Milan-Roma 2-1, le pagelle: Higuain decisivo, bene Biglia
Si è giocata Milan-Roma, terza giornata di campionato
Le pagelle di Milan-Roma, terza giornata di Serie A 2018/2019.
G. Donnarumma: 6
Incolpevole sui gol, temerario in uscita bassa su El Shaarawy.
Calabria: 6-
Buona prova, macchiata della respinta molle su cui si fionda Fazio in occasione del pari. Generoso come sempre.
Musacchio: 6,5
Qualche sbavatura di troppo, ma porta a casa la prestazione – complice la non eccelsa serata di Dzeko.
Romagnoli: 6,5
Attento e preciso, prova a prendersi più responsabilità in uscita di palla. Capitano.
Rodriguez: 6,5
Molto più propositivo del solito, tanto da arrivare più volte alla conclusione e servire l’assist dell’1-0. Bene anche in fase difensiva.
dal 76′ Laxalt: 6+
Riesce a dare vita a una squadra in debito d’ossigeno. Prezioso.
Kessie: 7
Domina il centrocampo, si fa trovare pronto sottoporta e in generale regge senza problemi lo scontro coi corazzieri giallorossi.
Biglia: 7
Dirige, mette ordine, picchia quando serve e regala equilibrio alla squadra. In netto miglioramento di condizione, torna punto di riferimento per i compagni. Il Biglia di Napoli sembra lontano anni luce.
Bonaventura: 6
Sempre nel vivo dell’azione, si pronone spesso ma gli manca la giocata negli ultimi metri. Spuntato.
dall’84’ Cutrone: 7,5
Entra e piazza la zampata da 3 punti in pieno recupero – al secondo pallone toccato. Inzaghesco.
Suso: 5+
Si impunta troppo, forza la giocata non riuscendo a ricamare come sa. Serata no.
Higuain: 7+
Assist vittoria e gol (annullato) a parte, regge da solo il peso dell’attacco fungendo da vero e proprio regista avanzato. Trova al volo l’intesa con Cutrone che vale la vittoria.
Calhanoglu: 6-
Al rientro dopo la squalifica, sembra quasi voler strafare. Troppo precipitoso nel voler trovare spazio, getta alle ortiche un paio di palloni che avrebbero meritato ben altra sorte.
dall’81’ Castillejo: 6+
Con Laxalt forma il binario che rivitalizza il Milan nel finale. Da rivedere.
Gattuso: 7
Vittoria caparbia dopo una gara dominata per 70 minuti: il quarto d’ora di stanca dopo l’ora di gioco rischiava di costare carissimo, per fortuna stavolta la squadra non ripete il tracollo di Napoli e nel finale riesce a portare a casa la posta grazie ai cambi dalla panchina e alla giocata del campione – cose che sono tremendamente mancate l’anno scorso.