Nicolò Esposito – Pagina 33 – Milanismo

Autore: Nicolò Esposito

6 numeri di Milan-Roma

Ecco tutte le statistiche prodotte dal posticipo della 35° giornata

Il Milan esce sconfitto sì, ma non ridimensionato dalla sfida di domenica sera contro la Roma. Al termine della gara, la delusione per il risultato trova il conforto in una classifica che, nonostante il ko, vede la squadra di Vincenzo Montella saldamente al sesto posto. Una partita, quella di San Siro, che torniamo ad analizzare andando a leggere 6 numeri.

UNO
L’anno passato dall’ultima volta in cui il Milan ha subito 4 gol in casa in A: era l’ottobre 2015 contro il Napoli.

QUATTRO
Nelle ultime quattro gare di campionato il Milan ha sia segnato che subito gol.

CINQUE
Sono le reti segnate da Pasalic in Serie A. Mario è il quarto giocatore rossonero a raggiungere questo traguardo in questo campionato, il primo tra i centrocampisti.

QUATTRO
Le espulsioni di Paletta in campionato: l’ultimo giocatore a subirne tante in una singola Serie A fu Simplicio nel 2006/07.

TREDICI
Le gare di fila a segno per i ragazzi di Mister Montella (20 gol complessivi).

OTTANTUNO
Sono i palloni toccati da José Sosa: il miglior dato tra i rossoneri.

Fonte: acmilan.com

Everton su Romagnoli

Sirene dalla Premier League – riferisce il Mirrorper Alessio Romagnoli. Il difensore del Milan sarebbe entrato nel mirino dell’Everton.

Milan pessimo, ma ancora a galla

Milan, non così. La sconfitta interna con la Roma non sorprende e soprattutto non pregiudica la stagione – l’obiettivo 6^ posto, grazie ai rallentamenti di insegue, resta ancora nelle mani rossonere – ma fa riflettere. Perché può starci un ko a San Siro con questa Roma, ben attrezzata e ancora bisognosa di punti per il 2^ posto, ma offrendo prestazioni (e figure) migliori di quella vista ieri sera. De Rossi e compagni hanno controllato la gara dal primo all’ultimo minuto, sbloccando subito e gestendo senza patemi, dominando in tutto e per tutto una squadra certamente inferiore, ma troppo arrendevole, molle e distratta: il 4-1 è un risultato largo e pesante, ma “fedele” rispetto a quanto si è visto in campo.

La Roma ci ha messo poco ad archiviare la pratica Milan. È bastata una doppietta di Dzeko – prima in avvio con una bella girata, poi con un’incornata prepotente su calcio d’angolo – per piegare la retroguardia meneghina, troppo disattenta e traballante al cospetto degli avanti giallorossi. La squadra di Spalletti è tornata a mostrare tutto il proprio potenziale: solida dietro, ben assortita in mezzo, ficcante e bulimica sottoporta. La differenza con il Milan è stata evidente e non è stata nemmeno compensata da un atteggiamento pugnace e combattivo: i ragazzi sono sembrati ancora molli e assenti. Dietro si è ballato, in mediana è emerso lampante un gap fisico e tecnico e davanti c’è stata sterilità assoluta, con un Lapadula mai rifornito e il tandem Deulofeu-Suso senza benzina: opporre una resistenza credibile a questa Roma, in queste condizioni, era una missione quasi impossibile.

Insomma: cosa c’è da non buttare in questo Milan-Roma? La partita ha emesso un verdetto chiaro: con alcuni titolari ai box – Romagnoli su tutti, ma anche Abate e Bonaventura – e altri in campo ma irriconoscibili (Deulofeu e Suso), il Diavolo è una squadra di modesto profilo, ben lontana dai posti Champions. La base da cui ricostruire c’è, ma solo nei titolari: tante riserve non sono all’altezza. Allo stesso tempo è però necessario non perdere l’equilibrio. Perché la classifica continua a sorridere nonostante l’ultimo pessimo mese: il Milan è ancora 6^ e padrone del proprio destino per l’obiettivo stagionale dell’Europa. Dunque stringiamo i denti altre tre giornate e stacchiamo a ogni costo il pass per i preliminari di coppa, sperando che il mercato estivo trasformi serate come queste in brutti (e lontani) ricordi.

Fonte: di Nicolò Esposito per “SpazioMilan”

Pasalic: “Vogliamo e possiamo andare in Europa”

Questo il commento a caldo di Mario Pasalic, sempre al canale tematico rossonero:

“Posso solo fare i complimenti alla Roma, sono stati la squadra migliore in campo questa sera. Abbiamo ancora 3 partite da giocare, vogliamo e possiamo raggiungere il nostro obiettivo, l’Europa League. Il gol? Abbiamo perso 1-4, quindi non sono felice. Sarò felice se raggiungeremo l’Europa, solo allora potremo parlare dei miei gol”.

Lo sguardo, quindi, va già alla prossima sfida: “L’Atalanta ha disputato una grande stagione, giocare contro di loro sarà difficile, ma dobbiamo andare a Bergamo e conquistare i 3 punti per avvicinarci al nostro traguardo. Abbiamo 3 punti di vantaggio sull’Inter, siamo ancora in corsa, vincendo a Bergamo saremmo vicini all’Europa“.

Fonte: acmilan.com

Il presidente del Milan Yonghong Li

Milan, fissato il budget per il calciomercato

Arrivano conferme sulle (ingenti) disponibilità economiche del Milan per il prossimo mercato. Fassone e Mirabelli – si legge sul Corriere dello Sport – potranno spendere ben 150 milioni di euro per rafforzare la squadra in vista della prossima stagione.

La Roma scherza con un povero Milan

Una doppietta di Dzeko stende i rossoneri in mezz’ora. E tiene il Napoli alle spalle

La Roma è viva e lotta insieme con Spalletti per tenere in pugno il secondo posto. Il Milan invece è sparito dalla circolazione e sembra una pallida e deludente copia della squadra vista e ammirata nel girone d’andata.

Memorabile la lezione subita ieri sera, lezione di gioco e di gol: quattro sulla schiena, il passivo più pesante. Anche Montella ha qualche responsabilità in questo declino improvviso e inquietante che non rischia di disperdere il sesto posto solo perché l’Inter riesce a fare anche peggio. Mai visto il Milan, nemmeno al cospetto del Napoli, così alla mercé del rivale, segno che non è solo una questione di tattica (giocare contro squadre chiuse) ma complessiva e strutturale insieme con l’aggiunta di una cifra tecnica impoverita dallo scadimento di forza di numerosi esponenti. Tra questi in prima linea i due difensori centrali più De Sciglio, seguiti dalle due frecce, Suso e Deulofeu, spenti come un vecchio lampione. Lo striscione della curva sud dedicata a Francesco Totti e l’applauso collettivo di San Siro sono l’unica spina nella gola del tecnico romanista che non è più in sintonia col suo popolo.

Sapete cosa vuol dire, in gergo calcistico, prendere una bambola? Ecco: basta vedere il Milan in balia della Roma nel primo tempo di ieri sera e la risposta al quesito è bella e pronta, senza possibilità di smentita. La Roma si spiana la strada con una facilità mai vista, anzi ammirata solo in occasione dell’altro viaggio a San Siro, al cospetto dell’Inter. Allora fu Nainggolan il magico eversore con un paio di rasoiate che fecero sanguinare l’Inter di Pioli lanciata all’inseguimento di un ipotetico terzo posto. Ieri è stato invece Dzeko a disintegrare la fragile resistenza rossonera in capo alle prime, spettacolari scorribande tutte apparecchiate da rapide ripartenze, conseguenza diretta degli errori elementari commessi da centrocampisti e difensori. Per esempio il pasticcio sul primo gol è una maldestra combinazione tra Vangioni e Deulofeu, sul secondo è una distrazione collettiva difensiva. Dopo otto minuti, la bastonata del centravanti di Spalletti finisce sotto il sette su invito di Salah, più avanti su angolo di Paredes è sempre il bosniaco a bruciare sul tempo De Sciglio (e in parte Lapadula) girando di testa sotto la traversa. Nell’intermezzo, venti minuti, tra il primo e il secondo sigillo c’è tantissima Roma (nella contabilità da calcolare un palo scheggiato da Nainggolan) e pochissimo Milan che può solo invocare (a ragione) un rigore per spinta malandrina di Manolas su Paletta e una parata del portiere polacco su rasoiata di Sosa dalla distanza.

I fischi, impietosi, arrivano puntuali a inizio ripresa dinanzi all’ennesimo sfondone di De Sciglio e Paletta che sono la fotografia dell’attuale Milan scialbo, impreciso, e tecnicamente povero. Perché sbagliano quasi tutti, a cominciare da Deulofeu un tempo risorsa e speranza per finire a Suso. L’unico capace di riscuotere qualche isolato consenso per la tigna di certe giocate è Lapadula che a furia di fare a sportellate si prende il giallo. Il cambio di Montella all’intervallo (fuori Mati Fernandez dentro Bertolacci) è una mossa che non modifica né gli assetti tattici ancor meno l’inerzia della sfida che viaggia sui binari dell’alta velocità giallorossa. La Roma è una corazzata che non si fa spostare di un metro. Anzi è sempre e soltanto la squadra di Spalletti, agitato in panchina quanto basta per capire che ci tiene a congedarsi col secondo posto, a sfiorare più volte il bersaglio (con Dzeko e soci). Lo squillo di Pasalic è ammutolito nel giro di due minuti dal petardo di El Shaarawy arrivato al posto di Perotti. Lo scoramento finale del Milan è rappresentato dal rigore provocato da Paletta (su Salah) trasformato da De Rossi (nonostante la parata di Donnarumma).

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Dida: “Gigio capitano? Non è più un bambino. Sul rinnovo…”

Dida, ex portiere del Milan, ha parlato del suo “erede” Gigio Donnarumma, diviso tra la possibile promozione a capitano e un rinnovo che ancora non è arrivato:

Donnarumma non è più un bambino, ma credo che a chi affidare la fascia di capitano sia una scelta esclusiva dell’allenatore. Non ci trovo nulla di male – ha dichiarato il brasiliano al Tennis Club Lombardo, ospite per un evento benefico – però darla ad un portiere, guardate Buffon.

Il rinnovo? Deve fare quello che si sente senza farsi condizionare da nessuno ma sono convinto voglia restare. Il Milan è un club importantissimo. La nuova proprietà non è ancora valutabile, lo sarà dalla prossima stagione: loro sanno che servono investimenti ingenti per tornare ai vertici”.

Mirabelli

Mriabelli: “Kessié ci piace. Morata? Ero a Madrid per la partita”

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan, ha parlato di mercato e delle prospettive rossonere:

La qualificazione o meno all’Europa League non cambierà la nostra pianificazione per il futuro. La nostra è una rosa giovane: sappiamo che dovremo inserire degli elementi che alzeranno l’attuale tasso tecnico – ha spiegato ai microfoni di Premium Sport -. Quando arriverà il mercato ci regoleremo di conseguenza, ma abbiamo le idee abbastanza chiare: nel futuro il Milan non dovrà stare nelle posizioni di classifica che ha occupato in questo periodo. Morata? A Madrid sono andato a vedere la partita, ci sarà tempo per il mercato. Kessie? Ci piace come ci piacciono altri giocatori, ma è ancora prematuro fare dei nomi. Bocciatura per Bacca? Nessuna: Lapadula è altrettanto bravo, sono scelte che competono il mister e che vanno rispettate”.

Fassone: “Il Milan dell’anno prossimo ci farà divertire”

Al termine dell’incontro ha parlato a Milan TV l’a.d. rossonero, Marco Fassone:

Il pubblico è stato straordinario stasera, anche nel momento della difficoltà, è il valore aggiunto, lo sto scoprendo partita dopo partita. Il messaggio che vorrei a dare a tutti loro è di concentrarsi sulle prossime tre partite, sui potenziali 9 punti. Il 28 maggio penseremo al futuro: il Milan dell’anno prossimo ci farà divertire“.

Impossibile non parlare della partita: “Dobbiamo utilizzare questa settimana per sbloccare quel qualcosa che oggi ci ha impedito di giocare sui nostri ritmi, anche se indubbiamente la Roma è una squadra che probabilmente ci è superiore. Forse non era questa la partita in cui potevamo immaginare di dominare, ma adesso ci aspettano tre partite contro squadre affrontabili. La sfida della prossima settimana ha un sapore particolare perché l’Atalanta di quest’anno ha fatto un campionato straordinario. Il sesto posto non fa parte della nostra storia ma sarebbe importante per tornare in Europa, nell’Europa League che sta diventando una competizione importante, contro avversari diversi rispetto a quelli che siamo abituati ad affrontare nei confini domestici. La società vuole fortemente tornare in Europa, lo abbiamo detto a squadra e allenatore. La proprietà ha preso impegni importanti, a luglio e agosto dovremo operare nel modo migliore. Stiamo preparandoci”.

In chiusura c’è spazio per degli elogi: “Gigio questa sera è stato il baluardo, il migliore in campo come spesso gli capita. Non so se è un buon segno o un cattivo segno. Non si può che fargli immensi complimenti, è un giocatore importante”.

Fonte: acmilan.com

Montella: “Roma nettamente superiore. Il closing? Ci sta condizionando”

Di seguito le parole rilasciate da mister Montella nel post partita di Milan-Roma:

La Roma ci è stata sopra nettamente, mi riferisco sia ai calciatori in campo che agli allenatori. La loro qualità ha prevalso. Abbiamo fatto degli errori nei primi due gol, poi siamo ritornati in partita con il gol di Pasalic. Non mi è piaciuta poi la depressione dopo il 3-1. Quando ero calciatore – ha dichiarato Montella a Sky Sport – non mi piaceva quando gli allenatori dicevano alcune cose quando si perdeva, per poi dire che eravamo forti quando vincevamo. Spesso ho litigato. Ed ora faccio così, questa cosa me la sono portata dietro. Quindi dico anche che il loro allenatore è stato superiore a me”.

“L’Europa League? Siamo ancora avanti all’Inter, in linea con i nostri obiettivi. Per merito nostro e non per demeriti degli altri – ha precisato l’Aeroplanino – perché la quota Europa League quest’anno è tra le più alte di sempre. Le idee per il futuro le ho abbastanza chiare, le avevo anche ad agosto. Ma ora penso al presente”.

“Nel periodo del closing la squadra aveva trovato il suo equilibrio. I nuovi dirigenti ci hanno fatto sentire la loro vicinanza, l’importanza del loro progetto. Però quando queste cose accadono durante la stagione ti condizionano. Ognuno si fa le sue strategie e le sue valutazioni, inconsciamente qualcosa comporta. Ma la nuova società sta operando nella maniera più giusta, non turbando la squadra in alcun modo. Ma qualcuno, inconsciamente, paga il fatto che sia cambiato qualcosa”.

Ag. Kovacic: “Milan? No, resta a Madrid”

Nelle ultime settimane si è parlato con insistenza di un suo possibile ritorno in Serie A, con Roma e soprattutto Milan pronte a duellare per strappare il del Real Madrid, club che lo ha acquistato dall’Inter nel corso dell’estate 2015 per una cifra importante, pari a circa 30 milioni di euro.

Stando alle parole del suo agente, Mateo Kovacic dovrebbe però rimanere nella Capitale spagnola anche nella prossima stagione, respingendo quindi i sondaggi e le offerte delle varie società europee, italiane comprese.

Questo lo scenario presentato da Nikky Vuksan, procuratore del centrocampista classe ’94 di Linz, che in esclusiva per TuttoMercatoWeb ha smentito categoricamente che il proprio assistito cambierà squadra durante la sessione di mercato estiva.

Soprattutto in Italia si sta parlando di un’avventura-bis in Serie A: ci sono delle novità in merito?
“Non ci sono novità. O meglio, non ci sono possibilità che ciò possa realizzarsi, assolutamente. Mateo ha un contratto molto lungo con il Real Madrid valevole fino al 2021. Pertanto non capisco tutte queste voci, tutte queste speculazioni in merito al suo futuro”.

Milan e Roma resteranno deluse da queste parole.
“Kovacic gioca in un grandissimo club come il Real Madrid ed è felicissimo. Ogni giorno sento e leggo di notizie che spiegano di un suo possibile addio, ma non è assolutamente vero. Ha un ottimo rapporto con i compagni e con l’allenatore, quindi lo ribadisco molto chiaramente: Kovacic non andrà via dal Real Madrid, resterà sicuramente. Questo è quanto, tutto ciò che esula dalle mie parole sono solo voci e speculazioni. Niente di vero”.

Fonte: tuttomercatoweb.com

Paletta espulso, salta Atalanta-Milan

Rosso pesante per Gabriel Paletta. Il difensore del Milan, espulso in occasione del fallo da rigore su Salah nella sconfitta contro la Roma, salterà per squalifica la prossima partita di campionato: la trasferta in casa dell’Atalanta, match tanto delicato quanto importante nella corsa all’Europa.

Caporetto Milan, la Roma passeggia 4-1

Brutta sconfitta del Milan nel posticipo della 35^ giornata di Serie A. I rossoneri cadono malamente contro la Roma, vittoriosa a San Siro per 4-1. I capitolini vincono una partita mai in discussione, sbloccata in avvio e controllata praticamente per tutti e 90 i minuti. Ad aprire le danze è stato Dzeko – il bosniaco ha griffato una doppietta – mentre ad arrotondare il risultato ci hanno pensato El Shaarawy e De Rossi (su rigore). Inutile il gol del momentaneo 1-2 di Pasalic.

Nonostante il ko, il Milan resta al 6^ posto in classifica, a +3 dalle inseguitrici Inter e Fiorentina. La volata Europa League non viene compromessa dall’ennesimo risultato negativo delle ultime settimane: il Diavolo ha raccolto appena due punti nelle ultime quattro gare, segnando un preoccupante rallentamento nei risultati e nel gioco. La prossima gara vedrà i rossoneri impegnati sul difficile campo dell’Atalanta: uno scontro diretto che dirà molto sulla corsa all’Europa che non avrà tra i protagonisti Paletta, espulso in occasione del rigore concesso alla Roma.

Milan-Roma, le formazioni ufficiali: Lapadula ancora titolare, c’è Vangioni

Ecco le formazioni ufficiali di Milan-Roma, match valevole per la 35^ giornata di Serie A:

Milan (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio, Zapata, Paletta, Vangioni; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu. All.: Montella.

Roma (4-2-3-1): Szczesny; Emerson, Manolas, Fazio, J. Jesus; Paredes, De Rossi; Salah, Nainggolan, Perotti; Dzeko. All.: Spalletti.

7 curiosità su Milan-Roma

Tutto quello che c’è da sapere sulla sfida tra i rossoneri e la formazione di Spalletti

Inizierà domenica, 7 maggio, la volata finale del Milan di Vincenzo Montella verso l’obiettivo stagionale: l’Europa. I rossoneri (59 punti) hanno bisogno di tornare al successo che manca dal 4-0 interno contro il Palermo; i giallorossi, invece, puntano a blindare il secondo posto, davanti al Napoli e alle spalle della Juve. In attesa del fischio d’inizio, ecco 7 statistiche legate alla partita.

1- La Roma ha espugnato San Siro appena 17 volte su 81 precedenti in A; 45 i successi dei padroni di casa, 19 i pareggi.

2- I ragazzi di Montella segnano da 12 gare di fila nella massima serie, 19 gol complessivi, 1.6 di media a match.

3- Tra le fila rossonere, Andrea Bertolacci e Alessio Romagnoli sono due prodotti del vivaio romanista: il centrocampista non ha mai esordito in prima squadra, il difensore ha collezionato le sue prime 13 presenze in Serie A (un gol) nel biennio 2012/14.

4- Carlos Bacca ha segnato quattro volte su quattro quando ha sfidato al Meazza squadre laziali: una rete al Frosinone, due alla Lazio, una alla Roma. Tra i marcatori in doppia cifra nella massima serie, l’attaccante colombiano è, dopo Schick, quello con la miglior percentuale realizzativa (30%).

5- Suso è il terzo giocatore della massima serie come numero di dribbling riusciti (67), dietro a Felipe Anderson e Alejandro Gomez. Il 31% delle reti rossonere in questo torneo (16 su 51) hanno visto la partecipazione diretta proprio del numero 8 rossonero (sette gol, nove assist).

6- Spalletti è stato sia compagno di squadra (Empoli) che allenatore di Montella (Empoli, Sampdoria e Roma).

7- La Roma è stata la prima squadra allenata da Vincenzo Montella: a febbraio 2011 prese il posto dell’esonerato Ranieri e condusse i giallorossi nelle ultime 13 partite di campionato (7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte), ottenendo il sesto posto finale. L’ex Aeroplanino non ha mai sconfitto da allenatore la Roma in Serie A: tre pareggi e ben sette sconfitte in 10 gare.

Fonte: acmilan.com

Capitan Donnarumma diventa un caso

Nell’era Berlusconi, con l’eccezione di Montolivo, la fascia va a chi ha più presenze. «Per me dovrebbe premiare il giocatore che è più stimato nel gruppo». Quanto al futuro, da almeno due settimane si fa il nome di Gigio Donnarumma (senza smentite). La società non l’ha mai dichiarato pubblicamente, ma il progetto era di far diventare Gigio il Buffon del Milan, e forse è per questo che è nata la suggestione di consegnare a lui la fascia.

Se era un argomento che si pensava di utilizzare in sede di trattativa con l’agente Mino Raiola (in ogni caso di sicuro non quello decisivo per la scelta di rinnovare o meno) bisognerà far cambiare idea a Montella, apparso piuttosto contrario. «Gigio è un bambino, poi non mi piace che il capitano lo faccia il portiere, non riesce a parlare a compagni e arbitro. Ma a volte cambio idea, c’è tempo». Il bambino, per la verità, non difetta di personalità, come ha mostrato più volte anche in questa stagione.

Fonte: Corriere della Sera

Milan-Austria Vienna è un match valevole per il girone di Europa League

Volata Europa, i risultati del pomeriggio: Inter ko a Genova

Arrivano buone notizie per il Milan dal pomeriggio di Serie A. Le avversarie dirette dei rossoneri per l’Europa, a eccezione della Lazio, hanno rallentato: Atalanta e Fiorentina hanno pareggiato rispettivamente a Udine per 1-1 e in casa del Sassuolo (2-2), mentre l’Inter ha perso 1-0 al Ferraris contro il Genoa. In virtù di questi risultati, e in attesa del posticipo di giornata contro la Roma, il Milan si mantiene al 6^ posto in classifica, a +3 dalle inseguitrici e a -6 dalla quinta piazza detenuta dall’Atalanta.

Milan-Roma: l’analisi sugli avversari

Per il posticipo della 35° giornata, a San Siro, sarà tempo di big match. La Roma di Mister Spalletti, reduce dal ko interno nel Derby capitolino, farà visita ai rossoneri. Un avversario forte e in piena lotta per la qualificazione diretta in Champions League, già capace di battere i rossoneri all’andata e anche nell’ultima sfida; quindi da rispettare e – a maggior ragione adesso – da prendere con le molle. Ma entriamo nello specifico, andando ad esaminare – con l’aiuto di uno dei volti noti di Milan TV, Fabio Bazzani – la formazione giallorossa.

L’ULTIMA SFIDA
All’andata, all’Olimpico (era un lunedì sera), il Milan giocò una partita di livello, mettendo in seria difficoltà la Roma. Buono l’approccio, ottima l’azione in verticale che nel primo tempo portò al rigore a favore dei rossoneri – poi sbagliato da Niang – per il fallo di Szczesny su Lapadula. Ma nella ripresa, al 17′, i giallorossi trovarono il gol della vittoria (1-0 il finale) grazie a un sinistro preciso dal limite di Nainggolan.

TREND GIALLOROSSO
La Roma, seconda in classifica, è reduce da una striscia di 5 successi esterni consecutivi: non è mai arrivata a sei di fila in Serie A. Nelle ultime cinque gare i giallorossi hanno raccolto 10 punti, frutto di 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Nell’ultimo turno è arrivato il pesante ko (1-3) nel Derby contro la Lazio. Una sconfitta che potrebbe portare delle conseguenze a livello mentale, come ha sottolineato Fabio Bazzani all’interno della trasmissione “Box to Box Preview”, in onda tutti i giovedì alle 19.30 su Milan TV.

MODULO
Luciano Spalletti si affida essenzialmente a due moduli: il 3-4-2-1 e il 4-3-3. Per la trasferta di Milano, la variabile potrebbe essere dettata dalle defezioni a cui il tecnico giallorosso dovrà far fronte (squalifiche di Rudiger e Strootman, con l’aggiunta di Fazio in dubbio per problemi fisici).

ATTENZIONE A…
Edin Dzeko è a secco da due giornate: nell’anno solare 2017 non ha ancora mancato l’appuntamento con il gol per 3 gare di fila. Tuttavia, solo 8 delle 25 reti complessive del bomber bosniaco sono arrivate in trasferta. E il Milan, assieme al Genoa, è l’unica avversaria a cui non ha ancora segnato.

Mohamed Salah, autore del primo gol della sfida dell’anno scorso a San Siro, ha siglato 3 gol nelle ultime due trasferte di campionato. L’egiziano è il romanista con più assist (9) e anche più conclusioni verso la porta (69).

Stephan El Shaarawy, ex Milan (21 reti in 83 partite in Serie A dal 2011 al 2015), è andato a bersaglio contro i rossoneri un anno fa a San Siro. Fino adesso, 28 le presenze e 51 i tiri totali (20 nello specchio).

Radja Nainggolan ha raggiunto la doppia cifra di marcature per la prima volta nella massima serie. Quattro di questi gol sono arrivati con conclusioni da fuori area: nessuno ne ha segnati di più nell’attuale torneo. È un centrocampista completo.

Fonte: acmilan.com

Kolasinac, settimana prossima la decisione. City favorito

Sta per essere svelato il futuro di Sead Kolasinac. Il terzino della Bosnia, in scadenza di contratto con lo Schalke 04, ha ricevuto offerte da Milan, Arsenal e Manchester City e renderà pubblica la propria scelta nel corso della prossima settimana: il giocatore – riferisce la Bildsembrerebbe destinato ai Citizens, con i quali ci sarebbe un pre accordo sulla base di una cifra vicina ai 7 milioni netti all’anno.

Milan-Roma, dallo sgarbo Kessié a Dzeko e Pellegrini: intrecci di mercato

Milan-Roma è una sfida decisiva per il finale di stagione di entrambe le squadre, ancora in lotta per i rispettivi obiettivi, seppur ridimensionati rispetto all’inizio dell’anno. Ma Milan-Roma è anche molto di più, perchè in vista della prossima estate sono tanti gli intrecci di mercato che riguarderanno le due squadre e la sfida di San Siro potrà essere l’occasione giusta per allentare le pressioni scaturite dalla trattativa per Franck Kessie.

GLI OBIETTIVI IN CAMPO – Sul rettangolo verde di San Siro da un lato ci sarà la squadra allenata da Vincenzo Montella, che è padrona del proprio destino nella corsa all’ultimo posto valido per la qualificazione all’Europa League. Dall’altro, invece, quella di Luciano Spalletti che più che insidiare la Juventus per lo scudetto deve difendere il secondo posto dalla rincorsa del Napoli.

LE TENSIONI PER KESSIE – Ma la partita più importante sarà giocata sugli spalti di San Siro dove si incroceranno il nuovo direttore sportivo dle Milan, Massimiliano Mirabelli,  e quello della Roma, Monchi. I due si sono già scontrati nella loro nuova veste dirigenziale per il centrocampista dell’Atalanta Franck Kessie. Una battaglia che, ad oggi, è vinta dal Milan che ha sorpassato con decisione e non senza tensioni la Roma che su Kessie aveva messo gli occhi ormai da gennaio.

DA DZEKO A PELLEGRINI – Tensioni che dovranno essere stemperate perchè se Kessie è pronto a vestire la maglia del Milan, sono altri i giocatori in bilico fra le due squadre. E’ il caso di Edin Dzeko, uno dei candidati a lasciare la Roma in estate e obiettivo di mercato del Milan per sostituire Carlos Bacca. Ma è soprattutto il caso di Lorenzo Pellegrini, attualmente di proprietà del Sassuolo, ma per cui esiste un patto con la Roma per riacquistarlo a giugno per 11 milioni. Anche Pellegrini è infatti un obiettivo del Milan che sta giocando sulla volontà del giocatore il quale, per l’anno prossimo, vuole sì il salto in una big, ma con la certezza di avere grande spazio fra i titolari. Obiettivi concreti per un incrocio pericoloso. Milan-Roma non si giocherà soltanto in campo.

Fonte: calciomercato.com

Milan-Roma, una partita? No, un giudizio universale. In palio c’è di tutto

Da Champions e scudetto all’Europa League. Montella ha la spina di Gigio, Spalletti ha Totti (da “il Giornale”)

È molto più di un Milan-Roma qualunque, crocevia per scudetto, Champions League ed Europa League messe insieme.

Tutto scandito in 24 ore tra il derby di Torino ieri notte e l’appuntamento di San Siro stasera. È un intreccio romanzesco di tensioni e tormenti, di capriole ardite dei rispettivi condottieri e di risultati che possono cambiare il corso del campionato e buona parte del futuro. Ci sono i ritardi clamorosi, innanzitutto. E il più vistoso è quello tradito da Vincenzo Montella, mai riuscito, da tecnico, a piegare la sua Roma, sua perché già allenata e perché l’esito di questa sfida, aggiunta alla prossima con l’Atalanta, sono lo snodo decisivo per l’accesso alla piccola Europa calcistica. «Che non può non interessare i calciatori visto che la qualità del torneo nell’ultima parte è superiore al campionato e s’avvicina alla Champions» la risposta di Montella indirizzata alle leggende metropolitane secondo cui ci sarebbe un rifiuto a tavolino di raggiungere quel traguardo.

Poi ci sono le spine nel fianco: ognuno ha le sue. Spalletti ha la questione aperta di Totti, la maglia da ritirare che è quasi una bestemmia per il tecnico toscano. «È insopportabile sentir dire una cosa del genere, è una mortificazione non esaltazione, deve continuare a vivere il numero 10 con cui Totti ha fatto giocate memorabili. Poi se non lo vedo più vado al cimitero e cerco la maglia di Totti per rivederla» la sintesi un po’ macabra del suo pensiero. Che sembra quasi giocare a rimpiattino con quello di Montella riferito alla fascia da capitano (idea di Fassone e Mirabelli per ammorbidire Raiola) affidata in futuro a Donnarumma. «Su De Sciglio chiedo una tregua al pubblico, sulla fascia da capitano a Gigio esprimo un mio personalissimo parere: è un bambino e il portiere è lontano dall’arbitro, dal gioco e dai compagni» la spiegazione tecnica del tecnico che finora ha rispettato la tradizione della casa (la militanza fa grado). Trascurando in apparenza lo scetticismo che Paolo Maldini continua a ripetere sul conto dei cinesi cui Vincenzo può solo ribattere con una frase che è più di una replica appuntita («Io so che c’è un piano economico importante, so che il management lavora 20 ore al giorno, più di un allenatore») per non mancare di rispetto al monumento.

Adesso che il secondo posto della Roma traballa, Spalletti ha tutto l’interesse a cambiare registro rispetto al recente passato («se non vinco qualcosa vado via, se Totti non firma vado via», etc.) considerandolo addirittura un traguardo prestigioso («sarebbe come vincere lo scudetto, la Juve ha dimostrato che il primo posto era suo e nessuno poteva metterci mano, il terzo posto non sarebbe un fallimento») e dando dell’uccello del malaugurio al cronista che gli sbandiera sotto il viso la possibilità d’arrivare dietro il Napoli. È un po’ quel che succede a Milanello con Montella che solo in questi giorni comincia a dire apertamente che «forse nel girone d’andata siamo andati oltre i nostri mezzi», 39 punti raccolti, terzo posto occupato per qualche ora prima di un lento declino dopo Doha, figlio secondo lui di una caratteristica tecnica, «soffriamo contro squadre ben chiuse in difesa», giudizio confermato dalle difficoltà tradite con l’Empoli, non certo a Crotone dove la difesa rossonera ha balbettato maldestramente. Forse il vero limite di quest’ultimo Milan che viaggia come una lumaca è lo scadente rendimento dell’attacco spesso rimpiazzato dagli assalti dei difensori (ultimi gol segnati da Zapata, Romagnoli e Paletta, non è un caso quindi). «Dovrebbero avere tutti, non solo Lapadula e Bacca, quella rabbia che non ti fa dormire la notte» è la lezione del vecchio centravanti impartita al colombiano destinato alla terza esclusione consecutiva oltre che a Deulofeu e Suso, poco presenti nei tabellini. Perciò, comunque finisca stanotte, questo Milan-Roma sembra diventato all’improvviso una sorta di giudizio universale.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Keita tra Juve e Milan

Sembra passato un secolo da quando Keita Baldè sembrava un corpo estraneo alla Lazio. In ritardo agli allenamenti, ai margini del progetto, con poca voglia di riallacciare i rapporti e tantomeno di rinnovare il contratto in scadenza nel 2018. La prestazione nel derby è solo l’ultima fotografia di una rinascita che pochi prevedevano.

La Juventus lo tenta, lo corteggia ma ha due ostacoli: il primo è dettato dai rapporti non proprio idilliaci a livello di politica istituzionale fra Agnelli e Lotito (in Lega è guerra aperta), il secondo è rappresentato da un ruolo non proprio da protagonista che potrebbe offrire all’attaccante classe 1995. Il Milan da mesi lo sta corteggiando: ottimi sono i rapporti fra Mirabelli e l’agente del senegalese e pure fra Fassone e Lotito in via Rosellini. Senza contare che a Milano avrebbe il posto da titolare assicurato.

Fonte: Corriere della Sera

Milan-Roma, la probabile formazione: riecco Sosa e De Sciglio

Rientro in campo dal 1′ per De Sciglio e Sosa, assenti a Crotone per squalifica. Ancora ai box, invece, l’infortunato Romagnoli. Tra rientri e assenze, mister Montella sorride a metà: dovrà fare ancora di necessità virtù verso Milan-Roma di domani, dovendo rinunciare ancora a diversi titolari. Oltre a DeSci, pronto a rimettere anche la fascia di capitano, la difesa sarà completata dalla coppia Zapata-Paletta e da uno tra Calabria e Vangioni: l’argentino sembra dietro al compagno, ma le quotazioni sono vicine e ribaltabili da qui alle prossime 24 ore. Tra i pali, ovviamente, presente Gigio Donnarumma.

Meno dubbi in mediana, dove riprenderà posto nell’undici di partenza il Principito e mancherà lo squalificato Kucka: ai lati di Sosa agiranno Pasalic e Mati Fernandez, con Locatelli destinato a tornare in panchina dopo la maglia da titolare di domenica scorsa. In attacco, infine, solito duello tra Bacca e Lapadula: il colombiano parte defilato e rischia concretamente la terza panchina consecutiva a scapito di Sir William, pronto a completare il tridente con gli spagnoli Suso e Deulofeu.

Ecco il probabile undici rossonero in vista di Milan-Roma:

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Paletta, De Sciglio; Pasalic, Sosa, Mati; Suso, Lapadula, Deulofeu.

Milan, Yonghong Li pensa in grande: un mercato da 145 milioni

Da carlofesta.blog.ilsole24ore.com

Mistero Yonghong Li. Chi è davvero l’uomo d’affari che ha rilevato il Milan? Mr Yonghong Li, dicono in Cina, è un uomo d’affari che si sarebbe fatto da solo. Mentre si attende il curriculum in vista dell’assemblea del 18 maggio che darà il via libera all’aumento di capitale dei primi 60 milioni, i rumors riportano qualche indiscrezione sulla sua vita personale. Sarebbe nato da famiglia abbastanza umile a Maoming, una città della provincia cinese del Guangdong, e si sarebbe appunto fatto da solo. Mr Li ci tiene a mettere in evidenza il suo nuovo status. Utilizza infatti un vezzo dei cinesi abbienti, mettendo dunque ben in vista una caratteristica propria dei cinesi che si vogliono evidenziare rispetto a quella che un tempo era considerata la classe contadina: cioè una lunghissima unghia del dito mignolo in evidenza. Parla un dialetto cinese particolarmente difficile da comprendere per gli stessi cinesi: né cantonese né cinese mandarino, tanto che in conferenza stampa a Casa Milan nella sua finora unica apparizione pubblica le stesse traduttrici hanno avuto qualche problema di comprensione.

Il suo patrimonio è di circa 500 milioni. Basterà per riportare il Milan tra i grandi del calcio mondiale? Per ora la somma destinata alla campagna acquisti è così suddivisa: 55 milioni dal bond che verrà emesso dal Milan a Vienna, 60 milioni disponibili con il secondo aumento di capitale per il quale ha la delega il Cda, altri 30 milioni ottenibili dalle dismissioni di alcuni giocatori come ad esempio Carlos Bacca. In tutto fa 145 milioni di euro.

Fonte: di Carlo Festa per “The Insider – Dietro le quinte della finanza

Milan-Roma, 23 i convocati: ancora fuori Romagnoli

Ecco la lista dei 23 convocati di mister Montella in vista di Milan-Roma, match di Serie A in calendario domani a San Siro.

PORTIERI: Donnarumma, Plizzari, Storari
DIFENSORI: Calabria, De Sciglio, Gabbia (46), Gomez, Paletta, Vangioni, Zapata
CENTROCAMPISTI: Bertolacci, Fernandez, Honda, Locatelli, Montolivo, Pasalic, Sosa
ATTACCANTI: Bacca, Cutrone, Deulofeu, Lapadula, Ocampos, Suso.

Fassone e Han Li dal sindaco Sala: il Milan vuole restare a San Siro

E’ stato un pomeriggio importante quello di Marco Fassone e David Han Li, ricevuti dal sindaco di Milano Beppe Sala a Palazzo Marino. I due dirigenti del Milan e il primo cittadino meneghino hanno avuto un primo colloquio conoscitivo, nel quale è emersa la volontà dei rossoneri di restare a San Siro – scrive stamane il Corriere della Sera. Prossimamente si aprirà un tavolo con il Comune di Milano e l’Inter per capire il da farsi sulla situazione degli stadi.

Spalletti: “Noi secondi è come vincere lo Scudetto”

“Se arriviamo secondi è come aver vinto il campionato”. Luciano Spalletti si esprime così prima della partita con il Milan. “Parlare di fallimento in caso di terzo posto poi è utopia. Io dico che il secondo è difficile come è sempre stato, anche perché la Juventus ha fatto vedere che non si poteva mettere mano al primo – sottolinea il tecnico della Roma -. È rimasto l’accesso diretto alla Champions, e ce lo giochiamo col Napoli che è tra le più forti d’Europa, segno che tanto male non abbiamo fatto”.

Fonte: ansa.it

Milan, ora c’è Kalinic nel futuro

Morata è il sogno, ma resta complicato. Nelle preferenze del Milan torna l’attaccante della Fiorentina: con Dzeko è il piano B

L’oggetto dei desideri, in casa Milan, continua ad essere Morata. Ma, tra le alternative al centravanti spagnolo, si va ad aggiungere anche Kalinic. Il croato, insieme a Dzeko, ad oggi, rappresenta il piano B. Ma potrebbe presto diventare piano A se l’assalto al bomber del Real Madrid dovesse rivelarsi impraticabile. I tempi, però, non sono ancora maturi per comprendere le effettive possibilità del club rossonero di riportare in Italia l’ex attaccante della Juventus. Mirabelli, infatti, è stato nella capitale spagnola anche martedì scorso in occasione del derby di Champions con l’Atletico. Tuttavia, i vertici delle merengues hanno cortesemente respinto qualsiasi tipo di approccio. Zidane e i suoi giocatori sono in piena corsa sia per vincere la Liga sia per confermarsi campioni d’Europa e non è il caso di creare turbative nell’ambiente. Da giugno, invece, ci sarà tutto il tempo per parlare di Morata, e magari anche di Kovacic.

TETTO FISSATO – Pur non avendo saputo direttamente dal Real l’effettiva valutazione di Morata, Fassone e Mirabelli sono consapevoli che i 50 milioni stanziati per il nuovo centravanti dal Diavolo potrebbero non essere sufficienti. Sulle tracce dell’attaccante spagnolo, infatti, c’è sicuramente anche il Chelsea, che, volendo Abramovich, potrebbe sbaragliare la concorrenza del Milan. Intendiamoci, quella cifra può anche essere ritoccata, ma non più di tanto, perché poi si ridurrebbero i margini per gli altri innesti necessari a rendere davvero competitiva la squadra. Per lo stesso motivo, peraltro, è stato messo nel cassetto il “file” di Aubameyang. Di contro, sono state prese in considerazione alternative sulla carta a costi decisamente inferiori: prima Dzeko e poi, come premesso, Kalinic.

Fonte: Corriere dello Sport

Milan, lunedì giorno importante per il rinnovo di Suso

Si avvicinano i giorni decisivi per il rinnovo di Suso. L’inizio della prossima settimana, probabilmente lunedì secondo quanto riporta Milan TV, sarà il D-Day: lo spagnolo dovrebbe prolungare e vedere ritoccato al rialzo il contratto che lo lega al Milan.

Milan, piace anche Schick

Il Milan segue Patrick Schick. Il talento della Sampdoria è apprezzato e corteggiato da tutte le big della Serie A, gruppo a cui si è aggiunto anche il club rossonero: il Diavolo – riporta Premium Sport – è sul giocatore solo se non dovesse chiudersi l’operazione Morata. Per Schick c’è l’interesse anche di Juventus, Inter e Napoli, con i partenopei che sembrano fare sul serio per assicurarsi l’attaccante ceco: la clausola rescissoria è fissata attorno ai 25 milioni di euro.

Montella: “Maldini scettico? Stiamo costruendo qualcosa di importante”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato ai giornalisti nella consueta conferenza stampa pre partita di Milanello. Di seguito le dichiarazioni più importanti nella vigilia del match tra i rossoneri e la Roma.

Sui passi falsi con Empoli e Crotone: “Veniamo da due pessimi risultati, abbiamo necessità di prendere più punti dell’andata in cui giocammo due ottime partite, ma raccogliemmo soltanto un punto. E’ il momento di riprenderci qualcosa. Ho detto che ora sarebbero arrivate le partite facili perché soffriamo molto le squadre chiuse e ci esprimiamo meglio con le squadre più lunghe e che provano a vincere. A livello tattico i ragazzi possono esprimere le loro qualità. È più difficile aspettare le squadre come il Crotone”.

Sulle parole di Maldini: “Nutro grande stima per Maldini, non posso commentare le sue parole non essendo lui all’interno. Io so che stiamo provando a costruire qualcosa di importante, so che c’è un piano economico importante. Vedo che c’è la dirigenza presente, lavorano quasi 20 ore al giorno, probabilmente più di un allenatore. Ci sono le risorse e soprattutto le persone. Quindi sono contento, per il resto ognuno ha il proprio punto di vista”.

Sulla Roma: “E’ ferita dal derby, ma so anche che hanno calciatori di grandissima qualità e personalità. Mi auguro di non trovarla arrabbiata, sarà una partita molto difficile. È una squadra che lotta per il secondo posto e fino a poco fa lottava per lo scudetto. Dobbiamo essere più arrabbiati di loro per fare nostra la partita”.

Su Totti: “Andiamo molto d’accordo perché non ci sentiamo mai. Ci vediamo spesso perché le nostre mogli si vedono. C’è grande stima e rispetto. Non so se sia la sua ultima partita a San Siro. Ha fatto grandi cose a San Siro, quindi mi auguro che non giochi. Ha fatto la storia della Roma e del calcio italiano”.

Sul futuro: “Io sono molto sereno, so come vanno le questioni di calcio. Ho un contratto in essere, sento la stima dal primo giorno e quotidianamente. Questo rafforza anche il gruppo, perché se non fosse certo del proprio allenatore qualcosa probabilmente perderebbe. I calciatori non hanno alibi, anche in questo caso. Possono e devono esprimersi al meglio”.

Ag. Pasalic: “Vuole restare, al Milan sta benissimo”

Il Milan è scatenato sul mercato, con l’affare Kessie in fase avanzata e i sondaggi approfonditi per i due giocatori del Sassuolo Duncan e Pellegrini. Una mini rivoluzione a centrocampo che potrebbe rivelarsi il preludio anche a degli addii. In discussione il futuro di Mario Pasalic, arrivato in prestito secco dal Chelsea. Marko Naletilic, agente del croato, prova a fare chiarezza ai microfoni di calciomercato.com.

Naletilic, avete avuto contatti con la nuova proprietà del Milan per il futuro di Pasalic?
“Non ancora, sono arrivati da poco e per il momento hanno altre priorità. Conosco i nuovi dirigenti, sono ottimi professionisti”.

Un futuro ancora da decidere…
“Si, penso che con il Milan avremo un confronto a fine stagione. Siamo tranquilli, non abbiamo fretta”.

Conte sembra soddisfatto della sua stagione: c’è stato un contatto con il tecnico italiano?
“Con Conte non ho mai parlato di Pasalic fino ad oggi. L’ultimo contatto con il Chelsea risale a due mesi fa, abbiamo fatto il punto della situazione”.

Pasalic la sua scelta l’ha già fatta?
“Mario sta benissimo al Milan, vorrebbe rimanere. Questo è il suo pensiero, ma dipende da tanti fattori. Anche da quelli che saranno i programmi, le valutazioni del Chelsea. Noi abbiamo grande rispetto per loro, hanno puntato su di lui per primi in passato. E’ chiaro che per noi sarà importante il progetto tecnico, lo spazio che Pasalic potrebbe avere. Nel suo percorso di crescita è fondamentale che giochi, che sia considerato”.

Una condizione possibile al Milan, forse meno al Chelsea…
“Chiaramente si. Ripeto, aspettiamo la fine della stagione e parleremo con il Milan”.

Montella potrebbe essere un alleato: si sono parlati nelle ultime settimane?
“Certo, ma non di mercato. Quelle sono decisioni che non spettano a loro. Posso dire che hanno un ottimo rapporto professionale”.

Fonte: calciomercato.com

Inzaghi: “Berlusconi non ha avuto pazienza con me. Il Milan? Spero di tornare”

Il Milan, Berlusconi, Galliani, sono stati la mia fortuna in assoluto. Io ho fatto 15 anni lì fantastici, ho vinto tutto, mi hanno dato questa grande possibilità di allenare il Milan. Penso che quell’anno sarà l’anno fondamentale per la mia carriera da allenatore perché è stato si un anno difficile, ma lì è stato difficile per Allegri, per Mihajlovic, è stato difficile per chiunque, per cui non è che quell’anno abbia scalfito le mie convinzioni. Anzi, le ha rafforzate, perché io fino all’ultima giornata ho tenuto il gruppo. Nelle ultime tre partite abbiamo battuto anche la Roma, che lottava per andare in Champions League, per cui quello mi ha rafforzato l’idea che potesse essere questo il mestiere del mio futuro. Per cui assolutamente io sarò sempre grato al Milan e a Berlusconi”, parla così Filippo Inzaghi, allenatore del Venezia, a ‘I Signori del Calcio’ (intervista esclusiva che andrà in onda integralmente sabato 6 maggio, alle 23.15 su Sky Supercalcio HD e alle 24.30 su Sky Sport 1 HD).

Dal Milan al Venezia

“Il Milan mi aveva già dato tanto, mi aveva fatto comunque allenare il Milan, io ero un allenatore giovane, avevo già fatto bene negli allievi e nella Primavera, per cui poteva anche non darmi questa possibilità. Io vado avanti per la mia strada, non mi piace guardare indietro. Come ho detto prima, per me è stata un’annata fortificante, sotto tutti i punti di vista, anche per le mie convinzioni. Per cui, mi sono rimesso in gioco, sapevo che se avessi trovato un ambiente giusto, che mi avesse fatto lavorare come facevo negli allievi e in primavera, mi avesse fatto lavorare nel mio staff, mi avesse dato il modo di trasmettere le mie idee e le mie convinzioni, probabilmente sarei tornato a vincere. Poi, è stato così e sono contento, ma io vado avanti per la mia strada”, prosegue Pippo Inzaghi, fresco di promozione in Serie B con i suo Venezia.

Sul futuro

“Quel che sarà il mio futuro vedremo ma io sono molto convinto, spero di tornare, spero di togliermi queste soddisfazioni, perché per me questo sarà un anno che ricorderò per tutta la vita; abbiamo fatto un “double”, possiamo fare un “triplete”, e sono cose che non capitano tutti i giorni. Anche perché la Lega Pro è difficile da vincere, ne vince solo una. Rispetto alla Serie B, per esempio, in cui vanno su tre squadre, la Lega Pro, se non vinci, devi fare, poi, gli spareggi e ne va su una su più di 25, poi diventa difficile. Nelle grandi squadre non c’è pazienza, ma è normale che sia così. Quello non era un Milan che poteva vincere, non avevamo uomini per vincere, però le aspettative del presidente erano quelle di vincere, ed era impossibile…però questa è una scelta sua, io non ho problemi. E chiaro che spero adesso, quando arriverò ancora lì, e spero di arrivarci, di avere la possibilità di poter lavorare, di poter esprimermi e di poter dimostrare le mie qualità, tutto qua. Altri problemi non ne vedo, sinceramente. L’obiettivo è tornare a quei livelli. Poi, è chiaro che il Milan mi ha dato tanto, però se uno pensa al futuro non si può pensare cosa ci prospetti, per cui la cosa più bella per me è poter lavorare bene. D’ora in avanti cercherò sempre degli ambienti adatti. Anche questo mi è servito da lezione; io penso che non ci siano allenatori fenomeni, anzi, non mi piacciono quelli che pensano che i loro schemi facciano vincere. Io devo avere una società forte alle spalle, devo avere una squadra forte. Poi, insieme al mio staff che, secondo me, è di grande livello, riesco a fare la differenza. Per allenare dovrò avere tutti questi presupposti, se no sto a casa, non correrò più nessun rischio. Vedremo di andare avanti come abbiamo fatto quest’anno”, le parole rilasciate da Inzaghi a Sky Sport nel corso della trasmissione ‘I Signori del Calcio’.

Fonte: Sky Sport

Milan, Morata primo obiettivo. In alternativa c’è Kalinic

Per l’attacco mirino puntato su Alvaro Morata, seguito ormai non più velatamente dai rossoneri. Sullo spagnolo del Real Madrid – al quale aveva pensato anche la Juventus con qualche contatto ma senza mai approfondire – ci sono il Chelsea e soprattutto il Manchester United, ma la fidanzata italiana – con la quale Morata andrà a nozze il prossimo giugno a Venezia – potrebbe spingere per un ritorno in Italia.

Per questo motivo quella legata al classe ’92 resta una possibilità ed una pista che il Milan vuole percorrere finchè potrà. E se il profilo di Morata – o Aubameyang – dovesse risultare irraggiungibile, ecco che i rossoneri inizieranno a muoversi su attaccanti che giocano in Serie A. In questa lista c’è anche Nikola Kalinic, che piace soprattutto a Montella.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Maldini: “Milan, non torno: i miei dubbi restano nonostante il closing”

La leggenda del Milan, Paolo Maldini, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Su un ipotetico futuro in società: “Ho preso una decisione ad ottobre e la considero giusta e ponderata. I dubbi rimangono, rimane l’amore per questa squadra, la tristezza dell’era Berlusconi che finisce, che ha portato i tifosi a raggiungere soddisfazioni incredibili, che ha portato il Milan sul tetto del mondo. Spero che il Milan torni a quei livelli. C’è stato l’incontro ma non è andato a buon fine, ho avuto la fortuna di poter esprimere quello che penso senza essere legato a niente che mi facesse cambiare idea. L’idea è mia: posso avere torto o ragione, ma l’indipendenza di pensiero è la cosa che mi dà più soddisfazione, più delle vittorie, sicuramente non cambio idea adesso”.

Sull’addio di Totti e le bandiere: “Le bandiere sono ingombranti, perché il tuo progetto di futuro deve coincidere con il progetto della società. Per quanto mi riguarda sono stato titolare fino all’ultima partita di Firenze. Prima o poi bisogna prepararsi a quel giorno, non potevo accettare di rimanere in panchina. Mi è successo una volta nel derby e per fortuna sono entrato nel secondo tempo, quella cosa mi ha fatto capire che non avrei accetto un impiego part-time”.

Sulla Juve di oggi e il paragone col suo Milan: “Ho grande rispetto per i giocatori bianconeri, ma credo che la nostra difesa abbia fatto per più di 20 anni la fortuna del Milan. È sempre difficile fare i paragoni tra varie ere, anche se penso che Buffon sia il portiere più forte di sempre. Detto questo la Juventus è la squadra che si difende meglio in Europa. Loro, come il Milan di allora hanno puntato sulla difesa italiana”.

Kessié-Milan, lavori in corso. E quella fede rossonera…

E’ il nome in cima alla lista di Mirabelli, caldissimo degli ultimi giorni di calciomercato. Franck Kessié è il giocatore più chiacchierato dalle parti di Casa Milan: il centrocampista individuato dalla dirigenza per ricostruire il reparto e un acquisto considerato cruciale per iniziare al meglio l’opera di rinfrescata della rosa di Montella. Un colpo importante, insomma, che costerebbe parecchio alle casse di via Aldo Rossi: una cifra vicina ai 30 milioni da versare all’Atalanta per il cartellino e un ingaggio da 2 netti all’anno per il giocatore.

L’incontro avvenuto ieri tra l’a.d. Fassone e il presidente orobico Percassi non ha prodotto la fumata bianca, ma ha evidenziato degli importanti passi avanti: la Dea ha da tempo un accordo verbale con la Roma per il suo trasferimento, ma la volontà del giocatore può sparigliare le carte e rimettere in piena corsa anche il Milan, pronto a griffare una clamorosa rimonta. A patto, ovviamente, che anche il Diavolo riesca a soddisfare le richieste economiche del club di Bergamo, che non intende scendere sotto i 30 milioni pattuiti con i giallorossi: le parti sono al lavoro per trovare un’intesa, magari da siglare già in occasione del match tra Atalanta e Milan del prossimo 13 maggio.

A decidere, come sempre, sarà la volontà del giocatore. E quella di Kessié sembra abbastanza netta: preferisce il Milan, nonostante la Roma sia al momento più competitiva e attrezzata dei meneghini per puntare ai vertici del campionato e nonostante la possibile partecipazioni dei capitolini alla prossima Champions League. A pesare, nella scelta dell’ivoriano, può essere la sua fede rossonera: “La Juve? Da piccolo guardavo soprattutto il Milan – ha ammesso Kessié in un’intervista di settembre – e che giocatore che era Shevchenko…”. Insomma: tutto è ancora possibile, ma il primo botto del Milan cinese potrebbe essere un tifoso milanista.

Milan, volontà di tenere Gigio a tutti i costi. E lui vuole restare

Con il portiere classe ’99 (Donnarumma, ndr) continuano i contatti telefonici, anche se ancora un appuntamento non è stato fissato: incontro in programma quando il suo agente Mino Raiola – attualmente insieme a Zlatan Ibrahimovic dopo l’intervento al ginocchio – tornerà in Italia. Dopo i primi approcci già avviati, sarà quello il momento in cui si parlerà delle cifre e in cui verrà avanzata una proposta concreta, con Donnarumma che in cuor suo ha intenzione di continuare al Milan e con il club disposto a trattenerlo a tutti i costi.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Comunicato ufficiale: Milan, Fassone e Han Li incontrano il sindaco Sala

A Palazzo Marino incontro tra Han Li, Fassone e il Sindaco di Milano Sala

Questo pomeriggio, a Palazzo Marino, David Han Li, Executive Director e membro del CdA di AC Milan e Marco Fassone, Amministratore Delegato di AC Milan, hanno incontrato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala. L’incontro, che si è svolto in un clima molto cordiale, è stato utile per avviare un dialogo conoscitivo e allo stesso tempo per iniziare ad affrontare alcuni temi cari all’Amministrazione Comunale.

Nel corso della riunione il Sindaco ha spiegato quanto siano importanti lo sport e le manifestazioni sportive per Milano, ad ogni livello. In particolare, Sala ha ricordato la grande passione per il gioco del calcio che si vive a Milano e ha auspicato che il “nuovo Milan” possa continuare a essere una squadra di prim’ordine, in grado di raggiungere i vertici delle classifiche e delle competizioni internazionali.

L’AD Fassone e Han Li hanno illustrato le strategie societarie che hanno intenzione di attuare e hanno convenuto con il Sindaco sull’importanza dello stadio Meazza e sulla opportunità di aprire quanto prima un tavolo comune di lavoro e dialogo per affrontare questo tema.

Fonte: acmilan.com

Milan, le cifre dell’affare Kessié

Il Milan è vicino a Franck Kessié. Il centrocampista ivoriano sembra determinato a sposare la causa rossonera, preferendo il Diavolo alla Roma. Un’operazione onerosa, orchestrata da Fassone e Mirabelli, che secondo la Repubblica dovrebbe avere queste cifre: 30 milioni all’Atalanta per il cartellino (9 per il prestito, 21 per il riscatto a giugno 2018), mentre Kessié firmerebbe un triennale da 2 milioni a salire.

Suso-Milan, tra lunedì e martedì l’incontro per il rinnovo

Fissato all’inizio della prossima settimana – tra lunedì o martedì – l’incontro tra il papà di Suso, l’agente e il Milan per parlare del rinnovo dello spagnolo – fa sapere Gianluca Di Marzio. Il contratto dell’ex Genoa non ha una scadenza imminente, ma le parti vogliono prolungare la durata del legame e rivedere al rialzo lo stipendio del giocatore.

Milanello: si lavora sui dettagli tattici

Al Centro Sportivo rossonero prosegue la preparazione per il big match di domenica sera contro la Roma

A poco più di 48 ore dall’importante sfida interna contro la Roma, i ragazzi di Vincenzo Montella si sono ritrovati al Centro Sportivo di Milanello per l’unico allenamento di giornata.

La seduta è iniziata intorno alle ore 11.00 sul campo rialzato con un torello. Dopo una prima parte di lavoro atletico, la squadra è stata divisa in due gruppi: sul rialzato l’attenzione si è concentrata sulla tattica per la fase offensiva; sul ribassato, invece, spazio alle palle inattive. Ha chiuso la sessione una partitella tattica.

Capitolo singoli: Romagnoli, Poli e Antonelli hanno svolto un lavoro personalizzato.

Fonte: acmilan.com

Poli-Milan, a giugno la separazione

Destino scritto per Andrea Poli. Il centrocampista di Vittorio Veneto, il cui contratto con il Milan scade il 30 giugno 2018, è destinato a svestire il rossonero: in estate – scrive calciomercato.compartirà per cercare una nuova avventura.

Sartori (d.s. Atalanta): “Kessié? Occhio al Chelsea”

Giovanni Sartori, d.s. dell’Atalanta, ha parlato del futuro di Kessié, conteso da Milan e Roma in questi ultimi giorni:

“Alla Roma piace moltissimo e l’offerta ci potrebbe soddisfare visto che non siamo lontani dall’accordo. Ancora non c’è nulla di concreto e poi il calciatore deve fare le sue valutazioni con il club capitolino a livello economico e se ne sta occupando il suo agente. Al Milan piace anche ma il club rossonero non ha ancora presentato una vera offerta – ha dichiarato Sartori a itasportpress.it -. Il calciatore vuole aspettare la fine del campionato per prendere una decisione anche perché è attratto dalla Premier League visto che piace molto al Chelsea“.

Milan, il piano per Morata

Il Milan è entrato in partita per Alvaro Morata con il passo giusto e aspetta di incontrare il Real Madrid a fine stagione per poter riportare in Italia il giocatore. Dopo settimane di abboccamenti, ricerche del canale giusto e anche qualche intoppo, il club rossonero si è affidato alla consulenza dell’avvocato Bozzo, l’agente Fifa che era stato il regista del trasferimento di Morata alla Juve e che è molto stimato dal Real Madrid dai tempi del trasferimento di Cassano in Spagna.

L’avvocato Bozzo è amico della famiglia dell’ex Juventus, collabora con il suo agente spagnolo Juanma Lopez e ha cominciato a delineare il piano milanista per l’operazione Morata. E’ vero, la concorrenza sul giocatore potenzialmente è forte: Chelsea, Manchester United e in seconda battuta Paris Saint Germain se prende Simeone.

Ma il Milan garantirebbe a Morata il posto di titolare e il giocatore, scottato da questa stagione da panchinaro, ha paura di non trovare il giusto spazio con gli altri club. Giocare con Isco e magari con Deloufeu se rimarrà, altri spagnoli come lui, lo stimola tantissimo. Il ds del Milan Mirabelli martedi era a Madrid per Real-Atletico e ha cominciato a conoscere il mondo Real.

Fonte: Premium Sport HD

Keita, via libera al dialogo con la Juve: nuovo contatto, ma il Milan insiste

Parliamone. Keita Baldé flirta con la Juventus da tempo, da mesi vi raccontiamo i tanti passi – più o meno sotterranei – mossi dal club bianconero nella caccia all’ala classe 1995 della Lazio. E la sua situazione contrattuale diventa l’assist migliore per il gioiello senegalese, passione di Marotta e in particolare Paratici da anni, sbocciato definitivamente sotto la guida di Simone Inzaghi in questa stagione. Il rinnovo con la Lazio ad oggi è lontanissimo, Keita andrà a scadenza tra un anno ed è un’opportunità enorme. La Juve raramente si lascia sfuggire possibilità del genere.

DIALOGO E CONTATTI – Come previsto, c’è stato il nuovo contatto tra l’agente di Keita Baldé, Roberto Calenda, e la Juventus in questi giorni. Un modo per rimanere informati, operativi sull’idea di proporre al senegalese un contratto importante per il prossimo passo della sua carriera, qualora – come sembra – dovesse lasciare la Lazio. L’attaccante ascolta, apprezza, la pista si fa sempre più calda e la Juve si è sempre sentita in prima linea. La vera difficoltà sta nel convincere Keita della sua importanza nel progetto bianconero, stracolmo di giocatori di prima fascia: quanto potrà giocare? I dirigenti hanno fatto capire a Calenda – agente del ragazzo – che verrebbe visto come pedina fondamentale, ideale da pescare sul mercato. Ai primi posti della lista, per intenderci (come Bernardeschi, pista però decisamente più complessa).

MILAN IN CORSA – Adesso si entra nella fase decisiva per il futuro e la scelta di Keita. Perché pensare di rimanere alla Lazio senza rinnovo rischia di essere autolesionismo da parte di Lotito, pronto a rilanciare ancora per firmare un nuovo accordo ma oggettivamente con poche speranza; la Juve spinge col giocatore, il Milan non ha assolutamente mollato. Anzi: Galliani prima, Mirabelli poi si sono attivati per inserirsi con prepotenza sul fronte Keita, il ragazzo sa quanto sarebbe centrale nei piani rossoneri. Ecco perché il Milan insiste e non si arrende, anche grazie a un altro fattore: rispetto alla Juventus, ha rapporti migliori con la Lazio. Da qui nasce la fiducia rossonera in una corsa apertissima a cui l’Inter – ad oggi – non si è invece iscritta. Cosa vorrà fare Keita? Intanto, tantissimi gol. Presto sarà l’ora di decidere…

Fonte: calciomercato.com

Sosa: “Milan, devi puntare al primo posto. Futuro? Voglio restare”

Il Principito Sosa ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni più importanti.

Sui passi falsi contro Empoli e Crotone: “Forse per tutti erano vittorie sicure, anche per noi. Ma non è stato così. Noi non pensavamo, se non inconsciamente, che fossero partite facili. Stiamo bene fisicamente, ma dobbiamo cambiare nell’approccio. Così tutto andrebbe meglio”.

Sulla Roma: “Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo riprenderci subito. Siamo carichi e ci batteremo per una vittoria che sarebbe importantissima. A loro toglierei Dzeko, perché segna. Attenzione, però, anche al mio amico Perotti e a Salah, da loro partono i pericoli”.

Sulle occasioni perse: “Potevamo essere più avanti in classifica, abbiamo regalato punti contro squadre che potevamo battere. Non dobbiamo più ragionare così, ma dobbiamo andare avanti per vincere sempre, chiunque ci sia davanti”.

Sull’Europa: “Il Milan, per la storia, deve lottare per il primo posto. Per farlo deve ritornare in Europa per abituarsi alla fatica della doppia partita a settimana. Se c’è qualcuno che vorrebbe evitare sesto posto e preliminari non siamo certo noi. La nuova proprietà ci ha ribadito l’obiettivo, che è da sempre l’Europa”.

Sull’arrivo dei cinesi: “È cambiata la proprietà, ma non le idee. I nuovi vogliono continuare la grande storia del Milan e noi giocatori dobbiamo essere all’altezza”.

Su Totti: “È un fuoriclasse, ammirabile per tutto quello che ha fatto per la propria gente. Prima o poi, però, tutti dobbiamo smettere purtroppo”.

Su Montella e la posizione di play basso: “Ho giocato più di quanto pensassi all’inizio, sono felicissimo. Mi sono abituato a una nuova posizione, visto che prima giocavo più avanti. Pensare a un gol con la Roma è bellissimo, ma complicato: io avvio l’azione, gli altri la chiudono. All’inizio mi fischiavano, ma noi sudamericani siamo gente tosta e abituata: critiche o applausi non cambiano il lavoro. Io cerco di dare il meglio e penso di averlo dato, in un ruolo non mio. Montella magari mi ha allungato la carriera”.

Sul futuro: “Qui sto benissimo, ho dimostrato di voler restare. Ci spero”.

Sulla Serie A: “Ho ritrovato il calcio che ricordavo, per gioco e passione. All’Estudiantes mi ha allenato Simeone che poi ho riavuto all’Atletico Madrid. Ho capito subito che era avanti, aveva una mentalità europea per attenzione alla tattica e ai particolari. Al Bayern e al Metalist ho ampliato la mia cultura e la mia storia. Al Napoli ho chiesto a Mazzarri di provarmi nel ruolo in cui gioco ora. Mi ha risposto che preferiva un centrocampo più muscolare, infatti giocavo poco. Basta con i soprannomi, da noi si danno senza troppa importanza, non pensi che te lo trascinerai per sempre. A 31 anni Principito fa ridere”.

Sui tatuaggi: “Pochi sono dedicati al calcio, sono soprattutto per la mia famiglia: Carolina, la mia compagna, e le mie bimbe Alfonsina e Rufina. Ho scritto che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la volontà di superarla e che un uomo deve essere orgoglioso di ciò che è, a prescindere da che mestiere faccia. C’è anche la fede: ringraziare per ciò che si ha è il primo punto”.

Sul fastidio di Berlusconi verso i tatuaggi: “Usavo un metodo che mi ha suggerito Galliani: quando arrivava il Presidente stavo tutto coperto, fino alle mani”.

Costacurta: “Io al Milan degli Invincibili, questa Juve è degli Imbattibili”

La Juventus di Allegri ha conquistato (quasi) tutti. Con lo Scudetto in tasca e una finale di Coppa Italia da giocare, la Vecchia Signora sta impressionando anche in Europa, dove sta portando avanti un cammino invidiabile: lo 0-2 dell’andata delle semifinali è una seria ipoteca per la finalissima di Cardiff, dove i bianconeri potrebbero affrontare il Real Madrid, altra finalista in pectore grazie al 3-0 sull’Atletico Madrid.

Una Champions League di altissimo livello per la Juve, tanto che Alessandro Costacurta l’ha accostata al mitologico Milan di Sacchi, di cui lui è stato tra i protagonisti: “E’ imbattibile sulla lunga distanza: magari concedono ogni tanto, ma sono dettagli. Io – ha proseguito Billy a Sky Sport ho fatto parte del Milan degli Invincibili: questa Juve è degli Imbattibili“.

Milan, ingaggio e Chelsea i nodi per Fabregas

Un centrocampo nuovo di zecca. Il piano di Fassone e Mirabelli, infatti, è quello di rivoluzionare l’intera, risolvendo uno dei problemi che attanaglia il Diavolo ormai da alcune stagioni. L’idea è quella di costruire un terzetto di giocatori in grado di disporsi sia con un vertice basso sia con un vertice alto.

In sostanza, dovrà essere possibile passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1 (potrebbe essere l’evoluzione del nuovo Milan), o viceversa, anche a partita in corso, senza dover effettuare alcun cambio dalla panchina. Non è un caso che i due dirigenti rossoneri abbiano individuato in Fabregas un innesto molto importante, se non fondamentale. Lo spagnolo, infatti, a loro giudizio, potrebbe sistemarsi sia davanti alla difesa, per avere più qualità nell’avvio dell’azione, sia avanzare a ridosso della prima punta. Del resto, l’eclettismo è una delle sue doti, tanto che nel Barcellona venne impiegato più volte da falso centravanti.

Ad ogni modo, Fabregas (30 anni ieri) avrebbe già dato la sua disponibilità a sposare il progetto rossonero. Manca ancora, però, un’intesa sull’ingaggio (potenzialmente il più alto della rosa) e sul contratto che andrebbe a firmare.

Fonte: Corriere dello Sport