Milan, Li ripiana le perdite. Poi fino a 150 milioni per il calciomercato – Milanismo

Milan, Li ripiana le perdite. Poi fino a 150 milioni per il calciomercato

Un aumento di capitale da 60 fino a 120 milioni di euro per coprire le perdite e un budget da 100-150 milioni per il calciomercato. La prima cifra si evince dalla convocazione della prossima assemblea del Milan (giovedì 18 maggio alle 10.30), la seconda viene invece fatta filtrare dal club, appena passato nelle mani del cinese Yonghong Li. Nell’ordine del giorno della seconda assemblea della nuova era, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (obbligo procedurale che verrà eliminato), si legge che i soci sono chiamati a ratificare un aumento di capitale da 60 milioni di euro, delegando il consiglio d’amministrazione ad adottarne un altro, fino a 60 milioni di euro, in un secondo momento, in caso di eventuali ulteriori passività.

MERCATO – Come viene precisato, il budget per la campagna acquisti è però slegato da queste risorse: per il primo mercato, la proprietà cinese promette di stanziare 100-150 milioni di euro, sostenuti da un piano industriale in cui rientra anche l’emissione di due bond, ossia prestiti obbligazionari garantiti, da 73 e 55 milioni di euro, che verrà ratificata il 18 maggio. Oltre a esaminare il bilancio 2016, l’assemblea è chiamata a modificare lo statuto sociale, al fine di prevedere la chiusura del bilancio al 30 giugno e non più al 31 dicembre. Secondo quanto filtra, non sono ancora disponibili i curriculum di Li Yonghong e del suo braccio destro, David Han Li, promessi il 14 aprile durante la prima assemblea all’indomani del closing, in risposta ad alcuni piccoli azionisti che chiedevano altre informazioni sulla proprietà cinese che, dopo due rinvii, ha concluso l’affare il 13 aprile grazie a un prestito ponte da 303 milioni di euro dell’hedge fund Elliott.

A proposito dell’acquisto del Milan, interpellata dall’Ansa, l’ambasciata cinese a Roma, attraverso un portavoce non ha voluto rilasciare commenti, sottolineando che si tratta di un’operazione commerciale a carattere privato senza interessi statali coinvolti. Fra le poche notizie su Li mai smentite, c’è la partecipazione del nuovo presidente cinese con una quota dell’11.39% (tramite la holding Shenzhen Jieande) della Zhuhai Zhongfu, produttrice di bottiglie di plastica per le multinazionali delle bevande gassate, il cui titolo è stato sospeso alla Borsa di Shenzhen per il mancato rimborso di un bond pari a 78 milioni di euro (590 milioni di yuan).

Fonte: Corriere dello Sport

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