Novembre 2017 – Milanismo

Archivio Mensile: Novembre 2017

Fabio Borini in azione durante Milan-Roma, Serie A 2017-18

Riecco anche Borini: caviglia ok, nel mirino il Benevento

Borini c’è. Dopo Abate e Calabria, il Diavolo ritrova anche il terzo esterno destro della rosa e lo recupera appieno verso Benevento-Milan, lunch match della 15° giornata in programma domenica al “Vigorito”. Il test alla caviglia effettuato oggi a Milanello ha dato esisto pienamente positivo, tanto che l’ex Sunderland ha lavorato interamente con il gruppo nella sessione odierna di allenamento e si candida fortemente a una maglia da titolare dopo il forfait contro il Torino.

Gattuso recupera Borini, assente nell’ultima partita a causa di un problema alla caviglia: si gioca una maglia con Abate e Calabria

Indubbiamente una buona notizia per mister Gattuso, alle prese con la preparazione della prima gara da allenatore rossonero e allo stesso tempo alla prima panchina in Serie A. Tra ieri e oggi, Rino ha recuperato i tre uomini candidati a presidiare l’out destro della mediana nel 3-4-3 in cantiere per la trasferta campana. Difficile fare previsioni oggi su chi parta in pole position, ma rasserena aver superato la situazione di piena emergenza di domenica: terzini tutti ko e Montella costretto ad arretrare Suso, a convocare il baby Bellanova e a schierare due punte dal 1′.

Gennaro Gattuso a Milanello

Milan, ecco lo staff di Gattuso: vice Riccio, confermati Magni e Innaurato

Definito lo staff di Gattuso: in molti collaboravano con lui nella Primavera del Milan

Gennaro Gattuso durante la conferenza stampa di presentazione da allenatore del Milan

Dopo l’allenatore, lo staff. L’esonero di Montella e la promozione di Rino Gattuso sulla panchina del Milan hanno portato novità nell’intero comparto tecnico di Milanello, ristrutturato con il passaggio di altri elementi dalla Primavera alla prima squadra. Oltre all’ex numero 8 rossonero, “salgono” a lavorare nello staff di Gattuso anche lo storico vice Luigi Riccio, i collaboratori tecnici Massimo Innocenti e Francesco Sarlo e i preparatori Bruno Giovanni Dominici e Dino Tenderini. Confermati i preparatori dei portieri Alfredo Magni e Giorgio Bianchi, il preparatore atletico Mario Innaurato (uomo societario arrivato a novembre inoltrato), il club manager Christian Abbiati e il team manager Andrea Romeo, mentre è una new entry il match analyst Marco Sangermani.

Uno staff snello e fidato quello scelto da Gattuso per provare a riportare il Milan nelle zone della classifica auspicate in estate, partendo come basi dalla difesa a tre e dal centrocampo a quattro. Il più fedele del lotto è sicuramente il vice Riccio: amico storico di Rino ed ex compagni a Perugia e Glasgow Rangers, padrino della figlia Gabriela, suo collaboratore tecnico in tutta l’avventura da allenatore tra Sion, Palermo, OFI Creta, Pisa e Primavera rossonera. Un braccio destro di comprovata fiducia, del quale Ringhio si fida ciecamente. Da sottolineare la presenza di altro amico di vecchia data come Christian Abbiati, ex compagno di stanza di Rino a Milanello insieme a un altro milanista doc come Cristian Brocchi.

Di seguito riassunto lo staff di Gattuso per la stagione del Milan 2017/2018:

Allenatore: Gennaro Gattuso
Allenatore in seconda: Luigi Riccio
Preparatori atletici: Mario Innaurato, Bruno Giovanni Dominici e Dino Tenderini
Collaboratori tecnici: Massimo Innocenti e Francesco Sarlo
Match analyst: Marco Sangermani
Allenatori dei portieri: Alfredo Magni e Giorgio Bianchi
Club Manager: Christian Abbiati
Team Manager: Andrea Romeo

Gennaro Gattuso nella conferenza stampa di presentazione da allenatore del Milan. È nato il Milan di Gattuso

3-4 e si vedrà: il Milan di Gattuso sta già prendendo forma

Subito chiarezza sul modulo: il Milan di Gattuso giocherà con tre difensori e quattro centrocampisti. L’attacco, per ora, resta un’incognita

Difesa a tre e centrocampo a quattro. L’attacco, invece, è ancora un rebus: due trequartisti dietro a un centravanti o un “10” alle spalle di due punte, senza disdegnare l’ipotesi di un tridente in linea. Il Milan di Gattuso ha già iniziato a prendere una propria fisionomia, seppur non definitiva: nessuno stravolgimento tattico rispetto al predecessore, con il “3-4” tra difesa e mediana confermato e intoccabile, mentre in avanti c’è più incertezza su come si giocherà. “Dipenderà da come staranno determinati giocatori” ha ammesso lo stesso Rino nella conferenza stampa di presentazione odierna a Milanello, “abbiamo caratteristiche precise e davanti valuteremo di partita in partita”.

L'abbraccio tra Cutrone e André Silva durante Milan-Austria Vienna 5-1 di Europa League

Insomma: chi auspicava con Gattuso il ritorno alla linea a quattro di difesa resterà deluso, così come chi sognava di vedere strutturata una mediana con tre uomini. I cultori del doppio “9”, invece, possono continuare a sperare: schierare insieme due tra Kalinic, André Silva e Cutrone potrebbe essere la svolta tattica del Milan di Gattuso, chiamato a rianimare una fase offensiva inquietante e asfittica. Non è escluso però che venga riproposto il 3-4-2-1 visto nelle settimane precedenti a Milan-Torino: in questo caso potrebbero cambiare gli interpreti rispetto al corso di Montella, il quale aveva puntato molto su Calhanoglu e Kalinic (sgomitano i bomberini di coppa Cutro-Silva) mentre Suso sembra il più sicuro di potersi ritagliare spazi importanti anche col nuovo allenatore.

Pochi dubbi sugli interpreti base della difesa rossonera del futuro. Bonucci sarà riconfermato leader e perno del pacchetto arretrato, con Romagnoli alla sua sinistra e uno tra Zapata e Musacchio sul lato opposto. Il ballottaggio sudamericano in difesa terrà ancora banco dalle parti di Milanello, con il nuovo mister che li valuterà per il loro lavoro a Milanello e che si prenderà del tempo prima di fare una scelta definitiva. Imprescindibile Kessie e sicuro Rodriguez, sarà necessario recuperare e valorizzare Biglia: il salto di qualità del Diavolo passerà anche per il riscatto dell’argentino, sinora molto al di sotto del proprio potenziale. Difficile che Gattuso rinunci a Borini: potrebbe giocare ancora da esterno di centrocampo o anche più avanti in caso di 3-4-3, dove a sinistra si giocherebbe il posto con Bonaventura.

Massimiliano Mirabelli e Gennaro Gattuso durante la conferenza stampa di presentazione dell'allenatore a Milanello

L'ex allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella saluta il Milan: “Grazie, è stato un onore. A Rino auguro…”

Cambio in panchina: Montella ha dato l’addio ai rossoneri

Il commiato di Vincenzo Montella dopo l’esonero da allenatore del Milan, affidato al proprio profilo twitter ufficiale @VMontella:

“Allenare il Milan è stato un onore, lavorare con questo gruppo ancor di più. Ringrazio i tifosi per il loro sostegno, Fassone e Mirabelli per l’opportunità e il mio staff che mi ha supportato in ogni momento. Auguro a Rino di riportare il Milan dove merita”.

Esonerato Montella da allenatore del Milan

Ufficiale: Milan, esonerato Montella. Panchina a Gattuso

Clamoroso al Milan: esonerato Montella. La società rossonera ha deciso a sorpresa di sollevare dall’incarico l’Aeroplanino dopo lo 0-0 rimediato in casa con il Torino, oltre che per una serie di risultati negativi che hanno portato il Milan a distanza siderale dall’obiettivo Champions League. Al suo posto arriva Gennaro Gattuso, sinora tecnico della Primavera.

Di seguito il tweet dell’account ufficiale del Milan:

Kalinic: “Tifosi, non smettete di sostenerci: voglio e posso dare di più per voi”

Nikola Kalinic ha affidato al proprio profilo Instagram ufficiale il proprio pensiero nel post partita di Milan-Torino:

“Tifosi rossoneri non smettete di sostenerci. Uno stadio come quello di oggi merita grandi soddisfazioni. Voglio e posso dare di piu: per il mister,per la società ,per i compagni e sopratutto per voi. #ForzaMilan”.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella: “Ci manca serenità. Kalinic? Ha fatto un’ottima partita. Sui fischi…”

Altro flop a San Siro col Torino: mister Montella ha commentato così lo 0-0 del suo Milan

L’analisi di Vincenzo Montella sullo 0-0 di Milan-Torino, valevole per la 14° giornata di Serie A.

Sulla gara: “Abbiamo condotto la partita dall’inizio alla fine, creando 6-7 palle gol nitide e sbagliando in altrettante occasioni l’ultimo passaggio. Al Torino – ha dichiarato il mister a Premium Sport – abbiamo concesso poco o nulla”.

Sulla prestazione: “Alla squadra non posso recriminare niente, se non un pizzico di serenità che ci aiuterebbe a fare meglio qualche giocata: la prestazione è stata molto positiva, mi spiace solo per il risultato. Non manca cattiveria, manca solo la tranquillità nel gestire alcune situazioni, ma dobbiamo continuare ad avere la forza di portare avanti il nostro lavoro”.

Sui fischi dei tifosi: “I tifosi fanno bene a fischiare perché vogliono che la squadra vinca: è il loro modo di esprimere disappunto, ma sanno anche loro che i ragazzi in campo hanno messo tutto quello che avevano. E che meritavano di vincere. Peccato solo che in questo momento ci giri un pochino storta – le parole di Montella – perché se avessimo vinto sarebbe stata una domenica anche più bella: stiamo comunque migliorando nel proporre gioco e anche nella fase difensiva”.

Sui problemi col gol: “Abbiamo grandi attaccanti, è inutile tornare indietro. Stiamo crescendo, qualcuno sta forse soffrendo un po’ San Siro. André Silva ha tutte le caratteristiche per potersi imporre, ci vuole pazienza. Kalinic sta soffrendo un po’ la mancanza di gol, ma in fase di non possesso ha fatto un’ottima partita”.

Le pagelle di Milan-Torino, quattordicesima giornata di Serie A 2017/2018 terminata sul risultato di 0-0

Milan-Torino 0-0, le pagelle: muro Romagnoli, Donnarumma decisivo. Male Bonaventura

Si è giocata Milan-Torino, match della quattordicesima giornata di campionato.

Le pagelle di Milan-Torino, quattordicesima giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 7,5
Inoperoso per tutto il match, nel finale sventa due volte su Belotti e Iago Falque. Decisivo.

Zapata: 6,5
Prova positiva per il colombiano, che non sbaglia quasi nulla e che addirittura rischia di mettere l’assist per l’occasione di André Silva.

Bonucci: 6,5
Buona prova anche per il Capitano che vince il duello con l’amico/nemico Belotti. Sfortunata la deviazione che nel recupero toglie il tiro deviato di Montolivo dalla porta – e mette Cutrone in fuorigioco.

Romagnoli: 7
Un muro. Conferma l’ottimo periodo di forma annullando Niang prima e Iago Falque poi. Granitico.

Suso: 5
Schierato a centrocampo causa forfait di Borini, soffre tantissimo la distanza dalla porta. Cerca troppo la giocata in zone in cui andrebbe privilegiata la semplicità.

Kessié: 5,5
Non benissimo, vaga per il campo cercando di aiutare come può Suso e Bonaventura – un surplus di lavoro che gli impedisce di essere lucido in fase di uscita della palla.

Montolivo: 6,5
Come Romagnoli conferma di essere in palla, e per questo Montella lo preferisce a Locatelli. Scelta azzeccata: gioca pulito ed ordinato, andando addirittura vicino al gol nel finale.

Bonaventura: 4,5
Dirottato in mezzo al campo, in posizione teoricamente più favorevole, sbaglia tutto lo sbagliabile. Lascia il campo visibilmente contrariato.

dal 71′ Calhanoglu: 5
Mezzo voto in più di Bonaventura solo per l’ottima occasione da gol chiusa da Sirigu in corner – e solo perché ha avuto molto meno tempo per far danni.

Rodriguez: 6-
Senza infamia e senza lode dietro, ma davanti da un piede come il suo ci si aspetta sempre quel qualcosa in più. Sembra frenato.

André Silva: 5,5
Buttato nella mischia a sorpresa, passa gran parte della gara a prendere randellate da Burdisso e N’Kolou. Fatica ancora troppo, ma al netto di tutto riesce a mettere lì un paio di giocate interessanti – il tacco che mette in porta Kalinic soprattutto meritava tutt’altro destino.

Kalinic: 5+
Gioca tantissimo per la squadra, riempe l’area, fa sponde e movimenti corretti. A conti fatti però le due-tre occasioni per decidere la partita capitano a lui, che spreca malamente e/o che vengono chiuse da un superSirigu.

dal 77′ Cutrone: 6
Prova come suo solito a dare la scossa nel finale, riesce a metterla dentro ma purtroppo partendo da posizione di fuorigioco. Argento vivo.

Montella: 5
Formazione – la ventitreesima diversa da inizio campionato – era praticamente obbligata causa defezioni dell’ultimo minut, è vero. Gli episodi sfavorevoli, fossero andati per il verso giusto avrebbero raccontato tutt’altra partita, è vero. Sirigu nel secondo tempo ha deciso di fare il fenomeno, vero anche questo. Ma la solfa non cambia: altra occasione sprecata, zona coppe che si allontana ancora e pochissime note positive su cui lavorare. Una disfatta annunciata, evitata solamente dai miracoli dell’unico vero fenomeno in squadra- com’è giusto che sia.

Bonaventura: “Dobbiamo battere il Torino a tutti i costi”

Le parole di Jack Bonaventura prima di Milan-Torino

Giacomo Bonaventura ha parlato nel pre partita del match tra Milan e Torino:

“Speriamo che questa possa essere una partita da tre punti. Deve esserlo perché dobbiamo recuperare terreno da chi è davanti a noi – ha dichiarato a Sky Sport – non c’è altro risultato che la vittoria. Dobbiamo cercare di vincere a tutti i costi“.

La formazione ufficiale scelta da Montella per Milan-Torino, 14° giornata di Serie A 2017-18

Milan-Torino, le formazioni ufficiali: forfait Borini, gioca André Silva

Le scelte di formazione di Montella e Mihajlovic verso Milan-Torino

Tutto pronto a San Siro per Milan-Torino, gara valida per la 14° giornata di Serie A. Forfait dell’ultim’ora tra i rossoneri: Borini non sarà della partita e nemmeno Biglia, ko per un attacco influenzale. Montella è costretto a rivedere fortemente la formazione ipotizzata ieri: a sorpresa gioca André Silva dal 1′ al fianco di Kalinic, con Suso defilato sull’esterno di centrocampo e Bonaventura mezzala sinistra.

Di seguito le formazioni ufficiali del match di campionato tra Milan e Torino:

Milan (3-5-2) G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Suso, Kessie, Montolivo, Bonaventura, Rodriguez; Kalinic, André Silva. All.: Montella.

Torino (4-3-3): Sirigu; De Silvestri, Nkoulou, Burdisso, Ansaldi; Baselli, Rincón, Obi; Niang, Belotti, Ljajic. All.: Mihajlovic.

La probabile formazione scelta da Montella per Milan-Torino, 14° giornata di Serie A 2017-18

Milan-Torino, la probabile formazione: Montella punta su Suso e Kalinic, out Cutrone-André Silva

La prolifica coppia dell’Europa League torna in panchina: le scelte di formazione verso Milan-Torino

Milan-Torino e l’inizio del filotto della verità. Domani a San Siro si giocherà un match valido per la 14° giornata di Serie A, ma in palio per Montella e per il Diavolo ci sarà di più dei tre punti. Per il Milan, infatti, inizia l’abbordabile rush finale del girone di andata: nessuno scontro diretto e gare contro avversari (chi più chi meno) alla portata dei rossoneri. Fallire è vietato, a iniziare proprio dalla sfida ai granata: l’Aeroplanino ha tolto ogni alibi ai ragazzi, chiamati a vincere per porre le basi di una (ad oggi velleitaria) rimonta Champions e per mostrare miglioramenti consistenti nel gioco nel processo di costruzione della squadra.

Dopo la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, primo mini obiettivo (centrato) della stagione, per il Milan è tempo dunque di focalizzarsi totalmente sul campionato. Nonostante il 5-1 di coppa, figlio anche di un 3-5-2 con il tandem Cutrone-André Silva, Montella tornerà alla formazione “standard” vista nelle ultime giornate di Serie A: Kalinic tornerà dal 1′, supportato dal rientrante Suso e da Bonaventura, con i due bomber d’Europa destinati a tornare in panchina. Da segnalare anche il ritorno in difesa di Romagnoli, pronto a comporre il trio arretrato con Zapata e Bonucci (rientrato l’allarme sulle condizioni fisiche del capitano), mentre per il resto verrà confermata la formazione vista contro l’Austria Vienna: Borini-Rodriguez presidieranno le fasce e in mediana agiranno Kessie-Biglia. Tra i pali, come di consueto, Gigio Donnarumma.

Ecco dunque il probabile undici rossonero in vista di Milan-Torino, match valevole per la 14° giornata di Serie A:

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessie, Biglia, Rodriguez; Suso, Bonaventura; Kalinic.

I convocati di Montella per Milan-Torino, 14° giornata di Serie A 2017-18

Milan-Torino, i convocati di Montella: sorpresa, c’è il giovane Bellanova

La lista dei convocati rossoneri verso Milan-Torino di campionato

Sono 23 i convocati scelti da mister Montella verso Milan-Torino, 14° giornata di Serie A in programma domani a San Siro alle ore 15. Da segnalare la presenza di un giovane prospetto delle giovanili rossonere, Raoul Bellanova: terzino destro, classe 2000, indosserà la maglia 47. Ancora out Abate e Calabria, ritrovano spazio Romagnoli e Suso: assenti giovedì in Europa League, recuperati dai rispettivi problemi fisici per la sfida ai granata.

Portieri: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari;
Difensori: Antonelli, Bellanova (47), Bonucci, Gomez, Musacchio, Paletta, Rodriguez, Romagnoli, Zapata;
Centrocampisti: Biglia, Bonaventura, Borini, Calhanoglu, Kessie, Locatelli, Montolivo;
Attaccanti: Cutrone, Kalinic, André Silva, Suso.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella: “Bene la qualificazione ai sedicesimi. Ora testa al campionato: meritiamo un’altra classifica”

L’analisi di Vincenzo Montella nel post partita di Milan-Austria Vienna, vinta per 5-1 e che ha permesso ai rossoneri di qualificarsi ai sedicesimi di Europa League.

Sulla qualificazione ai sedicesimi: “È una serata estremamente positiva per il primo posto con una giornata d’anticipo. Ora potremo concentrarci sul campionato dove dovremo recuperare, anche se onoreremo anche l’ultima giornata del girone. Era un obiettivo minimo – ha dichiarato Montella a Sky Sport – ma intanto è stato raggiunto. Ora pensiamo subito al campionato a partite dalla difficile partita di domenica”.

Sulle piccole, sempre battute: “La squadra nell’ultimo periodo ha dimostrato una crescita rapportata gli avversari. Napoli e Juve nel cammino ci hanno rallentato, ma non abbiamo sfigurato e ci stiamo preparando nella mentalità e nel gioco da migliorare. Queste due squadre sono al momento molto più avanti di noi”.

Su Kakà: “È stato un giocatore fantastico e un ragazzo di una purezza unica. È stato un piacere incrociarlo, sono contento di averlo visto. Ci trasmette la sua serenità”.

Sugli aspetti positivi e negativi della serata: “Mi è piaciuto che la squadra non ha perso logica dopo lo svantaggio, non si è fatta prendere dalla frenesia. Mi dà la sicurezza e la certezza che la squadra è convinta di ciò che fa, anche se l’avversario non è di primissimo livello. Mi è piaciuta meno l’aggressività e la sua continuità nei 90′, ci è un po’ mancata”.

Sul parallelo col 5-1 dell’andata: “Ho le idee più chiare rispetto alle caratteristiche dei giocatori e su quello che ci possono dare. Ho voglia di recuperare in campionato, la squadra merita di più di quanto ha dimostrato e vale di più della classifica di oggi per quello che vedo in campo”.

La formazione ufficiale scelta da Montella per Milan-Austria Vienna, 5° giornata di Europa League

Milan-Austria Vienna, le formazioni ufficiali: niente Jack, riecco Biglia-Calhanoglu

Le scelte di Montella e Fink con le formazioni ufficiali di Milan-Austria Vienna

Meno un’ora al fischio d’inizio di Milan-Austria Vienna, 5° giornata del girone di Europa League, decisiva per staccare il pass per i sedicesimi di finale del torneo. Confermate le indicazioni della vigilia, con Montella che inizierà il match senza Bonaventura e con i rientri dal 1′ di Biglia e Calhanoglu. In attacco out Suso e in panchina Kalinic: il Milan si affida al tandem Cutrone-André Silva.

Ecco le formazioni ufficiali:

Milan (3-5-2): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Zapata; Borini, Kessie, Biglia, Calhanoglu, Rodriguez; Cutrone, André Silva. All.: Montella.

Austria Vienna (4-2-3-1): Pentz; De Paula, Borkovic, Kadiri, Salamon; Serbest, Holzhauser; Prokop, Alhassan, Pires; Monschein. All.: Fink.

Kakà esulta dopo un gol con il Milan battendosi la mano sul cuore

Kakà torna a Casa Milan: “Ho solo bei ricordi, vi porto sempre nel cuore”

Giornata speciale a Casa Milan. Nel quartier generale della società al Portello è venuto a fare visita Kakà. L’ex fuoriclasse milanista, accolto da tanti tifosi giunti per l’occasione nella sede rossonera, ha visitato la sala coppe e ha incontrato per la prima volta Fassone e Mirabelli, facendo la conoscenza della nuova dirigenza. Nel corso della visita a Casa Milan, Kakà ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Milan TV, di cui di seguito è riportato qualche stralcio:

Kakà con il Pallone d'oro. Sullo sfondo Casa Milan

“È un momento molto speciale essere qui e tornare a vedere tutto questo dopo tre anni. Mi sono rimasti solo bei ricordi. Sono sempre “rimasto” al Milan e lo rimarrò per sempre. Da lontano ho sempre seguito e guardato le partite, anche perché avendo ad Orlando Nocerino parlavamo spesso delle partite e di come andava. Il Milan è rimasto e mi rimarrà sempre nel cuore.

La MLS è stata un’esperienza molto bella a livello personale. Giocare lì e iniziare questo progetto, è stata un’esperienza molto bella. L’ultimo giorno, coi miei figli lì in campo, anche perché potrebbe esser la mia ultima partita da professionista, è stata speciale, delicata ed emozionante. Bello, sono contento. Non ho ancora dato l’addio al calcio perché volevo prendermi tempo su cosa fare dopo“. Chissà che per Ricky non possa profilarsi un secondo ritorno al Milan: un’ipotesi già emersa di recente.

La probabile formazione rossonera verso Milan-Austria Vienna, 5° giornata di Europa League

Milan-Austria Vienna, la probabile formazione: riecco Cutrone-André Silva, fuori Bonaventura

Out Romagnoli e Suso (infortunio), riposo per Jack e Kalinic. La probabile formazione rossonera verso Milan-Austria Vienna

Una vittoria per qualificarsi ufficialmente ai sedicesimi di Europa League. E per potersi concentrare al meglio, già da venerdì, sulla delicata e importante rincorsa in campionato: ecco che Milan-Austria Vienna può essere la partita decisiva dell’intero girone rossonero. Ritrovare i tre punti dopo i due pareggi con l’AEK permetterebbe a Bonucci e compagni di tuffarsi completamente nella Serie A, dove il Diavolo è atteso da un finale di girone di andata sulla carta in discesa in cui fare filotto di punti diventa un obbligo: affrontarlo con la testa libera dall’Europa League sarebbe sicuramente un vantaggio.

Per Montella, la sfida tra Milan e Austra Vienna sarà importante per blindare la qualificazione e ipotecare la pratica europea. Tuttavia a San Siro mancheranno diversi titolari nel 3-5-2: Romagnoli e Suso su tutti, assenti certi per infortunio, ma anche Kalinic (normale turnover in favore di Cutrone e André Silva) e probabilmente pure Bonaventura, già a riposo dopo il ritorno in campo nella gara di Napoli. Con Rodriguez verso il tornare dal 1′ nel ruolo di esterno mancino di centrocampo e Borini sulla corsia opposta, spazio davanti a Gigio Donnarumma a un trio inedito Zapata-Bonucci-Musacchio. Novità anche in mediana, dove agirà Kessie-Biglia-Calhanoglu: uomini chiamati a dare una volta per tutte risposte convincenti. Davanti, infine, come accennato avrà minuti il tandem Cutrone-André Silva.

Ecco dunque il probabile undici rossonero verso Milan-Austria Vienna, 5° giornata del girone di Europa League:

Milan (3-5-2): G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Musacchio; Borini, Kessie, Biglia, Calhanoglu, Rodriguez; Cutrone, André Silva.

I convocati di Montella verso Milan-Austria Vienna, 5° giornata di Europa League

Milan-Austria Vienna, i convocati di Montella: out Abate, Calabria, Romagnoli e Suso

La lista dei convocati rossoneri verso Milan-Austria Vienna

È di 20 uomini la lista dei convocati di Montella in vista di Milan-Austria Vienna, 5° giornata del girone di Europa League in programma domani sera a San Siro. Diversi assenti per infortuni e acciacchi: l’Aeroplanino dovrà rinunciare ad Abate, Calabria, Romagnoli e Suso, tutti alle prese con problemi fisici più o meno gravi. Nel mirino c’è la gara di domenica contro il Torino, verso la quale si conta di recuperare gran parte degli esclusi.

Di seguito la lista completa:

Portieri: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari;
Difensori: Antonelli, Bonucci, Gomez, Musacchio, Rodriguez, Zapata;
Centrocampisti: Biglia, Bonaventura, Borini, Calhanoglu, Gabbia, Kessie, Locatelli, Montolivo;
Attaccanti: Cutrone, Kalinic, André Silva.

L'ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi

Berlusconi: “I cinesi hanno sempre rispettato gli impegni. Sull’Italia…”

L’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, è tornato parlare via social di calcio e dei colori rossoneri.

Sulla cessione del Milan: “Fininvest si è affidata ad advisor, studi legali e banche di livello internazionale. Gli acquirenti cinesi hanno sempre rispettato puntualmente gli impegni presi e un fondo importante come Elliott ha ritenuto di poter garantire loro un prestito rilevantissimo”.

Su Ancelotti e sul rilancio del calcio italiano: “Ancelotti è un tecnico talmente bravo e al quale voglio così bene, che lo considero adatto a qualsiasi compito. Per il calcio italiano non c’è una ricetta magica. Occorre un lungo e paziente lavoro per ricostruire, partendo dai vivai, dalla valorizzazione dei giovani”.

Sull’Italia: “Non può permettersi di rimanere a lungo ai margini del grande calcio. Una nazionale vincente sarebbe un formidabile veicolo di promozione del made in Italy, del turismo, della moda, del sistema Italia nel suo complesso”.

Milan-Austria Vienna è un match valevole per il girone di Europa League

Milan-Austria Vienna, in diretta e in chiaro su TV8

TV8 trasmetterà in diretta la partita di Europa League Milan-Austria Vienna, in programma giovedì alle 21.05

Ottime notizie per tutti i tifosi rossoneri in vista di Milan-Austria Vienna. Il match valido per la 5° giornata del girone di Europa League sarà infatti trasmesso in diretta e in chiaro su TV8, oltre che come di consueto sulla piattaforma satellitare di Sky Sport: basterà sintonizzarsi sul canale 8 del digitale terrestre o connettersi al sito internet dell’emittente per seguire live (o in streaming) l’impegno europeo di Bonucci e compagni.

La partita è in calendario a San Siro per giovedì 23 novembre: il collegamento pre partita inizierà alle 20.30, mentre il fischio d’inizio è atteso alle 21.05.

L'esultanza di Suso durante Chievo-Milan

Suso, deus ex machina del Milan e di Montella

Il 19 novembre 1993 nasce Suso, l’uomo in più dei rossoneri

Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre. Per tutti, più semplicemente, Suso. Talento imprescindibile per il Milan guidato da Vincenzo Montella, con un sinistro telecomandato e inesorabile come pochi altri calciatori in circolazione, deus ex machina rossonero delle ultime due stagioni. Nasce nel Sud della Spagna, a Cadice, il 19 novembre 1993, muovendo i primi passi nel calcio proprio nella squadra della sua città. Poi, a 17 anni, l’occasione della vita: il Liverpool.

Suso trascorre due anni nel settore giovanile dei Reds, poi esordisce con i “grandi”. Qualche presenza tra Premier, coppe nazionali ed Europa League, ma senza impressionare. Così il ritorno in prestito nella Liga, all’Almeria, dove trova continuità: in 33 partite segna 3 reti e mette in mostra le proprie doti. Il bis al Liverpool nell’estate 2014, però, è disastroso: appena una presenza in coppa di lega, il contratto in scadenza e un allenatore (Rodgers) che non crede in lui. Andare via è l’opzione obbligata.

Chiusa una porta, come si suol dire, si apre un portone. Per il ragazzo andaluso la stazione successiva dopo Liverpool è un’altra ricca di fascino e storia: la Milano rossonera del Milan. Arriva in sordina, tra l’indifferenza dei tifosi e la freddezza degli addetti ai lavori, senza riuscire a trovare spazi. In amichevole e in allenamento mostra dei colpi, ma con Inzaghi prima e Mihajlovic poi non riesce a imporsi. Serve un altro passaggio intermedio, come ad Almeria.

Suso dunque fa un altro “scalo” in prestito, al Genoa. Arrivando alla corte dell’allenatore che gli cambierà la carriera: Gian Piero Gasperini. Fiducia, minuti e un contesto tattico favorevole fanno definitivamente esplodere il suo talento: in metà stagione gioca 19 partite e senza ben 6 gol, contribuendo in maniera decisiva all’ottimo campionato dei liguri. Ma soprattutto, sbocciando definitivamente grazie al lavoro con Gasperini: sei mesi lo trasformano da inespresso a calciatore “vero” e decisivo anche in Serie A.

Dopo Genova, nuovamente Milan. Stavolta, rispetto al flop di Liverpool, è un successo. Montella ritaglia a Suso un ruolo importante nel suo 4-3-3, lui lo ripaga immediatamente con prestazioni di altissimo livello: lo spagnolo è l’uomo in più dell’attacco milanista, il talento a cui aggrapparsi nei momenti difficili e in cui sperare per una giocata decisiva. Una seconda metà di stagione di (fisiologico) calo non mette ombra a una prima parte d’annata straordinaria, dove Suso gioca e segna con continuità: su tutti una meravigliosa doppietta nel derby contro l’Inter. La stagione 2016-2017 lo consacra definitivamente, “regalandogli” anche il primo titolo della carriera: la Supercoppa italiana di Doha.

Lo stravolgimento della rosa di Fassone e Mirabelli coinvolge tanti calciatori del primo Milan di Montella, non confermati o ceduti per fare spazio ai “nuovi”, ma non il ragazzo di Cadice. La rivoluzione post closing e un rinnovo che tarda ad arrivare sembrano poterlo mettere incredibilmente in discussione, ma dirigenza e mister lo blindano nei fatti con un contratto sino al 2022 e con un ruolo da protagonista in campo. Oggi, nonostante i milioni spesi, è ancora il giocatore più decisivo della rosa. Tanto da guadagnarsi la Nazionale spagnola: “strappare” un biglietto per i Mondiali sarà difficile, ma Suso ci proverà. Andando avanti così, nulla è impossibile.

Le pagelle di Napoli-Milan, tredicesima giornata di Serie A 2017/2018 terminata sul risultato di 2-1

Napoli-Milan 2-1, le pagelle: Kalinic nullo, Borini impreciso. Bene Romagnoli

Si è giocata Napoli-Milan, anticipo serale della tredicesima giornata di campionato.

Le pagelle di Napoli-Milan, tredicesima giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 6+
Molto bravo su Hamsik e Callejon, forse poteva fare qualcosa in più sul primo gol di Insigne.

Musacchio: 5,5
Insigne è un osso troppo duro e quando è in serata fa quel che vuole, lui cerca di opporsi come può.

Bonucci: 6
Qualche piccola indecisione di reparto, ma l’intesa coi compagni sembra crescere. Tenta l’eurogol da distanza siderale, senza fortuna.

Romagnoli: 6,5
Il più positivo dei tre, Callejon non è in serata ma da quella parte oggi non si passa. Il gol nel finale, bello ma inutile, è la ciliegina sulla torta della sua prestazione.

Borini: 5
Decisamente spaesato, viene preso spesso in mezzo andando in difficoltà. La solita imprecisione davanti.

dal 77′ Abate: s.v.
Entra quando Borini finisce la birra.

Kessié: 5,5
Troppo confusionario, passa la serata a lottare. Più con se stesso che con gli avversari.

Locatelli: 6
Schierato a sorpresa qualche metro più avanti del solito, non delude ma non incide come potrebbe.

Montolivo: 6+
Parte molto bene, si spegne alla distanza. Completamente in apnea nel finale, per poco non combina la frittata.

dall’85’ Biglia: s.v.
Incommentabile la punizione che sparacchia malamente nel finale di partita.

Bonaventura: 5
Anche lui come Borini soffre contro i suoi omologhi partenopei. La fascia non è il suo posto.

Suso: 5
Il Milan nel primo tempo fatica a rendersi pericoloso, le uniche due palle create sono sue iniziative personali. Lascia il campo per una botta.

dal 45+3′ André Silva: 5,5
Entra per l’acciaccato Suso, anche lui finisce come Kalinic a mendicare un’occasione degna di questo nome.

Kalinic: 5-
Non ha palloni giocabili, vero, ma non riesce a metterci del suo. Novanta minuti di nulla.

Montella: 5,5
Il Napoli al San Paolo è una macchina da guerra, il Milan tiene bene il campo e anche dopo il doppio svantaggio non si scompone. Però, purtroppo, il risultato non mente: la squadra continua a faticare tremendamente a creare occasioni da gol, e le poche volte che riesce a rendersi pericolosa non concretizza quasi mai. La sconfitta era preventivabile, quello che infastidisce è il modo.

Gigio Donnarumma, portiere del Milan e della Nazionale italiana

Donnarumma: “A Napoli per svoltare. Buffon? Irraggiungibile, sarà sempre il numero uno”

Le parole di Donnarumma nel pre partita del match tra Napoli e Milan

Così Gigio Donnarumma a pochi minuti dal fischio d’inizio di Napoli-Milan:

Vogliamo dare una svolta anche nelle partite importanti, stasera abbiamo la possibilità di farlo in uno stadio difficilissimo contro una grande squadra. Abbiamo preparato bene la partita e speriamo di fare una grande gara.

Le parole di Buffon su di me? Lo ringrazio sempre per le parole nei miei confronti – ha dichiarato Donnarumma jr. a Sky Sport – sarà sempre il numero uno e irraggiungibile. Mi caricano i paragoni con lui, ma ho molto da lavorare e sarà sempre lui il numero uno.

Per chi tifa stasera la mia famiglia tra Napoli e Milan? Metà e metà, ma penso che stasera farà il tifo per me”.

La formazione ufficiale dei rossoneri di Napoli-Milan, 13° giornata di Serie A 2017-18

Napoli-Milan, le formazioni ufficiali: Montella vara il 3-5-1-1, torna Bonaventura

Le scelte di Sarri e Montella verso Napoli-Milan

Meno di un’ora al fischio d’inizio di Napoli-Milan, partita valida per la 13° giornata di Serie A. Confermate le indicazioni della vigilia tra i rossoneri, con Montella che vara un inedito 3-5-1-1 con un centrocampista in più (Locatelli) e un esterno in meno (Rodriguez). In panchina Biglia, non al 100%, torna in campo Bonaventura dopo l’infortunio muscolare che lo ha tenuto ai box nelle ultime settimane.

Di seguito le formazioni ufficiali della gara del San Paolo tra Napoli e Milan:

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Hamsik, Jorginho; Insigne, Mertens, Callejon. All.: Sarri.

Milan (3-5-1-1): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessie, Locatelli, Montolivo, Bonaventura; Suso; Kalinic. All.: Montella.

La probabile formazione scelta da Montella per Napoli-Milan, match valevole per la 13° giornata di Serie A 2017-18

Napoli-Milan, la probabile formazione: Montella si copre con Locatelli, a rischio Rodriguez

Cambio di modulo per Montella in vista della gara del San Paolo. La probabile formazione rossonera verso Napoli-Milan

Con Napoli-Milan sarà un rientro dalla sosta tutt’altro che morbido per Bonucci e compagni, chiamati in questa 13° giornata di Serie A alla trasferta più complicata e impegnativa della stagione. Andare al San Paolo non sarà facile per nessuno, tanto meno per una squadra nuova e tutta in costruzione come il Diavolo. Che, per l’occasione, è pronto a indossare l’ennesimo “vestito” inedito della stagione. Montella pare intenzionato a un notevole cambio rispetto alla struttura base di calciatori e moduli visti nelle ultime settimane, una mossa con lo scopo di contenere il più possibile la formidabile armata di Sarri.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Le scelte del mister sono tutt’altro che definitive, pronte a mutare nelle prossime 24 ore, ma l’indiscrezione c’è: l’Aeroplanino pensa di rinforzare il centrocampo con un uomo in più, sacrificando un esterno e decentrando Bonaventura sull’out sinistro. Difficile definire il modulo di riferimento (4-4-1-1 o 3-5-1-1?), ma in sostanza sarebbe un Milan con i tre centrali Musacchio-Bonucci-Romagnoli, mediana formata da Kessie, Locatelli e Montolivo, fasce presidiate da Borini e Jack (più o meno alti a seconda delle fasi di gioco) e Suso alle spalle di Kalinic, con lo spagnolo destinato a partire comunque da destra per accentrarsi sul suo mancino. In porta, ovviamente, Donnarumma jr.: per lo stabiese Gigio sarà (quasi) un ritorno a casa, così come per il cisternese Montella.

A Napoli con coraggio e concentrazione, e non senza quel pizzico di incoscienza necessaria per coltivare l’ambizione di fare risultato. Montella sogna il riscatto proprio nell’ultimo big match del girone d’andata, vero e proprio tallone d’Achille di questo Milan di inizio stagione, con un undici  che, se confermato, sarebbe sorprendente e inaspettato. Con Calhanoglu e Calabria ai box per infortunio e Biglia non in grado di giocare 90′, a fare le spese di queste scelte di formazione rispetto alle ultime gare sarebbero gli esterni Abate e Ricardo Rodriguez. E, ovviamente, gli attaccanti di scorta Cutrone e André Silva: sacrificate dal modulo con una sola punta, ma pronte a subentrare a gara in corso.

Di seguito il probabile undici rossonero verso Napoli-Milan, gara valida per la 13° giornata di campionato:

Milan (3-5-1-1): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Borini, Kessie, Locatelli, Montolivo, Bonaventura; Suso; Kalinic.

I convocati di Montella per Napoli-Milan, 13° giornata di Serie A 2017-18

Napoli-Milan, i convocati di Montella: fuori Calhanoglu e Calabria, riecco Jack e Biglia

Domani si gioca Napoli-Milan: l’elenco dei convocati rossoneri

Vincenzo Montella ha reso pubblica la lista dei convocati per Napoli-Milan, match valevole per la 13° giornata di Serie A in calendario domani sera al San Paolo. Da segnalare le assenze di Calhanoglu e Calabria, così come gli annunciati ritorni in gruppo di Bonaventura e Biglia. L’argentino, non al top, dovrebbe però partire in panchina: Montolivo è in pole per una maglia da titolare.

Di seguito l’elenco completo dei 22 convocati rossoneri verso il Napoli:

Portieri: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari;
Difensori: Abate, Antonelli, Bonucci, Musacchio, Rodriguez, Romagnoli, Zapata;
Centrocampisti: Biglia, Bonaventura, Borini, Gabbia, Kessie, Locatelli, Mauri, Montolivo;
Attaccanti: Cutrone, Kalinic, André Silva, Suso.

Andrea Conti, terzino del Milan

Andrea Conti: “Il Milan andrà in Champions. Dovrei tornare a marzo, ma…”

Le parole di Andrea Conti sull’infortunio, sul Milan, sul calcio italiano e molto altro

Andrea Conti, terzino del Milan attualmente ai box a causa della rottura del crociato del ginocchio sinistro, ha rilasciato un’intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

Sull’infortunio e la successiva operazione: “I primi 15 giorni dopo l’operazione sono stati molto difficili. Mi chiedevano riposo, io passavo dal letto al divano, poi la notte non dormivo. Ho provato il dolore maggiore nei primi tre minuti. C’è stato un passaggio in profondità, io ho provato a intercettarlo e ho avuto la sensazione che il ginocchio uscisse e rientrasse, molto veloce. Un dolore incredibile, poi mi è passato anche se per 15 giorni ho fatto colazione con l’antidolorifico per il male alla coscia. Mi hanno preso il tendine da lì, era come avere uno strappo”.

Sulla sua giornata tipo: “Vado a Milanello al mattino: dalle 9.30 sono sul lettino. Poi alterniamo il lavoro con i pesi sulla forza al lavoro metabolico, con cyclette o vogatore. Ho imparato che il riposo conta tanto, quindi al pomeriggio metto il ghiaccio e basta. Restano ore per la PlayStation? Lasciamo stare. Non ho ancora la connessione: niente PlayStation e niente Netflix”.

Sul suo ritorno in campo: “Mi hanno detto che tornerò a marzo, ma dipende da come reagirà il ginocchio. Qualche giorno fa ho corricchiato, è stata una liberazione, anche se dopo 5 minuti non ce la facevo più. Con la palla ancora niente, giusto qualche palleggio. Ancora capace? Mah, non è che fossi un fenomeno anche prima…”.

Sul suo stato nei mesi successivi al ko: “Io ho sempre avuto la sensazione di essere un ragazzo forte, prima dell’operazione ho capito che è vero. Certo, mi manca il campo: a 23 anni capisci che giocare è la cosa più bella. Per il resto, sono sempre io. Testardo, tranquillo, spero umile, legato alle nipotine e alla famiglia. È una famiglia bianconera e anche io da piccolo ero juventino, non mi vergogno. Ora tifiamo tutti Milan, anche se ho un bassotto che si chiama Arturo per Vidal”.

Sul fallimento dell’Italia, già fuori dal Mondiale: “Io ero sicurissimo che ci saremmo qualificati. Sicuro sicuro sicuro. Si parla di frizioni tra squadra e allenatore ma io, per le poche volte che ho fatto parte del gruppo, non ho visto problemi. Erano tutti amici”.

Sul calcio italiano in crisi: “Siamo forti, un’ottima squadra con ottimi giovani. Romagnoli, Rugani, Donnarumma, Caldara, Spinazzola, Gagliardini, Bernardeschi, Chiesa. Poi Belotti, Immobile e Verratti. C’è tanto per ripartire”.

Sulle squadre B: “Non so se servano, però so che i giovani devono giocare, fare esperienza sbagliando. Io sono andato in Lega Pro, ora mi chiedo: che senso ha passare dalla Primavera alla Serie A per fare panchina?”.

Su Di Biagio: “Forse stato forse il primo a credere in me. All’inizio all’Atalanta non giocavo, ma lui mi convocava. Anche dopo l’Europeo Under 21, cinque mesi fa, l’ho chiamato per ringraziarlo. Se è una buona idea averlo come traghettatore? Con i giovani ci sa fare. Per me sarebbe perfetto, ma aspettiamo e vediamo che decide la Federazione”.

Sul provino fatto da ragazzino con il Milan: “Giocavo a Valmadrera, mi hanno contattato Inter, Milan e Atalanta. Ho fatto subito il provino con il Milan ma non mi piacevano l’ambiente, le persone. Mio papà ha scelto l’Atalanta ed è andata bene. Mi hanno seguito come uomo prima che calciatore, a Bergamo chiedono anche le pagelle, cercano i giocatori negli oratori”.

Sull’arrivo al Milan: “Ero appena arrivato al mare, stavo ritirando i bagagli e mi hanno chiamato: ‘Devi tornare’. Qui ho trovato un grande club con grandissima organizzazione. La concorrenza di Napoli, Chelsea e Inter? Il mio agente mi ha detto qualcosa sul Napoli, con il Chelsea c’è stato qualcosa ma la vera alternativa era l’Inter. L’interesse del Milan è stato nettamente maggiore e ho deciso: mi piaceva l’idea del nuovo ciclo”.

Sulla stagione rossonera: “Il Milan verrà fuori, sicuro. Servirà tempo ma andremo in Champions League. Juve e Napoli sono davanti, l’Inter è molto preparata, poi ci sono Roma e Lazio. Ce la giochiamo con loro. L’Atalanta? Magari non ripeterà il quarto posto, però farà un ottimo campionato. A Gasperini sarò grato a vita. Mai lavorato come con lui: dopo l’allenamento dovevo dormire un’ora… Domenica sera ci sarà Inter-Atalanta, fratelli contro: tifo per Caldara o per Gagliardini? Per Caldara, ovviamente”.

Lucas Biglia e Luca Antonelli durante un allenamento con il Milan

Jack sì, Biglia nì. Montella sorride a metà verso Napoli-Milan

Lucas Biglia lontano dal 100%: probabile panchina al San Paolo. Ci sarà invece Bonaventura

Se Bonaventura è ormai pienamente recuperato e arruolabile verso Napoli-Milan di sabato, per Lucas Biglia ci vorrà ancora un po’ di pazienza. Il tendine rotuleo infiammato, che ha costretto l’argentino a saltare le ultime due gare prima della sosta contro AEK e Sassuolo, continua a dare fastidio: il riposo preventivo e il lavoro specifico portato avanti nelle ultime settimane non ha ancora portato a una guarigione piena e completa, con il regista che oggi ha lavorato in gruppo ma che ha terminato la seduta d’allenamento a Milanello dolorante al ginocchio.

Biglia, dunque, non è ancora pronto e al 100%. Montella e lo staff medico non dovrebbero forzare il rientro in campo, seppur in una gara difficile e importante come quella del San Paolo: l’ex Lazio è orientato a sedere in panchina. Il suo posto in mediana al fianco di Kessie sarà preso da Montolivo. Ci sarà, invece, Bonaventura: la lesione al bicipite femorale della coscia sinistra è rimarginata e Jack è pronto a tornare in campo. Probabilmente già da titolare, insieme a Suso alle spalle di Kalinic: a farne le spese sarebbe Calhanoglu.

Giampiero Ventura durante Italia-Svezia, costata l'eliminazione dai Mondiali. C'è chi ha parlato di Apocalisse Italia

Apocalisse Italia, è già post Ventura: chi tra Allegri, Ancelotti, Conte e Mancini?

Il commosso abbraccio tra Gigi Buffon e Leonardo Bonucci dopo Italia-Svezia

E alla fine è arrivata l’Apocalisse Italia. Sportiva, ovviamente, ma di Apocalisse si tratta per un paese che vive di calcio come il nostro. Buffon e compagni non parteciperanno alla prossima edizione dei Mondiali, a 60 anni di distanza dall’ultima volta. Nel 1958 non andammo in Svezia (ironia del caso, proprio il paese che ha mandato a casa gli azzurri), a giugno mancheremo nella competizione iridata in programma in Russia. Tantissimi i motivi sia strutturali che contingenti che hanno portato al disastro della nostra Nazionale, ma chi pagherà per primo (e sicuramente, come sempre) sarà l’allenatore: Giampiero Ventura.

Nonostante la mancata presa di posizione nella conferenza post Italia-Svezia (“Dovrò prima parlare con la federazione”, il commento del c.t.), l’epilogo è scontato e incontrovertibile: Ventura non sarà più il selezionatore della Nazionale. E se c’è invece incertezza sul futuro del presidente Tavecchio, il quale tuttavia non pare intenzionato a presentare le proprie dimissioni, c’è molta più chiarezza sul profilo ricercato. Non c’è il nome definitivo, ma il solco è tracciato: sarà un allenatore top, di appeal, palmarès ed esperienza, un uomo che possa dare un’impronta decisa per rialzare il movimento all’indomani del disastro azzurro, nel momento più basso della storia della Nazionale.

Ripartire dopo l’Apocalisse Italia: l’erede di Ventura sarà un campione della panchina

Antonio Conte e Carlo Tavecchio

Dopo Ventura, dunque, un tecnico di respiro internazionale e di carisma indiscusso che possa ricostruire dalle ceneri e avviare un nuovo corso. I nomi ad oggi sono quattro: Allegri, Ancelotti, Conte e Mancini. Ben tre sono sotto contratto (e dunque impossibilitati ad arrivare subito), ma Tavecchio è fiducioso di pescare in questo lotto il futuro allenatore della Nazionale. L’idea sarebbe quella di ricalcare quanto fatto nel 2014 proprio con Conte: tornare a offrire un ingaggio importante (4 netti a stagione) con l’aiuto economico di uno sponsor. E nel frattempo arrivare sino all’estate con un traghettatore come Gigi Di Biagio.

Chi, nel poker di nomi al vaglio della Federazione, è il favorito per il post Apocalisse Italia? Difficilissimo fare previsioni adesso. Ancelotti è l’unico libero subito, ma vorrebbe lavorare con i club ancora qualche anno; Conte è ai ferri corti col Chelsea e tornerebbe al volo in Italia, però soffre la mancanza del lavoro quotidiano con il gruppo; Allegri e la Juventus potrebbero separarsi consensualmente a fine stagione, anche se molto dipenderà dai risultati; Mancini è fresco di arrivo allo Zenit, ma vacillerebbe all’ipotesi di prendere in mano la Nazionale. In ogni caso, a prescindere dal nome, servirà un allenatore di indubbie capacità e con una personalità fuori dal comune. Doti che Ventura, seppur professionista serio e rispettabile, non ha dimostrato di avere a sufficienza.

Paolo Maldini, ex capitano del Milan e della Nazionale italiana

Maldini: “Io di nuovo nel calcio solo al Milan o nella Nazionale italiana”

Paolo Maldini, ex capitano di Milan e Nazionale italiana, leggenda del calcio mondiale, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport. In particolare, Maldini ha parlato di un suo ipotetico rientro nel mondo del pallone:

Paolo Maldini, Dejan Savicevic, Fabio Capello e Daniele Massaro in posa con la Champions League vinta dal Milan nel 1994

“Tutti si domandano perché non sia nel mondo del calcio, ma è anche una mia scelta. Ho sempre guardato alla vita con una visione più ampia rispetto al calcio visto come allenamento e partita e ho la possibilità di scegliermi il futuro.

Qualora ci fossero le condizioni ideali potrei tornare nel calcio. Naturalmente – ha dichiarato Maldini – la mia destinazione sarebbe una scelta solo tra Milan e Nazionale italiana“. L’ex numero 3 è stato corteggiato dalla nuova proprietà cinese, ma per bocca dello stesso Paolo non c’erano le condizioni per rientrare in rossonero.

Ignazio Abate alza la Supercoppa italiana nel cielo di Doha

Ignazio Abate, una storia rossonera

Milanista doc e senatore in un periodo difficile della nostra storia: la storia di Ignazio Abate

Ignazio Abate da bambino con la maglia del Milan

Né fuoriclasse né campione, ma un professionista esemplare e un milanista sino al midollo. Questo è Ignazio Abate, senatore dell’attuale gruppo rossonero, nonché il calciatore di più lunga militanza presente nella rosa di Montella, tra i pochissimi rimasti a incarnare un milanismo vero e autentico.

Nato il 12 novembre 1986 a Sant’Agata de’ Goti ma cresciuto nel Settore Giovanile del Milan, figlio dell’ex portiere Beniamino, Igna si affaccia subito alla prima squadra nel 2003, esordendo in Coppa Italia e in Champions League. Sono però spezzoni e niente di più: la squadra è una corazzata e non c’è posto per un 17enne promettente, sì, ma non fenomenale.

Inizia così una lunga gavetta in provincia, tra alti e bassi, sino alla stagione di Torino. Non è un’annata eccezionale, ma gli vale la chance al Milan. Stavolta, tornare per restare. È il 2009 e per il Diavolo è un anno di drastico ridimensionamento: via Ancelotti, Maldini e Kakà, dentro pochi acquisti non blasonati. Tra questi c’è anche Abate. Arrivato da ala, ma destinato a far carriera più “indietro”: Leonardo lo arretra per necessità da terzino destro e Igna convince, prendendosi definitivamente la scena la stagione successiva con Allegri.

L’affermazione da “2”, lo Scudetto, la Nazionale: Igna esplode definitivamente

Il 2010 segna il ritorno in bello stile del Milan. Gli arrivi last minute di Ibrahimovic e Robinho candidano i rossoneri come favoriti allo Scudetto. Che a maggio, puntualmente, arriva: il 18° Tricolore della storia, il primo (e finora unico) della carriera di Abate. Igna si ritaglia uno spazio enorme in quel successo: è titolare fisso nell’undici tipo da esterno destro della linea a quattro, uomo importante per la gamba e la corsa che riesce a offrire. Guadagnandosi anche la Nazionale, con cui disputa EURO 2012 e i Mondiali brasiliani. È poco incisivo nell’ultimo passaggio, ma riesce comunque a lasciare la propria firma: è nella memoria di tutti il suo assist per il 2-0 di Pato nel derby contro l’Inter, decisivo in quell’aprile per la volata Scudetto.

In agosto arriva anche la Supercoppa italia, poi il buio. Il Milan manca il bis Scudetto e nell’estate 2012 si ridimensiona fortemente con gli addii del nucleo storico di Ancelotti e le cessioni di Ibra e Thiago Silva. Ignazio Abate assume sempre più un ruolo di leadership all’interno dello spogliatoio, tra i “capitani” di un gruppo qualitativamente lontano da quelli degli anni precedenti. Se il primo anno, col terzo posto e la Champions, è sostanzialmente trionfale, le stagioni successive sono magrissime di soddisfazioni: il Diavolo manca l’Europa per tre anni consecutivi, cambia almeno un allenatore all’anno e non riesce a ritrovarsi.

Ignazio Abate e Riccardo Montolivo alzano la Supercoppa italiana vinta a Doha sulla Juventus

Per Abate, così come per la squadra, sono stagioni senza soddisfazioni. Resta uno dei leader della squadra (indossa in qualche circostanza anche la fascia di capitano) e ha spazi importanti in campo, seppur intervallati da qualche problema fisico, ma la penuria di risultati pesa. Prima, però, della stagione 2016/2017. Per il Milan arriva una rivincita a sorpresa, a Doha, nella finale di Supercoppa italiana contro la Juve: la bacheca torna a riempirsi dopo cinque anni e Igna alza per la prima volta un trofeo da capitano, data l’assenza in campo di Montolivo. È una liberazione dopo anni di sofferenza.

Oggi il numero 20 è ancora al Milan, sempre tra i “vecchi” del gruppo. L’arrivo dell’agognato closing e la rivoluzione di Fassone-Mirabelli porta undici acquisti e tanti (annunciati) leader tecnici e caratteriali, ma Ignazio Abate resta un punto di riferimento nonostante un glaucoma, superato alla grande dopo mesi di cure lontano dal campo, e una titolarità perduta. Una dimostrazione: la fascia indossata nell’ultimo Milan-Juventus di campionato. Montella rivede le gerarchie di inizio anno e torna a includere i senatori ante closing, prima poco considerati in favore dei nuovi arrivati. Non è Tassotti né Cafu (e forse nemmeno Andrea Conti, il suo erede designato), ma è un vero cuore rossonero. E chi lotta per la nostra maglia sarà stimato e ricordato per sempre.

Carlos Bacca e Ignazio Abate, con la fascia di capitano del Milan al braccio

Il direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli

Mirabelli, tour per l’Europa a caccia di talenti

È sempre calciomercato anche per Massimiliano Mirabelli. Il direttore sportivo del Milan continua a scandagliare i campionati europei alla ricerca di talenti, sfruttando anche la “tranquillità” della sosta delle Nazionali per visionare giocatori impegnati con le proprie selezioni.

Il d.s. Mirabelli ha visionato più gare: due partite del Belgio, l’amichevole della Nazionale maggiore contro il Messico e il match dell’Under 21 contro Cipro (qualificazioni agli Europei di categoria), ma anche Giappone-Brasile disputatasi a Lille. Osservati tanti calciatori, in cima alla lista c’è Leander Dendoncker: centrocampista dell’Anderlecht, classe ’95, tra i prospetti più interessanti del calcio belga.

Lavoro di scouting e di osservazione, per Mirabelli, anche se il Milan non ha in programma acquisti in vista del mercato di gennaio. A meno di infortuni gravi o cambi di programma, il Diavolo non ha in canna nessun colpo nella sessione invernale di trattative: Montella continuerà a lavorare per integrare al meglio gli 11 arrivi dell’estate. Eccetto, però, eventuali occasioni che offrirà il mercato.

Kalinic-Rodriguez decisivi per Croazia e Svizzera. Nella foto l'attaccante

Kalinic-Rodriguez, gol e vittorie. Stasera Svezia-Italia: c’è Bonucci

Serata di grazia per Kalinic-Rodriguez e più in generale per i rossoneri impegnati con le proprie Nazionali. La prima giornata dei playoff europei di qualificazione ai Mondiali, infatti, ha visto affermarsi sia la Croazia di Kalinic sia la Svizzera di Ricardo Rodriguez, con entrambi protagonisti assoluti dei match.

L’ex Fiorentina ha dato la propria impronta alla partita contro la Grecia in appena 19′, procurandosi il rigore del vantaggio croato e segnando il 2-0 con un bella girata di tacco in area piccola (la Croazia arrotonderà poi sino al 4-1), mentre l’elvetico è risultato il match winner di giornata grazie a un rigore realizzato che ha consentito agli uomini di Petkovic di vincere 1-0 sul campo dell’Irlanda del Nord.

Dopo Kalinic-Rodriguez, stasera è tempo di altri milanisti in giro per il mondo con le proprie selezioni. Su tutti, ovviamente, gli italiani Bonucci e Gigio Donnarumma, impegnati nella delicata trasferta in Svezia: gli azzurri si giocano il pass per Russia 2018 nel doppio confronto con gli scandinavi. Oggi a Solna, lunedì a San Siro: l’Italia deve vincere per conquistare il Mondiale.

Zlatan Ibrahimovic con la divisa della Svezia in Nazionale

Ibrahimovic presenta Italia-Svezia: “Sarà difficile per entrambe. Quel biscotto del 2004…”

Zlatan Ibrahimovic presenta Italia-Svezia. È tempo di playoff Mondiali e Sky Sport ha voluto intervistare un opinionista d’eccezione come il gigante di Malmo, anello di congiunzione perfetto tra i due mondi che si giocheranno un posto al Mondiale di Russia: perché leggenda del calcio svedese, ma ovviamente anche perché con un passato glorioso in Italia tra le fila di Juventus, Inter e Milan, dove in due anni ha vinto uno Scudetto e una Supercoppa italiana.

Il primo pensiero dopo il playoff: Ibrahimovic presenta Italia-Svezia: “Il mio primo pensiero è stato che quelle tra Svezia e Italia saranno due belle partite. Difficili per entrambe le squadre, che ovviamente hanno una grande voglia di andare al Mondiale. La Svezia farà di tutto per passare, l’Italia uguale, ma la cosa più importante è che saranno due grandi partite, due finali praticamente. Non sarà facile per nessuno, vedremo cosa succede”.

Su cosa aspettarsi da una Svezia senza Ibrahimovic: “Ora che non sono più in Nazionale secondo me la Svezia gioca con molta meno pressione. La gente ora si aspetta meno, quando c’ero invece io tutti si aspettavano che potessimo vincere il Mondiale o l’Europeo. Questa è l’impressione che ho, anche dalle cose che sento dire da fuori, dai media, dagli addetti ai tifosi. Le reazioni, ora che non ci sono io, sono nettamente diverse. Per questo giocheranno senza pressione, senza nulla da perdere”.

Sulle parole di Florenzi secondo cui è più facile giocare contro una Nazionale senza Ibrahimovic: “Se devo ascoltare il mio ego devo risponderti che ovviamente con me in campo la Svezia sarebbe più forte. Ma questa squadra finora anche senza di me ha fatto un gran lavoro, conquistando un secondo posto in un girone complicato e ottenendo la possibilità di giocare questo playoff”.

Scatta l’ora dei playoff per Russia 2018: Ibrahimovic presenta Italia-Svezia

Se esiste un nuovo Zlatan nella Svezia: “Non so, ma credo sia difficile. La forza di questa Nazionale in ogni caso è il gruppo, il collettivo e come ti ho detto la possibilità di giocare con meno pressione, proprio perché io non ci sono più. Ora tutti hanno la possibilità di farsi vedere, ci sono nuovo giocatori e abbiamo cominciato un nuovo ciclo. Dobbiamo guardare avanti”.

Se esiste un “Ibrahimovic” nell’Italia: “Secondo me l’Ibrahimovic dell’Italia, il giocatore che dobbiamo temere di più, è Marco Verratti, senza dubbio il giocatore più forte dell’Italia. Però va usato al meglio, nel modo in cui possa rendere non al 100% ma al 200%. Ha un talento eccezionale, al PSG l’ho visto crescere tantissimo e diventare uno dei giocatori più forti al mondo”.

Zlatan Ibrahimovic e Marco Verratti insieme ai tempi del PSG

Sul modo giusto di usare Verratti: “Schierarlo nel ruolo nel quale gioca nel PSG, in mezzo al campo, al centro della manovra della squadra”.

Sul famoso “biscotto” Svezia-Danimarca a EURO 2004: “La verità è che ci siamo giocati la partita a viso aperto ed è uscito un 2-2. Non è stata una partita combinata prima, anche perché non avrei potuto permettere una cosa del genere: è assolutamente contro i miei principi, chi mi conosce lo sa. Poi è ovvio che dopo la partita ci sono state tante parole, ma appunto restano tali, scuse o alibi per giustificare un’eliminazione”.

Il gol di tacco di Zlatan Ibrahimovic durante Italia-Svezia 1-1 a EURO 2004

Su un possibile ritorno in Nazionale in caso di qualificazione ai Mondiali:Adesso sto pensando solo a tornare il prima possibile in campo, non alla Svezia o al Mondiale. La mia storia con la Nazionale è finita, potevo fare qualcosa di più, forse anche di meno, ma il mio tempo con la Svezia è terminato. In ogni caso sarebbe molto bello vedere la Svezia ai Mondiali”.

L'a.d. del Milan Marco Fassone

Milan-UEFA, arriva il giorno del voluntary agreement: il piano di Fassone

Voluntary agreement, ci siamo. Domani, 9 novembre 2017, sarà una giornata fondamentale per il futuro del Milan: l’a.d. Marco Fassone si recherà a Nyon dalla UEFA per presentare nuovamente il progetto cinese e per strappare il cosiddetto voluntary agremment, necessario per poter sforare i parametri del Fair Play Finanziario senza incorrere in delle sanzioni. Sarà necessario convincere l’organismo del calcio europeo della bontà e della solidità del prospetto, in modo che venga concesso a via Aldo Rossi di non rispettare da subito il FPF.

Milan atteso a Nyon per il voluntary agreement: il piano di Fassone per l’aumento dei ricavi dovrà convincere la UEFA

Un primo piano era stato già presentato dal Milan poco prima dell’estate, la cui analisi era stata però congelata dalla UEFA e rimandata in autunno. È per questo che il piano presentato domani dovrà essere più realistico: sarà necessario che Fassone fornisca un programma solido e strutturato di penetrazione del mercato cinese (sono richieste come firme di contratti in essere o che inizieranno in futuro), con cui si conta di aumentare concretamente il fatturato, ma anche che Yonghong Li fornisca le coperture e le garanzie necessarie per sostenere le spese correnti del club.

La UEFA pretende un piano dettagliato nei minimi dettagli per concedere il voluntary agreement. Fassone conta di riuscire a strappare il “sì” agognato: ottenerlo sarebbe fondamentale perché nel primo periodo dell’accordo permetterebbe di coprire il deficit di bilancio immettendo liquidità. In questo modo, nell’analisi dei conti rossoneri non verrebbe considerata la stagione 2017-2018 (destinata a segnare un risultato negativo) e sarebbe oggetto d’analisi il triennio 2018-2021: è qui che il Milan dovrà poi dimostrare di poter rispettare il Fair Play Finanziario con l’aumento dei ricavi.

Davide Calabria con la maglia del Milan 2017/2018

Milan, nuovo infortunio Calabria: caviglia ko, salta il Napoli

Non è un buon momento per Davide Calabria. Il Milan ha trovato due vittorie cruciali (e meritate) in due trasferte insidiose come Chievo e Sassuolo, salvando la panchina di Montella, ma in ambo le partite ha visto il proprio terzino alle prese con due diversi infortuni: Calabria ha subito un trauma cranico facciale in quel di Verona, uscendo dal campo in barella, mentre al Mapei Stadium è stato costretto a lasciare il terreno dopo appena 13 minuti a causa di un problema alla caviglia sinistra.

Infortunio Calabria, niente Napoli-Milan: Montella dovrà rinunciare al proprio terzino

Proprio l’infortunio in casa del Sassuolo – un trauma contusivo distorsivo, secondo quanto riferisce MilanNews.itgli costerà con ogni probabilità un’altra gara di stop: Calabria non ha riportato particolari lesioni alla caviglia, ma dovrà star fuori almeno 20 giorni e salterà Napoli-Milan, gara al rientro dalla sosta per le Nazionali. Un guaio fisico che ha costretto il giocatore a rifiutare anche la chiamata in Nazionale Under 21.

L'esultanza di Suso dopo la rete dello 0-2 in Sassuolo-Milan

Suso promuove il Milan: “Il peggio è alle spalle, ora siamo più squadra”

Sempre uomo copertina del Milan di Montella, decisivo anche in casa del Sassuolo con la rete del definitivo 2-0 rossonero, Suso ha affidato ai propri profili social un commento sul successo del Mapei Stadium e sul momento personale e della squadra:

25marzo15/5novembre17. In quello stadio mi ero messo in testa per la prima volta di voler diventare ‘un giocatore’ del Milan. Ed in quello stesso stadio ieri ho fatto festa. Penso che il peggio sia alle spalle: oggi siamo più squadra, più compatti. Felice per la gente del Milan, per me, per chi mi sta a fianco, per i miei compagni e per il mister. Ma la strada è ancora lunga. Tra qualche giorno penseremo al Napoli. Adesso nazionale, con orgoglio, con la MIA SPAGNA“.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella: “Vittoria meritata, abbiamo concesso poco e tirato tanto”

Le parole di mister Montella dopo Sassuolo-Milan 0-2

Tre punti scaccia esonero per Vincenzo Montella, vittorioso con il suo Milan sul campo del Sassuolo per 2-0. Una vittoria annunciata dal mister alla vigilia, meritata per quanto vista sul campo, che blinda l’allenatore sulla panchina rossonera. Di seguito le dichiarazioni dell’Aeroplanino a Premium Sport:

Sulla gara: “Siamo partiti con grande impegno, provando a pressare alto, anche se non sempre ci siamo riusciti. Poi, dopo un’occasione concessa al Sassuolo, abbiamo perso un po’ di sicurezza: in quel frangente non mi è piaciuta la squadra, ma col passare del tempo abbiamo ricominciato a giocare e penso che alla fine la vittoria sia meritata”.

Sulla prestazione: “Abbiamo concesso davvero poco e questo mi fa piacere: diciamo che sono contento del risultato e, in parte, anche della prestazione. Abbiamo ancora il record di tiri in porta in Serie A e questo è sintomo che qualcosa di buono facciamo”.

Sulle sconfitte nei big match e le vittorie con le “piccole”: “Sarei stato più preoccupato se fosse stato il contrario. Tutta questa differenza nel gioco non l’ho vista, loro hanno avuto il guizzo che serve per sbloccare partite di quel livello, le tre sconfitte hanno dimostrato che dobbiamo lavorare molto per avvicinarci alle grandi. E sono convinto che lo faremo e che inseguiremo fino alla fine il nostro obiettivo”.

Ancora su Sassuolo-Milan: “Abbiamo perso un po’ di coraggio dopo lo spavento, ma ho detto ai ragazzi che avrei preferito perdere giocandocela. Ora preferisco evidenziare gli aspetti positivi: la squadra ha concesso poco ed è un po’ di partite che succede. Poi siamo stati bravi anche in fase offensiva, abbiamo tirato dieci volte in porta”.

Sassuolo-Milan pagelle

Sassuolo-Milan 0-2, le pagelle: Bonucci autorevole, Kessié inarrestabile. Bene Romagnoli

Si è giocata Sassuolo-Milan, posticipo della dodicesima giornata di campionato.

Le pagelle di Sassuolo-Milan, dodicesima giornata di Serie A 2017/2018.

Donnarumma: 6,5
Il Sassuolo non offende più di tanto, ma si fa trovare pronto a chiudere su Mazzitelli.

Zapata: 6+
E’ in serata sì, Falcinelli se ne accorge quasi subito e capisce che è il caso di girare al largo.

Bonucci: 6,5
Al ritorno dalla squalifica, guida con autorevolezza la retroguardia rossonera. Ottimo l’intervento in scivolata su Missiroli.

Romagnoli: 6,5
L’intesa con Bonucci inizia, lentamente ma inesorabilmente, a crescere. Suo il gol che sblocca la gara.

Calabria: s.v.
Costretto a lasciare il campo dopo meno di un quarto d’ora. Sfortunato.

dal 14′ Abate: 6
Partenza difficile, migliora col passare dei minuti. Si conferma un’alternativa affidabile.

Kessié: 7
Finalmente si intravede il Kessié straripante di inizio stagione. Letteralmente inarrestabile, ara il campo da parte a parte con incredibile costanza.

Montolivo: 6+
Chiamato a sostituire l’acciaccato Biglia, non sfigura nel ruolo di equilibratore davanti alla difesa.

Borini: 5,5
Crea tanto, spreca molto. Forse avrebbe bisogno di tirare il fiato, ma al momento è il vero imprescindibile della squadra.

dall’82’ Antonelli: s.v.
Pochi minuti utili per far rifiatare lo Stachanov rossonero.

Suso: 6,5
Prestazione non proprio esaltante fino al 67′, quando estrae dal cilindro l’ormai classico coniglio a giro sul palo lungo. 2-0, tre punti e tutti a casa.

Calhanoglu: 6-
Non disastroso come nelle ultime partite, ma il vero Calha è altra cosa. Qualche cambio campo interessante e l’assist del gol dell’1-0.

dal 64′ Locatelli: 6
Corsa e freschezza al servizio della squadra nel decisivo finale di partita.

Kalinic: 5,5
Tanta legna contro la difesa neroverde, meriterebbe il gol di testa ma Consigli gli nega la gioia deviando in corner.

Montella: 6,5
Era la gara – l’ennesima – da dentro-fuori, la squadra reagisce alla grande portando a casa risultato e prestazione. L’intesa dei nuovi continua a crescere, la formazione ormai ha una fisionomia ben delineata, i singoli iniziano a (ri)prendersi responsabilità che ad un certo punto sembravano volersi evitare. Dopo la sosta però arriverà un Napoli affamato di punti: servirà l’impresa.

Leonardo Bonucci entra a San Siro

Bonucci: “Ho lasciato indietro tutte le pressioni. Oggi dobbiamo solo vincere”

Le dichiarazioni rese da capitan Bonucci prima di Sassuolo-Milan

A pochi minuti dal fischio d’inizio di Sassuolo-Milan le parole di Leonardo Bonucci, pronto a tornare in campo dopo la squalifica di due turni:

Ho lasciato indietro tutto il caos mediatico seguito all’espulsione col Genoa e le pressioni arrivate dal 14 luglio in poi. Son riuscito a prepararmi fisicamente e togliermi qualche responsabilità di dosso. Tornare a vincere oggi è un obbligo.

Se giocheremo anche per Montella? Credo nel Milan e nel progetto – ha dichiarato il capitano rossonero a Sky Sport -. È compito nostro aiutare l’allenatore, noi stessi e la società. Oggi il solo obiettivo è vincere“.

La formazione ufficiale scelta da Montella per Sassuolo-Milan

Sassuolo-Milan, le formazioni ufficiali: fuori Ricardo Rodriguez

Le scelte di Bucchi e Montella con le formazioni ufficiali di Sassuolo-Milan

Meno di un’ora al fischio d’inizio di Sassuolo-Milan, posticipo della 12° giornata di Serie A e gara fondamentale per le sorti dei rossoneri e del mister Montella. Il tecnico di Pomigliano si gioca la panchina confermando il 3-4-2-1 e gran parte degli uomini visti nelle ultime gare di campionato, con un’eccezione annunciata alla vigilia: non gioca Ricardo Rodriguez, scelto Zapata-Bonucci-Romagnoli come terzetto difensivo e Calabria-Borini sulle fasce.

Di seguito le formazioni ufficiali del match tra Sassuolo e Milan:

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Mazzitelli, Cassata; Politano, Falcinelli, Ragusa. All.: Bucchi.

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Calabria, Kessie, Montolivo, Borini; Suso, Calhanoglu; Kalinic. All.: Kalinic.

Antonio Conte al Milan: ipotesi concreta in estate. E con l'esonero di Montella può arrivare subito

Conte al Milan, contatto a Londra in vista dell’estate. E in caso di esonero di Montella…

Contatto a Londra: fiducia per avere Conte al Milan da giugno. Ma sarà fatto un tentativo subito

Antonio Conte al Milan? Difficile al momento attuale (anche se non impossibile), ma ipotesi concreta in vista della prossima estate. Non è una novità che i rossoneri sognino l’ex c.t. della Nazionale per la panchina, ma c’è una novità interessante: il club di via Aldo Rossi – racconta Sky Sportavrebbe mosso i primi passi reali per provare ad arrivare a Conte.

L’aggancio al tecnico del Chelsea è avvenuto quindici giorni fa a Londra tramite intermediari: il Milan ha voluto sondare la disponibilità di Conte a tornare in Serie A e a sposare la causa rossonera. Non c’è ancora nulla di concreto, ovviamente, ma la dirigenza milanista sarebbe convinta di riuscire nell’impresa di convincere il mister di Lecce a sedere sulla panchina di San Siro, con un nuovo progetto tecnico guidato da un nuovo allenatore. Antonio, d’altronde, vorrebbe rientrare in Italia.

E se arrivasse Conte al Milan subito? L’ex Juve è precario al Chelsea quanto lo è Montella in rossonero, traballante nonostante le reiterate “fiducie” della dirigenza. Una doppia sconfitta in giornata dei Blues e del Diavolo, impegnati contro Man United e Sassuolo, potrebbe liberare entrambi. È un’ipotesi difficile e legata a una serie di coincidenze – ragiona Sky Sport -, ma il Milan in caso di esonero di Montella vorrebbe provarci immediatamente. Chissà…

La probabile formazione scelta da Montella verso Sassuolo-Milan

Sassuolo-Milan, la probabile formazione: esclusione per Rodriguez, fiducia a Calhanoglu

Montella “combatte” contro l’esonero senza Ricardo Rodriguez. La probabile formazione verso Sassuolo-Milan

Dentro o fuori in 90 minuti. Sassuolo-Milan rappresenta il crocevia dell’intera stagione per tutti: dirigenza, squadra e allenatore. Legati, seppur in maniera diversa, all’esito del match di Reggio Emilia contro i neroverdi: Montella si gioca la panchina (e una grossa fetta del proprio destino professionale), mentre il Diavolo gioca per non dichiarare il fallimento della stagione già ad inizio novembre. La partita di domani, insomma, è decisiva per tutto l’ambiente Milan: dai piani alti di via Aldo Rossi sino al più umile armadietto di Milanello, per capire se bocciare o meno un progetto tecnico.

Marco Fassone, Vincenzo Montella e Massimiliano Mirabelli seduti sulle panchine di San Siro

Se perdere porterebbe all’epilogo quasi sicuro dell’esonero di Montella, con il nuovo allenatore (Gattuso, ndr) che potrebbe iniziare a lavorare nelle due settimane di sosta, vincere potrebbe segnare la vera svolta dell’annata rossonera. Il Milan non vorrebbe infatti cambiare allenatore e compromettere la stagione, ma la prolungata crisi di risultati e di identità ha bisogno di una risposta decisa. Se sarà della squadra e non della dirigenza, tanto meglio: superare il momento nero con tre punti convincenti, dando concreti segnali di risveglio, potrebbe rappresentare la scossa vitale per ridare linfa a un gruppo dal potenziale tanto ampio quanto inespresso.

L’Aeroplanino deve dunque vincere per salvarsi. E affronterà lo spauracchio esonero confermando gran parte dell’undici tipo strutturato nelle ultime settimane, con la novità sostanziale (e sorprendente) dell’esclusione di Ricardo Rodriguez: in difesa giocheranno Zapata-Bonucci-Romagnoli (tra i pali ovviamente Gigio Donnarumma), mentre sulle fasce il rientrante Calabria e l’intoccabile Borini. Davanti nessuna sorpresa: spazio ancora a Suso e Calhanoglu alle spalle di Kalinic, con Cutrone e Silva di rientro in panchina. In mediana, ko Biglia, fiducia a Montolivo al fianco di Kessie.

La probabile formazione rossonera di Sassuolo-Milan, match valido per la 12° giornata di Serie A:

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Calabria, Kessie, Montolivo, Borini; Suso, Calhanoglu; Kalinic.

L'elenco dei convocati di Montella verso Sassuolo-Milan

Sassuolo-Milan, i convocati di Montella: out Biglia e Bonaventura

Mister Vincenzo Montella ha diramato la lista dei convocati rossoneri in vista di Sassuolo-Milan, partita della 12° giornata del campionato di Serie A. Nella trasferta di Reggio Emilia assenti Lucas Biglia (problemi al ginocchio sinistro) e Bonaventura (guai muscolari): sia l’argentino sia Jack potrebbero tornare a disposizione nella gara al rientro dalla sosta per le Nazionali, quando il Milan farà visita al Napoli di Sarri.

Ecco di seguito l’elenco completo dei 23 convocati verso Sassuolo-Milan:

Portieri: A. Donnarumma, G. Donnarumma, Storari;
Difensori: Abate, Antonelli, Bonucci, Calabria, Gomez, Musacchio, Paletta, Rodriguez, Romagnoli, Zapata;
Centrocampisti: Calhanoglu, Kessie, Locatelli, Mauri, Montolivo;
Attaccanti: Borini, Cutrone, Kalinic, André Silva, Suso.

Vincenzo Montella nella conferenza stampa pre partita di Sassuolo-Milan

Montella: “Domani batteremo il Sassuolo e rimarrò l’allenatore del Milan”

La conferenza stampa di Montella alla viglia di Sassuolo-Milan

Mister Vincenzo Montella ha tenuto a Milanello la consueta conferenza stampa verso il campionato, che questa settimana offre la trasferta in casa del Sassuolo prima della sosta per le Nazionali. Una vigilia delicata e importante per i rossoneri, con l’Aeroplanino che rischia l’esonero nel caso in cui arrivi un’altra sconfitta, anche se è sembrato estremamente tranquillo, sereno e convinto che il Milan vincerà e che rimarrà ancora in panchina.

Di seguito il video integrale dell’incontro con i cronisti con tutte le parole rilasciate dal mister, caricato dal profilo Facebook ufficiale del Milan.

Esonero Montella sì o no? Sassuolo-Milan sarà decisiva

Esonero Montella, decisiva Sassuolo-Milan: se salta c’è Gattuso

Esonero Montella o permanenza al Milan? Dopo tante settimane di rumors e chiacchiere, per l’Aeroplanino è arrivato il giorno della verità. Dentro o fuori in 90 minuti, il tecnico si gioca tutto in Sassuolo-Milan di domani: l’ennesima sconfitta di questo inizio stagione, a maggior ragione se accompagnata da un’altra prestazione non all’altezza delle aspettative, potrebbe costare carissima all’allenatore di Pomigliano. Il quale, se saltasse, avrebbe già il sostituto: il candidato in pole position per raccogliere la guida della squadra è Gennaro Gattuso, mister della Primavera pronto al salto con i “grandi”.

Sassuolo-Milan cruciale per il futuro del tecnico: sconfitta ed esonero Montella o vittoria e “salvezza”?

L'a.d. Fassone, mister Montella e il d.s. Mirabelli nel giorno del rinnovo dell'allenatore

Sono tanti i motivi che spingono a considerare Sassuolo-Milan la gara spartiacque del futuro di Montella. Inquietano un ruolino di marcia clamorosamente negativo in campionato (ben 5 sconfitte in 11 gare e un siderale -12 dalla Champions) e un’Europa League sinora discreta ma non esaltante, con il Milan in testa al girone ma ancora non qualificato ai sedicesimi, oltre ai pochi miglioramenti nel gioco e nell’amalgama, intravisti solo a sprazzi. Ma soprattutto, pesa come un macigno la penuria di gol: il Diavolo segna poco sia di squadra sia con i suoi centravanti. E senza reti, seppur con una difesa in miglioramento rispetto ai disastri di inizio stagione, non si va lontano: al mister si imputa (anche) una gestione discutibile del parco attaccanti.

La società sinora ha scacciato con fermezza l’ipotesi esonero Montella, confermando a più riprese la fiducia al tecnico, ma legandone allo stesso tempo il destino ai risultati. Il progetto di via Aldo Rossi è chiaro: arrivare a giugno con l’Aeroplanino e iniziare da capo con un top allenatore alla Antonio Conte, desideroso di tornare in Italia. Il Milan vorrebbe fare il possibile per scongiurare il cambio in panchina e decretare il fallimento dell’intera stagione già a novembre, ma con un’altra sconfitta e senza miglioramenti nel gioco sarebbe difficile proseguire insieme. E la sosta di due settimane per le Nazionali in programma da lunedì sarebbe ideale per l’inizio dei lavori del nuovo allenatore. Ecco perché Montella, oggi più che mai, si gioca tutto: o vince o sarà esonerato.

André Silva durante #askAndre, Q&A in diretta sul profilo Facebook del Milan

Silva si racconta nell’#askAndre: “Il Milan mi ha impressionato”

Evento social in diretta Facebook per il Milan con #askAndre, la Q&A con André Silva

Venerdì particolare a Milanello con l’#askAndre, all’indomani della trasferta in casa dell’AEK Atene e a soldi due giorni dalla delicata sfida di campionato contro il Sassuolo. Una linea diretta tra i tifosi rossoneri di tutto il mondo e André Silva organizzata dal Milan, in cui l’attaccante portoghese ha parlato delle difficoltà della squadra e del proprio momento personale, sfruttando il canale Facebook del club da oltre 24 milioni di fan.

Di seguito il video completo dell’evento, caricato integralmente dal profilo Facebook ufficiale del Milan dopo la diretta trasmessa nel pomeriggio.

AEK-Milan-pagelle

AEK-Milan, le pagelle: Rodriguez evanescente, Musacchio disattento. Male Calhanoglu

Allo stadio Olimpico di Atene si è giocato AEK-Milan, quarto turno di Europa League.

Le pagelle di AEK-Milan, quarto turno di Europa League 2017/2018.

Donnarumma: 6
L’AEK si fa vedere spesso dalle sue parti, ma le conclusioni a rete non sono un granché.

Musacchio: 5
Forse la peggior prestazione della sua esperienza in rossonero: sempre preso in mezzo, spesso si vede costretto a ricorrere al fallo.

Bonucci: 6-
La prima al ritorno dopo la squalifica porta timidi segnali positivi. Cerca spesso la sortita offensiva, ma il torpore generale non aiuta.

Romagnoli: 6
Prova abbastanza positiva, dal suo lato i greci non sfondano praticamente mai.

Borini: 6
La corsa non manca, spesso a discapito della lucidità. Di nuovo tra i migliori in campo, non esattamente una buona notizia per la squadra.

Montolivo: 6
Sfiora il gol partita con un bel tiro al volo su inserimento solitario, per il resto combina poco di buono.

Locatelli: 5
Il centrocampo a due col gemello diverso Montolivo non funziona: i due finiscono quasi per pestarsi i piedi. Esce dopo un’ora causa pericolo secondo giallo.

dal 76′ Kessié: 5,5
Troppi errori in fase di uscita della palla.

Rodriguez:  5
Per larghi tratti della partita non sembra nemmeno essere in campo. Isolato, completamente avulso dal gioco, non riesce mai ad arrivare al cross. Evanescente.

Calhanoglu: 5-
Ennesima prestazione deludente. Unica occasione degna di nota, il tiro potente ma centrale della ripresa. Non basta.

Cutrone: 5,5
Non ha un pallone giocabile per tutto il primo tempo, il secondo non lo comincia nemmeno.

dal 46′ Suso: 6
Prova ad accendere la partita, ma stavolta il miracolo non riesce.

André Silva: 5,5
Leggermente meglio del dirimpettaio, giusto perché ha qualche occasione in più per farsi vedere.

dall’81’ Kalinic: s.v.
Niente da dichiarare.

Montella: 5
Non c’è nulla. Non c’è gioco, non c’è rabbia agonistica, non ci sono tiri in porta, non c’è risultato. Due pareggi a reti bianche consecutivi figli solo ed esclusivamente esclusivamente della pochezza tecnica dell’avversario, che in entrambe i casi è uscito dal campo con la sensazione di aver sprecato una buona occasione per fare il colpaccio.

Massimiliano Mirabelli, d.s. del Milan

Mirabelli: “Sicuri che Montella sia un buon allenatore. Berlusconi? Positivo che parli”

Le parole del d.s. Mirabelli a Sky Sport a pochi minuti da AEK-Milan

Così il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli nel pre partita di AEK Atene-Milan, gara del girone di Europa League:

“La squadra pian piano col lavoro sta sempre dimostrando di avere una sua identità, ma noi abbiamo chiaro il nostro percorso. Mettere tutti insieme questi giocatori non è facile, ma siamo sereni, sicuri di avere un buon gruppo e un buon allenatore. Vorremmo dare soddisfazioni a nostri tifosi con qualche risultato.

Noi sappiamo che è un percorso lungo quello che stiamo facendo e la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Il nostro obiettivo era creare una base solida su cui costruire e aprire un ciclo: sappiamo che ci sono delle difficoltà e il nostro rimpianto è non fare felici i nostri tifosi. Abbiamo bisogno di tempo – ha dichiarato Mirabelli a Sky Sport ma è giusto che i milanisti debbano avere soddisfazioni così come le abbiamo avute noi da loro sin dal primo momento in cui siamo arrivati a Milano. Ma abbiamo ben chiare le nostre idee.

Le parole di Berlusconi? Non ho l’autorità di rispondergli, resta sempre un grande tifoso del Milan e vive sugli umori del risultato. La prendiamo come un fatto sempre positivo quando parla lui”.

La formazione ufficiale rossonera per AEK Atene-Milan di Europa League

AEK Atene-Milan, le formazioni ufficiali: chance per Cutrone-André Silva

Le scelte di Jimenez e Montella con le formazioni ufficiali di AEK Atene-Milan

Mancano pochi minuti al match di Europa League AEK Atene-Milan, valevole per la 4° giornata del girone. Confermate nei rossoneri le indicazioni della vigilia: Montella sceglie il 3-4-1-2 con Calhanoglu dietro a Cutrone e André Silva, con Suso e Kalinic in panchina. C’è Bonucci in campo dopo la squalifica di due turni in campionato, mentre Kessie gode di un turno di riposo: in mezzo giocano Locatelli e Montolivo.

Di seguito le formazioni ufficiali di AEK Atene-Milan:

AEK Atene (3-4-1-2): Anestis; Vranjes, Cosic, Bakakis; Galo, Johansson, Simoes,Helder Lopes; Bakasetas; Christodoulopoulos, Araujo. All.: Jimenez.

Milan (3-4-1-2): G. Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Borini, Locatelli, Montolivo, Rodriguez; Calhanoglu; Cutrone, André Silva. All.: Montella.