Le pagelle di Milan-SPAL, quinta giornata di Serie A 2017/2018.
Donnarumma: 6
Finalmente lo possiamo dire: totalmente inoperoso. Seratina tranquilla, al limite del soporifero.
Zapata: 6
Si fa notare solo per le sortite offensive sui calci piazzati. Il che, vista la media delle sue prestazioni, è già una buona notizia.
Bonucci: 6,5
Escluso il primo brivido su Paloschi (fallo subito, comunque), tutto nella norma. Lesto a sventare l’unica occasione degli ospiti, spazzando senza tanti complimenti.
Romagnoli: 6
Giallo stupido a parte, conferma quanto detto nelle puntate precedenti: essendo l’unico mancino del pacchetto arretrato, è praticamente indispensabile.
Abate: 6
La spinta c’è, la voglia pure, i piedi meno. Sfiora il gran gol sparando dritto per dritto da distanza ravvicinata: Gomis si esalta e mette in corner.
Kessié: 7
Torna ad arare il campo come aveva fatto nelle prime sorprendenti uscite, conquista e trasforma il rigore del definitivo 2-0. Martellante.
Biglia: 7
Altra partita passata a smistare migliaia di palloni in mezzo al campo, sempre con impeccabile freddezza. Nevralgico.
dall’82’ Locatelli: s.v.
Scampoli di partita.
Calhanoglu: 6
Bene ma non benissimo: encomiabile in fase di non possesso, ma da uno come lui ci si aspetta sempre la giocata strappa applausi.
dal 74′ Bonaventura: s.v.
Premiato a inizio partita per le 100 presenze in rossonero, continua la passerella anche nei pochi minuti in campo.
Rodriguez: 6,5
Moto perpetuo, garantisce la solita quantità industriale di crosso in mezzo. Ciliegina sulla torta il rigore dell’1-0: secondo gol in rossonero, primo in Serie A.
Kalinic: 6+
Conquista con furbizia il rigore che sblocca la partita avventandosi su una respinta non perfetta di Gomis, che lo stende.
dal 62′ Suso: 6
Nonostante l’avversario morbido, sembra ancora spaesato: mezz’ora buona per continuare a prendere le misure al nuovo ruolo.
André Silva: 6
Sembra voler spaccare il mondo, ma tolte le solite giocate eleganti riesce a combinare poco. Peccato.
Montella: 6,5
Un altro piccolo passo – anzi, tre – verso il nuovo Milan. Certo: l’avversario non era dei più ostici e la vittoria è arrivata grazie a due rigori, ma la vera buona notizia è che, indipendentemente dai giocatori in campo (siamo alla decima formazione diversa in dieci partite) lo spartito inizia ad essere chiaro.