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Milan tra Belotti e Kalinic. E domani incontro Cairo-Gallo

Belotti al primo posto e poi Kalinic. Come un ritornello per la canzone che risuona al Milan quando si pensa e si parla del prossimo rinforzo per l’attacco rossonero. Il club comunque vuole ragionare bene sulla questione attaccante, e procederà con Belotti se il Toro – e il presidente Cairo – accetterà le proprie condizioni: l’offerta rifiutata era di 40 milioni più Niang e Paletta, ma il Milan potrebbe anche rilanciare ed arrivare a 60 milioni di cash più le due contropartite.

Intanto domani ci sarà l’incontro tra il Gallo e il presidente Cairo per chiarire la situazione, sponda Toro. Comunque se il Milan non chiuderà per Belotti, ecco Kalinic: questa operazione, questa pista infatti è sempre tenuta calda e viva e nuovi contatti con l’agente del giocatore sono avvenuti ancora oggi. Il Milan e l’attaccante della prossima stagione: un rebus che al ritorno dalla tournèe cinese potrà essere risolto.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Milan, voglio sognare con te

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che l’anno prossimo avrei visto Bonucci e Donnarumma giocare nella stessa squadra, avrei pensato senz’ombra di dubbio all’addio di Gigio, iniziando ad immaginarlo con la maglia bianconera.

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che a metà luglio il Milan avrebbe già concluso ben dieci colpi di mercato, sarei scoppiata a ridere. Questo non per mancanza di fiducia nei confronti della nuova società, sia chiaro, ma perché come tutti i tifosi rossoneri avevo completamente dimenticato cosa volesse dire sognare. Avevo abbandonato oramai da tempo quelle estati in cui non puoi non controllare ogni ora le news sul calciomercato, ed erano veramente molto lontani quegli anni in cui fino al 31 agosto speravo nell’arrivo dei grandi top-player. Io, come il resto dei tifosi, sono stata abituata a passare le mie estati vedendo gli altri fare grandi acquisti, dovendomi accontentare di prestiti gratuiti e parametri zero. Per questo non avrei mai scommesso un solo euro su un’estate così.

Invece ora, a metà luglio, abbiamo ricostruito il Milan da zero. In meno di due mesi la squadra che tifo fin da quando ero bambina, è riuscita a farmi tornare a sognare come non facevo da tempo. Dire che sono felice e soprattutto sorpresa è dir poco: gradualmente, acquisto dopo acquisto, mese dopo mese, ogni giorno sembra essere migliore per noi tifosi rossoneri.

Il Milan sta tornando grande, e se ne stanno accorgendo un po’ tutti. I segni sono tanti, e potrei iniziare da quell’euforia che i tifosi rossoneri hanno già mostrato in varie occasioni: dal raduno a Milanello, all’arrivo dei giocatori a casa Milan.

Il caso di Bonucci, che ha radunato centinaia di tifosi pronti ad accoglierlo a Milano, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, o meglio, sfociare l’entuasiasmo che i tifosi stavano celando da un paio di mesi. Sarà, che l’affare è stato rapido come un lampo, sarà, che Bonucci è un giocatore di quelli che non vedevamo da anni, sarà, il gusto di averlo strappato alla Juve, o sarà che proprio nessuno se lo aspettava, ma resta il fatto che ora si può ufficialmente dire che sì, noi quest’anno ci saremo.

Il Milan sta tornando, e i primi ad accorgersene forse sono stati i tifosi delle altre squadre che fino a qualche giorno fa non facevano altro che passare il loro tempo a criticare e criticare il Milan “i cinesi non esistono, l’anno prossimo fallirete” eccetera eccetera eccetera. Poi è arrivato il grande acquisto di Leo, e gran parte di loro hanno cominciato ad abbassare la testa perché si sono resi conto che ora facciamo sul serio e che c’è più da aver paura che da criticare.

Ora manca il centravanti e di nomi se ne fanno tanti: Belotti, Aubameyang, Morata, si parla di extra-budget e sento promesse di ulteriori grandi acquisti. Difficile non illudersi, impossibile non sognare, nonostante la paura dietro l’angolo di poterci rimanere male. Dopo anni di sofferenze, certe ferite non si chiudono di colpo, certi brutti ricordi non si cancellano, per questo preferisco sempre non mettere le mani avanti, non con il Milan.

C’è un altro fattore forse ancora più importante, che contribuisce a questo clima di serenità ed entusiasmo: la nuova dirigenza ha imparato a farsi voler bene.  Anche i più scettici oramai, non possono fare a meno delle conferenze live con l’immancabile “passiamo alle cose formali”. Sarà, che ci stanno coccolando non poco con tutti questi acquisti, sarà, che Fassone e Mirabelli hanno trovato un modo tutto loro per distinguersi e farsi adorare dai tifosi, sarà, che finalmente siamo tornati ai grandi nomi, ai grandi sogni.

Non parlerò di scudetto o di anti-juve, perché dopo anni e anni di buio già la Champions mi sembra un miraggio; magari parlerò un po’ di più dell’Europa League, pronta a vedere le partite infrasettimanali. Non importa se davanti non avrò il Real, perché spero, tra un anno magari, di trovarmi a San Siro a  vedere un Milan-Barcellona. Chissà stavolta chi segnerà dopo 29 secondi….magari non sarà “Il papero” ma “Il gallo”, magari, chissà..

Concluderei con un grazie: un grazie al Milan, o forse dovrei dire più in generale un grazie al calcio, perché ci sono cose che solo chi ama questo sport può provare e capire.

Belotti: “Io, con la passione per il Milan grazie a mio fratello”

Attaccante del Torino e della Nazionale italiana, ma vero e proprio sogno di mercato del Milan, Andrea Belotti ha parlato così della propria fede rossonera:

“Mio fratello è un milanista sfegatato e mi portava a veder le partite del Milan. Da lì è nata questa passione – ha dichiarato il Gallo a inizio stagione, in un’intervista riproposta oggi da Sky Sport 24 – ma quando ho iniziato a giocare a livelli professionistici si è un po’ spenta perché dovevo pensare alla squadra in cui giocavo“.