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Il cognato di Donnarumma: “Gigio ama il Milan, non vuole andarsene. Quel mio post…”

Carmine Paoletti è il cognato di Gigio Donnarumma. Ed è diventato noto per un post su instagram contro il Milan (“Chi ti critica non ti conosce, Milan società di pagliacci #chefpaoletti #iostocondonnarumma” le parole incriminate) che ha suscitato la reazione veemente del portiere: “Ma che hai scritto? Io tifo Milan, non attaccare la mia società“, il virgolettato reso noto dallo stesso Carmine nella lunga intervista rilasciata a Il Mattino, di cui sono riportate di seguito le parti più importanti.

“Non pensavo che le mie parole potessero avere tanto peso, è stata una reazione istintiva quando ho visto attaccare duramente mio cognato, che conosco da quando aveva 8 anni, da coloro che prima lo osannavano. Ho assistito alle sue recite da bambino, ero accanto a lui quando ha pianto di gioia realizzando il sogno di giocare in Serie A nel club che porta nel cuore, e ora lo vedo piangere e star male. Non ho pensato neanche per un istante di mettermi contro una società che ha fatto la storia del calcio. Nonostante io sia tifoso del Napoli nutro grande rispetto per il club rossonero, ma sono un essere umano. D’altronde non sono un personaggio pubblico, non pensavo a tutta questa risonanza mediatica. Ora arrivano addirittura minacce di morte nell’attività che la mia famiglia gestisce da quattro generazioni.

La verità è che Gigio non ha mai detto di voler lasciare il Milan. Ha semplicemente chiesto tempo prima di decidere del suo futuro visto che voleva concentrarsi sulla nazionale. È stato il Milan a dargli l’ultimatum: voleva una decisione nell’immediato. Da lì è partita la reazione mediatica, ma è stata una cosa molto forzata. Ecco perché io ho avuto quello sfogo. Gigio non vuole andar via, era tranquillo del suo contratto in essere ancora per un anno. So per certo che non ha neanche mai chiesto a Raiola se ci fossero altri club interessati a lui: ha sempre visto solo il Milan nel suo futuro.

Non è mai stata una questione di soldi. Per fortuna la nostra famiglia ha sempre lavorato duro e il piatto a tavola l’ha sempre messo. Gigio è stato il giocatore meno pagato del club la scorsa stagione, eppure non ha mai battuto ciglio. È talmente giovane che ha ancora tutta la carriera davanti, e al denaro non ci pensa. E in più non saprebbe neanche come spendere ora i suoi soldi, visto che ha paura anche di viaggiare. La sua vita è fra i pali, a difesa della porta, e sperava fosse quella rossonera. È il suo unico pensiero. Eppure si è alzato un polverone per nulla.

Ogni sera facciamo la solita videochiamata: vedere i suoi occhi tristi negli ultimi giorni mi ha fatto tanto male. Aveva le lacrime agli occhi e mi ha detto: “Mi stanno massacrando gratuitamente”. Fa male vederlo così. Quest’anno con il Milan era sempre molto triste dopo le sconfitte, ma non ha mai pensato neanche per un attimo di lasciare la squadra, nonostante le difficoltà. Ora che si sta costruendo una rosa competitiva avrebbe dovuto cambiare idea? Rispetto al fratello Antonio ha un carattere totalmente diverso, Gigio è solare ma ultrasensibile e non merita di essere al centro di queste polemiche.

Ha baciato la maglia perché era quello che sentiva, e di certo non lo rinnega. Ma investirlo del titolo di bandiera dopo solo un anno da titolare alla sua età mi sembra un carico eccessivo. A volte si porta tutto all’esasperazione.

Gigio tiene tanto al Milan. Secondo me se la società si apre al dialogo non vedo motivi per cui il loro rapporto debba finire. A meno che ormai non si sia rotto completamente l’ambiente. A me piace pensare che l’amore vinca su tutto, ma bisogna essere in due“.

Parla Raiola: “Mi prendo la responsabilità: Gigio voleva rinnovare, ma non ha sentito l’appoggio. Mirabelli? Inaccettabile. E il mobbing…”

Mino Raiola vuota il sacco. E svela la propria verità sul caso più caldo del momento: la decisione di Gigio Donnarumma di non rinnovare con il Milan in questo stralcio della lunga intervista rilasciata, tra gli altri, ai microfoni di Sky Sport:

La sua idea era rinnovare con il Milan, non aveva dubbi. Ma ci hanno forzato, da quel punto in poi ha detto: non me la sento di trattare o accettare proposte in questo ambiente, anche per quello che sta succedendo a me e alla mia famiglia. Per fare un esempio: gli striscioni sotto la sede. Una società seria l’avrebbe difeso e li avrebbe fatti togliere. Ha sentito la mancanza dell’appoggio del Milan. Non bisognava minacciare di stroncare la carriera e di non giocare.

Mi prendo il 100% della responsabilità della scelta di non rinnovare. Tra me e Mirabelli non c’è feeling, non accetto il suo atteggiamento da dirigente e non glielo permetto. Non ho parlato con nessuna squadra e non lo faremo in tempi brevi. Quello che è stato fatto sino ad adesso è già molto vicino a mobbing“.

Donnarumma non esce più: vuole rinnovare con il Milan

Gigio Donnarumma c’è. Più che mai presente nella storia del Milan. A maggior ragione nel futuro. Quello immediato che dovrebbe garantire a Montella di rivedere il suo super-portiere regolarmente al suo posto a inizio luglio quando a Milanello ricomincerà (2-3 luglio) la lunga rincorsa verso la Champions League. Donnarumma, infatti, ha finalmente deciso di rinnovare il suo contratto rossonero. Nonostante Raiola non sia dello stesso parere. O più precisamente: vorrebbe costringere il Milan a inserire delle clausole molto pesanti che garantirebbero al suo assistito di svincolarsi abbastanza facilmente nel caso già questa prima stagione a tempo pieno gestita da Fassone e Mirabelli non dovesse avere un esito completamente positivo.

Forse già questa sera, dopo la sfida europea contro il Liechtenstein, potrebbe esserci una prima conferma di quanto è previsto fra lunedì e martedì. Donnarumma dovrebbe annunciare, in contemporanea con Casa Milan, il rinnovo scatenando l’entusiasmo dei tifosi rossoneri. Che già in occasione dell’ultima gara di campionato in casa contro il Bologna, avevano piacevolmente notato come il saluto di Gigio non fosse certo da interpretare come un addio ma, piuttosto, un arrivederci. Donnarumma non ha mai dato adito a dubbi. Tant’è che a Linate, in partenza per una breve vacanza, aveva scherzato con alcuni tifosi dicendo loro che stava andando (con la fidanzata) a …Manchester.

Fonte: Corriere dello Sport

Donnarumma ospite a casa Raiola. Oggi a Monte Carlo decide che fare

Gigio in vacanza raggiunge l’agente. E arriva anche il ds Mirabelli (da “il Giornale”

Riflettori puntati su Montecarlo per il ponte del 2 giugno. Può risultare decisivo per le sorti di Donnarumma e del suo futuro milanista. Già perché il giovanissimo portiere, dopo qualche giorno trascorso a Parigi con la sua fidanzata, è arrivato ieri a Monte Carlo, la residenza di Mino Raiola il suo potente procuratore che gli ha offerto ospitalità. Dovranno discutere naturalmente del futuro e decidere la risposta da dare a Fassone nei prossimi giorni. Risposta chiesta e sollecitata dal club rossonero dopo aver ventilato la minaccia di procedere all’acquisto di un portiere titolare sacrificando in tribuna Gigio per la prossima stagione, la stagione del mondiale. L’offerta quasi pubblica di un nuovo contratto dell’ammontare di 3,5 milioni, arrivata attraverso i giornali, è nota. Mirabelli, a sorpresa, si è presentato a Monte Carlo è ha partecipato al summit a tre fra l’agente e il portiere. Raiola ha preso tempo e fatto sapere di non gradire le telefonate fatte nei giorni scorsi dal ds milanista al papà del portiere per tentare di agevolare la firma. Dopo quell’incidente diplomatico, le parti hanno ripreso a dialogare ma le recenti dichiarazioni del procuratore fanno pensare a tutto tranne che a un positivo sviluppo della complicata trattativa.

Per una coincidenza, a fine settimana, sempre nel Principato si svolgerà la festa di compleanno di un vip milanese a cui sono stati invitati oltre che Raiola anche Adriano Galliani, l’ex ad milanista che ha tentato in passato, inutilmente, di ottenere per Donnarumma un rinnovo di contratto, negatogli dallo stesso Raiola «perché interessato a conoscere l’identità dei nuovi padroni e i loro progetti tecnici». La risposta di Fassone è stata la seguente: Musacchio, Kessie, Rodriguez e assalto a Morata dopo la finale di Cardiff, argomenti sufficienti per ricevere l’adesione del portiere. Raiola invece continua a prendere tempo. Se l’esito dell’incontro di Montecarlo fosse negativo per il Milan, lo capiremo dalle prossime mosse del ds Mirabelli: perché in quel caso dovrebbe cercare un altro portiere e prendere eventualmente in esame la possibilità di cedere Donnarumma al miglior offerente. Anche perché Raiola disse qualche giorno fa: «Non ho mai portato via un giocatore a parametro zero». Forse sarebbe anche il caso di avvalersi della collaborazione diplomatica di Galliani che non ha mai smesso di essere un tifoso del Milan.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale