Nicolò Esposito – Pagina 36 – Milanismo

Autore: Nicolò Esposito

Ag. Insigne: “Ho incontrato Mirabelli, lo voleva Montella”

Il Milan (e in particolare Montella) hanno provato a prendere Lorenzo Insigne. È il procuratore del giocatore a svelare questo retroscena: “Prima del closing abbiamo avuto un incontro con Mirabelli: Insigne è un calciatore che interessava tanto a Montella” ha dichiarato l’agente Fabio Andreotti a Premium Sport. Tuttavia Insigne rimarrà sicuramente in azzurro, avendo firmato da pochi giorni il rinnovo di contratto con il Napoli sino al 2022.

Milan, il punto sul rinnovo di Donnarumma: tra l’offerta della società e una deadline per la possibile firma

Questione di priorità. Dal vecchio al nuovo Milan, del quale ormai è divenuto simbolo, Gigio Donnarumma resta il primo elemento dell’attuale rosa rossonera che la società di via Aldo Rossi è intenzionata a blindare, rinnovandone il contratto ed elevandolo a simbolo del nuovo corso del club. L’appuntamento con l’agente del portiere Mino Raiola, per discuterne il rinnovo, non è ancora tuttavia avvenuto, con qualche probabile contatto indiretto e con le le parti pronte a riaggiornarsi nel weekend, vista la partenza di Raiola stesso verso Pittsburgh per l’operazione cui si sottoporrà Zlatan Ibrahimovic.

Un numero uno, con il 99 sulle spalle, al centro del nuovo progetto milanista: l’intenzioni della dirigenza, tra Fassone, Mirabelli e la nuova proprietà cinese, sono certamente chiare. Blindare Donnarumma, con un lungo e ricco contratto da top player, offrendo al calciatore stesso la fascia da capitano, elevandolo a simbolo di una squadra per la quale ha sempre tifato da piccolo e di cui, da poco più di un anno e mezzo, difende la porta. La decisione finale, inevitabilmente, spetterà al ragazzo stesso, a 18 anni già legatissimo e riconoscente al Milan come detto e dimostrato più volte e di fronte ad una probabile scelta di testa e cuore, parte evidentemente pronta ad influenzarne il pensiero al di là di ogni offerta proveniente: la possibilità di emulare la scelta dell’idolo Buffon dentro e fuori dal campo, che da campione del mondo disse “no” al Milan per restare alla Juventus anche in B, per diventare precursore di un progetto (nelle intenzioni vincente) che lo eleverebbe a simbolo e capitano del club che da sempre ha amato e che su di lui ha pienamente puntato, già dall’età di 16 anni, come portiere titolare.

Un rinnovo, insomma, sul quale il Milan ha posto una deadline a livello di tempistica, prevista per fine stagione ed attorno al 30 giugno 2017 per tentare di trovare una quadra: in caso di mancato accordo, nonostante l’assoluta incedibilità di Donnarumma che resterà immutata fino alla scadenza del contratto, la società sarebbe infatti costretta a percorrere altre strade, trovando un possibile sostituto. Con una priorità tuttavia ben chiara e rimasta, ovviamente, immutata: portare Donnnarumma a diventare simbolo e capitano del nuovo Milan, per un progetto vincente da inaugurare a tutti i costi con il proprio portiere.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Lazio, con Keita sarà addio: costa 25 milioni

Il finale ormai è scontato: sarà addio. La Lazio e Keita si separeranno a fine stagione per il dispiacere dei tifosi biancocelesti, di tutti quelli che sperano ancora nel lieto fine. Niente, a quanto pare, ha il potere di far parlare la Lazio e Keita, di farli incontrare a metà strada, di avvicinarli, di farli rinnovare mettendo una pietra sopra al passato. Non serve la tripletta al Palermo, non servono i gol a raffica segnati dal senegalese quest’anno (11 in A) e non serviranno le prodezze che sarà capace di regalare da qui al termine dell’annata.

Non cambierà il destino neppure il desiderio espresso da Simone Inzaghi: «Io questi ragazzi li tratterrei tutti. Parlo di Keita, dello stesso Biglia e di De Vrij. Sono importantissimi, la società lavora e sa che per me sono tre top player, farebbe bene a tenerli». Non è finita oggi, è finita in estate la storia Lazio-Keita. La frattura è stata sanata per questioni di campo, per il quieto vivere. E’ un peccato che la Lazio perda Keita e che Keita lasci a 22 anni la società che l’ha svezzato e valorizzato. Lotito, con lo sconto, lo valuta 25 milioni.

Fonte: Corriere dello Sport

Albertini: “Milan, servono progetto e linee guida per tornare grandi”

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan e oggi stimato dirigente sportivo, ha parlato dell’addio al club di Berlusconi e dell’arrivo dei cinesi:

“Berlusconi ha costruito i suoi successi con la presenza. Sento parlare di grandi acquisti: per tornare grandi servono gli investimenti ma pure un progetto sportivo e linee guida. Se bastasse il denaro – ha sentenziato Albertini al Corriere della Sera – allora il PSG avrebbe vinto chissà quante Champions”.

Milan, De Sciglio verso la Juventus. Abate e Calabria restano

Con Mattia De Sciglio sempre più destinato alla Juventus, l’unico terzino dell’attuale rosa del Milan ad avere la certezza di essere ai nastri di partenza la prossima stagione è Ignazio Abate. Il resto della batteria rossonera vive una fase di incertezza e nebulosità. Antonelli, ad esempio, non rientra nelle scelte di Montella e potrebbe doversi cercare un’altra squadra così come è da definire la posizione di Vangioni. L’argentino non vorrebbe rimanere con un ruolo da comprimario e ha richieste sia in Italia (Genoa e non solo) sia Spagna. Calabria, invece, dovrebbe rimanere. Il terzino classe ’96 può giocare su tutte e due le fasce, piace a Montella e, cosa non da poco, occupa già uno degli slot relativi ai giocatori formati nel club che sono obbligatori nella composizione delle rose della Serie A.

Fonte: Tuttosport

Milan, Donnarumma e non solo: tutte le trattative di mercato

Da Sky Sport

Società e allenatore al lavoro
Il presente del Milan vede la squadra che prepara il prossimo appuntamento contro il Crotone per cancellare la sconfitta casalinga contro l’Empoli; il futuro della società rossonera, però, è già cominciato: il club di Yonghong Li pianifica le mosse che dovranno riportare in alto la squadra allenata da Montella. Idee di mercato e movimenti societari per costruire un grande Milan, partendo da quello del presente. L’attuale formazione rossonera è formata da buone individualità già presenti in rosa e per alzare il livello del gruppo sono necessari 3-4 top player da individuare e da regalare all’allenatore. Fondamentali poi i rinnovi di quei calciatori che sono già pedine importanti e che costituiranno la base della squadra del futuro (su tutti Gianluigi Donnarumma e Suso). Fassone e Mirabelli al lavoro in piena sintonia con Montella, le componenti societarie e l’allenatore continuano a confrontarsi tramite riunioni e contatti continui.

Conferme
Il rinnovo di Donnarumma è una priorità che il Milan vuole definire e chiudere presto. Si dovrà parlare con Mino Raiola (ieri di passaggio a Milano) per trovare l’accordo che permetta al portiere di legarsi ai colori rossoneri come lui stesso desidera da tempo. Discorso simile anche per Suso, mentre sembra più complicato il discorso De Sciglio: il difensore ha avuto nelle scorse ore un nuovo colloquio con Mirabelli che ha evidenziato ancora una volta la possibilità di un divorzio a fine stagione, con l’attuale capitano della squadra che potrebbe poi scegliere di cambiare aria e trasferirsi a Torino – visto che la Juventus da tempo è sulle sue tracce.

Nomi nuovi in difesa e a centrocampo
Per quanto riguarda poi Deulofeu e Pasalic, il Milan punterà sulla volontà dei due calciatori di rimanere in rossonero, consapevole però di dover convincere Barcellona e Chelsea a cedere definitivamente i giocatori (ora in prestito). Sono previsti anche movimenti in difesa, dove Mateo Musacchio continua a piacere molto. A centrocampo, poi, numerose sono le idee di Mirabelli: da Kovacic a De Rossi – un profilo esperto gradito a Montella ma molto complicato da raggiungere visto che il calciatore giallorosso sembra intenzionato a firmare un nuovo accordo con la Roma – fino a Vidal (che il ds ha visionato in più occasioni in Germania). Sempre in tema Bundesliga, c’è anche Luiz Gustavo nel mirino del Milan e anche il nome di Cesc Fabregas del Chelsea rimane tra gli osservati; il club di Londra, però, non vuole distrazioni al momento e se ne riparlerà solo al termine del campionato.

Attacco stellare
Infine l’attacco, con la lista rossonera che vede nomi davvero stellari: da Morata del Real Madrid al compagno merengue Benzema, fino a quell’Aubameyang che i dirigenti e lo stesso Montella sono andati a visionare dal vivo a Montecarlo nella gara contro il Monaco. Se il Milan riuscirà a raggiungere un posto in Europa, inoltre, avrà una carta in più da giocarsi per tentare di convincere questi top player mentre resta invece difficile convincere Lacazette, idea di Mirabelli ma già molto vicino all’Atletico Madrid. Riflessioni continue, conferme, rinnovi e nomi nuovi; il Milan non si ferma e già lavora sul futuro, con l’intenzione di regalare a Vincenzo Montella – altro punto fermo con cui si dovrà discutere il prolungamento di contratto – quei giocatori che possano far fare il salto di qualità alla rosa rossonera.

Fonte: Sky Sport

L'ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi

Sacchi: “Milan, tieni Montella: ha fatto un buon lavoro”

L’ex allenatore e leggenda del Milan, Arrigo Sacchi, ha parlato così della cessione del club e di Montella:

“Il cambio di proprietà sta producendo i suoi inevitabili effetti: il club inteso come storia e stile vale più della squadra come la squadra conta più dei singoli. Ecco perché mi sarei meravigliato se finora la situazione fosse stata più rosea. Anche Berlusconi quando arrivò al Milan – spiega Sacchi al Corriere della Sera – ci mise due anni e mezzo prima di vincere e lui è stato il più grande dirigente della storia del calcio italiano. Io proseguirei con Montella che ha fatto un buon lavoro: nonostante Galliani sia stato bravissimo, di fatto Vincenzo si è trovato senza società. Fassone e Mirabelli? L’eredità da raccogliere è pesantissima: il Milan sotto Berlusconi ha vinto 5 Coppe dei Campioni, quante Juve e Inter insieme in 60 anni di storia. Come si dice nelle aziende? Si è contenti se dopo tre anni si inizia a guadagnare”, ha concluso il Profeta di Fusignano.

Suso-Milan, presto il rinnovo

Un rallentamento che non sembra poter pregiudicare l’accordo. Il rinnovo di Suso è stato congelato, ma le trattative tra il Milan e lo spagnolo dovrebbero andare presto a buon fine: la nuova dirigenza rossonera – scrive La Gazzetta dello Sport – dovrebbe proseguire il lavoro iniziato da Galliani per il prolungamento (e il ritocco) dell’ex Genoa, pronto a sottoscrivere un nuovo contratto da 2,5-3 milioni a stagione sino al 2021. Suso, salvo sorprese, rimarrà al Milan.

Il Milan si è perso per strada

Il Diavolo deficitario nel ritorno. E ha staccato la spina

L’Inter è finita in castigo, il Milan ha preso a flagellarsi. È da cinque anni che Milano non decolla nel calcio mentre l’economia e la metropoli guadagnano consensi e successi.

Nemmeno l’avvento dei nuovi azionisti cinesi ha prodotto l’inversione di tendenza testimoniata da una classifica deprimente, sesto e settimo posto, una miseria per la gloria passata dei due club.

[…]

Il Milan, appena un gradino sopra, non sta certo meglio. Ieri ha continuato a flagellarsi per l’occasione persa con l’Empoli. Scoprendo un deficit che non può essere casuale. Nel girone di ritorno Montella ha collezionato fin qui 19 punti contro i 39 dell’andata (e il 3° posto in classifica). La spiegazione fornita è in un interrogativo rivolto domenica a un cronista dal tecnico napoletano: «All’inizio dell’anno dove pensavate che potesse arrivare la squadra e quali emozioni dare?». Traduzione quasi simultanea: abbiamo fatto quanto è nelle nostre possibilità. La cifra tecnica è così modesta da mettere il Milan alle corde contro Empoli e Pescara? La risposta è no, naturalmente. La distanza rispetto a Juve, Roma e Napoli è ancora vistosa ma nessuno manda sotto processo il Milan perché è fuori dalla Champions. Trattasi perciò di una banale questione di motivazione. Sabato sera, vista l’Inter affondare a Firenze, qualcuno ha staccato la spina a Milanello. Zapata è stato un leone nel derby e una pecorella smarrita dopo una settimana. Spiegazione immediata: si è imbrocchito? No. Ha mollato gli ormeggi. Per non parlare della discutibile mira degli attaccanti che han sprecato tanto e prodotto più sullo slancio che sulla costruzione di gioco. Gli infortuni di Montolivo, Bonaventura e Abate non sono alibi sufficienti: certo sarebbero stati utili a fornire qualche cambio di qualità in più. Niente castigo per i milanisti ma una giornata e mezza di riposo (ripresa mercoledì col doppio allenamento) per staccare la spina e dimenticare l’ennesima delusione. Nel frattempo il piatto piange, De Sciglio è in fuga da Milanello dopo l’aggressione vile di domenica pomeriggio (gelido il colloquio con Mirabelli), mentre Fassone e il nuovo ds attendono col fiato sospeso l’incontro-capestro con Raiola per il contratto di Donnarumma.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Piano Milan per Gigio: rinnovo e fascia di capitano. Ostacolo Raiola: “Prima gli acquisti”

Tutta in salita la strada per il rinnovo: sul tavolo di Raiola sono già arrivate proposte d’ingaggio da 7,5 milioni netti l’anno. La super stagione di Buffon sembra allontanare l’ipotesi Torino

Non parte col piede giusto il dialogo tra la nuova proprietà rossonera e l’entourage di Gigio Donnarumma, come racconta Carlo Laudisa sulla Gazzetta di oggi. Ieri Mino Raiola è passato da Milano, ma non ha avuto tempo da dedicare ai vertici di via Aldo Rossi. Nei giorni scorsi l’agente italo-olandese ha mandato loro un messaggio forte: “Vogliamo vedere gli acquisti, capire se il Milan sarà competitivo e poi…”, che Fassone e Mirabelli non hanno preso bene. Con la firma sino al 2022 al numero 99 milanista verrà consegnata la fascia da capitano e un contratto che lo farebbe salire subito dagli attuali 160 mila euro annuali alla soglia dei 3,2 milioni netti ora appannaggio di capitan Montolivo.

MA… — Dietro l’angolo ci sono offerte di ingaggio annuo da 7,5 milioni netti a stagione. Tra Manchester e Madrid c’è fibrillazione alla voce-portieri. In questo scenario complesso fa storia a sé l’opzione Juventus. Non è un mistero l’interesse bianconero, ma Buffon (con il suo elisir di giovinezza) sta giocando una stagione eccezionale che non lascia spazio alle ambizioni di un giovane. E, poi, sullo sfondo c’è una vecchia promessa dell’estremo difensore milanista: “Se un giorno lasciassi il club che mi ha valorizzato, lo farei solo per andare all’estero”.

Fonte: gazzetta.it

Milan, 5 spine per Montella: De Sciglio in crisi, Bacca flop, i rigori sbagliati e…

Dalle amnesie di Zapata e il calo di Paletta allo scarso feeling col gol di Deulofeu, il tecnico rossonero deve confrontarsi con questi punti deboli: possono essere determinanti per la corsa all’Europa

Cinque spine per cinque giornate: la qualificazione alla prossima Europa League del Milan passa anche da qui. Cinque punti critici che Montella si porta dietro praticamente da tutta la stagione: sta a tecnico e squadra provare a risolverli, per arrivare al rettilineo finale con il piede pigiato sull’acceleratore.

IL CAPITANO IN CRISI — Domenica, Mattia De Sciglio ha vissuto probabilmente la peggiore giornata da quando è al Milan, ossia da sempre. Già, perché il 24enne portato nel vivaio rossonero con un assegno di 500 euro al Cimiano quando aveva 10 anni è stato messo alla gogna dopo 70 minuti deludenti con la fascia al braccio contro l’Empoli: San Siro lo ha sommerso di fischi mentre veniva sostituito, un tifoso lo ha aggredito fuori dallo stadio mentre i fan rossoneri sui social si accanivano al grido di “Vai alla Juve!”. E la situazione di De Sciglio, in una stagione non certo esaltante, si è inevitabilmente complicata. Montella riconosce che “può fare molto di più”, ma sottolinea come il giocatore sia stato “preso di mira fin da inizio stagione, non gli perdonano nulla”. La squalifica con il Crotone arriva quasi come una liberazione. Ma quando Mattia rientrerà si tornerà a San Siro, contro la Roma…

IL “SOLITO” BACCA — Una volta, le partenze in panchina gli facevano bene: Bacca entrava e faceva gol. Adesso, i gol se li divora comunque, che parta titolare o da riserva. Contro l’Empoli ha aggiunto alla “collezione” un altro errore sotto porta. Bacca non rientra, non partecipa all’azione e nemmeno l’area di rigore sembra essere più la sua comfort zone (un gol nelle ultime quattro). Montella che farà a Crotone?

PALETTA-ZAPATA SULL’ALTALENA — Il pomeriggio disastroso di Zapata, peggiore in campo nel k.o. con i toscani, sorprende relativamente: il colombiano ha abituato i tifosi rossoneri ad alti e bassi clamorosi e la prestazione di domenica ha “confermato la regola” dopo la settimana da eroe per il gol salva-derby. Quello che deve preoccupare di più Montella è il calo verticale di Paletta. Da un girone di andata quasi perfetto siamo passati a errori in serie, quasi tutti determinanti: il fallo ingenuo che portò al rigore di Quagliarella nella sconfitta con la Samp, l’espulsione di Bologna, il retropassaggio folle che portò all’autogol di Donnarumma a Pescara. Allo Scida Romagnoli si riprenderà il posto da titolare, ma chi dovrà schierare Montella al suo fianco?

QUEI RIGORI SBAGLIATI — Quello di Suso, intercettato da Skorupski, è il quarto rigore su 10 sbagliato dal Milan. Prima dello spagnolo avevano fallito Bacca e Niang, due volte. Gli errori contro Crotone (sbagliò il francese) e Chievo (il colombiano) non hanno inciso sul risultato finale, ma quelli contro Roma ed Empoli sì: all’Olimpico Niang sprecò l’occasione di un vantaggio rossonero che avrebbe potuto cambiare il volto della partita e della stagione (il Milan era terzo e una vittoria l’avrebbe addirittura portato alle spalle della Juve); a San Siro, ieri, Suso ha mancato il punto dell’1-1 quando mancava mezz’ora alla fine. Chi tirerà i prossimi?

DEU E I GOL — Che sia devastante come contro l’Inter o fumoso ed egoista come contro l’Empoli, Deulofeu non segna. Anche se da alcune delle sue accelerate sono arrivati punti preziosi (vedi il gol di Pasalic a Bologna), 2 gol in 13 presenze sono davvero troppo poco, soprattutto perché il rendimento del 4-3-3 di Montella si regge anche sulle reti delle ali: Bonaventura e Suso insieme hanno portato 12 gol…

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Milan, accordo con Keita

Notizia importante sul mercato del Milan. I rossoneri avrebbero trovato un accordo con Keita Baldé: tra l’esterno della Lazio e il club di via Aldo Rossi – si legge su Il Messaggero – sarebbe stata trovata un’intesa per 2,2 milioni all’anno, più degli 1,5 offerti da Lotito per farlo prolungare e restare in biancoceleste. Il contratto di Keita, infatti, è in scadenza al 30 giugno 2018: se non rinnoverà con i capitolini dovrà necessariamente partire, per evitare che si svincoli tra dodici mesi a parametro zero.

Insomma: dopo voci e chiacchiere, il Milan sembra fare sul serio per portarsi a casa il talento del Senegal. Se ne sta occupando il neo d.s. Mirabelli, il quale ha ammesso la trattativa: “Ci stiamo lavorando”, il virgolettato carpito sempre da Il Messaggero. Ora servirà trovare un accordo anche con la Lazio – Lotito chiede almeno 20 milioni per liberarlo – ma il Diavolo è in pole position per il giocatore, avendo staccato le altre pretendenti Napoli e Juventus.

 

De Sciglio-Mirabelli, l’esito del colloquio: sempre più probabile l’addio al Milan

A tener banco a Milanello, oltre alla deludente prestazione della squadra, resta tuttavia anche la situazione relativa a Mattia De Sciglio, fischiatissimo ieri dal pubblico al momento della sostituzione e protagonista (oltre ad una prestazione sottotono) di uno scontro con i tifosi all’uscita dal garage dello stadio, in presenza della propria famiglia. In mattinata, il neo responsabile dell’area sportiva Massimiliano Mirabelli e l’attuale capitano rossonero si sono infatti riuniti per un colloquio volto a chiarire le intenzioni future del calciatore, prima di parlare direttamente con l’agente del calciatore di un possibile rinnovo (come già accaduto con Donnarumma): l’esito ha evidenziato ulteriormente le grandi probabilità di divorzio tra le parti a fine stagione, con la Juventus già da tempo pronta ad avviare contatti l’entourage del giocatore per portarlo in estate a Torino. Di fronte ad un futuro che, per De Sciglio, potrebbe essere sempre più lontano da Milanello.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, Montella alza la voce con la squadra: “Fuori il carattere”

Toni alti, accesi ma comunque carichi di grande positività, per fare del brutto K.O. di ieri contro l’Empoli un passo falso da riscattare, immediatamente, già dalla prossima gara. Vincenzo Montella ha voluto alzare la voce con il suo Milan dopo l’inattesa sconfitta di ieri a San Siro, soffermandosi per qualche minuto con la squadra negli spogliatoi per chiedere forza e carattere ben differenti rispetto all’atteggiamento mostrato contro la squadra di Martusciello: scossa necessaria, in questo finale di stagione, per non sprecare quanto di buono fatto sinora, tentando di ritrovare il successo già dalla prossima partita contro il Crotone.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Tavecchio pensa a playoff e playout in A

In futuro nel campionato di calcio di serie A potrebbero essere inseriti i playoff e i playout. E’ il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio a mostrarsi possibilista su queste novità che oltretutto “a livello dilettantistico e nel calcio a 5 nazionale già esistono”. Tavecchio ne ha parlato ai microfoni di ‘Radio anch’io sport’ in risposta a una domanda sulle possibili novità per rendere più avvincente la competizione. “Il mio obiettivo è quello, ha spiegato il n.1 Figc – I playoff e i playout sono idee innovative e nei tornei dilettanti ci sono già. Bisogna studiare forme nuove”, ha detto Tavecchio, secondo il quale l’attuale campionato “è buono, ha messo in evidenza le cinque squadre che si prevedeva: l’importanza della Juve è fuori discussione, ma Roma e Napoli stanno riducendo il gap e spero che in futuro ci sia più competitività”. Infine l’introduzione del Var: “sono molto contento, era il 2014 quando lo segnalai al presidente della Fifa Blatter, Nicchi ha fatto bene ad annunciarlo”.

Fonte: ansa.it

Galliani: “Resto milanista, il tifo è uno stato dell’anima”

Presente a San Siro nelle inedite vesti di tifoso, Adriano Galliani ha rilasciato le seguenti dichiarazioni dopo il ko con l’Empoli: “Resto appassionato del Milan perché il tifo è uno stato dell’anima. Non ho occupato il mio solito posto in tribuna – che Fassone gli aveva proposto, scrive il Corriere della Seraperché l’ottava fila appartiene ai proprietari“, le parole dell’ex a.d. rossonero.

Voce da Milanello: tolte le foto dei trionfi di Berlusconi. La rettifica del Milan

Il nuovo Milan rischia di ritrovarsi senza Europa, esattamente come quello vecchio, che nelle ultime stagioni aveva sistematicamente fallito l’accesso alle coppe. Ma che in un passato nemmeno troppo lontano aveva scritto pagine di storie importantissime alimentando la leggenda del club rossonero. Evidentemente, per tagliare in maniera definitiva con questo passato e provare a guardare al futuro con rinnovati entusiasmo e ambizione, il nuovo management rossonero ha provveduto ad un curioso restyling del centro sportivo di Milanello, dove sono state rimosse dalle pareti alcune delle foto che ricordavano i trionfi dell’era Berlusconi-Galliani, come riferisce La Repubblica.

COME BENITEZ? – Un gesto che ricorda molto quello dell’allenatore spagnolo Rafa Benitez, che al suo arrivo all’Inter pretese immediatamente di cancellare i freschissimi ricordi legati al suo predecessore José Mourinho. Nel frattempo, dopo il presidente Yonghong Li anche il suo braccio destro Han Li ha fatto rientro in Cina, dove sono iniziati i lavori per avviare la strategia commerciale che dovrà aumentare in tempi rapidi il fatturato del Milan e mettere nel mirino il pareggio di bilancio entro 3 anni promesso anche alla Uefa.

IL MILAN PRECISA – Il “caso” ha ovviamente creato un certo subbuglio anche sui social e per questo il Milan ha voluto precisare che non si tratta di un episodio così eclatante, bensì di un semplice spostamento di una foto che ritraeva Berlusconi e Galliani in un’altra stanza di Milanello per creare lo spazio per un’immagine della vittoria della Supercoppa Italiana a Doha, l’ultimo successo della precedente gestione.

Fonte: calciomercato.com

Milano, la capitale del «ciapa no»

Anche il Milan fa harakiri con l’Empoli, l’Europa resta in gioco. De Sciglio contestato

Milano ha scelto di giocare a ciapa no. E dopo la sconfitta rovinosa dell’Inter a Firenze, il Milan è riuscito addirittura a fare anche peggio lasciandosi impallinare dall’Empoli a San Siro.

Così l’Inter è tornata in corsa e il posto in Europa league invece di finire nella cassaforte rossonera è rimasto in bilico, mentre Atalanta e Lazio sono scappate. Per la prima volta anche Montella ha steccato la comunicazione. Alla fine del pomeriggio ha assolto la sua difesa, disastrosa, e segnalato «15 occasioni da gol» delle quali non c’è traccia nel taccuino della sfida segnalando un difetto in attacco: poca precisione insomma e mira discutibile. No, non siamo d’accordo. Il Milan di ieri è stato pigro, moscio nei suoi interpreti più decisivi (Suso e Deulofeu per fare nome e cognome) e in qualche caso (le distrazioni difensive di Zapata e Paletta) anche lazzarone. Perciò le sue colpe sono di gran lunga superiori agli errori di mira dell’attacco che ha speso tutto un tempo, la prima frazione, giocando alle belle statuine. Perciò nessuno a San Siro si è meravigliato dello stacco gagliardo di Mchedlidze con cui il georgiano ha beffato Zapata, l’eroe del derby rimasto probabilmente a festeggiare il tocco del 2 a 2 di una settimana prima. È vero Suso, a conferma di un pomeriggio da dimenticare, ha sbagliato il rigore del possibile 1 a 1: il portiere Skorupski, il migliore dei suoi, ha deviato due volte di seguito, sullo spagnolo e sulla stoccata di Lapadula. È ancora vero: Ocampos ha scheggiato la traversa a pochi minuti dalla sirena e altre volte è stato l’Empoli a difendersi con i denti e con le unghie per resistere all’assalto milanista. Giusto così.

Già perché Montella non ha badato a spese nel vano tentativo di risalire la china come gli è successo tante volte in campionato. Ha schierato tutta l’artiglieria a disposizione: due centravanti, due ali più un trequartista. È partito con Suso-Lapadula-Deulofeu poi ha aggiunto prima Bacca, quindi Ocampos e alla fine anche Honda per non avere rimpianti ma il risultato è rimasto negli artigli dei toscani capaci a metà ripresa di confezionare il 2 a 0 grazie a un triangolo isoscele di buona fattura, ispirato da El Kaddouri, perfezionato da Maccarone e chiuso in gol dal debuttante senagalese Thiam. Non solo, ma c’è da aggiungere che Donnarumma si è guadagnato una delle poche segnalazioni positive e gli applausi della sua curva per un paio di prodigiose parate che hanno impedito a Martusciello di chiudere il viaggio a Milano con un risultato più rotondo. A proposito: da premiare la sincerità del tecnico ospite che dinanzi ai microfoni ha ammesso la perdita di tempo dei suoi, perdita di tempo che ha suggerito all’altro deb, l’arbitro Gavillucci (uno in gamba), di accordare un recupero di 7 minuti e passa.

Il peccato mortale commesso dal Milan ieri è innanzitutto nella preparazione psicologica della sfida. Ha pensato che fosse scontato l’allungo. E invece, come gli è successo già altre volte (con Cagliari, Crotone, Pescara) ha mostrato limiti tecnici e di personalità che un club dalle ambizioni e dalla storia del Milan non può certo tradire. Se poi anche Suso e Deulofeu hanno le gomme sgonfie, la vita si fa dura. Domenica a Crotone non sarà facile. De Sciglio e Sosa, ammoniti e già diffidati, dovranno restare a Milanello: non sarà una grave perdita. I tifosi, delusi, alla fine hanno anche avuto un acceso diverbio col giovane capitano rossonero che si è visto circondare l’auto dagli ultrà all’uscita da San Siro. Per lui la permanenza a Milano si fa dura.

Chiusura dedicata all’Empoli: il successo di ieri può valere la salvezza. La squadra di Martusciello ha cuore, gamba e voglia. Mica poco.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Milan, fissato il budget per la punta: 60 milioni. Aubameyang o Morata?

Ormai è chiaro: il nuovo Milan cinese partirà anche da un nuovo importante centravanti. In estate arriverà dal mercato un “9” di spessore internazionale: il Diavolo – fa sapere la Repubblicaavrà a disposizione ben 60 milioni di euro per completare l’acquisto dell’attaccante. Una cifra che potrebbe anche aumentare in caso di cessione di qualche esubero come Bacca e Niang (quest’ultimo al Watford in prestito con diritto di riscatto). I nomi più apprezzati dalla dirigenza rossonera sono due: Aubameyang e Morata.

De Sciglio, oggi incontro con Mirabelli

Dopo una giornata da dimenticare, tra la sconfitta, i fischi di San Siro e il diverbio con i tifosi fuori dallo stadio, Mattia De Sciglio incontrerà la dirigenza del Milan. Il difensore – scrive il Corriere della Sera – si vedrà con il d.s. Mirabelli, il quale poi fisserà un appuntamento anche con l’agente del giocatore: Casa Milan vuole discutere della possibilità di prolungare il contratto di DeSci, in scadenza al 30 giugno 2018.

Ibrahimovic: “Tornerò più forte di prima, deciderò io quando smettere”

Zlatan Ibrahimovic non si ritira dal calcio. Il bruttissimo infortunio al ginocchio che lo costringerà ai box per almeno 8-9 mesi non sarà l’ultimo atto della straordinaria carriera del campione svedese. Ad annunciarlo è stato lo stesso Ibra tramite i propri profili social:

“Prima di tutto, grazie a tutti per il supporto e per l’affetto. Non è una notizia che mi sono infortunato e che per un po’ non giocherò. Supererò questo infortunio come ho fatto con tutto il resto e tornerò più forte di prima. Spesso ho giocato su una sola gamba, non dovrei avere problemi. Una cosa è sicura: sarò io a decidere quando è tempo di smettere e nessun altro. Arrendermi non è tra le opzioni. A presto”.

Gigio torna Super, ma l’EuroMilan “scivola” sull’Empoli

Caro Milan, non ci siamo. Se l’Empoli esulta per uno scalpo prestigioso – espugnare San Siro, seppur “decaduto”, non capita tutti gli anni – e per una salvezza sempre più vicina, il Diavolo piange lacrime amare. Montella ha fallito un’occasione d’oro: allungare sull’Inter e mettere una prima seria ipoteca sul 6^ posto. Sarà banale, ma questo 1-2 in rimonta è un pessimo risultato. E non si salva nemmeno la qualità della prestazione: il Milan ha avuto le occasioni per pareggiarla (su tutte il rigore calciato male da Suso e la traversa di Ocampos), ma ha perso con merito. Perché troppo lento e tropo molle al cospetto di un Empoli organizzato e pratico, bravo a difendersi con intelligenza e colpire con efficacia la pessima difesa rossonera. E senza Donnarumma, tornato oggi fenomenale in almeno 2-3 interventi, il passivo si sarebbe potuto anche allargare. Dal pomeriggio di San Siro non si salva quasi nulla, se non appunto Gigio e (in parte) Lapadula.

“L’aria” attorno al match, d’altronde, non era delle migliori. Milan-Empoli è una di quelle partite che ogni tifoso – e ogni allenatore – vorrebbe evitare: preparata in una settimana carica di entusiasmo, tra chiacchiere di mercato e distrazioni societarie, contro un avversario senza pressioni e con il pronostico pienamente a favore. Il classico match con tutto da perdere e quasi nulla da guadagnare, che De Sciglio e compagni hanno fallito in pieno: il Milan ha mostrato sin dall’avvio poca intensità e mancanza di spunti, chiuso da un avversario messo bene in campo per non concedere spazi. Non averla sbloccata (anche in maniera “sporca”) e aver subìto al contrario la rete ospite ha spianato la strada al brutto pomeriggio del “Meazza”, favorito dal flop dei singoli – Suso è incappato nella tipica giornata “no” e Deulofeu è stato a larghi tratti irriconoscibile – e da una linea difensiva che, priva del leader Romagnoli, ha sbandato. Lapadula e i soci d’arrembaggio hanno provato a riprendere la partita, andandoci anche vicino, ma alla fine è arrivato il risultato più giusto.

Poteva essere uno dei sigilli decisivi per l’Europa, e invece il primo match ball della serie (Empoli e Crotone, prima dei big match contro Roma e Atalanta) è stato un fiasco: il rush finale di campionato non sarà in discesa e ce la si giocherà sino all’ultimo minuto per un posto nelle coppe. Nulla è perduto, ovviamente: il Milan si allontana dai “posti al sole”, ma mantiene invariato il distacco da chi insegue (l’Inter, due punti) e ha il destino nelle proprie mani. Ma la frenata contro l’Empoli fa riflettere e forse preoccupare. Punto primo: la difesa, senza Romagnoli, ha ballato. Bisognerà pregare perché il “13” si mantenga sano da qui a fine stagione. Punto secondo: la mediana Pasalic-Sosa-Mati, già in apnea col Pescara, ha faticato ancora. Urgono freschezza e grinta (c’è un Locatelli che scalpita). Punto tre: la fase offensiva, specie contro avversari chiusi, dipende troppo dai guizzi di Suso e Deulofeu. Se una partita storta capita a tutti, il timore è che gli spagnoli possano essere a corto d’ossigeno dopo una stagione dispendiosa. E il Milan non se lo può permettere.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Lite De Sciglio-tifosi fuori San Siro

Momenti concitati a San Siro dopo la fine della partita che ha sancito la sconfitta interna del Milan con l’Empoli per 2-1. La macchina di De Sciglio è stata accerchiata da alcuni tifosi all’uscita del garage e ne è scaturito un battibecco durato qualche secondo. Un momento molto delicato per il terzino rossonero: ai recenti problemi per il rinnovo del contratto si aggiungono infatti i sonori fischi di oggi pomeriggio al momento della sostituzione.

Fonte: ansa.it

Mirabelli

Milan, Mirabelli a Bergamo per visionare Conti e Masina

Ma il sogno del ds rossonero resta il Papu Gomez

Continuano le missioni di Massimiliano Mirabelli in giro per gli stadi d’Italia. Ieri pomeriggio, il responsabile dell’area tecnica e ds del Milan, si è gustato dal vivo lo scoppiettante Atalanta-Bologna dove, insieme a Nicola Caccia (assistente tecnico di Vincenzo Montella), ha tenuto sotto stretta osservazione la prova dei terzini Andrea Conti (autore del gol dell’1-0 atalantino) e Adam Masina, che aveva già seguito ai tempi dell’Inter. Il reparto dei terzini, dunque, sotto la lente d’ingrandimento di Mirabelli e dello stesso Montella e non è da escludere che, proprio in quel reparto specifico, avvengano diversi movimenti nel corso del mercato estivo.

CAPITOLO ESTERNI – Ma Mirabelli non ha potuto non notare anche la grande prova del Papu Gomez. Il capitano dell’Atalanta ha fornito l’assist per l’1-0 di Conti e avviato l’azione del raddoppio di Freuler, oltre ad aver finito la partita da prima punta. Un giocatore che Montella ha contribuito a far esplodere ai tempi di Catania e che non gli dispiacerebbe ritrovare a Milanello, visto che lo aveva già richiesto la scorsa estate.

Fonte: Tuttosport

De Sciglio, addio Milan. E quel labiale di Allegri…

De Sciglio-Milan, sarà addio. Il terzino della Nazionale sembra aver deciso: non rinnoverà il contratto che scade con i rossoneri al 30 giugno 2018 e inizierà una nuova esperienza lontano da Milano. Mattia ha bisogno di stimoli e di un ambiente nuovo, diverso da quello del Milan: la destinazione potrebbe essere la Juventus del suo mentore Allegri, pronta ad accoglierlo già in estate. Per quanto? 10 milioni (o anche qualcosa meno) potrebbero bastare.

La Vecchia Signora lo corteggia ormai da un anno e mezzo: la prossima sessione di mercato potrebbe essere quella buona per il suo trasferimento a Torino. Per la gioia di De Sciglio, ma anche del Conte Max: Allegri non vede l’ora di riabbracciarlo in bianconero. Il livornese, d’altronde, glielo avrebbe già promesso a margine della finale di Coppa Italia dell’anno scorso: “Dai che tra poco ti porto a Torino”, il labiale riportato da Tuttosport.

Mirabelli: “Gigio determinato a restare. Mercato? Ci sono progetti importanti”

Così Massimiliano Mirabelli, neo d.s. del Milan, ha parlato nel post del match contro l’Empoli:

Donnarumma? Abbiamo contattato il suo entourage e adesso dovremo incontrare il suo agente. Noi abbiamo voluto guardare il ragazzo negli occhi, senza parlare di cose particolari per cercare di capire la sua volontà, la sua voglia: Gigio ci ha dimostrato di essere determinato a rimanere. Poi passeremo alle cose più difficili – ha dichiarato Mirabelli a Sky Sport – come incontrare il suo agente. Mercato importante? La nostra proprietà ci ha dato disponibilità, questi signori – che hanno investito tantissimo per prendere il Milan in mano – ci hanno già trasferito la loro volontà: non sono venuti qui ad investire per fare dei campionato anonimi, ma hanno idee e progetti importanti. Noi siamo già al lavoro, nessuno ha la bacchetta magica e serve tempo: ma questa proprietà vuole riportare il Milan in posizioni importanti”.

De Rossi-Roma, ancora niente rinnovo. Il Milan osserva

E’ stallo tra De Rossi e la Roma per il rinnovo. Il Capitan Futuro giallorosso, in scadenza tra due mesi, non ha ancora trovato l’accordo per il nuovo contratto: la richiesta è un biennale da almeno 2,5 milioni a stagione, mentre la dirigenza capitolina non è disposta ad andare oltre un anno a cifre più contenute. Tutto è ancora aperto, con il Milan – scrive la Repubblica che rimane in agguato.

Mihajlovic: “Belotti? Difficile restare se arrivano offerte importanti”

“Belotti è un giocatore difficile da rimpiazzare, se dovesse andare via. Io spero rimanga, ma se sarà così deve farlo con la testa giusta”. Così Sinisa Mihajlovic sul futuro dell’attaccante granata, che tiene banco alla vigilia della trasferta del Torino contro il Chievo. “Tutti speriamo che il ‘Gallo’ rimanga, anche lui lo vorrebbe, ma prima o poi è possibile che arrivino offerte importanti. E in quei casi non è facile rimanere…”.

“Belotti ha 23 anni e vale 30 gol a campionato – è la riflessione di Mihajlovic -. Può succedere che arrivi una squadra che gli offre 5-6-7 milioni all’anno per 5 anni. Fanno 30 milioni. Lui invece rimane: e se si fa male? E se non ha la testa giusta? Non è una situazione facile da decidere…“. “Se qualcuno ti offre 6 o 7 milioni l’anno, per me Gallo non ci deve pensare”, è l’opinione del compagno Adem Ljajic. “A Firenze – ricorda il trequartista granata – Jovetic rifiutò il Real e si fece male. Il calcio non dura tanto…”.

Fonte: ansa.it

Montella: “Soddisfatto della prova, è mancata concretezza”

“Se rapportiamo tutto al risultato non è andata bene ma io non lo devo fare: abbiamo creato 15 palle gol, in Serie A è difficile creare di più. Ci è mancata la concretezza”. Questa l’analisi di Vincenzo Montella, amareggiato per il ko del Milan contro l’Empoli, ma non scoraggiato: “La squadra ha fatto quello che doveva fare poi nel calcio ci sta che l’avversario crea due occasioni e vinca la gara. Sono soddisfatto della prova”.

“Nei primi venti minuti abbiamo tirato sei volte in porta – ha continuato il tecnico rossonero – poi siamo un po’ calati. Possiamo e dobbiamo fare di più ma la squadra ha fatto delle belle cose, non ho letto le statistiche ma dobbiamo migliorare sotto il profilo della cattiveria. Proteste con l’arbitro? L’arbitro è stato molto bravo, ma in Italia ci sono tante perdite di tempo che fanno calare d’intensità. In Italia è così, all’estero non è così e ci si comporta diversamente. Ma il calcio italiano è questo e non si può pensare di cambiarlo”.

Una chance sprecata in chiave europea? “Il Milan sta facendo un campionato in linea con le aspettative, la corsa all’Europa credo si deciderà all’ultima giornata. Siamo in linea con questo, non dobbiamo farci fuorviare da questa brutta sconfitta ma essere concentrati al massimo sui prossimi match. Il rigore di Suso? Mi aspettavo che segnasse, in Supercoppa aveva tirato così e aveva fatto gol. Non ha considerato che Skorupski ha il 47 di piede”.

Fonte: SportMediaset

Disastro Milan: l’Empoli espugna San Siro

Incredibile al Meazza. In un match fondamentale nella corsa all’Europa, il Milan fa fiasco e perde 1-2: a vincere a San Siro è l’Empoli, corsaro coi gol di Mchedlidze e Thiam e sempre più vicino alla Salvezza. I toscani chiudono avanti nel primo tempo e arrotondano nella ripresa, prima della rete di Lapadula che accorcia le distanze ma non regala punti ai rossoneri. Milan che fallisce anche un calcio di rigore con Suso. Montella resta al 6^ posto, ma manca l’allungo sull’Inter.

Diavolo sotto tono, imbrigliato e punito da un Empoli organizzato e lucido nel difendersi bene e nel colpire la vulnerabile difesa rossonera. Suso è in giornata no, Deulofeu anche, la retroguardia patisce l’assenza del leader Romagnoli ed evita l’umiliazione grazie a un super Donnarumma: il Milan ha avuto le occasioni per pareggiare, pur giocando molto al di sotto delle attese, ma ha perso meritatamente. Poteva essere una delle vittorie decisive per l’Europa, ma è andata male: la volata per un piazzamento nelle coppe è ancora tutta da decidere nelle ultime cinque giornate.

Sosa, diffidato e ammonito: salterà Crotone-Milan

Giallo pesante quello rimediato con l’Empoli dal Principito Sosa. L’argentino, ammonito al 21′ per un fallo su El Kaddouri, era nella lista dei diffidati e dovrà dunque saltare la prossima partita del Milan, in calendario domenica 30 aprile a Crotone.

Montolivo: “Sono a disposizione di Montella”

Tornato tra i convocati di Montella dopo il lungo infortunio al ginocchio, Riccardo Montolivo ha parlato nel pre partita di Milan-Empoli: “È stata lunga, ma la cosa più importante era guarire bene – ha dichiarato il capitano a Sky Sport -. Ora sono a disposizione, deciderà il mister se e quando utilizzarmi“.

Milan-Empoli, le formazioni ufficiali: out Romagnoli

Di seguito le formazioni ufficiali di Milan-Empoli, match valevole per la 33^ giornata di Serie A:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Paletta, Zapata, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu. All.: Montella.

Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Barba, Pasqual; José Mauri, Dioussé, Croce; El Kaddouri; Thiam, Mchedlidze. All.: Martuscello.

10 curiosità su Milan-Empoli

Tutte le statistiche della sfida di domenica contro la formazione toscana

Per la 33° giornata di Serie A, il Milan di Vincenzo Montella sarà atteso dalla sfida interna con l’Empoli. Gli azzurri arrivano alla gara di San Siro dopo il prezioso successo di Firenze, che ha permesso alla formazione di Martusciello di proteggere la 17° posizione in classifica, l’ultima che garantisce la permanenza in Serie A. Per il Diavolo (58 punti), impegnato nella corsa all’Europa, non cambierà l’obiettivo: vincere. In attesa del fischio d’inizio, fissato per domenica alle 15.00, andiamo a leggere 10 curiosità legate alla partita.

1- Sono 11 i precedenti in casa del Milan, otto i successi rossoneri contro le due vittorie dell’Empoli, un solo pareggio tra le due formazioni. Il punteggio che si è ripetuto con maggior frequenza nei confronti della massima serie tra Milan ed Empoli è la vittoria per 1-0 per i rossoneri (cinque volte, l’ultima però nell’aprile 2004).

2- Il Milan ha realizzato 14 reti negli ultimi sei precedenti di Serie A con l’Empoli, 2,3 in media a partita.

3- I rossoneri hanno vinto le ultime quattro gare in casa, segnando una media di 2,5 gol a partita: il Diavolo non vince cinque sfide consecutive a San Siro nello stesso campionato dalla fine della stagione 2013/14 (da marzo a maggio).

4- Il Milan ha mandato in rete ben 14 giocatori diversi: solo Lazio e Juventus, con 15, hanno fatto meglio.

5- Sono 13 i gol stagionali per Carlos Bacca: il colombiano ha partecipato ad almeno una rete in tutte le sue ultime sei presenze in campionato (sette in totale, cinque gol e due assist). Proprio contro l’Empoli, nell’agosto 2015, Carlos Bacca ha firmato la sua prima rete in Serie A: il colombiano si è poi ripetuto al ritorno, trovando così il gol in ogni patita giocata contro i toscani in campionato.

6- Gerard Deulofeu ha realizzato due reti e servito tre assist in 12 presenze: entrambe le reti dello spagnolo in campionato sono arrivate a San Siro.

7- Nove assist per Suso in questo campionato, nessun calciatore ne conta di più in questa Serie A: due di questi sono arrivati nella gara di andata contro l’Empoli. In quella sfida Suso segnò anche una rete: per lo spagnolo la gara di andata è stata la partita in cui ha partecipato a più gol in campionato (tre, come nella tripletta al Frosinone con la maglia del Genoa). Lo spagnolo ha già superato il suo record di gol in un campionato (sette, erano sei con il Genoa lo scorso anno) e di assist (nove, in precedenza sette con l’Almeria nella Liga nel 2013/14).

8- La prossima sarà la presenza numero 250 in Serie A per Cristian Zapata, che contro l’Inter ha segnato il secondo gol più tardivo di un match di Serie A di questo campionato (dopo quello di Immobile al Bologna).

9- Gianluca Lapadula ha segnato una doppietta all’andata, la sua prima in Serie A: l’Empoli è la sua vittima preferita e l’unica squadra a cui l’ex Pescara ha segnato più di un gol.

10- Seconda sfida tra Giovanni Martusciello e Vincenzo Montella da allenatori di Serie A: unico precedente la gara di andata, vinta dal Milan al Castellani per 1-4. Da allenatore, Montella non ha mai perso contro l’Empoli in A: due vittorie e due pareggi.

Fonte: acmilan.com

Il Milan cinese va di corsa tra Europa e mercato

Rinnovo Donnarumma: contatto Fassone-Raiola. Montella ricuce con Pioli e critica la Lazio

Riassunto della prima settimana del Milan cinese. Fassone (ad) e Mirabelli (ds) hanno scelto i rispettivi uffici, di Barbara Berlusconi il primo, di Galliani il secondo.

Da Crotone è arrivato il nuovo segretario Mangiarano (la storica e apprezzata Cristina Moschetta ha seguito Galliani a Fininvest), Montella e Mirabelli sono andati a Monaco a vedere la sfida di Champions con il Borussia e hanno parlato a lungo di mercato (ma non di contratto, «non c’è bisogno» ha spiegato l’interessato), Fassone ha spedito a Nyon il piano industriale di 4 anni per ottenere l’approvazione dell’Uefa, ieri all’ora di pranzo è stato presentato il nuovo capo della comunicazione, Fabio Guadagnini, ex Sky già portavoce di Roma 2024; Fassone ha già avuto un contatto telefonico con Raiola per il rinnovo di Donnarumma.

Oggi può cominciare l’avventura più autentica del nuovo Milan che tutti aspettano al varco. Smaltita la sbornia da derby pareggiato al 97′, ecco davanti al club le tappe di Empoli e Crotone che possono valere un tesoro, il trampolino di lancio per un posto in Europa League. «è l’unico traguardo che conta» il mantra di Montella adottato da Mirabelli in visita a Milanello prima di puntare su Bergamo (per Atalanta-Bologna) in compagnia di Caccia, il vice di Vincenzo. Il ritorno di Montolivo tra i convocati dopo quasi sette mesi è la prima notizia della vigilia. La seconda è fornita dal tecnico e confermata dall’interessato: Galliani è stato una settimana lontano da Milan e San Siro, tornerà oggi allo stadio («con la mia famiglia perché non ho smesso di essere tifoso»). Nessuna telefonata di congedo da Berlusconi e questa, forse, non è neanche più una notizia.

Più tardi Montella, che è un contabile molto attento, ha prima ricucito lo strappo con Pioli e l’Inter e poi rifilato una scudisciata alla Lazio e al suo portavoce. «Non sento più del dovuto la rivalità con l’Inter» l’esordio dolce. «Dovevo parlare dell’Inter perché c’era stato Inter-Milan, sul blasone ho fatto una battuta, mi dispiace che Pioli se la sia presa, non c’era niente di personale» il chiarimento che ha il senso sincero d’incidente diplomatico chiuso. Poi l’affondo alla Lazio: «Il riferimento alla volontà degli arbitri di spingere i cinesi in Europa è stato spiacevole».

E così, invece di puntare al futuro, il Milan cinese ha provato a concentrarsi sul presente. Perché ad esempio sul viaggio in Costa Azzurra Montella ha offerto un paio di generiche indicazioni («Mbappè ha una valutazione irraggiungibile, non c’era solo Aubemayang da vedere») mentre sul mercato ha lasciato una sola definizione impegnativa. «I programmi sono importanti» ha ripetuto. Come a dire: è finita l’era del mercato a saldo zero, sopportato con rassegnazione dall’estate scorsa. Seconda frase sibillina: «L’anno prossimo potrebbe cambiare il sistema di gioco». Proviamo a indovinare: non c’è più il tabù del 4 in difesa e a seconda degli arrivi sarà rimodellato lo schema. Oggi c’è l’Empoli e Bacca rischia di restare fuori per il pessimo derbyo mentre De Sciglio e Calabria sono al loro posto per mancanza di alternative. Si rivede Pasalic, un altro prestito che vuole restare a Milanello.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Riecco Galliani, a San Siro per Milan-Empoli

Ci ha messo pochissimo a tornare allo stadio “solo” da tifoso. Questo pomeriggio, per Milan-Empoli, sarà presente sugli spalti del Meazza anche Adriano Galliani: lo storico ex a.d. rossonero – si legge su La Gazzetta dello Sport – si farà rivedere a San Siro. Galliani non aveva presenziato al derby di settimana scorsa, ma nei giorni successivi era trapelato che sarebbe tornato presto a sostenere la squadra da vicino: quel momento è già arrivato.

Milan-Ajax, Inzaghi: “Ancora oggi ho paura che sia solo un sogno”

Sono passati quattordici anni esatti da quell’emozionante Milan-Ajax del 23 aprile 2003, quarti di ritorno della Champions League 2002/2003. Filippo Inzaghi, protagonista assoluto della serata con un gol e con la giocata decisiva per la terza rete rossonera, ha ricordato così quel match:

È successo tutto in un modo così incredibile. Sul 2-2, in campo pensavo a tante cose, pensavo ai tifosi, li vedevo. Era come se mi sentissi sfuggire di mano un’avventura fin lì esaltante. Sarebbe stato terribile. Ero avvilito, però Paolo Maldini ha fatto il cross giusto, Massimo Ambrosini ha toccato di testa nel modo giusto, io sono andato sulla palla, vuol dire che ci credevamo tutti. Doveva andare bene per noi per una volta un finale di gara in quella stagione – ha dichiarato Super Pippo al sito ufficiale del Milan – fino a quel momento era andata sempre bene alle nostre avversarie. Ma ci pensate? Se Ambro avesse toccato di testa in un altro modo… se Chivu non fosse scivolato… ancora oggi ho paura che quello che è successo sia solo un sogno e se ci penso mi viene ancora un po’ d’ansia. Comunque tutte e tre le azioni dei nostri gol in quella partita mi hanno dato emozioni. Il 2-1, ad esempio, era importante farlo subito. Al 2-2 una mazzata tremenda, poi la reazione. E’ venuto a galla il cuore di quella squadra“.

Milan-Ajax: Inzaghi, senza discussioni

È il 14′ compleanno del gol mozzafiato di Superpippo ai lancieri: “Ancora oggi ho paura che quello che è successo sia solo un sogno…”

Inzaghi! Inzaghi! E’ il gol più importante dell’intera stagione del Milan! Inzaghi! Anche Tomasson ha toccato il pallone, ma il gol è di Superpippo! Non voglio sentire discussioni“, era stato questo il 23 aprile 2003, 14 anni fa, il commento in diretta di Sandro Piccinini, impegnato su Canale 5 nella telecronaca della gara di ritorno dei Quarti di finale di Champions League fra Milan e Ajax a San Siro, dopo lo 0-0 di Amsterdam. Ma per arrivare a quelle frasi, emozionate ed emozionanti, i rossoneri erano dovuti passare attraverso una trama tanto palpitante quanto spietata. Bisognava essere disposti a dare tutto, anche quello che non si aveva, pur di passare attraverso quel pertugio strettissimo che dava sulle semifinali: anche solo preservare un solo goccio dell’anima, avrebbe significato l’eliminazione.

PIÙ CON IL CUORE CHE CON LE GAMBE
Il Milan 2002-2003 era partito molto forte. In forma già a settembre, la squadra rossonera fa un girone d’andata da urlo, con 39 punti. Non solo: batte due volte il Bayern Monaco campione del mondo in carica e una volta il Real Madrid di Zidane e Ronaldo, conquistando già a febbraio, dopo un duro turno preliminare e ben due fasi a gruppi, la qualificazione ai quarti. Il Milan di inizio primavera però inizia ad avvertire la fatica, fisica e mentale. Nelle prime 12 giornate del girone di ritorno, quelle disputate prima di Milan-Ajax, erano arrivati solo 16 punti in campionato: tanta fatica contro le medio-piccole e due vittorie importanti contro Juventus e Inter a San Siro. Stesso film sull’agone europeo, tanto che quella di Mosca contro la Lokomotiv del 25 febbraio era stata l’ultima vittoria in Champions, prima delle sconfitte, a qualificazione ormai acquisita, contro Real Madrid e Borussia Dortmund, e prima del pareggio senza reti nell’andata dei quarti ad Amsterdam. E i rossoneri dovevano prepararsi ad affrontare il ritorno contro la squadra di Koeman, senza Pirlo e Seedorf, i tessitori di quel Milan insieme a Rui Costa.

IL GOL DI INZAGHI: “ANCORA OGGI HO PAURA CHE SIA STATO SOLO UN SOGNO
Il Milan che scende in campo nel ritorno contro l’Ajax ha perso quattro giorni prima in casa, in campionato, contro l’Empoli. Lo scudetto è ormai perduto e la squadra di Ancelotti si gioca tutto il destino stagionale in Champions League. Segna Inzaghi e si va all’intervallo qualificati. Poi pareggia Litmanen, poi segna Sheva, poi pareggia ancora Pienaar al 78′ minuto di gioco. E adesso? 2-2 ragazzi, il Milan è fuori. Ma al 90’… il racconto di Pippo Inzaghi è nitido ancora oggi:

“È successo tutto in un modo così incredibile. Sul 2-2, in campo pensavo a tante cose, pensavo ai tifosi, li vedevo. Era come se mi sentissi sfuggire di mano un’avventura fin lì esaltante. Sarebbe stato terribile. Ero avvilito, però Paolo Maldini ha fatto il cross giusto, Massimo Ambrosini ha toccato di testa nel modo giusto, io sono andato sulla palla, vuol dire che ci credevamo tutti. Doveva andare bene per noi per una volta un finale di gara in quella stagione; fino a quel momento era andata sempre bene alle nostre avversarie. Ma ci pensate? Se Ambro avesse toccato di testa in un altro modo… se Chivu non fosse scivolato… ancora oggi ho paura che quello che è successo sia solo un sogno e se ci penso mi viene ancora un po’ d’ansia. Comunque tutte e tre le azioni dei nostri gol in quella partita mi hanno dato emozioni. Il 2-1, ad esempio, era importante farlo subito. Al 2-2 una mazzata tremenda, poi la reazione. E’ venuto a galla il cuore di quella squadra“.

L’ULTIMO GOL PRIMA DI MANCHESTER
Il destino volle che quella contro l’Ajax fosse l’ultima rete di Inzaghi, nella Champions del sesto storico trionfo rossonero. Proprio lui, reduce da tre doppiette contro Lens e Bayern Monaco, dalla tripletta contro il Deportivo La Coruna e dal gol pesantissimo di Dortmund contro il Borussia, non avrebbe più segnato, nè in semifinale nè all’Old Trafford. Quasi che il guizzo dell’anima contro gli olandesi, dovesse essere definitivamente qualcosa da ricordare. Il gol cruciale nel momento più duro, lo spartiacque della storia del Milan. Come dire, adesso fate voi. Anzi fai tu, Sheva. E così accadde.

IL TABELLINO

MILAN – AJAX 3-2

MILAN: Dida, Simic (40’st Tomasson), Maldini, Nesta, Costacurta, Brocchi, Rui Costa (40’st Redondo), Ambrosini, Kaladze (35’st Rivaldo), Inzaghi, Shevchenko. All. Carlo Ancelotti.
AJAX: Lobont, Trabelsi, Pasanen, Chivu, Van Damme (1’st Litmanen), Yakubu, Sneijder, O’Brien, Pienaar (39’st De Jong), Ibrahimovic, Van der Meyde (44’st Bergdolmo). All. Ronald Koeman.
Arbitro: Mejuto Gonzales (Spagna).
Gol: 30′ Inzaghi (M), 18’st Litmanen (A), 20’st Shevchenko (M), 33’st Pienaar (A), 45’st Tomasson (M).

Fonte: acmilan.com

Milan, rivoluzione Mirabelli: scouting e blitz, torneranno i colpi in Sudamerica

Un nuovo Milan, proprio sotto ogni aspetto. La rivoluzione rossonera sta partendo con i suoi tempi tecnici, dalla comunicazione all’area tecnica dove Massimiliano Mirabelli ha in pugno le decisioni più delicate. Tra queste, una novità che cambierà il mercato del Milan: si tornerà con decisione a puntare sui giovani dal Sudamerica, miniera d’oro per i rossoneri in passato da dove arrivarono calciatori come Alexandre Pato e Kakà, autentiche intuizioni di un Milan che non c’è più.

SCOUTING E BLITZ – Non solo Brasile, l’evoluzione prevista dal nuovo ds Mirabelli prevede una fitta rete di osservatori a comporre un corpo scouting imponente, pronto a seguire continuamente ogni campionato sudamericano dove individuare talenti ‘da Milan’. E allora, dall’Argentina all’Uruguay saranno tante le possibili destinazioni coperte dallo scouting rossonero durante l’anno, pratica poco seguita durante le ultime stagioni della gestione Galliani, dopo l’addio di Leonardo prima e Braida poi. In più, non mancheranno i blitz in prima persona di Mirabelli stesso, grande conoscitore del calcio sudamericano dove potrà muoversi con massima libertà, individuando gli obiettivi giusti. Per un Milan pronto a tornare a pescare a Sud del mondo, dove il talento non manca mai. Bisognerà arrivarci prima…

Fonte: calciomercato.com

Milan-Empoli, la probabile formazione: Lapadula dal 1′, rientra Pasalic

Lapadula in vantaggio su Bacca. È confermata la novità di formazione preannunciata nelle scorse ore in vista di Milan-Empoli: l’ex Pescara è stato provato ancora a Milanello con la squadra dei titolari ed è in pole position per l’unica maglia libera in attacco al fianco degli intoccabili Suso e Deulofeu. Montella non ha ancora preso una scelta definitiva, ma Lapa è favorito per partire domani dal 1′: Bacca rischia seriamente la panchina e di pagare così la brutta prestazione del derby.

Un altro cambio del mister, sicuro e importante, riguarda la mediana: Pasalic ha scontato il turno di squalifica e tornerà dal 1′, per completare il reparto con Sosa e Mati (spedendo in panchina Kucka). Sul resto dell’undici di partenza, l’Aeroplanino non sembra avere dubbi: dovrebbe essere confermata la linea difensiva Calabria-Zapata-Romagnoli-De Sciglio, già vista contro Inter e Palermo, con Vangioni destinato ancora alla panchina. In porta, infine, presente Gigio Donnarumma.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Empoli:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Juve, continua a interessare De Sciglio

Non è ancora chiaro se De Sciglio rimarrà o meno al Milan. Il terzino della Nazionale, in scadenza di contratto al 30 giugno 2018, resta indeciso: rinnovare con i rossoneri o cercare fortuna altrove? La Juventus di Allegri – riporta Tuttosportcontinua a essere interessata a lui.

Antonelli, ko muscolare

Problema muscolare per Luca Antonelli. Il terzino del Milan soffre per un guaio riportato al quadricipite: un ko che gli ha impedito di partecipare alla seduta di rifinitura a Milanello e che gli è costata l’esclusione dalla lista dei convocati per la partita con l’Empoli.

Milan-Empoli, i convocati: riecco Montolivo

Al termine dell’allenamento di rifinitura, Mister Vincenzo Montella ha diramato l’elenco dei 24 convocati per la gara contro l’Empoli, in programma domenica alle 15.00 a San Siro.

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gomez, Paletta, Romagnoli, Vangioni, Zapata
CENTROCAMPISTI: Mati, Honda, Kucka, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Poli, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Deulofeu, Lapadula, Ocampos, Suso.

Fonte: acmilan.com

Milan, Baresi avrà un ruolo importante nella nuova società

La bandiera rossonera cercata da mesi potrebbe già “sventolare” a Casa Milan. Franco Baresi, all’interno della società anche durante la presidenza Berlusconi, avrà un ruolo importante nel nuovo corso cinese: per l’a.d. Fassone e per tutta la dirigenza di via Aldo Rossi – scrive Tuttosport – il coinvolgimento del capitano sarà di primaria importanza.

Mirabelli

Mirabelli a Bergamo per Atalanta-Bologna

E’ già immarcabile il nuovo d.s. del Milan, Max Mirabelli. Il dirigente rossonero – fa sapere MilanNews – sarà presente allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia, a Bergamo, per visionare il match Atalanta-Bologna: sarà l’occasione per rivedere da vicino alcuni potenziali obiettivi di mercato milanisti.

Sopravviva Arrigo

Sembra di essere tornati indietro di una trentina d’anni, e non per il gioco mostrato dalla Juve al Camp Nou: da una parte i teorici della vittoria sopra ogni cosa, i nuovi italianisti, i “vincentivisti”, e dall’altra Sacchi e i sacchiani, quelli del calcio propositivo. Trent’anni fa la questione su gioco e strategia divideva i Cucci, i Pistilli, i Cannavò, gli Ordine, i Damascelli, i Dardanello, i Maradei, i Ferrajolo, i Beccantini, i Bortolotti, i Maida, i Pistocchi; oggi la disputa si è trasferita sui social: la competenza, l’esperienza e l’eleganza della scrittura sono state sostituite dall’arroganza, dalla maleducazione, dall’offesa, dall’incultura. Naturalmente Sacchi, il reduce, è diventato il bersaglio ideale dei leoni da tastiera, ruolo al quale lui non si sottrae mai: subito dopo il pari di Barcellona, ha infatti detto in tv d’aver “visto la partita tra Real e Bayern, la squadra di Ancelotti giocava su un campo difficilissimo eppure ha affrontato l’avversario a viso aperto, cercando di imporre la propria manovra e il proprio credo calcistico. Nel match tra Barcellona e Juventus, invece, ho visto una squadra che ha adottato una tattica difensiva praticando il calcio del passato, di trent’anni fa. Non avevo dubbi, sapevo che non ci sarebbe stata alcuna rimonta da parte del Barcellona, ma forse ho sopravvaluto la Juventus e credo che debba giocare in un altro modo”.

Premesso che il Bayern doveva recuperare da un 1-2 e la Juve proteggere un 3-0, e non è esattamente la stessa cosa, pur non sedendomi dalla parte di Arrigo ringrazio il dio del calcio che ce l’ha dato.

Conosco Sacchi da 30 anni esatti, per venti l’ho contrastato, criticato, ho provato a ridurlo esaltando spesso il suo successore e opposto Capello, al quale Allegri somiglia parecchio: Arrigo era per il gioco e il copione, io – come altri – per i giocatori e il talento, in particolare per Baggio. Ma negli ultimi anni, approfondendone la conoscenza e confrontandomi sul dopo, ammetto di essere diventato un suo fiancheggiatore. Certo, Arrigo aveva i campionissimi e anche grazie a loro ha vinto, gli insegnò – però – la disciplina tattica e il senso del lavoro, introdusse sistemi di allenamento inusuali, cambiò il calcio e la settimana di tanti suoi colleghi. A quell’idea di calcio è rimasto legato. Da tecnico gli è successo tante volte di non dare spettacolo, ma l’idea di partenza è sempre stata quella di provarci. Non a caso stravede per Sarri.

Proprio oggi sul Corriere della Sera Pierluigi Battista sottolinea “l’impronta sabauda e l’etica calvinista unite in questa Juve sempre affamata”. Su etica e estetica Sacchi ha impostato tutta la sua vita professionale partendo – ne sono certo – da una frase di Brodsky: “L’estetica è la madre dell’etica”.

Fonte: di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

Milan, parte Bacca: piace al Marsiglia, sogno Siviglia

Ormai pare scontato: Bacca lascerà il Milan. In estate si separeranno le strade dei rossoneri e del colombiano, pronto per una nuova avventura lontano da Milano: su di lui c’è un forte pressing del Marsiglia, ma il sogno del Peluca – riporta calciomercato.comsarebbe quello di tornare al Siviglia, dove Carlos ha segnato tanti gol e ha vinto ben due Europa League.