Raiola – Milanismo

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Raiola-Donnarumma, gelo e riflessioni sul futuro

Mino Raiola sa far stare bene gli assistiti che ha, ma i suoi metodi non sono certo considerati impeccabili. E l’estate che sta per finire ha regalato momenti difficili, difficilissimi, anche per quelli che sono i rapporti tra la famiglia di Donnarumma e il potente procuratore. Le ultime dichiarazioni, infarcite di continui attacchi al Milan, non hanno fatto altro che riaprire la pratica di un rapporto difficile e che per il futuro può riservare qualsiasi tipo di soluzione. Anche un divorzio in prospettiva, tra qualche settimana sapremo essere più precisi andando nel dettaglio. Raiola aveva fatto di tutto e di più per convincere la famiglia ad accettare la destinazione Paris Saint-Germain e a un certo punto aveva pensato di avercela fatta. Tra commissioni, ingaggi, buonuscite e fantastiche cifre alla firma sarebbe stato un trionfo per tutti. Ma a un certo punto la famiglia ha detto no, l’agente italo-olandese si è adeguato e le picconate verso il Milan sono continuate senza soluzione di continuità.

Le ultime sono storia di pochi giorni fa e di sicuro Raiola andrà avanti per convincere la famiglia Donnarumma che questa deve essere l’ultima stagione in rossonero senza “se” e senza “ma”. La famiglia, invece, è stufa di questo atteggiamento, non vuole più essere prigioniera di un procuratore che decide in modo autonomo e pretende di trascurare tutti, alla larga di un minimo confronto. Ecco perché gli scenari sono aperti a qualsiasi tipo di soluzione, compresa una rottura definitiva. A maggior ragione se l’atteggiamento di Raiola continuasse a essere quello di un continuo confronto polemico con i club. A casa Donnarumma aspettavano un minimo di tregua su un argomento trito e ritrito: le nuove esplosioni mediatiche firmate Raiola saranno abbondante motivo di riflessione.

Fonte: Alfredo Pedullà

Fassone: “Il Milan avrà un futuro d’oro”

L’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, è stato ospite di un forum nella redazione del Corriere dello Sport, in cui ha parlato a 360° del momento rossonero. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sulla debacle contro la Lazio: “Questa è la prima giornata di down dall’inizio della stagione, ma giocare subito ci aiuterà: non avremo tempo per rimuginare e per fare tanti discorsi. Se questa sconfitta ha minato le nostre certezze? Qualche dubbio ci è venuto, ma Montella è stato bravo nel post partita a sottolineare che le scon­fitte fanno parte di un progetto di crescita. Magari non di queste dimensioni… Ecco perché quando mi hanno inquadrato in tribuna dopo il 4-0 avevo quell’espressione terribile (sorride, ndr). Contro il Cagliari non avevamo giocato bene, ma erano arrivati i tre punti. Contro la Lazio invece…”.

Sugli attacchi di Raiola: “Mi è dispiaciuto che abbia detto certe cose. Raiola è l’agente di Donnarumma, ma anche di Bonaventura, Abate e altri giovani. Ammetto però che Mino è coerente e questa sua s­fiducia l’ha espressa ­fin da aprile perché vede come oscuro e nebuloso il futuro del club. Gli ho spiegato il nostro progetto che si svilupperà in 4-5 anni. Dalle sue ultime frasi deduco che, nonostante gli investimenti, nutre ancora perplessità, ma sono felice che Gigio abbia scelto di rimanere: vuol dire che lui ci crede”.

Sulle “vedove” di Berlusconi: “Pensavo che questo scetticismo fosse ancora più pesante perché Berlusconi è stato al Milan 31 anni, 27 dei quali caratterizzati da grandi successi. Con Galliani ci sentiamo e tra noi il rapporto è buono. In una situazione del genere essere nel mirino della gente è normale e anche per questo abbiamo adottato una tipologia di comunicazione molto diretta: spieghiamo tutto ai tifosi con grande trasparenza sui social. Ho notato che la gente apprezza. Il numero di abbonamenti rispetto allo scorso anno è quasi raddoppiato e intorno al Milan sento tanto calore anche in trasferta”.

Sul debito col fondo Elliott: “Ho detto che al 99% la società rimarrà all’attuale proprietà lasciando però un minimo dubbio? Avrei potuto anche dire al 99,9%, ma come manager, in presenza di un ri­finanziamento non ancora certo, un minimo margine di dubbio va lasciato. Spero di poter dire che saremo a posto al 100% nella primavera del 2018, forse addirittura a febbraio-marzo, con 6 mesi di anticipo sulla scadenza del debito con Elliott. La mia frase voleva dare una rassicurazione ai tifosi, far capire loro che il Milan non porterà comunque i libri in tribunale e continuerà ad avere una proprietà solida anche nella più sciagurata e remota delle ipotesi. Stanco di sentire insinuazioni sulla proprietà? A volte sì. Nel mondo del calcio spesso le proprietà orientali vengono viste come poco trasparenti e poco comunicative. Noi, dove possibile, abbiamo deciso di rispondere con i fatti e con i numeri”.

Sui ricavi dalla Cina: “I top club lì fatturano poche decina di milioni di euro, 20-25, anche il Manchester United che è il leader assoluto in quel mercato. La nostra scommessa è arrivare nei prossimi anni a 60-70-100 milioni. Come? In Cina abbiamo una società locale, non un semplice ufficio, e manager cinesi che possono sviluppare il nostro business conoscendo la cultura e sapendo come muoversi”.

Sugli obiettivi della stagione: “C’è un piano economico che va di pari passo con quello sportivo. L’obiettivo è la zona Champions League: vogliamo conquistarla per poi crescere ancora e vincere. Non riuscirci, però, non sarebbe un dramma. Alla UEFA ho presentato anche dei piani che non prevedono la partecipazione alla Champions e quindi 40 milioni in meno di ricavi. Se arriveremo ‘solo’ in Europa League non chiuderemo la baracca, ma non nascondiamo che gli azionisti ci hanno chiesto di tornare subito a giocare la coppa più prestigiosa”.

Sulla corsa alla Champions League: “Juventus e Napoli hanno qualcosa in più delle altre perché sono solide e collaudate. La corsa va fatta su Inter, Roma e Lazio che mi sembrano più alla nostra portata come rose. Se cresciamo come squadra, possiamo dar fastidio a tutti”.

Sull’Europa League: “Per noi è una competizione importante, anzi prioritaria. Non la faremo schierando le riserve perché vogliamo arrivare il più lontano possibile e migliorare il nostro ranking. Se da febbraio avremo un po’ di fortuna nei sorteggi…”.

Sull’Inter: “Loro lo scorso anno in classi­fica sono ­finiti dietro di noi, ma il Milan ha cambiato molto. Ce la giocheremo senza paura, con loro e con le altre. Al derby e, ancora prima, allo scontro con la Roma arriveremo più rodati rispetto a ora.

Il mio derby con l’Inter? Ho buoni ricordi degli anni all’Inter. Il più grande rammarico è quello dell’ultima stagione con Mancini: eravamo primi, stavamo volando, poi qualcosa si è rotto (tra lui e Bolingbroke, allora CEO nerazzurro, e Fassone se n’è andato, ndr). Peccato perché avremmo potuto vincere il campionato. Roberto (Mancini, ndr) è un fuoriclasse e gli auguro ogni successo perché lo merita.

Mercato estivo? L’Inter era soggetta al Fair Play dell’UEFA, noi lo saremo il prossimo anno, ma non mi permetto di entrare nei loro affari. Tra la nostra proprietà e la loro c’è grande rispetto”.

Sul Fair Play Finanziario: “A maggio abbiamo ottenuto lo slittamento della sottoscrizione del Voluntary Agreement. Siamo stati convocati in un momento in cui i nostri piani erano ancora super­ficiali. Ci rivedremo a novembre e speriamo che tutto vada a posto”.

Sul mercato: “Trovare l’accordo per il Voluntary Agreement potrebbe darci dei vantaggi, ma dei vincoli con l’UEFA li avremo. Quest’anno la proprietà ha accettato perdite forti che nel prossimo bilancio saranno coperte da aumenti di capitale e abbiamo inserito in rosa 11 nuovi giocatori. Nel 2018 niente rifondazioni: l’idea è quella di aggiungere 2-3 elementi e migliorarci dove ne abbiamo bisogno. Faremo mercati importanti anche senza cessioni di spessore”.

Sul parco attaccanti: “Siamo felici di Kalinic. Montella lo voleva ­fin dall’inizio e puntavamo su di lui. Ci siamo tenute aperte delle altre piste perché non sapevamo cosa avrebbe fatto la Fiorentina”.

Su Bonucci: “Eravamo partiti per costruire una squadra di un certo tipo e nella nostra idea base Leo non c’era. A inizio luglio Montella e Mirabelli mi hanno prospettato l’acquisto Bonucci, spiegandomi che era il giocatore che avrebbe completato la nostra rosa. Su di lui siamo andati dritti per dritti anche se a me sembrava impossibile prenderlo. E invece al primo incontro con Marotta abbiamo trovato l’accordo in mezzora. Leo è un leader, ma anche lui deve ambientarsi”.

Su Raiola e la promessa della fascia di capitano a Gigio: “Non voglio fare polemiche. Dico solo che da quando ha sposato il nostro progetto, immaginiamo che Gigio diventerà capitano del Milan. Dargli la fascia adesso sarebbe stata una cosa prematura, ma se rimarrà a lungo con noi come speriamo…”.

Su Montella: “Non lo abbiamo mai messo in discussione e sarebbe rimasto anche senza la quali­ficazione all’Europa League. Mi è piaciuto tantissimo come ha lavorato la scorsa stagione, caratterizzata dalle difficoltà del cambio di proprietà. Ha grandi doti gestionali del gruppo”.

Massimiliano Mirabelli

Mirabelli: “Sogno la Champions. Raiola? Un uomo piccolo”

Massimiliano Mirabelli ha rilasciato una lunga intervista al Quotidiano del Sud. Di seguito i passi relativi al Milan.

Sulla prima estate di lavoro al Milan: “Posso essere sincero? Non sono riuscito a fermarmi un attimo. La mole di lavoro in questi mesi è stata enorme. E poi le ore di lavoro per me non sono cambiate. Come lavoravo qui in Calabria, lavoro adesso a Milano. Il tempo che dedico al calcio è infinito. Sono stato catapultato d’un tratto in una situazione nuova, è vero, tutto molto bello, ma tutto è avvenuto in apnea”.

Sul rapporto con Marco Fassone: “L’ho conosciuto all’Inter. Lì sono arrivato e avuto la fiducia di Piero Ausilio. Il mio ruolo era di capo osservatore, ma, da subito, ho avuto uno splendido rapporto anche umano con Fassone che all’Inter ricopriva il ruolo di direttore generale. Mi consultavo quotidianamente con lui: lunghe telefonate tra segnalazioni di giocatori promettenti e tanto altro. Poi quando è stato allontanato dall’Inter subito mi ha detto una cosa: dove vado ti porto con me. Così è stato. Posso aggiungere che lavorare con lui è un piacere perché per me non è umano, ma un vero e proprio extraterrestre”.

Sui giorni passati in attesa del closing: “Ricordo a tutti che avevo un contratto con l’Inter, quindi se non si chiudeva l’affare… Poi il mio tempo l’ho passato negli stadi di Europa. Ho visto partite, partite e ancora partite. Concentrato sempre e unicamente a vedere giocatori che potevano far parte di un progetto che per fortuna è partito”.

Sulla proprietà cinese: “Hanno le idee chiare. Vanno sempre diritti per la loro strada e non rispondono a nessun tipo di provocazioni o note stonate sulla stampa. Preferiscono, insomma, arrivare diritti al risultato. La loro ambizione è quella di riportare il Milan sul tetto del mondo entro cinque anni. Noi subito gli abbiamo detto che non sarà facile, ma siamo il Milan calcio e abbiamo il dovere di provarci”.

Sullo scontro di quest’estate con Mino Raiola: “Da gigante del calcio mercato, con quella frase Raiola, è diventato un uomo piccolo nei miei confronti. Esordire con l’affare Donnarumma non è stato facilissimo, ma ne siamo venuti fuori alla grande”.

Sulla frase che ha convinto la famiglia Donnarumma a rinnovare: “Possiamo andare avanti con le domande? Ne vorrei un’altra…”.

Sul rapporto con la vecchia guardia del Milan e con l’ex presidente, Silvio Berlusconi: “Ancora non ho avuto il piacere di incontrarlo. Ci sarà sicuramente occasione. Se per vecchia guardia si intende Maldini, Costacurta, Baresi… sì, abbiamo parlato, la storia del Milan non si cancella, resta la grande storia. Galliani, invece, viene ancora allo stadio ed è sempre un grande tifoso del Milan”.

Sul prima club per cui ha lavorato, il Rende: “Società seria ed organizzata. Ho fatto avere al Rende già due ragazzi del Milan. Sono i fratelli Modic e non è escluso che a gennaio possano arrivare nella squadra biancorossa altri giovani interessanti di casa Milan. Nel calcio tutto è possibile. La società biancorossa è partita con il piede giusto. Bisogna restare con i piedi per terra, ma sognare non costa nulla”.

Su Cutrone: “Lui faceva parte del settore giovanile del Milan, ma è un ‘98 in scadenza, poi lo abbiamo visto negli allenamenti e sinceramente il ragazzo ha grandi doti e può fare veramente bene. Crediamo in lui, come crediamo nei tanti giovani che sono in prima squadra. Poi Montella con loro ha un rapporto splendido. Siamo sulla buona strada, ma c’è tanto lavoro ancora da fare”.

Sul suo livello di inglese: “Sto studiando”.

Sul sogno che spera di realizzare in rossonero: “Regalare presto ai tifosi del Milan quella musichetta della Champion’s. Questo adesso è il mio più grande sogno”.

Raiola: “Tutti hanno giudicato male Donnarumma, sto ancora aspettando le scuse”

Mino Raiola ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Crc. L’agente tra gli altri di Gigio Donnarumma è tornato di nuovo sul rinnovo-telenovela che ha infuocato l’inizio dell’estate rossonera: “Guardo sempre avanti. Siamo rimasti al Milan perché questo era il desiderio del ragazzo e chi lo ha giudicato prima della chiusura del calciomercato, dovrebbe chinarsi e chiedere scusa. E invece, sto ancora aspettando le scuse da quella piccola parte della tifoseria di Milano e anche da qualche giornalista che ha espresso un giudizio morale perché è facile poi fare la morale sugli altri”.

Sul comportamento dei tifosi: “L’Italia è forse l’unico Paese in cui i tifosi pensano di gestire le società o le scelte dei giocatori, questo all’estero non accade. In Italia si ha un po’ di paura dei tifosi e dobbiamo uscire da questa cultura. Tutti hanno giudicato male Donnarumma, ma non hanno poi chiesto scusa. Voglio chiarire anche questa storia della fascia da capitano: noi non l’abbiamo mai chiesta, ci è stata offerta”.

Sul campionato: “La Juventus ad oggi è campione d’Italia per cui resta la squadra da battere. Ma questo è un campionato nuovo ed è vero che la Juve è ancora una grande squadra, ma anche il Napoli lo è. Credo che anche la Roma possa sorprendere quest’anno”.

Sul mercato di Milan e Inter: “Non condivido la politica delle milanesi, ma la rispetto. Finora nessuna grande avversaria ha incontrato il Milan, ma ciò che mi preoccupa è che manca ancora di una punta”.

Vacanze? “Non vado in vacanza, il mio lavoro non finisce quando chiude il calciomercato”.

Montella: “Le parole di Raiola? Mai promesso la fascia a Gigio. Vorrei parlare con Niang”

Mister Vincenzo Montella ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Cagliari. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Sull’inizio di stagione e sul Cagliari: “L’entusiasmo non deve diventare euforia, altrimenti diventa pericoloso, ma finora lo stiamo gestendo bene. L’anno scorso il Cagliari ci ha messo in difficoltà e stavolta arriva da una sconfitta: è una partita pericolosa perché affrontiamo una squadra preparata tatticamente”.

Sulle parole di Raiola su Gigio e la fascia di capitano (qui i dettagli): “Diamo troppa importanza a quello che dicono gli altri. A me la società non ha mai detto di assegnare la fascia da capitano a Donnarumma: forse gli è stato detto che nel tempo potrà diventare capitano, ma dalla società, non da me. I ragazzi, dopo una scossa iniziale, hanno accettato il passaggio della fascia a Bonucci che rappresenta il nuovo corso: ho visto anche Abate e Bonucci a cena, c’è feeling anche fuori dal campo”.

Su alcuni singoli: “L’equilibrio tra fase offensiva e difensiva è quello che ti fa vincere. Vediamo come stanno Montolivo e Biglia, Locatelli sta crescendo. Kalinic oggettivamente è un po’ indietro, è molto probabile che vada in panchina. Siamo contenti di Cutrone, André Silva e di Kalinic: qualcuno deve pure andare in panchina, giocando ogni tre giorni non vedo problemi.

Sul mercato e su Niang: “Il direttore è molto stanco. Niang? Vorrei parlare con lui perché è un ragazzo molto sensibile”, riporta PremiumSportHD.

Raiola: “Gigio capitano: il Milan ce lo aveva promesso. Vogliamo capire”

Gigio Donnnarumma ha rinnovato ed è rimasto al Milan, dopo una telenovela lunga un’estate piena di colpi di scena, ma Mino Raiola non sembra accontentarsi del ricco contratto da 6 milioni netti a stagione firmato dal proprio assistito. Il procuratore del portiere, infatti, ha polemizzato con la società rossonera sulla scelta di affidare la fascia di capitano a Bonucci e non a Gigio: “Ce l’avevano promessa. Nulla contro Bonucci – ha precisato Raiola a Rai Sport -, ma vogliamo capire. Sono contento che Donnarumma sia rimasto al Milan, rispettiamo la sua decisione“.

Raiola: “Niang? In Russia non vuole andare, bisogna rispettare la sua scelta”

Caso Niang aperto e futuro tutto da scrivere per l’attaccante francese: tra certificato medico presentato al club rossonero, offerta dello Spartak (al momento) rifiutata dal giocatore e volontà di decidere autonomamente dove poter giocare post esperienza al Milan, Mino Raiola ha parlato così a Montecarlo della situazione relativa all’ex Watford, in ultimi giorni caldi per il suo futuro. “Replicare alle parole di Montella su Niang? Montella ha detto che non si allena perché non c’è con la testa, è arrivato il certificato che non c’è con la testa.

Aveva ragione Montella – ha dichiarato a Sky Sport – Come se ne esce? Non lo so, cerchiamo di lavorare per la soluzione per il bene di tutti. No ad un futuro in Russia? Per adesso il ragazzo non vuole andare e credo si debba rispettare la sua scelta, come quando uno rispetta le scelte di rimanere… chi vuol rimanere, bisogna essere contenti, perché se tutti volevano andare via, non va bene”.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Gigio: “Ho rinunciato a tanto per il Milan. Il primo no? “Colpa” degli Europei. Ero preoccupato per San Siro, e invece…”

Il portiere del Milan e della Nazionale, Gigio Donnarumma, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del Corriere della Sera. Di seguito le dichiarazioni più importanti rese dal “99” rossonero.

Sul dividere la camera col fratello Antonio: “Sono io che russo! Quando dormo io, neanche una bomba mi sveglia. Scherzi a parte, dopo tanti anni passati lontano, è proprio bello stare sempre assieme, come facevamo da piccolini. Condividere poi il ruolo di portiere è ancora più stimolante”.

Sull’etichetta di “raccomandato” ad Antonio: “Ne ha già parlato lui. Allenarmi con Antonio aiuta anche me a crescere e guardate che qui, con mister Magni, si fa un ottimo lavoro. Certo si scherza anche, perché lavorare senza scherzare è pesantissimo”.

Su Bonucci: “Devo dire che mi ha fatto una grandissima impressione. Sono sincero, quando ho saputo che sarebbe arrivato sono rimasto sorpreso, l’ad Fassone e il ds Mirabelli stanno facendo un lavoro incredibile. Sono sicuro che Leo ci darà una grande mano, anche sul piano della personalità”.

Sul PSG: “Nella mia testa c’è sempre stato solo il Milan. Ho ricevuto tante offerte, dico la verità, e ho rinunciato a tanto per restare in quella che considero casa mia”.

Sul “no” iniziale al Milan e sulla contestazione: “In quel periodo ero concentrato solo sugli Europei Under 21 che stavano per iniziare. Ho 18 anni, ero in un momento importante che poteva indirizzare la mia carriera. Non avevo la testa per decidere, volevo aspettare almeno la fine del torneo. Come ho detto, in quel momento sono anche arrivate molte offerte, avrei potuto guadagnare persino di più, ma non è stata una questione di soldi. Durante gli Europei, poi, si è scatenato un putiferio, sono stato molto male, c’è stato quell’episodio dei dollari falsi lanciati dai tifosi. Non è stato un momento facile”.

Sull’Europeo Under 21: “Io ho cercato sempre di lavorare al massimo, ho dato la mia totale disponibilità al c.t. Di Biagio, mi dispiace tanto per il risultato. Poi, sa, le prestazioni dipendono da tante cose”.

Su San Siro e sull’accoglienza: “Sì, ero un po’ preoccupato, lo ammetto, avevo paura di una reazione negativa del pubblico, ero un po’ pessimista. Invece sono stati bravissimi, mi hanno accolto esattamente come avevano chiuso lo scorso anno”.

Sui social: “Non ho cambiato il modo di usarli. Certi giorni sono socialissimo, certi altri non posto niente. Li uso per distrarmi dopo l’allenamento, per non pensare solo al campo. Se ho pensato che fossero esagerazioni? Massì, ma se si fosse parlato solo di calcio non ci sarebbero stati problemi. Invece sono stati espressi giudizi sulla mia famiglia, sono state dette cose molto brutte, che hanno fatto stare molto male i miei».

Sul cognato molto “social”: “Sono molto legato a lui, perché ha cominciato a frequentare casa nostra quando io ero piccolino e Antonio era già partito. Mi ha cresciuto come un fratello”.

Sull’esame di maturità: “So bene quanto è importante lo studio e che mi dispiace ma in quel momento non mi sentivo pronto, come credo succeda ad altri ragazzi. Non avevo studiato, è stato un anno impegnativo. Ma è una sfida importante: ho promesso alla mia famiglia e a me stesso che la affronterò più avanti”.

Su Montella e sul ruolo che ha avuto per farlo restare: “Ma quello è stato solo un caffè, niente di che, non si è parlato di mercato. Ma sì, ci lega il fatto che veniamo entrambi dalla Terronia. A parte le battute, con il mister ho un rapporto ottimo, scherziamo sempre in napoletano. Ed è vero, per la sua esperienza, lui poteva capire la mia situazione meglio di tanti altri”.

Sulla sua terra d’origine: “Appena vedo il cartello che indica la fine del Lazio e l’inizio della Campania io sto già meglio, sento odore di mare, mi sento a casa”.

Sulle ambizioni del Milan: “L’obiettivo è tornare in Champions. È vero che abbiamo cambiato tanto, dobbiamo cercare di fare gruppo e far ambientare al meglio i giocatori nuovi. Stiamo tutti ascoltando il mister. Speriamo di fare grandi cose”.

Sulla Juve: “È per forza la favorita. Cerchiamo di battere tutte le altre e poi quando incontriamo la Juve cerchiamo di battere anche lei. Ma ci siamo anche noi tra le squadre da battere”.

Se il Milan è il suo “esame di maturità”: “In un certo senso… Credo che quest’estate “bellissima” mi abbia fatto crescere molto. Sì, mi sento più maturo”.

Fassone: “Kalinic-Milan, lavori in corso. Un regalo? Se ci sarà l’occasione…”

L’a.d. del Milan, Marco Fassone, ha parlato in mix zone nel post partita del match casalingo contro lo Shkendija.

Sul suo compleanno: “Ho fatto qualche anno in più oggi, ma le sei candeline di stasera mi hanno reso felice comunque (ride, ndr)”.

Su André Silva: “Siamo felici, sta prendendo confidenza con il gol. Ma sono felice per tutti, anche per Montolivo. È un bel gruppo, sono soddisfatto”.

Su Kalinic: “Inutile nascondere che lo trattiamo da tempo, siamo in fase avanzata. Lavori in corso per lui”.

Su Niang: “Come ci sono entrate, alcuni ci hanno chiesto di uscire. Mirabelli sta portando avanti delle operazioni in uscita, non dico di più”.

Sul pubblico di San Siro: “Un orgoglio del Milan questi tifosi. Riempiono lo stadio per gare non attraenti e in un momento particolare come metà agosto. Raccogliamo la prima parte della nostra semina ma dobbiamo restare piedi per terra, da domenica iniziano le cose vere. Sperando di festeggiare a maggio”.

Su Bonaventura: “La macchiolina della serata. C’era la soddisfazione di tutti per la gara e poi Jack ha sentito questo dolore, si spera sia lieve”.

Sull’avvio di campionato: “Sensazioni buone, con la consapevolezza di venire da partite di Europa League e non amichevoli. Non ci facciamo illusioni, la strada è lunga ed il gruppo nuovo. Ci saranno momenti delicati, è normale”.

Su un regalo ai tifosi: “I tifosi sono contenti di quello che stiamo facendo. Abbiamo avuto modo in questi giorni di considerare cosa manchi ancora e lo stiamo cercando senza fretta. Se ci sarà la giusta occasione, la prenderemo. Altrimenti siamo competitivi così”.

Su Bonucci e sulla fascia di capitano: “Ne abbiamo discusso tutti, parlandone a lungo. Credo sia la scelta giusta, serviva uno con personalità ed abitudine alla vittoria”.

Sull’incontro di oggi con Raiola: “Ha avuto un incontro con Mirabelli, non con me. Avrà parlato dei suoi assistiti e del loro futuro. Ibrahimovic? Non so”.

Su come sarà il Milan tra quattro anni: “Bonucci e Montella si sono sbilanciati, è un bel segnale di fiducia. Le costruzioni si fanno in un arco temporale. C’è la voglia di tornare sul tetto del mondo ma andiamo per gradi, rientriamo prima in Champions League”.

Sui tre nomi fatti in Cina: “Li hanno fatti i colleghi i nomi, e io ho detto che sono tutti interessanti. Li seguiamo tutti e anche altri non nominati. Il mercato è aperto e non ci sono ancora state le condizioni per chiudere – riporta MilanNews.it -, ma magari si sblocca qualcuno in un momento e lo si prende”.

Su una possibile deadline per Kalinic: “Mi pare sia fissata alle 23 del 31 agosto, ma non vorrei sbagliarmi con l’orario (ride, ndr)”.

Il direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli

Mirabelli: “Ora parola al campo. Mercato? Sappiamo cosa fare. Ibrahimovic…”

Il direttore sportivo del Milan, Massimiliano Mirabelli, ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Domenica Sportiva. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Le sensazioni sul nuovo Milan: “Abbiamo acceso l’entusiasmo e vogliamo far sì che non venga meno nei prossimi mesi: dobbiamo darci da fare. Abbiamo fatto una squadra nuova, Montella non ha potuto ancora fare un allenamento con tutti, quindi ora dobbiamo costruirla bene sul campo, dopo averla fatta bene sulla carta. Ora la parola passa al campo”.

Sul closing: “È stata lungo ed estenuante. È stato un closing lunghissimo, forse il più lungo della storia di un club, peraltro importante come il Milan. Ma non ci siamo neanche accorti che sia iniziato perché abbiamo iniziato a lavorare a capofitto e ancora non ci siamo resi conto di dove siamo”.

Sulla squadra: “Spero che questo mercato finisca al più presto, perché ad oggi ogni giorno i giornalisti chiedono continuamente notizie sul Milan, ma bisogna fermarsi. Abbiamo preso giovani forti, per aprire un ciclo importante, poi con Bonucci e Biglia sono chiocce che servono agli altri otto acquisti: è importante avere una guida”.

Su Biglia: “È un giocatore che in quel reparto ci dà le caratteristiche e il carisma che serve al nostro nuovo Milan”.

Su Bonucci: “Non è un colpo programmato come Biglia e gli altri, ma un’occasione da cogliere al volo. Parlavo con Lucci per altri giocatori e lui mi continuava a fare la battuta con Bonucci. I primi giorni neanche lo dissi a Fassone, poi parlai col ragazzo, il quale voleva indossare la maglia del Milan: la cosa si è fatta seria e velocissimamente l’abbiamo chiusa”.

Su altri colpi da qui a fine agosto: “Noi sappiamo quello che dobbiamo fare, siamo attenti sul fatto che dovremo fare qualcosa lì davanti. Il mercato degli attaccanti ancora non si è mosso”.

Su possibili ritorni: “Guarderemo a qualcosa di nuovo, nella vita non si sa mai che qualche vecchia conoscenza o ex giocatore possa tornare, ma non è questo il caso e non alludo a Ibrahimovic. Siamo con i piedi per terra e valutiamo le cose che dobbiamo fare e penso che lo faremo dopo Ferragosto”.

Su Raiola: “Ci siamo scontrati su alcune cose, ma rimane la possibilità di affrontare altri argomenti. È uno dei più potenti manager che ci sono, forse un giorno ci siederemo per qualcos’altro, anche se sappiamo quanto è dura trattare con lui. E lui sa quanto è dura trattare con noi”.

Hamsik: “Napoli, ho esitato se restare solo per il Milan. Raiola…”

Il capitano del Napoli, Marek Hamsik, ha parlato dell’ipotesi passata di svestire la maglia azzurra per andare al Milan:

A Napoli sono sempre stato bene, perché andare via? Mi sono sempre sentito importante per questa squadra e ho scelto di continuare a esserlo. Alla fine chi è andato via poi si è sempre pentito. Qualche titubanza l’ho avuta per il Milan, ma ero anche più giovane. Alla Juve non ho mai realmente pensato.

Raiola mi voleva? Si, l’operazione con il Milan era sua – ha dichiarato Hamsik al Corriere della Sera -, ma comprese che non avrei lasciato il mio procuratore storico che mi segue da quando sono nel calcio professionistico e al quale devo tanto. E mi ha lasciato tranquillo“.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella

Montella: “La mia estate dei sogni. Questa squadra resterà, voglio riportarla tra i top club”

L’allenatore del Milan Vincenzo Montella ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

Sul mercato: “La mia è stata, ed è ancora, un’estate da sognatore. Ma il bello è che i miei sogni sono stati esauditi, e non è finita qui. Magari può fare scalpore il numero di giocatori acquistati e le cifre spese, resta il fatto che il club sta facendo qualcosa di straordinario. Questa è una squadra che rimarrà nel tempo, e non si svaluterà. Anche se il mister sarà un incapace (ride, ndr). Mai avuto dubbi, mai avuto nulla di diverso in mente che non fosse il Milan, anche perché dal club sentivo quotidianamente una stima sincera e netta”.

Sul progetto di riportare il Milan tra i top club: “Sia in termini affettivi che professionali mi piacerebbe molto essere io a condurre in porto tutto questo, arrivare a questo traguardo. Vorrebbe dire una grande crescita professionale, sarebbe il massimo”.

Sul grande entusiasmo per la vittoria col Bayern: “Da questo punto di vista la gestione sarà facile perché ho un gruppo intelligente e una società realista. E poi è calcio estivo. Semplicemente, così come ho provato fastidio per la sconfitta col Borussia, mi fa piacere questo successo perché ho visto passi in avanti per atteggiamento, mentalità, tattica. E tutto in una volta sola. Mi sono piaciuti la copertura degli spazi e l’aggressività fin dall’inizio. La cosa più bella è stata la ricerca della compattezza. Va però detto che il Bayern era in evidente difficoltà. La qualità si è alzata moltissimo”.

Su Niang: “Ha fatto una partita strepitosa. Ha un profilo molto importante, può diventare un giocatore di altissimo livello, ma deve migliorare nella gestione di se stesso quando le cose vanno bene. Rimane? Non c’è motivo per non credere in lui, dipende più che altro da M’Baye”.

Sul preliminare di Europa League: “In effetti prima di questa partita ero un po’ pensieroso, o magari sarebbe meglio dire realista. Adesso mi sento rinfrancato. In vista di questa partita, a oggi, faccio fatica a trovarne otto che mi garantiscano novanta minuti. Sarei già contento di averne otto che rendessero al 70%, ma non ne sono mica certo. Ci tengo molto e devo dire che temo più le prime partite che la fase a gironi. La onoreremo fino alla fine, e dai quarti in poi si avvicina molto alla Champions”.

Sullo scudetto: “Ora è un miraggio, anche se non bisogna mai por­re limiti alle ambizioni. Ho iniziato a sognare, e lungo le settimane non capivo come acquisti e soldi si potessero moltiplicare così. È stato fatto più di quanto pensassi. La proprietà cinese è molto rispettosa dei ruoli, cosa inusuale nel calcio. E il nostro dovere è essere altamente competitivi. L’approccio del presidente è ottimo, è sempre lì a ringraziarci. L’altra sera mi ha chiesto di portare avanti lo spirito Milan, mi ha meravigliato. E anche la squadra percepisce questo”.

Sui prossimi colpi di mercato: “Il focus principale è sul centravanti e poi magari su una punta esterna e una mezzala. Ma la fretta di prima non c’è più. L’attaccante ideale deve combinare diverse cose: senso del gol, gol sporchi e sa­ per giocare per la squadra”.

Su Bonucci: “Con il club c’è grande condivisione su tutti i giocatori, ovviamente con loro al 51% e io al 49%. Ecco, con Bonucci è l’uni­co caso in cui è stato il contra­rio. Ero convinto fosse raggiun­gibile, mi fidavo di chi me lo di­ceva (i due hanno lo stesso agente, ndr), mentre i miei dirigenti avevano una percezione diver­sa. Mandavo a Mira­belli almeno dieci messaggi al giorno, con tre sole parole: ‘Buongiorno, o buonasera, di­rettore: Bonucci’. Con il diretto­re abbiamo un rapporto schiet­to e continuo, condividiamo anche gli stessi vizi. Bonucci è un professionista altamente competitivo, con la mentalità e il suo modo di pensare è riusci­to a ottimizzare al massimo il suo motore. Sarà un esempio per i giovani. Non so se senza di lui la Juve si sia indebolita, ma di certo noi ci siamo rinforzati. Non credo possa essere una fi­gura ingombrante nello spo­gliatoio: solo chi lo vede in­gombrante a priori lo può per­cepire come una minaccia.

Sulla difesa a tre: “Mi intriga, mi piace come idea, ma devo dire che con questi giocatori possiamo davvero usare tanti sistemi. Ho l’imba­razzo della scelta”.

Sulla questione Donnarumma: “E’ sta­to Mirabelli a toccare le corde giuste. Io ho parlato con la fa­miglia perché loro sentivano l’esigenza di parlare con me. Ma non gli ho parlato da alle­natore, ho solo raccontato la mia esperienza. Più che per il progetto del club, l’ha fatta per se stesso. Lui è fantastico perché ha la capa­cità di unire tutte le fasce di età. Quando ha rinnovato, mia nipote Martina, che ha 7 anni, si è messa a piangere e sono certo che lo abbia fatto anche qualche nonna di 70. E’ entrato nel cuore di tutti, anche dei non milanisti, e sono certo che continuerà a essere amato dai tifosi”.

Sul rapporto con Raiola: “Un botta e risposta nato e fini­to lì. Io non ho problemi con lui e lui non credo ne abbia con me”.

Sugli obiettivi futuri: “Fra cento giorni mi aspetto che il Milan sia una squadra e che si veda il mio lavoro. Fra mille mi auguro che lo scudetto non sia più un miraggio, ma un obiettivo concreto”.

Mirabelli: “Renato Sanches può arrivare. Belotti? Non sempre le cose che piacciono si possono fare”

Massimiliano Mirabelli ha lasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Molti gli argomenti trattati dal DS rossonero.

Sul percorso che l’ha portato dalla serie D al Milan: “Lavoro per il Milan da 100 giorni e ancora non mi sono reso conto a pieno di ciò che è successo, ma sono arrivato qui al termine di un percorso lungo, come quello di uno studente che dalle elementari riesce a conseguire la laurea: nella mia carriera da ds ho vinto tanti campionati (12, dalle categorie inferiori alla Serie B ndr), ma prima di diventare direttore dell’area tecnica del Milan per anni ho cambiato ruolo, ho girato il mondo e ho studiato i calciatori catalogandoli con un innovativo sistema di scouting”.

Sull’appellativo di “re del mercato”: “La definizione “re del mercato” non mi piace perché non ho fatto tutto da solo. E poi non abbiamo ancora completato l’opera: il nostro è un cantiere aperto che non chiuderà neppure l’1 settembre perché a quel punto dovremo supportate Montella. Lui è un grande allenatore, ma non è un mago e non ha la bacchetta magica. Avrà bisogno dell’appoggio della società e lo avrà. La nostra squadra è giovane e crescerà nel tempo grazie anche a due chiocce come Bonucci e Biglia”.

Sui dubbi che venivano mossi inizialmente alla nuova gestione: “Bisogna vedere da chi venivano alimentati quei dubbi… Se arrivavano da qualche avversario, ci ha fatto un grande assist. Forse siamo stati sottovalutati e in silenzio abbiamo lavorato meglio”.

Sul possibile arrivo del centravanti, ciliegina sulla torta di questo mercato: “Di ciliegine ne abbiamo già messe abbastanza. E’ vero che cerchiamo un attaccante, ma non abbiamo fretta e prenderemo quello più giusto per noi”.

Sull’irritazione di  Borussia Dortmund e  Torino per le trattative Aubameyang e Belotti: “Ci siamo limitati, con il massimo rispetto delle norme, a manifestare il nostro interesse al loro club per un tesserato. Senza avvalerci di nessun intermediario. Non vedo la mancanza di rispetto. Su Cairo vi do la stessa risposta. Anche in questo caso abbiamo interpellato direttamente il Torino. Non vedo il problema”.

Su Belotti: “I grandi giocatori ci piacciono tutti e lui è uno di questi. Non sempre le cose che piacciono si possono fare. Bisogna che domanda e offerta collimino… La valutazione che abbiamo dato noi (60 milioni, ndr) è la più alta che il Milan nella sua storia ha dato a un calciatore”.

Sul possibile arrivo della “seconda scelta” Kalinic:  “Kalinic una seconda scelta? Da voi giornalisti forse è considerato una seconda scelta. Noi non abbiamo prime, seconde o terze scelte. Per noi sono tutte prime scelte e vogliamo unire il discorso tecnico a quello finanziario. Anche Kalinic come Belotti è un grande giocatore: la differenza sta nell’età”.

Su Renato Sanches: “Lo conosco bene dai tempi del Benfica. E’ un ottimo giocatore e con il Bayern i rapporti sono ottimi. Siamo in una fase di valutazione su ciò che dobbiamo fare, ma non escludo che questa sia un’operazione che possiamo pensare di fare”.

Sullo scudetto: “Sta nascendo un Milan che deve far appassionare la sua gente, un Milan che sta risvegliando l’entusiasmo del popolo rossonero. Il discorso dello scudetto o quello della Champions lasciamoli da parte: l’obiettivo ora è avere il massimo dei consensi”.

Sul gap con le prime della classe: “Stiamo costruendo una squadra che, con tempo giusto a disposizione, se la potrà giocare con tutti in Italia. Noi siamo il Milan e chi ci affronterà da qui in avanti dovrà ricordarlo”.

Sul derby di mercato con l’Inter: “Il mercato non può dire chi ha fatto meglio o peggio perché è il campo che parla. Rispetto l’altra squadra di Milano, ma penso solo al Milan”.

Sulla telenovela Donnarumma: “Abbiamo lavorato tanto sul ragazzo e sulla famiglia. Loro non hanno mai avuto dubbi sulla scelta: non volevano lasciare il Milan. Ci siamo scontrati con uno degli agenti più forti e importanti al mondo (Mino Raiola, ndr), ma abbiamo fatto restare Donnarumma alle nostre condizioni. Il tema della clausola per noi è irrilevante. Ciò che conta davvero è che Donnarumma sia il portiere del Milan: lui è un valore importante per questa squadra e per questa società. Il nostro obiettivo è tenerlo per sempre”.

Sui retroscena della trattativa: “Ci sarebbe da fare un film su questa trattativa… C’è stati troppo clamore intorno alla vicenda: vi dico solo che a volte sono andato in aeroporto fingendo di prendere un aereo e poi in macchina ho affrontato un lungo viaggio per andare da un’altra parte”.

Ancora su Donnarumma: “Poteva andare ovunque. Tanti club hanno avuto approcci con il suo agente, ma noi non abbiamo mai preso in considerazione la possibilità di cederlo. A 18 anni, con tante offerte tra le quali scegliere, è lecito riflettere sul proprio futuro, ma è rimasto al Milan. Se lo ha fatto, vuol dire che ama questa maglia e i tifosi devono ricordarlo. Possibilità che si possa rilassare con il fratello a fargli da vice? Assolutamente no. Sarà uno stimolo per lui avere Antonio e Storari, un grande portiere e un professionista esemplare. Chi molla…”.

Sul rapporto con Raiola: “Abbiamo un rapporto diretto e i toni a tratti sono stati accesi perché io difendevo la posizione del Milan, lui quella di Gigio. Dopo la firma ci siamo chiariti con una telefonata”.

Su Bonucci: “E’ stata un’occasione di mercato. Con Lucci parlavo di Bertolacci e mi è stato fatto presente che Bonucci poteva cambiare squadra. Mi si è accesa subito una lampadina… All’inizio mi era sembrata una provocazione, una cosa irraggiungibile, e l’ho accennato solo a Montella, non a Fassone (ride divertito, ndr). Siccome anche Montella insisteva su questa possibilità, abbiamo provato tutti insieme a verificarla e a chiudere il prima possibile l’affare. Cosa ho detto per convincerlo? Io niente. Gli ho chiesto perché voleva il Milan e mi ha risposto che se doveva cambiare squadra, voleva continuare ad essere protagonista. E dalle operazioni di mercato concluse aveva capito che con il Milan avrebbe potuto esserlo. Aggiungo una cosa: Leo non è il solo giocatore importante che è affascinato dal nostro progetto… La Juve ha perso un leader non facile da rimpiazzare, noi abbiamo un campione che farà crescere i nostri giovani.”.

Su Borini: “Lui è un jolly d’attacco e ci farà molto comodo”.

Su Conti: “E’ giovane, ha entusiasmo, qualità e sarà importante per il Milan e la Nazionale”.

Su Kessié: “Ha qualità straordinaria: forza, tecnica e intelligenza tattica. Sarà una grande sorpresa”.

Su Biglia: “E’ un leader in campo. Garantirà geometrie ed esperienza”.

Sulla trattativa con Lotito: “E’ stata lunga ed estenuante. Biglia lo rincorrevamo da tempo e non volevamo ci sfuggisse”.

Su Ricardo Rodriguez e Musacchio: “Sono gente d’esperienza. Rodriguez lo cercava l’Inter ed è con noi”.

Su Calhanoglu: “Per giudicarlo basta vedere come calcia il pallone. Che classe…”.

Su André Silva e sul ruolo di Jorge Mendes: “Ho un grande rapporto con Mendes, uno degli agenti top al mondo. Quando l’ho chiamato per André Silva si è dimostrato di una disponibilità unica. Non escludo di concludere altri affari con lui (Renato Sanchez, ndr), ma non creeremo dipendenza da nessun procuratore: lavoriamo con tutti quelli che hanno giocatori importanti”.

Sui possibili rimpianti di mercato: “Senza essere presuntuoso dico che tutti quelli che volevamo sono qui con noi”.

L'amministratore delegato del Milan Marco Fassone

Fassone: “In 100 giorni ho rifatto il Milan. E non è ancora finita…”

L’amministratore delegato Marco Fassone ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

Sul bilancio dei primi 100 giorni al Milan: “Il nuovo corso è partito, la percezione è quella di un cambiamento importante, su tutti i fronti. Faccio un esempio più manageriale che sportivo: la settimana prossima si insedierà il direttore finanziario, e con lui il primo livello di management sarà completo. Non è facile farlo in cento giorni. In realtà mi sento un po’ stanco, lavoro tutti i giorni venti ore, ma devo dire che sono volati e mi ritengo molto soddisfatto: abbiamo fatto ciò che avevamo in mente e anche qualcosa in più”.

Sulla paura che potesse saltare tutto: “Sì, i primi due giorni dopo il mancato closing di marzo. Poi ho provato a dare una mano in prima persona e ce l’abbiamo fatta”.

Sul rapporto col fondo Elliott: “Semplice: da parte loro sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente”.

Sul presidente Li: “In quasi nessun club da cui sono passato ho visto una tale sequenza di aumenti di capitale. Significa che il proprietario crede così tanto nella sua creatura da volerla ricapitalizzare. Sono iniezioni che danno ossigeno alla cassa e aumentano il patrimonio. L’assemblea dei soci inoltre ha deliberato un aumento di capitale di lungo periodo e questo tranquillizza manager e tifosi. Lui e il direttore esecutivo Han Li intendono la gestione di un club come una famiglia manageriale. Non vedono dipendenti, ma un gruppo di persone che sposa un progetto fiduciario di lungo periodo. Ti fanno sentire uno di loro”.

Sul budget di mercato residuo: “Diciamo che qualcosina o qualcosona la faremo ancora. Dipende anche dalle uscite ma non abbiamo fretta. Questa è una squadra già ottima, manca solo la ciliegina. Che, in ogni caso, sarà un arrivo eccellente, di livello. Comunque tutti gli acquisti sono stati fatti ai prezzi corretti”.

Sull’entusiasmo dei tifosi: “Intanto vorrei sottolineare la nuova strategia di comunicazione, abbiamo scelto di parlare dritti alla gente, via social, in tempo reale. Prima per strada avvertivo scetticismo, ora sento euforia e passione. Volete un dato? In questi primi quattro giorni di campagna sono stati venduti cinquemila abbonamenti”.

Sull’aumento dei ricavi: “Intanto partecipare a tournée come queste si crea un’onda lunga con la gente che dura tutto l’anno. Occorre pianificare in paesi lontani, dove ci sono tanti potenziali tifosi. Milan China, la nostra controllata, partirà a brevissimo. Nel nostro piano quinquennale contiamo di passare dagli attuali 200 milioni di fatturato in una forbice fra i 400 e i 500. Stadio escluso, ovviamente lì c’è dentro tutto: Champions, diritti tv, ricavi commerciali in Cina. Diciamo che nel 2022, se vogliamo parlare di obiettivi, sarebbe bello avere il Milan fra i primi 5 top club mondiali. Tra l’altro sta ripartendo anche la macchina delle sponsorizzazioni: la settimana prossima ne annunceremo uno di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei nostri confronti. E poi nel 2018/19 l’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più probabili”.

Sul voluntary agreement: “Siamo grati alla UEFA. Abbiamo inoltrato altri piani, garantendo che in autunno ci presenteremo con cose concrete e non solo progetti. Il voluntary ci darà un anno di ossigeno”.

Sulla questione stadio: “Occorre accordarsi in tre: noi, Inter e Comune. A inizio agosto ci rivedremo, ma noi non sappiamo ancora se prenderemo la strada di San Siro o quella di un impianto di proprietà. Al momento le reputiamo percorribili entrambe. Di certo vogliamo arrivare a fine stagione con un progetto approvato e capire chi farà cosa”.

Sull’obiettivo scudetto: “Da uomo Milan devo pensare a quello, da manager non devo illudere con le promesse. Al primo anno, razionalmente, è quasi impossibile. Ma nel calcio l’irrazionalità è una componente sempre presente, quindi lascio le porte aperte a tutto”.

Su Montella: “Non è mai uscito dal nostro radar, lui ha la grande qualità di trasferire sempre a tutti grande serenità. Abbiamo scelto insieme una strategia di mercato rivoluzionaria: avremmo anche potuto andarci più cauti con il numero di acquisti”.

Sul viaggio di mercato più piacevole: “Per André Silva è stato un blitz: arrivati a Oporto nel pomeriggio e prima di cena avevamo già chiuso. Abbiamo incassato anche dei no, per motivi di prezzo e prima del closing”.

Sugli obiettivi sfumati: “Un paio di giocatori non sono arrivati perché è slittato il closing. Uno era Kolasinac. A volte è stato frustrante, ma io e Mirabelli non ci siamo mai fermati. Lui si è visto milioni di partite”.

Sul rapporto tra Raiola e Mirabelli: “Se abbiamo rinnovato con Donnarumma è grazie alle sue intuizioni. Ha toccato le leve giuste, ha saputo convincere Gigio a sposare il progetto. E quando parliamo di schiena dritta intendiamo dire che per gli agenti occorre la giusta remunerazione”.

Sull’irritazione della Juve per l’operazione Bonucci: “Non l’ho percepito. I rapporti sono buoni, quando si chiude un affare si è in due. Con Marotta ci siamo avvicinati subito al primo incontro. Il merito è di Montella: io ero scettico, Mirabelli il più perplesso, il mister ha insistito e ci ha spronato”.

Sul risentimento di Borussia e Torino: “Se è così, mi scuso se le mie azioni sono state interpretate come un’uscita dal mio campo. Io comunque ho parlato più volte coi club”.

Sul possibile arrivo di Belotti, Kalinic e Aubameyang: “Potrebbe esserci un’altra figura, un Mister X”.

Sul “divertimento” di questo mercato: “Credo sia la mia stagione più divertente e stimolante di sempre. E’ un Diavolo che mi ha preso l’anima, mi sento rossonero dappertutto”.

Su come si vede tra 1000 giorni: “Mi vedo con la musichetta della Champions, con una fase di rodaggio finita e quindi mi vedo alzare trofei e parlare di scudetto. E, allo stesso tempo, con la crescita e la salute economica. La stagione 2019/20 è quella del break even, quella successiva contiamo di iniziare a distribuire qualche piccolo dividendo”.

Ufficiale: Donnarumma-Milan avanti insieme sino al 2021

Dopo una lunga ed estenuante telenovela, ricca di pathos e ultimatum disattesi, tra tweet e post incriminati, è arrivata la notizia tanto attesa: il Milan e Gigio Donnarumma andranno ancora avanti insieme. Il sì del ragazzo e della famiglia era già arrivato, ora è arrivato anche quello dei Raiola: il portiere di Castellammare di Stabia ha rinnovato il proprio contratto con i rossoneri.

I dettagli del nuovo legame tra Gigio e il Milan sono noti da tempo: un quadriennale da 6 milioni di euro netti a stagione, con una clausola rescissoria che si aggira attorno ai 75-80 milioni. Cifre importanti, da top player, per un giocatore chiamato ora a dimostrare di poter diventare a tutti gli effetti un campione e una colonna della squadra.

Ecco il comunicato del Milan:

AC Milan comunica di aver prolungato al 30 giugno 2021 il contratto di Gianluigi Donnarumma.”.

Gigio rinnova, Milan soddisfatto: “Accordo senza compromessi”

Mancano le firme sui contratti, ma c’è l’accordo totale e definitivo tra il Milan e Mino Raiola per il rinnovo di Gigio. Ieri, dopo settimane piene di colpi di scena, è avvenuto l’incontro decisivo tra la dirigenza rossonera, l’entourage del ragazzo e la famiglia Donnarumma: il “99” firmerà un quadriennale da 6 milioni a stagione, con clausola rescissoria di 75-80 milioni.

Enorme soddisfazione dalle parti di via Aldo Rossi per la conclusione della vicenda. La dirigenza del Milan, incarnata da Fassone e Mirabelli, è contenta di essere arrivata alla fumata bianca senza compromessi con Raiola: né sulla clausola rescissoria – scrive il Corriere della Sera – né sulle commissioni, né sulla percentuale sulla rivendita.

Milan, Donnarumma firmerà: contratto di quattro anni, una sola clausola a 80 milioni

Gigio Donnarumma verso il rinnovo del Milan. C’è l’accordo tra i rossoneri e il portiere – e in particolare il procuratore Mino Raiola – sul nuovo contratto che lo legherà al club di via Aldo Rossi. Nei prossimi giorni sarà formalizzata l’intesa tra le parti: possibile che la società voli a Ibiza (il giocatore è lì in vacanza, ndr) per le firme, meno probabile che sia Gigio a tornare in Italia.

Superati i dubbi dell’agente Raiola (avrà solo il 5% dell’ingaggio di Donnarumma e nessun’altra commissione), il “99” firmerà un contratto di quattro anni a 6 milioni a stagione: le ipotesi iniziali andavano verso un quinquennale. Dettagli anche sulla clausola rescissoria: ne stanno ancora discutendo in questi minuti a Casa Milan – riporta Gianluca Di Marzio -, ma pare che possa essere solo una da 80 milioni.

Donnarumma-Milan, finito l’incontro con Raiola e la famiglia di Gigio

Sembravano minuti decisivi sul fronte Gigio Donnarumma, con il vertice tra i Raiola, la dirigenza del Milan e i genitori del nostro portiere – riporta Sky Sport -, tanto che sembrava ci fosse aria di firme. Si pensava a un’intesa di massima sul contratto del portiere, tra le clausole rescissorie e gli altri dettagli, solo da formalizzare.

Tuttavia l’incontro tra Fassone, Mirabelli, la famiglia e il procuratore di Gigio non ha provocato l’attesa fumata bianca. È stato un vertice positivo e la fiducia è alta, perché le parti sono vicine, ma ancora non è arrivata attesa firma del rinnovo: mancano gli ultimi dettagli su clausole e commissioni, anche se l’opera fatta di appianamento della distanza sembra aver dato i frutti sperati.

Ad ogni modo, il vertice si è concluso con una energica stretta di mano tra Fassone e Raiola: segno di un’intesa vicinissima, che con ogni probabilità verrà formalizzata entro la settimana. Il contratto offerto a Donnarumma è un quinquennale da 6 milioni netti a stagione; meno chiarezza sulle cifre finali della clausola rescissoria.

Donnarumma-Milan, ancora niente sì da Raiola: la società sonda Reina e Neto

Ultime schermaglie prima del possibile rinnovo di Donnarumma. Ci sono novità sul fronte del rinnovo del numero “99”: l’offerta del Milan è chiara – quinquennale da 6 milioni a stagione, ingaggio del fratello Antonio, clausole da 100 o 50 milioni a seconda dell’approdo o meno in Champions – e l’ok di Gigio e famiglia è già arrivato, ma non quello di Mino Raiola, che ancora non ha l’intesa su alcuni dettagli.

I problemi – riferisce Gianluca Di Marzio – riguardano le commissioni e la percentuale per la rivendita destinata al procuratore, oltre alla sistemazione delle clausole rescissorie che l’italo-olandese vorrebbe rivedere. Il Milan si aspettava stasera il sì definitivo da tutte le parti per annunciare il rinnovo di Donnarumma, ma non è ancora arrivato, nonostante la volontà di chiudere la questione.

È probabile che arriverà comunque il “sì” al rinnovo di Gigio, ma la dirigenza si è voluto cautelare con telefonate esplorative per Reina (con il Napoli) e con Neto (l’agente). Senza la firma del giocatore, non vuole restare beffato, ma il traguardo del rinnovo è vicino e può essere tagliato presto.

L'amministratore delegato del Milan Marco Fassone

Fassone: “Gigio, sì o no in tempi brevi. Champions importante, ma c’è un paracadute…”

Marco Fassone, a.d. del Milan, ha rilasciato importanti dichiarazioni durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione. Ecco le più salienti.

L’inizio del nostro amministratore delegato: “Buona stagione a tutti. Oggi inizia la nuova avventura del Milan. Sono passati 80 giorni dall’insediamento, vicini al giro di boa dei primi 100 giorni, quello dei bilanci. Ci rendiamo conto sempre di più di quanto fatto prima e di quanto pesi l’eredità. Ci può essere solo riconoscenza. Ci siamo concentrati sulla ricostruzione della rosa dell’allenatore: siamo stati coerenti con quanto promesso. L’obiettivo 2/3 del lavoro per il raduno è stato fatto. Abbiamo perseguito anche obiettivi più oscuri, come la linea di management completata con professionisti di qualità. Il secondo è il lavoro per far partire la macchina cinese e la costituzione della società Milan China: è uno dei pilastri su cui si basa lo sviluppo e la credibilità del nuovo Milan. Mancano ancora altre cose, ma sono complessivamente soddisfatto di quanto fatto”.

Sui conti: “Essendo la prima stagione di una nuova proprietà, e avendo valutato fosse opportuno investire nella rosa, finanziato da uno dei bond emesso in particolare per la campagna acquisti. Rassicuriamo i sostenitori, è tutto sotto controllo a livello finanziario e c’è budget per i prossimi due mesi”.

Su Donnarumma: “Ciò che accadrà è ancora nella nebbia; ciò che è accaduto dopo la non disponibilità di Gigio al contratto abbiamo aperto a un ripensamento, che parzialmente c’è stato. Abbiamo formulato formalmente una proposta modificata rispetto a quella di Montecarlo, vicina ai desiderata finali: ci sono aspetti corollarici da limare, ma ormai siamo quasi arrivati e Gigio è convocato per l’11 di questo mese. La risposta ci deve arrivare in tempi rapidi, possibilmente positiva”.

Sugli abbonamenti: “Si percepisce una bella disponibilità dei tifosi, già per il preliminare di Europa League e verso l’allenamento di oggi. Per questo non ci saranno aumenti sui biglietti, mi aspetto un bel sostegno e con un numero di abbonati non come nei grandi trionfi, ma più alto degli ultimi anni”.

Su aumento di capitale e budget: “Il 7 luglio è la data di versamento, sarà di poco superiore ai 20 milioni. Valuteremo nel corso dei prossimi 10 giorni come destinare il budget, se su più giocatori o su un singolo campione”.

Sugli obiettivi: “Dobbiamo essere competitivi il prima possibile, il cambiamento è profondo e serve tempo. Il distacco preso negli anni è significativo, non mi porrei una scadenza temporale: cerchiamo di fare il massimo e prima arriva e meglio è”.

Su Raiola: “Fa il suo lavoro per ottimizzare il guadagno per sé e per il calciatore, spingendo per condizioni economiche per noi irraggiungibili”.

Sull’importanza della Champions per il bilancio: “Sarebbe molto importante. La UEFA ci ha fatto l’assist di aiutare l’Italia con quattro posti diretti, sono bene che non tutti i piani possano considerare solo questa opzione e che ci possa volere un anno in più: ho previsto un paracadute, ma l’obiettivo è centrarla subito”.

Su Conti: “Potrebbero essere giorni chiave. L’Atalanta ha il nostro totale rispetto nel prendere le sue decisioni, mi sento regolarmente con Percassi e possono essere giorni decisivi”.

Ancora su Gigio: “C’è stata una fuga in avanti sui media, ma non è così. Il finale della storia non è ancora scritto, il giocatore ha nelle mani una nostra proposta ma siamo in attesa di una risposta”.

Sul suo lavoro: “Stiamo facendo il nostro, con l’entusiasmo descritto da Mirabelli. Sentiamo forte la responsabilità, ma anche l’orgoglio di rappresentare il Milan. Se stiamo facendo bene lo scopriremo tra qualche mese”.

Di nuovo argomento Gigio Donnarumma: “La precedente gestione ha fatto il meglio per lasciarci l’eredità migliore. Credo che con un lieto fine il rapporto coi tifosi tornerebbe come prima e capirebbero le sue difficoltà. Sino a che è mediatica la trattativa ci sta che ci siano certe cose, ma dopo il termine Gigio resta Gigio, è nel nostro cuore”.

Sulla scelta di Donnarumma di non fare la maturità: “Ho saputo solo a scelta fatta e lo sgriderò l’11, ma è stata un’estate provante. Non posso entrare nella sua testa per capire, lo supererà la prossima estate”.

Sullo scetticismo che c’era sul Milan: “Posso capire che ci stesse, abbiamo cercato di lavorare molto sotto traccia e a volte venivamo visti in giro in aeroporto e negli stadi prima del closing. Oggi si capisce perché eravamo spesso in giro e come siamo riusciti a chiudere tutto rapidamente oggi”.

Sulla campagna abbonamenti: “È in cantiere, il nostro obiettivo è portare più gente possibile allo stadio senza guardare ai soldi”.

Sul budget e sul debito: “Ho le idee chiare sul budget, non su come investirlo: dovremo valutare col d.s. e col mister, anche alla luce dei primi allenamenti e partite. Il nostro debito con Elliott scade a ottobre 2018, non è un’urgenza e altri club hanno fatto debiti più importanti. Non è una priorità rifinanziarlo”.

Fassone: “Gigio? Accordo vicino, ma no ad altri compromessi. Vi racconto Yonghong Li”

L’ad del Milan, Marco Fassone, è stato intervistato dal Corriere della Sera.

Partiamo da Gigio. Accordo a un passo allora?

«Avevo anticipato che le porte del Milan sarebbero state riaperte qualora Gigio avesse voluto ripensarci. Qualche ripensamento c’è stato: ho la sensazione che siamo molto vicini all’accordo con il giocatore e la sua famiglia, fermo restando che non vogliamo scendere ad altri tipi di compromessi. Credo che siamo a un giorno o due dalla decisione, che spetta al giocatore».

A cosa si riferisce quando parla di compromessi?

«Queste decisioni non vengono mai prese dai giocatori da soli. Ci sono gli agenti, in questo caso ce n’è uno molto bravo, che ha sue idee e convinzioni, che sono un po’ lontane dalle nostre, quindi non so quale sarà la scelta finale».

Ma ha avuto l’impressione che la famiglia e Raiola abbiano linee diverse?

«No, fino a quando qualcuno non mi dice il contrario il mio interlocutore è Mino, con cui parlo più volte al giorno. Ripeto, credo che la parte di accordo che riguarda giocatore e famiglia sia vicina, l’altra è più complicata».

Ma quest’altra parte cosa comprende? Il nodo è la clausola rescissoria?

«Il pacchetto è ampio, comporta una retribuzione, dei benefit, delle clausole, una commissione, delle possibili clausole sulla futura vendita del giocatore».

Ha parlato di un paio di giorni, poi il Milan cercherà un altro portiere?

«Era una mia stima, non faccio più aut aut».

Mai avuto voglia di interrompere la trattativa?

«Credo di aver imparato a gestire situazioni come queste non con la pancia, ma con la razionalità. Ci sono due ragionamenti che mi hanno guidato. Gigio è uno dei migliori portieri al mondo; farlo andar via alla fine dell’anno comporterebbe la perdita di un patrimonio. Ecco perché ho scelto di andare avanti, fermo restando che a un certo punto si pone un’asticella, non si può andare oltre a un sano compromesso».

La precedente proprietà poteva fare di più?

«Non ho idea, ho trovato due giocatori importanti in scadenza nel 2018 (l’altro è De Sciglio, ndr), immagino che prima di aprile siano stati fatti tutti i tentativi per prolungare».

Ha parlato con Gigio degli esami di maturità saltati?

«Francamente davo per scontato che li avrebbe fatti».

Gli agenti hanno troppo potere?

«Un po’ di responsabilità ce l’hanno i club. Se una società non è strutturata, un agente bravo può influenzare le sue scelte di mercato. Se un club ha invece una policy chiara, l’agente svolge un servizio utile e se la commissione non è enorme, va bene. Il problema è se le percentuali sono troppo alte, ma di nuovo cediamo noi società, non ci obbliga nessuno ad accettare».

Che presidente è Yonghong Li?

«È molto diverso da quelli a cui siamo abituati. Sarà molto meno visibile. Non è un imprenditore con un’unica azienda, è un investitore, che ha asset importanti e diversificati tra loro, viaggia moltissimo e ha base in diverse città della Cina. Ha un team di lavoro che lo segue, il cui braccio destro è Li Han, che io sento tutti i giorni. Mr Li, invece, lo sento una volta al mese. È convinto che il Milan possa aiutarlo per gli affari nel suo Paese: è la squadra più amata in Cina».

Cosa le ha detto la prima volta?

«Era il 5 agosto, lui era reduce da Villa Certosa. Mi aveva già scelto senza vedermi. In 10 minuti mi ha spiegato il suo pensiero, mi ha detto che conosce poco il calcio, ma è molto bravo negli affari. Mi ha chiesto se potevo garantirgli in poco tempo un Milan che torni a giocare la Champions e mi ha detto che mi avrebbe supportato».

Ma se il Milan non raggiunge la Champions e i conseguenti proventi? Salta tutto?

«No certamente, il mio lavoro è proprio far sì che l’investimento non si bruci in virtù di un risultato sportivo che non arriva. Il nostro piano è cauto, prevede di metterci anche più tempo. Se mancassi la Champions per due anni di fila, avrei qualche grattacapo in più».

I sei acquisti hanno creato molto entusiasmo, il Milan è già l’anti-Juve?

«Non oso contare i punti di distacco che abbiamo preso negli ultimi anni. Mi piacerebbe che in due mesi si colmasse questa distanza, ma sappiamo che il primo anno è sempre irto di difficoltà».

E chi sarà allora l’anti-Juve?

«Il Napoli, perché non si è indebolita, è rodata, ha il gioco che mi ha divertito di più».

Si dice: il Milan è stato acquistato con un indebitamento troppo grande. Non reggerà.

«Il Milan che ho trovato io aveva 75 milioni di debiti che abbiamo trasferito dalle banche al fondo Elliott, che è un po’ più caro, gli interessi sono al 7,7%. Poi abbiamo emesso un bond di 50 milioni per far fronte alle esigenze del mercato estivo. In tutto 120 milioni di debito, su oltre 200 di fatturato: è estremamente contenuto rispetto ad altri club. Non solo. La stagione 2017-2018, visti gli ingenti investimenti, avrà ancora perdite significative e mr Li vi farà fronte con un aumento di capitale».

I dubbi, per la verità, più che sul Milan riguardano la tenuta della proprietà.

«L’acquisizione del Milan è costata oltre un miliardo. Pensare che possa essere fatta senza leve finanziarie mi sembra difficile. E poi mr Li ha dovuto cambiare in corsa il piano per gli ordini del governo».

Siete sempre stati convinti di tenere Vincenzo Montella?

«Sì, per noi è molto bravo: Mirabelli mi faceva notare che si vedeva la sua mano dal punto di vista tecnico, io vedevo come riusciva a tenere la barra dritta in una fase di transizione in cui venivano meno riferimenti trentennali».

Quanto avete speso fin qui di mercato? E quanto potete ancora spendere?

«Direi circa 100 milioni. Ora spero di prendere un altro giocatore (Conti, ndr), poi tireremo una linea e penseremo alle uscite. Una rosa ipertrofica non aiuta l’allenatore. Infine vedremo che budget resta».

I tifosi vogliono un regista e un altro attaccante. Si parla di Biglia, Kalinic e il sogno Belotti.

«Ci piacerebbe fare altre operazioni, ma non devono essere forzate. Biglia è in stand by, Kalinic ora lasciamo tranquilla la Fiorentina. E poi abbiamo già molti attaccanti».

Sente Silvio Berlusconi?

«Spesso, ed è molto prodigo di consigli».

In conclusione, che Milan ha trovato?

«Negli ultimi anni ha faticato, ma ha un dna da grande club, come una macchina molto potente che è stata in garage impolverata e ha voglia di tornare a correre».

Fonte: Corriere della Sera

I Donnarumma sono a Milano: sì al rinnovo, maturità verso il no. E quel gelo con Raiola…

Gigio Donnarumma è a Milano da ieri pomeriggio, arrivato direttamente da Castellammare di Stabia insieme a papà Alfonso e mamma Marinella. Per il “99”, i prossimi sono giorni decisivi per il futuro, tra gli esami di maturità e la scelta di rinnovare o meno con il Milan. Ma se il diploma dovrebbe slittare – racconta il quotidiano Metropolis il faccia a faccia tra Gigio e famiglia con Fassone-Mirabelli avverrà sicuramente oggi.

La proposta fatta dalla società milanista a Donnarumma è ormai di dominio pubblico: 6 milioni netti all’anno per cinque stagioni. Gigio e famiglia hanno già detto sì al Milan, incrinando il rapporto con Mino Raiola: in particolare – proseguono i colleghi stabiesi – sarebbero papà Alfonso e il fratello Antonio i più indispettiti perché non hanno gradito la gestione mediatica del rinnovo fatta dal procuratore, arrivato sino alla rottura con la dirigenza.

Alex Ferguson: “Raiola è un sacco di m***a”

Incredibile attacco di Alex Ferguson a Mino Raiola. A margine di una conferenza organizzata da Brian Mujati a Febbraio, a precisa domanda sul perché non avesse trattenuto un giovane talento come Paul Pogba quando era in forza al Manchester, Sir Alex ha risposto cannoneggiando il procuratore: “Semplice. Aveva un cattivo agente. Un sacco di m***a”.

Il perché di quelle parole dure, a detta dell’ex manager dello United, è semplice: “Sapevamo che Paul Pogba fosse un buon giocatore e che sarebbe diventato un gran giocatore. Gli mettemmo sul tavolo un buon contratto…”.

Gigio verso il rinnovo col Milan. Abbiati: “Lo aspettiamo, sono positivo”

Anche Raiola sembra essersi arreso alla volontà di Gigio – scrive La Gazzetta dello Sport – : il “99” ha deciso di accettare la proposta di rinnovo fatta dal Milan e di restare ancora rossonero. Stavolta, dopo la clamorosa rottura di tre settimane fa, tutto sembra che possa andare nella direzione giusta. La società milanista ha continuato a sperarci, tendendo la mano al proprio portiere nell’ottica di un ripensamento: una strategia che ha funzionato.

Stasera, o al massimo domani, ci sarà l’atteso incontro tra la dirigenza del Milan e Mino Raiola per siglare l’atteso rinnovo contrattuale di Gigio. Probabilmente non avverrà a Casa Milan – si pensa a un luogo più riservato – e vedrà la presenza anche di un familiare del ragazzo, ma la sostanza non cambia: Donnarumma firmerà il nuovo contratto quinquennale da 5 milioni netti all’anno e resterà alla corte di Montella, battendo la resistenza dell’agente che lo avrebbe voluto altrove. Da definire, invece, l’ammontare della clausola rescissoria.

Ottimismo a profusione al Milan, professato anche dal neo dirigente e rossonero da una vita, Christian Abbiati: “La porta per Gigio è ancora aperta – ha dichiarato l’ex portierone alla Rosea – il Milan lo aspetta e sono positivo sul lieto fine“. Terminato da giorni l’Europeo e in via di sistemazione la questione con il Milan, per Donnarumma è tempo dell’esame di maturità: mercoledì sosterrà la prima prova scritta. Probabilmente, già da portiere rossonero per la stagione 2017/2018.

Raiola, blitz dai Donnarumma per convincerli del Real. Ma Gigio e famiglia vogliono il Milan

Gianluigi Donnarumma al Real Madrid. Sarebbe uno dei colpi da copertina dell’intero calciomercato estivo, l’ultimo di una lunga serie scritti e prodotti da Mino Raiola. Perché sarebbe lui, il famosissimo e potente procuratore, l’artefice unico dell’iniziale rottura tra Gigio e il Milan. Ma stavolta, a differenza delle altre trattative, pare proprio che non centri l’obiettivo. Raiola proverà sino all’ultimo a vestirlo con la camiseta blanca, ma il suo sogno Real sembra destino a restare tale: il “99” non ha ceduto alle pressioni dell’agente e ha deciso di restare al Milan – scrive stamane il Corriere della Sera.

Andiamo con ordine. Raiola spinge per l’opzione Real Madrid, pronto ricoprire Gigio (e lui) di quattrini e a concedergli i migliori palcoscenici del mondo; il ragazzo e la famiglia preferiscono il rinnovo con i rossoneri. L’agente prova un ultimo disperato tentativo di convincimento – racconta il quotidiano stabiese Metropolisandando venerdì mattina a Castellammare per incontrare Gigio e Alfonso Donnarumma. Il blitz però non dà l’esito sperato perché il giocatore e tutta la famiglia (papà, mamma e fratelli, tra cui l’altro portiere Antonio) hanno optato definitivamente per la “scelta di cuore”, il Milan, e per non cedere alle lusinghe dei Galacticos. Raiola incassa il “no” al suo piano e riparte verso Roma.

Insomma: la situazione Donnarumma sembra chiara, con Gigio e famiglia desiderosi solo e soltanto di restare rossoneri e Raiola proiettato verso il Real. A Casa Milan filtra ottimismo, ma servirà cautela sino all’ultimo: la volontà del ragazzo è chiara, ma non sono da escludere possibili colpi di teatro e opere di contro-convincimento dell’ultimo minuto. Non è ancora stato fissato il D-Day del secondo “round” tra la società e l’agente – è stato lasciato a Gigio il tempo di riflettere con tutta calma -, ma i prossimi tre giorni dovrebbero essere quelli decisivi: mercoledì avrà gli esami di maturità – prosegue il CorSera – e prima di iniziare potrebbe mettere fine al caso che lo ha coinvolto.

Ranieri: “Io sto con Donnarumma e Raiola”

Claudio Ranieri, attualmente in forza al Nantes, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Tra gli altri argomenti l’ex tecnico del Leicester ha trattato anche la questione Donnarumma, schierandosi apertamente dalla parte del giovane portiere: “Io sto con Donnarumma e Raiola. Non c’entrano niente i soldi. Ed è ridicolo parlare di tradimento. Il nocciolo del problema è che il giocatore rinnoverà il contratto con il Milan solo se crederà al progetto di rilancio presentato dai nuovi proprietari del club rossonero”.

Non mancano parole lusinghiere anche per Raiola: “Tempo fa aveva detto: ‘Un talento come Donnarumma merita di far parte di una grande squadra’. Il Milan oggi vale le 5-6 formazioni leader del calcio europeo? I soldi non c’entrano. L’offerta economica dei dirigenti rossoneri è ottima. E’ una questione di ambizioni. Di percorso professionale”.

Il nocciolo della questione secondo Ranieri dunque non sono i soldi né gli attriti con la nuova proprietà, ma solo di ambizioni: “Se Donnarumma, che so, dovesse andare al Real Madrid nei prossimi dieci anni di carriera potrebbe vincere due-tre Champions, giusto? È normale che abbia dei dubbi. È giusto che abbia dei dubbi. Invece lo accusano di essere un traditore. Se deciderà di restare al Milan il suo sarà un grande atto di amore nei confronti del mondo rossonero”.

Donnarumma-Milan, manca poco al lieto fine

Dopo settimane di una vicenda che sembrava oramai essere diventata più una telenovela che un affare di mercato, sembra mancare veramente poco al fatidico incontro per il rinnovo di Donnarumma, fissato per lunedì sera.

Il giovane portiere rossonero, rientrato in Italia mercoledì sera dopo l’Under 21, è tornato a casa sua insieme alla sua famiglia tra Pompei e Castellammare di Stabia, dove è rimasto per tutta la giornata di ieri. Non c’è stato ancora alcun incontro né con Montella, in vacanza ad Ischia, né con Enzo Raiola, atteso nella giornata di ieri. 

Nell’incontro previsto per lunedì sera tra la società rossonera e Raiola, molto probabilmente mancherà il giovane portiere, impegnato con la maturità per il diploma in ragioneria. Sarà invece presente la famiglia del giocatore, che pare non aspettare altro che il rinnovo. La famiglia di Donnarumma infatti, non ha mai nascosto la volontà che Gigio resti in rossonero, e spera in un rinnovo per porre fine al clamore mediatico delle ultime settimane e restituire tranquillità al ragazzo. Anche la volontà di Gigio, sembra essere quella di rimanere in rossonero e riuscire a farsi perdonare dai suoi tifosi.

Se le parti sembrano spingere verso il rinnovo, dopo ripetuti avvicinamenti, nel vertice di lunedì sarà necessario trovare un accordo economico. Se la proposta del Milan resta quella di 5 milioni di ingaggio a stagione, rimangono da discutere i problemi relativi alla clausola e alla durata del contratto. 

Non ci resta che attendere pochi giorni per scoprire la verità sul futuro di Gigio, sperando che finalmente arrivi un (lieto) fine per questa storia che sembra non finire mai.

I Raiola forzano, i Donnarumma strappano e Gigio si impone: rimarrà al Milan

Gigio Donnarumma vuole restare al Milan. E rinnovare il contratto in scadenza al 30 giugno 2018. Nonostante un tira e molla lungo mesi, e soprattutto nonostante la folle domenica social del portiere e dei Raiola, la volontà del ragazzo è di continuare a vestire la maglia per cui fa il tifo sin da bambino e di non cedere (almeno per il momento) alle sirene del Real Madrid e di altri club. Lo stesso Milan – scrive stamane il Corriere della Sera – è molto ottimista circa la permanenza del “99”, che firmerà un contratto di ben cinque anni e non di tre come ipotizzato; non è ancora chiaro, invece, a quanto ammonterà la clausola rescissoria.

Sembra un paradosso, ma la svolta è arrivata proprio nelle ore successive al putiferio social scatenatosi nella giornata di domenica. Con un dato significativo: la famiglia Donnarumma, per la prima volta, si è imposta sui Raiola. Riassumendo i fatti: Gigio viene convinto da Enzo a twittare in favore dell’agente – l’ormai famigerato “ieri, oggi e domani con Raiola” – e a partire dal pomeriggio viene travolto da una marea di critiche e di insulti dei tifosi; la famiglia crede che sia stata una mossa deleteria e sull’Instagram del portiere esce un lungo post di amore e di apertura al Milan; i Raiola prendono malissimo la trovata del ragazzo perché, così, sarebbero stati “deboli” al tavolo delle trattative; a qualcuno viene in mente di simulare l’hackeraggio a Donnarumma e di chiudere i profili social. E si scatena un altro clamoroso “putiferio”, usando parole proprie di Gigio.

Ora, dunque, è tempo di attendere la fine dell’Europeo Under 21 per l’incontro che dovrebbe sancire, salvo altri colpi di scena, la firma del rinnovo di Donnarumma e la permanenza al Milan. Al vertice per il nuovo contratto non ci saranno solo il Milan (nelle figure dell’a.d. Fassone del d.s. Mirabelli) e i procuratori (Mino ed Enzo Raiola): presenzieranno anche Gigio stesso e la famiglia. Perché è dalla famiglia e in particolare dal fratello Antonio che è scaturita l’esigenza di mettere il freno ai Raiola, che domenica hanno cercato l’ennesima forzatura finendo però per stappare con i Donnarumma, arrivando a rischiare di perdere la procura – riporta il CorSera. E anche Gigio, nonostante i 18 anni, ha preso in mano la situazione, dichiarando agli agenti la volontà di rinnovare e di farli tornare a trattare con il Milan.

Mirabelli

Mirabelli: “Donnarumma? Vorremmo fosse una favola a lieto fine”

Il d.s. del Milan, Massimiliano Mirabelli, ha parlato ai microfoni di Sky Sport:

Donnarumma? Non è un affare di stato né una trattativa. Vorremmo fosse una favola e che magari abbia un lieto fine, ma non è niente di che. Siamo tranquilli. Un caffè con Raiola? Non vedo qual è la domanda. Ne prenderemo sicuramente. Dopo l’Europeo? Noi aspettiamo, poi dopo l’Europeo ci vediamo e vedremo“.

Donnarumma: “Sono sereno, mi spiace per questo putiferio. Ora penso all’Europeo. Sul futuro…”

Gigio Donnarumma ha parlato in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale italiana Under 21 in Polonia. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Su come sta: “Ci tenevo a venire perché voglio dimostrare che sono sereno e che penso solo alla partita di domani con la Spagna. Mi spiace per questo putiferio che si è creato, ma penso solo a domani. Per il mio futuro si vedrà dopo la Nazionale”.

Sui gol presi: “Non ho avuto il tempo di pensarci. Ma di sicuro non è per la testa, anzi: sono tranquillo e sono qui a pensare alla Nazionale e a vincere l’Europeo”.

Sui social: “Possono essere divertenti o no, io li uso per passare un po’ di tempo”.

Su chi lo ha impressionato in questo Europeo: “Per stare qui sono tutti forti. In ogni partita ci sono quelli chiave di ogni squadra, guardiamo video per questo. Schick tra tutti è quello che mi ha impressionato di più: è un ottimo giocatore”.

Su cosa crede di dover fare: “Affronto la partita tranquillo dando il meglio di me. Anche domani darò il meglio aiutando la squadra, sono tranquillissimo”.

Su Magni e sui preparatori dei portieri della Nazionale: “Ognuno ha il suo metodo, ma cerco di adattarmi alle situazioni. Sono tutti ottimi mister e li ringrazio per quello che stanno facendo per me”.

Sul giorno di riposo in più della Spagna: “Penso solo a domani, ci tenevo a venire in conferenza e a farvelo capire”.

Se userà ancora i social: “Li riutilizzerò sicuramente”.

Sulla contestazione e sul lancio dei dollari nella prima partita: “Non me l’aspettavo e pensavo fossero addirittura carta normale. Ci abbiamo scherzato su coi compagni, ma sono concentrato sull’Europeo e sul dare tutto”.

Su chi è favorito: “Lo siamo tutte e quattro, ce la possiamo giocare con tutte. Sarà difficile, ma siamo pronti a dare il massimo per arrivare fino in fondo”.

Sull’Europeo: “È un’esperienza fantastica che mi aiuterà e farà crescere moltissimo”.

Raiola chiarisce: “Donnarumma? Dopo l’Europeo incontriamo il Milan”

Altra puntata del caso Donnarumma e della sua folle giornata social. L’agente Mino Raiola, in nottata, ha confermato che dopo l’Europeo Under 21 incontrerà il Milan per il rinnovo di Gigio:

“”Tweet”tra me e Gigi tweet di amicizia. Dopo Europeo incontriamo Milan. Adesso importante la Nazionale”.

Clamoroso Donnarumma: “Hackerato il mio account”

Gigio Donnarumma annuncia tramite i propri profili social di aver subito un hackeraggio degli account.

In giornata, il portiere aveva postato due differenti contributi: nel pomeriggio aveva pubblicato un tweet a pieno sostegno di Mino Raiola (qui i dettagli), mentre in tarda serata aveva affidato ad Instagram un lungo post in cui dichiarava il proprio amore per il Milan e la volontà di discutere il rinnovo (per approfondire clicca qui). Ma tutti i profili social, dopo questo post in cui annuncia di essere stato vittima di hacker, sono stati cancellati.

Gigio prende posizione: “Donnarumma-Raiola ieri, oggi e domani!”

Pomeriggio di tweet per Gigio Donnarumma. Dopo la risposta seccata a un video in cui sembrava si rifiutasse di firmare un autografo a un bambino, il portiere del Milan e della Nazionale italiana ha fatto chiarezza sul proprio rapporto con Mino Raiola, cinguettando poche inequivocabili righe: “#Donnarumma #Raiola Ieri , Oggi e Domani !!“.

In mattinata era emersa la notizia che Gigio e la famiglia volessero separarsi dal procuratore italo-olandese (qui i dettagli). Indiscrezione, di fatto, smentita dallo stesso Donnarumma.

Gigio Donnarumma, portiere del Milan e della Nazionale italiana

Incredibile Gigio: scarica Raiola e resta al Milan?

Clamorose novità in arrivo sul fronte Donnarumma. Dopo il “no” della scorsa settimana alla proposta di rinnovo del Milan, il portiere di Castellammare sembra voler tornare sui propri passi, accettare il quinquennale offerto da Fassone e Mirabelli e sposare il nuovo progetto cinese. Ma non è questa la notizia più pesante.

Gigio, infatti, sarebbe pronto per un incredibile colpo di teatro: firmare il rinnovo con il Milan e scaricare il procuratore Mino Raiola. L’italo-olandese – riporta Il Giorno – si sarebbe reso colpevole della rottura con la dirigenza meneghina senza consultare né il ragazzo né la famiglia, che invece avrebbe spinto per la permanenza in rossonero. Da qui, la decisione di passare la procura del “99” a un altro agente.

Dopo l’addio a Raiola, per Gigio Donnarumma si aprirebbe un nuovo capitolo della propria carriera al Milan: sarebbe affiancato da un tutor – Christian Abbiati, ex portiere e bandiera rossonera, da poche settimane nuovo club manager -, mentre il procuratore diverrebbe il papà Alfonso o un agente FIFA vicino al club di via Aldo Rossi (un nome: Giovanni Branchini).

Enzo Raiola: “Gigio? È serenissimo”

Enzo Raiola, cugino dell’agente Mino e amico personale di Gigio Donnarumma, è volato in Polonia per stare vicino al “99” del Milan, impegnato in questi giorni nell’Europeo Under 21. Si è vociferato che ci fosse anche una motivazione legata al possibile rinnovo del portiere con i rossoneri, ma lo stesso Enzo Raiola ha smentito:

“Sono qui per guardare la partita – ha dichiarato nel pre partita di Italia-Germania a La Gazzetta dello Sport -, parlate con Mino. Gigio? È serenissimo“.

Donnarumma, divergenza tra la famiglia e gli agenti: il Milan spera

Resta molto intricata la questione Donnarumma. Emergerebbe sotto traccia una divergenza tra gli agenti e la famiglia del giocatore. La visita di Enzo Raiola, cugino di Mino, a Cracovia dove il portiere è impegnato questa sera nella sfida tra Italia Under 21 e Germania aveva fatto pensare a una riapertura del dialogo tra le parti. In realtà dall’entourage Raiola si farebbe presente che è tutto fermo, non ci sono novità e il Milan non si è fatto sentire. Nessun contatto, nessun riavvicinamento, ancora muro contro muro tra le parti.

Tuttavia questa linea non sarebbe condivisa dalla famiglia Donnarumma che prefererirebbe proseguire l’avventura in rossonero con un prolungamento di 3 anni del contratto e quindi un ripensamento rispetto all’ultima decisione di ‘rompere’. Il club di via Aldo Rossi farebbe affidamento su questa ‘spinta’: da qui l’ottimismo degli ultimi giorni, dovuto forse anche alla visita di Montella a Castellammare di Stabia.

Resta da stabilire se questa crepa sia così profonda al punto da portare a un cambio di procuratori da parte del giovane estremo difensore. Stanno andando nella stessa direzione gli agenti e i familiari? Qui si gioca la partita del rinnovo: non c’è la stessa univocità e i prossimi giorni potrebbero fare chiarezza sul ‘caso dell’estate’.

Fonte: Premium Sport HD

Diplomazia, mercato e Montella. Gigio, ora il rinnovo è vicino

Missione (quasi) compiuta. Il blitz di Vincenzo Montella nella casa a Pompei dei genitori di Gigio Donnarumma pare abbia dato i frutti sperati: lo strappo causato sette giorni fa con l’annuncio del non rinnovo del portiere sta per essere ricucito, tanto che Fassone e Raiola stanno già lavorando ai dettagli del nuovo contratto (stipendio e bonus legati ai risultati, oltre alla clausola rescissoria). Il “99”, se non ci saranno intoppi, firmerà al rientro dall’Europeo in Polonia e prima dell’esame di maturità.

Tutto è bene ciò che sembra possa finire bene. Ma dalla missione diplomatica di Montella sono emersi retroscena decisamente interessanti, raccontati stamane da Franco Ordine sulle colonne de il Giornale. Il primo: la rottura con il Milan era stata messa in atto da Raiola, ma su mandato dei signori Donnarumma. Le maxi cifre offerte da Real e PSG – che l’agente aveva incontrato il giorno prima della rottura, nonostante le smentite fatte ai giornalisti a Monte Carlo – avevano fatto barcollare papà Alfonso e mamma Marinella, ma le proteste e i veleni scatenatisi hanno consigliato ai genitori di Gigio di fare un passo indietro. Un dietrofront arrivato soprattutto a causa del vespaio di polemiche, devastanti per la serenità del ragazzo e della famiglia, ma anche grazie alla mediazione dell’allenatore del Milan.

La missione diplomatica dell’Aeroplanino, infatti, ha dato il là decisivo al ritrovamento del feeling tra il Diavolo e Gigio. È piaciuta la presenza all’incontro di papà Montella, il quale conosce i genitori di Donnarumma, ma anche l’argomento calciomercato: è stato dipinto uno scenario in qui il Milan, dopo Conti, possa arrivare a piazzare il colpo James Rodriguez. “Merito” del lavoro alacre di Jorge Mendes, deciso a liberare il colombiano per farlo giocare un anno in rossonero. “Vogliamo fare una squadra con i fiocchi”, il messaggio in codice riferito a Donnarumma sr. e riportato da il Giornale.

Milan, cresce la fiducia per il rinnovo di Gigio

Un’avventura che sembrava essersi chiusa con l’epilogo più amaro e che adesso potrebbe riaprirsi, in casa Milan cresce la fiducia per il rinnovo di Gigio Donnarumma. Dopo i primi segnali lanciati dal portiere – che sono aumentati in maniera continua nelle ultime ore – la macchina diplomatica della società rossonera è al lavoro per cercare di trovare una soluzione positiva alla vicenda: buone sensazioni, cresce la fiducia anche grazie ai contatti proficui portati avanti con la famiglia di Donnarumma (il padre nella giornata di ieri ha parlato con Vincenzo Montella) che non avrebbe alcuna volontà di rompere con il club che ha lanciato il classe ’99. Discussioni che proseguono a fari pubblicamente spenti, l’obiettivo della società rossonera è adesso quello di trovare un’intesa anche contrattuale. Intanto il Milan continua a lavorare: cresce la fiducia per il rinnovo di Gigio Donnarumma.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Accolta l’apertura di Fassone, il Milan vara il piano Donnarumma

Il Milan cambia la propria strategia verso Gigio Donnarumma. Dopo l’ultimatum e la conferenza lampo di Fassone, in cui l’a.d. ha comunicato la volontà del portiere di rifiutare la proposta di rinnovo contrattuale, il Diavolo ha stilato un piano per tentare di sfruttare appieno lo spiraglio apertosi nel portiere di Castellammare per un ripensamento: una virata decisa e programmata nel dettaglio, raccontata stamane nel dettaglio da Franco Ordine sulle colonne de il Giornale.

Primo punto: il Milan ha frenato con decisione sulle alternative Neto-Perin e rimarrà fermo almeno una settimana. Secondo: la regia delle relazioni diplomatiche con la famiglia Donnarumma e con Raiola sarà un’esclusiva di Fassone, mentre i contatti via sms col ragazzo arriveranno da Abbiati e dal preparatore dei portieri Magni: Mirabelli che si è sfilato con senso di responsabilità. Terzo: possibili incontri in Polonia tra Enzo Raiola e lo stesso Gigio e in Italia tra Fassone e la famiglia, senza escludere Mino Raiola.

 

Donnarumma-Milan, non è ancora finita

Milan-Donnarumma, una storia su cui non sono scesi ancora definitivamente i titoli di coda. Degli spiragli, delle nuove aperture che si sono manifestate nelle ultime ore, in merito alla questione del (non) rinnovo del portiere, sono state confermate nelle ultime ore da indiscrezioni su possibili contatti e forse anche un incontro tra la società e la famiglia di Donnarumma per capire se il portiere intende davvero tornare sui suoi passi.

Non solo, sarebbe anche in programma un viaggio di Enzo Raiola in Polonia, tra due/tre giorni, in modo da parlare faccia a faccia con Gigio un’altra volta. Sia lui che la famiglia sono molto combattuti al momento e, anche se questa apertura non si può dire che sia ancora un segnale decisivo per riaprire la questione rinnovo, comunque qualcosa si sta muovendo in modo concreto e sarà da vedere dove porterà questo spiraglio riaperto su un argomento da giorni ormai caldissimo.

Fonte: Gianluca Di Marzio

Donnarumma e Raiola: Comunicato Curva Sud Milano

“Dopo Mattarella il 31 Dicembre è la volta di Mino Raiola a reti unificate su tutti i canali sportivi. Ovviamente con i SUOI giornalisti, con domande precedentemente concordate e il tutto registrato, perché sia mai che ci scappi un dibattito, con domande vere.

Ci appare strano vedere Raiola, che si è sempre negato alla stampa, aprire le porte di casa sua e graffiare sui vetri tentando di salvare l’impossibile.

Ci appare strano sentir pronunciare parole come “clima ostile”, “forzature” e “minacce” che traslati economicamente hanno un valore di 25mln in 5 anni fascia di capitano e circa 6 mesi di riflessioni per poi arrivare a giugno e dire che gli hanno messo fretta.

Ci appare strano sentire parlare di clima ostile per un ragazzo che è il primo giocatore del Milan, dopo anni, a ricevere un coro personalizzato dai tifosi, e tanto amore da parte di ogni singolo tifoso del Milan.

Ci appare strano apprendere da Raiola che non si è discusso di ingaggi o tempistiche del contratto . Forse perché nel famoso gioco de “il compenso che spetterebbe al Milan sarà mio” alcuni aspetti elementari non hanno valore.

Ci appare strano che Raiola con il suo italiano forbito e la sua infinita cultura non abbia appreso il semplice senso di uno striscione a lui riferito!

Ci appare strano che un così bravo agente sia stato in grado di non fare l’interesse del suo assistito. Ma abbia distrutto l’immagine agli occhi non solo dei tifosi Milanisti, ma dei tifosi di calcio tutti, che oggi scoprono che un diciottenne può essere irriconoscente verso la società che lo ha lanciato solo per l’interesse di un uomo alle sue spalle, che gli promette montagne di soldi.

Ci appare strano come solo pochi giorni dopo l’addio di Francesco Totti, in lacrime davanti ai suoi tifosi, un ragazzo di soli 18 anni possa preferire il denaro all’essere osannato come Dio dal suo popolo. Per uno sportivo la riconoscenza della sua gente non ha valore economico e invitiamo Donnarumma a riflettere su ciò di cui si è privato per la sua carriera futura

Non ci appare invece strano che Raiola non si spieghi come il tutto sia cambiato così velocemente Dai banchetti alle trattative vere, dalle cene ai confronti accesi, dagli accordi ad personam a il bene di una società, dagli antennisti ai dirigenti sportivi.

Non ci appare strano nemmeno che chi bandiera voleva esserlo davvero (Hamsik) si sia allontanato da questo personaggio, diventando capitano della società che ha scelto di amare.

Non ci appare strano nemmeno il tentativo di mettere ancora in buona luce vecchi condor che dicono di volere il bene del Milan, dopo aver messo in mano ad un avvoltoio il futuro di quella che doveva diventare una bandiera, ma che ora per tutti è la bandiera del soldo facile.

La realtà calcistica attuale è sempre più lontana dalla passione popolare e sempre più vicina a personaggi stile Raiola. Figure capaci di condizionare intere carriere e storie dei club più importanti senza scrupoli ma con un unico obiettivo: il proprio interesse.

Ringraziamo chi sta lavorando per il bene del Milan ed ha fatto tornare gente con valori rossoneri in società, gente che la maglia l’ha baciata amandola davvero, e che ha ricevuto l’affetto, meritandoselo.

Sappiamo che negli ultimi giorni deve essere stato difficile, per il ragazzo difendersi dalle migliaia di critiche e insulti che avrà ricevuto, ma quando si giura amore e si tradisce, la situazione non può che essere questa. Sui social molto probabilmente la mano è stata molto caricata, e ovviamente non riteniamo corrette le eventuali minacce, che nulla hanno a che fare con la nostra presa di posizione.
Crediamo possa ancora esserci la possibilità di rifarsi, ma è ormai legata all’estromissione dai suoi affari di chi lo ha spinto a farsi del male, rovinandogli l’immagine.

I calciatori passano, Noi ed il Milan restiamo sempre.”.

Fonte: Curva Sud Milano

Pogba: “Donnarumma merita solo rispetto”

Tramite il proprio profilo twitter personale, Paul Pogba ha spezzato una lancia in favore di Gianluigi Donnarumma, al centro delle polemiche per la decisione di non rinnovare il suo contratto con il Milan.

“Donnarumma sarà presto il migliore del Mondo, merita solo rispetto per tutto quello che ha fatto fino ad ora #forzaGigi”

Crisi Gigio-Milan, Galliani si candida per risolvere la situazione: “Ma io gli ho detto di no”

Donnarumma e il Milan “rompono”, Adriano Galliani prova a ricucire. È Mino Raiola a svelare questo retroscena sulla situazione di Gigio, tirando in ballo a sorpresa lo storico ex a.d. rossonero: “Mi ha chiamato il giorno dopo la rottura – ha svelato a La Gazzetta dello Sporte si è candidato per aiutare a fare tornare il sereno, ma io in maniera brusca gli ho detto di no“.

Fassone: “Amareggiati da Donnarumma: ha fatto al Milan un danno da 100 milioni. Ma se ci ripensa braccia aperte”

L’a.d. del Milan, Marco Fassone, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.

Sulle presunte minacce di morte e mancanza di tutela della società: “Siamo addolorati per questi estremi che il calcio genera. Ci amareggia se la scelta sua, o del suo procuratore, ha provocato reazioni simili. Come società non so davvero cosa potessimo fare di più per trasferire a Gigio e alla sua famiglia il desiderio, il piacere che lui restasse. Glielo abbiamo trasmesso ogni volta che ci abbiamo parlato. Dico di più: se per caso ci ripensasse, non solo sarebbe accolto a braccia aperte dal Milan società, ma alla fine credo anche dai tifosi del Milan. Gli umori cambiano velocemente”.

Sulla minaccia di un anno in tribuna: “Nessuna minaccia. La nostra posizione è chiara: Donnarumma per la proprietà è incedibile, perciò farà la prossima stagione al Milan. Deciderà l’allenatore Montella settimana dopo settimana, per me può anche giocare tutte le partite. Noi però non possiamo rischiare niente, dobbiamo per forza cercare un altro portiere, non posso tenere un giocatore in scadenza, che magari pensa al Real, in un ruolo così delicato poi: devo assicurarmi di avere un portiere pronto, sereno, in ottime condizioni psicofisiche”.

Sulla pressione di San Siro: “Potrebbe togliergli serenità, per esempio. Da quello che dice Raiola ora il ragazzo sembra molto inquieto. È una scelta legittima? Nessuno ha mai messo in dubbio la legittimità della scelta. È perfettamente nelle norme. Ma una cosa è la legittimità, un’altra l’etica degli affari. L’amarezza deriva dalla sgradevolezza con cui è stata condotta la cosa. Si poteva fare senza danneggiare la società, andandosene così ha fatto un danno di 100 milioni al Milan. Se Donnarumma vale così tanto a 18 anni lo deve anche a questa società, agli investimenti che sono stati fatti, al coraggio di chi lo ha lanciato in prima squadra. Bastava che ci dicesse che non voleva restare, avremmo rinnovato con una clausola rescissoria ragionevole. E se fosse arrivato il club più importante del mondo, anche questa estate, avrebbe dovuto pagare al Milan questa cifra. Così quello che il Real non paga a me entra nelle tasche del procuratore. Io però lo avrei reinvestito nel calcio italiano”.

Sulla ipotetica volontà di Donnarumma di andarsene: “Non ce lo ha mai detto. Ogni volta che gli abbiamo parlato, a quattr’occhi o per telefono, ci ha sempre ripetuto di voler rimanere. Fino a due giorni prima dell’ultimo incontro con Raiola. Il quale, invece, devo dire ci ha sempre detto che non era disponibile a trattare con i nostri tempi. Due versioni opposte”.

Sulla fretta di trovare o meno un accordo: “Gigio è in scadenza, io devo poter intervenire in tempo sul mercato. Il raduno è il 3 luglio, due settimane sono il minimo. Se mi avesse detto a metà agosto che non voleva rinnovare, io che avrei fatto? È una cautela che fa parte della normale pianificazione di un buon dirigente. E poi hanno avuto due mesi per pensarci”.

Sulle frizioni Mirabelli-Raiola: “Non esistono Mirabelli e Fassone, esiste una società sola, il Milan. Ogni mossa, ogni proposta, ogni telefonata è stata concordata, che nessuno cerchi di mettere zizzania tra noi”.

Parla Raiola: “Mi prendo la responsabilità: Gigio voleva rinnovare, ma non ha sentito l’appoggio. Mirabelli? Inaccettabile. E il mobbing…”

Mino Raiola vuota il sacco. E svela la propria verità sul caso più caldo del momento: la decisione di Gigio Donnarumma di non rinnovare con il Milan in questo stralcio della lunga intervista rilasciata, tra gli altri, ai microfoni di Sky Sport:

La sua idea era rinnovare con il Milan, non aveva dubbi. Ma ci hanno forzato, da quel punto in poi ha detto: non me la sento di trattare o accettare proposte in questo ambiente, anche per quello che sta succedendo a me e alla mia famiglia. Per fare un esempio: gli striscioni sotto la sede. Una società seria l’avrebbe difeso e li avrebbe fatti togliere. Ha sentito la mancanza dell’appoggio del Milan. Non bisognava minacciare di stroncare la carriera e di non giocare.

Mi prendo il 100% della responsabilità della scelta di non rinnovare. Tra me e Mirabelli non c’è feeling, non accetto il suo atteggiamento da dirigente e non glielo permetto. Non ho parlato con nessuna squadra e non lo faremo in tempi brevi. Quello che è stato fatto sino ad adesso è già molto vicino a mobbing“.

Avv. Rigo: “Donnarumma in tribuna? Potrebbe anche risolvere il contratto col Milan”

L’avvocato ed esperto di diritto sportivo Vittorio Rigo, vicino a Mino Raiola, ha parlato del caso Donnarumma e in particolare dell’ipotesi che il Milan possa tenere Gigio in tribuna per i prossimi dodici mesi:

“Premesso che ritengo che non accadrà nel caso di Donnarumma, visto che le parti stanno lavorando ad una soluzione soddisfacente per tutti, di fronte ad una società che pone in essere trattamenti discriminatori a danno di un atleta oggi ci sono tutele previste dall’accordo collettivo che possono portare anche alla risoluzione del contratto. Ma credo che prevarrà il buon senso – ha dichiarato l’avvocato Rigo al Giornale di Vicenza -. Purtroppo fino ad oggi c’è stata forse una strumentalizzazione mediatica del caso Donnarumma, che ricordo ha solo 18 anni, e si è trovato travolto da una tempesta. Lui è passato da essere il beniamino della curva ad essere accusato di pensare solo ai soldi, anche se ha giocato un anno con un contratto bassissimo rispetto ai compagni. Purtroppo sempre più spesso accade che la situazione sfugga di mano, venga amplificata o travisata dai media e crei delle situazioni ambientali che poi possono anche cambiare o modificare le decisioni di società e giocatori”.

Milan, niente guerra a Raiola: “salvi” Abate e Bonaventura

Distensione. È questa la parola d’ordine che circola a Casa Milan nei confronti di Mino Raiola e dei suoi assistiti: il più noto e chiacchierato, Donnarumma, ma anche gli altrettanto importanti Abate e Bonaventura. I problemi avuti con l’italo-olandese sul rinnovo di Gigio – riporta il Giornalenon avranno conseguenze su Igna e Jack: entrambi hanno sempre avuto un comportamento esemplare e non subiranno ritorsioni. E nel girone di ritorno, senza Bonaventura, il Milan ha patito parecchio: un motivo in più per il Diavolo per scongiurare la rottura.

Mirabelli vola in Polonia: porta aperta per un ripensamento di Donnarumma

Un Gigio figliol prodigo? Il Milan lo accoglierebbe a braccia aperte

La diplomazia usata con gli altri assistiti di Raiola (Abate e Bonaventura, ndr) non modificherà di un millimetro la posizione “politica” del Milan sul futuro a breve termine di Donnarumma. Ma il d.s. Massimiliano Mirabelli volerà in Polonia nelle prossime settimane per visionare alcune partite dell’Europeo Under 21: non è escluso che possa incrociare Gigio per recapitargli un altro messaggio in codice. Questa volta sarebbe un messaggio quasi biblico: la parabola del figliol prodigo, per fargli capire che a Casa Milan sarebbero pronti a riaccoglierlo a braccia aperte qualora decidesse di tornare sui propri passi.

La scelta del suo sostituto, intanto, è stata rallentata: sia la situazione di Neto (Szczesny è promesso sposo bianconero, ma la Juve non ha ancora ufficializzato il prossimo vice di Buffon) sia quella di Perin (mancano le necessarie garanzie sulla tenuta fisica e la prima richiesta economica di Preziosi è troppo alta) devono ancora registrare aggiornamenti decisivi.

Fonte: di Franco Ordine per “il Giornale

Donnarumma-Raiola, “no” al Milan perché offesi. Gigio a Mirabelli: “Rinnovo, che fretta c’era?”

Trapelano altri dettagli sul “no” al Milan di Gigio Donnarumma. Il portiere di Castellammare e Mino Raiola non avrebbero affatto gradito l’ultimatum imposto dalla dirigenza rossonera sull’offerta di rinnovo, fissato lo scorso 13 giugno e disatteso: entrambi – si legge su il Giornale si sarebbero offesi per la perentorietà di Fassone e Mirabelli, tanto che la trattativa non sarebbe mai neanche iniziata davvero. “Che fretta c’era? Potevamo discuterne a ottobre o novembre”, avrebbe detto Donnarumma al d.s. Mirabelli.