Fair Play Finanziario – Milanismo

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L'a.d. del Milan Marco Fassone

Milan-UEFA, arriva il giorno del voluntary agreement: il piano di Fassone

Voluntary agreement, ci siamo. Domani, 9 novembre 2017, sarà una giornata fondamentale per il futuro del Milan: l’a.d. Marco Fassone si recherà a Nyon dalla UEFA per presentare nuovamente il progetto cinese e per strappare il cosiddetto voluntary agremment, necessario per poter sforare i parametri del Fair Play Finanziario senza incorrere in delle sanzioni. Sarà necessario convincere l’organismo del calcio europeo della bontà e della solidità del prospetto, in modo che venga concesso a via Aldo Rossi di non rispettare da subito il FPF.

Milan atteso a Nyon per il voluntary agreement: il piano di Fassone per l’aumento dei ricavi dovrà convincere la UEFA

Un primo piano era stato già presentato dal Milan poco prima dell’estate, la cui analisi era stata però congelata dalla UEFA e rimandata in autunno. È per questo che il piano presentato domani dovrà essere più realistico: sarà necessario che Fassone fornisca un programma solido e strutturato di penetrazione del mercato cinese (sono richieste come firme di contratti in essere o che inizieranno in futuro), con cui si conta di aumentare concretamente il fatturato, ma anche che Yonghong Li fornisca le coperture e le garanzie necessarie per sostenere le spese correnti del club.

La UEFA pretende un piano dettagliato nei minimi dettagli per concedere il voluntary agreement. Fassone conta di riuscire a strappare il “sì” agognato: ottenerlo sarebbe fondamentale perché nel primo periodo dell’accordo permetterebbe di coprire il deficit di bilancio immettendo liquidità. In questo modo, nell’analisi dei conti rossoneri non verrebbe considerata la stagione 2017-2018 (destinata a segnare un risultato negativo) e sarebbe oggetto d’analisi il triennio 2018-2021: è qui che il Milan dovrà poi dimostrare di poter rispettare il Fair Play Finanziario con l’aumento dei ricavi.

L'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone

Milan spendaccione sul mercato, alcuni club si lamentano con l’UEFA

Il Milan investe sul mercato centinaia e centinaia milioni, rafforzando la rosa di Montella con acquisti di livello in tutti e reparti per la gioia dei tifosi rossoneri. Meno contenti della sfarzosa campagna rafforzamenti del Diavolo, invece, sono alcuni club europei, tanto che avrebbero contattato la UEFA per protestare: il Milan – scrive La Gazzetta dello Sport – avrebbe avuta troppa libertà d’azione in barba ai dettami del Fair Play Finanziario, che invece sta legando le mani a tanti altre società (come ad esempio Inter e Roma). Un monito che la UEFA pare possa prendere in considerazione, cambiando alcune delle regole imposte dal FFP.

André Silva-Milan, “merito” anche del Fair Play Finanziario

Da 60 a 38 milioni. Il Milan è riuscito a ottenere uno sconto consistente e inaspettato per André Silva, considerato il valore del giocatore e la proverbiale esosità del Porto.

Il motivo di una sforbiciata così netta è il Fair Play Finanziario: il club lusitano – riporta SportMediaset – doveva adempiere agli obblighi di bilancio imposto dalla UEFA e non ha potuto tirare la corda sul prezzo del cartellino. Rinunciando, peraltro, anche alla percentuale sulla futura rivendita.

Milan, entro domani la pronuncia della UEFA sul voluntary agreement

È attesa entro domani (ma secondo alcune fonti potrebbe arrivare già nella giornata di oggi) la risposta della UEFA alla richiesta di “voluntary agreement” presentata dal nuovo Milan di Yonghong Li a fine aprile.

Si tratta di un passaggio chiave nella strategia della dirigenza rossonera, guidata dall’amministratore delegato Marco Fassone, necessario per poter prendere parte alle competizioni internazionali derogando alla break even rule prevista dal regolamento UEFA sul fair play finanziario e avere così la possibilità di fare investimenti sul mercato per rafforzare la squadra.

Il Milan ha chiuso infatti gli ultimi tre esercizi sotto la proprietà della Fininvest della famiglia Berlusconi (2014, 2015 e 2016) in rosso rispettivamente di 91,3 e 89,3 e 74,9 milioni. Ragione per cui l’accordo volontario con l’UEFA diventa fondamentale sia per partecipare alla prossima Europa League, sia per impostare una strategia di crescita a medio termine senza le limitazioni previste dalle regole base del fair play finanziario, che impone un rosso aggregato massimo di 30 milioni in tre stagioni.

Il club rossonero, secondo quanto indicato dallo stesso Fassone nel corso dell’assemblea dello scorso 18 maggio, dovrebbe chiudere il prossimo bilancio (quello relativo alla stagione 2017-2018, visto che la data di chiusura dell’esercizio è stata spostata dal 31 dicembre al 30 giugno) ancora in perdita e ci vorranno almeno tre anni prima di raggiungere l’equilibrio tra ricavi e costi.

La necessità di procedere al rafforzamento della squadra, attraverso investimenti in nuovi calciatori (finora sono arrivati Musacchio, Kessie e Ricardo Rodriguez) e nel ritocco degli ingaggi di alcuni giocatori già in rosa, comporterà infatti un aumento dei costi di gestione a fronte di ricavi che nella prossima stagione dovrebbero rimanere in linea con quelli attuali, per crescere poi negli anni successivi attraverso la qualificazione alla Champions League e alle azioni commerciali anche sui mercati asiatici e in particolare su quello cinese.

Secondo quanto riportato da Repubblica e Gazzetta dello Sport, prima di pronunciarsi sulla richiesta di voluntary agreement avanzata dal Milan, la UEFA avrebbe chiesto alcuni chiarimenti.

Due sarebbero gli ambiti da approfondire: 1) Le prospettive di crescita dei ricavi; 2) La situazione patrimoniale e le disponibilità finanziarie della nuova proprietà cinese.

Per sottoscrivere l’accordo volontario e derogare così alle regole del Fair Play Finanziario un club deve infatti:

presentare un piano a lungo termine, costituito da un piano finanziario basato su ipotesi ragionevoli e prudenti che preveda il raggiungimento del pareggio di bilancio in quattro esercizi;

dimostrare di avere le risorse finanziare a sostenere la gestione fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario;

presentare un impegno irrevocabile da parte dell’azionista o di una parte correlata (nel caso del Milan potrebbe essere Yonghong Li o il fondo Elliott che lo ha finanziato) a coprire le perdite relative agli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio. Questo impegno irrevocabile – dice il regolamento – dovrà essere sancito per mezzo di un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l’azionista (o la parte correlata). Non solo, l’UEFA Club Financial Control Body potrebbe anche chiedere al nuovo azionista del Milan o a chi lo ha finanziato di presentare precise garanzie finanziarie.

Fonte: Calcio e Finanza

Fassone venerdì dalla UEFA

Venerdì importante per Marco Fassone. L’a.d. del Milan si recherà alla sede della UEFA, a Nyon, per illustrare il piano della società per il raggiungimento del Fair Play Finanziario: il dirigente rossonero – fa sapere Milan TV – esporrà il cosiddetto voluntary agreement, già redatto e spedito settimane fa, prospetto in cui il Milan espone nei dettagli il proprio progetto grazie a cui conta di aumentare i ricavi e rientrare dentro i parametri del pareggio di bilancio.