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Nazionali rossoneri: il bilancio finale

Poker di gol nell’ultimo turno. Italia testa di serie nei playoff, André Silva, Biglia e Zapata al Mondiale

Dalla Macedonia all’Albania, per l’Italia è cambiato il risultato ma non il minutaggio dei rossoneri: Bonucci ha giocato tutta la gara, mentre Donnarumma è rimasto in panchina. La Nazionale, vincendo 1-0 in trasferta, si è garantita la condizione di essere testa di serie nei playoff mondiali. Playoff che riguarderanno anche la Svizzera di Rodriguez, titolare nel ko (0-2) contro il Portogallo di André Silva. L’attaccante ha segnato ancora, nella ripresa, prima di lasciare il campo al 75′, contribuendo in maniera decisiva alla qualificazione dei rossoverdi a Russia 2018.

Sorridono Biglia (90′) e Zapata (a riposo): l’Argentina e la Colombia, battendo l’Ecuador (3-1) e pareggiando con il Perù (1-1), hanno ottenuto il pass diretto per la massima competizione. Niente da fare, invece, per Gomez, espulso all’89’ di Paraguay-Venezuela 0-1; e per Calhanoglu, impiegato dall’inizio alla fine in Finlandia-Turchia 2-2.

Terminano il bilancio complessivo i giovani italiani. Dopo la doppietta contro l’Ungheria, Cutrone ha fatto gol anche nell’amichevole dell’Under 21 contro il Marocco (4-0). Sia Patrick che Locatelli e Calabria sono stati sostituiti nella ripresa. In conclusione Gabbia è stato grande protagonista, grazie a una doppietta, nel 3-2 esterno ai danni della Svezia nella fase iniziale dell’Europeo U19.

Fonte: acmilan.com

5 considerazioni nel mezzo della sosta

Inizia una settimana importante, che si chiuderà con il Derby

TRA UNA SOSTA E L’ALTRA
Siamo a metà della seconda sosta stagionale e si può fare un primo confronto con la sosta di un mese fa, quella di settembre che traghettò il Milan dalla vittoria sul Cagliari alla battuta d’arresto sul campo della Lazio. All’epoca Romagnoli e Bonaventura erano ancora sulla strada del recupero della miglior condizione dopo infortunio, Suso in Nazionale così come Biglia e Kalinic che però avevano effettuato pochi allenamenti estivi in base alle rispettive situazioni fisiche e di mercato. Oggi invece Biglia è più rodato, mentre giocatori-chiave come i due italiani e i due attaccanti spagnolo e croato (sebbene Kalinic abbia un problema all’adduttore) sono rimasti a Milano e Milanello. Sembra una sosta meno destabilizzante, al netto anche di quanto accadde ad Andrea Conti a Reggio Emilia.

PREMI E LAVORO PER MONTELLA
Il Premio Liedholm ha confermato la serenità di Vincenzo Montella che ha sfruttato la sosta per lavorare costruttivamente con la società, per affrontare e migliorare le varie situazioni di inizio stagione. La squadra ha riposato fino a mercoledì 4 ottobre, ma le doppie sessioni di allenamento di giovedì e venerdì, oltre all’amichevole fra Prima squadra e Primavera di domenica hanno dato ulteriore slancio alla preparazione delle prossime 7 partite ufficiali, a cominciare dal derby di San Siro, prima della sosta di novembre.

12 PUNTI: IL CONFRONTO
Il Milan ha “girato” alla sosta di ottobre con un punto in meno rispetto ad un anno fa, per cui la squadra non è in ritardo rispetto al girone d’andata 2016-17 in cui totalizzò 39 punti, una quota ragguardevole. Senza paragonare epoche e giocatori ma i semplici numeri, vale la pena ricordare che 12 punti sono tutto sommato in linea con i 14 punti delle prime 7 giornate del 2010-11 (anno Scudetto), mentre sono molti più rispetto ai 7 del 2012-13 (stagione del terzo posto).

RAGAZZI, LE GLORIE VI ASPETTANO
Durante l’ultimo Milan-Roma, la regia ha spesso proposto i volti di Franco Baresi, di Filippo Galli, di Rino Gattuso presenti a San Siro in tribuna d’onore. Erano molto concentrati, molto attenti. Il loro volto sembrava spronare i giocatori in campo, dando la sensazione che le glorie storiche del Milan non vedano l’ora di ritrovare il Milan in grandi competizioni e su grandi traguardi. “Vi stavamo aspettando”, proprio così, sperano di poterla pronunciare quanto prima questa frase.

DERBY: NUMERI, CORSI E RICORSI
Il Milan non vince un derby di andata in casa dell’Inter dal 14 novembre 2010, Inter-Milan 0-1, rete di Ibra su rigore e rossoneri in dieci per più di mezz’ora dopo l’espulsione di Abate. Nel nuovo millennio i derby d’andata vinti dal Milan in terreno nerazzurro risalgono al 2001 due volte, al 2003 due volte, al 2005 e al 2010. Il 2017 è l’anno di due Inter-Milan consecutivi, ad aprile e il prossimo 15 ottobre. L’ultima volta che ciò è accaduto nello stesso anno solare risale al 2015: aprile, Inter-Milan 0-0 e settembre Inter-Milan 1-0.

Fonte: acmilan.com

André Silva-gol nel 2-0 del Portogallo su Andorra

Vittoria e gol nella serata di André Silva con la Nazionale. L’attaccante del Milan ha messo la propria firma nella vittoria ottenuta dal Portogallo sul campo di Andorra, nel match di qualificazione ai Mondiali 2018, chiudendo la partita con la rete del 2-0 finale. I lusitani non hanno ancora staccato il pass per la Russia, ma sono aritmeticamente qualificati almeno per i playoff che si disputeranno in novembre.

Under 21, netto 6-2 all’Ungheria: doppietta di Cutrone

La Nazionale Under 21 è tornata in campo dopo le due partite giocate il mese scorso, e ha travolto a Budapest l’Ungheria per 6-2. Gli azzurrini hanno archiviato il match già nel primo tempo, chiuso sul 5-0. La squadra di Di Biagio, che è proiettata verso il quadriennio che porterà alle Olimpiadi di Tokyo del 2020, ha messo in mostra uno straordinario Patrick Cutrone che, con il fiorentino Chiesa, ha messo a segno una doppietta. Il giovane attaccante del Milan ha aperto le danze, colpendo un palo dopo soli 12′ e al 16′ ha fatto centro, raddoppiando poi per l’Italia al 24′ su rigore, concesso per un fallo sul figlio d’arte Federico Chiesa che, al 28′ ha calato il tris. Il poker è arrivato per merito dell’esordiente Depaoli al 31′. Proprio allo scadere del 45′ è arrivato anche il 5-0 di Chiesa. Nella ripresa girandola di sostituzioni e Ungheria in gol con Makrai che sfrutta un errore difensivo. Orsolini al 37′ ristabilisce le distanze e sempre Makrai chiude i conti al 42′, per un 6-2 che non ammette repliche.

Fonte: ANSA

Shevchenko: “Milan, troppi acquisti: meglio 3-4 titolari nuovi. Ora serve pazienza”

L’ex fuoriclasse rossonero e oggi c.t. dell’Ucraina, Andriy Shevchenko, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

Sul rischio Ucraina-Italia ai playoff per i Mondiali: “Spero di no, e non è soltanto una questione tecnica. Amo l’Italia, mi sento italiano. E’ da quando sono bimbo che ho il vostro Paese nel cuore. Venni, undicenne, per un torneo giovanile, giocammo ad Agropoli e rimasi incantato dalla gente, dal modo di vivere, da tutto. Rientrai a casa con la convinzione che un giorno avrei vissuto a lungo in Italia. Quindi, sfida da evitare per ragioni di cuore, e non sono sentimenti di circostanza”.

Su Tassotti, suo vice nella Nazionale: “L’Italia è l’università dal punto di vista tattico. La Serie A propone novità ogni anno, ed io attingo moltissimo. Mauro per me è sempre stato un punto di riferimento, in ogni senso, anche umanamente. Ci capiamo con uno sguardo”.

Sulle possibilità dell’Ucraina di andare ai Mondiali: “Sarebbe perfetto se andassimo insieme con l’Italia in Russia, ma il cammino è ancora lungo per noi. La Croazia ha individualità eccezionali, e penso soprattutto a Luka Modrić, oltre ai vari Ivan Perišić, Mario Mandžukić e Marcelo Brozović. Nella mia testa, per ora, c’è solo il Kosovo: se non si vince in Kosovo, e parecchio bene, di fatto non c’è un domani. Percentuali? Abbiamo concrete speranze, siamo in costante crescita e sapremo giocarci le carte giuste”.

Sulla sua esperienza alla guida della Nazionale di Kiev: “Considero positivo questo percorso, a prescindere da come andrà il discorso qualificazione. Abbiamo preso la squadra dopo un Europeo disastroso: zero punti, zero gol fatti e giocatori moralmente a terra. Siamo ripartiti da una situazione difficile, senza contare i problemi extracalcistici. Il mio bilancio? Ora lavoriamo con tecnologie moderne, abbiamo avuto il massimo appoggio dalla Federazione e dai ragazzi. In campo siamo già una squadra vera, con idee chiare e il bene comune davanti a qualsiasi individualismo. Oggi invece siamo in grado di giocarcela con chiunque”.

Su Yarmolenko e Konoplyanka: “Loro le stelle? Hanno qualità ed esperienza, ma le mie squadre non dipenderanno mai dai singoli. Non si va lontano così, l’ho imparato in Italia. O hai Lionel Messi, oppure prima di tutto devi essere solido, organizzato e con un’identità ben precisa. Stiamo gettando basi importanti, il lavoro va completato e mi piace questa esperienza”.

Sui modelli da allenatore: “Tutti e nessuno. Voglio essere Shevchenko e basta, vorrei essere riconosciuto per la serietà del mio lavoro. Amo comunque osservare e raccogliere le cose migliori di chi ha più esperienza di me. Valery Lobanovski, per esempio, era la scienza applicata al calcio quando nessuno nemmeno immaginava certe metodologie. Carlo Ancelotti è perfetto nei rapporti umani, Fabio Capello è per me la stabilità a 360°, mentre José Mourinho è il manager per eccellenza. Ho imparato anche da Alberto Zaccheroni, che aveva idee nuove, diverse, e, da esterno, ho apprezzato molto Marcello Lippi, unico nel creare un gruppo organizzato, compatto ed affamato”.

Su un possibile ritorno in Serie A da tecnico: “Sono orgoglioso di aver scritto pagine storiche del calcio italiano da giocatore, ed un domani vorrei farlo altrettanto da allenatore”.

Sull’Italia di Ventura e sul calcio italiano: “Un Mondiale senza l’Italia perderebbe il suo sapore. Io sono convinto che ce la farete. E comunque in generale non vedo una crisi italiana, secondo me il vostro calcio è tornato a crescere negli ultimi anni, merito di una scuola eccezionale di allenatori. Avete sempre talenti di livello, ma soprattutto producete idee nuove, tecnici con caratteristiche differenti fra loro ma comunque rivoluzionari. Penso ad Antonio Conte, Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri. Quest’ultimo è una specie di Sacchi 2.0: il Napoli è davvero una piccola rivoluzione a livello mondiale. Non è un caso che l’Italia abbia vinto in ogni occasione al di là dei singoli, è sempre arrivata come collettivo, organizzazione, filosofia e strategia. Quest’anno in corsa per il titolo di miglior tecnico FIFA c’erano Conte ed Allegri oltre Zinedine Zidane: due italiani ed uno che, come calciatore, è diventato grande in Serie A. Vi garantisco che tutti eviterebbero volentieri l’Italia durante un Mondiale o un Europeo: puoi anche batterla, ma ne esci a pezzi mentalmente. Avete visto che fatica ha fatto la Germania all’ultimo Europeo contro Conte ed i suoi ragazzi? Ed i valori puramente tecnici erano sbilanciati in favore dei tedeschi …”.

Sul campionato in corso: “La Juventus è la più forte per struttura societaria, rosa ed esperienza. Subito dietro vedo il Napoli, che non smette di crescere. L’Inter ha Luciano Spalletti, tecnico preparato, meticoloso, che non molla mai e ci mette il cuore nel suo lavoro. E’ una garanzia per l’Inter ed i nerazzurri saranno lì fino in fondo”.

Sul Milan e sui suoi dubbi espressi sul mercato di recente: “Vorrei chiarire: ho semplicemente detto cosa avrei fatto personalmente in fase di mercato, ovvero inserire al massimo 3-4 titolari nuovi, di grande valore. Sono già tanti, per come la penso io. La strada scelta dalla nuova dirigenza è stata legittima, ma secondo me presuppone un programma a lunga scadenza. Quindi ora serve pazienza da parte di tutti: si riparte da zero, per ora è stato comprato il futuro, i fuoriclasse veri arriveranno invece probabilmente tra uno-due anni, se il Milan avrà nel frattempo riguadagnato il suo posto nel calcio che conta. E’ giusto alzare al massimo l’asticella anche nelle dichiarazioni. Il Milan deve porsi sempre l’obiettivo massimo, poi però c’è la realtà del campo e cambiare 10-15 giocatori in un colpo solo non è uno scherzo, occorre tempo per trovare gli equilibri”.

Sul derby: “Non so come finirà, ma di sicuro è già di fatto un primo dentro o fuori per il Milan. Il derby che ho nel cuore è il ritorno della semifinale di Champions League nel 2003: in città c’era una tensione pazzesca, ma io avevo una grande qualità. Quando entravo in campo intorno a me facevo mentalmente il vuoto, sparivano pubblico, bandiere, cori, avevo solo campo ed avversari in testa e negli occhi. I simboli dei miei derby? Javier Zanetti, l’avversario più duro, e Paolo Maldini, che ancora oggi è il mio capitano”.

Conti: “Essere al Milan è un sogno. Obiettivo? I Mondiali”

Andrea Conti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il neo terzino rossonero ha espresso tutta la sua felicità per l’inizio di questa nuova avventura: “Essere qui è il coronamento di un sogno. Io ho voluto il Milan, la prima e per me l’unica squadra che mi ha voluto. Un’occasione importantissima da una grande società. La sua chiamata mi ha fatto onore, anche perché qui al Milan mi hanno voluto più di tutti”.

Sul ‘nuovo corso’ che punta a riportare in alto il Milan: “Questo fattore è stato importante per la mia scelta. In effetti in questi ultimi anni non è stato il Milan di sempre, ma per me era fondamentale essere protagonista di un progetto così importante: riportare questo club ai vertici del calcio”.

Sulla discreta vena realizzativa mostrata lo scorso anno a Bergamo: “Sicuramente sono stato agevolato dal fatto che ho giocato più avanzato, a centrocampo. Tornando alla difesa a 4 non so se riuscirò a ripetermi su questi livelli. Comunque ho una chiara propensione al gioco d’attacco, mi spingo spesso in avanti. Questa è sicuramente la mia principale caratteristica. Non riesco ad essere passivo, preferisco essere aggressivo. Forse molte, troppe volte lo sono anche troppo. Ma questo è il mio modo di giocare. Sono per il pressing offensivo, più da attaccante che da difensore”.

Sugli esterni che lo hanno ispirato: “Nel mio ruolo ho sempre ammirato Dani Alves e Sergio Ramos quando giocava da terzino. Mi sono ispirato, anche perché più vicini alla mia realtà a De Sciglio e Darmian. Li ho sempre seguiti con grande attenzione”.

Sull’andamento della carriera fino ad oggi: “Quando sono passato dalla Primavera dell’Atalanta al Perugia in Lega Pro ho iniziato a sentire il calcio vero. Ma sono sempre stato convinto, fin da quando ero ragazzino che avrei fatto il calciatore. La svolta della mia carriera è avere incontrato sulla mia strada un allenatore come Gasperini che ha tirato fuori meglio di me. Mi ha cambiato la vita senza troppa pressione, senza esagerare. Lui sa come trattare i giovani perché arriva dalla base”.

Sugli obiettivi personali: “I Mondiali del 2018. Nella passata stagione ero concentrato sull’Europeo Under 21. Adesso voglio conquistare la maglia azzurra prima possibile”.

Europa, Serie A e Nazionali: tutte le date del Milan 2017/2018

Ancora un po’ di pazienza. L’astinenza da calcio giocato sta facendo soffrire tutti gli appassionati, ma presto tornerà a essere solo un brutto e lontano ricordo. Con il Milan sarà sicuro protagonista dell’estate di calcio: i ragazzi di Montella saranno impegnati nei turni preliminari di Europa League (il 27 luglio la prima gara, ndr) e ovviamente con l’inizio della Serie A. Ma anche i playoff di Champions League, la Supercoppa Europea e quella italiana, il rush finale azzurro verso Russia 2018.

Ecco tutti gli appuntamenti dell’estate e del primo autunno riportati da La Gazzetta dello Sport (in grassetto gli impegni del Milan):

-14 luglio: Europa League, sorteggio terzo turno preliminare
-27 luglio: Europa League, andato terzo turno preliminare (Milan)
-30 luglio: Coppa Italia, primo turno
-3 agosto: Europa League, ritorno terzo turno preliminare (Milan)
-4 agosto: Champions e Europa League: sorteggio spareggi
-6 agosto: Coppa Italia, secondo turno
-8 agosto: Supercoppa Uefa, a Skopje (Macedonia) Real Madrid- Manchester United
-12 agosto: Coppa Italia, terzo turno
-13 agosto: Supercoppa, a Roma Juventus-Lazio
-15-16 agosto: Champions, andata spareggi (Napoli)
-17 agosto: Europa League, andata spareggi (ev. Milan)
-20 agosto: serie A, prima giornata
-22-23 agosto: Champions, ritorno spareggi (Napoli)
-24 agosto: Europa League, ritorno spareggi (ev. Milan)
-24 agosto: Champions, sorteggio fase a gironi
-25 agosto: Europa League, sorteggio fase a gironi
-2 settembre: Qualificazioni Mondiali, Spagna-Italia
-5 settembre: Qualificazioni Mondiali, Italia-Israele
-12-13 settembre: Champions, prima giornata fase a gironi
-14 settembre: Europa League, prima giornata fase a gironi
-6 ottobre: Qualificazioni Mondiali, Italia-Macedonia
-9 ottobre: Qualificazioni Mondiali, Albania-Italia.

Maldini: “Gigio deve decidere da solo: resti se a Milano è sereno”

L’ex capitano del Milan, Paolo Maldini, ha rilasciato un’intervista ai taccuini de La Stampa.

Su un suo approdo in Nazionale: “Sì, ma, forse. Vedremo quello che accadrà…”.

Sulla Nazionale: “Ventura ha delle idee che, poi, ha la forza di mettere in pratica. L’Italia sta vivendo un momento molto positivo per quanto riguarda il ricambio generazionale. Sono ottimista. Possiamo battere la Spagna al Bernabeu. Siamo una squadra che, anche per la forza della storia, non deve mai temere nessuno. Dobbiamo andare là e giocare con la mente libera per sfruttare le nostre qualità. Non contano esperti o giovani, conta chi, in quel momento, sta meglio fisicamente. Tra i giovani Berardi è uno che deve ancora farci vedere il meglio. Bernardeschi anche e, in difesa, siamo messi bene. Penso a Rugani, Romagnoli o Caldara: la tradizione della nostra scuola verrà fatta valere anche nel prossimo futuro”.

Su Donnarumma: “Stiamo parlando di un ragazzo fenomenale: impressionante come giocatore, sorprendente per la freddezza con la quale si è preso la porta del Milan: Mihajlovic mi diceva che lo avrebbe anche fatto esordire prima in Serie A, io ero scettico, aveva ragione lui. Deve decidere da solo. Essere libero di farlo: e lasci stare le storie sulla bandiera o sul tradimento. Se è sereno a Milano, rimanga a casa sua. Anche io, appena entrato in campo ancora sedicenne, mi trovai subito a mio agio: avevo addosso la tranquillità che sapeva trasmetterti uno come il maestro Liedholm”.

Sull’Under 21: “Questo gruppo mi ricorda quello che con Vicini in panchina fece il grande salto dall’Under alla Nazionale nell’88: in Polonia siamo tra i favoriti, poi decideranno i particolari. Si tratta di una vetrina unica per quella fascia di età, di una parentesi che ti aiuta a crescere: ai miei tempi non esistevano società che impedivano ai propri ragazzi di partecipare all’evento, come accade ora”.

Azzurri, c’è anche Romagnoli

I convocati per Uruguay e Liechtenstein sono quindi 27

C’è anche Alessio Romagnoli nel gruppo della nazionale di Gian Piero Ventura attesa dalla doppia sfida con Uruguay e Liechtenstein. La Figc ha infatti reso noto che è stato chiamato anche il difensore del Milan: gli azzurri convocati sono così 27.

Fonte: ANSA.it

Italia, i convocati di Ventura: presenti Donnarumma e Montolivo

Convocati 26 Azzurri: per le gare con Uruguay e Liechtenstein tornano Montolivo ed El Shaarawy

Per la gara amichevole contro l’Uruguay e per quella valida per le European Qualifiers World Cup 2018 contro il Liechtenstein – la prima in programma il 7 giugno a Nizza e la seconda l’11 giugno a Udine – il Commissario tecnico Gian Piero Ventura ha convocato oggi 26 Azzurri. La squadra si radunerà entro le ore 12 di venerdì 2 giugno, mentre il programma dettagliato verrà ufficializzato lunedì 29 maggio.

Tornano in gruppo il centrocampista del Milan Riccardo Montolivo, dopo l’infortunio subìto lo scorso 6 ottobre nel match con la Spagna, e Stephan El Shaarawy, già convocato dal Ct in occasione dell’ultimo stage. I cinque giocatori della Juventus (Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli e Marchisio), che il 3 giugno a Cardiff saranno impegnati nella finale della UEFA Champions League, si aggregheranno al gruppo lunedì 5 giugno, giorno in cui altri Azzurri lasceranno a loro volta il ritiro.

Per la seconda volta nella sua storia la Nazionale giocherà a Nizza; all’Allianz Riviera scenderanno in campo due tra le squadre più titolate: 4 Mondiali, 1 Europeo, 1 Medaglia d’oro Olimpica per l’Italia; 2 Mondiali, 15 Coppa America, 2 Medaglie d’oro Olimpiche per l’Uruguay. L’unico precedente degli Azzurri a Nizza risale all’amichevole con l’Austria del 20 agosto 2008, una gara disputata al vecchio Stadio Municipale ‘du Ray’ e terminata con il risultato di 2-2.

Sono 10 invece gli scontri diretti con l’Uruguay e il bilancio per la nostra Nazionale è negativo: 2 successi, 4 pareggi e 4 sconfitte, tra le quali il ko in semifinale alle Olimpiadi del 1928 e quello nell’ultima sfida giocata il 24 giugno 2014 a Natal decisivo per l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale brasiliano. Sarà questo il quinto confronto tra Italia e Uruguay disputato in campo neutro, dopo quelli in Olanda, Messico e Brasile; solo una volta gli Azzurri hanno affrontato la ‘Celeste’ in Uruguay, nello ‘Stadio Centenario’ di Montevideo nel Mundialito (Coppa d’Oro dei Campioni del Mondo) nel gennaio del 1981.

Per quanto riguarda la gara di qualificazione, gli Azzurri giocheranno per l’ottava volta nella loro storia a Udine, dove sono imbattuti avendo collezionato 5 successi e 2 pareggi, compreso l’1-1 in amichevole con la Spagna nell’ultimo incontro disputato lo scorso 24 marzo. L’unico precedente dell’Italia con il Liechtenstein risale invece alla gara giocata due mesi fa a Vaduz, terminata con il successo per 4-0.

L’elenco dei convocati

Portieri: *Gianluigi Buffon (Juventus), Gianluigi Donnarumma (Milan), Simone Scuffet (Udinese);
Difensori: Davide Astori (Fiorentina), *Andrea Barzagli (Juventus), *Leonardo Bonucci (Juventus), **Mattia Caldara (Atalanta), **Federico Ceccherini (Crotone), *Giorgio Chiellini (Juventus), Danilo D’Ambrosio (Inter), Matteo Darmian (Manchester United), Emerson Palmieri dos Santos (Roma), Leonardo Spinazzola (Atalanta);
Centrocampisti: Daniele De Rossi (Roma), *Claudio Marchisio (Juventus), Riccardo Montolivo (Milan), **Lorenzo Pellegrini (Sassuolo), Marco Verratti (Paris Saint Germain);
Esterni: Federico Bernardeschi (Fiorentina), Antonio Candreva (Inter), Stephan El Shaarawy (Roma), Lorenzo Insigne (Napoli);
Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Eder Citadin Martins (Inter), Manolo Gabbiadini (Southampton), Ciro Immobile (Lazio).

*dal 5 giugno
**fino al 5 giugno

Fonte: FIGC

Deulofeu convocato dalla Spagna

Deulofeu confermato in Nazionale. Dopo il ritorno (con gol) in occasione del match di marzo contro la Francia, Geri è stato convocato dal c.t. della Spagna Lopetegui anche per i prossimi impegni della Roja contro la Colombia – amichevole internazionale – e la Macedonia – qualificazioni ai Mondiali del 2018. L’esterno rimarrà del Milan sino al 30 giugno 2017, mentre il futuro è ancora tutto da decifrare.

Out De Sciglio, in Darmian: il Milan studia il “cambio” sulle fasce

Fuori De Sciglio, dentro Darmian. Potrebbe essere questa – racconta La Gazzetta dello Sport – la mossa del Milan per rinforzare le fasce: riaccogliere in casa il terzino del Manchester United e della Nazionale italiana, cresciuto nel vivaio rossonero ma esploso e affermatosi con la maglia del Torino. Il Diavolo, d’altronde, dovrà necessariamente trovare sul mercato un esterno basso di livello che raccolga l’eredità di De Sciglio: il “2” è deciso a non rinnovare il contratto e cambiare aria per rivitalizzare la propria carriera, con Juve e Napoli pronte a darsi battaglia per averlo.

Dopo i nomi di Kolasinac, Mendy e Ghoulam, ecco Darmian. Il terzino di United e Italia, schierato poco da Mourinho, potrebbe decidere di lasciare la Premier per non perdere la Nazionale in ottica Mondiale: il Milan può essere l’occasione giusta, anche perché il ragazzo piace sia al d.s. Mirabelli sia a mister Montella. Ed è gradito anche perché prezioso per la compilazione delle liste FIGC e UEFA, essendo un prodotto del Settore Giovanile milanista. I rossoneri dovranno battere un concorrenza agguerrita, su tutti quella dell’Inter: il d.s. Ausilio è da tempo sul giocatore.