Ambrosini: “Milan, hai sbagliato modi e tempi del mio addio. E non ho digerito…”
Massimo Ambrosini, ex centrocampista e capitano del Milan, ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai taccuini de l’Ultimo Uomo. I primi calci al pallone e il trasferimento al Cesena, poi l’occasione Milan e i tanti anni tra successi e infortuni, sino all’addio amaro ai rossoneri alla chiusura della carriera: Ambro si è raccontato a tutto tondo. Di seguito è riportato un estratto delle dichiarazioni rese dallo storico 23 milanista proprio sulla separazione dal club meneghino:
“A quell’età non mi volevano più. Avevano tutto il diritto di pensarlo. Peccato per le modalità e le tempistiche. Una gestione sbagliata. Se sarebbe stato meglio anche per me lasciare dopo Milan-Novara del 2012? Ci ho pensato. Mi sono risposto che sì, sarebbe stato meglio. Ma poi alla fine riconosco che se non l’ho fatto è perché non riuscivo a vedermi in nessun’altra squadra. Sentivo un senso d’appartenenza enorme. E poi andarsene dopo tutti gli altri sarebbe suonato troppo come un abbandono della nave. L’attaccamento ai colori comunque restava intatto, nonostante non ci fosse più nessuno dei miei compagni di sempre.
Andar via senza aver fatto il giro di campo a San Siro mi è rimasto qui. Per chiudere il cerchio ho voluto giocare ad ogni costo Milan-Fiorentina, a novembre del 2013. Stavo guarendo da uno stiramento e ho stretto i denti. Volevo prendere gli applausi di S.Siro un’ultima volta. Dopo mezzora mi sono arreso al dolore e ho chiesto il cambio. Un saluto veloce ma va bene così”.
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