2017-2018 – Milanismo

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Milan, voglio sognare con te

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che l’anno prossimo avrei visto Bonucci e Donnarumma giocare nella stessa squadra, avrei pensato senz’ombra di dubbio all’addio di Gigio, iniziando ad immaginarlo con la maglia bianconera.

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che a metà luglio il Milan avrebbe già concluso ben dieci colpi di mercato, sarei scoppiata a ridere. Questo non per mancanza di fiducia nei confronti della nuova società, sia chiaro, ma perché come tutti i tifosi rossoneri avevo completamente dimenticato cosa volesse dire sognare. Avevo abbandonato oramai da tempo quelle estati in cui non puoi non controllare ogni ora le news sul calciomercato, ed erano veramente molto lontani quegli anni in cui fino al 31 agosto speravo nell’arrivo dei grandi top-player. Io, come il resto dei tifosi, sono stata abituata a passare le mie estati vedendo gli altri fare grandi acquisti, dovendomi accontentare di prestiti gratuiti e parametri zero. Per questo non avrei mai scommesso un solo euro su un’estate così.

Invece ora, a metà luglio, abbiamo ricostruito il Milan da zero. In meno di due mesi la squadra che tifo fin da quando ero bambina, è riuscita a farmi tornare a sognare come non facevo da tempo. Dire che sono felice e soprattutto sorpresa è dir poco: gradualmente, acquisto dopo acquisto, mese dopo mese, ogni giorno sembra essere migliore per noi tifosi rossoneri.

Il Milan sta tornando grande, e se ne stanno accorgendo un po’ tutti. I segni sono tanti, e potrei iniziare da quell’euforia che i tifosi rossoneri hanno già mostrato in varie occasioni: dal raduno a Milanello, all’arrivo dei giocatori a casa Milan.

Il caso di Bonucci, che ha radunato centinaia di tifosi pronti ad accoglierlo a Milano, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, o meglio, sfociare l’entuasiasmo che i tifosi stavano celando da un paio di mesi. Sarà, che l’affare è stato rapido come un lampo, sarà, che Bonucci è un giocatore di quelli che non vedevamo da anni, sarà, il gusto di averlo strappato alla Juve, o sarà che proprio nessuno se lo aspettava, ma resta il fatto che ora si può ufficialmente dire che sì, noi quest’anno ci saremo.

Il Milan sta tornando, e i primi ad accorgersene forse sono stati i tifosi delle altre squadre che fino a qualche giorno fa non facevano altro che passare il loro tempo a criticare e criticare il Milan “i cinesi non esistono, l’anno prossimo fallirete” eccetera eccetera eccetera. Poi è arrivato il grande acquisto di Leo, e gran parte di loro hanno cominciato ad abbassare la testa perché si sono resi conto che ora facciamo sul serio e che c’è più da aver paura che da criticare.

Ora manca il centravanti e di nomi se ne fanno tanti: Belotti, Aubameyang, Morata, si parla di extra-budget e sento promesse di ulteriori grandi acquisti. Difficile non illudersi, impossibile non sognare, nonostante la paura dietro l’angolo di poterci rimanere male. Dopo anni di sofferenze, certe ferite non si chiudono di colpo, certi brutti ricordi non si cancellano, per questo preferisco sempre non mettere le mani avanti, non con il Milan.

C’è un altro fattore forse ancora più importante, che contribuisce a questo clima di serenità ed entusiasmo: la nuova dirigenza ha imparato a farsi voler bene.  Anche i più scettici oramai, non possono fare a meno delle conferenze live con l’immancabile “passiamo alle cose formali”. Sarà, che ci stanno coccolando non poco con tutti questi acquisti, sarà, che Fassone e Mirabelli hanno trovato un modo tutto loro per distinguersi e farsi adorare dai tifosi, sarà, che finalmente siamo tornati ai grandi nomi, ai grandi sogni.

Non parlerò di scudetto o di anti-juve, perché dopo anni e anni di buio già la Champions mi sembra un miraggio; magari parlerò un po’ di più dell’Europa League, pronta a vedere le partite infrasettimanali. Non importa se davanti non avrò il Real, perché spero, tra un anno magari, di trovarmi a San Siro a  vedere un Milan-Barcellona. Chissà stavolta chi segnerà dopo 29 secondi….magari non sarà “Il papero” ma “Il gallo”, magari, chissà..

Concluderei con un grazie: un grazie al Milan, o forse dovrei dire più in generale un grazie al calcio, perché ci sono cose che solo chi ama questo sport può provare e capire.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella: “Sono pieno di entusiasmo. Obiettivo? La Champions, ma niente presunzione. André Silva…”

L’allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato nella prima conferenza stampa della stagione 2017-2018. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

L’intro del mister: “Buon campionato anche a voi giornalisti. Sono pieno di entusiasmo, la squadra sta nascendo e completandosi. Sono arrivati tanti nuovi, di campionati diversi da quello italiano, che resta tatticamente il più difficile. Mi aspetta tanto lavoro, sono entusiasta di poterlo iniziare. Mancano ancora decisioni importanti anche sulle uscite. Il nostro obiettivo è arrivare il prima possibile in Champions League e dobbiamo superare almeno due squadre rispetto alla scorsa stagione, con anche l’Inter che sarà competitiva. Ci aspetta una stagione piena di lavoro, mi aspetto che la squadra abbia lo stesso spirito della scorsa stagione, quello che ha fatto riavvicinare i tifosi alla squadra. Vedo entusiasmo e questo mi lusinga e motiva, ma non voglio che la squadra faccia sfociarlo nella presunzione: sarebbe un errore. Bisogna essere ambizioni, ma realisti. Credo di essere equilibrato. Vedo moltissima determinazione e motivazione, ciò che fa la differenza in un calciatore. Non vedo l’ora di tornare al campo”.

Sul rinnovo del contratto: “Non ho avuto difficoltà a firmare, sono rimasto entusiasta del progetto e c’è stato feeling con la dirigenza da subito e continua a crescere. Forse ho un po’ forzato per firmare prima delle vacanze, ma era per non avere tentazioni ed esaudire il mio desiderio”.

Sugli acquisti: “Ho dato le mie linee guida per il nostro progetto di calcio, salvando ciò che c’era da salvare: avevamo qualità. Ho tracciato profili e sono certo che abbia rispettato le indicazioni rispetto a una visione su un modello di gioco piuttosto che un modulo. Sono un allenatore di campo e voglio restarlo. Non voglio parlare di mercato, ma ogni acquisto è stato prospettato e condiviso e rispecchia le caratteristiche che richiede nel ruolo. Dare un giudizio su ognuno è lunga, ma ci possono tutti aiutare. Alcuni devono completarsi come calciatori, l’obiettivo è il presente, ma anche la crescita che possono avere: è giusto per costruire una squadra, sono tutti bravi e possono completarsi e questo è un mio compito”.

Sul regista: “Stiamo valutando in generale e di continuo. Oggi ho due angeli custodi e di mercato non voglio parlare, ma le valutazioni verranno fatte costantemente”.

Sul gioco: “Mi aspetto un modello di base che è quello dell’anno scorso e un modulo di variante che però non stravolga i principi di gioco, stiamo variando su questo”.

Sulla Juventus: “È ancora la squadra da battere del campionato”.

Sul blitz fatto a casa Donnarumma: “Voglio fare solo l’allenatore. Sono andato a mangiare a Castellammare in famiglia con venti persone: non era una visita programmata, per caso ho sentito il padre di Gigio e sono stato invitato a casa loro. Abbiamo parlato tra amici”.

Sulle responsabilità che lo attendono: “Ci sono, ma galvanizzano e stimolano. Se è la mia più forte non lo so, devo imparare a conoscere i nuovi e a diventare squadra: una cosa difficile. Mi auguro che come minimo si possa avere questo obiettivo Champions League. Abbiamo fretta di raggiungere l’obiettivo”.

Sull’ipotesi due punte: “Spesso abbiamo giocato con tre punte la scorsa stagione, tre attaccanti. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori, sono dinamiche in divenire. Kalinic? Si diventa vincenti anche quando si hanno panchine importanti, non possono giocare sempre tutti. Mi auguro di avere questo problema in futuro”.

Sul mercato: “Li ringrazio per tutti gli arrivi, ma servirà una “pulizia”: è impensabile avere tutti questi calciatori e loro stessi siano intelligenti per capirlo, cosa sono disposti a fare per giocare di più o di meno”.

Sul tempo che servirà: “La maggior parte oltre a essere nuovi dovranno capire un campionato diverso. Non voglio dare alibi a nessuno, abbiamo voglia di correre e non ci dobbiamo porre limiti, ma dipende dall’intelligenza dei calciatori e dalla chiarezza delle idee poste dall’allenatore. Siamo qui per lavorare con entusiasmo”.

Sullo spirito: “Quelli che rimarranno sapranno trasmettere lo spirito ai nuovi.

Su Suso: “È stimato da me e dalla proprietà e credo che la volontà della società sia continuare, non c’è alcun tipo di problema. In questi 80 giorni sono state fatte cose più importanti, credo ci si penserà più avanti”.

Sul preliminare di Europa League: “Il 27 abbiamo già una partita importante, ma inevitabilmente non potremo essere al meglio della condizione. Il mio compito è schierare la squadra che dia più garanzie”.

Su come coniugare gli acquisti giovani e vittorie: “Siamo in linea perché manca 1/3 della rosa. Chissà che non stiamo pensando di togliere calciatori forti a Juve, Roma, Napoli…”.

Sul suo Milan: “Stiamo costruendo una squadra con logica, è una sfida interessante”.

Su Kalinic: “Piace alla parte tecnica e alla società. Sono tante le opzioni, è una di quelle. Mi ha fatto piacere constatare che il calciatore si è espresso pubblicamente, abbiamo molto apprezzato anche se un po’ mi spiace per la Fiorentina e abbiamo il massimo del rispetto”.

Su André Silva: “Ho tracciato dei profili. Ha grandissime prospettive, può crescere nonostante sia costato tanto, ma deve completarsi. Sa fare tutto, giocare per la squadra e sacrificarsi, ma deve migliorare nel fiuto del gol e segnare di più, ma siamo qui per questo”.

Il Milan 2017-18 si presenta: “Gli obiettivi, le strategie, il progetto”

Da Casa Milan è tutto per la conferenza stampa di presentazione del Milan 2017-18.

Il nostro amministratore delegato sul budget e sul debito: “Ho le idee chiare sul budget, non su come investirlo: dovremo valutare col d.s. e col mister, anche alla luce dei primi allenamenti e partite.

Il nostro debito con Elliott scade a ottobre 2018, non è un’urgenza e altri club hanno fatto debiti più importanti. Non è una priorità rifinanziarlo”.

Mirabelli su De Sciglio: “Abbiamo parlato più volte con l’agente, il ragazzo ha la volontà di cambiare aria. Ma sempre che ci sia una squadra, non ci ha chiamato nessuno: se chiamasse la Juve o altri club, qualora soddisfino le richieste, può partire o restare con noi sino a giugno 2018”.

Fassone sulla campagna abbonamenti: “È in cantiere, il nostro obiettivo è portare più gente possibile allo stadio senza guardare ai soldi”.

Il d.s. sugli slot liberi per gli extracomunitari: “Se penseremo di prenderne qualcuno lo faremo, ma non c’è dietro una strategia. Di sicuro non prenderemo giocatori per esempio da Brasile o Argentina, per quelle che sono le nostre idee: facciamo scelte che accorcino i tempi al mister, anche se non abbiamo particolari problemi in futuro a prenderne magari da Germania o Francia”.

Sempre Marco Fassone sullo scetticismo che c’era sul Milan: “Posso capire che ci stesse, abbiamo cercato di lavorare molto sotto traccia e a volte venivamo visti in giro in aeroporto e negli stadi prima del closing. Oggi si capisce perché eravamo spesso in giro e come siamo riusciti a chiudere tutto rapidamente oggi”.

L’a.d. sulla scelta di Donnarumma di non fare la maturità: “Ho saputo solo a scelta fatta e lo sgriderò l’11, ma è stata un’estate provante. Non posso entrare nella sua testa per capire, lo supererà la prossima estate”.

Mirabelli sul peso dei calciatori pagati troppo in passato: “Un po’ pesa, non possiamo fare minusvalenze, ma cerchiamo di portarlo avanti e siamo sicuri che otterremo il risultato”.

Ancora su Gigio Donnarumma va Fassone: “La precedente gestione ha fatto il meglio per lasciarci l’eredità migliore. Credo che con un lieto fine il rapporto coi tifosi tornerebbe come prima e capirebbero le sue difficoltà. Sino a che è mediatica la trattativa ci sta che ci siano certe cose, ma dopo il termine Gigio resta Gigio, è nel nostro cuore”.

Fassone sul suo lavoro: “Stiamo facendo il nostro, con l’entusiasmo descritto da Mirabelli. Sentiamo forte la responsabilità, ma anche l’orgoglio di rappresentare il Milan. Se stiamo facendo bene lo scopriremo tra qualche mese”.

Di nuovo Mirabelli sulle cessioni: “Non regaleremo i nostri giocatori. Le società vengono e ce le chiedono, ma poi dovremo essere d’accordo se venderli o meno”.

Montella su André Silva: “Ho tracciato dei profili. Ha grandissime prospettive, può crescere nonostante sia costato tanto, ma deve completarsi. Sa fare tutto, giocare per la squadra e sacrificarsi, ma deve migliorare nel fiuto del gol e segnare di più, ma siamo qui per questo”.

Su Donnarumma altre parole di Fassone: “C’è stata una fuga in avanti sui media, ma non è così. Il finale della storia non è ancora scritto, il giocatore ha nelle mani una nostra proposta ma siamo in attesa di una risposta”.

Il parere di mister Montella su Kalinic: “Piace alla parte tecnica e alla società. Sono tante le opzioni, è una di quelle. Mi ha fatto piacere constatare che il calciatore si è espresso pubblicamente, abbiamo molto apprezzato anche se un po’ mi spiace per la Fiorentina e abbiamo il massimo del rispetto”.

Il punto su Andrea Conti di Fassone: “Potrebbero essere giorni chiave. L’Atalanta ha il nostro totale rispetto nel prendere le sue decisioni, mi sento regolarmente con Percassi e possono essere giorni decisivi”.

Ancora il d.s. Mirabelli: “Siamo totalmente immersi in questa avventura che ci prende giorno e notte. Di sensazioni non c’è spazio, spero che ci possano essere sensazioni belle e positive: per noi è una grande responsabilità. Vorremmo goderci di essere al Milan, ma siamo impegnati”.

Il dottor Fassone sull’importanza della Champions per il bilancio: “Sarebbe molto importante. La UEFA ci ha fatto l’assist di aiutare l’Italia con quattro posti diretti, sono bene che non tutti i piani possano considerare solo questa opzione e che ci possa volere un anno in più: ho previsto un paracadute, ma l’obiettivo è centrarla subito”.

Max Mirabelli sul regista e sulla punta che mancano: “Stiamo cercando giocatori in quelle posizioni, ma ne abbiamo già di importanti come Montolivo”.

Montella sul suo Milan: “Stiamo costruendo una squadra con logica, è una sfida interessante”.

Ancora l’a.d. su Raiola: “Fa il suo lavoro per ottimizzare il guadagno per sé e per il calciatore, spingendo per condizioni economiche per noi irraggiungibili”.

Fassone sugli obiettivi: “Dobbiamo essere competitivi il prima possibile, il cambiamento è profondo e serve tempo. Il distacco preso negli anni è significativo, non mi porrei una scadenza temporale: cerchiamo di fare il massimo e prima arriva e meglio è”.

Su come coniugare gli acquisti giovani e vittorie: “Siamo in linea perché manca 1/3 della rosa. Chissà che non stiamo pensando di togliere calciatori forti a Juve, Roma, Napoli…”.

Sul preliminare di Europa League parla il mister: “Il 27 abbiamo già una partita importante, ma inevitabilmente non potremo essere al meglio della condizione. Il mio compito è schierare la squadra che dia più garanzie”.

Fassone su aumento di capitale e budget: “Il 7 luglio è la data di versamento, sarà di poco superiore ai 20 milioni. Valuteremo nel corso dei prossimi 10 giorni come destinare il budget, se su più giocatori o su un singolo campione”.

Montella sullo spirito e su Suso: “Quelli che rimarranno sapranno trasmettere lo spirito ai nuovi.

Suso è stimato da me e dalla proprietà e credo che la volontà della società sia continuare, non c’è alcun tipo di problema. In questi 80 giorni sono state fatte cose più importanti, credo ci si penserà più avanti”.

Il direttore sportivo rossonero sulle uscite: “Le fanno il mercato. Stiamo avendo delle richieste e le valutiamo man mano con l’allenatore. Non è facile pensare di prevedere chi va, ci sono contratti e dipende tantissimo da quello che ci viene chiesto, ma siamo contenti oltre ai tanti che vogliono venire, anche i nostri che sono apprezzati altrove. Da quello dipenderà tantissimo poi il mercato in entrata”.

L’a.d. Fassone sugli abbonamenti: “Si percepisce una bella disponibilità dei tifosi, già per il preliminare di Europa League e verso l’allenamento di oggi. Per questo non ci saranno aumenti sui biglietti, mi aspetto un bel sostegno e con un numero di abbonati non come nei grandi trionfi, ma più alto degli ultimi anni”.

Il mister sul tempo che servirà: “La maggior parte oltre a essere nuovi dovranno capire un campionato diverso. Non voglio dare alibi a nessuno, abbiamo voglia di correre e non ci dobbiamo porre limiti, ma dipende dall’intelligenza dei calciatori e dalla chiarezza delle idee poste dall’allenatore. Siamo qui per lavorare con entusiasmo”.

L’allenatore del Milan sul mercato: “Li ringrazio per tutti gli arrivi, ma servirà una “pulizia”: è impensabile avere tutti questi calciatori e loro stessi siano intelligenti per capirlo, cosa sono disposti a fare per giocare di più o di meno”.

L’Aeroplanino sull’ipotesi due punte: “Spesso abbiamo giocato con tre punte la scorsa stagione, tre attaccanti. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori, sono dinamiche in divenire. Kalinic? Si diventa vincenti anche quando si hanno panchine importanti, non possono giocare sempre tutti. Mi auguro di avere questo problema in futuro”.

Ancora Montella, sulle responsabilità che lo attendono: “Ci sono, ma galvanizzano e stimolano. Se è la mia più forte non lo so, devo imparare a conoscere i nuovi e a diventare squadra: una cosa difficile. Mi auguro che come minimo si possa avere questo obiettivo Champions League. Abbiamo fretta di raggiungere l’obiettivo”.

Il mister sull’incontro a casa Donnarumma: “Voglio fare solo l’allenatore. Sono andato a mangiare a Castellammare in famiglia con venti persone: non era una visita programmata, per caso ho sentito il padre di Gigio e sono stato invitato a casa loro. Abbiamo parlato tra amici”.

L’attacco visto da Mirabelli: “Faremo qualcos’altro, valutiamo tante cose. Abbiamo tanti giocatori, dobbiamo avere l’equilibrio ma sappiamo che qualcosa faremo”.

Montella sulla Juventus: “È ancora la squadra da battere del campionato”.

L’aggiornamento di Fassone su Donnarumma: “Ciò che accadrà è ancora nella nebbia; ciò che è accaduto dopo la non disponibilità di Gigio al contratto abbiamo aperto a un ripensamento, che parzialmente c’è stato. Abbiamo formulato formalmente una proposta modificata rispetto a quella di Montecarlo, vicina ai desiderata finali: ci sono aspetti corollarici da limare, ma ormai siamo quasi arrivati e Gigio è convocato per l’11 di questo mese. La risposta ci deve arrivare in tempi rapidi, possibilmente positiva”.

Montella sul regista e sul gioco: “Stiamo valutando in generale e di continuo. Oggi ho due angeli custodi e di mercato non voglio parlare, ma le valutazioni verranno fatte costantemente.

Mi aspetto un modello di base che è quello dell’anno scorso e un modulo di variante che però non stravolga i principi di gioco, stiamo variando su questo”.

Marco Fassone sui conti: “Essendo la prima stagione di una nuova proprietà, e avendo valutato fosse opportuno investire nella rosa, finanziato da uno dei bond emesso in particolare per la campagna acquisti. Rassicuriamo i sostenitori, è tutto sotto controllo a livello finanziario e c’è budget per i prossimi due mesi”.

Domanda al direttore Mirabelli sulla quantità della rosa: “Il mercato è lungo, ma sicuro non potremo stare in 35. Avremo una rosa adeguata per competere su tre competizioni. Non si può dire ancora quanti possano arrivare perché è appena iniziato al mercato: da qui al 31/8 faremo valutazioni e ciò che ci riserverà sulle uscite, abbiamo tanti richiesti come Lapadula e tanti altri. Valuteremo di volta in volta per step, ma oggi è difficile dire quanti saremo, quanti partiranno e quanti arriveranno. Tutto può succedere”.

Partono le domande dei giornalisti. La prima al tecnico sul rinnovo e sugli acquisti: “Non ho avuto difficoltà a firmare, sono rimasto entusiasta del progetto e c’è stato feeling con la dirigenza da subito e continua a crescere. Forse ho un po’ forzato per firmare prima delle vacanze, ma era per non avere tentazioni ed esaudire il mio desiderio.

Sugli acquisti ho dato le mie linee guida per il nostro progetto di calcio, salvando ciò che c’era da salvare: avevamo qualità. Ho tracciato profili e sono certo che abbia rispettato le indicazioni rispetto a una visione su un modello di gioco piuttosto che un modulo. Sono un allenatore di campo e voglio restarlo. Non voglio parlare di mercato, ma ogni acquisto è stato prospettato e condiviso e rispecchia le caratteristiche che richiede nel ruolo. Dare un giudizio su ognuno è lunga, ma ci possono tutti aiutare. Alcuni devono completarsi come calciatori, l’obiettivo è il presente, ma anche la crescita che possono avere: è giusto per costruire una squadra, sono tutti bravi e possono completarsi e questo è un mio compito”.

Parola a mister Montella: “Buon campionato anche a voi giornalisti. Sono pieno di entusiasmo, la squadra sta nascendo e completandosi. Sono arrivati tanti nuovi, di campionati diversi da quello italiano, che resta tatticamente il più difficile. Mi aspetta tanto lavoro, sono entusiasta di poterlo iniziare. Mancano ancora decisioni importanti anche sulle uscite. Il nostro obiettivo è arrivare il prima possibile in Champions League e dobbiamo superare almeno due squadre rispetto alla scorsa stagione, con anche l’Inter che sarà competitiva. Ci aspetta una stagione piena di lavoro, mi aspetto che la squadra abbia lo stesso spirito della scorsa stagione, quello che ha fatto riavvicinare i tifosi alla squadra. Vedo entusiasmo e questo mi lusinga e motiva, ma non voglio che la squadra faccia sfociarlo nella presunzione: sarebbe un errore. Bisogna essere ambizioni, ma realisti. Credo di essere equilibrato. Vedo moltissima determinazione e motivazione, ciò che fa la differenza in un calciatore. Non vedo l’ora di tornare al campo”.

Ora il d.s. Mirabelli: “Stiamo cercando di seguire una logica a quanto stiamo facendo. Dall’età dei giocatori che stanno arrivando si capisce che cerchiamo di aprire un ciclo, anche se ci aspetta ancora tanto lavoro e sarà il campo a dire se questo lavoro è stato fatto in modo positivo o no, ma siamo fiduciosi. Il Milan è un cantiere aperto, cercheremo di finirlo perché il mister possa completare il proprio lavoro e la squadra inizi a essere tra quelli che già avevamo, gli innesti e chi arriverà. Anche il mister è atteso da un gran lavoro”.

Inizia l’a.d. Fassone: “Buona stagione a tutti. Oggi inizia la nuova avventura del Milan. Sono passati 80 giorni dall’insediamento, vicini al giro di boa dei primi 100 giorni, quello dei bilanci. Ci rendiamo conto sempre di più di quanto fatto prima e di quanto pesi l’eredità. Ci può essere solo riconoscenza. Ci siamo concentrati sulla ricostruzione della rosa dell’allenatore: siamo stati coerenti con quanto promesso. L’obiettivo 2/3 del lavoro per il raduno è stato fatto. Abbiamo perseguito anche obiettivi più oscuri, come la linea di management completata con professionisti di qualità. Il secondo è il lavoro per far partire la macchina cinese e la costituzione della società Milan China: è uno dei pilastri su cui si basa lo sviluppo e la credibilità del nuovo Milan. Mancano ancora altre cose, ma sono complessivamente soddisfatto di quanto fatto”.

Intro del responsabile della comunicazione rossonera, Fabio Guadagnini, incentrato sulla ripartenza e sull’inizio della nuova stagione.

Primo giorno di scuola per il nuovo Milan cinese. Inizia ufficialmente oggi la stagione rossonera 2017-2018, con il via del raduno a Milanello e la presentazione a Casa Milan dell’a.d. Marco Fassone, del d.s. Massimiliano Mirabelli e di mister Vincenzo Montella.

Mentre i nostri ragazzi iniziano a sudare e a faticare nel Centro Sportivo di Carnago, ci sarà il primo appuntamento mediatico dell’anno: la conferenza stampa di presentazione del Milan 17-18 nella sede di via Aldo Rossi, con le parole di apertura dell’anno della dirigenza e dell’allenatore.