Il Milan alza la voce: “Inaccettabile parlare di mancanza di dignità”
Verona è ancora fatale per il Milan, crollato in casa dell’Hellas per 3-0 e protagonista dell’ennesima brutta figura di una stagione da dimenticare. Un flop in piena regola che ha spinto i quotidiani di oggi a commenti decisamente forti: su tutti si segnala “La Gazzetta dello Sport”, in prima pagina con un eloquente “Milan dignità zero”. Un titolo che ha suscitato il fastidio e la replica del club rossonero:
“La sconfitta di Verona è stata senza alcun dubbio grave, mortificante e inaccettabile. Ma rispetto all’integrità morale riconosciuta e comprovata di un allenatore, di uno staff tecnico e di una intera squadra, è altrettanto inaccettabile ogni forma di confusione sul concetto di dignità. Il Milan ha chiesto scusa per la partita di Verona, che presta il fianco a critiche, dure, molteplici e severe, ma puntare il dito sulla dignità lascia il retrogusto molto amaro di un accanimento che trascende il giudizio tecnico e l’esercizio di critica. Toni e giudizi non possono e non devono perdere l’equilibrio, anche di fronte ad una pessima, da parte del Milan, partita di calcio come quella di Verona: il pallone resta il pallone, la dignità resta ben altro”.
Il sito ufficiale del Milan ha chiosato anche sul caso Donnarumma, al momento rientrato: “Almeno questo. Purtroppo la valanga mediatica, iniziata nel pre-partita di Milan-Bologna, ha inghiottito le due vittorie consecutive rossonere fra campionato e coppa. Ma al momento della serenità ritrovata di Donnarumma, si è passati dal suo caso alla bruttissima prova di Verona da parte di tutta la squadra. Tra critiche dure e accettabili, ma anche di tanto, troppo, accanimento, non c’è mai pace nell’atmosfera che respira anche la squadra. Nessun alibi, ma poi può accadere in tutto questo che la reattività psicologica sul campo non sia all’altezza”.
E La terza partita settimanale con gli stessi uomini in una fase di nuova preparazione? “Anche questo è un argomento, fermo restando che, giustamente, Rino Gattuso deve lavorare anche sui punti di riferimento, sull’abitudine a giocare insieme, per la coesione e l’identità di squadra”.