Hanno detto – Pagina 7 – Milanismo

Categoria: Hanno detto

Marotta: “Donnarumma alla Juve? Abbiamo il dovere di provarci”

Donnarumma alla Juve? Il d.g. bianconero Marotta, incalzato sul tema, non ha confermato né smentito: “È chiaro che la Juve ha il diritto di esaminare tutte le opportunità: quando un giocatore è sul mercato abbiamo il dovere di provarci. Se c’è la Juve dietro il suo no al Milan? In questo momento no…”, ha dichiarato il dirigente juventino al sito del Corriere della Sera.

Ag. Reina: “Il Milan? Zero possibilità”

Accostato alla porta del Milan come possibile erede di Donnarumma, Pepe Reina rappresentava l’idea di esperienza vagliata dalla dirigenza rossonera. A spegnere l’ipotesi, però, ci ha pensato il procuratore dello spagnolo, Manuel Garcia Quilon: “Il Milan? Non c’è niente – ha tagliato corto a Radio Kiss Kissnon c’è alcuna possibilità che Pepe Reina vada al Milan”.

Ag. Conti: “Niente ritiro con l’Atalanta, vuole solo il Milan”

È rottura tra l’Atalanta e Andrea Conti. Al termine dell’incontro odierno tra l’agente del giocatore e il club bergamasco, è stato lo stesso procuratore a fare il punto, ribadendo ancora una volta la ferma volontà di Conti di vestire la maglia del Milan.

“Andrea non andrà in ritiro con l’Atalanta. Ritengo inoltre inaccettabile il comportamento di Gasperini, anche perché Conti vuole solo il Milan. Percassi era presente all’incontro e mi ha riferito anche di un’altra super offerta. Tra persone con cervello – ha dichiarato a Sportitaliatroveremo la soluzione valida per tutti“. In settimana ci sarà un nuovo incontro alla presenza anche dell’a.d. rossonero Fassone: potrebbe essere il momento chiave per trovare l’intesa.

Antonio Donnarumma: “Gigio tifa Milan, ha sempre onorato la maglia”

Antonio Donnarumma, fratello di Gigio, ha rilasciato sul proprio profilo Instagram un lungo commento sulla decisione del portiere di non rinnovare con il Milan e sulle polemiche che ne sono scaturite:

“Mi rivolgo a tutte le
Persone che non stanno facendo altro che insultare gigio e tutta la nostra famiglia.. Gigio sin da piccolo è tifoso del Milan.. per lui giocare con la maglia del Milan e’ un sogno..ha sempre onorato e dato L anima per questi colori.. ha pianto per ogni sconfitta.. fino a ieri eravate tutti con gigio.. ora senza sapere nulla state insultando tutta la famiglia, scrivendo frasi che la nostra famiglia non augura nemmeno al peggior nemico.. la nostra famiglia ha gioito e pianto con tutti voi tifosi..il
Milan ha una storia incredibile.. e nessuno può metterlo in dubbio..Per le persone che hanno scritto messaggi a favore di gigio ci tengo a dire che voi avete capito davvero che persona e’ gigio.. qualunque gesto che ha fatto e qualunque frase ha detto o scritto.. L ha fatto davvero per amore del Milan.. gigio e’ soprattutto un tifoso del Milan.. come voi..e chi lo insulta non è tifoso del
Milan..ora potete anche riempire di insulti questa foto.. ma la famiglia lasciatela stare.. loro ci hanno sempre insegnato i veri valori della vita… per quelli che invece continuano a dire che io devo ringraziare a gigio perché mi da i soldi.. vi dico che a me mai nessuno mi ha regalato qualcosa.. ogni anno lotto per guadagnare quello che mi merito.. grazie..”.

Abbiati: “Milan una seconda famiglia, sono emozionato. Il sogno? Vincere subito”

Tornato al Milan nelle vesti di club manager, Christian Abbiati ha parlato così ai microfoni di Milan TV:

“Sono molto emozionato, tornare nella mia seconda famiglia è bellissimo. Ho accettato subito quando me l’hanno proposto. Se pensavo di tornare? No, anche perché con il cambio di società vedevo tutto un po’ diverso. Invece la nuova proprietà mi ha chiamato e ho accettato subito. Sono contento di essere di nuovo qui e di lavorare con la squadra. Io sarò a Milanello, per qualsiasi problema ci sarò io, poi riferirò eventuali problematiche alla società.

Partiamo da una buona base, ho parlato anche con alcuni ex compagni e mi hanno detto che in questa stagione la situazione nello spogliatoio era migliorata. Dobbiamo tornare tra le prime quattro, per la società è importante tornare subito in Champions League.

Il sogno è tornare subito a vincere. La scorsa stagione deve essere un punto di partenza per ripartire. Far fare il Museo del Milan come prima cosa è positivo. Alla prima gara a San Siro capiranno ancora di più cos’è il Milan.

Gattuso? Sono felice che sia tornato anche lui. Allenare la Primavera non è facile, quindi gli faccio il mio in bocca al lupo”.

Maldini: “Gigio deve decidere da solo: resti se a Milano è sereno”

L’ex capitano del Milan, Paolo Maldini, ha rilasciato un’intervista ai taccuini de La Stampa.

Su un suo approdo in Nazionale: “Sì, ma, forse. Vedremo quello che accadrà…”.

Sulla Nazionale: “Ventura ha delle idee che, poi, ha la forza di mettere in pratica. L’Italia sta vivendo un momento molto positivo per quanto riguarda il ricambio generazionale. Sono ottimista. Possiamo battere la Spagna al Bernabeu. Siamo una squadra che, anche per la forza della storia, non deve mai temere nessuno. Dobbiamo andare là e giocare con la mente libera per sfruttare le nostre qualità. Non contano esperti o giovani, conta chi, in quel momento, sta meglio fisicamente. Tra i giovani Berardi è uno che deve ancora farci vedere il meglio. Bernardeschi anche e, in difesa, siamo messi bene. Penso a Rugani, Romagnoli o Caldara: la tradizione della nostra scuola verrà fatta valere anche nel prossimo futuro”.

Su Donnarumma: “Stiamo parlando di un ragazzo fenomenale: impressionante come giocatore, sorprendente per la freddezza con la quale si è preso la porta del Milan: Mihajlovic mi diceva che lo avrebbe anche fatto esordire prima in Serie A, io ero scettico, aveva ragione lui. Deve decidere da solo. Essere libero di farlo: e lasci stare le storie sulla bandiera o sul tradimento. Se è sereno a Milano, rimanga a casa sua. Anche io, appena entrato in campo ancora sedicenne, mi trovai subito a mio agio: avevo addosso la tranquillità che sapeva trasmetterti uno come il maestro Liedholm”.

Sull’Under 21: “Questo gruppo mi ricorda quello che con Vicini in panchina fece il grande salto dall’Under alla Nazionale nell’88: in Polonia siamo tra i favoriti, poi decideranno i particolari. Si tratta di una vetrina unica per quella fascia di età, di una parentesi che ti aiuta a crescere: ai miei tempi non esistevano società che impedivano ai propri ragazzi di partecipare all’evento, come accade ora”.

Plizzari: “Voglio diventare uomo coi tempi giusti. Sul futuro…”

Protagonista nell’ultima gara del Mondiale Under 20, Alessandro Plizzari è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Ecco le dichiarazioni più interessanti del portierino del Milan.

Sul Mondiale: “Mi resta la crescita come uomo e persona. Ho imparato che servono concentrazione e carisma, serve un uomo sia in campo sia fuori, con l’umiltà e il resto. Prima vedevo il calcio più come un gioco, ora è… qualcosa per un uomo. Ho 17 anni, magari non sono ancora uomo ma lo sto diventando. Voglio arrivarci con i tempi giusti, con serietà.

Appena un anno fa non era neanche nell’anticamera del cervello andare al Mondiale Under 20. Appena l’ho saputo, ho chiamato mio papà: lui mi accompagna in tutto. Mi facevo domande normali, mi chiedevo: “Sarò a questo livello?”. Però non avevo paura né presunzione, solo voglia di provare. Io sono un 2000, alcuni compagni del ’97, ma ringrazio Evani, mi sono trovato benissimo. Giusto qualche scherzetto… Facciamo una gara di palleggio a un tocco, ci mettiamo in cerchio e dobbiamo toccare la palla una volta: chi fa tre errori prende schiaffi da tutti. Ecco, io ne prendevo più degli altri”.

Sui talenti visti al Mondiale: “Di questo mondiale Under 20 a me sono piaciuti De La Cruz e Bentancur dell’Uruguay. Bentancur è già della Juve, mi ha colpito per tecnica e velocità di pensiero. A volte ti mette una palla nel posto giusto senza guardare. De La Cruz è meno conosciuto ma è intelligente, sa trovare la giocata giusta. Il mercato non l’ho seguito. Volevo godermi l’esperienza, capita poche volte.

Sul futuro: “Non so, non voglio parlarne. Per me la cosa giusta è solo allenarmi con continuità”.

Sui rigori: “Con Mareggini e Bordin, il preparatore dei portieri e il video analista, avevo studiato. È stato bellissimo. Mi sento diverso, più felice”.

Fassone: “Donnarumma? Spero di tenerlo al Milan. Ma c’è qualcuno in mezzo…”

L’a.d. del Milan, Marco Fassone, ha parlato della situazione relativa a Donnarumma ai microfoni di Radio 24:

Spero di cuore di trattenere Donnarumma, è un ragazzo fortissimo. Corteggiarlo è come corteggiare una bella donna, ma in questo caso c’è qualcun altro di mezzo che sa fare bene il proprio mestiere… Io spero che tutto finisca nel migliore dei modi per il Milan”.

Donnarumma: “Sono molto legato al Milan, ma i miei interessi…”

Gigio Donnarumma ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne di GQ. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal portiere del Milan.

Sugli inizi al Club Napoli: “Per dirla nel modo più semplice, paravo dei tiri che un bimbo della mia età non avrebbe dovuto parare. Sul momento non me ne rendevo conto: mi tuffavo anche se la palla era molto angolata, la pigliavo o la deviavo in angolo, tornavo subito in piedi. Ecco, era lì che alzavo lo sguardo su compagni e avversari, per scoprire che avevano tutti gli occhi sgranati, a partire da quello che aveva tirato, e che non si capacitava di come un pallone così ben diretto non fosse finito in gol. Dopo le prime volte i compagni cominciarono ad abituarsi, mi battevano il cinque e si davano di gomito, erano felici per quella specie di magia, e io con loro. Gli avversari invece cambiavano, partita dopo partita, e quell’espressione di stupefatta delusione si ripeteva su facce sempre nuove. La prima volta avevo quattro anni, mi ci aveva portato lo zio Enrico, che purtroppo se ne è andato troppo presto. Poi cominciò ad accompagnarmi mia madre − io sono molto mammone − e per quanto le categorie crescessero in fretta, per un bel pezzo pretesi di averla dietro alla porta, ché altrimenti mi mettevo a piangere. Credo che la situazione avesse del grottesco: questo ragazzo grande e grosso − ero fuori scala già da bambino − che lasciava increduli gli attaccanti avversari per quante ne parava, ma che appena la mamma spariva per un caffè scoppiava in lacrime”.

Sul suo primo tecnico Ernesto Ferraro: “Spiavo Ferraro quando al centro sportivo arrivava mio padre, perché molto spesso voleva parlargli. A me non diceva nulla di diverso da quanto ripeteva agli altri ragazzi, però con papà capiva di dover essere chiaro, e confusamente intuivo che i due parlavano del mio talento e del futuro. All’inizio mio padre pensava che intendesse una capacità simile a quello di Antonio. Invece Ferraro voleva dire un po’ di più. Più speciale ancora, insomma”.

Sul fratello Antonio Donnarumma: “Vediamo di spiegarla bene. Dal punto di vista umano sarei felice di avere Antonio con me, perché mi manca: i consigli, le risate, i rimbrotti, lui è il mio punto di riferimento, e la mia vita fuori dal campo ne trarrebbe un grande vantaggio. In campo è un’altra questione: Antonio è molto bravo, e giustamente vuole giocare”.

Sull’esordio col Sassuolo e sull’aver scalzato Diego Lopez: “Io ero molto imbarazzato. Voglio dire: quando il tecnico mi anticipò questa cosa del debutto sentii montare l’entusiasmo, chiamai subito casa perché volevo papà e mamma allo stadio… Stavolta non mi sarei messo a piangere, ma li volevo assolutamente a San Siro. Poi, però, si trattò di entrare nello spogliatoio con tutti i compagni che mi facevano i complimenti, mi davano le pacche sulle spalle, mi rassicuravano. E io aspettavo di incrociare lo sguardo di Diego, che mi aveva sempre trattato bene e adesso finiva in panchina perché ero stato promosso io. Ero e sono inesperto di rapporti umani, mi chiedevo se fosse giusto andare da lui o no… Insomma, grave imbarazzo. Risolto da lui al momento di entrare in campo, quando ci siamo allineati nel tunnel. Prima di precedermi per andare in panchina è venuto ad abbracciarmi e mi ha detto all’orecchio “fai vedere di cosa sei capace e li conquisterai tutti, io lo so’’. È stato un grandissimo momento di empatia. Anche se il Milan aveva vinto quella partita, io avevo preso un gol non proprio imparabile, una punizione di Berardi. Mihajlovic´ mi portò davanti al video e mise su una sua vecchia punizione a Toldo, traiettoria perfetta a rientrare e palla nel sacco. Disse una cosa tipo “quando le sai tirare…” e se mai c’era stato un problema, era già svanito”.

Su Buffon: “È un mito, il classico tipo che riesce a farsi voler bene da tutti. Scherza, tiene su l’ambiente, a me ha dato un sacco di consigli. Quando ci alleniamo assieme cerco di rubargli il mestiere, perché tecnicamente è ancora fantastico. Chi pensa che giochi perché si chiama Buffon non ha capito niente. Uno dev’essere sempre pronto, specie nel mio ruolo. Di certo però non chiederò di giocare. Non l’ho mai fatto. Mi alleno e non ci penso, anche perché devo ancora migliorare alcuni particolari. Comunque non sono il tipo che fa una concorrenza “cattiva”, per intenderci. A Buffon, poi…”.

Sulla Supercoppa italiana vinta a Doha: “Mezz’ora dopo la partita Dybala è venuto a cercarmi nello spogliatoio. È stato intelligente ad aspettare un po’: come ricorderà, al fischio finale io ero fuori di me dalla rabbia, non so come avrei reagito a un suo approccio. Mezz’ora dopo, invece, era tutto sbollito: mi si è avvicinato col suo sorriso simpatico, mi ha dato il cinque e ha detto “ora stiamo uno a uno”. Segno che il rigore di Doha non gli era andato giù, almeno fino a quella sera. La perdita del controllo non mi è piaciuta, ho cominciato a lavorarci. In realtà, visto e rivisto credo si debba parlare di rigore borderline, una situazione in cui qualsiasi decisione non sarebbe stata scandalosa. Mi sono fatto però l’idea che a fischiarlo sia stato lo stadio, perché quello della Juve mette una pressione incredibile: l’acustica è stata evidentemente studiata, perché l’onda sonora che ti arriva addosso è incredibile. Doha è stato il mio primo incontro con la vittoria, una cosa meravigliosa, e l’attimo del rigore parato a Dybala è il momento perfetto della mia vita, fin qui. In campo sono tranquillo − in realtà mi diverto un bel po’ − ma ho anche una sfera emozionale molto sviluppata, e vincere la Supercoppa con la maglia del Milan, che è da sempre la mia squadra del cuore, ha avuto un significato profondissimo: ho passato l’intera serata ad abbracciare i miei compagni, e l’ho rifatto dopo la qualificazione all’Europa League perché l’idea di andare a giocare il giovedì in Europa mi entusiasma. Sarà una grande occasione di crescita, quella che ci voleva per me”.

Sul futuro: “Io sono molto legato al Milan. E sono sereno, perché tutte le parti di questa trattativa conoscono la mia volontà. Ho scelto il migliore apposta… A parte le battute, con Mino e con Enzo Raiola, che fu il primo a notarmi, e con la mia famiglia formiamo una squadra. I dirigenti del Milan sono nuovi, ci si deve conoscere, la mia priorità è nota ma è giusto che i miei interessi vengano rappresentati al meglio”.

Sulla casa a Milano: “Mi sento pronto, anche se a volte discuto con i miei perché stentano a considerarmi maturo. Sto cercando un appartamento grande, dove ci sia spazio per tutti i miei cari, e siccome il centro di Milano è bellissimo lo cerco lì”.

Diego Costa: “Milan club fantastico e con una storia impressionante”

Diego Costa, attaccante del Chelsea e della Spagna destinato a lasciare i Blues, ha parlato nel post partita del match tra la Roja e la Macedonia:

Sono ancora un giocatore del Chelsea. È il Chelsea che deve decidere il mio futuro. Poi vedrò. L’Atleti è una buona opzione. Il Milan? È un club fantastico – ha ammesso Diego Costa – con una storia impressionante”.

Cristiano Ronaldo: “Milan, con André Silva hai preso un grande giocatore”

Milan, hai fatto proprio un bell’affare. André Silva è l’uomo scelto dai rossoneri per l’attacco ed è arrivata la benedizione dell’affare da parte del più grande calciatore del mondo: Cristiano Ronaldo. CR7, connazionale di Silva, ha commentato così l’acquisto del Milan: “Prendete un grande giocatore”, la dichiarazione riportata da Gianluca Di Marzio e riferita da Mendes a Fassone e Mirabelli.

André Silva: “Sono qui perché lo volevo, pronto a dare il massimo”

André Silva, nuovo attaccante rossonero, ha rilasciato oggi ai microfoni di Milan TV un’intervista:

Sull’arrivo a Milanello: “Sono davvero contento di essere qui. Sono rimasto molto sorpreso nel vedere il centro sportivo, e mi auguro che tutto prosegui per il meglio.  Ho voglia di iniziare subito, Milanello mi ha sorpreso davvero tanto”.

Sulla scelta del Milan: “E’ una squadra con alle spalle una grandissima storia, specialmente in Champions League. Poi è arrivata quest’occasione, ero veramente felice che il Milan mi avesse cercato e convinto che non avrei potuto perdermi un’occasione del genere. Sono pronto ad aiutare il Milan nelle prossime stagioni. Quando ero piccolo, seguivo sempre Ronaldo il Fenomeno che ha giocato qui per un periodo. Dopo di lui, ho cominciato a seguire Cristiano fin dai tempi del Manchester, penso che lui sia veramente il più forte di tutti. Ero ancora molto piccolo, ma ho qualche ricordo di Rui Costa..anche se ammetto di ricordarlo di più ora, come dirigente al Benfica”.

Sul soprannome Deco: “In Portogallo sempre si prendono i soprannomi di qualcuno, io venivo soprannominato così, lui giocava a centrocampo. In realtà volevo essere chiamato “Cristiano Ronaldo”, ma era già il soprannome di altri bambini”.

Sugli obbiettivi: “Con la squadra voglio il campionato, cercando di vincere il maggior numero di partite possibili. Per quanto riguarda me, voglio veramente dare il massimo per raggiungere tutti gli obbiettivi che ci siamo prefissi”.

Sui contatti con qualcuno del Milan: “Essendo stata una trattativa privata che solo la mia famiglia e il mio agente sapevano, non ho ancora parlato con nessuno.  Sono tutti felicissimi per me perché è veramente un grandissimo salto per la mia carriera. Sono arrivato qui perché lo volevo, e sono davvero contento di ciò”.

Sugli impegni con la nazionale: “Non avrò molte vacanze, Giocherò la Confederations Cup e mi auguro che vada tutto per il meglio. Finito con la Nazionale, arriverò qui con la volontà di dare il massimo”.

Maldini: “Contento del mercato del Milan. Un mio ritorno? Basta…”

“Milan molto attivo sulla campagna acquisti? Sono contento”. Paolo Maldini commenta così le prime mosse della nuova società rossonera sul mercato. “Il senso è quello di comprare una squadra e provare a rafforzarla – ha aggiunto l’ex bandiera del Milan a margine della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Coni -. Un mio futuro al Milan? Basta, se ne parla sempre quindi basta. Progetti per il futuro ne ho ma niente è legato al calcio, quindi sono cose legate alla mia vita personale”.

Fonte: ANSA.it

Mirabelli: “Mercato? Ora rifletteremo con calma”

Queste le dichiarazioni rese dal d.s. Mirabelli al momento della firma di André Silva con il Milan:

“Siamo tutti contenti di questo nuovo arrivo. Ora ci dovremo un attimo rilassare su tante cose, stiamo lavorando h24. Ora cerchiamo di riflettere con calma per le altre cose che faremo“.

 

L'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone

Fassone: “Contenti e soddisfatti di André Silva. Avevamo promesso che…”

Marco Fassone, a.d. del Milan, ha commentato così la firma e l’arrivo in rossonero di André Silva nel video postato dal profilo facebook del club:

“Io e Mirabelli siamo particolarmente contenti e soddisfatti di aver convinto il Porto e André così rapidamente. Gli occhi di André sono stati emblematici del piacere che ha di vestire la nostra maglia. Avevamo promesso all’allenatore i 2/3 della rosa per l’inizio della stagione: siamo sulla buona strada per numeri e qualità”.

Donnaurmma, indizio sul futuro: “Cerco casa a Milano…”

Parole importanti di Gigio Donnarumma sul Milan e su Milano. Il portiere rossonero, intervistato da GQ, ha svelato i propri progetti per il futuro:

Sto cercando casa a Milano. Un appartamento grande, dove ci sia spazio per tutti i miei cari, e siccome il centro di Milano è bellissimo lo cerco lì. Mi sento pronto”.

Barbara Berlusconi: “Milan? Mio padre addolorato, chiama spesso Fassone. Donnarumma…”

La figlia dell’ex presidente Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi, ha parlato a margine di un evento di Fondazione Milan.

Sul progetto: “Siamo molto soddisfatti di Sport for all di Fondazione Milan. È un progetto in cui crediamo che si occupa di inserire ragazzi diversamente abili affiancandoli a ragazzi normodotati per condividere l’attività sportiva e portare avanti la propria passione. Siamo alla quarta edizione – ha dichiarato Lady B a TMW Radio – per noi lo sport è importantissimo soprattutto per i ragazzi: questo è l’obiettivo di Fondazione Milan”.

Sulla sua nuova avventura: “Sono stata onorata quando mister Li e Fassone mi hanno chiesto di restare presidente della Fondazione Milan. Lo faccio con grande piacere, sono onorata di portare avanti questi progetti”.

Sul nuovo Milan: “Ho sensazioni positive, si stanno muovendo bene e stanno facendo un mercato interessante. Ho trovato bello il fatto che Mirabelli e Fassone hanno girato l’Europa nei mesi scorsi per conoscere giocatori. Mio padre è sicuramente addolorato, è normale: il Milan fa parte del suo cuore e della sua vita, tuttavia è convinto di aver preso la decisione giusta. Non è stato facile, infatti so che spesso chiama Fassone. Rimane coinvolto e rimane il primo tifoso rossonero. Dove può arrivare questa squadra? Mi auguro che il Milan possa ritrovare la Champions, il palcoscenico naturale per questo club”.

Su Donnarumma: “Ritengo che oggi come mai il Milan abbia bisogno di una bandiera. Sarebbe bello vedere Donnarumma a lungo con la maglia del Milan”.

Sul rifiuto di Maldini: “Avrà avuto le sue motivazioni per non accettare questa proposta”.

Sulla Cina: “Mi auguro che grazie a questa nuova proprietà il Milan possa far crescere il proprio fatturato. Per affrontare il mercato cinese è importante avere persone in loco, questo è uno dei contributi che questa nuova proprietà ha portato al Milan”,

Sul nuovo stadio: “Per aumentare il fatturato e competere con i top club europei lo stadio di proprietà è fondamentale”.

Percassi stoppa Conti: “Milan? Per noi è incedibile”

Noi siamo tranquilli perché Conti ha 4 anni di contratto. Non so il Milan cosa abbia fatto, che accordi abbia preso ma di fatto non sappiamo come si è mossa la controparte. Per noi il ragazzo è incedibile”. Il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi ai microfoni di Premium Sport frena sul possibile trasferimento del terzino che avrebbe già trovato l’accordo con il club rossonero.

“Mirabelli ha detto che vuole parlare con noi? Venga pure, eventualmente detteremo le nostre condizioni anche se, ripeto, per noi è incedibile. All’interno della società non abbiamo valutato la sua cessione”.

Fonte: Premium Sport HD

Ricardo Rodriguez, terzino del Milan

Ricardo Rodriguez: “Molto felice del Milan. Obiettivo? La Champions. Giocherò col 68”

Ecco le prime parole rossonere rilasciate da Ricardo Rodriguez a Milan TV:

Mi piace molto la maglia del Milan, sono molto felice di essere qui. Milanello è una cosa impressionante, cosi come il museo. A San Siro ci ho giocato una volta: è uno stadio incredibile e finalmente ho la possibilità di giocarci.

Baresi? È una leggenda, è stato un giocatore molto forte. Mi piacciono molti giocatori del Milan, come Gattuso e Ronaldinho, ma anche Paolo Maldini.

Il mio numero dovrebbe essere il 68, che è dedicato a mia madre nata in quell’anno.

Voglio giocare l’Europa League facendola al meglio, poi dobbiamo fare bene in campionato e tornare a giocare in Champions.

Sono un giocatore bravo con i piedi, e cercherò di fare il meglio possibile. È indifferente per me giocare dietro a 3 o a 4, in ogni caso mi metto a disposizione del mister”.

Mirabelli

Mirabelli: “Di Rodriguez ci ha colpito l’entusiasmo per il Milan”

Così il d.s. Mirabelli al momento della firma di Ricardo Rodriguez, diventato ufficialmente da pochi minuti un nuovo calciatore del Milan:

Ci ha colpito il suo entusiasmo, oltre che il suo valore sul campo. Oltre i giocatori importanti c’è bisogno di quelli che mostrano entusiasmo a vestire una maglia come il Milan che non è come le altre, è pesante”.

Cairo non molla Belotti: “Va via per la clausola. A meno che…”

Io non lo voglio vendere Belotti e lo dico veramente. Abbiamo messo una clausola per l’estero. Se qualcuno arrivasse dall’estero, non dall’Italia, e portasse 100 milioni di euro, sarei costretto a venderlo, a meno che Belotti non dica che vuole rimanere“.

Lo ha detto l’editore e presidente del Torino, Urbano Cairo, ricevendo il ‘Premio Socrate’ a Milano, rispondendo a una domanda sul futuro del centravanti.

Fonte: LaPresse

Diego Costa: “Conte mi ha scaricato via sms: devo cercarmi una squadra”

Diego Costa è ufficialmente sul mercato. È stato lo stesso attaccante del Chelsea a svelare pubblicamente di doversi cercare una nuova squadra: “Conte mi ha appena mandato un messaggio. C’era scritto che non rientro più nei suoi piani. Quindi vuole vendermi” – ha dichiarato il giocatore nel post partita di Spagna-Colombia – “L’Atletico Madrid? È chiaro che mi piacerebbe tornare, sarebbe stupendo, è un club che amo, però stare 4-5 mesi senza giocare è complicato, anche perché è l’anno che porta al Mondiale quindi devo riflettere bene sul futuro”.

Che farà adesso? Il suo futuro è un rebus, ma è sicuro che Diego Costa sia rimasto deluso dai Blues e da Conte: “Dopo tutto quello che ho fatto al Chelsea, Conte mi ha liquidato con un messaggio… Ora devo cercarmi una squadra per giocare. Se il tuo allenatore ti dice che non ti vuole più, che puoi fare? Puoi solo andartene. Non mi hanno chiamato, sono stato io a girare al club il messaggio di Conte. Ora il Chelsea deve vendermi. E a prezzo di saldo. Perché non mi vuole più? Ah non lo so, avrò fatto una stagione brutta”.

Anche il Milan, a caccia di un grande centravanti, è accostato a Diego Costa: nel caso in cui non si concretizzassero le piste attualmente più calde come Belotti e Aubameyang, il Diavolo potrebbe farci più di un pensiero.

L’agente di Morata: “Milan? C’è ancora interesse, vuole giocare di più”

Morata-Milan, non è ancora finita. A riaprire la pista che porta all’attaccante del Real è stato l’agente Juanma Lopez: “Un interesse esisteva ed esiste ancora, come per le altre grandi squadre interessate a un giocatore del suo calibro. Dalla Francia però non abbiamo ricevuto nessuna offerta. In futuro però Alvaro non vuole rivivere una stagione così. È stata una grande stagione, ma vuole giocare di più.

Resterà a Madrid? Non lo so. È stata una stagione brillante per il Real che ha vinto tanti titoli. Lui però prenderà una decisione chiara e definitiva solo nei prossimi giorni. Non ho ancora incontrato i dirigenti del Real Madrid”, ha concluso l’agente di Morata a Foot Mercato.

Montolivo: “Belotti al Milan? Ne ho parlato con lui…”

Il capitano del Milan, Riccardo Montolivo, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo Italia-Uruguay:

“È stato un ritorno emozionante, un terzo esordio dopo il mio primo da ragazzo e quello dopo l’altro grave infortunio. Sono molto felice. Cosa chiedo? La salute, poi la continuità di impiego. Ora c’è una partita importante contro il Liechtenstein, apparentemente facile, ma ci vorrà la testa giusta.

Belotti-Milan? Ne abbiamo parlato, qualche battuta mi è scappata con lui (ride, ndr). La società si sta muovendo bene, mi auguro che la squadra sia competitiva. A Gigio ho già detto ciò che penso: mi auguro che sia a lungo il nostro portiere, ora dovrà prendere una decisione.

Il 4-2-4? Abbiamo esterni di qualità, ma anche con attitudine difensiva. Si può affrontare così anche una squadra forte: dipende sempre dall’approccio degli attaccanti”.

Ricardo Rodriguez: “Milan grande squadra, torneremo in alto”

Di seguito le dichiarazioni rilasciate da Ricardo Rodriguez all’uscita dalla clinica “La Madonnina”:

“Conosco il Milan da quando ero piccolo, guardavo le partite. Sono in una squadra molto grande, vogliamo tornare in alto. Il numero 3? Mi piace, ma non è il mio preferito – ha dichiarato lo svizzero a Premium Sport -. Preferisco il 13 e il 33, ma è uguale: poi ci penserò”.

Storari: “Il rinnovo? il Milan ha gratificato l’uomo, sono felice. Gigio…”

Marco Storari è un eccellente professionista che ha accolto con soddisfazione il prolungamento di contratto concordato da tempo con il Milan. Il portiere trascorrerà un periodo di vacanza in Italia, nel frattempo ci ha voluto rilasciare alcune significative dichiarazioni.

Sono felice perché il Milan ha voluto gratificare non soltanto il portiere, ma anche l’uomo, riconoscendo il mio comportamento corretto all’interno dello spogliatoio. Per me è un piacere e un onore. Sono felice perché pensavo di dover interrompere la mia esperienza in rossonero un’altra volta dopo sei mesi. Era già accaduto nel 2007 e nel 2010, anche stavolta circa sei mesi a partire dallo scorso gennaio, ma per la legge dei grandi numeri ho finalmente sfatato questo tabù. Donnarumma? Non dico nulla, non sono situazioni di mia competenza, ma spero che resti”.

Fonte: Alfredo Pedullà

Maldini: “Il no al Milan? Ho avuto incontri coi cinesi, ma non c’erano le condizioni”

Paolo Maldini, ex capitano e leggenda del Milan, è stato ospite al programma televisivo “Che tempo che fa”. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sul Milan cinese: “Ho avuto qualche incontro: quando li ho visti, ho pensato che passare a loro da Berlusconi fosse un bel salto. A parte gli scherzi, dobbiamo essere pronti agli investitori stranieri, ma non c’erano le condizioni per entrare in società”.

Sui figli e sulla numero 3: “Sono spiriti indipendenti: credo che non indosseranno mai la mia maglia 3, anche qualora ce ne fosse la possibilità”.

Su Totti: “Il calcio è stata sempre la mia passione, ma non ho dimenticato il resto della mia vita. Per questo motivo non ho avuto paura di smettere, come invece ha detto di avere Totti. La vita è bellissima anche al di là del calcio e delle emozioni che abbiamo provato”.

Sul padre Cesare: “Mi ha insegnato i valori della vita, applicabili anche al calcio. Al provino mi accompagnò lui: è sempre stato il mio primo tifoso. Lui ha vinto con il Milan, io ho continuato e adesso i miei figli sono nelle giovanili. E i gesti uguali tra no i due: è genetica”.

Deulofeu: “Futuro? Sceglierò l’opzione migliore. Vedremo…”

Gerard Deulofeu ha parlato di presente e di futuro dal ritiro della Nazionale spagnola:

“Sarà un’estate movimentata per me. Prima di tutto mi voglio concentrare sulla Nazionale e sull’Under 21, poi sceglierò la migliore opzione. Sono tranquillo e sicuramente tutto andrà bene. Il futuro? A volte volevo correre troppo, guardare troppo oltre, ma questo è sbagliato, ho preso decisioni affrettate. Sto venendo da un bel momento calcistico e personale – ha dichiarato Deulofeu – lasciatemelo godere. Per il futuro vedremo“.

Florentino Perez: “Morata-James in Italia? Spero di no”

Fresco vincitore della Champions League, il presidente del Real Madrid Florentino Perez ha parlato del futuro di Morata e James Rodriguez, entrambi accostati al Milan:

Giocheranno in Italia nella prossima stagione? Spero di no – ha dichiarato Perez a Premium Sport – hanno tutti e due un contratto con noi e spero li rispettino. Ma dovremo parlarne“.

Morata: “Io via dal Real? Difficile. E in Italia la mia squadra è la Juve”

Seconda Champions League con le Merengues, ma chiacchierato in ottica mercato verso il Milan, Alvaro Morata ha parlato così del proprio futuro:

Il Real Madrid è la mia casa e la mia intenzione è quella di restare. Le voci? Leggo sui giornali, ma è davvero difficile che vada via dal Real, comunque vedremo. L’Italia mi piace – riporta SportMediaset – ma sapete che la mia squadra in Italia è la Juventus“.

Cafu: “Tornare al Milan da dirigente? Direi di sì”

L’ex difensore del Milan, Cafu, ha parlato delle prospettive del nuovo corso rossonero:

“Le aspettative per il nuovo Milan sono quelle che possa tornare ad essere il club che tutti vogliamo. Una squadra competitiva, una squadra da Champions League e sempre pericoloso in Europa – ha dichiarato Cafu a Sky Sport -. Chiamata da dirigente rossonero? Ci penserei, forse direi di sì. Mi piacerebbe vedere la situazione”.

Fassone: “Gigio? La situazione è chiara. Morata calciatore splendido: settimana prossima…”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha parlato di attualità rossonera ai microfoni di Sky Sport.

Sulla finale di Champions e sulla sua presenza a Cardiff: “Sono giornate bellissime quelle che stiamo vivendo qui, anche per chi ha la fortuna di partecipare alla finale da protagonista. Abbiamo avuto altri esempi di squadre che ce l’hanno fatta in tempi ragionevoli, se non sbaglio i calcoli ci son voluti 5 anni: non diamoci un obiettivo temporale, ma sarebbe bello regalare ai nostri tifosi al più presto un momento così. Intanto torniamo in Champions, poi vediamo. Chi vincerà stasera? Non so, ma mi sembra una Juve più matura e pronta rispetto ad anni fa e non so dire chi è più forte delle due, ci divertiremo e vinca il migliore”.

Sul mercato: “Abbiamo avuto questi famosi 8-9 mesi tra agosto e aprile per poter andare in giro per l’Europa per incontrare club e agenti, Mirabelli ha fatto un grandissimo lavoro, e quando abbiamo potuto incontrare Montella eravamo già in posizione avanzata e abbiamo potuto condividerla con lui. Un paio di acquisti li abbiamo ufficializzati: avevo promesso che mi sarebbe piaciuto, per il 3 luglio, dare più o meno il 60-70% della rosa a disposizione dell’allenatore e stiamo continuando a lavorare su questa strada. Incontro con Jorge Mendes? In questi due giorni siamo venuti a Cardiff per vedere la partita ma anche perchè il mondo del pallone è qui in questo momento, ci sono tutti i club più importanti e le federazioni, quindi siamo rimbalzati da un incontro all’altro, vedendo anche Mendes che gestisce alcuni giocatori molto importanti e vediamo insomma, stiamo lavorando nella direzione in cui anche il direttore e Montella vogliono, quindi vediamo cosa riusciamo a concretizzare. Giocatori di Jorge Mendes? Ha una lista di giocatori che gestisce davanti alla quale potremmo bendarci e pescare abbastanza bene, si sa quali siano le posizioni alle quali ambiamo per rinforzare un’ottima squadra ma lasciamo che i tifosi giochino e si divertano sui nomi…”.

Su Morata: “Il Real come si può immaginare è stata l’unica società con la quale abbiamo non avuto approcci tra ieri e oggi, siamo stati abbastanza al largo dal loro tavola al di là dei saluti e dell’in bocca al lupo: Morata è un nome che avete fatto e piace tanto, ma ci è sembrato corretto aspettare l’esito e la prossima settimana vediamo, è uno splendido giocatore”.

Su Donnarumma: “La situazione è abbastanza trasparente e chiara, meno complicata di quanto si possa immaginare: Gigio è il perno sul quale avremmo il desiderio di costruire il Milan del domani. Lo sa, gliel’abbiamo detto tante volte e abbiamo dimostrato la concretezza di fare un’offerta molto importante: ho sempre parlato di ragionevole sacrificio, non so se ragionevole sia ancora giusto, ma comunque un sacrificio importante perchè il giocatore lo merita. Ora la palla è a lui: spero col cuore che a 18 anni sappia quale sia la decisione giusta da prendere. Gli abbiamo chiesto un po’ di velocità, non posso immaginare di iniziare la stagione con un giocatore in scadenza, abbiamo bisogno di saperlo velocemente e confido la risposta possa arrivare nelle prossime ore: siamo fiduciosi. Abbiamo cercato di perdere tempo e lavorare, non con fretta ma con razionalità, abbiamo avuto i mesi precedenti per impostare: nelle prime chiacchierate con l’agente di Donnarumma gli avevamo testimoniato i piani e credo ora ci siano tutte le condizioni per vedere il Milan fare passi in avanti l’anno prossimo. Giochiamo l’Europa League, vogliamo essere una delle prime 4 e sappiamo che il gap non si possa colmare in 5 minuti, mi auguro che possa essere una delle 11 colonne dell’anno prossimo”.

Kessié: “Al Milan per il progetto e per diventare un campione”

Ecco le primissime dichiarazioni rossonere rilasciate da Franck Kessié, divenuto ufficialmente un nuovo calciatore del Milan:

“Devo ringraziare tutti. Sono molto contento di far parte di questa squadra. Perché ho scelto il Milan? Mi piace il nuovo progetto – ha dichiarato l’ivoriano a Milan TV – c’è una nuova dirigenza che mi ha spiegato le cose.

Ho parlato con mister Montella e mi ha detto di venire così sarei diventato un grande campione. Dei giocatori del passato mi piace Michael Essien. Il mio ruolo? Sono un centrocampista. Prendo il numero 19″.

ESCLUSIVA M/ Luca Serafini: “Finalmente si costruisce una squadra. Donnarumma…”

Milanismo ha intervistato in esclusiva Luca Serafini, giornalista e opinionista sportivo di comprovata fede rossonera.

L’elemento primario di cui aveva bisogno il tifoso milanista era la trasparenza nascosta soprattutto negli ultimi anni della società e che da subito hanno evidenziato i nuovi proprietari del Milan?

Sicuramente c’è una società che si è presentata bene, con un mercato subito attivo e di grande tempestività, con una comunicazione corretta nei tempi e nei modi che fa tornare a respirare. Non è una questione soltanto di  trasparenza, ma una questione di fatti, prima ancora del mercato lo testimonia il rinnovo di Montella e l’ingaggio di Gattuso, segnali estremamente importanti e significativi. Tutto questo viene fatto con molto silenzio e discrezione, lavorando molto e con buoni risultati. Al momento non potevano fare di meglio”.

Il rinnovo di Montella e la scelta di Gattuso come allenatore della primavera rappresentano quindi una serie di certificazioni chiare nei confronti del nuovo progetto a tinte cinesi?

“Assolutamente sì. Precedentemente avevo esternato anche la volontà di vedere Maldini subito in società, fossi stato in Fassone me lo sarei portato ovunque, dando la sensazione ad un ambiente scosso, tifoseria in particolare, un segnale di tranquillità evidente. Maldini sarebbe potuto essere, come lo è adesso Gattuso, un garantista, perché è gente che non guarda in faccia a nessuno, se c’è qualcosa che non va alza la mano e lo dice. Il milanista che arriva stremato da due anni di comiche riguardanti la trattativa, da anni di insuccessi, fastidi e umiliazioni grottesche nel mercato e in campo, avendo una figura come Gattuso o come Maldini è più rassicurato. Per Gattuso tra l’altro non è un passo indietro, ma un grandissimo bagno d’umiltà, potendo continuare a collaudare la sua esperienza e le sue capacità. Ho anche avuto occasione di parlarci e ha manifestato grandissimo entusiasmo e determinazione”.

Stiamo leggendo tanti nomi sui giornali in chiave mercato, credi siano trattative possibili? Ma soprattutto, nomi adeguati a riportare il Milan dove merita?

Io una volta mi entusiasmavo per i nomi, ora mi entusiasmo per il lavoro che fa la società sul mercato inteso in perfetta sintonia con l’allenatore. Il club cerca sostanzialmente i giocatori che sono funzionali  all’idea di squadra che Montella ha in testa, ed è questa la cosa più importante. La sensazione che si ha oggi è che finalmente si stia costruendo una squadra, poi i nomi che vengono fatti sono uno meglio dell’altro e se si concretizzassero saremmo ben felici, vorrà dire che già a luglio ci sarà una squadra forte”.

Questo è anche un periodo di bilanci. Il Milan di Vincenzo Montella è promosso?

Complessivamente è promosso, nonostante una seconda parte di stagione da dimenticare, vincendo una volta  sola nelle ultime nove gare disputate, perdendo troppi punti con squadre nettamente deboli. C’è stato un calo nella condizione generica della squadra mai motivato effettivamente da Montella. L’Europa League è arrivata perché si sono dimesse le concorrenti, Inter in particolare, ma all’allenatore va dato atto del gruppo che è riuscito a creare, la valorizzazione di alcuni giocatori, dalla rivalutazione di altri che per i suoi predecessori era stato già un traguardo impossibile”.

L’emblema rossonero è sicuramente Donnarumma, in campo e sul mercato. Hai affrontato la questione anche in un tuo editoriale. Che sensazioni hai sulla situazione contrattuale del gioiellino del Milan?

Credo che alla fine rimarrà. Sono stato un po’ duro con lui, scrivendo che non deve essere un problema per un ragazzo di diciotto anni percepire mezzo milione in più o mezzo milione meno, ed avendo baciato la maglia deve dimostrare poi con i fatti questo suo attaccamento. Al di là dei moralismi e della volontà di tutti nel vederlo milanista per i prossimi 20 anni, credo che alla fine rimarrà”.

Sul futuro ipotetico della società che vive all’ombra di una possibile strana suggestione di avere il club in mano al fondo Elliott, piuttosto che alla attuale cordata cinese, cosa ne pensi?

A questa domanda in tutta onestà non so ancora cosa rispondere, posso solo basarmi sui fatti. Questi il Milan alla fine lo hanno preso sul serio, stanno spendendo molti soldi per fare la campagna acquisti, stanno facendo la squadra e per il momento mi attengo a questo”.

Si ringrazia Luca Serafini per la cortese disponibilità.

Birindelli: “Manchester? Juve più forte del Milan, in finale con due pareggi…”

L’ex calciatore della Juventus, Alessandro Birindelli, ha ricordato la sconfitta nella finale di Champions del 2003 contro il Milan:

“Mi rivedo sul charter, bloccato per due ore e mezza ad aspettare che partano i voli dei tifosi milanisti, noi in coda e loro a festeggiare. L’avevo già persa una volta questa maledetta Coppa, però la seconda fa più male perché sai che è l’ultima e intanto ripeti a te stesso ma bravo, grandissimo, sei riuscito a buttare via due volte la Coppa dei Campioni in finale.

Il Milan era meno forte di noi che avevamo eliminato il Barcellona e i galacticos, loro invece andarono in finale dopo due pareggi contro l’Inter – ha dichiarato Birindelli a la RepubblicaCi sentivamo favoriti. Entrai al posto di Tudor al 42’ e niente, non succedeva niente. Si arrivò ai supplementari quasi per inerzia. A un certo punto si fece male Roque Junior e il Milan aveva esaurito i cambi. Allora dicemmo a Zalayeta di provare a sfondare da quella parte, gli gridavamo ‘puntalo!’, il brasiliano in pratica camminava però niente, eravamo stanchi, poco lucidi e non ne approfittammo.

Dopo i supplementari senza gol, Lippi aveva chiesto chi se la sentisse. Chi diceva di stare male, chi si nascondeva. L’allenatore mi guardò e io gli risposi okay, non c’è problema. Gli andavo incontro e Dida mi pareva più alto della traversa. Sto camminando verso una montagna di portiere e penso dove tirerò, mi vengono mille idee in una manciata di metri, so che Dida è uno specialista nel parare i rigori. Infine calcio, finalmente, incrociando il destro a mezza altezza: gol”.

Bonera: “Musacchio forte e serio, con Romagnoli coppia top”

Daniele Bonera, ex difensore del Milan e oggi al Villarreal, ha parlato del suo compagno Musacchio e di altri temi legati all’attualità rossonera. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal bresciano a MilanNews.it.

Su Musacchio: “In primis è un ragazzo molto serio, e questo non può che far bene al Milan. Il giocatore è forte e credo che, mentalmente, avesse bisogno di confrontarsi in un grande club come il Milan, senza nulla togliere al Villarreal. In maniera molto obiettiva va detto che arrivare in rossonero gli farà bene, perché forse il suo ciclo qui era finito ed il salto gli farà bene.

È un giocatore molto forte, che con Romagnoli formerà una coppia importante e ben assortita, perché hanno tecnica entrambi. Porterà esperienza internazionale e può anche essere un punto di riferimento per Romagnoli che, nonostante la giovane età, ha fatto benissimo, al fianco di Musacchio potrebbe fare quel salto definitivo.

Secondo me come caratteristiche può giocare anche nella difesa tre. È intelligente e nonostante sia molto aggressivo sull’uomo, sa quando scappare, quando salire, quando giocar facile e quando portare palla. In generale, i giocatori bravi si adattano ai moduli e lui non farà fatica”.

Un po’ ho vissuto la trattativa da testimone oculare quella fase, perché eravamo entrambi ad Ibiza in vacanza e lui si è incontrato spesso con Galliani per provare a trovare un accordo. Ma non c’erano le possibilità economiche, a detta sua, perché il Milan era ancora nella fase di cessione della società. È stata una trattativa lunga, ma dopo l’estate lui si è concentrato ed ha dato il suo contributo. La delusione momentanea non lo ha toccato.

Nelle ultime tre settimane mi ha chiesto un po’ di consigli, anche dal punto di vista logistico. Ieri l’ho rivisto ed rimasto stupito dall’ambiente, da Milanello e dalle persone. È rimasto molto colpito”.

Sul nuovo Milan: “Si sta muovendo forte. I giocatori che stanno arrivando e che potrebbero arrivare sono tutti profili molto importanti. Diamo tempo alla nuova proprietà di lavorare”.

Su Morata: “Alvaro è forte, ma forte forte. È un attaccante completo. Secondo me è un po’ penalizzante giocare nel Madrid, per le caratteristiche di quel club. L’evoluzione futura sarà quella di Ronaldo centravanti e Morata andrebbe a trovare sempre meno spazio. Stiamo parlando di un grande campione e di un potenziale grande acquisto per il Milan”.

Sulla stagione appena conclusa: “Bisogna sempre capire e vedere da dove si parte. Il Milan veniva da anni difficili e vincere con la Juve la Supercoppa e centrare i preliminari di Europa League, beh è una stagione da valutare positivamente. Chiaro, se poi si guarda agli anni d’oro, centra ben poco. Montella ha dato una certa credibilità al Milan, che dovrà essere confermata nella prossima stagione”.

Abate annuncia: “Torno finalmente a lottare per la maglia del Milan!”

Tramite il proprio profilo facebook, Ignazio Abate ha annunciato la guarigione dal problema all’occhio che lo ha tenuto out tutta la stagione:

“Finalmente è arrivata l’idoneità e posso tornare a correre e lottare per la maglia!

Ringrazio la Società e tutto lo staff sanitario che mi ha curato, il Dott. Angelo Appiotti, la Dottoressa Grazia Pertile. Grazie anche al fisioterapista Fabrizio Ragusa.

Un ringraziamento speciale al Dottor Tavana, che non mi ha mai lasciato solo ed è stato un punto di riferimento fondamentale in questi mesi, e al mio agente Mino, che mi ha accompagnato in capo al mondo e mi ha sempre sostenuto in ogni momento!

Infine grazie di cuore a voi tifosi…per l’affetto e per il sostegno! Con il Milan nel cuore…sempre!“.

Raiola: “Gigio come Maradona. Al Milan l’ho portato io: se volessimo partire…”

Mino Raiola, potente procuratore sportivo, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dall’agente, tra gli altri, di Gigio Donnarumma.

Su Donnarumma: “Gigio è il Maradona dei portieri. Può solo crescere e bisogna lasciarlo crescere in pace. Non è uno schiavo né tantomeno un robot. Futuro? Ci sono 11 top club interessati a lui. Il contratto di Donnarumma scadrà il 30 giugno 2018, e non ho mai detto a Fassone e a Mirabelli: “O firmiamo adesso o non firmiamo più”. Se avessimo voluto partire e andare altrove, l’avremmo già fatto. Capisco lo stress e le aspettative dei tifosi del Milan, Gigio è già un simbolo del club e, per la nuova proprietà, sarebbe l’ideale chiudere la trattativa del rinnovo oggi. Anzi, ieri. Ma la nuova dirigenza si è insediata poco più di un mese fa. Lasciamoli lavorare in pace. Mi assumo tutte le responsabilità sulla scelta definitiva che faremo. C’è possibilità che Donnarumma firmi ancora per il Milan? La risposta è: sì. La stessa sulla possibilità che Gigio lasci il Milan”.

Su Montella: “Ha detto che i procuratori devono chiamarlo di meno? Non ho il suo numero di telefono: io non faccio l’allenatore e lui non fa il procuratore – continua Raiola – Può dare consigli a Gigio perché gli vuol bene, ma preferisco gli dia consigli su come non prendere gol. Gli altri glieli do io. Non dimentichi che Gigio al Milan l’ho portato io, soffiandolo all’Inter. Non faccio il tassista dei giocatori che seguo: i miei giocatori, prima di tutto, sono amici e devono essere felici grazie al mio lavoro. Stiamo parlando di un fenomeno di 18 anni chiamato già a prendere una decisione fondamentale per la sua vita, ponderata e che certamente non dipenderà solo dall’ingaggio. Qualcuno crede possa essere questo il problema, con undici squadre che bussano alla porta? Dicono che Gigio debba essere riconoscente al Milan, vero, ma anche il Milan debba essere riconoscente a Donnarumma. E a Mihajlovic. Prima di lanciarlo, ha concesso a Diego Lopez ogni opportunità per difendere la maglia titolare. A 16 anni però Gigio era già bravo, e quando Sinisa a Milanello mi ha detto: ‘Mino, domenica faccio giocare il Bambino’, gli ho detto che avrebbe fatto bene”.

Su Conte: “Tre anni fa volevo portare Conte al Milan: ci fossi riuscito, oggi i rossoneri sarebbero campioni d’Italia. Ammiro l’estremismo professionale di Antonio: ha una voglia smisurata di vincere e non mi stupisce ciò che ha fatto al Chelsea”.

Su Ibrahimovic: “Zlatan tornerà certamente a giocare, vedremo dove. Lui è davvero il più grande di tutti, e non è l’arrogante e presuntuoso che amano descrivere. E’ un duro, ma onesto e leale. E’ un leader che rispetta tutti, ma esige il massimo impegno”. E sul passaggio dello svedese dalla Juventus all’Inter… “Non è vero che Ibra fu ceduto dalla Juve all’Inter a causa di Calciopoli, nell’estate del 2006. L’accordo con l’Inter venne raggiunto sei mesi prima. L’antefatto? Due novembre 2005, Champions League, Juve-Bayern 2-1, Ibra espulso all’89’ per doppia ammonizione. Moggi va su tutte le furie. E nello spogliatoio esplode con me: ‘Dì a Ibrahimovic che il prolungamento del contratto può anche ficcarselo nel c…’. Ti lascio immaginare la reazione di Zlatan. Fosse stato venduto a gennaio, l’Inter l‘avrebbe pagato 90 milioni di euro. Poi scoppiò Calciopoli e a Moratti costò 20 milioni”.

Sull’addio di Ibra al Milan: “Se fosse dipeso da Ibra, non se ne sarebbe mai andato dal Milan. Tanto che una sera Galliani invita me e lui a cena, a casa sua. Adriano chiede a Zlatan: ‘Vuoi andare via?’. Zlatan risponde: ‘No, capo’. Adriano taglia corto: ‘Allora non ti venderò mai. Qui c’è anche il tuo procuratore, stappiamo una bottiglia di champagne. Mino perché tu non brindi?’. Sbotto in una risata: ‘Perché siete due cogl…’. Sapevo quali fossero le difficoltà di bilancio del Milan e quanto le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva ai francesi fossero indispensabili. L’ingaggio dello svedese gravava sui conti per 75 milioni di euro lordi: stante la situazione, venderlo era inevitabile. E la reazione di Zlatan è stata la seguente: per tre mesi non ha risposto alle mie telefonate, per diciotto mesi non ha più rivolto parola a Galliani. E il giorno della presentazione organizzata dal PSG, sono dovuto andare a prenderlo a Stoccolma con un aereo privato…”.

Lapadula, tripletta con l’Italia: “Se resto al Milan? Lì sto benissimo, ma si vedrà…”

Show di Lapadula con la maglia della Nazionale italiana. L’attaccante del Milan ha messo a segno una tripletta in occasione dell’amichevole di questa sera tra Italia e San Marino, tenutasi allo Stadio Castellani di Empoli e terminata 8-0 per gli azzurri.

Una girata di testa, un morbido pallonetto a tu per tu col portiere e un altro lob di sinistro: Sir William ha messo in mostra tutto il proprio repertorio, seppur contro un avversario di modesta caratura e mai veramente in partita.

Intervistato a caldo da Rai Sport, Lapadula ha parlato così di Italia e di futuro: “Il mister ci teneva all’atteggiamento e all’approccio e anche per noi era importante. Sono contento per le giocate provate e riprovate in questi giorni. Io mi metto a disposizione e quando vengo chiamato cerco di rendermi utile e dare il massimo, sono contento di stare qua. Se resto al Milan? Ora mi servirebbero un po’ di vacanze (ride, ndr). Sto benissimo lì, l’ho voluto fortemente. Poi si vedrà”.

Galliani: “Mai in un altro club italiano. Ma il Real Madrid…”

L’ex amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha parlato delle voci che lo vedrebbero possibile nuovo proprietario del Genoa:

“Io a capo del Genoa con Cellino? Ho sentito le voci. E fanno anche piacere. Ma io le smentisco categoricamente. Massimo è un amico e ci sentiamo spesso, non c’è nulla di personale. Così come con Preziosi, ci sentiamo e vediamo, ancora l’altro giorno abbiamo pranzato insieme. Ma la mia tesi è chiara. Sinceramente – ha dichiarato Galliani a Il Secolo XIX – non riuscirei con il cuore e con la testa, davvero. Lavorare in Italia non sarebbe compatibile con la mia storia al Milan.

Una chiamata del Real Madrid? Il discorso sarebbe diverso – ha ammesso il dirigente brianzolo – perché è un grande club estero. Ma anche in questo caso ho dubbi. Diciamo che non sono disponibile ad andare in nessuna altra squadra italiana e al 99,98% neppure straniera”.

Boban: “Inspiegabile il Milan senza Paolo Maldini. Aubameyang più forte di Morata, Gattuso…”

Ex campione del Milan e oggi segretario della FIFA, Zvonimir Boban ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese da Zorro sui temi legati ai rossoneri.

Su Paolo Maldini: “Non mi spiegherò mai perché Paolo non abbia un ruolo importante nel Milan e perché abbiano tanta paura delle sue evidenti capacità e della sua straordinaria e unica storia milanista. O forse è facile da spiegare? E poi basta ripetere ‘Cosa ha fatto dopo?’ o “La storia costa troppo’”.

Sul calcio italiano: “Finché non saranno al vertice anche Milan e Inter non potrà migliorare. La Juve resta un modello calcistico mondiale: il lavoro di Agnelli è stato straordinario”

Su Aubameyang e Morata: “Morata fa giocare la squadra, Aubameyang è più forte, segna tanto: dipende da chi avranno accanto. Se c’è uno che apre spazi, meglio Aubameyang”.

Su Gattuso allenatore della Primavera: “Avremo tanti piccoli Gattuso nel Milan del futuro! Basta ci sia anche qualche 10”.

 

Mirabelli: “Tutti felici del rinnovo di Montella, mi trovo splendidamente bene”

Il d.s. del Milan, Massimiliano Mirabelli, ha parlato del prolungamento del contratto di mister Montella:

“Voglio ringraziare Vincenzo, mi sono trovato splendidamente bene con lui dall’arrivo al Milan sino alla fine campionato. Sono veramente felice di poter di nuovo continuare questa avventura con lui, ieri sera ci siamo riproposti di fare una piccola cena per salutarci e da lì non ci abbiamo messo molto a trovare un accordo. Ci siamo ritrovati stamattina e abbiamo firmato questo prolungamento per la felicità di tutti, anche dei tifosi”.

Fassone: “Contenti di andare avanti con Montella, ha fatto risultati splendidi”

Il commento dell’amministratore delegato rossonero Marco Fassone sul rinnovo di Montella:

È un momento significativo, molto importante per noi e per i tifosi. Dopo qualche chiacchierata abbiamo concordato con Vincenzo di rimanere insieme per la prossima stagione e anche per quella 2018/2019: siamo contenti ed entusiasti di proseguire con lui questa avventura dopo i risultati splendidi ottenuti in questa stagione di transizione”.

Montella: “Allenare il Milan un orgoglio, felice ed entusiasta del rinnovo”

Le parole rilasciate da mister Montella pochi istanti prima del rinnovo contrattuale col Milan:

Sono particolarmente felice ed entusiasta di iniziare una nuova avventura, con nuovi obiettivi, anche di mercato, a stretto contatto col direttore (Mirabelli, ndr). Grazie per la fiducia e per la possibilità che mi date di allenare il Milan, per me è un orgoglio.

Un abbraccio ai tifosi, per raggiungere insieme nuovi obiettivi più gloriosi e vicini alla storia di questa società”.

Berlusconi: “Milan, provo ancora dolore. Champions? Forza Juve!”

E’ iniziata la settimana già importante della stagione per la Juventus, i bianconeri preparano la partita in programma sabato sera a Cardiff contro il Real Madrid. La squadra di Massimiliano Allegri vuole tornare a vincere un trofeo che manca dal 1996 e sull’argomento si è pronunciato anche l’ex numero uno del Milan Silvio Berlusconi. Così l’ex presidente del club rossonero – prima di ricevere il premio Rosa Camuna insieme a Massimo Moratti da parte del presidente della Lombardia, Roberto Maroni – ha parlato dei bianconeri e della sua preferenza per quanto riguarda la squadra vincitrice.

“Io per antica educazione voluta da mio padre ho sempre tifato Inter quando era impegnata con altre squadre o in match internazionali – ha confessato Berlusconi – e la stessa cosa farò sabato sera per quello che riguarda la finale di Champions, anche se so di suscitare dispiacere a qualcuno, con la Juventus che incontrerà il Real Madrid. Quindi dico ‘Forza Juventus’, anche se non possiamo sotterrare asce perché non ce ne sono mai state tra noi. I miei – al Milan – sono stati anni fantastici, nei giorni scorsi volevo andare a Milanello per salutare tutti ma non ci sono riuscito perché in me è ancora forte il dolore per aver lasciato il club. Presto comunque ci andrò per ringraziarli tutti. Devo anche ringraziare Moratti per tutti i sacrifici che ha fatto nel sostenere l’Inter, a volte lo guardavo stupito. Lo ha fatto solo ed esclusivamente per l’Inter”.

Il dolore di aver lasciato il Milan è ancora molto forte. Sono stati anni fantastici: sabato volevo andare a Milanello per salutare ma non ci sono riuscito perché il dolore di aver lasciato il Milan è ancora molto forte – spiega l’ex Cavaliere -. Dico grazie ai tifosi rossoneri: senza il loro entusiasmo in questi 30 anni, questi successi non sarebbero stati possibili. Ho cercato a Milano e in Italia imprenditori capaci di rilevare il Milan, ma non c’è stata una sola risposta – fa sapere -. Abbiamo dovuto lasciare perché con l’arrivo degli sceicchi i valori sono diventati da Monopoli. Oggi in Italia non c’è nessuno che può competere, quindi con molto sacrificio ho dovuto rinunciare”.

Fonte: Sky Sport

Musacchio: “Molto felice del Milan, darò tutto per questa maglia”

Il nuovo difensore del Milan, Mateo Musacchio, ha rilasciato la prima intervista in rossonero ai microfoni di Milan TV.

Sull’arrivo al Milan: “La trattativa è durata alcuni mesi, è iniziata l’estate scorsa, quindi sono molto contento che ora sia ufficiale: ora sono qui e sono molto felice”.

Sui nuovi compagni: “Zapata? Sì, lo conosco, come conosco tutti gli argentini, ma non ho ancora parlato con nessuno. Stavo aspettando che fosse ufficiale, ora avrò tutto il tempo per parlare con loro. La verità è che non ho mai giocato né condiviso con loro lo spogliatoio, però so che ci sono argentini, sudamericani e spagnoli. Sicuramente con gli argentini si creerà un gran bel gruppo”.

Sulla storia del club: “Come si fa a non conoscerla? È un club con una grande storia, molti titoli, molti trofei: sono consapevole di dove sono arrivato e so cosa significa questa maglia e darò sempre il massimo”.

Su Milanello: “Ho avuto un’ottima impressione, tutto il club è incredibile e anche Milanello è un posto molto bello dove lavorare e allenarsi”.

Sui suoi obiettivi: “Come ho già detto, per me è un motivo d’orgoglio indossare questa maglia, sono molto contento di essere arrivato in questo club e il mio obiettivo è dare il massimo in ogni allenamento, in ogni gara”.

Sul Villarreal: “Sono rimasto per molti anni, è un grande club, è la squadra che mi ha cresciuto come calciatore: quando sono arrivato in Europa ero molto giovane, per questo ho un bel ricordo di tutti gli anni passati al Villarreal”.

Sull’Europa League: “Sì, ovviamente è una competizione importante, è bello giocarla perché ci sono grandi squadre, come abbiamo visto negli ultimi anni. Ho una gran voglia di fare bella figura in Europa League”.

Sui tifosi: “Come dicevo, darò tutto in ogni singolo allenamento e in ogni partita per questa maglia, tutto qui. Forza Milan!”.

Conti: “Atalanta una famiglia, ma vorrei una big”

L’esterno dell’Atalanta, Andrea Conti, ha parlato di futuro dal ritiro della Nazionale a Coverciano:

“Mi piacerebbe restare, per me l’Atalanta è una famiglia e lì mi sento a casa. Dall’altro lato, però, mi piacerebbe provare l’esperienza in una grande squadra, è il sogno di ogni bambino. Vedremo cosa dirà il mercato a luglio dopo gli impegni con la Nazionale.

Il mercato in questo momento non mi riguarda e non ci penso, anche se fa piacere che si parli di me dico che ho la testa solo agli impegni con l’Italia”.