editoriale – Milanismo

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L’editoriale dei tifosi dopo 13 partite

Le vostre 5 considerazioni sulla prima parte di stagione dei nostri ragazzi (da acmilan.com)

Come già accaduto in passato, abbiamo deciso di aprire la redazione di acmilan.com a tutti voi, andando a selezionare i commenti più interessanti che ci avete scritto sulle nostre piattaforme social in risposta al nostro editoriale, creando così un contenuto con la vostra firma. A voi la parola!

@Gioacchino Matrella – Facebook
Analisi che condivido in tutti i suoi punti. Il tifoso milanista, dopo gli ultimi 3-4 anni nei quali ha dovuto mandar giù di tutto, deve avere ancora un po’ di pazienza. C’è una casa nuova, quasi del tutto ricostruita, e prima di entrarci ad abitare confortevolmente ce ne vuole. Questo appena iniziato, quantomeno, sembra essere il primo vero anno zero, dal 2012 ad oggi. Mi sarebbe piaciuto però saperne qualcosa in più sull’allontanamento del precedente preparatore atletico e, al contempo, avere ragguagli su come ci s’intende muovere in tal senso in futuro. Detto questo, sempre e comunque… FORZA MILAN!!!

@Giuseppe Bordonaro – Facebook
Il modulo ideale per questa squadra sarebbe il 4-2-3-1 con Suso, Calhanoglu e Bonaventura a sostegno di André Silva, così i fantasisti 3 giocherebbero insieme e ognuno di loro nella propria posizione naturale, altrimenti per giocare con la difesa a 3 sarebbe più corretto il 3-4-3 con Suso sempre nella sua posizione e quando si vuole far rifiatare quest’ultimo allora si passa al 3-4-1-2 con Bonaventura o Calhanoglu dietro a 2 punte di ruolo, a prescindere da tutto ciò comunque il 4-3-3 era anche più giusto del 3-5-2 puro.

@Giovanni Mazzoleni – Facebook
Al contrario di molti, domenica ho visto un bel Milan, abbiamo si sbagliato nelle azioni di contenimento della Roma ma come gioco il Milan è stato nettamente superiore. André Silva è uno spettacolo vederlo, gli è mancato solo il gol, ha un tocco di palla e una visione di gioco impressionante. Mi sono piaciuti anche gli altri li davanti. In linea di massima questa è la formazione migliore, Suso e Bonaventura possono giocare alternandosi o anche con Hakan, Montella dovrà rivedere il modulo per la difesa, ma Bonucci saprà riprendersi. Stiamo tornando!!!

@Walter Pazzaglia – Facebook
Si l’analisi mi sembra giusta, la parola d’ordine è pazienza, ci vuole ancora un po’ di tempo per avere la squadra al suo massimo, anche perché secondo me la condizione fisica generale non è al top. Quando anche sul piano fisico ci saranno miglioramenti ce la giocheremo con tutti.

@Michele Toma – Facebook
Contro la Roma ho visto dei miglioramenti. Non si può dire che la squadra abbia avuto paura dell’avversario e fino al 70′ pensavo potessimo sbloccare la partita da un momento all’altro. Quindi, l’intenzione e il coraggio di poterlo fare non ci stavano mancando. Certo, un po’ di freddezza e fortuna sotto porta ci sono mancati. Ma dobbiamo essere pazienti perché una volta che la squadra assimilerà le proprie convinzioni e crescerà in autostima, beh, allora ci sarà da divertirsi.

Fonte: A.C. Milan

5 considerazioni dopo 13 partite

Editoriale d’analisi di questa prima parte di stagione rossonera dal sito ufficiale del Milan

3 PARAMETRI DIVERSI FRA LORO
Il Milan 2017-2018 in Europa League ha giocato 6 partite, segnando 18 gol e subendone 3. In campionato, nelle 4 partite che ha vinto, la squadra rossonera ha segnato 10 gol incassandone 2. La stessa squadra, sempre in campionato, ma nelle 3 partite che ha perso, ha segnato 1 gol nel finale a Roma e ne ha subiti 8. Sono numeri, diversissimi fra loro, ma non sono solo fredda statistica. Indicano che la squadra non si è ancora stabilizzata e che deve ancora trovare la sua andatura, il suo passo, la sua rotta di crociera. Lo dimostra anche l’assenza di pareggi, di gestione, anche nelle amichevoli, o vittorie o sconfitte. Cosa accettabile, se si tengono in considerazione più fattori.

I FATTORI DI INIZIO STAGIONE
La società rossonera, in una estate di grandi investimenti, ha messo a disposizione di Vincenzo Montella ben 7 giocatori per il giorno del raduno del 5 luglio, anche se per il pregresso nelle rispettive nazionali sia Andrea Conti che Andrè Silva si sono aggregati alla squadra solo successivamente. La spina dorsale è stata poi innestata successivamente. Bonucci ha giocato la sua prima partita ufficiale il 17 agosto, Biglia dall’inizio il 10 settembre, Kalinic dall’inizio il 17 settembre. In tutto questo è stato affrontato anche un cambio di sistema di gioco. Alla luce delle date, i tempi del processo di coesione del Milan hanno un loro fondamento.

DAL 4-3-3 AL 3-5-2
Nella scorsa stagione, il Milan partito fra molte diffidenze era riuscito a compattarsi con il 4-3-3, un modulo nel quale la squadra aveva trovato certezze tattiche e coesione morale. Il 3-5-2 comporta una nuova attitudine e una nuova mentalità che ha bisogno di essere metabolizzata in particolare da Romagnoli e Zapata in difesa, da Montolivo e Locatelli a centrocampo, da Suso e Bonaventura nelle zone più avanzate. Anche metabolizzare le novità comporta del tempo, fermo restando che il 3-5-2 è una strada tracciata con chiarezza e decisione dallo Staff tecnico rossonero.

LA PRESENZA DELLA SOCIETÀ
Nei post-partita delle 10 gare ufficiali vinte dal Milan, sono sempre intervenuti ai microfoni l’allenatore e i giocatori, come giusto in casi del genere. I dirigenti hanno preso la parola solo dopo le 3 sconfitte, con parole molto protettive dopo Lazio-Milan e dopo Milan-Roma, stimolando invece la necessità di un atteggiamento migliore al termine della partita di Genova. Atteggiamento che è nettamente migliorato proprio contro la Roma. Allo stato, interventi condivisi e produttivi.

IL SENTIMENTO DEI TIFOSI
Nelle 7 partite giocate dal Milan a San Siro, sono stati 361mila i milanisti che hanno sostenuto la squadra durante le partite. Allo stadio, sempre grande tifo e sempre grande supporto. Sulla rete, come è nella natura delle cose, più sfoghi e anche imprecazioni dopo le sconfitte. Il tifoso rossonero non vede l’ora di rialzare definitivamente la testa e anche una sola partita di involuzione crea fibrillazione. Sono tutte cose di cui è giusto tener conto, ma che vanno contemperate con i tempi fisiologici di una stagione di grande cambiamento.

Marco Fassone, Vincenzo Montella e Massimiliano Mirabelli seduti sulle panchine di San Siro

Mercato, Europa, Serie A: tutto fatto

Estate 2017, una stagione da percorso netto (da acmilan.com)

Il Milan, nell’estate del 2017, ha centrato tutti gli obiettivi che si era prefissato. Ha rivoluzionato e potenziato la squadra con 11 nuovi acquisti, mirati in tutti i settori del campo, e ha riportato al centro del progetto un giovanissimo campione motivato e in gran spolvero: Gigio Donnarumma. Ma non solo.

EUROPA LEAGUE, MILAN NELLA FASE A GRUPPI
Solitamente quando si affronta il tema dei turni preliminari estivi europei, si viene pervasi tutti da una duplice sensazione: fatica e condizionamento. La sensazione che prima o poi si pagherà qualcosa, per aver forzato l’impostazione e la preparazione della stagione in funzione delle gare ufficiali pre-season. Nel caso del Milan, non è stato così. Lo staff tecnico rossonero non ha forzato la preparazione in vista del doppio preliminare e del doppio Playoff. Ha affrontato gli impegni con le risorse e le energie disponibili al momento. Tant’è che è lecito affermare che i 10 gol a zero segnati contro Craiova e Shkendija hanno proiettato il Milan nel tabellone principale dell’Europa League con il massimo impegno ma con il minimo sforzo.

SERIE A, PUNTEGGIO PIENO
Negli ultimi 15 anni sono 4 le situazioni da 6 punti in 2 gare, nelle prime 2 giornate di campionato. Ovvero: 2002-03 (battute Modena e Perugia) e 2003-04 (Ancona e Bologna) con Carlo Ancelotti in panchina, 2014-15 (Lazio e Parma) con Filippo Inzaghi, stagione appena iniziata con la squadra allenata da Vincenzo Montella vittoriosa contro Crotone e Cagliari. La differenza-reti di quest’anno – 5 gol fatti e 1 subito – è più vicina alle stagioni di Ancelotti (rispettivamente 6-0 e 4-1) che a quella del 2014: 3-1 vs Lazio e 5-4 vs Parma. Sono solo piccoli indizi numerici per stabilire che la squadra è sulla strada giusta sul piano difensivo e che, nei suoi migliori momenti di gioco, trova il gol con una certa facilità.

SETTEMBRE: 6 GARE ATTENDONO IL MILAN
È un Milan molto diverso da quello della scorsa stagione. Non soltanto per il mercato. L’anno scorso la squadra era più sorniona con tanto fraseggio in orizzontale prima di tentare la sortita offensiva, mentre quest’anno il Milan verticalizza il gioco prima e di più. È una squadra ancora tutta da plasmare che si è data una identità estiva, pronta ad essere assemblata già nel mese di settembre. Con un mercato estivo sostanzialmente chiuso, a meno di occasioni in uscita a quindi di occasioni in entrata, il Milan affronterà 6 partite nel giro di 18 giorni, dal 10 settembre al 28 settembre: Lazio-Milan, Austria Vienna-Milan, Milan-Udinese, Milan-Spal (infrasettimanale), Sampdoria-Milan e Milan-Rijeka.

Fonte: AC Milan

Milan, voglio sognare con te

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che l’anno prossimo avrei visto Bonucci e Donnarumma giocare nella stessa squadra, avrei pensato senz’ombra di dubbio all’addio di Gigio, iniziando ad immaginarlo con la maglia bianconera.

Se un paio di mesi fa mi avessero detto che a metà luglio il Milan avrebbe già concluso ben dieci colpi di mercato, sarei scoppiata a ridere. Questo non per mancanza di fiducia nei confronti della nuova società, sia chiaro, ma perché come tutti i tifosi rossoneri avevo completamente dimenticato cosa volesse dire sognare. Avevo abbandonato oramai da tempo quelle estati in cui non puoi non controllare ogni ora le news sul calciomercato, ed erano veramente molto lontani quegli anni in cui fino al 31 agosto speravo nell’arrivo dei grandi top-player. Io, come il resto dei tifosi, sono stata abituata a passare le mie estati vedendo gli altri fare grandi acquisti, dovendomi accontentare di prestiti gratuiti e parametri zero. Per questo non avrei mai scommesso un solo euro su un’estate così.

Invece ora, a metà luglio, abbiamo ricostruito il Milan da zero. In meno di due mesi la squadra che tifo fin da quando ero bambina, è riuscita a farmi tornare a sognare come non facevo da tempo. Dire che sono felice e soprattutto sorpresa è dir poco: gradualmente, acquisto dopo acquisto, mese dopo mese, ogni giorno sembra essere migliore per noi tifosi rossoneri.

Il Milan sta tornando grande, e se ne stanno accorgendo un po’ tutti. I segni sono tanti, e potrei iniziare da quell’euforia che i tifosi rossoneri hanno già mostrato in varie occasioni: dal raduno a Milanello, all’arrivo dei giocatori a casa Milan.

Il caso di Bonucci, che ha radunato centinaia di tifosi pronti ad accoglierlo a Milano, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, o meglio, sfociare l’entuasiasmo che i tifosi stavano celando da un paio di mesi. Sarà, che l’affare è stato rapido come un lampo, sarà, che Bonucci è un giocatore di quelli che non vedevamo da anni, sarà, il gusto di averlo strappato alla Juve, o sarà che proprio nessuno se lo aspettava, ma resta il fatto che ora si può ufficialmente dire che sì, noi quest’anno ci saremo.

Il Milan sta tornando, e i primi ad accorgersene forse sono stati i tifosi delle altre squadre che fino a qualche giorno fa non facevano altro che passare il loro tempo a criticare e criticare il Milan “i cinesi non esistono, l’anno prossimo fallirete” eccetera eccetera eccetera. Poi è arrivato il grande acquisto di Leo, e gran parte di loro hanno cominciato ad abbassare la testa perché si sono resi conto che ora facciamo sul serio e che c’è più da aver paura che da criticare.

Ora manca il centravanti e di nomi se ne fanno tanti: Belotti, Aubameyang, Morata, si parla di extra-budget e sento promesse di ulteriori grandi acquisti. Difficile non illudersi, impossibile non sognare, nonostante la paura dietro l’angolo di poterci rimanere male. Dopo anni di sofferenze, certe ferite non si chiudono di colpo, certi brutti ricordi non si cancellano, per questo preferisco sempre non mettere le mani avanti, non con il Milan.

C’è un altro fattore forse ancora più importante, che contribuisce a questo clima di serenità ed entusiasmo: la nuova dirigenza ha imparato a farsi voler bene.  Anche i più scettici oramai, non possono fare a meno delle conferenze live con l’immancabile “passiamo alle cose formali”. Sarà, che ci stanno coccolando non poco con tutti questi acquisti, sarà, che Fassone e Mirabelli hanno trovato un modo tutto loro per distinguersi e farsi adorare dai tifosi, sarà, che finalmente siamo tornati ai grandi nomi, ai grandi sogni.

Non parlerò di scudetto o di anti-juve, perché dopo anni e anni di buio già la Champions mi sembra un miraggio; magari parlerò un po’ di più dell’Europa League, pronta a vedere le partite infrasettimanali. Non importa se davanti non avrò il Real, perché spero, tra un anno magari, di trovarmi a San Siro a  vedere un Milan-Barcellona. Chissà stavolta chi segnerà dopo 29 secondi….magari non sarà “Il papero” ma “Il gallo”, magari, chissà..

Concluderei con un grazie: un grazie al Milan, o forse dovrei dire più in generale un grazie al calcio, perché ci sono cose che solo chi ama questo sport può provare e capire.