Hanno detto – Pagina 9 – Milanismo

Categoria: Hanno detto

Berlusconi: “Spero cambino la formazione, non negli uomini ma nella tattica”

“Sono sempre più un tifoso milanista e speriamo che cambino la formazione in campo, non negli uomini ma nella tattica”: così l’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ai giornalisti che, dopo la sconfitta 4 a 1 con la Roma, gli hanno chiesto se la squadra senta la sua mancanza.

Non voglio esprimermi in nessun modo – ha detto Berlusconi – Sapete che da quando sono entrati i soldi del petrolio nel calcio una squadra che vuole essere ai livelli del Milan vuole risorse che non possono essere spese da una sola famiglia e infatti sono stato dolorosamente costretto a questo”, ovvero la cessione ai cinesi.

Fonte: ansa.it

Dida: “Gigio capitano? Non è più un bambino. Sul rinnovo…”

Dida, ex portiere del Milan, ha parlato del suo “erede” Gigio Donnarumma, diviso tra la possibile promozione a capitano e un rinnovo che ancora non è arrivato:

Donnarumma non è più un bambino, ma credo che a chi affidare la fascia di capitano sia una scelta esclusiva dell’allenatore. Non ci trovo nulla di male – ha dichiarato il brasiliano al Tennis Club Lombardo, ospite per un evento benefico – però darla ad un portiere, guardate Buffon.

Il rinnovo? Deve fare quello che si sente senza farsi condizionare da nessuno ma sono convinto voglia restare. Il Milan è un club importantissimo. La nuova proprietà non è ancora valutabile, lo sarà dalla prossima stagione: loro sanno che servono investimenti ingenti per tornare ai vertici”.

Mirabelli

Mriabelli: “Kessié ci piace. Morata? Ero a Madrid per la partita”

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan, ha parlato di mercato e delle prospettive rossonere:

La qualificazione o meno all’Europa League non cambierà la nostra pianificazione per il futuro. La nostra è una rosa giovane: sappiamo che dovremo inserire degli elementi che alzeranno l’attuale tasso tecnico – ha spiegato ai microfoni di Premium Sport -. Quando arriverà il mercato ci regoleremo di conseguenza, ma abbiamo le idee abbastanza chiare: nel futuro il Milan non dovrà stare nelle posizioni di classifica che ha occupato in questo periodo. Morata? A Madrid sono andato a vedere la partita, ci sarà tempo per il mercato. Kessie? Ci piace come ci piacciono altri giocatori, ma è ancora prematuro fare dei nomi. Bocciatura per Bacca? Nessuna: Lapadula è altrettanto bravo, sono scelte che competono il mister e che vanno rispettate”.

Fassone: “Il Milan dell’anno prossimo ci farà divertire”

Al termine dell’incontro ha parlato a Milan TV l’a.d. rossonero, Marco Fassone:

Il pubblico è stato straordinario stasera, anche nel momento della difficoltà, è il valore aggiunto, lo sto scoprendo partita dopo partita. Il messaggio che vorrei a dare a tutti loro è di concentrarsi sulle prossime tre partite, sui potenziali 9 punti. Il 28 maggio penseremo al futuro: il Milan dell’anno prossimo ci farà divertire“.

Impossibile non parlare della partita: “Dobbiamo utilizzare questa settimana per sbloccare quel qualcosa che oggi ci ha impedito di giocare sui nostri ritmi, anche se indubbiamente la Roma è una squadra che probabilmente ci è superiore. Forse non era questa la partita in cui potevamo immaginare di dominare, ma adesso ci aspettano tre partite contro squadre affrontabili. La sfida della prossima settimana ha un sapore particolare perché l’Atalanta di quest’anno ha fatto un campionato straordinario. Il sesto posto non fa parte della nostra storia ma sarebbe importante per tornare in Europa, nell’Europa League che sta diventando una competizione importante, contro avversari diversi rispetto a quelli che siamo abituati ad affrontare nei confini domestici. La società vuole fortemente tornare in Europa, lo abbiamo detto a squadra e allenatore. La proprietà ha preso impegni importanti, a luglio e agosto dovremo operare nel modo migliore. Stiamo preparandoci”.

In chiusura c’è spazio per degli elogi: “Gigio questa sera è stato il baluardo, il migliore in campo come spesso gli capita. Non so se è un buon segno o un cattivo segno. Non si può che fargli immensi complimenti, è un giocatore importante”.

Fonte: acmilan.com

Caporetto Milan, la Roma passeggia 4-1

Brutta sconfitta del Milan nel posticipo della 35^ giornata di Serie A. I rossoneri cadono malamente contro la Roma, vittoriosa a San Siro per 4-1. I capitolini vincono una partita mai in discussione, sbloccata in avvio e controllata praticamente per tutti e 90 i minuti. Ad aprire le danze è stato Dzeko – il bosniaco ha griffato una doppietta – mentre ad arrotondare il risultato ci hanno pensato El Shaarawy e De Rossi (su rigore). Inutile il gol del momentaneo 1-2 di Pasalic.

Nonostante il ko, il Milan resta al 6^ posto in classifica, a +3 dalle inseguitrici Inter e Fiorentina. La volata Europa League non viene compromessa dall’ennesimo risultato negativo delle ultime settimane: il Diavolo ha raccolto appena due punti nelle ultime quattro gare, segnando un preoccupante rallentamento nei risultati e nel gioco. La prossima gara vedrà i rossoneri impegnati sul difficile campo dell’Atalanta: uno scontro diretto che dirà molto sulla corsa all’Europa che non avrà tra i protagonisti Paletta, espulso in occasione del rigore concesso alla Roma.

Inzaghi: “Berlusconi non ha avuto pazienza con me. Il Milan? Spero di tornare”

Il Milan, Berlusconi, Galliani, sono stati la mia fortuna in assoluto. Io ho fatto 15 anni lì fantastici, ho vinto tutto, mi hanno dato questa grande possibilità di allenare il Milan. Penso che quell’anno sarà l’anno fondamentale per la mia carriera da allenatore perché è stato si un anno difficile, ma lì è stato difficile per Allegri, per Mihajlovic, è stato difficile per chiunque, per cui non è che quell’anno abbia scalfito le mie convinzioni. Anzi, le ha rafforzate, perché io fino all’ultima giornata ho tenuto il gruppo. Nelle ultime tre partite abbiamo battuto anche la Roma, che lottava per andare in Champions League, per cui quello mi ha rafforzato l’idea che potesse essere questo il mestiere del mio futuro. Per cui assolutamente io sarò sempre grato al Milan e a Berlusconi”, parla così Filippo Inzaghi, allenatore del Venezia, a ‘I Signori del Calcio’ (intervista esclusiva che andrà in onda integralmente sabato 6 maggio, alle 23.15 su Sky Supercalcio HD e alle 24.30 su Sky Sport 1 HD).

Dal Milan al Venezia

“Il Milan mi aveva già dato tanto, mi aveva fatto comunque allenare il Milan, io ero un allenatore giovane, avevo già fatto bene negli allievi e nella Primavera, per cui poteva anche non darmi questa possibilità. Io vado avanti per la mia strada, non mi piace guardare indietro. Come ho detto prima, per me è stata un’annata fortificante, sotto tutti i punti di vista, anche per le mie convinzioni. Per cui, mi sono rimesso in gioco, sapevo che se avessi trovato un ambiente giusto, che mi avesse fatto lavorare come facevo negli allievi e in primavera, mi avesse fatto lavorare nel mio staff, mi avesse dato il modo di trasmettere le mie idee e le mie convinzioni, probabilmente sarei tornato a vincere. Poi, è stato così e sono contento, ma io vado avanti per la mia strada”, prosegue Pippo Inzaghi, fresco di promozione in Serie B con i suo Venezia.

Sul futuro

“Quel che sarà il mio futuro vedremo ma io sono molto convinto, spero di tornare, spero di togliermi queste soddisfazioni, perché per me questo sarà un anno che ricorderò per tutta la vita; abbiamo fatto un “double”, possiamo fare un “triplete”, e sono cose che non capitano tutti i giorni. Anche perché la Lega Pro è difficile da vincere, ne vince solo una. Rispetto alla Serie B, per esempio, in cui vanno su tre squadre, la Lega Pro, se non vinci, devi fare, poi, gli spareggi e ne va su una su più di 25, poi diventa difficile. Nelle grandi squadre non c’è pazienza, ma è normale che sia così. Quello non era un Milan che poteva vincere, non avevamo uomini per vincere, però le aspettative del presidente erano quelle di vincere, ed era impossibile…però questa è una scelta sua, io non ho problemi. E chiaro che spero adesso, quando arriverò ancora lì, e spero di arrivarci, di avere la possibilità di poter lavorare, di poter esprimermi e di poter dimostrare le mie qualità, tutto qua. Altri problemi non ne vedo, sinceramente. L’obiettivo è tornare a quei livelli. Poi, è chiaro che il Milan mi ha dato tanto, però se uno pensa al futuro non si può pensare cosa ci prospetti, per cui la cosa più bella per me è poter lavorare bene. D’ora in avanti cercherò sempre degli ambienti adatti. Anche questo mi è servito da lezione; io penso che non ci siano allenatori fenomeni, anzi, non mi piacciono quelli che pensano che i loro schemi facciano vincere. Io devo avere una società forte alle spalle, devo avere una squadra forte. Poi, insieme al mio staff che, secondo me, è di grande livello, riesco a fare la differenza. Per allenare dovrò avere tutti questi presupposti, se no sto a casa, non correrò più nessun rischio. Vedremo di andare avanti come abbiamo fatto quest’anno”, le parole rilasciate da Inzaghi a Sky Sport nel corso della trasmissione ‘I Signori del Calcio’.

Fonte: Sky Sport

Maldini: “Milan, non torno: i miei dubbi restano nonostante il closing”

La leggenda del Milan, Paolo Maldini, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Su un ipotetico futuro in società: “Ho preso una decisione ad ottobre e la considero giusta e ponderata. I dubbi rimangono, rimane l’amore per questa squadra, la tristezza dell’era Berlusconi che finisce, che ha portato i tifosi a raggiungere soddisfazioni incredibili, che ha portato il Milan sul tetto del mondo. Spero che il Milan torni a quei livelli. C’è stato l’incontro ma non è andato a buon fine, ho avuto la fortuna di poter esprimere quello che penso senza essere legato a niente che mi facesse cambiare idea. L’idea è mia: posso avere torto o ragione, ma l’indipendenza di pensiero è la cosa che mi dà più soddisfazione, più delle vittorie, sicuramente non cambio idea adesso”.

Sull’addio di Totti e le bandiere: “Le bandiere sono ingombranti, perché il tuo progetto di futuro deve coincidere con il progetto della società. Per quanto mi riguarda sono stato titolare fino all’ultima partita di Firenze. Prima o poi bisogna prepararsi a quel giorno, non potevo accettare di rimanere in panchina. Mi è successo una volta nel derby e per fortuna sono entrato nel secondo tempo, quella cosa mi ha fatto capire che non avrei accetto un impiego part-time”.

Sulla Juve di oggi e il paragone col suo Milan: “Ho grande rispetto per i giocatori bianconeri, ma credo che la nostra difesa abbia fatto per più di 20 anni la fortuna del Milan. È sempre difficile fare i paragoni tra varie ere, anche se penso che Buffon sia il portiere più forte di sempre. Detto questo la Juventus è la squadra che si difende meglio in Europa. Loro, come il Milan di allora hanno puntato sulla difesa italiana”.

Sosa: “Milan, devi puntare al primo posto. Futuro? Voglio restare”

Il Principito Sosa ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sui passi falsi contro Empoli e Crotone: “Forse per tutti erano vittorie sicure, anche per noi. Ma non è stato così. Noi non pensavamo, se non inconsciamente, che fossero partite facili. Stiamo bene fisicamente, ma dobbiamo cambiare nell’approccio. Così tutto andrebbe meglio”.

Sulla Roma: “Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo riprenderci subito. Siamo carichi e ci batteremo per una vittoria che sarebbe importantissima. A loro toglierei Dzeko, perché segna. Attenzione, però, anche al mio amico Perotti e a Salah, da loro partono i pericoli”.

Sulle occasioni perse: “Potevamo essere più avanti in classifica, abbiamo regalato punti contro squadre che potevamo battere. Non dobbiamo più ragionare così, ma dobbiamo andare avanti per vincere sempre, chiunque ci sia davanti”.

Sull’Europa: “Il Milan, per la storia, deve lottare per il primo posto. Per farlo deve ritornare in Europa per abituarsi alla fatica della doppia partita a settimana. Se c’è qualcuno che vorrebbe evitare sesto posto e preliminari non siamo certo noi. La nuova proprietà ci ha ribadito l’obiettivo, che è da sempre l’Europa”.

Sull’arrivo dei cinesi: “È cambiata la proprietà, ma non le idee. I nuovi vogliono continuare la grande storia del Milan e noi giocatori dobbiamo essere all’altezza”.

Su Totti: “È un fuoriclasse, ammirabile per tutto quello che ha fatto per la propria gente. Prima o poi, però, tutti dobbiamo smettere purtroppo”.

Su Montella e la posizione di play basso: “Ho giocato più di quanto pensassi all’inizio, sono felicissimo. Mi sono abituato a una nuova posizione, visto che prima giocavo più avanti. Pensare a un gol con la Roma è bellissimo, ma complicato: io avvio l’azione, gli altri la chiudono. All’inizio mi fischiavano, ma noi sudamericani siamo gente tosta e abituata: critiche o applausi non cambiano il lavoro. Io cerco di dare il meglio e penso di averlo dato, in un ruolo non mio. Montella magari mi ha allungato la carriera”.

Sul futuro: “Qui sto benissimo, ho dimostrato di voler restare. Ci spero”.

Sulla Serie A: “Ho ritrovato il calcio che ricordavo, per gioco e passione. All’Estudiantes mi ha allenato Simeone che poi ho riavuto all’Atletico Madrid. Ho capito subito che era avanti, aveva una mentalità europea per attenzione alla tattica e ai particolari. Al Bayern e al Metalist ho ampliato la mia cultura e la mia storia. Al Napoli ho chiesto a Mazzarri di provarmi nel ruolo in cui gioco ora. Mi ha risposto che preferiva un centrocampo più muscolare, infatti giocavo poco. Basta con i soprannomi, da noi si danno senza troppa importanza, non pensi che te lo trascinerai per sempre. A 31 anni Principito fa ridere”.

Sui tatuaggi: “Pochi sono dedicati al calcio, sono soprattutto per la mia famiglia: Carolina, la mia compagna, e le mie bimbe Alfonsina e Rufina. Ho scritto che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la volontà di superarla e che un uomo deve essere orgoglioso di ciò che è, a prescindere da che mestiere faccia. C’è anche la fede: ringraziare per ciò che si ha è il primo punto”.

Sul fastidio di Berlusconi verso i tatuaggi: “Usavo un metodo che mi ha suggerito Galliani: quando arrivava il Presidente stavo tutto coperto, fino alle mani”.

Costacurta: “Io al Milan degli Invincibili, questa Juve è degli Imbattibili”

La Juventus di Allegri ha conquistato (quasi) tutti. Con lo Scudetto in tasca e una finale di Coppa Italia da giocare, la Vecchia Signora sta impressionando anche in Europa, dove sta portando avanti un cammino invidiabile: lo 0-2 dell’andata delle semifinali è una seria ipoteca per la finalissima di Cardiff, dove i bianconeri potrebbero affrontare il Real Madrid, altra finalista in pectore grazie al 3-0 sull’Atletico Madrid.

Una Champions League di altissimo livello per la Juve, tanto che Alessandro Costacurta l’ha accostata al mitologico Milan di Sacchi, di cui lui è stato tra i protagonisti: “E’ imbattibile sulla lunga distanza: magari concedono ogni tanto, ma sono dettagli. Io – ha proseguito Billy a Sky Sport ho fatto parte del Milan degli Invincibili: questa Juve è degli Imbattibili“.

Montella: “Orgoglioso dei miei ragazzi. Mercato? Bastano pochi innesti”

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, il mister Vincenzo Montella ha parlato tra le altre cose dello stato attuale della squadra, delle suggestioni di mercato e del futuro degli attuali membri della rosa.

Sulla prima stagione da tecnico rossonero: “C’è stato un cambiamento importante, bisogna trovare un nuovo equilibrio. Questa squadra, pur con i suoi difetti, piace al nostro pubblico che dà costante dimostrazione di questo. Io per questo sono orgoglioso di allenare il ‘mio’ Milan”.

Sui risultati deludenti dopo il  derby: “Sì, inevitabilmente è successo qualcosa, anche se per gran parte della stagione tutti avevamo garantito la massima attenzione. Si tratta di situazioni normalissime, inevitabili”.

Sulla nuova proprietà: “La società sta facendo tutto nella massima accortezza, non è mai cambiato alcun equilibrio. Yonghong Li e Han Li mi ispirano fiducia. Io sono molto sereno”.

Sui prossimi impegni e sulla corsa all’Europa: “La classifica, alla fine, rispecchia quasi sempre i valori di una squadra. Dovremo andare a riprenderci i punti persi nelle prossime due partite per poter chiudere la pratica Europa League. Ultima spiaggia con la Roma? No, siamo sesti e abbiamo ancora un vantaggio di 3 punti”.

Sul mercato: “Il 1° luglio vorrei rivedere tanti ragazzi che ci sono oggi qui con me a Milanello. Credo che con pochi innesti quelli che ci sono oggi potrebbero fare ancora meglio. Molti dei miei calciatori sono migliorati. La loro volontà e i sacrifici si sono visti, i giovani hanno fatto molto bene. Sono fiero di loro a prescindere dalla posizione in classifica”.

Infine, sul possibile colpo in attacco: “Dzeko? Io sceglierei gli attaccanti piccoli perché sono più furbi. Il bomber ideale? Ne esiste uno solo: quello che sa segnare tanti gol”.

Fonte: Corriere dello Sport

Diritti tv, Galliani: “Non sono indagato”

“Intercettazioni? Da vicepresidente Lega normale parlare a advisor”

“Sono caduto dalle nuvole, quando ho visto la notizia ho sentito il mio avvocato, Niccolò Ghedini. Mi ha confermato che non sono indagato e mi ha detto di stare sereno e tranquillo”. Così l’ex ad del Milan, Adriano Galliani, interpellato dall’ANSA, ha commentato la ricostruzione dei pm di Milano che indagano sui diritti tv, secondo cui sarebbe coinvolto in “un’associazione a delinquere”. “Le intercettazioni? Ero vicepresidente di Lega, era normale che parlassi con l’advisor”, ha replicato Galliani.

Fonte: ansa.it

Buffon: “Manchester? Ero sereno e quasi sicuro di vincere…”

Notte di Champions League per Gigi Buffon e per la Juventus. Alla vigilia della semifinale contro il Monaco, il capitano bianconero ha ricordato la sconfitta della Vecchia Signora contro il Milan, nella finale di Manchester del 2003, svelando anche un retroscena:

Scherzavo con Maldini, guardavamo la Coppa per vedere a chi sarebbe andata. Ero sereno e quasi sicuro di vincere. Sono contento soltanto quando vinco. È anche un peccato perché non si vince sempre, sono rimasto deluso tante volte”.

Fassone: “Investiamo per avere subito un Milan forte. Europa? È fondamentale. Montella…”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Milan TV. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Su Montella: “Il mister ha la stima totale di dirigenza e proprietà. Sgombriamo dal tavolo qualsiasi possibile dubbio sulla guida tecnica del club”.

Sulle intenzioni della nuova proprietà: “A fronte degli investimenti importanti che intendiamo fare per rinforzare la squadra e per essere competitivi nel più breve tempo possibile, si genererà la necessità di fare degli aumenti di capitale, che abbiamo già programmato e previsto”.

Sui fondi per il Milan: “Il presidente ha accolto la richiesta del CdA e si è già impegnato a garantire alla società un apporto di capitali importanti. Abbiamo fatto un’attività di finanziamento da circa 120 milioni attraverso la quale otterremo i fondi per sostenere la campagna acquisti e poi c’è una gestione del Milan che l’anno prossimo avrà ancora delle perdite. E queste perdite, che sappiamo già in che misura, saranno compensate dagli azionisti. Questo ci fa dormire sonni tranquilli e danno a chiunque il segnale di una proprietà presente, che vuole investire e che vuole avere un Milan forte nel breve termine“.

Sugli obiettivi di questa stagione: “L’Europa League per qualcuno è più un peso che un vantaggio. Noi crediamo che sia un passaggio obbligato per riprendere le abitudini a giocare in quel contesto, a riprendere l’abitudine di avere la partita infrasettimanale. Se abbiamo l’obiettivo di andare in Champions già dal 2018/2019, l’obiettivo Europa League per noi sarebbe un passaggio fondamentale“.

Sul mercato: “La volontà è rafforzare una squadra giovane che ha fatto bene. La base ce l’abbiamo, per fortuna. E’ evidente che faremo qualche innesto, che metteremo qualche giocatore di esperienza, qualche giocatore di qualità che elevi il tasso tecnico del club. A dimostrazione del lavoro che è stato fatto in passato, molte delle basi di questo club arrivano dal settore giovanile”.

Calabria: “Serve migliorare l’approccio alla gara. L’Europa? Starne fuori non è da Milan”

Il terzino rossonero, Davide Calabria, ha parlato ai microfoni di Milan TV:

“Ho una bella responsabilità a giocare, dobbiamo far bene per raggiungere il nostro obiettivo: l’Europa League. Non è facile ma sto mettendo tutto me stesso. Fisicamente sto bene, sono contento e spero di finire al meglio.

10 anni fa Milan-Manchester 3-0? Ero con la famiglia e gli amici a vederla, è stata un’emozione bellissima, una partita fantastica e giocatori formidabili. Ho bei ricordi di quella partita. Dobbiamo ambire a giocare quelle competizioni e vincerle, starne fuori non è da Milan.

Il pareggio di Crotone? Non siamo partiti bene, i primi 15 minuti li abbiamo fatti male. Non ci sono scusanti, dobbiamo migliorare l’approccio nelle prossime partite perché sarà fondamentale per andare in Europa. La Roma verrà qui per vincere, perdere un derby non è mai bello: sarà importante affrontarli dal 1′ nel migliore dei modi per far più punti possibile.

Suso? Mi sono sempre trovato bene, ha qualità tecniche incredibili. Io cerco di dar più corsa possibile per creare spazio alle sue giocate: più si gioca insieme e più si trova feeling, ma sinora trovato bene. I miei assist alle punte? E’ fondamentale per un terzino fare cross e portare gol”.

Pirlo: “Milan e Inter? Mi spiace vederle così. A De Rossi consiglio…”

L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale, Andrea Pirlo, ha parlato così di Serie A e del club rossonero:

La Juventus è la squadra più forte, poi ci sono Napoli e Roma a competere per il secondo posto. Da qui riesco a seguire più partite possibili. Milan e Inter? Mi spiace vederle così – ha dichiarato Pirlo a Sportitalia – è un momento delicato per entrambe e credo che quanto prima si riprenderanno. A De Rossi consiglierei di cambiare aria. È giovane, può ancora fare un campionato in Europa, ma nello stesso tempo è ancora presto per venire in America. Può ancora giocare ad alti livelli”.

Belotti: “Sheva il mio idolo, sognavo di diventare come lui”

L’attaccante del Torino e della Nazionale, Andrea Belotti, ha parlato del suo tifo per il Milan e dell’idolo Shevchenko:

Correvo come un pazzo e sognavo di diventare come Shevchenko, perché Shevchenko era ed è rimasto un idolo. La sua fame in campo, la sua tranquillità e la sua capacità di essere professionista fuori. Ce ne sono stati pochi di giocatori che sono stati al suo livello. Io lo ricorderò sempre come un idolo. L’ho visto più che altro nei video, ogni tanto andavo a vedere qualche partita perché mi ci portavano mio papà e mio fratello, ma la maggior parte erano studiate da casa alla televisione”.

“Non l’ho mai incontrato – ha proseguito il Gallo in un’intervista per Sky Sport – però c’è stata una sorpresa che mi hanno fatto la mia ragazza e il ragazzo che mi cura l’immagine: il giorno del mio compleanno mi hanno fatto avere un messaggio di auguri da parte sua. Mi ricordo che ero felice come un bambino, al punto che mi sono messo a piangere di gioia… Ho sentito dire di tante somiglianze, però il mio pensiero è sempre lo stesso: credo che ogni giocatore sia diverso da tutti gli altri. O magari ci possono essere piccole caratteristiche in comune, ma ogni giocatore è unico nel suo genere, unico nelle proprie caratteristiche. Io sono Belotti e spero che un giorno possa essere ricordato da Belotti“.

Inzaghi: “Milan? Nessun tecnico ha ancora fatto meglio di me, pur con rose superiori. I cinesi…”

È l’anno di Filippo Inzaghi. L’indimenticato Pippo rossonero è tornato Super, conducendo il Venezia alla promozione diretta in Serie B e alla vittoria della Coppa Italia di Lega Pro: un en plein in piena regola che esalta il club di Tacopina e attenua l’amarezza per la brutta parentesi sulla panchina del Milan, arrivata forse troppo presto nella carriera di Inzaghi. Ma ora Pippo si gode il suo momento e parla così a La Gazzetta dello Sport di Venezia e di Milan.

Sulla soddisfazione veneziana dopo la delusione al Milan: “Io mi sono goduto il campo, il lavoro, il rapporto con i giocatori. Senza pensare al passato. Al Milan ho avuto molte difficoltà, ma non ho mai perso forza e convinzioni. Conosciamo le problematiche che ci sono lì, nessuno in questi anni ha fatto meglio pur spendendo cento milioni o con rose superiori alla mia. Io sapevo che se mi avessero dato la possibilità di lavorare bene avrei potuto incidere, anche grazie al mio staff. E sono contento di averlo dimostrato. Non mi interessava la categoria. Penso di essere una persona onesta, appassionata, preparata, informata. Lavoro venti ore al giorno per dare ai miei giocatori le informazioni giuste. Una rivincita? No, io sono un allenatore giovane e felice. Nulla mi toglie il sorriso. Sono una persona fortunata e di questo ringrazio ogni mattina: è il primo pensiero della mia giornata insieme alla famiglia. Il calcio è la mia vita, ma è solo un gioco, meglio non dimenticarlo mai”.

Sul Milan venduto da Berlusconi: “È finita un’epoca. Tutte quelle vittorie sono nel nostro cuore. Spero che la nuova proprietà riporti il Milan in alto e soprattutto in Champions”.

Su Atene: “Dopo la doppietta al Liverpool non dormii per dieci notti. Sono stati anni stupendi, ricchi di soddisfazione. È cambiata la mia vita, ma non sono cambiate le emozioni. E non cambia la voglia, dopo ogni vittoria, di alzarmi presto al mattino e andare a leggere sulla Gazzetta cosa scrivete di me e della mia squadra. A proposito, che titolo fa domani…?”.

Il padre di Andrea Conti svela: “Il Milan l’aveva preso, poi…”

Andrea Conti, un milanista mancato. Il laterale dell’Atalanta, una delle tante rivelazioni della Dea di Gasperini, prima di sposare la causa bergamasca è stato a un passo dal vestirsi di rossonero, quando ancora era un ragazzino:

“Il Milan l’aveva preso. Mi chiamò Paolo Bertani (ex selezionatore ed allenatore delle giovanili del Milan), lo voleva a tutti i costi e l’avrebbe aggregato ai ‘93. Tuttavia Andrea preferì rifiutare perché non gli piaceva dove si allenavano, a Linate. Successivamente – ha raccontato al sito di Gianluca Di Marzio – mi chiamò anche l’Inter ma io avevo già deciso…. L’Atalanta? Vennero a visionarlo Paolo Rota e il ‘maestro’ Bonifacio. Proprio lui mi telefonò convocandomi a Bergamo per farmi capire come volessero Andrea a tutti i costi. Diedi la mia parola, si trattava del miglior vivaio d’Italia. Non so se sarebbe arrivato se fosse andato al Milan o all’Inter perché ogni anno ne cambiavano sei o sette. Pensate invece che l’Atalanta fin da piccoli voleva vedere addirittura le pagelle: Paolo Rota andava a scuola ogni due o tre mesi ad incontrare le maestre. Volevano far sì che i ragazzi fossero prima uomini e poi giocatori“.

Marina Berlusconi: “La vendita del Milan? Inevitabile, una sconfitta per tutti”

Durante una lunga intervista rilasciata al Corriere Della Sera, Marina Berlusconi ha commentato la recente cessione del club rossonero da parte di Fininvest:

“La vendita del Milan ha rappresentato una sconfitta per tutti. Quello del closing non è stato un gran giorno né per mio padre né per la nostra famiglia. Ma non si poteva fare altrimenti, mio padre l’ha spiegato in quella bellissima lettera di congedo. E, se guardiamo al nostro gruppo, l’impatto positivo della vendita sui conti, tra l’incasso e gli esborsi annui che non dovremo più sostenere, è davvero rilevante“.

Fonte: Corriere Della Sera

Locatelli: “Dobbiamo tornare in Europa. Sosa…”

“Domenica dovremo avere più fame noi che il Crotone. Noi dobbiamo assolutamente tornare in Europa, sarà una gara difficile ma noi dobbiamo andare là per fare i tre punti”. Manuel Locatelli, testimonial dell’evento dedicato alla Junior TIM Cup, presso la Comunità pastorale “Beato Luigi Monti” di Bovisio Masciago, carica il Milan in vista della trasferta a Crotone. Locatelli dovrebbe tornare titolare dopo due mesi e sostituire lo squalificato Sosa in mezzo al campo: “Abbiamo reagito bene alla sconfitta con l’Empoli, siamo un grande gruppo, allenato da un grande allenatore. Abbiamo già dimostrato di essere una squadra matura perché siamo stati in grado di raccogliere vittorie importanti. Vorrei giocare per essermi guadagnato il posto in allenamento e non per la squalifica di un compagno: ma se dovessi giocare darò il massimo come sempre”.

Fonte: ansa.it

Paolo Berlusconi: “Silvio voleva cedere a un italiano”

“Mio fratello è molto addolorato – spiega Paolo Berlusconi, nella lunga intervista di Marco Pasotto che potete trovare sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola – il Milan è sempre stato una questione di cuore e non di affari. Sapevamo che prima o poi il closing si sarebbe concretizzato, ma in realtà non si può ritenere di essere mai davvero preparati di fronte a uno scenario del genere. Non dopo 31 anni. I giorni dell’intervento al cuore hanno giocato un ruolo importante. Dopo l’operazione ci ha mandato un videomessaggio in cui diceva che da quel momento avrebbe avuto più tempo per la famiglia: lì abbiamo capito”. La cessione, però, gli ha regalato un’ulteriore amarezza. “Non aver consegnato il club a un imprenditore milanese, o quantomeno italiano – spiega tra l’altro Paolo Berlusconi – non si è fatto avanti nessuno ed è un peccato perché in quel caso credo avrebbero potuto esserci delle agevolazioni nell’acquisto”.

NIENTE INDICAZIONI AL TECNICO — Chiarito anche perché Silvio non abbia accettato la presidenza onoraria del club: “Si è informato per capire se avrebbe potuto dialogare con l’allenatore, magari dare indicazioni, e gli è stato risposto di no. Allora ha preferito dare un taglio netto. Una cosa, però, alla nuova proprietà vorrei chiederla: mi piacerebbe che tenessero in vita il Trofeo Berlusconi, sarebbe un bell’omaggio”.

Fonte: gazzetta.it

Albertini: “Milan, servono progetto e linee guida per tornare grandi”

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan e oggi stimato dirigente sportivo, ha parlato dell’addio al club di Berlusconi e dell’arrivo dei cinesi:

“Berlusconi ha costruito i suoi successi con la presenza. Sento parlare di grandi acquisti: per tornare grandi servono gli investimenti ma pure un progetto sportivo e linee guida. Se bastasse il denaro – ha sentenziato Albertini al Corriere della Sera – allora il PSG avrebbe vinto chissà quante Champions”.

L'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi

Sacchi: “Milan, tieni Montella: ha fatto un buon lavoro”

L’ex allenatore e leggenda del Milan, Arrigo Sacchi, ha parlato così della cessione del club e di Montella:

“Il cambio di proprietà sta producendo i suoi inevitabili effetti: il club inteso come storia e stile vale più della squadra come la squadra conta più dei singoli. Ecco perché mi sarei meravigliato se finora la situazione fosse stata più rosea. Anche Berlusconi quando arrivò al Milan – spiega Sacchi al Corriere della Sera – ci mise due anni e mezzo prima di vincere e lui è stato il più grande dirigente della storia del calcio italiano. Io proseguirei con Montella che ha fatto un buon lavoro: nonostante Galliani sia stato bravissimo, di fatto Vincenzo si è trovato senza società. Fassone e Mirabelli? L’eredità da raccogliere è pesantissima: il Milan sotto Berlusconi ha vinto 5 Coppe dei Campioni, quante Juve e Inter insieme in 60 anni di storia. Come si dice nelle aziende? Si è contenti se dopo tre anni si inizia a guadagnare”, ha concluso il Profeta di Fusignano.

Tavecchio pensa a playoff e playout in A

In futuro nel campionato di calcio di serie A potrebbero essere inseriti i playoff e i playout. E’ il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio a mostrarsi possibilista su queste novità che oltretutto “a livello dilettantistico e nel calcio a 5 nazionale già esistono”. Tavecchio ne ha parlato ai microfoni di ‘Radio anch’io sport’ in risposta a una domanda sulle possibili novità per rendere più avvincente la competizione. “Il mio obiettivo è quello, ha spiegato il n.1 Figc – I playoff e i playout sono idee innovative e nei tornei dilettanti ci sono già. Bisogna studiare forme nuove”, ha detto Tavecchio, secondo il quale l’attuale campionato “è buono, ha messo in evidenza le cinque squadre che si prevedeva: l’importanza della Juve è fuori discussione, ma Roma e Napoli stanno riducendo il gap e spero che in futuro ci sia più competitività”. Infine l’introduzione del Var: “sono molto contento, era il 2014 quando lo segnalai al presidente della Fifa Blatter, Nicchi ha fatto bene ad annunciarlo”.

Fonte: ansa.it

Galliani: “Resto milanista, il tifo è uno stato dell’anima”

Presente a San Siro nelle inedite vesti di tifoso, Adriano Galliani ha rilasciato le seguenti dichiarazioni dopo il ko con l’Empoli: “Resto appassionato del Milan perché il tifo è uno stato dell’anima. Non ho occupato il mio solito posto in tribuna – che Fassone gli aveva proposto, scrive il Corriere della Seraperché l’ottava fila appartiene ai proprietari“, le parole dell’ex a.d. rossonero.

Ibrahimovic: “Tornerò più forte di prima, deciderò io quando smettere”

Zlatan Ibrahimovic non si ritira dal calcio. Il bruttissimo infortunio al ginocchio che lo costringerà ai box per almeno 8-9 mesi non sarà l’ultimo atto della straordinaria carriera del campione svedese. Ad annunciarlo è stato lo stesso Ibra tramite i propri profili social:

“Prima di tutto, grazie a tutti per il supporto e per l’affetto. Non è una notizia che mi sono infortunato e che per un po’ non giocherò. Supererò questo infortunio come ho fatto con tutto il resto e tornerò più forte di prima. Spesso ho giocato su una sola gamba, non dovrei avere problemi. Una cosa è sicura: sarò io a decidere quando è tempo di smettere e nessun altro. Arrendermi non è tra le opzioni. A presto”.

Mirabelli: “Gigio determinato a restare. Mercato? Ci sono progetti importanti”

Così Massimiliano Mirabelli, neo d.s. del Milan, ha parlato nel post del match contro l’Empoli:

Donnarumma? Abbiamo contattato il suo entourage e adesso dovremo incontrare il suo agente. Noi abbiamo voluto guardare il ragazzo negli occhi, senza parlare di cose particolari per cercare di capire la sua volontà, la sua voglia: Gigio ci ha dimostrato di essere determinato a rimanere. Poi passeremo alle cose più difficili – ha dichiarato Mirabelli a Sky Sport – come incontrare il suo agente. Mercato importante? La nostra proprietà ci ha dato disponibilità, questi signori – che hanno investito tantissimo per prendere il Milan in mano – ci hanno già trasferito la loro volontà: non sono venuti qui ad investire per fare dei campionato anonimi, ma hanno idee e progetti importanti. Noi siamo già al lavoro, nessuno ha la bacchetta magica e serve tempo: ma questa proprietà vuole riportare il Milan in posizioni importanti”.

Montolivo: “Sono a disposizione di Montella”

Tornato tra i convocati di Montella dopo il lungo infortunio al ginocchio, Riccardo Montolivo ha parlato nel pre partita di Milan-Empoli: “È stata lunga, ma la cosa più importante era guarire bene – ha dichiarato il capitano a Sky Sport -. Ora sono a disposizione, deciderà il mister se e quando utilizzarmi“.

Milan-Ajax, Inzaghi: “Ancora oggi ho paura che sia solo un sogno”

Sono passati quattordici anni esatti da quell’emozionante Milan-Ajax del 23 aprile 2003, quarti di ritorno della Champions League 2002/2003. Filippo Inzaghi, protagonista assoluto della serata con un gol e con la giocata decisiva per la terza rete rossonera, ha ricordato così quel match:

È successo tutto in un modo così incredibile. Sul 2-2, in campo pensavo a tante cose, pensavo ai tifosi, li vedevo. Era come se mi sentissi sfuggire di mano un’avventura fin lì esaltante. Sarebbe stato terribile. Ero avvilito, però Paolo Maldini ha fatto il cross giusto, Massimo Ambrosini ha toccato di testa nel modo giusto, io sono andato sulla palla, vuol dire che ci credevamo tutti. Doveva andare bene per noi per una volta un finale di gara in quella stagione – ha dichiarato Super Pippo al sito ufficiale del Milan – fino a quel momento era andata sempre bene alle nostre avversarie. Ma ci pensate? Se Ambro avesse toccato di testa in un altro modo… se Chivu non fosse scivolato… ancora oggi ho paura che quello che è successo sia solo un sogno e se ci penso mi viene ancora un po’ d’ansia. Comunque tutte e tre le azioni dei nostri gol in quella partita mi hanno dato emozioni. Il 2-1, ad esempio, era importante farlo subito. Al 2-2 una mazzata tremenda, poi la reazione. E’ venuto a galla il cuore di quella squadra“.

Montella: “Montolivo può tornare tra i convocati. Futuro? Mi sto conoscendo con la dirigenza”

Vigilia di campionato in quel di Milanello e con essa la consueta conferenza stampa di vigilia di mister Vincenzo Montella. Ecco le dichiarazioni più importanti dell’Aeroplanino nel giorno prima di Milan-Empoli, riprese da SportMediaset.

Sulla settimana del Milan: “Ci sono stati dei cambiamenti, in questo passaggio di proprietà tutti sono stati perfetti. Dobbiamo essere bravi come lo siamo stati finora”.

Sulla testa della squadra: “L’euforia di sabato è stata vissuta da tutti, ma adesso dobbiamo pensare alla realtà ed essere concentrati sulle prossime due partite che saranno fondamentali per la nostra stagione. Vede la squadra molto concentrata, l’Empoli è molto organizzata e ha meno paura dopo la vittoria di Firenze e quindi sarà una partita complicata”.

Su Mati Fernandez
: “A me piace molto, nel derby ha fatto una grande partita”.

Su Montolivo: “Potrebbe essere convocato, ne ho parlato anche ieri con lui. Credo sia quasi pronto”.

Sulle prossime due partite
: “Dobbiamo vincerle entrambe. Con la Roma e l’Atalanta sono gare che si preparano da sole. Vedo una squadra molto coinvolta e partecipe, tutti stanno bene e quindi sono convinto che faremo un grande finale di stagione”.

Su Bacca: “Si parla troppo di Bacca. E’ un giocatore importante come ce ne sono altri nel Milan. Da lui ci aspettiamo i gol, ma non è che quando non segna vuole dire che ha fatto male”.

Sul futuro: “Io e i nuovi dirigenti ci stiamo conoscendo. I programmi sono importanti e stiamo facendo delle valutazioni. Di contratto non abbiamo parlato. I progetti sono importanti, ma io vorrei pensare solo alla gara di domani. Anche il nuovo management vuole che il focus sia solo su domani”.

Sulla partita di domani: “Dovremo muovere velocemente la palla ed essere pazienti”.

Sul duello con l’Inter: “Sento la rivalità con l’Inter, ma non oltre il dovuto. Non c’è nessun problema con Pioli, io dal campo ho avuto la sensazione che l’Inter perdesse tempo e quindi ho fatto quella battuta. Mi dispiace che avesse vissuto così le mie parole, ma credo che sia tutto finito lì”.

Sul mercato: “Siamo andati a vedere una partita insieme per conoscerci. Io non voglio fare una lista, ci sarà un budget, si sta scegliendo un metodo di gioco e in base a questo si cercheranno rinforzi che possano essere utili. Il modulo potrebbe cambiare, ma non il metodo, cioè quello che voglio fare in campo”.

Sul ruolo di manager: “Io voglio solo allenare, poi se vengo coinvolto dirò il mio parere. Vedo che c’è tutto per fare bene”.

Sulla nuova proprietà: “Non so cosa cambieranno. A me piace andare a vedere le partite, sono stato invitato e mi ha fatto piacere andare”. Sul derby: “Potevamo fare meglio nel primo tempo, ma poi vedendo i dati della partita abbiamo fatto meglio di loro. Il Milan ha fatto una grande partita”.

Su Barcellona-Juve: “Non esiste né un modulo vincente, né una filosofia di gioco vincente. Il Barça sta giocando in un certo modo da tanti anni, Allegri è stato bravo a sfruttare il talento dei suoi giocatori, è stato molto intelligente. Si può vincere in tanti modi”.

Sulle voci di Deulofeu al Napoli: “Penso solo a domani e Geri sarà con noi (sorride,ndr)”.

Su Aubameyang e Mbappé, osservati speciali a Montecarlo: “Sono due ottimi giocatori, ma ce n’erano in campo tanti di bravi giocatori l’altra sera”.

Sulla concentrazione: “I giocatori sono abituati alle voci. Io ho imparato che questi giocatori non si faranno distrarre dai cambiamenti”.

Sui finali di gara del Milan: “Mi piacerebbe chiudere le partite prima, come il Palermo, ma la squadra sta dimostrando di stare bene sia fisicamente che mentalmente fino alla fine del match”.

Locatelli e Calabria: “Sono due ragazzi che si allenano in maniera eccellente. Loca sta giocando meno, ma da parte mia c’è grande fiducia. Li vedo entrambi con grande voglia di crescere”.

Sui nomi del centravanti del futuro: “Credo sia più adatto Bacca perchè domani ce l’avrò a disposizione. Non voglio parlare di mercato”.

Sul cambio di proprietà:
“Ognuno lo vive a modo suo. Io conosco questi ragazzi e non si faranno distrarre, li vedo molto concentrati”.

Sulle polemiche della Lazio: “Non mi va di commentare le parole di un dirigente”.

Sulla nuova dirigenza: “Non voglio fare paragoni. La mia prima impressione è comunque ottima”.

Sulla vecchia dirigenza: “Berlusconi non l’ho sentito, menrte Galliani e Maiorino li ho sentiti dopo il derby. Galliani l’ho incontrato per caso al ristorante e mi ha detto che domani potrebbe venire allo stadio”.

L'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi

Sacchi: “Juve, fai un calcio di 30 anni fa: dovresti giocare diversamente”

Una grande Juventus ha battuto il Barcellona nella doppia sfida dei quarti di finale, staccando il pass per la semifinale, ma Arrigo Sacchi non è rimasto particolarmente soddisfatto dalla prestazione dei bianconeri. L’ex allenatore del Milan ha parlato così della squadra di Allegri:

“Ho visto la partita tra Real e Bayern, la squadra di Ancelotti giocava su un campo difficilissimo eppure ha affrontato la gara a viso aperto, cercando di imporre la propria manovra. E’ stato un incontro bellissimo. Stavolta – ha dichiarato Sacchi a Premium Sportho visto una squadra, la Juve, che ha adottato una tattica difensiva, praticando il calcio del passato, di trent’anni fa. Non avevo dubbi, sapevo che non ci sarebbe stata alcuna rimonta da parte del Barcellona, ma forse sopravvaluto la Juve e credo che debba giocare in un altro modo. Per giocare così, sempre, occorre una straordinaria costanza e ci vuole un’attenzione incredibile. Non è facile ed è faticosissimo, lo so bene. Ma i bianconeri sono fortissimi, hanno un bravo allenatore, mi aspetto qualcosa di diverso. Hanno giocato all’ottanta o novanta per cento in difesa e solo al dieci per cento in attacco”.

Zapata: “Derby? Tutti sognano un gol così. Sull’idea di prendere la maglia 97…”

L’eroe del derby di sabato, Cristian Zapata, ha parlato ai microfoni di Milan TV. Ecco le sue parole.

Su come l’ha colpita nel gol all’Inter: “Non so come l’ho presa, mi son buttato e ho visto che l’ha palla è entrata. Forse stinco poi piede, tutto”.

Sul derby: “Queste sono le partite in cui lottiamo di più ed ero carico. Penso di aver concluso una partita bella in gran modo”.

Se aveva sognato un gol così: “No, sicuro non l’avevo mai sognato. Ogni giocatore sogna una cosa simile. Sono fortunato e sono felicissimo”.

Sul gruppo: “Siamo un gruppo molto unito e umile. Siamo molto compatti e si vede anche in partita quando ci sono i momenti difficili. Siamo sulla strada per poter arrivare all’obiettivo di tornare in Europa”.

Sulle sue condizioni: “Dopo tanti mesi di infortunio quando sono tornato la squadra stava facendo molto bene. Dovevo avere pazienza e lavorare per l’occasione che è arrivata. Mi sento in un ottimo momento, però bisogna sempre migliorarsi ogni volta”.

Su Milan-Empoli: “Sono partite molto complicate, ma noi stiamo lavorando bene. Sappiamo che in casa dobbiamo conquistare questi 3 punti. Mancano poche partite, sono finali. Dobbiamo avercelo bene in mente che queste partite sono decisive”.

Sulla maglia regalata al presidente Li: “Son contento, almeno si ricorderà il mio nome (ride, ndr)”.

Se sente di essere entrato nella storia con quel gol: “Sicuro, questo è importante. Questo mi motiva ancora di più a lavorare e continuare su questa strada. Sperando che la storia sia ancora più ampia”.

Sull’idea di prendere la maglia numero 97: “Vediamo, io porto il 17 perché è il giorno in cui è nata mia figlia”.

Se è più contento per la sua rete o per quella di Romagnoli: “Sicuramente il mio gol, in quel momento lì pareggiando una partita così è stata un’emozione unica. (ride, ndr) Sono scoppiato di allegria”, riporta MilanNews.

Diego Lopez: “Gigio un portento, lo sento spesso. Con Mihajlovic…”

Un passato tra Real Madrid e Milan ed un presente a Barcellona, sponda Espanyol. È tornato a parlare l’ex portiere rossonero Diego Lopez, che ospite alla trasmissione “L’Originale” di Sky Sport ha toccato diversi argomenti tra cui proprio l’aria che si respira a Barcellona in vista del match di domani contro la Juve: “Seguo sempre il Milan e la Serie A. Domani per il Barcellona è un’altra partita per scrivere la storia, col PSG è stato un successo storico ma domani sarà una partita diversa perché la Juve ha esperienza e giocatori top. Sarà più difficile per il Barça fare 3 o 4 gol”.

Su Ancelotti, impegnato in Real-Bayern e suo ex allenatore proprio a Madrid: “Ancelotti e William Vecchi sono stati molto importanti nella mia carriera, sia al Real sia quando ho parlato con loro per andare al Milan. Carlo è un grande uomo e un grande allenatore, sa dare fiducia. Sarò sempre molto grato a lui, William Vecchi e tutto lo staff. A Madrid tutti i giocatori erano cn lui fino alla morte ed è stato difficile anche per il club cambiare allenatore”.

Sui tempi del Milan, quando Donnarumma subentrò come titolare: “Per me in realtà fu una liberazione perché avevo il ginocchio distrutto da qualche mese. Sapevo che Gigio era un portento. Non ero arrabbiato con Sinisa per la scelta, ma per il modo in cui venne fatta. Lui lo sa e io sono contento per Gigio: lo sento ancora spesso, gli sono vicino e sono stato fortunato a condividere con lui lo spogliatoio”.

Su questo CR7 semplicemente devastante: “Ronaldo segna tutte le partite in tutti i modi, è un attaccante top. Il suo fisico è spettacolare, ha sempre lavorato tantissimo e continua a lavorare. Vive 24 ore per il calcio, anche quando è a casa fa sempre esercizi”.

Su un suo possibile futuro con Conte: “Mi piace il fatto che lui pensi a me per il Chelsea, ho avuto la possibilità la scorsa estate di raggiungerlo ma vediamo che succederà in futuro”.

Su Montella e sul nuovo Milan cinese: “Montella mi piace tantissimo, sono stato un mese con lui in un periodo difficile ma ha reso il Milan diverso dall’anno scorso e da quello di due anni fa. Berlusconi e Galliani hanno fatto la storia del Milan, parlano i numeri. Aspettiamo che il Milan torni a scrivere la storia ma soprattutto che torni in Europa”.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Nesta: “Donnarumma fuoriclasse, può arrivare al livello di Buffon”

L’ex difensore del Milan, Alessandro Nesta, ha parlato a Extra Time. Di seguito riportiamo le dichiarazioni più importanti.

Sui nuovi talenti italiani: “Andrei piano sulla parola “talenti”: magari tre o quattro. Gli altri sono giocatori bravi. Il vero fuoriclasse è Donnarumma: può arrivare al livello di Buffon. Fra i difensori vedo Rugani e Romagnoli. Me li porterei volentieri con me a Miami.”

Sulla Juve: “Mi piace molto il mix che ha dietro: i veterani Bonucci, Chiellini, Benatia e l’allievo Rugani. Ha un’occasione imperdibile per imparare dai grandi. Come successe a me al Milan. La prima volta che mi trovai dentro al Bernabeu ero emozionatissimo, mi girai e vidi le facce rassicuranti di Maldini e Costacurta: bastavano quegli sguardi per insegnarti ad affrontare certe situazioni”.

Sugli Inzaghi: “La sorpresa di quest’anno è Simone Inzaghi e la sua Lazio. Gioca un bel calcio ed è andato al di là delle aspettative. Sono felice pure per Pippo, che con il Venezia ha già ottenuto la promozione. Non avrei mai immaginato per loro una carriera da allenatori”

Suso: “Dovevamo sfruttare meglio le occasioni. Montella…”

Anche Suso si è fermato ai microfoni di Milan TV commentando la partita:

“Siamo felici per il gol finale, anche se sarebbe stato meglio vincere. Avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni del primo tempo, poi non era facile rimontare e segnare allo scadere”. La squadra però ha dimostrato carattere: “Ci abbiamo provato fino alla fine, il gol al 97′ dimostra che la squadra è unita e proveremo a fare di tutto fino alla fine della stagione per l’Europa. Con l’Empoli dobbiamo vincere, con le ‘piccole’ non possiamo commettere più errori”. Su Montella: “Mi dà sempre fiducia in ogni partita, io sono molto felice e provo a ripagarlo in campo. Mi sento importante”.

Fonte: acmilan.com

Calabria: “Derby? Sono ancora emozionato, siamo contenti”

Chi ha esordito per la prima volta dal primo minuto in un un Derby, è stato Davide Calabria, che ha parlato così a Milan TV:

Sono ancora emozionato: così all’ultimo è ancora più bello e inaspettato. Abbiamo fatto i complimenti a Zapata, siamo felicissimi e così passeremo una Pasqua più tranquilla. C’erano tante pressioni, non è stato facile e il clima non ci aiutava, ma siamo contenti della nostra prestazione e del risultato“. Dal punto di vista personale? “Il mio obiettivo è far parte del Milan del futuro, sto trovando piano piano la condizione ottimale e sono soddisfatto. Oggi è stato un Derby intensissimo e spettacolare. La prossima partita non dobbiamo sottovalutarla, invece dobbiamo confermare il nostro periodo positivo e continuare verso il nostro obiettivo”.

Fonte: acmilan.com