vangioni; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu. All.: Montella.

Roma (4-2-3-1): Szczesny; Emerson, Manolas, Fazio, J. Jesus; Paredes, De Rossi; Salah, Nainggolan, Perotti; Dzeko. All.: Spalletti.

7 curiosità su Milan-Roma

Tutto quello che c’è da sapere sulla sfida tra i rossoneri e la formazione di Spalletti

Inizierà domenica, 7 maggio, la volata finale del Milan di Vincenzo Montella verso l’obiettivo stagionale: l’Europa. I rossoneri (59 punti) hanno bisogno di tornare al successo che manca dal 4-0 interno contro il Palermo; i giallorossi, invece, puntano a blindare il secondo posto, davanti al Napoli e alle spalle della Juve. In attesa del fischio d’inizio, ecco 7 statistiche legate alla partita.

1- La Roma ha espugnato San Siro appena 17 volte su 81 precedenti in A; 45 i successi dei padroni di casa, 19 i pareggi.

2- I ragazzi di Montella segnano da 12 gare di fila nella massima serie, 19 gol complessivi, 1.6 di media a match.

3- Tra le fila rossonere, Andrea Bertolacci e Alessio Romagnoli sono due prodotti del vivaio romanista: il centrocampista non ha mai esordito in prima squadra, il difensore ha collezionato le sue prime 13 presenze in Serie A (un gol) nel biennio 2012/14.

4- Carlos Bacca ha segnato quattro volte su quattro quando ha sfidato al Meazza squadre laziali: una rete al Frosinone, due alla Lazio, una alla Roma. Tra i marcatori in doppia cifra nella massima serie, l’attaccante colombiano è, dopo Schick, quello con la miglior percentuale realizzativa (30%).

5- Suso è il terzo giocatore della massima serie come numero di dribbling riusciti (67), dietro a Felipe Anderson e Alejandro Gomez. Il 31% delle reti rossonere in questo torneo (16 su 51) hanno visto la partecipazione diretta proprio del numero 8 rossonero (sette gol, nove assist).

6- Spalletti è stato sia compagno di squadra (Empoli) che allenatore di Montella (Empoli, Sampdoria e Roma).

7- La Roma è stata la prima squadra allenata da Vincenzo Montella: a febbraio 2011 prese il posto dell’esonerato Ranieri e condusse i giallorossi nelle ultime 13 partite di campionato (7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte), ottenendo il sesto posto finale. L’ex Aeroplanino non ha mai sconfitto da allenatore la Roma in Serie A: tre pareggi e ben sette sconfitte in 10 gare.

Fonte: acmilan.com

Capitan Donnarumma diventa un caso

Nell’era Berlusconi, con l’eccezione di Montolivo, la fascia va a chi ha più presenze. «Per me dovrebbe premiare il giocatore che è più stimato nel gruppo». Quanto al futuro, da almeno due settimane si fa il nome di Gigio Donnarumma (senza smentite). La società non l’ha mai dichiarato pubblicamente, ma il progetto era di far diventare Gigio il Buffon del Milan, e forse è per questo che è nata la suggestione di consegnare a lui la fascia.

Se era un argomento che si pensava di utilizzare in sede di trattativa con l’agente Mino Raiola (in ogni caso di sicuro non quello decisivo per la scelta di rinnovare o meno) bisognerà far cambiare idea a Montella, apparso piuttosto contrario. «Gigio è un bambino, poi non mi piace che il capitano lo faccia il portiere, non riesce a parlare a compagni e arbitro. Ma a volte cambio idea, c’è tempo». Il bambino, per la verità, non difetta di personalità, come ha mostrato più volte anche in questa stagione.

Fonte: Corriere della Sera

Milan-Austria Vienna è un match valevole per il girone di Europa League

Volata Europa, i risultati del pomeriggio: Inter ko a Genova

Arrivano buone notizie per il Milan dal pomeriggio di Serie A. Le avversarie dirette dei rossoneri per l’Europa, a eccezione della Lazio, hanno rallentato: Atalanta e Fiorentina hanno pareggiato rispettivamente a Udine per 1-1 e in casa del Sassuolo (2-2), mentre l’Inter ha perso 1-0 al Ferraris contro il Genoa. In virtù di questi risultati, e in attesa del posticipo di giornata contro la Roma, il Milan si mantiene al 6^ posto in classifica, a +3 dalle inseguitrici e a -6 dalla quinta piazza detenuta dall’Atalanta.

Milan-Roma: l’analisi sugli avversari

Per il posticipo della 35° giornata, a San Siro, sarà tempo di big match. La Roma di Mister Spalletti, reduce dal ko interno nel Derby capitolino, farà visita ai rossoneri. Un avversario forte e in piena lotta per la qualificazione diretta in Champions League, già capace di battere i rossoneri all’andata e anche nell’ultima sfida; quindi da rispettare e – a maggior ragione adesso – da prendere con le molle. Ma entriamo nello specifico, andando ad esaminare – con l’aiuto di uno dei volti noti di Milan TV, Fabio Bazzani – la formazione giallorossa.

L’ULTIMA SFIDA
All’andata, all’Olimpico (era un lunedì sera), il Milan giocò una partita di livello, mettendo in seria difficoltà la Roma. Buono l’approccio, ottima l’azione in verticale che nel primo tempo portò al rigore a favore dei rossoneri – poi sbagliato da Niang – per il fallo di Szczesny su Lapadula. Ma nella ripresa, al 17′, i giallorossi trovarono il gol della vittoria (1-0 il finale) grazie a un sinistro preciso dal limite di Nainggolan.

TREND GIALLOROSSO
La Roma, seconda in classifica, è reduce da una striscia di 5 successi esterni consecutivi: non è mai arrivata a sei di fila in Serie A. Nelle ultime cinque gare i giallorossi hanno raccolto 10 punti, frutto di 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Nell’ultimo turno è arrivato il pesante ko (1-3) nel Derby contro la Lazio. Una sconfitta che potrebbe portare delle conseguenze a livello mentale, come ha sottolineato Fabio Bazzani all’interno della trasmissione “Box to Box Preview”, in onda tutti i giovedì alle 19.30 su Milan TV.

MODULO
Luciano Spalletti si affida essenzialmente a due moduli: il 3-4-2-1 e il 4-3-3. Per la trasferta di Milano, la variabile potrebbe essere dettata dalle defezioni a cui il tecnico giallorosso dovrà far fronte (squalifiche di Rudiger e Strootman, con l’aggiunta di Fazio in dubbio per problemi fisici).

ATTENZIONE A…
Edin Dzeko è a secco da due giornate: nell’anno solare 2017 non ha ancora mancato l’appuntamento con il gol per 3 gare di fila. Tuttavia, solo 8 delle 25 reti complessive del bomber bosniaco sono arrivate in trasferta. E il Milan, assieme al Genoa, è l’unica avversaria a cui non ha ancora segnato.

Mohamed Salah, autore del primo gol della sfida dell’anno scorso a San Siro, ha siglato 3 gol nelle ultime due trasferte di campionato. L’egiziano è il romanista con più assist (9) e anche più conclusioni verso la porta (69).

Stephan El Shaarawy, ex Milan (21 reti in 83 partite in Serie A dal 2011 al 2015), è andato a bersaglio contro i rossoneri un anno fa a San Siro. Fino adesso, 28 le presenze e 51 i tiri totali (20 nello specchio).

Radja Nainggolan ha raggiunto la doppia cifra di marcature per la prima volta nella massima serie. Quattro di questi gol sono arrivati con conclusioni da fuori area: nessuno ne ha segnati di più nell’attuale torneo. È un centrocampista completo.

Fonte: acmilan.com

Kolasinac, settimana prossima la decisione. City favorito

Sta per essere svelato il futuro di Sead Kolasinac. Il terzino della Bosnia, in scadenza di contratto con lo Schalke 04, ha ricevuto offerte da Milan, Arsenal e Manchester City e renderà pubblica la propria scelta nel corso della prossima settimana: il giocatore – riferisce la Bildsembrerebbe destinato ai Citizens, con i quali ci sarebbe un pre accordo sulla base di una cifra vicina ai 7 milioni netti all’anno.

Milan-Roma, dallo sgarbo Kessié a Dzeko e Pellegrini: intrecci di mercato

Milan-Roma è una sfida decisiva per il finale di stagione di entrambe le squadre, ancora in lotta per i rispettivi obiettivi, seppur ridimensionati rispetto all’inizio dell’anno. Ma Milan-Roma è anche molto di più, perchè in vista della prossima estate sono tanti gli intrecci di mercato che riguarderanno le due squadre e la sfida di San Siro potrà essere l’occasione giusta per allentare le pressioni scaturite dalla trattativa per Franck Kessie.

GLI OBIETTIVI IN CAMPO – Sul rettangolo verde di San Siro da un lato ci sarà la squadra allenata da Vincenzo Montella, che è padrona del proprio destino nella corsa all’ultimo posto valido per la qualificazione all’Europa League. Dall’altro, invece, quella di Luciano Spalletti che più che insidiare la Juventus per lo scudetto deve difendere il secondo posto dalla rincorsa del Napoli.

LE TENSIONI PER KESSIE – Ma la partita più importante sarà giocata sugli spalti di San Siro dove si incroceranno il nuovo direttore sportivo dle Milan, Massimiliano Mirabelli,  e quello della Roma, Monchi. I due si sono già scontrati nella loro nuova veste dirigenziale per il centrocampista dell’Atalanta Franck Kessie. Una battaglia che, ad oggi, è vinta dal Milan che ha sorpassato con decisione e non senza tensioni la Roma che su Kessie aveva messo gli occhi ormai da gennaio.

DA DZEKO A PELLEGRINI – Tensioni che dovranno essere stemperate perchè se Kessie è pronto a vestire la maglia del Milan, sono altri i giocatori in bilico fra le due squadre. E’ il caso di Edin Dzeko, uno dei candidati a lasciare la Roma in estate e obiettivo di mercato del Milan per sostituire Carlos Bacca. Ma è soprattutto il caso di Lorenzo Pellegrini, attualmente di proprietà del Sassuolo, ma per cui esiste un patto con la Roma per riacquistarlo a giugno per 11 milioni. Anche Pellegrini è infatti un obiettivo del Milan che sta giocando sulla volontà del giocatore il quale, per l’anno prossimo, vuole sì il salto in una big, ma con la certezza di avere grande spazio fra i titolari. Obiettivi concreti per un incrocio pericoloso. Milan-Roma non si giocherà soltanto in campo.

Fonte: calciomercato.com

Milan-Roma, una partita? No, un giudizio universale. In palio c’è di tutto

Da Champions e scudetto all’Europa League. Montella ha la spina di Gigio, Spalletti ha Totti (da “il Giornale”)

È molto più di un Milan-Roma qualunque, crocevia per scudetto, Champions League ed Europa League messe insieme.

Tutto scandito in 24 ore tra il derby di Torino ieri notte e l’appuntamento di San Siro stasera. È un intreccio romanzesco di tensioni e tormenti, di capriole ardite dei rispettivi condottieri e di risultati che possono cambiare il corso del campionato e buona parte del futuro. Ci sono i ritardi clamorosi, innanzitutto. E il più vistoso è quello tradito da Vincenzo Montella, mai riuscito, da tecnico, a piegare la sua Roma, sua perché già allenata e perché l’esito di questa sfida, aggiunta alla prossima con l’Atalanta, sono lo snodo decisivo per l’accesso alla piccola Europa calcistica. «Che non può non interessare i calciatori visto che la qualità del torneo nell’ultima parte è superiore al campionato e s’avvicina alla Champions» la risposta di Montella indirizzata alle leggende metropolitane secondo cui ci sarebbe un rifiuto a tavolino di raggiungere quel traguardo.

Poi ci sono le spine nel fianco: ognuno ha le sue. Spalletti ha la questione aperta di Totti, la maglia da ritirare che è quasi una bestemmia per il tecnico toscano. «È insopportabile sentir dire una cosa del genere, è una mortificazione non esaltazione, deve continuare a vivere il numero 10 con cui Totti ha fatto giocate memorabili. Poi se non lo vedo più vado al cimitero e cerco la maglia di Totti per rivederla» la sintesi un po’ macabra del suo pensiero. Che sembra quasi giocare a rimpiattino con quello di Montella riferito alla fascia da capitano (idea di Fassone e Mirabelli per ammorbidire Raiola) affidata in futuro a Donnarumma. «Su De Sciglio chiedo una tregua al pubblico, sulla fascia da capitano a Gigio esprimo un mio personalissimo parere: è un bambino e il portiere è lontano dall’arbitro, dal gioco e dai compagni» la spiegazione tecnica del tecnico che finora ha rispettato la tradizione della casa (la militanza fa grado). Trascurando in apparenza lo scetticismo che Paolo Maldini continua a ripetere sul conto dei cinesi cui Vincenzo può solo ribattere con una frase che è più di una replica appuntita («Io so che c’è un piano economico importante, so che il management lavora 20 ore al giorno, più di un allenatore») per non mancare di rispetto al monumento.

Adesso che il secondo posto della Roma traballa, Spalletti ha tutto l’interesse a cambiare registro rispetto al recente passato («se non vinco qualcosa vado via, se Totti non firma vado via», etc.) considerandolo addirittura un traguardo prestigioso («sarebbe come vincere lo scudetto, la Juve ha dimostrato che il primo posto era suo e nessuno poteva metterci mano, il terzo posto non sarebbe un fallimento») e dando dell’uccello del malaugurio al cronista che gli sbandiera sotto il viso la possibilità d’arrivare dietro il Napoli. È un po’ quel che succede a Milanello con Montella che solo in questi giorni comincia a dire apertamente che «forse nel girone d’andata siamo andati oltre i nostri mezzi», 39 punti raccolti, terzo posto occupato per qualche ora prima di un lento declino dopo Doha, figlio secondo lui di una caratteristica tecnica, «soffriamo contro squadre ben chiuse in difesa», giudizio confermato dalle difficoltà tradite con l’Empoli, non certo a Crotone dove la difesa rossonera ha balbettato maldestramente. Forse il vero limite di quest’ultimo Milan che viaggia come una lumaca è lo scadente rendimento dell’attacco spesso rimpiazzato dagli assalti dei difensori (ultimi gol segnati da Zapata, Romagnoli e Paletta, non è un caso quindi). «Dovrebbero avere tutti, non solo Lapadula e Bacca, quella rabbia che non ti fa dormire la notte» è la lezione del vecchio centravanti impartita al colombiano destinato alla terza esclusione consecutiva oltre che a Deulofeu e Suso, poco presenti nei tabellini. Perciò, comunque finisca stanotte, questo Milan-Roma sembra diventato all’improvviso una sorta di giudizio universale.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Keita tra Juve e Milan

Sembra passato un secolo da quando Keita Baldè sembrava un corpo estraneo alla Lazio. In ritardo agli allenamenti, ai margini del progetto, con poca voglia di riallacciare i rapporti e tantomeno di rinnovare il contratto in scadenza nel 2018. La prestazione nel derby è solo l’ultima fotografia di una rinascita che pochi prevedevano.

La Juventus lo tenta, lo corteggia ma ha due ostacoli: il primo è dettato dai rapporti non proprio idilliaci a livello di politica istituzionale fra Agnelli e Lotito (in Lega è guerra aperta), il secondo è rappresentato da un ruolo non proprio da protagonista che potrebbe offrire all’attaccante classe 1995. Il Milan da mesi lo sta corteggiando: ottimi sono i rapporti fra Mirabelli e l’agente del senegalese e pure fra Fassone e Lotito in via Rosellini. Senza contare che a Milano avrebbe il posto da titolare assicurato.

Fonte: Corriere della Sera

Milan-Roma, la probabile formazione: riecco Sosa e De Sciglio

Rientro in campo dal 1′ per De Sciglio e Sosa, assenti a Crotone per squalifica. Ancora ai box, invece, l’infortunato Romagnoli. Tra rientri e assenze, mister Montella sorride a metà: dovrà fare ancora di necessità virtù verso Milan-Roma di domani, dovendo rinunciare ancora a diversi titolari. Oltre a DeSci, pronto a rimettere anche la fascia di capitano, la difesa sarà completata dalla coppia Zapata-Paletta e da uno tra Calabria e Vangioni: l’argentino sembra dietro al compagno, ma le quotazioni sono vicine e ribaltabili da qui alle prossime 24 ore. Tra i pali, ovviamente, presente Gigio Donnarumma.

Meno dubbi in mediana, dove riprenderà posto nell’undici di partenza il Principito e mancherà lo squalificato Kucka: ai lati di Sosa agiranno Pasalic e Mati Fernandez, con Locatelli destinato a tornare in panchina dopo la maglia da titolare di domenica scorsa. In attacco, infine, solito duello tra Bacca e Lapadula: il colombiano parte defilato e rischia concretamente la terza panchina consecutiva a scapito di Sir William, pronto a completare il tridente con gli spagnoli Suso e Deulofeu.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Roma:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan, Yonghong Li pensa in grande: un mercato da 145 milioni

Da carlofesta.blog.ilsole24ore.com

Mistero Yonghong Li. Chi è davvero l’uomo d’affari che ha rilevato il Milan? Mr Yonghong Li, dicono in Cina, è un uomo d’affari che si sarebbe fatto da solo. Mentre si attende il curriculum in vista dell’assemblea del 18 maggio che darà il via libera all’aumento di capitale dei primi 60 milioni, i rumors riportano qualche indiscrezione sulla sua vita personale. Sarebbe nato da famiglia abbastanza umile a Maoming, una città della provincia cinese del Guangdong, e si sarebbe appunto fatto da solo. Mr Li ci tiene a mettere in evidenza il suo nuovo status. Utilizza infatti un vezzo dei cinesi abbienti, mettendo dunque ben in vista una caratteristica propria dei cinesi che si vogliono evidenziare rispetto a quella che un tempo era considerata la classe contadina: cioè una lunghissima unghia del dito mignolo in evidenza. Parla un dialetto cinese particolarmente difficile da comprendere per gli stessi cinesi: né cantonese né cinese mandarino, tanto che in conferenza stampa a Casa Milan nella sua finora unica apparizione pubblica le stesse traduttrici hanno avuto qualche problema di comprensione.

Il suo patrimonio è di circa 500 milioni. Basterà per riportare il Milan tra i grandi del calcio mondiale? Per ora la somma destinata alla campagna acquisti è così suddivisa: 55 milioni dal bond che verrà emesso dal Milan a Vienna, 60 milioni disponibili con il secondo aumento di capitale per il quale ha la delega il Cda, altri 30 milioni ottenibili dalle dismissioni di alcuni giocatori come ad esempio Carlos Bacca. In tutto fa 145 milioni di euro.

Fonte: di Carlo Festa per “The Insider – Dietro le quinte della finanza

Milan-Roma, 23 i convocati: ancora fuori Romagnoli

Ecco la lista dei 23 convocati di mister Montella in vista di Milan-Roma, match di Serie A in calendario domani a San Siro.

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gabbia (46), Gomez, Paletta, Vangioni, Zapata
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Fernandez, Honda, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Deulofeu, Lapadula, Ocampos, Suso.

Fassone e Han Li dal sindaco Sala: il Milan vuole restare a San Siro

E’ stato un pomeriggio importante quello di Marco Fassone e David Han Li, ricevuti dal sindaco di Milano Beppe Sala a Palazzo Marino. I due dirigenti del Milan e il primo cittadino meneghino hanno avuto un primo colloquio conoscitivo, nel quale è emersa la volontà dei rossoneri di restare a San Siro – scrive stamane il Corriere della Sera. Prossimamente si aprirà un tavolo con il Comune di Milano e l’Inter per capire il da farsi sulla situazione degli stadi.

Spalletti: “Noi secondi è come vincere lo Scudetto”

“Se arriviamo secondi è come aver vinto il campionato”. Luciano Spalletti si esprime così prima della partita con il Milan. “Parlare di fallimento in caso di terzo posto poi è utopia. Io dico che il secondo è difficile come è sempre stato, anche perché la Juventus ha fatto vedere che non si poteva mettere mano al primo – sottolinea il tecnico della Roma -. È rimasto l’accesso diretto alla Champions, e ce lo giochiamo col Napoli che è tra le più forti d’Europa, segno che tanto male non abbiamo fatto”.

Fonte: ansa.it

Milan, ora c’è Kalinic nel futuro

Morata è il sogno, ma resta complicato. Nelle preferenze del Milan torna l’attaccante della Fiorentina: con Dzeko è il piano B

L’oggetto dei desideri, in casa Milan, continua ad essere Morata. Ma, tra le alternative al centravanti spagnolo, si va ad aggiungere anche Kalinic. Il croato, insieme a Dzeko, ad oggi, rappresenta il piano B. Ma potrebbe presto diventare piano A se l’assalto al bomber del Real Madrid dovesse rivelarsi impraticabile. I tempi, però, non sono ancora maturi per comprendere le effettive possibilità del club rossonero di riportare in Italia l’ex attaccante della Juventus. Mirabelli, infatti, è stato nella capitale spagnola anche martedì scorso in occasione del derby di Champions con l’Atletico. Tuttavia, i vertici delle merengues hanno cortesemente respinto qualsiasi tipo di approccio. Zidane e i suoi giocatori sono in piena corsa sia per vincere la Liga sia per confermarsi campioni d’Europa e non è il caso di creare turbative nell’ambiente. Da giugno, invece, ci sarà tutto il tempo per parlare di Morata, e magari anche di Kovacic.

TETTO FISSATO – Pur non avendo saputo direttamente dal Real l’effettiva valutazione di Morata, Fassone e Mirabelli sono consapevoli che i 50 milioni stanziati per il nuovo centravanti dal Diavolo potrebbero non essere sufficienti. Sulle tracce dell’attaccante spagnolo, infatti, c’è sicuramente anche il Chelsea, che, volendo Abramovich, potrebbe sbaragliare la concorrenza del Milan. Intendiamoci, quella cifra può anche essere ritoccata, ma non più di tanto, perché poi si ridurrebbero i margini per gli altri innesti necessari a rendere davvero competitiva la squadra. Per lo stesso motivo, peraltro, è stato messo nel cassetto il “file” di Aubameyang. Di contro, sono state prese in considerazione alternative sulla carta a costi decisamente inferiori: prima Dzeko e poi, come premesso, Kalinic.

Fonte: Corriere dello Sport