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Weah fa outing: “Tifo Juve da sempre, avrei tanto desiderato giocarci”

George Weah esce allo scoperto e rivela la propria fede bianconera. L’ex attaccante del Milan ha confessato di tifare per la Juventus:

E’ la mia squadra del cuore fin da bambino. In Liberia giocavo con la maglia bianconera: vedere Platini alla tv mi ha fatto innamorare di questa squadra. Non avrei mai immaginato di incontrarlo dal vivo: quando lo incontrai per la prima volta non smettevo di sorridere. Ho la Juve nel sangue – ha proseguito Weah all’Equipe – ma non ho mai avuto la possibilità di giocare in bianconero: lo desideravo tanto, ma non è stato possibile. Dopo il Monaco, se avessi potuto scegliere tra PSG e Juventus sarei andato dai bianconeri“.

Accadde oggi: 21 anni fa il 15° Scudetto

28 aprile 1996, il Milan batte la Fiorentina e vince il primo scudetto da 3 punti e con i nomi sulle maglie

Il quarto Scudetto in cinque anni. Ma non solo: uno Scudetto vinto contro una Juventus di Marcello Lippi già nel pieno del suo ciclo, il primo conquistato dal Milan nella sua storia con i 3 punti in palio per ogni vittoria. Il campionato 1995-96 è stato anche il primo con le maglie personalizzate, con il numero abbinato al cognome del giocatore stampato sulle sue spalle. Tanto è vero che la stagione iniziò con il dibattito fra Dejan Savicevic e Roberto Baggio: a chi la maglia numero 10? Alla fine, 10 a Savicevic e maglia numero 18 a Roberto Baggio che è nato il 18 febbraio 1967 e che dichiarava in estate: “Nessuna gelosia, Dejan quella maglia se l’è sudata e ci teneva giustamente molto. Ho rinunciato volentieri e non esiste nessun dualismo: Savicevic è bravissimo con gli assist, io vedo di più la porta”.

LA PRIMA STAGIONE SENZA VAN BASTEN DOPO 8 ANNI
Marco Van Basten ormai non giocava più dal maggio 1993, ma per due anni il Milan ha covato la speranza, forse anche solo il sogno, di poterlo rivedere sui campi di gioco con la propria maglia. Ma nell’agosto 1995, il Cigno getta la spugna. Il suo posto lo prende George Weah, avversario del Milan pochi mesi prima nella semifinale di Coppa dei Campioni con la maglia del Paris Saint Germain. Quasi a farlo apposta, a marcare la differenza, è proprio del bomber africano il primo dei 60 gol con cui il Milan vincerà il Campionato. Prima giornata, stadio Euganeo, Padova-Milan 1-2. In gol anche Franco Baresi contro i veneti di Lalas e Galderisi.

LE 2 VITTORIE “BIANCONERE” DEL MILAN
Ci sono due vittorie-chiave nell’avvio di campionato del Milan. La prima alla seconda giornata contro la nascente Udinese di Alberto Zaccheroni. A cinque minuti dalla fine il risultato è in parità e Roberto Baggio non sta giocando benissimo, ma Fabio Capello lo tiene in campo: “A gente come lui basta una palla, anche durante una prestazione non brillante”. E infatti il Codino segna il gol del 2-1. Un mese dopo arriva la Juventus campione d’Italia a San Siro e il Milan deve riscattarsi perché, dopo le prime quattro vittorie consecutive nelle prime quattro giornate di campionato, era arrivata una sconfitta a Bari firmata da Gautieri. Contro la Juventus, la prima mezz’ora del Milan è devastante: non solo i gol di Simone e Weah, ma tanto ritmo e tante occasioni. Poi Del Piero accorcerà le distanze, in ogni caso il confronto diretto dice 2-1 a favore del Milan.

SIMONE E BAGGIO, GLI AMICI DI RE GEORGE
Capello alternava Marco Simone e Roberto Baggio come partner offensivi di George Weah. Il campione liberiano era amico di entrambi. Passava tante ore con Marco Simone, ma amava scherzare con Robi. Tanto è vero che a fine carriera Weah ricorderà spesso divertito proprio quello che gli diceva sempre Baggio: “Il calcio, George, è tutto un magna magna generale”. E Giorgione rideva… A novembre proprio Simone firma il 3-2 sul Cagliari nella gara in cui Lulù Oliveira morde il polpaccio di Savicevic, mentre Weah guida il Milan al successo a Roma contro la Lazio in una partita-chiave per il titolo rossonero. Dal canto loro, Weah e Baggio segnano nella stessa partita a Firenze, nella gara pre-natalizia che termina 2-2 ma che i rossoneri avrebbero meritato di vincere. A proposito di Fiorentina: il 28 gennaio il Milan privo di Weah impegnato in Coppa d’Africa, è di scena a Udine in una difficile trasferta, mentre i viola sono attesi da un turno sulla carta favorevole in casa contro il Vicenza. I viola potevano quindi superare il Milan in classifica e quel giorno su TMC, rete di Vittorio Cecchi Gori, va in onda il film “Il sorpasso”. Ma in realtà il Milan vince 2-0 a Udine grazie ai gol di Maldini e Boban, mentre il Vicenza blocca la Fiorentina sull’1-1…

LA LUNGA MANOVRA DI ATTERRAGGIO VERSO IL 28 APRILE
Nel girone di ritorno, il Milan gestisce sostanzialmente il suo vantaggio. Incamerato il Pallone d’Oro per Weah, campione d’inverno a metà gennaio, il Milan 1995-96, la squadra dello scudetto numero 15, deve superare un solo momento davvero difficile. Siamo a metà marzo e dopo aver perso beffardamente il derby di ritorno per via di un gol di Branca, i rossoneri vengono sconfitti 3-0 a Bordeaux ed escono dalla Coppa UEFA. I tifosi si arrabbiano molto, pensano che il Milan abbia perso per malavoglia contro Zidane e Dugarry e nel pre-gara di Milan-Parma contro il pullman rossonero arrivano le uova. Poi però, in campo, Baggio e Savicevic giocano una grande partita: 3-0 per il Milan e grande prestazione. Da quel momento in poi, i rossoneri ottengono le vittorie più pesanti in trasferta, contro Piacenza, Cagliari e Napoli. Si arriva così alla partita decisiva del 28 aprile 1996: Milan contro Fiorentina, Baggio e Savicevic contro Rui Costa. I rossoneri vincono 3-1 e parte la grande festa per il titolo. Dopo le due gare successive, Sampdoria-Milan 3-0 e Milan-Cremonese 7-1, il campionato si chiude e Fabio Capello lascia Milanello.

Fonte: acmilan.com

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GEORGE WEAH: L’ULTIMO GRANDE GUIZZO
Tra l’estate del 1995 e il gennaio del 2000, il momento del suo passaggio al Chelsea, tutte le volte che ha potuto Weah ha guidato e trascinato il Milan. Momenti belli o momenti brutti, per lui non faceva differenza. C’era da dare tutto in campo e lo dava. Il rapporto di Big George con i derby non è stato in linea di massima travolgente, salvo poi riscattarsi come vedremo sotto lo striscione d’arrivo dell’ultimo derby. Il primo, nell’autunno del 1995, ha rischiato di non giocarlo per un acciacco e finì 1-1 con pareggio rossonero di Savicevic. Poi Weah ha segnato altre due reti nei derby d’andata, sia nel 1997 che nel 1998, ma in entrambi i casi la gara è terminata 2-2. Il vero derby vinto e deciso dal campione liberiano è stato l’ultimo che lo ha visto protagonista. Era il 23 ottobre 1999, il Milan campione d’Italia in carica veniva da 2 pareggi e tutto sembrava deporre a favore dell’Inter. Gol di Ronaldo in apertura e la coppia Vieri-Ronaldo che imperversava. Poi l’espulsione del Fenomeno brasiliano cambia tutto. Il Milan inserisce Boban e Shevchenko nella ripresa e va a vincere. Prima con il pareggio di Sheva, poi con il colpo di testa del 2-1 finale proprio di Weah al 90′.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 1-2

INTER: Peruzzi, Panucci, Blanc, Fresi, Moriero (37′ Domoraud), J. Zanetti, Dabo (28’st Cauet), Jugovic (12’st Zamorano), Georgatos, Ronaldo, Vieri. All.: Lippi.
MILAN: Abbiati, Sala, Ayala, P. Maldini, Guglielminpietro, Ambrosini (42′ Albertini), Gattuso, Serginho, Giunti (13’st Boban), Bierhoff (23’st Shevchenko), Weah. All.: Zaccheroni.
Arbitro: Borriello.
Gol: 20′ rig. Ronaldo (I), 27’st Shevchenko (M), 45’st Weah (M).
Espulsi: 32′ Ronaldo (I), 37’st Ayala (M).

ANDRIY SHEVCHENKO: LA PRIMA DOPPIETTA
Con 14 gol messi a segno nei derby di Milano, Sheva è e resta il primatista assoluto. Dopo essersi portato avanti con il lavoro con una doppietta nel gennaio 2000, ma era un derby di Coppa Italia e per di più un derby vinto dai nerazzurri 2-3, Andriy Shevchenko coglie l’attimo. La prima doppietta in un Inter-Milan di campionato, il fuoriclasse ucraino la realizza l’11 maggio 2001, quando il punteggio era già di 3-0 a favore del Milan allenato da Cesarone Maldini contro l’Inter guidata da Marco Tardelli. Due gol non spettacolari, ma storici, importanti, anche per la classifica dei cannonieri che avrebbe poi visto Andriy secondo con 24 gol alle spalle di Crespo a quota 26. Il 2001 fu davvero l’anno di Shevchenko nei derby, perchè dopo la doppia prodezza nella serata del derby indimenticabile, proprio lui mise a segno altri due gol nel derby d’andata, sempre in casa dell’Inter, nel campionato successivo. Si trattava di Inter-Milan 2-4 del 21 ottobre 2001, quando Sheva, prima del gol di Contra e dopo il gol di Inzaghi, riuscì a firmare la prima e l’ultima rete del Milan in quella stracittadina con i rossoneri in gol per l’appunto 4 volte nel giro di 19 minuti, dal 14′ al 33′ minuto del secondo tempo.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 2-4

INTER: Toldo, Vivas, Cordoba, Materazzi, Georgatos (31’st Okan), J. Zanetti, Di Biagio (27’st C. Zanetti), Seedorf, Guglielminpietro, Kallon, Ventola (22’st Adriano). All.: Cuper.
MILAN: Abbiati, Costacurta, Laursen, P. Maldini, Serginho, Gattuso, Albertini (1’st Contra), Kaladze, Rui Costa (35’st Brocchi), Inzaghi (22’st Donati), Shevchenko. All.: Terim.
Arbitro: Borriello.
Gol: 13′ Ventola (I), 14’st Shevchenko (M), 17’st Contra (M), 21’st Inzaghi (M), 33’st Shevchenko (M), 45’st Kallon (I).

RICARDO KAKÁ: VAI E SEGNA
Fra Kaká e i derby c’era lo stesso feeling di Sheva. Esattamente come Andriy, anche Riccardino ha segnato nel primo derby che ha giocato. Ed entrambi hanno vissuto la grande gioia disputando un derby definito da calendario in casa dell’Inter. Come il Fenomeno del Mar Nero in Inter-Milan 1-2 dell’ottobre 1999, anche il Bambino d’Oro ha fatto centro subito, il 5 ottobre 2003, di testa, in un Inter-Milan 1-3. Un derby particolarmente emozionante per Kaká è stato però quello del 27 febbraio 2005. Il Milan era in corsa su tre fronti: Scudetto, Champions League e Coppa Italia. Servivano le energie di tutti, purtroppo però alla vigilia di quel derby di ritorno, anche in questo caso un Inter-Milan, Sheva venne operato alla mandibola dopo un colpo proibito subìto da Loria nel precedente turno di Campionato. Fu così che, appena riuscì a parlare, Andriy volle collegarsi telefonicamente, il venerdì sera, con Milan Channel dove era presente in studio, in diretta, proprio Kaká. Il brasiliano sorrideva con tenerezza e amicizia, mentre candido, e parlando lentamente per le conseguenze dell’intervento chirurgico, l’ucraino declamava: “Io non ci sono contro Inter, ma tu sì, tu sì che puoi segnare Ricky, tu sì che puoi farlo”. Risultato di quel derby? Inter-Milan 0-1, con gol di Kaká. Storie del Milan, Storie da Milan.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 0-1

INTER: Toldo, J. Zanetti, Cordoba, Mihajlovic, Favalli, C. Zanetti (40’st Van der Meyde), Cambiasso (36’st Adriano), Stankovic, Veron (28’st Emre), Vieri, Martins. All.: Mancini.
MILAN: Dida, Cafu, Nesta, P. Maldini, Kaladze (37′ Serginho), Gattuso, Pirlo, Seedorf (36’st Ambrosini), Kaká, Rui Costa (20’st Costacurta), Crespo. All.: Ancelotti.
Arbitro: De Santis.
Gol: 29’st Kaká (M).

ZLATAN IBRAHIMOVIC: È TOCCATO ANCHE A LUI
Nei cinque campionati precedenti, l’Inter sul proprio terreno aveva sempre vinto contro il Milan. Ma il 14 novembre 2010, il Milan era in striscia positiva (6 vittorie nelle ultime 7 partite), mentre i nerazzurri arrivavano alla sfida con i rossoneri svantaggiati in classifica e con alcune polemiche interne legate alla presenza di Rafa Benitez sulla loro panchina. Proprio il tecnico spagnolo, sapendo che si stava avvicinando il primo derby con Ibrahimovic in maglia rossonera, decide di tornare a schierare il simbolo della tifoseria nerazzurra, Marco Materazzi. Il difensore era alla sua ultima stagione prima del ritiro dal calcio giocato e non aveva giocato molto fino a quel punto. Proprio il centrale nerazzurro pagò la desuetudine agonistica, prima commettendo l’intervento da rigore che avrebbe consentito a Ibra di segnare il rigore decisivo della vittoria proprio sotto la Curva interista, poi uscì dal campo dopo un fallo subìto dallo stesso Zlatan. Nonostante l’espulsione di Abate nel secondo tempo, il Milan tornò a vincere in un Inter-Milan. La ricorrenza statistica vuole che proprio come era accaduto con i cinque derby casalinghi vinti dall’Inter fra il 2005 e il 2010, anche negli ultimi cinque disputati in campionato dopo il rigore vincente di Ibra la squadra rossonera non è più riuscita a vincere (solo un pareggio, 0-0, nell’aprile 2015 con tante parate di Diego Lopez) quando il derby da calendario è Inter-Milan. Almeno uno dei giocatori rossoneri in campo sabato 15 aprile deve ricevere il testimone da Zlatan Ibrahimovic.

IL TABELLINO

INTER-MILAN 0-1

INTER: Castellazzi, Cordoba, Lucio, Materazzi (22’st Biabiany), Chivu, Zanetti, Stankovic, Obi (35′ Coutinho), Sneijder, Milito (1’st Pandev), Eto’o. All.: Benitez.
MILAN: Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta, Gattuso (1’st Pirlo), Ambrosini, Flamini, Seedorf (28’st Boateng), Ibrahimovic, Robinho (17’st Antonini). All.: Allegri.
Arbitro: Tagliavento.
Gol: 5′ rig. Ibrahimovic (M).
Espulso: 16’st Abate (M).

Fonte: acmilan.com