Non si può – o meglio, si può, è un diritto, ma ha poco senso a questo punto del campionato – cambiare opinione sul Milan ogni settimana. Non eravamo fenomeni quando – pur giocando maluccio – eravamo secondi, sulla scia della Juve. Non siamo una squadretta da Lega Pro oggi, reduci da due miseri punti contro Pescara, Empoli e Crotone.
La situazione del Milan è, nella sua mestizia, in fondo molto semplice: la nostra rosa vale una posizione in classifica non migliore del quinto posto, non peggiore dell’ottavo. Se leggete le formazioni di Torino e Fiorentina, d’altronde, vi accorgete che non siamo affatto superiori e che dunque non è così scontato avere qualche punto in più dei granata e dei viola. Considerando poi l’orrendo campionato dell’Inter, saremmo anche potuti arrivare persino quarti. Ma restiamo una squadra mal costruita, che resta a galla solo per la mediocrità generale della Serie A. Anni addietro, giocando così, saremmo retrocessi o quasi. Se vi sembra un’iperbole, chiedete pure alla Fiorentina di Batistuta (erano i primi anni ’90), che conobbe la Serie B nonostante una rosa fatta per lottare per il vertice.
Inutile girarci attorno, la stagione ormai è andata. All’Europa League non credo più da un pezzo e le sconcertanti affermazioni di Montella (“sono soddisfatto, il Crotone ha un ritmo Champions, buon pareggio, ho visto temperamento”) somigliano tanto a una sentenza. Più che nelle nostre mani, il nostro destino è in quello di Inter e Fiorentina. Il crollo fisico e morale della squadra è sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vedere).
Al di là di come poi andrà – sesto, settimo, ottavo posto, poco importa – è tempo di pensare alla prossima stagione. Senza farsi illusioni, sia chiaro. Per almeno tre grossi motivi: 1) Così ridotto, il Milan non è appetibile nemmeno per un Kessie o un Keita o qualunque altro calciatore di prospettiva, figuriamoci per i campioni affermati. E nemmeno trattenere i pochi big che abbiamo sarà semplice; 2) il mercato va programmato con un certo anticipo, specialmente quando c’è una squadra da ricostruire: la nuova dirigenza è appena arrivata e non ha quindi colpe. Però è vero anche che se si cercherà di fare tutto a luglio e agosto, sarà dura mettere su una rosa credibile 3) è tutto da vedere che i “cinesi” (o gli americani?) vogliamo investire grandi somme di denaro come molti tifosi sognano. Non facciamoci ingannare dalle presunte trattative di mercato, che in gran parte sono fake news scritte ad arte per vendere un pugno di copie in più e riempire pagine di giornale altrimenti vuote. Belotti, Keita, Kessie, Aubameyang, Morata, Benzema, Musacchio, James Rodriguez, Dzeko: alzi la mano chi crede seriamente che anche soltanto un terzo di questi qua arriverà.